CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 marzo 2011
449.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 10.

Variazione nella composizione della Commissione.

Comunico che il deputato Denis VERDINI ha cessato di far parte della Commissione.

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese.
Testo unificato C. 2754 Vignali, C. 98 La Loggia, C. 1225 Bersani, C. 1284 Pelino, C. 1325 Vignali, C. 2680 Jannone e C. 3191 Borghesi.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nuovo testo unificato elaborato dal Comitato ristretto adottato come testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 ottobre 2010.

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Manuela DAL LAGO, presidente, avverte che il Comitato ristretto ha elaborato un nuovo testo unificato delle proposte di legge in titolo che propone di adottare quale testo base per il seguito dell'esame (vedi allegato 1).
Ricorda altresì che sul testo - una volta adottato dalla Commissione quale testo base - potranno essere presentati ulteriori emendamenti, per la presentazione dei quali, come già stabilito in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il termine è fissato alle ore 13 di oggi, considerato che l'esame del provvedimento in Assemblea è stato calendarizzato il prossimo lunedì 14 marzo. Comunica che, a seguito della votazione di eventuali emendamenti, il testo sarà quindi inviato per il parere alle Commissioni competenti. Avverte, infine, che nella giornata di giovedì prossimo, pervenuti i pareri, la Commissione conferirà mandato al relatore a riferire in Assemblea.

Enzo RAISI (FLI), relatore, evidenzia che il testo elaborato dal Comitato ristretto tiene conto, da un lato, dei pareri espressi dalle numerose Commissioni competenti in sede consultiva - recependo tutte le condizioni poste - e, dall'altro, dei numerosi elementi di criticità che sono emersi durante l'istruttoria effettuata dalla Commissione bilancio, criticità che avevano bloccato il successivo iter del provvedimento.
Segnala come nel testo elaborato dal Comitato sono stati espunti alcuni articoli che creavano problemi particolari recando deleghe particolarmente incisive (quali l'articolo 10, concernente una delega al Governo in materia di riordino della disciplina concorsuale, e l'articolo 14, recante una delega al Governo in materia di riordino della disciplina tributaria) ovvero comportavano evidenti oneri non coperti (quali l'articolo 15, che mirava a garantire una fiscalità di vantaggio per l'imprenditoria giovanile, femminile, tecnologica e nelle aree svantaggiate, e gli articoli 16 e 17, che istituivano l'Agenzia nazionale per le micro, piccole e medie imprese), ma sono stati mantenuti tutti quegli articoli di principio che nel loro complesso mirano a creare un contesto di attenzione e di favore nei confronti della libertà di impresa. Segnala oltre ai primi articoli, recanti finalità e principi, concernenti anche la libertà associativa e la legittimazione ad agire delle associazioni di categoria, tutto il Capo II, concernente i rapporti con le istituzioni, che prevede norme di grande rilievo, quali l'obbligo di valutare - a tutti i livelli di governo - l'impatto delle iniziative legislative, regolamentari ed amministrative sulle imprese; disposizioni mirate a garantire la massima trasparenza nei rapporti tra l'amministrazione e le imprese, nonché le norme concernenti i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Queste ultime, benché in qualche modo «depotenziate», contengono ancora principi di grande rilievo, quali la nullità della rinuncia agli interessi di mora successivamente alla conclusione del contratto, quando una delle parti contraenti sia la pubblica amministrazione, o il conferimento di una delega al governo per l'emanazione di un decreto correttivo del decreto legislativo n. 231 del 2002 finalizzato in particolare a tutelare tutte le micro e piccole aziende del cosiddetto indotto. Inoltre, è stato mantenuto, con correzioni davvero solo marginali, l'articolo relativo alla disciplina degli appalti, finalizzato a garantire la massima conoscibilità e trasparenza delle procedure ad evidenza pubblica, in particolare per i piccoli appalti, nonché altre misure finalizzate a favorire la suddivisione degli appalti in lotti e, in generale, a tutelare la partecipazione e l'aggiudicazione delle gare alle piccole e medie imprese anche aggregate.
Evidenzia, infine, che nel testo è stata conservata l'istituzione della Commissione parlamentare per le micro, piccole e medie imprese che, a giudizio del Comitato ristretto, riveste un grande significato, oltre che pratico anche simbolico, in quanto testimonia l'interesse delle istituzioni verso il mondo delle PMI, che sono l'asse portante dell'economia reale del Paese. In conclusione, ritiene che - seppure con

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qualche dolorosa rinuncia - il testo che il Comitato ristretto ha definito rappresenti un compromesso onorevole e avanzato per giungere finalmente alla discussione del testo in Assemblea, esigenza prioritaria per tutti coloro che lavorato a lungo alla stesura del testo.

Andrea LULLI (PD) esprime nel complesso un giudizio favorevole sul provvedimento in esame e giudica soddisfacente ed apprezzabile il lavoro svolto dal Comitato ristretto, sottolineando che il provvedimento in esame rappresenta un'importante iniziativa parlamentare elaborata a Costituzione vigente. Si riserva, infine, di presentare alcune proposte emendative direttamente in Assemblea.

Fabio GAVA (PdL), nell'apprezzare il lavoro svolto dal Comitato ristretto ed il contributo di tutti i gruppi parlamentari, esprime un giudizio positivo sul provvedimento nel suo complesso. Preannuncia sin d'ora la presentazione di alcuni emendamenti da parte del suo gruppo nella fase successiva di esame del testo da parte dell'Assemblea.

Salvatore RUGGERI (UdC) esprime un giudizio complessivamente favorevole sul testo elaborato dal Comitato ristretto e preannuncia che il suo gruppo si riserva di presentare alcuni emendamenti in Assemblea.

Alberto TORAZZI (LNP) considera il testo elaborato dal Comitato ristretto il risultato di un compromesso apprezzabile e, riservandosi la presentazione di emendamenti in Assemblea, condivide la sollecitazione a che si proceda rapidamente all'approvazione del testo in esame.

La Commissione delibera quindi di adottare quale testo base il nuovo testo elaborato dal Comitato ristretto.

Enzo RAISI (FLI), relatore, propone che, nell'ipotesi in cui, trascorso il termine delle ore 13, non risultino presentate proposte emendative al testo in esame, la Commissione possa riunirsi sollecitamente al fine di anticipare i tempi dell'invio del nuovo testo alle Commissioni permanenti che devono esprimere il nuovo parere, prevedendo una seduta al termine dei lavori antimeridiani della Commissione.

Manuela DAL LAGO, presidente, ritenendo possibile, ove si verifichino le condizioni esposte dal relatore, l'anticipazione della seduta - attualmente prevista al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea - al termine dei lavori antimeridiani della Commissione, e assicurando che i commissari saranno tempestivamente avvisati, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.15.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del vicepresidente Laura FRONER.

La seduta comincia alle 13.30.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi.
COM(2011)11 definitivo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Alberto TORAZZI (LNP), relatore, sottolinea che il documento in esame costituisce il primo atto della procedura del «semestre europeo» per il coordinamento ex ante delle politiche economiche.
Sulla base dell'analisi annuale il Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011 individuerà le priorità per gli Stati membri in materia di riforme strutturali e di

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risanamento di bilancio, nonché quelle per l'Unione europea nei suoi settori di competenza diretta, in particolare il mercato interno. In coerenza con gli orientamenti delineati dal Consiglio europeo, gli Stati membri presenteranno entro il prossimo aprile, contestualmente, i rispettivi programmi nazionali di riforma e i programmi di stabilità o di convergenza. Le decisioni del Consiglio europeo di marzo 2011 saranno oggetto di esame preliminare in seno all'Eurogruppo e al Consiglio Ecofin che di svolgeranno il 14 e 15 marzo.
Ricorda, in proposito, che in vista dell'avvio delle nuove procedure, gli Stati membri hanno sottoposto entro il 12 novembre 2010 alla Commissione europea, su sua richiesta, una bozza dei Programmi nazionali di riforma (PNR) per il perseguimento degli obiettivi della Strategia 2020 per la crescita e l'occupazione, approvata dal Consiglio europeo di giugno 2010. La bozza di PNR dell'Italia è stata inviata il 12 novembre alla Commissione europea dopo essere stata trasmessa alle Camere. Alla Camera, il documento è stato esaminato, con i rilievi delle altre Commissioni interessate, dalla Commissione bilancio, che ha approvato una risoluzione il 12 novembre 2010.
L'analisi annuale si compone di quattro parti (una generale e tre allegati).
La prima parte, dopo una breve analisi della situazione macroeconomica dell'UE, indica i requisiti e le misure ritenute necessarie per rispondere alla crisi e attuare gli obiettivi della strategia per la crescita e l'occupazione UE 2020. In particolare, la Commissione prospetta 10 azioni relative a tre aspetti principali: prerequisiti fondamentali per la crescita (attuazione di un risanamento di bilancio rigoroso, correzione degli squilibri macroeconomici, garanzia della stabilità del settore finanziario); mobilitare i mercati del lavoro, creare opportunità occupazionali (rendere il lavoro più attraente, riformare i sistemi pensionistici, reinserire i disoccupati nel mondo del lavoro, conciliare sicurezza e flessibilità); accelerare la crescita (sfruttare il potenziale del mercato unico, attrarre capitali privati per finanziare la crescita, creare un accesso all'energia che sia efficace in termini di costi).
La relazione (allegato 1) esamina altresì lo stato di attuazione degli obiettivi principali della Strategia 2020 sulla base dei progetti di PNR, trasmessi dagli Stati membri nel novembre 2010, e degli altri interventi e riforme previsti dagli Stati stessi.
La Strategia 2020 si articola intorno a cinque obiettivi principali: portare al 75 per cento il tasso di occupazione per la popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni, anche mediante una maggiore partecipazione dei giovani, dei lavoratori più anziani e di quelli poco qualificati e una migliore integrazione dei migranti nella popolazione attiva; migliorare le condizioni per la ricerca e lo sviluppo, in particolare allo scopo di portare al 3 per cento del PIL la spesa per investimenti pubblici e privati combinati in tale settore; ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20 per cento - rispetto ai livelli del 1990 - o del 30 per cento, se sussistono le necessarie condizioni, ovvero nel quadro di un accordo globale e completo per il periodo successivo al 2012, a condizione che altri Paesi si impegnino ad analoghe riduzioni delle emissioni; contestualmente, si intende portare al 20 per cento la quota delle fonti di energia rinnovabile e migliorare del 20 per cento l'efficienza energetica (obiettivi già previsti nel pacchetto clima-energia approvato nel 2009); migliorare i livelli d'istruzione, in particolare riducendo i tassi di dispersione scolastica al di sotto del 10 per cento e aumentando la percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni che hanno completato l'istruzione terziaria o equivalente almeno al 40 per cento. Il Consiglio europeo ha ribadito la competenza degli Stati membri a definire e attuare obiettivi quantitativi nel settore dell'istruzione, nonché a promuovere l'inclusione sociale, in particolare attraverso la riduzione della povertà, mirando a liberare almeno 20 milioni di persone dal rischio di povertà e di esclusione.

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La Commissione rileva che i progetti di PNR presentati dagli Stati membri presentano diversi elementi di criticità: gli scenari macroeconomici presentati dagli Stati membri risultano eccessivamente ottimistici rispetto alla valutazione della Commissione, mentre gli scenari occupazionali sono troppo pessimistici, perché influenzati da fattori negativi a breve termine; sono forniti dati particolareggiati in merito alle misure di risanamento di bilancio, mentre è riservata scarsa attenzione alle riforme strutturali che potrebbero rilanciare la crescita a medio-lungo termine. Molti progetti di PNR, infatti, indicano le misure previste dagli Stati membri per raggiungere gli obiettivi nazionali, ma si tratta spesso di misure già attuate o a uno stadio piuttosto avanzato. L'azione strategica prevista viene spesso illustrata in modo alquanto vago, con poche precisazioni circa la natura esatta delle misure, il calendario di attuazione, l'impatto previsto, il rischio di attuazione parziale o di insuccesso, il costo per il bilancio e l'uso dei Fondi strutturali dell'UE. In pochi casi i progetti di PNR sono già stati oggetto di consultazione ai diversi livelli, Pertanto, ad avviso della Commissione, in vista della predisposizione dei programmi definitivi, si dovranno portare a termine le consultazioni nazionali, a cui dovrebbero partecipare soggetti politici (Parlamenti nazionali, autorità regionali e locali), parti sociali e altre parti interessate.
Nella relazione macroeconomica (allegato 2) la Commissione europea ha preannunciato l'intenzione di discutere con gli Stati membri a livello bilaterale il completamento dei loro PNR alla luce di tali indicazioni e della loro situazione specifica. La relazione illustra le prospettive macroeconomiche e indica le misure più idonee a produrre effetti positivi favorevoli alla crescita. Il documento è diviso in quattro sezioni: la prima analizza gli squilibri e le carenze emersi prima della crisi; la seconda evidenzia la necessità di rimettere ordine nelle finanze pubbliche, rilevando, in particolare, l'esigenza che il risanamento dei bilanci sia ambizioso e, nella maggior parte degli Stati membri, vada oltre il parametro dello 0,5 per cento annuo del PIL in termini strutturali; la terza sezione illustra i motivi che impongono un rapido risanamento del settore finanziario, inclusa la creazione di un meccanismo permanente per risolvere le crisi; la quarta sezione sottolinea il carattere urgente delle riforme strutturali necessarie per correggere gli squilibri macroeconomici e risanare i fattori di crescita deteriorati.
L'allegato 3 del documento in esame reca il progetto di relazione comune sull'occupazione che sarà adottata congiuntamente dalla Commissione e dal Consiglio a norma dell'articolo 148, paragrafo 5, del Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE). L'analisi tiene conto della situazione dell'occupazione in Europa, dell'attuazione degli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione nonché della valutazione dei programmi nazionali di riforma effettuata dal Comitato per l'occupazione per ciascun Paese. Entrando più nel dettaglio delle politiche di settore evidenziate nel documento in esame si esaminano qui di seguito i profili di maggiore interesse della X Commissione Attività produttive.
Per quanto riguarda, in particolare, la riduzione del costo dell'energia, l'Analisi annuale evidenzia che l'energia è una variabile fondamentale per la crescita e il relativo costo incide sia sulla competitività delle imprese sia sui bilanci delle famiglie (soprattutto a basso reddito).
Per quanto riguarda l'efficienza energetica, da una valutazione preliminare dei progetti di PNR si evince che gli sforzi cumulati sarebbero nettamente insufficienti (meno del 10 per cento) per raggiungere l'obiettivo globale dell'UE che prevede una riduzione del 20 per cento del consumo di energia entro il 2020. La Commissione europea rileva quindi che gli Stati membri devono sforzarsi per migliorare le proprie politiche di efficienza energetica, in quanto ciò è funzionale a ridurre le emissioni, migliorare la sicurezza energetica

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e la competitività, rendere più accessibile il consumo di energia e creare posti di lavoro.
Sul versante delle politiche nazionali, occorre sottolineare come i prezzi pagati per i prodotti energetici dagli utenti finali in Italia siano più elevati di quelli medi dell'Unione europea. Questo differenziale di prezzo dipende dalla struttura di approvvigionamento delle fonti energetiche, dal grado di concorrenza dei mercati, dall'adeguatezza delle infrastrutture e dal livello di imposizione fiscale. La dipendenza energetica dall'estero dell'Italia è molto alta, simile a quella di altri paesi occidentali ma comunque molto superiore alla media UE.
Con l'obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dall'estero del nostro Paese, sono stati programmati e adottati interventi volti alla diversificazione delle aree di approvvigionamento, alla predisposizione di terminali di rigassificazione, allo sviluppo degli stoccaggi, alla diversificazione delle fonti energetiche, con le fonti rinnovabili, il carbone pulito e l'energia nucleare, nonché allo sviluppo dell'efficienza energetica.
In attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnovabili, che impone all'Italia di aumentare al 17 per cento la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia entro il 2020, è stato adottato il Piano di Azione Nazionale (PAN) per le energie rinnovabili dell'Italia e lo schema di decreto delegato n. 302 che provvede alla razionalizzazione dei sistemi di incentivazione e alla semplificazione delle procedure autorizzative.
Ricorda, infine che nella bozza di PNR si poneva in evidenza che il nucleare sarebbe l'unica fonte che, insieme alle energie rinnovabili, renderebbe possibile coniugare la sicurezza degli approvvigionamenti, l'economicità/competitività e la sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Il documento inoltre evidenziava che, in considerazione degli alti costi dell'energia, l'Italia ha da sempre dedicato grande attenzione alle politiche dell'efficienza energetica e conseguito, negli ultimi anni, risultati confortanti che la rendono tra i Paesi più efficienti al mondo. Il Governo sta vagliando ulteriori interventi volti, tra l'altro, a promuovere la cogenerazione diffusa, l'autoproduzione di energia per le PMI, la nuova edilizia a rilevante risparmio energetico e la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, a rafforzare il meccanismo dei titoli di efficienza energetica e a incentivare l'offerta di servizi energetici e di prodotti nuovi ad alta efficienza.
Per quanto riguarda le politiche in tema di ricerca e innovazione, l'Analisi annuale pone in rilievo che l'Europa accusa un notevole ritardo rispetto agli Stati Uniti e ad altre economie avanzate, sia come volume di risorse investite, specialmente nel settore privato, che in termini di efficacia della spesa. Questo divario incide negativamente sulle prospettive di crescita. Considerati complessivamente, gli obiettivi nazionali provvisori indicano un livello degli investimenti combinati dei settori privato e pubblico del 2,7 o del 2,8 per cento del PIL, che è inferiore al traguardo previsto dalla Strategia UE 2020 (3 per cento del PIL investito in ricerca e sviluppo).
Per quanto riguarda gli interventi normativi adottati a livello nazionale, si ricorda che la legge 99/2009 prevede agevolazioni a favore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione destinando in particolare risorse agli interventi individuati dal MiSE in determinati ambiti, tra cui le iniziative realizzate in collaborazione tra enti pubblici di ricerca, università e privati; i progetti di innovazione industriale (PII); la ricerca e lo sviluppo per l'innovazione del prodotto e di processo nelle aree industriali in situazione di crisi. Sono stati inoltre adottati vari provvedimenti ministeriali recanti incentivi per la ricerca applicata e industriale.
Per quanto riguarda le politiche su tale tema nel progetto di PNR, nella bozza esaminata si osserva che la promozione della ricerca, sviluppo e innovazione e la capacità di attivare efficaci meccanismi di trasferimento tecnologico - con riferimento

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soprattutto alle PMI - sono cruciali ai fini di preservare e migliorare la posizione delle imprese italiane sui mercati globali.
In riferimento al finanziamento delle attività di ricerca, dai dati riportati nel documento risulta che l'apporto pubblico alla relativa spesa risulta pari allo 0,56 per cento del PIL. Migliorando quantitativamente e qualitativamente tale apporto, anche attraverso la diversificazione degli strumenti, delle modalità di intervento e delle fonti di copertura, secondo il Governo sarà possibile perseguire l'obiettivo minimo di spesa complessiva, pubblica e privata, dell'1,53 per cento del PIL al 2020.
Sul tema della promozione della crescita e della internazionalizzazione delle PMI, l'Analisi annuale evidenzia che per la crescita sarà essenziale avere un contesto favorevole all'industria e all'impresa, in particolare alle PMI.
Per quanto riguarda la situazione e politiche a livello nazionale e in particolare le recenti misure volte a favorire l'accesso al credito per le piccole e medie imprese (PMI), si segnala il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le PMI (costituito per fornire una garanzia ai crediti concessi alle PMI dalle banche e dagli intermediari finanziari). Per la promozione dell'internazionalizzazione delle PMI, è stato introdotto il sistema «export banca», un nuovo sistema integrato di finanziamento e assicurazione.
Con riferimento alla competitività delle imprese il progetto di PNR, indica tra i «temi-chiave» quello dell'accesso al credito. In proposito il documento sottolinea la funzione fondamentale svolta dal Fondo di garanzia per le PMI, rafforzato con un rifinanziamento per il periodo 2008-2012 e con una serie di riforme di potenziamento e sviluppo.
Con riferimento alla necessità di aumentare il livello di concorrenza, l'Analisi annuale evidenzia che un mercato interno dei servizi più forte rappresenta un notevole motore di crescita e di occupazione per le economie dell'UE. La piena attuazione della direttiva 2006/123/CE sui servizi - volta a superare gli ostacoli di natura giuridica che si frappongono alla libera circolazione dei servizi negli Stati membri - aumenterà la concorrenza, modernizzerà il quadro normativo e farà progredire riforme strutturali di rilievo. La Commissione valuta peraltro la possibilità di adottare altre misure a favore della crescita mediante un'ulteriore apertura del settore dei servizi. Gli Stati membri devono individuare ed eliminare le restrizioni ingiustificate ai servizi professionali, nonché le restrizioni applicate al settore del commercio al dettaglio, come le limitazioni eccessive per quanto riguarda l'orario di apertura e la zonizzazione.
Per quanto riguarda la situazione e le politiche a livello nazionale, si segnala che l'attuazione della direttiva «servizi» 2006/123/CE nell'ordinamento italiano si è avuta con il decreto legislativo n. 59 del 2010, che ha previsto l'eliminazione di molte autorizzazioni sostituite con istituti semplificati e l'abolizione di ruoli ed elenchi.
Con riferimento alle politiche in tema di concorrenza previste nel progetto di PNR si afferma che nell'ambito processo di liberalizzazione ed apertura dei mercati rimangono da completare alcuni passi normativi, con l'adozione di regolamenti attuativi del predetto decreto legislativo n. 59 del 2010 da parte del MiSE. A tale proposito, ricorda che sempre nel progetto di PNR si prevede altresì l'adozione a breve termine della legge annuale per il mercato e la concorrenza, la cui emanazione - ai sensi dell'articolo 47 della legge n. 99 del 2009 - consentirà di affrontare alcuni dei principali ostacoli alla concorrenza segnalati dall'Autorità Antitrust nel corso dell'ultimo anno. Un primo schema di articolato, predisposto dal MiSE sulla base di elementi forniti da alcune delle amministrazioni interessate e delle segnalazioni dell'Antitrust, interviene negli ambiti più problematici sotto il profilo concorrenziale e che necessitano di urgenti interventi di riforma. Il provvedimento è volto a rafforzare sia gli strumenti di concorrenza tra le imprese sia quelli di tutela dei consumatori.

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Ricorda, altresì, l'emanazione, al fine di semplificare le procedure per l'avvio e lo svolgimento dell'attività d'impresa, del decreto del Presidente della Repubblica n. 160 del 2010 che semplifica e riordina la disciplina dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP). Preannuncia, infine, la presentazione di una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni relativamente al bilancio dell'Unione europea, alla lotta alla contraffazione e alla tutela del made in Italy.

Laura FRONER, presidente, comunica che giovedì 10 marzo 2011, presso la Commissione Bilancio, alle ore 8.30, è prevista l'audizione del Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla Comunicazione in titolo, che interessa notevolmente le competenze della Commissione Attività produttive.

Raffaello VIGNALI (PdL) ricorda che anche stasera alle ore 20, presso la Commissione Bilancio è prevista l'audizione del Presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla Comunicazione in titolo. Ritiene necessario approfondire adeguatamente il provvedimento in esame che è di carattere strategico e che contiene moltissimi aspetti di competenza della Commissione Attività produttive.

Laura FRONER, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.40.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 13.40.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale e scientifica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Panama, firmato a Roma il 2 maggio 2007.
C. 4040 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Giustina MISTRELLO DESTRO (PdL), relatore, illustra l'Accordo di cooperazione culturale e scientifica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Panama sottoscritto nel 2007, che reca disposizioni analoghe a quelle contenute in intese simili concluse con altri Stati in materia culturale, rientrando nelle attività internazionali finalizzate a rafforzare i legami di amicizia tra Paesi, in una concezione della collaborazione culturale quale strumento di politica estera. L'intesa attualmente in vigore, sottoscritta trent'anni fa, non corrisponde più alle mutate esigenze delle relazioni bilaterali tra l'Italia e la Repubblica di Panama, Paese che sta vivendo, sia pure con non poche contraddizioni e difficoltà, un'importante fase di sviluppo economico, segnata dalle opere di ampliamento del Canale, punto di raccordo interoceanico tra l'Atlantico ed il Pacifico. In questo quadro, le relazioni italo-panamensi hanno conosciuto un periodo di forte sviluppo, soprattutto in considerazione dei lavori per l'ampliamento del Canale di Panama che saranno realizzati da un consorzio d'imprese di cui fa parte anche una grande società italiana (Impregilo), che si è aggiudicata il lotto più importante. Un altro tratto significativo delle relazioni con Panama consiste nella presenza di una significativa comunità italiana o di origine italiana: attualmente, circa 3 mila connazionali sono regolarmente registrati all'anagrafe consolare. Ad essi vanno aggiunti circa 15 mila panamensi di origine italiana, tra i quali, l'attuale presidente, Ricardo Martinelli.

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Quanto ai contenuti dell'Accordo, che si compone di un breve preambolo e di 21 articoli, peculiare rilievo assume l'articolo 2 sulla cooperazione interuniversitaria, che prevede la realizzazione di progetti, ricerche e scambio di docenti, come anche l'insegnamento delle rispettive lingue e letterature, mediante l'istituzione di cattedre e lettorati.
L'articolo 3 impegna le Parti a favorire la cooperazione in ambito archivistico, museale e bibliotecario, anche attraverso lo scambio di materiali ed esperti. A tale proposito, segnala che sono già operativi alcuni importanti accordi tra l'Ateneo di Genova ed il Centro Interuniversitario de Desarrollo (CINDA) dell'Università di Panama ed è altresì in vigore un accordo tra il Politecnico di Torino e l'Università tecnologica di Panama in materia di ingegneria civile, architettura, ingegneria industriale e dell'informazione. Il Governo panamense ha avanzato di recente una nuova proposta di Convenio de cooperación Técnica y Científica che potrà concretizzarsi in un protocollo esecutivo avente come base giuridica l'Accordo non appena sarà ratificato ed entrato in vigore. L'articolo 3 contiene altresì la norma di copertura finanziaria dell'Accordo. A questo fine, viene autorizzata una spesa di 331 mila 200 euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e di 335 mila 840 euro annui a decorrere dall'anno 2013, cui si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2011-2013, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2011, impiegando parzialmente l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
Per quanto riguarda le competenze della X Commissione si deve segnalare l'articolo 15 in materia di cooperazione scientifica e tecnologica attraverso accordi e progetti fra istituzioni pubbliche e private, e soprattutto l'articolo 18, con il quale le Parti si impegnano alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale derivanti dall'attuazione dell'Accordo in esame, con prevalenza delle disposizioni di accordi internazionali vigenti per entrambe le Parti. È altresì previsto che le informazioni scientifico-tecnologiche soggette a diritti di proprietà intellettuale e che siano derivate dall'attività di collaborazione nel quadro dell'Accordo in esame non possano essere divulgate a terzi se non con il consenso scritto di entrambe le Parti.
Il disegno di legge di ratifica reca le consuete disposizioni riguardanti l'autorizzazione alla ratifica ed il relativo l'ordine di esecuzione dell'Accordo.
Formula quindi una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

I deputati Andrea LULLI (PD), Gabriele CIMADORO (IdV), Alberto TORAZZI (LNP), Enzo RAISI (FLI) e Raffaello VIGNALI (PdL) dichiarano il voto favorevole dei rispettivi gruppi sulla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.45.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 13.45.

Schema di decreto legislativo recante codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo.
Atto n. 327.

(Rilievi alla Commissione per la semplificazione normativa).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema in oggetto, rinviato nella seduta del 1o marzo 2011.

Manuela DAL LAGO, presidente e relatore, illustra la sua proposta di parere sul provvedimento in titolo (vedi allegato 2).

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Fa presente, peraltro, di aver ricevuto nella giornata odierna una sollecitazione da parte della Federazione guide, accompagnatori e interpreti turistici, relativamente all'articolo 8 dello schema di decreto in esame che, a loro avviso, sovrapporrebbe (anche in contrasto con la normativa europea contenuta nelle direttive 1975/368/CE e 1992/51/CE) le competenze proprie della professione di guida turistica con quelle di accompagnatore turistico, che sono in realtà diverse e complementari. Si riserva, pertanto, di approfondire questo aspetto per prevedere un'integrazione alla sua proposta di rilievi eventualmente nel senso di sopprimere l'articolo 8 dello schema di decreto in esame.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.

SEDE REFERENTE

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 14.

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese.
Nuovo testo unificato C. 2754 Vignali, C. 98 La Loggia, C. 1225 Bersani, C. 1284 Pelino, C. 1325 Vignali, C. 2680 Jannone e C. 3191 Borghesi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella precedente seduta antimeridiana della giornata odierna.

Manuela DAL LAGO, presidente, comunica che non sono pervenute proposte emendative al testo elaborato dal Comitato ristretto ed illustrato nella precedente seduta antimeridiana dal relatore; essendo così conclusa anche la fase emendativa, avverte che il nuovo testo sarà inviato alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.05.