CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 febbraio 2011
436.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 157

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 15.35.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 9 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 15.35.

Disposizioni per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni.
Nuovo testo C. 54 Realacci.
(Parere alle Commissioni V e VIII).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 febbraio 2011.

Marco MAGGIONI (LNP), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato), che illustra nel dettaglio.

Enrico FARINONE (PD) valuta positivamente il parere formulato dal relatore, anche tenuto conto dell'importanza del provvedimento, che coinvolge un numero elevatissimo di comuni italiani e che da diverse legislature è all'esame del Parlamento, e preannuncia pertanto il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta.

Pag. 158

Richiama quindi l'attenzione dei colleghi sull'articolo 10 della proposta di legge, che autorizza il Ministero dell'economia a indire una lotteria istantanea i cui proventi saranno riassegnati ad un fondo di nuova istituzione per l'incentivazione della residenza nei piccoli comuni. Ritiene che si tratti di una disposizione che dimostra la capacità inventiva nazionale, e tuttavia la ratio del provvedimento dovrebbe essere quella di un supporto strutturato dello Stato alle piccole realtà.

Nicola FORMICHELLA (PdL) preannuncia a sua volta il voto favorevole del gruppo PdL sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione formulata dal relatore.

Sistemi di mobilità con impiego di idrogeno e carburanti di origine biologica.
Testo unificato C. 2184 Boffa e C. 2219 Gioacchino Alfano.
(Parere alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 febbraio 2011.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole.

Enrico FARINONE (PD) ricorda come il provvedimento in esame abbia natura bipartisan e tragga origine da un intervento del Presidente Prodi quando svolgeva il ruolo di Presidente della Commissione europea. Come è noto, la situazione dell'inquinamento atmosferico è particolarmente grave in alcune aree del Paese, quale ad esempio la Pianura padana e lo sviluppo e l'incentivazione di tecnologie che consentano di ridurre l'emissione di gas inquinanti non possono che essere accolte positivamente, ponendosi peraltro in linea con gli indirizzi dell'Unione europea. Preannuncia per tali motivi il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata.

Giovanni DELL'ELCE (PdL) preannuncia a sua volta il voto favorevole del gruppo PdL sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Marco MAGGIONI (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.45.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 9 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 15.45.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.
Atto n. 302.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 21 dicembre 2010.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole.

Enrico FARINONE (PD) sottolinea il rilievo del provvedimento che, recependo

Pag. 159

la direttiva 2009/28/CE, contribuisce ad attuare le disposizioni che fanno parte del pacchetto legislativo sull'energia e sul cambiamento climatico, inscrivendo in un quadro legislativo gli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Valutato altresì positivamente il fatto che il Governo abbia, in sede di predisposizione dello schema di decreto, accolto diverse proposte di modifica formulate dalle regioni, nonché dall'ANCI e dell'UNCEM, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Giovanni DELL'ELCE (PdL) preannuncia a sua volta il voto favorevole del gruppo PdL sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Marco MAGGIONI (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/6/CE che modifica la direttiva 97/67/CE per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali comunitari.
Atto n. 313.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 18 gennaio 2011.

Sandro GOZI (PD) richiama il contenuto delle audizioni svoltesi congiuntamente con la IX Commissione Trasporti, nel corso delle quali sono emerse chiare criticità del provvedimento in ordine alla sua compatibilità comunitaria. Ritiene peraltro che le valutazioni che la XIV Commissione è chiamata a fare debbano essere tenute distinte da quelle di merito che potranno essere oggetto del parere formulato dalla Commissione Trasporti, anche condizionate dalla posizione politica assunta dal Ministro Romani nel corso della sua audizione dell'8 febbraio 2011.
Si sofferma in particolare su due aspetti problematici.
Il primo riguarda la scelta operata dal Governo in ordine alla individuazione di un regolatore indipendente che realizzi la liberalizzazione del settore postale. Ritiene infatti - alla luce della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia, come anche della posizione assunta dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - che la scelta di istituire una Agenzia attraverso il trasferimento di gran parte del personale dell'attuale Direzione generale del Ministero dello sviluppo economico competente in materia di regolamentazione dei servizi postali non soddisfi i requisiti di autonomia e di indipendenza previsti dalla direttiva e richiesti dalla lettera di messa in mora della Commissione europea. Si tratta di una scelta che risulta peraltro poco comprensibile alla luce di altre opzioni, a costo zero, quali l'attribuzione delle funzioni di regolamentazione a un'autorità indipendente già esistente.
Né pare confortante il richiamo fatto dal Ministro in ordine alla circostanza che in altri Stati europei, come ad esempio la Germania, l'autorità di regolamentazione «rientra nel perimetro di attività» del Ministero federale tedesco dell'economia e della tecnologia, trattandosi di un'indicazione troppo generica. Certamente, nel caso italiano, appare evidente la dipendenza della nuova Agenzia dal Ministero dello sviluppo economico poiché il direttore generale verrebbe indicato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro competente, in conformità alle disposizioni previste per i capi dipartimento ministeriali, ovvero si applicherebbero a tale figura le disposizioni della legge n. 145 del 2002 che disciplina le

Pag. 160

possibilità di revoca della nomina da parte del Governo (cosiddetto spoil system). Rileva che, sul punto, il Ministro Romani si è impegnato a svolgere una verifica e ritiene che, seppure non si pervenga alla istituzione di una nuova autorità indipendente o all'attribuzione dei poteri regolatori ad una autorità già esistente, dovrebbe essere garantito che tale normativa non si applichi al direttore generale della nuova agenzia.
Il secondo aspetto critico dello schema di decreto riguarda il servizio universale ed esprime perplessità sulla soluzione transitoria individuata che prevede l'affidamento del servizio a Poste italiane per un periodo di cinque anni rinnovabili per ulteriori cinque anni per due volte. Si tratta di una previsione a suo avviso eccessiva, incompatibile con l'apertura concorrenziale del settore. Appare assai più congruo, anche per sfruttare meglio le opportunità offerte dalla normativa comunitaria e a fini di tutela dei consumatori e degli utenti, limitare tale periodo transitorio a cinque anni, trascorsi i quali disporre l'affidamento del servizio con gara pubblica. In tale quadro appare perlomeno necessario sopprimere la disposizione di cui al comma 11 dell'articolo 3 che stabilisce che tra i criteri individuati per la designazione del fornitore del servizio universale vi sia anche quelle riguardante l'esperienza di settore. Si tratta infatti di una norma che, sebbene formulata in maniera generale ed astratta, finirebbe di fatto, al termine del periodo transitorio, per privilegiare nuovamente Poste italiane, tenuto conto che sulla base del citato criterio si tratterebbe dell'unico operatore a soddisfare il requisito richiesto.

Marco MAGGIONI (LNP) sottolinea il rilievo del servizio universale per i piccoli comuni e richiama l'attenzione dei colleghi sul rischio che per molte realtà locali potrebbe comportare una apertura del mercato eccessivamente accelerata. Rileva infatti come in molti comuni di ridotte dimensioni non vi sia nemmeno uno sportello bancario e l'ufficio postale rappresenti l'unico centro di riferimento finanziario. Occorre pertanto valutare con estrema attenzione gli effetti di una rapida liberalizzazione in un settore nel quale le piccole comunità non costituiscono fonte di profitto.

Enrico FARINONE (PD) sebbene comprenda le preoccupazioni formulate dal collega Maggioni - ricorda che sul punto il ministro Romani è stato molto netto e non è apparso disponibile a modificare sostanzialmente il provvedimento - deve sottolineare tuttavia come assai spesso il servizio offerto da Poste italiane non sia affatto efficiente. Sotto tale profilo la concorrenza può consentire un miglioramento del servizio, mentre la sicurezza di mantenere per quindici anni il servizio universale non potrà rappresentare, a suo avviso, un incentivo alla qualità del servizio offerto.

Giovanni DELL'ELCE (PdL), relatore, sottolinea, con riferimento all'affidamento del servizio universale a Poste italiane per un periodo di cinque anni, rinnovabili per ulteriori cinque anni per non più di due volte, che ciò è espressamente previsto dalla direttiva 2008/6/CE, laddove stabilisce, all'articolo 4, comma 2, che «la durata di tale designazione copra un periodo sufficiente ad assicurare la redditività degli investimenti». Questa formulazione risponde all'obiettivo di consentire ai fornitori del servizio universale la possibilità di recuperare i necessari investimenti. Va infatti rilevato che in alcuni importanti paesi europei, come Francia e Spagna, l'affidamento è stato disposto ex lege direttamente per quindici anni e senza prevedere alcuna verifica intermedia.

Sandro GOZI (PD) osserva, come ha già avuto modo di segnalare al Ministro Romani nella seduta svoltasi ieri, che la Francia non può certo essere considerata un modello di liberalizzazione! Appare inoltre paradossale che nel dibattito sul provvedimento in oggetto si veda la maggioranza di centro-destra resistere ad un processo di liberalizzazione, mentre l'opposizione

Pag. 161

di centro-sinistra assume una posizione opposta.

Nicola FORMICHELLA (PdL) ritiene che occorra difendere non solo un sistema di concorrenza ma anche garantire un servizio ai cittadini che, sebbene sia oneroso, è fondamentale per il paese. L'affidamento a Poste italiane rappresenta una garanzia in questo senso; trascorsi i primi cinque anni si potrà poi valutare se procedere o meno al rinnovo.

Mario PESCANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.10.