CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 aprile 2011
463.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 5 aprile 2011. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 14.30.

DL 27/2011: Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
C. 4220 Governo.

(Esame e rinvio).

Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento.

Donato BRUNO, presidente, avverte che è pervenuto il parere del Comitato per la legislazione.

Salvatore CICU (PdL), relatore per la IV Commissione, nell'illustrare il provvedimento in esame, rimarca innanzitutto l'importanza di aver dato reali contenuti al principio di «specificità» del comparto sicurezza e difesa. Ricorda, infatti, che il riconoscimento del carattere di specificità di tale settore era già stato effettuato dalla legge 4 novembre 2010, n. 183, (cosiddetto «collegato lavoro»), all'articolo 19 (rubricato significativamente nel seguente modo: «specificità delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco»). In sede di approvazione della legge da ultimo citata si ritenne di affermare, su un piano generale, la necessità che le questioni del settore fossero affrontate in modo sistematico, senza poter ad esso applicare in modo automatico le logiche e gli istituti che operano per il pubblico impiego.
Tale specificità, evidentemente, non può non comportare riflessi anche sul piano del trattamento economico, pur nell'ambito di drastici tagli e di una politica di obbligato contenimento della spesa pubblica cui, responsabilmente, il comparto non si era sottratto. Anch'esso, infatti, ha fornito la propria parte di sacrificio al momento della definizione di un quadro complessivo di contenimento delle spese, attuato con il decreto-legge n. 78 del 2010, in particolare all'articolo 9, commi 1 e 21. Nella logica di valorizzazione di tale specificità, l'attuale Governo aveva previsto - segnatamente all'articolo 8, comma 11-bis,

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del decreto-legge n. 78 del 2010 - un Fondo destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali, con dotazione di 80 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2011 e 2012.
Dunque, le novità, indubitabilmente positive, introdotte dal decreto-legge in esame possono essere riassunte nel modo seguente: il finanziamento del citato fondo ha durata triennale e non più biennale; inoltre, il fondo medesimo viene incrementato di 115 milioni per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, raggiungendo dunque l'ammontare di 505 milioni di euro, così suddivisi: 195 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e 115 milioni per l'anno 2013.
Segnala, peraltro, che il fondo era destinato al finanziamento di misure perequative per il personale «in regime di diritto pubblico» interessato dal blocco - disposto dall'articolo 9, comma 21, del citato decreto-legge n. 78 - dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali. La norma introdotta dal provvedimento in esame riconosce, invece, tra i beneficiari dell'assegno una tantum anche coloro nei cui confronti ha trovato applicazione il blocco della progressione economica di cui al comma 1 dell'articolo 9 del medesimo decreto-legge n. 78.
Sottolinea, quindi, che l'iniziativa legislativa mira ad attuare impegni assunti in sede parlamentare. In particolare, rammenta di aver lui stesso presentato l'ordine del giorno 9/3638/61 che impegnava il Governo a interpretare le citate norme del decreto-legge n. 78, nel senso meno penalizzante possibile per il comparto in ordine al congelamento della massa stipendiale. Richiama, poi, i contenuti dell'ordine del giorno 9/3638/60 Fallica, con cui si impegnava il Governo a garantire interventi perequativi totalmente compensativi, a tutela della specificità di status e impiego del personale interessato e a rinvenire adeguate risorse anche per l'anno 2013.
Segnala, inoltre, che l'Assemblea della Camera, nella seduta del 12 marzo 2009, aveva approvato talune mozioni (1-00093, 1-00126 e 1-00128, 1-00127) concernenti la funzionalità e l'efficienza delle Forze armate. Al riguardo, il punto centrale del dibattito, sul quale si ebbe occasione di registrare posizioni largamente condivise, era rappresentato dall'esigenza di fornire un adeguato riconoscimento alla specificità dello status dei militari nel quadro di una sempre più forte istanza di giustizia retributiva volta a riconoscere quantità e qualità del lavoro svolto nonché in grado di premiarne o compensarne i disagi.
Venendo ai contenuti del provvedimento, composto di un unico articolo di natura sostanziale, richiama le seguenti disposizioni di più stretta attinenza al settore delle Forze armate.
Il comma 1, come già anticipato, incrementa il fondo di euro 115 milioni per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, raggiungendo così l'ammontare di euro 505 milioni, così suddivisi: 195 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e 115 milioni per l'anno 2013.
Il comma 2, prevede la possibilità di una successiva ulteriore integrazione del citato fondo per il personale del comparto difesa con quota parte delle risorse corrispondenti alle minori spese effettuate, rispetto al precedente anno, in conseguenza delle missioni internazionali di pace. Tale integrazione potrà essere disposta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con i Ministri della difesa e dell'interno. Deve tuttavia rilevare che l'intera disponibilità del fondo per l'anno corrente, pari a 754,3 milioni di euro è stata utilizzata per la copertura finanziaria del decreto-legge n. 228 del 2010, recante la proroga degli interventi di cooperazione e delle missioni internazionali di pace per il primo semestre 2011.
Il comma 3 stabilisce inoltre che il fondo per il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, sia destinato alla corresponsione

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di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Per quanto concerne l'ambito soggettivo di applicazione della disposizione, osserva che la medesima, da un lato, fa riferimento al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dalle misure di contenimento della spesa di cui ai commi 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78; dall'altro lato, fa riferimento al personale interessato al riconoscimento di una serie di benefici economici (assegno funzionale; trattamento economico superiore correlato all'anzianità di servizio senza demerito, compresa quella nella qualifica o nel grado; incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni; emolumenti corrispondenti previsti per i vigili del fuoco) che sembrerebbe comunque rientrare nel già contemplato comma 1 dell'articolo 9. In tale disposizione, relativamente alle modalità di corresponsione dei citati assegni una tantum, si richiamano le disposizioni già vigenti riguardanti le modalità di riparto fra i diversi ministeri delle somme del fondo per il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. La norma in oggetto non sembra recare, invece, specifici criteri (quali ad esempio l'entità ed i tempi di erogazione) riguardanti la corresponsione dell'assegno una tantum al personale interessato e pertanto, al fine di evitare possibili dubbi interpretativi, andrebbe valutata l'opportunità di prevedere criteri più specifici.
Infine, il comma 4 contiene le disposizioni relative alla copertura finanziaria, che incide sull'autorizzazione di spesa finalizzata a due distinti interventi: il riallineamento di alcune posizioni di carriera del personale delle Forze Armate e il riordino dei ruoli e delle carriere di parte del personale delle Forze Armate e delle Forze di polizia. Al riguardo, ricorda che lo scorso 23 marzo 2011, in sede di Consiglio dei ministri, il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, hanno annunciato di voler procedere quanto prima alla predisposizione di un disegno di legge delega per il riordino dei ruoli e delle carriere del comparto sicurezza e difesa, materia che è già oggetto, peraltro, di proposte all'esame delle Commissioni riunite I e IV della Camera dei deputati.

Maria Elena STASI (IR), relatore per la I Commissione, premesso che ripeterà, in parte, cose già dette dal relatore per la IV Commissione, ricorda che il provvedimento in esame dispone l'erogazione di 345 milioni di euro, per il triennio 2011-2013, in favore del personale delle Forze armate, dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia di Stato, dei Vigili del fuoco, del Corpo forestale e della Polizia penitenziaria.
Nello specifico, il comma 1 dell'articolo 1 prevede che, fermo restando quanto stabilito dall'articolo 9 del decreto legge n. 78 del 2010, e in particolare dai commi 1 e 21 del predetto articolo, la dotazione del fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del medesimo decreto legge sia incrementata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, di 115 milioni di euro.
Ricorda che l'articolo 8, comma 11-bis, del decreto legge n. 78 ha istituito un fondo con una dotazione di 80 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2011 e 2012, destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali disposto dall'articolo 9, comma 21, dello stesso decreto legge n. 78 del 2010.
L'articolo 9, comma 1, dello stesso decreto legge n. 78 del 2010 ha, infatti, bloccato, per il triennio 2011-2013, il trattamento economico individuale complessivo dei dipendenti pubblici, anche di qualifica dirigenziale, prevedendo che esso non possa in ogni caso superare il trattamento ordinariamente spettante per l'anno 2010. Il successivo comma 21 ha stabilito che, per il triennio 2011-2013, non trovino applicazione nei confronti del personale in regime di diritto pubblico ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 165 del

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2001 i meccanismi di adeguamento retributivo previsti dall'articolo 24 della legge n. 448 del 1998, consistenti appunto nell'adeguamento annuale degli stipendi, dell'indennità integrativa speciale e degli assegni fissi e continuativi di determinate categorie non contrattualizzate, in ragione degli incrementi medi di specifiche voci retributive, calcolati dall'ISTAT, conseguiti nell'anno precedente dalle categorie di pubblici dipendenti contrattualizzati - ancorché a titolo di acconto ed escludendo successivi recuperi.
A seguito dell'intervento disposto dal decreto in esame, il Fondo per il finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco non solo disporrà di 115 milioni di euro in più per ciascuno anno del biennio 2011-2012, ma diventa triennale, con una dotazione 115 milioni anche per il 2013.
Il successivo comma 2 prevede la possibilità di una successiva ulteriore integrazione del citato Fondo per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.
Nello specifico, il comma 2, nel precisare che tale integrazione potrà essere disposta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con i ministri della difesa e dell'interno, contempla due diverse fonti di tale finanziamento aggiuntivo, rispettivamente in favore del personale delle Forze armate, e in favore del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Sulle modalità del finanziamento aggiuntivo per le Forze armate ha già detto il relatore per la IV Commissione. Per quanto riguarda invece il finanziamento del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco è previsto l'utilizzo di quota parte delle risorse del Fondo unico giustizia che già in base alla normativa vigente - vale a dire l'articolo 2, comma 7, lettera a), del decreto-legge 143 del 2008 - sono destinate al Ministero dell'interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico.
Ricorda infatti che il Fondo unico giustizia è stato istituito e disciplinato con due successivi decreti-legge (n. 112/2008 e n 143/2008) con l'obiettivo di centralizzare e rendere più efficiente la gestione delle somme recuperate dallo Stato, soprattutto a seguito di sequestri e confische antimafia.
Al Fondo unico giustizia affluiscono le seguenti risorse (ed i relativi interessi): le somme sequestrate nell'ambito di procedimenti penali e in applicazione di misure di prevenzione antimafia, nonché i proventi derivanti dai beni confiscati alla criminalità organizzata; le somme derivanti dall'irrogazione di sanzioni amministrative, anche a carico di enti; somme e proventi devoluti a vario titolo allo Stato; e le somme sequestrate dall'Agenzia delle Dogane e dalla Guardia di Finanza nell'ambito delle attività di controllo sul denaro contante in entrata e in uscita ai confini comunitari.
Con l'articolo 2 del citato decreto-legge n. 143 del 2008, la gestione del Fondo Unico Giustizia è stata attribuita a Equitalia Giustizia. La stessa disposizione, al comma 7, ha previsto che spetta ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia e con il Ministro dell'interno determinare ogni anno, entro il 30 aprile, la destinazione delle risorse del Fondo unico giustizia. Nell'emanare tale decreto il Governo dovrà rispettare i seguenti parametri, cui potrà derogare solo in presenza di circostanze gravi ed eccezionali: almeno un terzo delle risorse dovranno essere destinate al Ministero dell'interno, per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico (lettera a); almeno un ulteriore terzo delle risorse dovranno essere destinate al funzionamento e al potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali del Ministero della giustizia (lettera b); il resto dovrà affluire all'entrata del bilancio dello Stato (lettera c). Le somme disponibili per la rassegnazione al Ministero dell'interno per l'anno 2011 non risultano peraltro ancora quantificate.

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Filippo ASCIERTO (PdL), ritiene che il provvedimento in esame attribuisca un giusto e doveroso riconoscimento alla specificità delle forze del comparto sicurezza e difesa. Osserva, infatti, che per assicurare il funzionamento dell'apparato delle forze dell'ordine occorre stanziare risorse che siano adeguate, anche da destinare alle indennità e alla remunerazione delle prestazioni straordinarie del personale. A tale riguardo, valuta positivamente le disposizioni introdotte dal presente decreto-legge che, in un certo senso, compensano i tagli operati con i precedenti decreti. Si dichiara, tuttavia, perplesso sulle modalità di copertura finanziaria del provvedimento, recate dal comma 4 dell'articolo 1. Infatti, poiché agli oneri si provvede mediante una corrispondente riduzione degli stanziamenti del fondo per il riordino delle carriere - provvedimento altrettanto importante nell'ottica di garantire un giusto riconoscimento al personale delle forze dell'ordine - esprime timori per il prosieguo dell'iter delle proposte di legge sulla materia attualmente all'esame delle commissioni riunite I e IV. Rileva che l'obiettivo del riordino delle carriere è da tempo atteso dalle Forze armate, e che queste ultime meritano di ricevere risposte chiare sulla volontà di proseguire o meno su quella strada. Per parte sua, auspica quindi che si riescano a trovare fonti di finanziamento che consentano di reintegrare il fondo cui oggi si è costretti ad attingere

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ricorda che, secondo quanto convenuto dagli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite l'esame preliminare proseguirà nelle giornate di domani e di dopodomani e che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 14 di lunedì 11 aprile.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.