CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1° marzo 2011
446.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 2 MARZO 2011

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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 1o marzo 2011.

Audizione di rappresentanti del Dipartimento della Protezione civile nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00409 Alessandri e 7-00414 Benamati in materia di isolamento sismico delle costruzioni civili e industriali.

L'audizione informale è stata svolta dalle 9.40 alle 10.30.

SEDE REFERENTE

Martedì 1o marzo 2011. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI.

La seduta comincia alle 10.30.

Sui lavori della Commissione.

Raffaella MARIANI (PD), con riferimento allo schema di decreto legislativo in

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materia di fonti rinnovabili su cui le Commissioni riunite VIII e X si erano pronunciate con un parere favorevole con condizioni e con osservazioni votato all'unanimità, fa presente che da notizie di stampa sembrerebbe che nel decreto legislativo che il Governo si accinge ad adottare in via definitiva sarà introdotto il limite degli 8 mila megawatt ai fini dell'erogazione degli incentivi. A tale proposito, osserva come dall'introduzione di tale limite deriverebbero conseguenze negative per un comparto che conta 150 mila lavoratori e come gli incentivi in materia di fonti rinnovabili abbiano svolto e svolgano una importante funzione anticiclica. Dichiara di non concordare sulle argomentazioni addotte a favore di una restrizione nell'erogazione degli incentivi, ritenendo errato, in primo luogo, contrapporre le fonti rinnovabili all'energia nucleare e, in secondo luogo, considerare gli incentivi causa di un ingiusto appesantimento della bolletta pagata dai cittadini. Conclude richiamando l'attenzione sull'approvazione all'unanimità da parte delle Commissioni riunite VIII e X del parere sullo schema di decreto legislativo per la promozione delle fonti rinnovabili, espresso al termine di un accurato ed approfondito lavoro istruttorio.

Roberto TORTOLI (PdL), presidente, esprime perplessità in ordine al contenuto delle notizie di stampa a cui faceva riferimento l'onorevole Mariani, sottolineando come tra gli obiettivi a livello europeo nel settore energetico sia sempre stata ritenuta importante l'energia da fonti rinnovabili in un'ottica di riduzione dell'energia da fonti fossili. In tale quadro, ritiene che occorra una coerenza di fondo nell'azione del Governo.

Disposizioni per la ricostruzione, il recupero e lo sviluppo economico-sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.
C. 3811 Libè.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Roberto TORTOLI, presidente, comunica che il 24 febbraio scorso sono state assegnate alla Commissione le proposte di legge n. 3993 Zamparutti e n. 4107 Lolli le quali vertono su materia identica a quella della proposta di legge in titolo. Avverte, pertanto, che, per tale ragione, ne ha disposto l'abbinamento d'ufficio, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.
In sostituzione del relatore impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, ricorda che le tre proposte di legge in titolo sono finalizzate ad accelerare il processo di ricostruzione dell'Aquila e delle zone colpite dal terremoto del 6 aprile 2009, attraverso un ruolo attivo alle amministrazioni locali nell'opera di programmazione ed attuazione degli interventi di ricostruzione, anche se con strumenti e risorse finanziarie diversi.
Prima di passare ad una rapida illustrazione del contenuto delle tre proposte di legge in esame, segnala che la proposta C. 3811 è inserita nel calendario dei lavori dell'Assemblea del mese di marzo, a partire dalla seduta di lunedì, 28 marzo 2011, sempre che il suo esame sia stato concluso dalla Commissione.
Ricorda, altresì, che gli interventi avviati dopo il terremoto del 6 aprile 2009 si sono articolati principalmente in tre fasi: l'emergenza immediata, portata avanti con ordinanze, per far fronte ai primi bisogni; l'emergenza ordinaria, e quindi la ricostruzione, iniziata con l'emanazione del decreto-legge n. 39 del 2009 che ha inteso assicurare un'abitazione a coloro che l'avevano persa, riattivare le attività pubbliche (scuola, sanità, giustizia) e incentivare la ripresa delle attività produttive (con DPCM del 17 dicembre 2010 lo stato di emergenza è stato prorogato al 31 dicembre 2011); l'avvio della fase post emergenziale, con l'attribuzione, ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n. 195 del 2009, al Presidente della Regione delle funzioni di Commissario delegato per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma, ed il coinvolgimento delle amministrazioni locali nella realizzazione degli interventi di

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ricostruzione al fine di assicurare il migliore coordinamento delle azioni finalizzate al ritorno alle normali condizioni di vita.
Quanto al contenuto delle tre proposte di legge in titolo, osserva anzitutto che l'articolo 1 della proposta C. 3811 e della proposta C. 4107 prevede una dichiarazione di preminente interesse nazionale per l'opera di ricostruzione delle zone colpite dal sisma. L'articolo 1 della proposta C. 3993 individua, invece, le finalità nelle risorse e negli strumenti necessari per far fronte alle straordinarie esigenze abitative delle popolazioni abruzzesi, indicando poi, all'articolo 2 i principi generali che i soggetti istituzionali devono seguire nel processo di ricostruzione.
L'articolo 2 della proposta C. 3811 e della proposta C. 4107 (articolo 3 per la proposta C. 3993) individuano l'ambito di applicazione nei comuni interessati dal sisma e le seguenti finalità: ricostruzione del patrimonio edilizio privato e pubblico, storico-monumentale e riorganizzazione morfologica e architettonica delle aree danneggiate dal sisma; ricostruzione del tessuto economico-sociale; riduzione della vulnerabilità sismica.
Osserva, quindi, che, per quanto riguarda le risorse economiche per la ricostruzione, la proposta C. 3811 prevede, all'articolo 3, l'istituzione di un fondo speciale con una dotazione di 3 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, la cui copertura è assicurata da maggiori entrate statali (redditi da capitale e di natura finanziaria e misure di carattere fiscale in materia di giochi previste dall'articolo 13).
La proposta C. 3993 prevede, anch'essa, all'articolo 4, comma 9, l'istituzione di un apposito Fondo per la ricostruzione con una dotazione di 600 milioni di euro a decorrere dal 2011, il cui finanziamento è assicurato dal «Fondo per interventi strutturali di politica economica» di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004. Lo stesso articolo 4 (commi da 1 a 5) prevede una serie articolata di fonti di copertura finanziaria che vanno dalle erogazioni liberali all'individuazione, da parte della regione, all'interno del DPEF, di una quota di risorse economiche da destinare alle aree colpite dal sisma, anche con anticipazioni della Cassa depositi e prestiti Spa.
Da ultimo, la proposta C. 4107, all'articolo 17, prevede che le risorse per la ricostruzione provengano: dagli stanziamenti pluriennali straordinari alimentati dai fondi già istituiti, anche utilizzando le risorse destinate a tal fine dal decreto-legge n. 39 del 2009; da un contributo di solidarietà pari al 2 per cento del reddito imponibile ai fini dell'IRPEF eccedente i 100.000 euro.
Nello stesso articolo 17 della proposta C. 4107 viene poi contemplata l'istituzione di un Fondo permanente per la prevenzione e l'emergenza utilizzato esclusivamente per fare fronte alle emergenze ambientali, nonché per integrare le risorse necessarie per gli interventi previsti dalla medesima proposta di legge.
Le tre proposte di legge in esame introducono quindi forme di controllo della programmazione e del buon andamento degli interventi, ad esempio attraverso la costituzione, prevista dall'articolo 4 della proposta C. 3881 e della proposta C. 4107, di un apposito Comitato istituzionale, composto prevalentemente dai rappresentanti degli enti e delle comunità locali, al quale è affidato fra l'altro il compito di redigere un'apposita relazione sul corretto svolgimento dei piani di intervento. Inoltre, ai sensi dell'articolo 7 della proposta C. 3881, l'opera di ricostruzione dovrà avvenire nel rispetto dei criteri di trasparenza e di partecipazione della popolazione, nonché della normativa antisismica e in materia appalti pubblici, sulla cui regolarità dovrà vigilare la competente Autorità (articolo 9, comma 13, della proposta C. 4107). Gli stessi criteri di trasparenza vengono richiamati anche all'articolo 15 della proposta C. 3993 e all'articolo 18 della proposta C. 4107 che prevedono, tra l'altro, l'istituzione di un apposito Osservatorio per la ricostruzione con poteri di accesso, vigilanza e controllo, nonché di un sito internet.

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Quanto alle attribuzioni degli enti territoriali e della regione, segnala che l'articolo 5 della proposta di legge C. 3811 prevede che sia la regione Abruzzo a definire gli interventi per la ricostruzione, mentre la proposta C. 4107, all'articolo 3, individua nell'intesa istituzionale di programma (tra Governo, regione e comuni del cratere) lo strumento per la programmazione degli interventi di ricostruzione e, a sua volta, nell'accordo di programma quadro lo strumento attuativo dell'intesa stessa (articolo 6).
L'articolo 5 della proposta C. 3993 e della proposta C. 4107 indicano, quindi, le competenze del Commissario delegato, Presidente della Regione Abruzzo, volte a ricondurre progressivamente la ricostruzione nell'ordinaria amministrazione.
Tutte e tre le proposte in esame affidano alla regione Abruzzo compiti in materia di programmazione degli interventi: la proposta C. 3811 (articolo 6, comma 1) e la proposta C. 4107 (articolo 8) attraverso la predisposizione di uno specifico piano strategico per il territorio colpito dal sisma, previa indicazione dei criteri generali che devono essere seguiti nella ricostruzione stessa (articolo 7 della proposta C. 4107); la proposta C. 3993 (articolo 6) attraverso l'adeguamento ed aggiornamento dei propri strumenti di programmazione e pianificazione regionale.
Gli articoli 7 e 8 della proposta C. 3993 recano, quindi, disposizioni per l'attuazione della pianificazione territoriale, anche attraverso la costituzione di apposite conferenze permanenti di pianificazione, al fine di valutare la coerenza degli assetti proposti e la compatibilità degli stessi. Alla programmazione e pianificazione la proposta C. 3993 dedica poi gli articoli 10 e 11.
Da ultimo, l'articolo 12 della proposta C. 4107 pone, in capo alla regione, il compito di predisporre un programma di interventi di edilizia residenziale pubblica nei comuni interessati dal sisma.
Rileva, inoltre, che tutte e tre le proposte in esame affidano specifiche competenze in capo ai comuni colpiti dal sisma.
In particolare, ai sensi dell'articolo 6 della proposta C. 3881 e dell'articolo 9 della proposta C. 4107, i comuni dovranno predisporre dettagliati piani di ricostruzione e di recupero. In caso di inadempimento è previsto un potere sostitutivo della regione (nella proposta C. 4107) oppure la nomina di un commissario ad acta (nella proposta C. 3881).
Ai comuni è altresì attribuito un particolare potere sostitutivo qualora, per l'esecuzione di interventi unitari su edifici privati in presenza di più proprietari, i proprietari non si costituiscono in consorzio (proposta C. 4107).
La proposta C. 3881 dispone, inoltre, che i comuni possono prevedere premi volumetrici per gli interventi di ricostruzione, mentre la proposta C. 4107 prevede l'istituzione di un apposito sportello unico per le pratiche relative agli interventi.
L'articolo 9 della proposta C. 3993 prevede poi che i comuni siano tenuti ad elaborare le mappe delle demolizioni, dei crolli, degli edifici pubblici delocalizzati; delle delocalizzazioni provvisorie e definitive, nonché la perimetrazione delle aree edificabili e dei piani di ricostruzione di prevalente interesse pubblico.
Infine, sarà compito dei comuni, ai sensi dell'articolo 9, comma 1, della proposta C. 3881 includere, nella predisposizione dei piani di ricostruzione, gli immobili non adibiti ad abitazione principale e quelli destinati ad attività commerciali/produttive, vincolando l'indennizzo pubblico all'obbligo, per il proprietario, di immetterle nella disponibilità del comune per la copertura del fabbisogno abitativo.
Per gli immobili adibiti, invece, ad abitazione principale, l'articolo 10 della proposta C. 4107 individua l'entità degli indennizzi e le modalità per la loro concessione.
L'articolo 8 della proposta C. 3881 reca la disciplina di alcuni interventi speciali che riguardano: la deliberazione di piani di ricostruzione di edifici finanziati mediante investimenti immobiliari degli enti previdenziali pubblici; la possibilità, per la Cassa depositi e prestiti Spa, di partecipare al fondo immobiliare per finanziare

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interventi di edilizia sociale; la possibilità, per il comune de L'Aquila, di conferire gli immobili del progetto C.A.S.E. a un fondo immobiliare, che ne permetta di utilizzare i proventi per il completamento delle opere di urbanizzazione e dei servizi pubblici.
Tale ultima disposizione sul conferimento degli immobili del progetto C.A.S.E. è anche prevista dall'articolo 16, comma 5, della proposta C. 4107.
Rileva, poi, che l'articolo 14 della proposta C. 4107 reca alcune norme sul recupero degli immobili statali che prevedono l'elaborazione di un apposito piano di ripristino, elaborato dal Ministro delle infrastrutture, che includa le strutture scolastiche e universitarie. Il Ministro dovrà altresì predisporre un piano per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco ed il Corpo forestale dello Stato.
Per quanto riguarda gli immobili di particolare valore artistico/storico di proprietà pubblica, segnala anzitutto che l'articolo 9, comma 2, della proposta C. 3881 dispone che essi dovranno essere indicati dai comuni nei piani di ricostruzione ove dovranno essere altresì indicate le modalità di intervento, il contributo per la ricostruzione e il restauro ed i criteri per l'assegnazione dei relativi appalti. Per gli interventi sugli immobili pubblici si applicano le disposizioni della legge n. 717 del 1949, nota come «legge del 2 per cento», in quanto rende obbligatorio, per tutta l'edilizia pubblica di nuova realizzazione destinare all'abbellimento di tali edifici con opere d'arte, una quota non inferiore al 2 per cento della spesa totale prevista nel progetto.
La proposta C. 3993 dedica invece alla ricostruzione delle zone storiche l'articolo 12, prevedendo, a tal fine, procedure semplificate per il rilascio dei titoli abilitativi sia da parte dei soggetti istituzionali, che da parte delle amministrazioni comunali attraverso un potenziamento delle proprie strutture.
La proposta C. 4107, dispone, peraltro, all'articolo 13, che sia la soprintendenza regionale, sentiti i comuni interessati, ad elaborare un apposito piano di ripristino e restauro del patrimonio culturale danneggiato. Vengono quindi, introdotte, disposizioni per il recupero degli edifici monumentali sia privati che pubblici.
Segnala, inoltre, che tutte e tre le proposte presentate recano misure volte a favorire la ripresa economica nei territori colpiti dal sisma. In particolare, l'articolo 10 della proposta C. 3881 e l'articolo 14 della proposta C. 4107 prevedono una serie di misure analoghe, tra le quali: la sospensione del pagamento delle rate dei mutui, dei contributi previdenziali ed assistenziali e degli obblighi relativi agli adempimenti fiscali; l'applicazione, ai congiunti delle vittime del terremoto, delle norme della legge n. 407 del 1998 sulle vittime del terrorismo.
Inoltre, la proposta C. 3881 si propone di dare piena operatività alle zone franche urbane (ZFU), già previste dall'articolo 10 del decreto-legge n. 39 del 2009.
La proposta C. 4107 a sua volta: riconosce un credito di imposta alla imprese che assumono personale a tempo indeterminato; sospende il pagamento delle tasse universitarie; concede incentivi per le fonti rinnovabili; istituisce un calmiere per i prezzi delle locazioni.
La proposta C. 3993 reca, invece, all'articolo 4 (commi 6 e 7), le seguenti misure: concessione di un credito di imposta alle categorie produttive, professionali e di servizi colpite dal sisma; un più agevole accesso al credito per imprese e professionisti, attraverso l'istituzione di un consorzio di garanzia dei fidi (vedi anche l'articolo 15, comma 1, lett. e) della proposta C. 4107); un più agevole accesso al credito per le famiglie e le micro/piccole imprese attraverso l'istituzione, da parte della regione, di un apposito fondo di garanzia (articolo 14).
A puro titolo ricognitivo, ricorda peraltro che a legislazione vigente risultano adottate dal legislatore nazionale le seguenti misure a sostegno della ripresa economica delle zone colpite dal sisma del 6 aprile 2009.
La legge finanziaria per il 2010 ha previsto l'esclusione dal Patto di stabilità interno per il 2010 dei pagamenti effettuati

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dai comuni colpiti dal sisma per le spese relative agli investimenti per la tutela della sicurezza pubblica nonché per gli interventi temporanei e straordinari di carattere sociale; le modalità di recupero dei versamenti tributari e contributivi sospesi, per il periodo 6 aprile-30 novembre 2009; la facoltà per i titolari di redditi di locazione di immobili ubicati nella provincia dell'Aquila di applicare un regime di imposizione sostitutivo dell'IRPEF e relative addizionali con aliquota fissata in misura pari al 20 per cento; la destinazione di quota parte delle disponibilità del Fondo per le esigenze urgenti ed indifferibili del Ministero per l'economia e le finanze, al riequilibrio finanziario degli enti locali danneggiati dal sisma.
Il decreto-legge n. 2 del 2010, per favorire la funzionalità degli enti locali, ha attribuito una maggiorazione del 50 per cento (dell'80 per cento per il solo comune dell'Aquila) dei contributi ordinari, al lordo della detrazione derivante dall'attribuzione di una quota di compartecipazione al gettito dell'IRPEF.
La legge di stabilità per il 2011 ha previsto l'esclusione dal patto di stabilità dei comuni della provincia de L'Aquila in stato di dissesto finanziario, per un importo massimo di 2,5 Meuro annui.
Da ultimo il decreto legge n. 225 del 2010 (cosiddetto «decreto mille proroghe»), ha previsto all'articolo 2 le seguenti misure: al comma 3 sono stati prorogati ulteriormente, fino al 31 ottobre 2011, i termini per la ripresa dei versamenti tributari e contributivi sospesi a seguito del sisma e, fino al 31 dicembre 2011, quelli relativi ad ulteriori adempimenti; al comma 3-quinquies è stata prevista la possibilità di prorogare, fino al 30 giugno 2011, anche il termine di esecuzione del programma di ristrutturazione o di cessione dei complessi aziendali per i gruppi industriali con imprese ed unità locali nella regione Abruzzo; al comma 3-sexies sono state dettate norme a favore del personale degli enti pubblici, tra le quali una deroga al blocco delle assunzioni per il comune de L'Aquila e per i comuni montani della provincia de L'Aquila; al comma 3-septies è stato disposto il differimento, al 1o novembre 2012, dell'avvio delle procedure per il rinnovo degli organi dell'Accademia di Belle Arti e del Conservatorio di musica de L'Aquila, prorogandosi nel contempo l'operatività degli organi attuali; al comma 3-octies è stato previsto l'avvio della bonifica del sito «Bussi sul Tirino»; al comma 3-novies sono state dettate particolari norme a sostegno degli impianti fotovoltaici.
Segnala, infine, che tutte e tre le proposte di legge in esame prevedono l'esclusione dai vincoli del patto di stabilità dei comuni colpiti dal sisma (articolo 10, comma 4, della proposta C. 3881; articolo 4, comma 8, della proposta C. 3993, articolo 16, comma 4, della proposta C. 4107), mentre la proposta C. 4107, all'articolo 16, prevede anche un'anticipazione dei trasferimenti erariali a seguito delle minori entrate tributarie al fine di consentire ai comuni di offrire ai cittadini i servizi necessari per il ritorno alla normalità, nonché un contributo straordinario alle aziende di trasporto pubblico.
Per quanto riguarda, infine, le misure volte a prevenire il rischio sismico, fa presente che l'articolo 12 della proposta C. 3881 e l'articolo 19 della proposta C. 4107 recano disposizioni volte a diffondere una politica di prevenzione ed educazione della popolazione esposta al rischio sismico, attraverso la predisposizione di appositi piani regionali, nonché di linee guida per la prevenzione dei danni alle persone; l'articolo 13 della proposta C. 3993 dispone l'avvio, da parte della regione, di un piano di verifiche speditive sugli immobili, strutture ed infrastrutture, in collaborazione con gli enti locali, destinando ad esso 1,5 milioni di euro annui a decorrere dal 2011 e prevedendo anche la concessione di un credito di imposta per la realizzazione degli interventi che si rendessero necessari a seguito delle verifiche svolte.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.40.

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RISOLUZIONI

Martedì 1o marzo 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 14.15.

7-00465 Mariani e 7-00475 Guido Dussin: Sull'introduzione del pedaggio sul raccordo autostradale Firenze-Siena.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto, rinviata nella seduta del 16 febbraio 2011.

Raffaella MARIANI (PD) fa presente che nella seduta del 16 febbraio scorso aveva invitato il rappresentante del Governo ad impegnarsi perché si svolgesse al più presto il richiesto incontro con i rappresentanti della regione Toscana e che su tale richiesta attendeva una risposta da parte del rappresentante del Governo.

Il viceministro Roberto CASTELLI, nel fare presente che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l'elenco delle tratte da sottoporre a pedaggio è ancora in fieri, dichiara la piena disponibilità del Governo a prendere in considerazione la posizione della Commissione a condizione che non venga stravolto lo spirito dell'articolo 15 del decreto-legge 78 del 2010. In tale contesto, auspica che possano realizzarsi le condizioni per l'approvazione di una risoluzione unitaria. Conclude, manifestando la disponibilità del Governo ad incontrare i rappresentanti della regione Toscana al fine di discutere del complesso delle questioni connesse all'ipotizzato pedaggiamento del raccordo autostradale Firenze-Siena.

Franco CECCUZZI (PD), nel sottolineare come già nella seduta del 16 febbraio l'onorevole Mariani avesse chiesto al viceministro Castelli l'impegno ad un incontro con i rappresentati della regione Toscana in ordine all'introduzione del pedaggio sul raccordo autostradale Firenze-Siena, dichiara la disponibilità del gruppo del partito democratico a soprassedere sulla votazione delle risoluzioni in titolo nella seduta odierna a fronte della volontà testé manifestata dal rappresentante del Governo ad incontrare i rappresentanti della regione Toscana.

Angelo ALESSANDRI, presidente, alla luce delle dichiarazioni testé formulate, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni in titolo ad una data successiva al richiamato incontro con i rappresentanti della regione Toscana.

7-00484 Bratti: Sull'introduzione dei pedaggi sui raccordi autostradali a gestione diretta dell'Anas.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in oggetto.

Tino IANNUZZI (PD), cofirmatario della risoluzione in titolo, fa notare come essa ponga una serie di criteri di carattere generale in ordine all'introduzione del pedaggio sulle tratte autostradali gestite dall'ANAS. Fa notare come ritenga del tutto sbagliato affidare la manutenzione delle tratte gestite dall'ANAS agli introiti che deriveranno dalla introduzione dei pedaggi su tali tratte, essendo un dovere del Governo l'individuazione delle risorse finanziarie da attribuire all'ANAS ai fini della manutenzione. Si sofferma inoltre sulla illegittimità della gara indetta dall'ANAS per la installazione dei pedaggi in assenza del DPCM che dovrebbe recare l'elenco delle tratte da sottoporre al pedaggio medesimo. A tale proposito, fa notare come, ai fini dell'individuazione di tali tratte, andrebbe effettuata una accurata verifica sulle condizioni di sicurezza delle tratte da

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pedaggiare, nonché sulla ultimazione dei lavori intervenuti su tali tratte. Presenta, pertanto, una nuova formulazione della risoluzione in titolo (vedi allegato 1) che reca un ulteriore impegno al Governo volto a escludere dal DPCM di prossima adozione le tratte autostradali e i raccordi autostradali per i quali non esista una adeguata e funzionale rete stradale alternativa, nonché le tratte e i raccordi per i quali non sono stati completati i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza ovvero per i quali risultino insufficienti le condizioni di utilizzo e di sicurezza medesima. A tale proposito, richiama l'attenzione sulle conseguenze dell'introduzione del pedaggio nella tratta Salerno-Avellino o anche sul raccordo Salerno-Reggio Calabria, in ordine ai quali non esiste una viabilità alternativa. Nell'evidenziare come la data del 1o maggio per l'introduzione dei pedaggi sulle tratte affidate alla gestione dell'ANAS sia da ritenere ormai incongrua, auspica un confronto costruttivo tra il Governo e la Commissione sul tema in oggetto.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

Martedì 1o marzo 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 14.30.

Disciplina dell'attività di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura edilizia.
Ulteriore nuovo testo unificato C. 60 Realacci, C. 496 Zacchera, C. 1394 Marchi, C. 1926 Fava, C. 2306 Stradella, C. 2313 Luciano Rossi e C. 2398 Razzi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 17 novembre 2010.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che sono pervenuti i seguenti pareri sull'ulteriore nuovo testo unificato delle proposte di legge in titolo: I parere favorevole con osservazione, II parere favorevole con osservazioni, V nulla osta, VI nulla osta, VII parere favorevole con condizioni, X parere favorevole con osservazioni, XI parere favorevole con osservazioni, XII parere favorevole, XIV parere favorevole e Commissione parlamentare per le questioni regionali parere favorevole con condizione.

Manuela LANZARIN (LNP), relatore, illustra gli emendamenti a sua firma volti a recepire talune delle condizioni e delle osservazioni recate dai pareri pervenuti (vedi allegato 2), dei quali raccomanda l'approvazione.

Il viceministro Roberto CASTELLI chiede di poter effettuare un approfondimento su alcuni degli emendamenti presentati dal relatore.

Angelo ALESSANDRI, presidente, propone quindi di sospendere l'esame del provvedimento in titolo per riprenderlo alle ore 15.30, in modo di consentire al rappresentante del Governo l'approfondimento richiesto.

La Commissione consente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta delle ore 15.30.

Norme concernenti la realizzazione di opere pubbliche infrastrutturali di costo inferiore a 5 milioni di euro.
C. 2233 Tommaso Foti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 15 febbraio 2011.

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Guido DUSSIN (LNP), relatore, in considerazione della prossima presentazione di proposte di legge sul tema in esame da parte del gruppo della Lega Nord e di altri gruppi, propone di rinviare l'esame del provvedimento in oggetto in attesa della suddetta presentazione.

Raffaella MARIANI (PD) preannuncia la prossima presentazione di una proposta di legge del suo gruppo sul tema delle opere pubbliche infrastrutturali di costo inferiore a 5 milioni di euro.

Angelo ALESSANDRI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame in attesa della presentazione delle preannunciate proposte di legge sul tema in oggetto.

Disposizioni concernenti il trasferimento delle partecipazioni al capitale della società ANAS Spa alle regioni e la sua riorganizzazione in senso federalista, regionale e provinciale.
C. 3081 Reguzzoni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 15 luglio 2010.

Guido DUSSIN (LNP), relatore, richiama l'attenzione sulla proposta di legge 3673 Bragantini ed altri, recante «Disposizioni in materia di disciplina delle grandi reti di trasporto stradale nazionale, nonché di trasferimento delle strade statali alle regioni e soppressione della società Anas Spa». Ritiene che andrebbe attentamente valutata l'ipotesi di procedere all'abbinamento di tale proposta di legge. In tale ottica propone di rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta.

Raffaella MARIANI (PD) preannuncia la prossima presentazione di una proposta di legge del suo gruppo sul tema in esame.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

Martedì 1o marzo 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 15.30.

Disciplina dell'attività di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura edilizia.Ulteriore nuovo testo unificato C. 60 Realacci, C. 496 Zacchera, C. 1394 Marchi, C. 1926 Fava, C. 2306 Stradella, C. 2313 Luciano Rossi e C. 2398 Razzi.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto.

Il viceministro Roberto CASTELLI esprime parere favorevole sugli emendamenti presentati dal relatore presentati.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva all'unanimità gli emendamenti 2.2, 7.1, 8.1, 9.1 e 15.1 del relatore.

Raffaella MARIANI (PD) precisa come il tema della riqualificazione professionale nel settore dell'edilizia costituisca un primo passo verso la qualificazione delle imprese. Esprime, inoltre, soddisfazione perché la nuova disciplina consente di investire nella qualificazione delle imprese, in un'ottica di contrasto del lavoro nero e di tutela di una concorrenza basata sulla qualità delle prestazioni piuttosto che sul costo del lavoro o sul meccanismo del massimo ribasso nelle gare di appalto. Annuncia, quindi, il voto favorevole del gruppo del partito democratico sulla proposta di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.

Armando DIONISI (UdC) esprime apprezzamento per un provvedimento che rappresenta un primo passo per disciplinare meglio l'attività delle imprese di costruzione che negli anni passati avevano sofferto di una grave mancanza di regole. Annuncia, dunque, il voto favorevole del gruppo del partito democratico sulla proposta di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.

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La Commissione delibera quindi di conferire mandato al relatore, on Lanzarin, a riferire all'Assemblea in senso favorevole sull'ulteriore nuovo testo unificato, come risultante dagli emendamenti approvati. Delibera altresì di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove, sulla base delle indicazioni dei Gruppi. Avverte infine che procederà comunque alla verifica della sussistenza dei requisiti richiesti, ai sensi dell'articolo 92, comma 6, del Regolamento, per il trasferimento alla sede legislativa delle proposte di legge in titolo, precisando che l'esame di tali proposte è stato inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dal 23 marzo prossimo, qualora non si verifichino le condizioni del citato trasferimento.

La seduta termina alle 15.40.