CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1° marzo 2011
446.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 1o marzo 2011. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.30.

Comunicazioni del Presidente.

Edmondo CIRIELLI, presidente, comunica che ieri mattina, a seguito di un attentato, è deceduto il Tenente Massimo Ranzani, nei pressi di Shindand, in Afghanistan. Altri quattro colleghi coinvolti nell'attentato sono rimasti feriti. Tutti i militari, appartenenti al 5o Reggimento alpini di Vipiteno (Bolzano), sono impegnati nell'operazione Isaf in Afghanistan da ottobre 2010. Fa presente che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha previsto che il Governo riferirà sull'episodio domani alla Camera, alle ore 12.
Esprime, quindi, a nome della Commissione, le condoglianze alla famiglia e gli auguri di pronta guarigione a chi è stato ferito.

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Incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine.
Testo unificato C. 607 Caparini e C. 1897 Cirielli.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 febbraio 2011.

Franco GIDONI (LNP), relatore, ricorda di aver presentato nella seduta dello scorso 23 febbraio alcune proposte emendative volte a coordinare i riferimenti normativi contenuti nel testo unificato delle proposte di legge in esame con il codice dell'ordinamento militare, recentemente entrato in vigore, nonché a recepire le condizioni e le osservazioni formulate dalle Commissioni competenti in sede consultiva (vedi allegato).

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, esprime parere favorevole sugli emendamenti testé presentati dal relatore.

Pier Fausto RECCHIA (PD) ritiene che, nonostante il testo unificato abbia recepito alcune problematiche evidenziate nel corso del dibattito, permangono tuttavia alcune perplessità in merito ai principi che lo hanno ispirato. Ciò non consente, a suo avviso, di poter esprimere un parere favorevole su di esso, indipendentemente dalle modifiche introdotte dagli emendamenti volti a recepire il parere delle commissioni competenti.
Evidenzia, innanzitutto, come nell'ambito dell'Esercito vi siano anche altri corpi, oltre a quello degli alpini, cui dovrebbero essere riconosciuti, in ragione della loro specificità, adeguate forme di incentivazione, mentre tale provvedimento appare realizzare una potenziale violazione del principio di uguaglianza. Osserva, inoltre, come il provvedimento suscita perplessità anche in merito a profili riguardanti il corretto rapporto tra la legislazione statale e quella regionale, da un lato nella parte in cui invade le competenze legislative regionali sul piano degli incentivi fiscali ed assistenziali e, sotto un diverso profilo, per la parte in cui consente alle regioni di legiferare in materia di forze armate che rientra nella sfera esclusiva dello Stato centrale. Ricordando, poi, come tutti gli alpini deceduti in occasione dei recenti tragici eventi in Afghanistan non fossero residenti nelle regioni alpine, domanda se, secondo quanto stabilito dal provvedimento in esame, sarebbe dovuto spettare anche a costoro di usufruire dell'incentivo previsto. Infine, riferendosi all'emendamento 1.800 del relatore, ritiene che debba essere chiarita l'estensione da attribuire all'espressione regioni appenniniche poiché, geograficamente, gli Appennini attraversano gran parte della nostra penisola. Non si comprende se, ad esempio, possa estendersi la nozione anche ai territori alle pendici della Sila.
Per tali ragioni, ribadisce l'intenzione di esprimere il voto contrario o di astensione sugli emendamenti presentati ed il voto contrario per il mandato al relatore.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda come il provvedimento in esame ricalchi numerose disposizioni già contenute nel testo originario della proposta di legge a sua firma per la quale ha potuto riscontrare personalmente un favorevole orientamento sia da parte dei vertici delle Forze armate, sia da parte dei militari.
Ritiene non condivisibile le obiezioni sollevate dal collega Recchia non solo dal punto di vista politico, ma anche sotto il profilo tecnico, in quanto l'elemento della residenza non produce effetti discriminatori, essendo già previsto l'obbligo di fissare la residenza nel luogo in cui si presta servizio. L'intento del testo unificato deve invece essere identificato nell'obiettivo di incentivare il radicamento degli alpini nel territorio di loro dislocazione.

La Commissione, con distinte votazioni approva, quindi, con l'astensione dei gruppi del Partito democratico e dell'Italia dei valori, gli emendamenti 1.100, 1.300, 1.500, 1.600 1.800 e 2.100 del relatore.

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La Commissione approva altresì, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.200, 1.400, 1.700, 1.800 e 2-bis.100 del relatore.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che il testo unificato delle proposte di legge in esame, come modificato dagli emendamenti testé approvati, sarà trasmesso alla Commissione Bilancio per l'acquisizione del prescritto parere.
Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per la promozione e la diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà.
C. 2596 Di Stanislao e C. 3287 Mogherini Rebesani.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 9 giugno 2010.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che nella seduta del 9 giugno 2010, la Commissione ha approvato l'emendamento 5.100 del relatore al fine di recepire la condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, espressa nel parere della Commissione Bilancio sul nuovo testo elaborato dalla Commissione. Non sussistendo i requisiti prescritti dall'articolo 92, comma 6, del Regolamento, ai fini del trasferimento in sede legislativa, l'esame prosegue in sede referente. Rammenta, al riguardo, che il Calendario dei lavori dell'Assemblea ne prevede l'esame a partire dal prossimo lunedì 7 marzo.

Salvatore CICU (PdL), relatore, comunica alla Presidenza la propria indisponibilità a svolgere ulteriormente le funzioni di relatore sul testo in esame, che nasce da una proposta del rappresentante dell'Italia dei Valori in Commissione. La sua decisione deriva dall'esigenza di rappresentare in modo estremamente netto la critica politica della sua parte politica nei confronti delle recenti affermazioni dell'onorevole Di Pietro, volte ad addossare ai gruppi di maggioranza le responsabilità della morte del militare italiano nel teatro afgano. Ritiene che simili affermazioni siano assolutamente inaccettabili e manifestino un atteggiamento incompatibile con qualsiasi iniziativa, anche legislativa, che sia realmente animata dal desiderio di promuovere i valori della pace e della solidarietà. In questo quadro, sente la responsabilità di far prevalere sul giudizio riferito ai singoli contenuti del provvedimento una valutazione prettamente politica di indisponibilità ad assumere un ruolo propulsivo per un testo che ha la paternità del partito guidato dall'onorevole Di Pietro.

Giuseppe MOLES (PdL) manifesta piena condivisione per la scelta del collega di testimoniare il proprio radicale dissenso verso posizioni politiche così distanti da quelle assunte da una larga maggioranza parlamentare.

Filippo ASCIERTO (PdL) si associa alle considerazioni del collega Moles, reputando che la gravità delle dichiarazioni rese dal leader dell'Italia dei Valori richiedano una ferma reazione. Occorre affermare in ogni sede che i sinceri portatori della cultura della pace sono coloro che concretamente si impegnano quotidianamente per la sua realizzazione nei più difficili teatri internazionali e non certo coloro che operano inaccettabili strumentalizzazioni di vicende dolorose.

Giuseppe FALLICA (PdL) reputa offensive le dichiarazioni dell'onorevole Di Pietro e auspica che tale giudizio sia condiviso anche dagli altri gruppi di opposizione.

Luciano ROSSI (PdL) dichiara di aderire convintamente a quanto rilevato dal collega Cicu e dagli altri componenti del suo gruppo, desiderando rinnovare il sentimento di orgoglio che unisce il Paese alle sue Forze armate, offeso dalle richiamate

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affermazioni del deputato Di Pietro, che dovrebbe formulare le sue scuse.

Antonio RUGGHIA (PD) manifesta il proprio stupore per la posizione espressa dal relatore e dagli altri colleghi di maggioranza. Comprende che la dialettica politica si può legittimamente svolgere anche in forme aspre. In tal senso, pur non essendo direttamente a conoscenza delle dichiarazioni attribuite al leader dell'Italia dei Valori, ritiene che il suo partito non abbia mai fatto mancare il proprio responsabile atteggiamento di appoggio alle Forze militari impegnate in missioni internazionali, per cui non vi sarebbe nessuna ambiguità nel condividere le posizioni critiche espresse dall'onorevole Cicu. Tuttavia ritiene non essere questa la sede naturale di un simile dibattito di natura squisitamente politica. Infatti, la Commissione è chiamata esclusivamente a conferire un mandato a riferire in Aula su un testo legislativo, peraltro ampiamente condiviso. È dunque sul merito del provvedimento che dovrebbe aprirsi il confronto, mentre sarebbe estremamente grave far ricadere sulle procedure legislative le pregiudiziali politiche connesse a mere dichiarazioni rese in altra sede. Giudica dunque irrituale la decisione del relatore, cui rivolge l'invito a riassumere l'incarico.

Salvatore CICU (PdL), relatore, precisa che la sua decisione deriva dalla volontà di dissociarsi anche sul piano formale dal gruppo politico che rivendica la paternità della proposta di legge e che si è assunto la responsabilità di rivolgere accuse gravissime verso chi ha approvato i provvedimenti di autorizzazione alle missioni internazionali. Deve quindi confermare la propria indisponibilità a svolgere ulteriormente le funzioni di relatore per un testo su cui non esprime un giudizio critico di merito, se non per evidenziare che esso ricalca in gran parte la legge 12 novembre 2009, n. 162.
Chiede che sia rispettata la sua scelta politica, non essendo certamente motivata da contrapposizioni personali con il presentatore della proposta né da volontà di ostruzionismo, dal momento che l'iter parlamentare non subisce alcun rallentamento ed il suo gruppo non intende esprimersi in questa sede con un voto contrario.

Franco GIDONI (LNP) comprende il disagio del relatore a svolgere ulteriormente il suo incarico e ritiene che la Commissione ne debba prendere atto. Esprime la propria condanna per le affermazioni dell'onorevole Di Pietro e ricorda che in ogni occasione in cui i nostri militari rientrano alle basi, come avvenuto di recente e avverrà sempre, sarà unanime il ringraziamento per il loro contributo alle popolazioni interessate dalle missioni ed il riconoscimento per il lavoro svolto e il loro sacrificio di vite umane.

Augusto DI STANISLAO (IdV) si dichiara sorpreso ed esterrefatto per la piega assunta dalla seduta della Commissione e per il tipo di dibattito fino ad ora sviluppatosi, che ritiene essere assolutamente estraneo all'oggetto della discussione. In primo ruolo riafferma il principio secondo cui ogni proposta di legge afferisce all'iniziativa individuale dei membri del Parlamento e non può essere genericamente ascritta al gruppo di appartenenza. Inoltre, richiama l'attenzione sul merito della proposta, che intende rivolgersi soprattutto alle nuove generazioni ed è finalizzata a diffondere la cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà, su cui non si era registrato alcun sostanziale dissenso e che anzi era stato oggetto di emendamenti migliorativi ampiamente condivisi.
Adesso non sembrano più esservi i presupposti per una valutazione di merito. Si chiede quali siano le reali ragioni per un così radicale mutamento dell'atteggiamento del relatore e della maggioranza, che a suo avviso è velato da argomentazioni politicamente pretestuose ed ipocrite.

Francesco Saverio GAROFANI (PD) ricorda che la posizione del Partito Democratico sulle missioni cui l'Italia partecipa è coerentemente improntata al sostegno

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delle nostre Forze armate e da assunzione di piena responsabilità sul piano politico e parlamentare. Conseguentemente, è evidente la distanza con le posizioni dell'Italia dei Valori, così come la distanza da altre dichiarazioni che, nell'imminenza dei fatti, sono state rilasciate anche da altri soggetti, quali lo stesso Presidente del Consiglio, sia pure parzialmente rettificate.
Ritiene tuttavia che il dibattito odierno vada riportato nella sua dimensione naturale, che è quella di procedere al conferimento del mandato di riferire in Assemblea a colui che ha seguito l'iter in Commissione delle proposte di legge - una delle quali sottoscritta da un membro del suo Gruppo - mostrando serietà e competenze, ed al quale rivolge quindi l'invito a ritornare sulla decisione presa. Peraltro, ricorda che l'onorevole Cicu svolge le funzioni di relatore anche per le proposte di legge quadro in materia di missioni internazionali, su cui auspica che non si verifichino le medesime difficoltà di tipo politico, atteso che uno dei progetti di legge in materia è sottoscritto dall'esponente dell'Italia dei Valori in Commissione.

Francesco BOSI (UdC) reputa sempre legittima la dialettica politica, anche se non ne comprende l'attinenza con gli obiettivi della proposta in esame che, a suo giudizio, sono largamente condivisibili. Meritevole di approfondimento sono infatti entrambe le finalità espresse nel titolo del provvedimento che non devono mai apparire in contrasto tra loro, in quanto il valore della pace ed il valore della difesa si integrano pienamente. Si associa infine alla richiesta di confermare l'incarico all'onorevole Cicu.

Giorgio HOLZMANN (PdL), replicando all'onorevole Garofani, sottolinea come l'equiparazione tra le dichiarazioni gravissime dell'onorevole di Pietro ed altre valutazioni assolutamente legittimate dalla natura tragica dell'avvenimento manifestano la volontà di sminuire la portata delle posizioni di coloro che non sostengono l'impegno militare del nostro Paese. Da parte della maggioranza invece c'è l'assoluta convinzione che tale sostegno sia essenziale per perseguire pace e stabilità a livello internazionale.

Giacomo CHIAPPORI (LNP) rileva che la decisione assunta dall'onorevole Cicu sia pienamente motivata da ragioni di carattere politico. Quanto dichiarato dalle opposizioni e dallo stesso deputato Di Stanislao sembrano invece stridere con atteggiamenti che in modo consueto i rispettivi gruppi assumono. Richiama, ad esempio, la disponibilità del partito democratico a ragionare positivamente sul tema del federalismo fiscale, cui pregiudizialmente viene frapposta la necessità di sostituire l'attuale Presidente del Consiglio.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) invita i colleghi a riportare il dibattito su un giusto binario. Quanto alle dichiarazioni dell'onorevole Di Pietro, ritiene che sugli impegni internazionali vi debba essere l'assunzione di responsabilità dell'intero Parlamento, senza che nessuno vi si possa sottrarre semplicemente dichiarando di aver votato in senso contrario. Ciò posto, si deve anche evitare il rischio che l'Istituzione parlamentare si paralizzi proprio in ragione di contrapposizione puramente politiche, senza affrontare il merito delle singole iniziative legislative. Su questa proposta vi era stato un lavoro proficuo ed un atteggiamento costruttivo dei diversi schieramenti politici che a suo avviso deve proseguire.

Edmondo CIRIELLI, presidente, prende atto della conferma da parte dell'onorevole Cicu circa la propria indisponibilità a svolgere ulteriormente le funzioni di relatore. Registra, peraltro come non vi sia da parte dei gruppi di maggioranza alcun atteggiamento ostruzionistico né pregiudizialmente contrario alla proposta di legge, che è inserita nel calendario dell'Assemblea in quota opposizione. Ritiene quindi che vi siano i presupposti per procedere alla nomina di un nuovo relatore, appartenente ad uno dei Gruppi di opposizione.

Augusto DI STANISLAO (IdV) ribadisce come il testo all'esame sia frutto di un

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lavoro comune sviluppatosi in Commissione sotto la regia del relatore. Ricorda che, infatti, si erano perfino realizzate le condizioni per l'esame in sede legislativa e che ciò aveva condotto ad un rinvio dell'inizio della discussione in Assemblea, già prevista per il mese di luglio del 2010. Successivamente, era poi stato ritirato l'assenso da parte dei gruppi di maggioranza ed il testo è rimasto fermo in Commissione fino alla seduta odierna. Nuovamente il relatore frappone ostacoli al prosieguo della proposta, forse motivato dalla volontà di indurne il ritiro. In risposta a d un simile comportamento, comunica che non vede ragioni per proseguire la sua partecipazione ai lavori della Commissione.

Edmondo CIRIELLI, presidente, conclusivamente, conferisce l'incarico di relatore all'onorevole Garofani. Richiama quindi l'attenzione della Commissione su alcune correzioni di forma che il testo del provvedimento richiede.
In particolare, all'articolo 1, al comma 1, dopo le parole: «a tal fine» è soppresso il segno di interpunzione: «,» e dopo la parola «armamenti» il segno di interpunzione «,» è sostituito con «e»; infine, dopo le parole: «di cooperazione e» è inserita la parola «di».
All'articolo 3, dopo le parole: «organismi associativi» sono inserite le parole «e cooperativi».
All'articolo 4, al comma 2, dopo le parole: «della pace e» sono inserite le parole «della tutela»; al comma 5, lettera a), dopo la parola: «premio» è inserita la parola «nazionale» e dopo le parole: «all'articolo 3» è soppresso il segno di interpunzione «,».

La Commissione approva.

Filippo ASCIERTO (PdL) dichiara a titolo personale il voto di astensione sul mandato al relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul nuovo testo dei provvedimenti in titolo. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Edmondo CIRIELLI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Cumulabilità delle indennità operative dei piloti e dei paracadutisti.
C. 207 Cirielli.

(Rinvio del seguito dell'esame).

Edmondo CIRIELLI, presidente, comunica che il relatore ha chiesto un rinvio dell'esame, per approfondire ulteriormente i contenuti della proposta di legge, anche sul piano della relativa copertura finanziaria.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 15.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Martedì 1o marzo 2011. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 15.45.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi.
COM (2011)11 def.

(Parere alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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Giacomo CHIAPPORI (LNP), relatore, osserva che il documento oggi all'esame della Commissione difesa, costituisce la base sulla quale il Consiglio europeo di marzo stabilirà gli orientamenti per le politiche economiche e di bilancio degli Stati membri. La «Comunicazione» rappresenta una delle fasi del semestre europeo, avviato per la prima volta nel 2011 in base ad una decisione del Consiglio ECOFIN del 7 settembre 2010, che consiste in un ciclo di procedure volte ad assicurare un coordinamento preliminare delle politiche economiche nell'Eurozona e nell'UE.
Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici l'illustrazione analitica dei contenuti, evidenzia che il documento si compone di quattro parti: una parte generale recante l'indicazione delle dieci azioni ritenute prioritarie per l'economia europea; una relazione sui progressi compiuti rispetto alla strategia per la crescita e l'occupazione UE2020 (allegato 1); una relazione che illustra le prospettive macroeconomiche e indica le misure più idonee a produrre effetti favorevoli alla crescita (allegato 2); infine, il progetto di relazione comune sull'occupazione, che esamina la situazione occupazionale e le politiche connesse al mercato del lavoro (allegato 3).
In relazione ai contenuti di maggiore attinenza con gli ambiti di competenza della Commissione, segnala che l'Analisi annuale pone in evidenza come ai fini della crescita sarà essenziale avere un contesto favorevole all'industria e all'impresa, in particolare alle piccole e medie imprese. L'Analisi annuale evidenzia, infatti, che un mercato interno dei beni e servizi più forte rappresenta un notevole motore di crescita e di occupazione per le economie dell'UE e, a tal fine, è auspicabile superare gli ostacoli di natura giuridica che si frappongono alla libera circolazione dei beni e dei servizi negli Stati membri. Il documento in esame rileva in particolare come il commercio sia un fattore trainante della crescita e che «il successo sui mercati mondiali non dipende solo dalla competitività dei prezzi, ma anche da fattori di più ampia portata come la specializzazione settoriale, l'innovazione e i livelli di competenza, che rafforzano la competitività reale».
Osserva che nel documento di analisi annuale della crescita nessun passaggio è riferito in modo specifico al comparto della difesa, nonostante sia un settore di grande importanza ed interesse dell'economia europea. Si tratta di un'omissione particolarmente grave, in quanto è un segmento industriale rilevante sul piano quantitativo delle risorse investite e dei soggetti interessati, ma ancor più sul piano qualitativo, per l'impiego strategico degli investimenti e l'elevata specializzazione delle imprese.
Ricorda peraltro che in relazione alla materia in esame si stanno producendo rilevanti innovazioni, derivanti proprio da iniziative dell'Unione europea. Cita innanzitutto la direttiva 2009/43/CE, recante la semplificazione delle modalità e delle condizioni dei trasferimenti all'interno delle Comunità di prodotti per la difesa, il cui recepimento è previsto dall'articolo 16 del disegno di legge A.C. 4059, (Legge comunitaria 2010), attualmente all'esame della Camera e sul quale la Commissione difesa si è già espressa favorevolmente. Si riferisce, inoltre, alla direttiva europea 2009/81, che proprio in questi giorni ha dato origine ad uno schema di decreto legislativo che si preannuncia di grande rilievo (deliberato dal Consiglio dei ministri, nella riunione del 18 febbraio scorso). L'obiettivo che ci si prefigge è quello di realizzare un nuovo quadro legislativo in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici nei settori della difesa e della sicurezza, con garanzia delle informazioni, degli approvvigionamenti e una maggiore flessibilità delle procedure. Il citato schema di decreto muove dalla premessa secondo la quale un più concorrenziale mercato europeo della Difesa può garantire prodotti più sofisticati a prezzi inferiori, rafforzando la base industriale e tecnologica della Difesa europea e sviluppando le capacità militari necessarie per attuare la politica europea di sicurezza.

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Conclusivamente, ritiene che gli obiettivi di crescita a livello comunitario non possano prescindere da strumenti che accrescano la circolazione dei prodotti della difesa nel mercato interno a beneficio delle forze armate e delle cooperazioni industriali europee. Occorre in tal senso proseguire nella direzione di assicurare a tutto il mondo imprenditoriale ed industriale che opera nel settore della difesa, composto tra l'altro da molte piccole imprese, un quadro normativo certo che consenta di operare in maniera trasparente in un mercato altamente competitivo.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA si riserva di intervenire nel prosieguo della discussione.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 1o marzo 2011.

Disposizioni concernenti il limite di altezza per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate.
C. 3160 Schirru e C. 4084 Cicu.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.50 alle 16.20.