CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 marzo 2011
450.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 9 marzo 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 13.30.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario.
Atto n. 317.

(Rilievi alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e rinvio).

Sull'ordine dei lavori.

Gianfranco CONTE, presidente, propone, concorde la Commissione, di procedere ad un'inversione nell'ordine del giorno della seduta odierna, nel senso di procedere dapprima all'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario (Atto n. 317), quindi all'esame della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi COM(2011)11 definitivo, e successivamente agli altri punti all'ordine del giorno.

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 marzo scorso.

Francesco BARBATO (IdV) ricorda preliminarmente come il gruppo dell'IdV abbia votato a favore della legge n. 42 del 2009, ritenendo che la riforma in senso federalista del sistema tributario costituisca un elemento molto importante per responsabilizzare maggiormente gli amministratori locali, in particolare nelle aree del Mezzogiorno, rendendo in tal modo più efficiente la gestione della cosa pubblica.
In tale ottica il gruppo dell'Italia dei Valori ha sempre inteso fornire un contributo costruttivo al processo di attuazione del federalismo fiscale, rilevando come il voto contrario espresso sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale sia stato necessitato dai gravissimi limiti di tale provvedimento, il quale non realizza l'autonomia finanziaria dei comuni, ma si limita ad introdurre nuove forme di prelievo, in particolare attraverso l'introduzione dell'imposta di soggiorno e dell'imposta di scopo, ovvero a

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trasformare l'ICI in una sorta di imposta sulle seconde case. In tal modo, tale decreto legislativo tradisce uno dei principi cardine del federalismo fiscale, secondo il quale deve sussistere un rapporto diretto tra responsabilità amministrative e scelte tributarie, che si realizza sottoponendo gli amministratori locali al giudizio politico dei contribuenti residenti nei territori di rispettiva competenza.
Sottolinea inoltre come il nuovo assetto del fisco municipale, delineato dal predetto provvedimento, comporterà molto probabilmente un incremento degli oneri a carico degli artigiani, dei commercianti e dei professionisti, quantificato in oltre 400 euro annui a testa, colpendo in tal modo proprio quei ceti produttivi che costituiscono l'ossatura fondamentale del sistema economico nazionale.
Evidenzia altresì come, sebbene molti aspetti del nuovo fisco municipale risultino ancora indeterminati, atteso che non è in alcun modo quantificata l'aliquota dell'imposta municipale propria, ed è ancora sostanzialmente indefinito il meccanismo di perequazione previsto dal decreto legislativo, appare certo che l'attuazione del decreto comporterà una significativa decurtazione di risorse per i comuni del Sud, i quali si vedranno probabilmente privati di circa 800 milioni di euro di risorse annue, sconfessando in tal modo clamorosamente i proclami di rilancio delle regioni meridionali ripetutamente lanciati dal Governo.
In questo preoccupante quadro complessivo invita il Governo e la maggioranza ad assumere un orientamento diverso da quello seguito con riferimento al fisco municipale, e che, purtroppo, sembra invece essere confermato anche in questa occasione. Ritiene infatti che l'Esecutivo debba tenere conto del forte dissenso espresso dalle singole regioni e dalla Conferenza Stato Regioni su numerosi aspetti del provvedimento, mantenendo fermo l'obiettivo fondamentale della riforma federalista, che non è quello di incrementare ulteriormente il prelievo fiscale, ma di trasformare il rapporto tra amministrazioni pubbliche locali e cittadini, in un'ottica di maggiore trasparenza ed efficienza.
Invita quindi il relatore a considerare debitamente le considerazioni espresse nel corso del dibattito, ritenendo pertanto opportuno rinviare ad altra seduta l'espressione del parere sullo schema di decreto legislativo.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore, dichiara la propria disponibilità a valutare attentamente i rilievi espressi nel corso del dibattito, condividendo l'opportunità di non procedere all'espressione del parere sul provvedimento nella seduta odierna.

Gianfranco CONTE, presidente, informa che nell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale si deciderà se richiedere la proroga del termine, attualmente fissato all'11 marzo prossimo, entro il quale dovrà concludersi l'esame parlamentare dello schema di decreto. Alla luce di tale decisione si riserva di definire l'organizzazione dei lavori sul provvedimento.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.40.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 9 marzo 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 13.40.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi.
COM(2011)11 definitivo.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 1o marzo scorso.

Dore MISURACA (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni sul provvedimento (vedi allegato 1).

Alberto FLUVI (PD), con riferimento alla proposta di parere formulata dal relatore, suggerisce di apportare una modifica alla lettera d) delle osservazioni, laddove si sostiene che l'introduzione di forme innovative di tassazione sulle transazioni finanziarie di natura speculativa debba avvenire a livello mondiale.
Sottolinea, infatti, come il Parlamento europeo abbia recentemente approvato una risoluzione volta a sostenere l'introduzione di tale nuovo prelievo, e come subordinare l'operatività dell'imposta alla sua adozione a livello mondiale significherebbe, in sostanza renderne impossibile l'attuazione.

Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Fluvi, evidenzia come la maggior parte dei Governi europei abbia espresso contrarietà rispetto all'ipotesi di adottare la nuova imposta sulle transazioni finanziarie di natura speculativa solo a livello europeo, in quanto ciò potrebbe comportare il rischio di indurre il trasferimento delle attività finanziarie dai mercati europei ad altre piazze finanziarie. A tale proposito sottolinea come il Ministro dell'economia condivida l'idea di introdurre la nuova imposta, ma ritenga che essa, per essere realmente efficace, debba essere applicata a livello globale.

Alberto FLUVI (PD) evidenzia come la posizione su questo tema dei parlamenti degli Stati membri dell'Unione europea e del Parlamento europeo non coincida con quello dei governi nazionali, alcuni dei quali, come la Germania e la Francia, sono peraltro favorevoli all'introduzione della nuova tassa anche a livello europeo.
In tale contesto ritiene che l'adozione della nuova imposta sulle transazioni finanziarie, anche solo a livello degli Stati dell'Unione, costituirebbe un segnale molto importante, a cui non occorre rinunciare nell'attesa di un'unanimità a livello mondiale che appare assai difficile realizzare.

Maurizio FUGATTI (LNP), con riferimento alla riformulazione della lettera a) delle osservazioni contenute nella proposta di parere, chiede di sopprimere il passaggio, ivi contenuto, in cui si afferma che le misure di concorrenza fiscale adottate di alcuni Stati membri dell'Unione europea avrebbe comportato effetti negativi sui medesimi Stati.
Non ritiene infatti opportuno, tanto meno in questa sede, esprimere un giudizio complessivo sui fenomeni della concorrenza tra ordinamenti tributari, che, a suo avviso, possono anche sortire effetti positivi.

Gianfranco CONTE, presidente, in merito alla valutazione espressa dal deputato Fugatti, ritiene che la considerazione, contenuta nella lettera a) delle osservazioni, relativa agli effetti delle misure di concorrenza fiscale dannosa, non rappresenti un giudizio di valore su tali scelte di politica tributaria, ma la mera presa d'atto di un fatto storico.

Cosimo VENTUCCI (PdL) condivide pienamente il contenuto della lettera a) delle osservazioni, rilevando come le misure di dumping fiscale adottate da alcuni Stati membri abbiano portato a situazioni assolutamente inaccettabili, richiamando a tale proposito il caso della zona franca istituita in Irlanda, presso l'aeroporto di Shannon, ed evidenziando inoltre come, in alcuni casi, tali regimi fiscali speciali abbiano facilitato vere e proprie pratiche illecite, ad esempio per quanto riguarda il riciclaggio di capitali di provenienza illecita.

Dore MISURACA (PdL), relatore, sulla base degli elementi emersi nel corso del dibattito, riformula la propria proposta di

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parere, modificando la formulazione della lettera d) delle osservazioni (vedi allegato 2).

La Commissione approva la proposta di parere, come riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 13.50.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 9 marzo 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 13.50.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-04342 Fugatti: Iniziative per limitare l'incremento delle commissioni praticate dalle banche sui prelievi di denaro allo sportello.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmataria.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Silvana Andreina COMAROLI (LNP) esprime alcune perplessità in merito alla risposta fornita, in particolare per quanto riguarda il richiamo, ivi contenuto, alla possibilità, per i clienti delle banche, di rivolgersi all'Arbitro bancario finanziario per risolvere eventuali controversie con le banche. Sottolinea, infatti, come i clienti che effettuano prelevamenti di denaro allo sportello sono, per la maggior parte dei casi, persone anziane, le quali ben difficilmente possono avvalersi di tali strumenti di tutela.
Considera pertanto necessario introdurre più efficaci strumenti di difesa dei consumatori, in particolare in favore delle categorie più deboli, invitando il Governo a prestare adeguata attenzione al problema evidenziato dall'interrogazione.

5-04343 Fluvi: Emanazione del decreto ministeriale volto a ridurre l'accisa sui carburanti in caso di incremento dei prezzi petroliferi.

Alberto FLUVI (PD) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Alberto FLUVI (PD) si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta, domandandosi di quali ulteriori elementi abbia bisogno il Governo per adottare finalmente il decreto ministeriale volto a ridurre l'accisa sui carburanti ed a stabilizzare in tal modo i prezzi al consumo. Sottolinea, infatti, come il costo della benzina superi ormai il livello di 1,5 euro al litro, e come, rispetto al periodo ottobre-dicembre 2010 preso in considerazione nella risposta, si siano verificati consistenti incrementi dei prezzi petroliferi, determinati anche dalle turbolenze politiche che hanno coinvolto alcuni Paesi del Nord Africa.
Rileva, inoltre, come l'aumento rapidissimo dei prezzi sul mercato del greggio abbia completamente sconvolto gli elementi macroeconomici sui quali si fonda la politica economica definita dal Governo, il quale, nella Decisione di finanza pubblica, indicava una prospettiva di prezzo medio del petrolio di 75 dollari al barile, laddove ieri tale prezzo era pari a 113 dollari sul mercato di Londra ed a 104 dollari sul mercato di New York.
In tale contesto ritiene che sussistano tutte le condizioni perché il Governo adotti il decreto di rideterminazione dell'accisa, sottolineando come, in caso contrario,

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l'incremento della benzina, che ha ormai raggiunto i 4 centesimi di euro al litro, comporterà, per l'intero sistema economico nazionale, un aggravio di spesa pari a 52 milioni di euro mensili per la sola benzina verde.

Gianfranco CONTE, presidente, condivide le preoccupazioni espresse dal deputato Fluvi, rilevando tuttavia come le previsioni a breve indichino una prospettiva di riduzione del prezzo del greggio, a seguito dell'incremento del livello di produzione decisi da alcuni Paesi arabi.

5-04344 Barbato: Rafforzamento della disciplina in materia di contrasto al riciclaggio dei capitali di provenienza illecita.

Francesco BARBATO (IdV) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Francesco BARBATO (IdV) ricorda come, nel corso dell'attuale legislatura, il gruppo dell'IdV abbia fortemente avversato tutte quelle norme, quali lo scudo fiscale, che potevano avere conseguenze criminogene.
In tale contesto i dati relativi al vertiginoso aumento delle segnalazioni per operazioni finanziarie sospette di riciclaggio, che hanno raggiunto il numero di 37.000 nel 2010, nonché l'aumento delle segnalazioni trasmesse all'autorità giudiziaria, passate a loro volta da 18.000 a 27.000 in un solo anno, testimoniano dell'assoluta fondatezza di tali timori, confermando che il predetto scudo fiscale è stato in larga parte utilizzato per realizzare operazioni di riciclaggio di capitali di provenienza illecita, attuate avvalendosi della collaborazione delle banche, le quali, naturalmente, apprezzano sempre l'afflusso di risorse finanziarie nei loro confronti, qualunque ne sia la provenienza.
Invita dunque il Governo a modificare radicalmente i propri orientamenti in materia, e ad adottare una linea politica che contrasti con forza l'economia criminale, sottolineando come, in caso contrario, la meritoria azione di vigilanza svolta dall'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia e dall'autorità giudiziaria nel suo complesso risulterebbe del tutto inutile.

5-04345 Vincenzo Antonio Fontana: Contrasto all'elusione dell'imposta comunale sugli immobili.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL) ringrazia il Sottosegretario per la risposta, della quale si dichiara soddisfatto, rilevando come le indicazioni fornite consentiranno ai comuni di contrastare con maggiore efficacia talune pratiche volte a fruire illegittimamente dell'esenzione dall'ICI della prima casa, in particolare attraverso l'assunzione di residenze anagrafiche in immobili differenti da parte dei coniugi appartenenti al medesimo nucleo familiare.

Gianfranco CONTE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.10.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 9 marzo 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.10.

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5-03773 Bosi: Chiusura degli uffici dell'Agenzia del territorio siti a Portoferraio.

Il sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Francesco BOSI (UdC) ringrazia il Sottosegretario per la risposta, rilevando come, sebbene l'informatizzazione dei servizi di pubblicità immobiliare possa certamente sortire effetti positivi sul piano della fruibilità dei servizi da parte dei cittadini interessati, non in molti casi non sia comunque possibile rinunciare al presidio rappresentato dalla presenza fisica degli uffici dell'Agenzia del territorio.
Tale esigenza appare ancora più fondata in un'isola di apprezzabili dimensioni come l'Elba, la quale è densamente popolata, soprattutto nel periodo estivo, in cui giunge ad ospitare fino a 250.000 persone, anche in considerazione del fatto che la soppressione del competente ufficio territoriale obbligherebbe i contribuenti a recarsi fino a Livorno per il disbrigo delle pratiche.
Raccomanda quindi al Governo di seguire la questione con attenzione, sottolineando come la scelta di chiudere l'ufficio territoriale di Portoferraio risulterebbe del tutto incomprensibile, in considerazione delle appena descritte caratteristiche demografiche e territoriali dell'isola d'Elba.

Gianfranco CONTE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.15.

RISOLUZIONI

Mercoledì 9 marzo 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.15.

7-00505 Fluvi e Bernardo: Imponibilità a fini ICI dei fabbricati per i quali ricorrono i requisiti di ruralità.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

Alberto FLUVI (PD) illustra la propria risoluzione, la quale interviene sulla questione concernente l'applicabilità dell'imposta comunale sugli immobili ai fabbricati per i quali ricorrono i requisiti di ruralità di cui all'articolo 9 del decreto-legge n. 557 del 1993.
In particolare l'atto di indirizzo evidenzia come, a seguito di talune pronunce recenti della Corte di cassazione, si sia sostenuto che l'esclusione dall'ICI di tali tipologie di immobili opera solo nel caso in cui il fabbricato rurale sia classificato catastalmente nella categoria A/6, se fabbricato abitativo, o nella categoria D/10, se si tratta di immobile strumentale.
Molti comuni, sulla scorta di tale pronuncia giurisprudenziale, hanno attivato le procedure per recuperare l'ICI relativa ai fabbricati che, seppure aventi caratteri di ruralità, non rispettano la classificazione catastale definita dalla Corte di cassazione.
Il Parlamento, con un'iniziativa legislativa condivisa da tutti i gruppi politici, ha ritenuto di dare soluzione definitiva a tale delicata problematica, inserendo, nell'ambito del testo unificato recante disposizioni in favore dei territori di montagna, recentemente approvato dalla Camera ed ora all'esame del Senato, una disposizione la quale chiarisce che non si considerano fabbricati, e non sono dunque assoggettati all'ICI, le unità immobiliari, anche iscritte o iscrivibili nel catasto fabbricati, indipendentemente dalla categoria catastale, per le quali ricorrono i requisiti di ruralità, fermo restando che non possono comunque essere riconosciuti rurali i fabbricati ad uso abitativo, che hanno le caratteristiche delle unità immobiliari urbane appartenenti alle categorie A/1 ed A/8, ovvero caratteristiche di lusso.

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In tale contesto la risoluzione intende impegnare il Governo a favorire la soluzione della questione, in particolare evitando che, nelle more dell'approvazione definita della predetta norma, si proceda ad accertamenti o ad attività di riscossione coattiva relativamente al recupero dell'ICI con riferimento a fabbricati che presentino i caratteri di ruralità ma che non siano stati accatastati nelle categorie A/6 e D/10.
Ritiene infatti necessario evitare il paradosso che, proprio nel momento in cui il legislatore ed il Governo hanno individuato una soluzione definitiva a tale complessa vicenda si prosegua nelle attività di riscossione coattiva dell'imposta con riferimento a tale tipologia di immobili.
Riformula quindi l'atto di indirizzo, nel senso di aggiungere alle premesse due ulteriori capoversi, i quali richiamano, a sostegno delle finalità perseguite dalla risoluzione, parte del contenuto della Circolare dell'Agenzia del territorio n. 7/T del 15 giugno 2007, nonché alcune considerazioni svolte in materia dal Direttore dell'Agenzia del territorio in occasione dell'audizione dinanzi alla Commissione svolta su tali temi il 22 febbraio scorso(vedi allegato 8).

Il Sottosegretario Sonia VIALE rileva l'opportunità di approfondire alcuni aspetti dell'atto di indirizzo.

Alberto FLUVI (PD) non esprime contrarietà rispetto alla richiesta del Sottosegretario di valutare appieno il contento della risoluzione.

Gianfranco CONTE, presidente, alla luce dell'esigenza rappresentata dal Sottosegretario, e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 9 marzo 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.20.

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese.
Nuovo testo C. 2754 ed abb.

(Parere alla X Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributari, e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte preliminarmente che la discussione in Assemblea sul provvedimento inizierà nella seduta di lunedì 14 marzo prossimo, e che pertanto la Commissione dovrà concludere l'esame in sede consultiva del provvedimento nella seduta odierna.

Gerardo SOGLIA (IR), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, ai fini dell'espressione del parere alla X Commissione Attività produttive, il nuovo testo unificato delle proposte di legge C. 2754 ed abbinate, recante norme per la tutela della libertà d'impresa - Statuto delle imprese, come risultante dagli ulteriori emendamenti approvati dalla Commissione di merito nel corso dell'esame in sede referente.
Al riguardo ricorda preliminarmente che la Commissione Finanze ha già esaminato il precedente testo trasmesso dalla Commissione di merito, esprimendo, nella seduta del 30 novembre 2010, un parere favorevole con numerose condizioni ed osservazioni.

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Rispetto al testo già oggetto di esame la Commissione Attività produttive ha apportato numerose modifiche, anche sopprimendo molte delle disposizioni che presentavano profili problematici per quanto attiene agli ambiti di competenza della Commissione Finanze.
In particolare, la Commissione di merito ha ottemperato sostanzialmente a tutte le condizioni formulate dalla VI Commissione nel parere approvato.
In dettaglio, la Commissione Attività produttive, recependo la condizione di cui al numero 1), ha soppresso i commi 2 e 3 dell'articolo 8, i quali prevedevano la compensabilità tra le somme dovute e non liquidate dalla pubblica amministrazione per somministrazioni, forniture e appalti, ed i debiti maturati nei confronti del medesimo soggetto.
Inoltre, recependo sostanzialmente la condizione di cui al numero 2), è stato modificato il comma 12 dell'articolo 12, il quale definiva come tecnologiche quelle imprese che sostengano spese di ricerca scientifica e tecnologica per almeno il 15 per cento dell'imponibile: in tale ambito la Commissione di merito ha sostituito il richiamo all'imponibile, che risultava poco chiaro, con quello ai costi complessivi annuali.
Recependo la condizione di cui al numero 3), è stata sostituita la lettera f) del comma 1 dell'articolo 13, la quale stabilisce l'obiettivo di favorire la diffusione dei valori di merito, efficienza e responsabilità, eliminando in tale ambito il riferimento a non meglio definite politiche di integrale detassazione e decontribuzione dei premi di produzione.
In ottemperanza alla predetta condizione di cui al numero 3), è stata inoltre soppressa la lettera g) del medesimo comma 1, la quale prevedeva, in termini del tutto indeterminati, che lo Stato favorisse politiche di detassazione e decontribuzione dei premi di produzione, nonché di graduale riduzione del cuneo fiscale.
Recependo le condizioni di cui ai numeri 4), 5), 6), 7), nonché l'osservazione di cui alla lettera m), è stato soppresso l'artico 14, il quale conferiva deleghe al Governo per la riforma dell'imposizione tributaria relativa alle imprese, stabilendo un insieme molto articolato di princìpi e criteri direttivi, che presentavano tuttavia molteplici profili di criticità.
Recependo la condizione di cui al numero 8), è stato radicalmente riformulato l'articolo 23 il quale stabiliva che gli oneri derivanti dall'attuazione della legge fossero coperti con le risorse stanziate annualmente dalla legge finanziaria e determinate dai conseguenti provvedimenti attuativi, prevedendo invece una clausola di invarianza degli oneri.
Per quanto riguarda invece le osservazioni contenute nel parere approvato dalla Commissione Finanze, la Commissione di merito ha dato seguito solo ad alcune di esse.
In particolare, sono state recepite:
l'osservazione di cui alla lettera d), sopprimendo il comma 4 dell'articolo 10, il quale prevedeva, con norma la cui portata non appariva comprensibile, che i crediti dell'impresa artigiana, come definita ai sensi delle disposizioni legislative vigenti, fossero ammessi al privilegio generale sui beni mobili, di cui all'articolo 2751-bis, n. 5), del codice civile;
l'osservazione di cui alla lettera h), rivedendo la formulazione dei commi 10 e 11 dell'articolo 12, i quali recano la definizione di «impresa femminile»: in tale ambito la X Commissione ha esteso la predetta definizione anche alle realtà imprenditoriali non organizzate in forma societaria;
le osservazioni di cui alle lettere n) ed o), sopprimendo l'articolo 15, il quale prevedeva, tra l'altro, l'impegno, non meglio precisato, dello Stato a garantire norme e regimi fiscali di maggiore vantaggio per le imprese avviate da giovani di età inferiore a trentacinque anni, nei primi tre anni di attività.

Non sono state invece recepite:
l'osservazione di cui alla lettera a), la quale, con riferimento all'articolo 2, comma 1, lettera b), che annovera, tra i

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princìpi cui si ispira l'intervento legislativo, il principio della sussidiarietà orizzontale «anche con riferimento alla creazione d'impresa, in particolare da parte dei giovani e delle donne, alla semplificazione, alla tassazione, allo stimolo del talento imprenditoriale, alla successione d'impresa e alla certificazione», suggeriva di verificare la congruità della connessione tra il principio di sussidiarietà ed il trattamento tributario delle imprese;
l'osservazione di cui alla lettera b), la quale, con riferimento all'articolo 2, comma 1, lettera h), segnalava l'improprietà di definire giuridicamente come «diritto» l'accesso al credito da parte delle imprese, e suggeriva di riformulare la disposizione, nel senso di prevedere il diritto delle imprese di godere di un quadro informativo completo e trasparente, e di condizioni di correttezza e non vessatorietà, relativamente al loro accesso al credito, nonché di prevedere, per le microimprese e le piccole imprese, uno speciale statuto di garanzie nei confronti della controparte bancaria, alla stregua delle disposizioni del titolo VI, capo II, del Testo unico bancario appositamente dedicate al credito per i consumatori;
l'osservazione di cui alla lettera c), la quale chiedeva di riformulare il comma 1 dell'articolo 5, che vincola lo Stato, le regioni, gli enti locali e gli enti pubblici a valutare l'impatto delle iniziative legislative, regolamentari e amministrative, anche di natura fiscale, sulle imprese, prima della loro emanazione, attraverso una serie di attività di analisi, valutazione e verifica, attribuite principalmente al Ministero dello sviluppo economico ed al Parlamento: in tale ambito l'osservazione suggeriva di sopprimere la previsione, la quale appare superflua, in quanto l'Amministrazione finanziaria è già tenuta alla predisposizione dell'analisi dell'impatto della regolamentazione (AIR) e della verifica dell'impatto della regolamentazione (VIR), e che comunque risulta passibile di determinare nuovi oneri non coperti, qualora l'espresso riferimento alle norme di «natura fiscale» fosse finalizzato a porre in capo alla medesima Amministrazione nuovi adempimenti amministrativi;
l'osservazione di cui alla lettera e), che, con riferimento al comma 6 dell'articolo 11, ai sensi del quale ogni prefettura è tenuta a predisporre degli elenchi di imprese e fornitori «contenenti l'adesione, da parte delle imprese, a determinati obblighi di trasparenza, di tracciabilità dei flussi di denaro, di beni e servizi», suggeriva di riformulare la disposizione nel senso di prevedere l'inserimento nei predetti elenchi delle imprese e dei fornitori che hanno aderito ai citati obblighi, nonché di integrare la previsione, al fine di specificare, eventualmente attraverso rinvio ad un atto normativo secondario di attuazione, gli obblighi di trasparenza al cui rispetto è subordinato l'inserimento delle imprese negli elenchi, al fine di evitare il rischio che ogni prefettura faccia riferimento ad obblighi differenziati;
l'osservazione di cui alla lettera f), la quale, con riferimento all'articolo 12, recante una serie di definizioni relative alle imprese, ai distretti e alle reti d'impresa, già contemplati dalla normativa vigente, suggeriva di sopprimere tali previsioni, che rischiano di determinare duplicazioni e di generare conseguentemente problemi interpretativi in sede applicativa: a tale proposito la Commissione di merito ha apportato alcune correzioni minori che tuttavia non eliminano l'aspetto critico evidenziato nel parere;
l'osservazione di cui alla lettera g), la quale, con riferimento al comma 9 dell'articolo 12, che definisce come «nuove imprese» quelle che hanno meno di 5 anni di vita e le cui quote non sono detenute in maggioranza da altre imprese, suggeriva di rivedere la disposizione, eventualmente facendo riferimento alla nozione di società controllata ai sensi dell'articolo 2359, primo e secondo comma, del codice civile, nonché specificando che non costituiscono nuove imprese quelle derivanti dalla cessione di uno o più rami d'azienda: anche in questo caso le correzioni apportate dalla Commissione di merito, che pure

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migliorano il testo, non eliminano del tutto gli elementi problematici rilevati dal parere;
l'osservazione di cui alla lettera i), che, con riferimento al numero 1), lettera b), del comma 1 dell'articolo 13, ai sensi del quale lo Stato favorisce la trasparenza nei rapporti fra gli istituti di credito e le micro, piccole e medie imprese e le reti di imprese, assicurando condizioni di accesso al credito informato, corretto e non vessatorio, ed attribuendo a tal fine all'Autorità garante della concorrenza e del mercato i poteri di cui agli articoli 12 e 15 della legge n. 287 del 1990 nei confronti degli istituti di credito, suggeriva di sopprimere tale previsione, in quanto essa non sembra avere carattere innovativo, atteso che la normativa in vigore già riconosce tali poteri alla predetta Autorità garante, anche con riferimento agli istituti di credito;
l'osservazione di cui alla lettera l), la quale, con riferimento al numero 2) della medesima lettera b) del comma 1 dell'articolo 13, recante l'obbligo, per gli istituti di credito, di trasmettere periodicamente al Ministero dell'economia e delle finanze un rapporto sulle condizioni medie praticate su base nazionale e regionale, sui tempi medi di istruttoria relativa alla concessione di crediti, sul numero, sulla quantità di impieghi e sulla loro distribuzione per classi dimensionali di impresa, suggeriva di sopprimere la previsione, in considerazione del fatto che è già in funzione un sistema di rilevazione dei tassi effettivi medi globali praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari, o quantomeno di chiarire se il nuovo meccanismo di trasmissione proposto si sostituisca a tale meccanismo di rilevazione, ovvero lo integri.

Per quanto riguarda gli aspetti del provvedimento non rientranti negli ambiti di competenza della Commissione Finanze, rileva come la X Commissione abbia modificato quasi tutti gli articoli del provvedimento, migliorandone la formulazione ed espungendo alcune previsioni che presentavano profili problematici.
Inoltre sono stati soppressi gli articoli 16 e 17, che istituivano e disciplinavano l'Agenzia nazionale per le micro, piccole e medie imprese, mentre gli articoli 18, 19 e 20, che istituivano e disciplinavano la Commissione parlamentare per le micro, piccole e medie imprese, sono stati accorpati e semplificati.
Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazioni, le quali ribadiscono le osservazioni già formulate sulla precedente versione del testo, non recepite dalla Commissione di merito (vedi allegato 9).

Gianfranco CONTE, presidente, condivide l'opportunità di ribadire le osservazioni espresse nel precedente parere approvato dalla Commissione Finanze che non sono state recepite dalla Commissione Attività produttive.

La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 9 marzo 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.30.

Istituzione di un sistema di prevenzione delle frodi nel settore assicurativo.
Testo unificato C. 2699-ter, approvata dal Senato, C. 1964 Barbato, C. 3544 Pagano e C. 3589 Bragantini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del testo unificato, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 febbraio 2011.

Pag. 89

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che nella precedente seduta di esame del provvedimento, il relatore ed il rappresentante del Governo hanno espresso il parere sulle proposte emendative presentate.
Informa quindi che sono in corso contatti informali con la competente Commissione permanente del Senato al fine di definire un testo che sia il più possibile condiviso anche dall'altro ramo del Parlamento.Ritiene che pertanto che, fino a quando non saranno conclusi tali approfondimenti, non sia opportuno procedere alle votazioni sulle proposte emendative presentate.

Matteo BRAGANTINI (LNP) riformula il proprio articolo aggiuntivo 3.01, trasformandolo in articolo aggiuntivo all'articolo 4 (vedi allegato 10).

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che, alla luce della riformulazione testé effettuata dal presentatore, l'articolo aggiuntivo 3.01 deve intendersi sostituito dall'articolo aggiuntivo 4.01.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad una seduta da convocare alle 9,30 di domani.

La seduta termina alle 14.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 9 marzo 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.40.