CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 febbraio 2011
436.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 9 febbraio 2011.

Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall'Unione europea in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri.
C. 3921-A Giancarlo Giorgetti.

Il Comitato si è riunito dalle 9.40 alle 9.55.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 9 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, Raffaele Fitto.

La seduta comincia alle 14.05.

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Indagine conoscitiva sull'efficacia della spesa e delle politiche di sostegno alle aree sottoutilizzate.
Audizione del Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, Raffaele Fitto.
(Svolgimento e conclusione).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Il Ministro Raffaele FITTO svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

Intervengono, quindi, per formulare quesiti e osservazioni, i deputati Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), Roberto OCCHIUTO (UdC), Giulio CALVISI (PD), Ludovico VICO (PD), Cesare MARINI (PD), Francesco BOCCIA (PD), Sabrina DE CAMILLIS (PdL) e Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud), cui replica il Ministro Raffaele FITTO.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ringrazia il Ministro Fitto per il suo intervento. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.50.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 9 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 15.50.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/126/CE concernente la patente di guida e della direttiva 2009/113/CE recante modifica della direttiva 2006/126/CE.
Atto n. 323.

(Rilievi alla IX Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione - Deliberazione di rilievi).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

Remigio CERONI (PdL), relatore, illustra il contenuto dello schema di decreto legislativo, che dà attuazione alle direttive 2006/126/CE e 2009/113/CE, concernenti la patente di guida, in esecuzione della delega contenuta nella legge comunitaria 2008. In particolare, osserva che il provvedimento in esame prevede nuove disposizioni in tema di patente di guida, introducendo in particolare alcune categorie di patenti attualmente non previste.
Fa presente che la relazione tecnica, in proposito, si limita ad evidenziare la quota di esami teorici e pratici che si svolgono rispettivamente nelle sedi della motorizzazione civile e nelle autoscuole, senza fornire elementi volti ad accertare che le novità introdotte in materia non determineranno nuovi oneri a carico della finanza pubblica. Con riferimento al contingente di personale, osserva che la relazione tecnica fa presente che non si è in grado di fornire stime numeriche da qui a due anni. Tuttavia, afferma che l'incremento delle domande per le nuove patenti, e la conseguente necessità di formare ulteriori esaminatori, potrebbe verificarsi solo con riferimento alla prova pratica per le patenti C e D sostenuta dai detentori di patenti C1 e D1. A suo avviso, andrebbe tuttavia valutata la possibilità che l'introduzione delle nuove categorie di patenti determini anche un ampliamento della platea dei potenziali richiedenti. Sul punto, giudica opportuno acquisire l'avviso del Governo. Con riferimento alle nuove norme in tema di formazione degli esaminatori, evidenzia che il comma 2 dell'articolo

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9 attribuisce al Governo il compito di individuare nuove figure professionali per l'espletamento degli esami per le nuove categorie delle patenti di guida, assicurando lo standard minimo di istruzione professionale richiesto dalla direttiva 2006/126/CE. Al riguardo ritiene opportuno acquisire chiarimenti, da parte del Governo, al fine di verificare se l'introduzione di tali nuove figure professionali possa effettivamente realizzarsi senza nuovi oneri per le amministrazioni competenti. Infine, giudica necessario un chiarimento del Governo sulla non onerosità del nuovo modello di patente previsto dall'allegato I, e in particolare sulla disposizione che consente di adottare tutte le disposizioni utili per evitare rischi di falsificazione, introducendo elementi di sicurezza aggiuntivi, compreso un supporto di memorizzazione (microchip).

Il sottosegretario Laura RAVETTO, con riferimento alle richieste di chiarimenti in ordine alle eventuali conseguenze finanziarie derivanti dall'introduzione di nuove categorie di patenti di guida, richiama quanto già espresso nella relazione tecnica. In relazione alle osservazioni relative all'esigenza di confermare che si provvederà ad assicurare, a risorse invariate, il contingente di esaminatori necessario allo svolgimento della prova pratica per le patenti C e D, da sostenersi da parte dei detentori di patenti C1 e D1; precisa che l'esiguità del dato, stimato anche in ragione del fatto che una pluralità di «offerta» di categorie di patenti, consentirà all'utenza di mirare la «domanda» a quella che è l'effettiva necessità in relazione sull'attività da esercitarsi in concreto e all'amministrazione interessata di provvedere con le risorse umane, finanziarie e strumentali già in dotazione. Con riferimento alla richiesta del relatore di fornire chiarimenti, al fine di verificare se l'introduzione di nuove figure professionali possa effettivamente realizzarsi senza nuovi oneri per le amministrazioni competenti, conferma che già da tempo l'amministrazione regolarmente cura la formazione iniziale e periodica del personale adibito alle funzioni di esaminatore e ad altre funzioni assimilabili. Evidenzia, in proposito, che l'attuale offerta formativa dell'amministrazione ai suoi dipendenti è senz'altro in grado di soddisfare lo standard minimo di istruzione professionale richiesto dalla direttiva 2006/126/CE.
Quanto alla richiesta di chiarimenti sulla non onerosità del nuovo modello di patente previsto dall'allegato 1, e in particolare sulla disposizione che consente di adottare tutte le disposizioni utili per evitare rischi di falsificazione, introducendo elementi di sicurezza aggiuntivi, compreso un supporto di memorizzazione (microchip), fa presente che il costo della patente formato card su supporto plastificato, corrisposto attualmente dallo Stato all'Istituto poligrafico Zecca dello Stato, è di circa 0,50 euro. Precisa che a fronte di tale spesa, gli utenti corrispondono allo Stato una tariffa di 15 euro, da versarsi sul conto corrente n. 9001, ai sensi del punto 1 della tabella 3 della legge 1o dicembre 1986, n. 870, e successive modificazioni. Evidenzia, in proposito, che tale voce tariffaria si riferisce ad una serie di attività, manuali ed informatiche, afferenti al procedimento che si avvia con l'istanza di conseguimento della patente e si conclude con il rilascio della stessa, assicurando in ogni caso che la copertura dei costi è ricompresa nella tariffa. Ritiene che, al fine di poter soddisfare le misure antifalsificazione richieste, come obbligatorie, dalla direttiva da recepire, l'importo richiesto allo Stato dall'Istituto poligrafico Zecca dello Stato per la predisposizione delle patenti sia fatalmente destinato ad innalzarsi. Rileva che il differenziale tra il costo corrisposto al Poligrafico e quanto riscosso a titolo di tariffa sarà dunque proporzionalmente ridotto e che, laddove ciò possa configurare una diminuzione delle entrate, sarebbe opportuna una modifica allo schema di decreto legislativo in esame al fine di elevare la tariffa di cui al punto 1 della tabella 3 della legge 1o dicembre 1986, n. 870 fino alla somma di 17 euro. Sottolinea, in ogni caso, come le disposizioni dello schema di provvedimento in esame sono adottate in assolvimento

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di obblighi comunitari e una eventuale inottemperanza darebbe luogo ad una procedura di infrazione.

Remigio CERONI (PdL), relatore, alla luce di quanto formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/126/CE concernente la patente di guida e della direttiva 2009/113/CE recante modifica della direttiva 2006/126/CE (atto n. 323);
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, secondo il quale:
alle attività derivanti dall'introduzione delle nuove categorie di patenti, le amministrazioni interessate potranno provvedere nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie già previsti a legislazione vigente;
l'attuale offerta formativa fornita dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ai suoi dipendenti è tale da garantire lo standard minimo di istruzione professionale richiesto dalla direttiva in esame per l'introduzione delle nuove figure professionali previste per l'espletamento degli esami per le nuove categorie delle patenti di guida;
agli eventuali nuovi o maggiori oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 22 potrà farsi fronte attraverso la revisione delle tariffe di cui al punto 1 della tabella 3 della legge n. 870 del 1986;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di decreto legislativo e formula il seguente rilievo sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
All'articolo 22, dopo il comma 3, inserire il seguente:
"3-bis. Alla copertura degli eventuali nuovi o maggiori oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo si provvede mediante corrispondente revisione delle tariffe applicabili alle operazioni in materia di motorizzazione di cui al punto 1 della tabella 3 della legge 1o dicembre 1986, n. 870".

Conseguentemente, all'articolo 27, comma 1, dopo le parole: "decreto" inserire le seguenti: ", salvo quanto previsto dall'articolo 22,"».

La Commissione approva la proposta del relatore.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di approvazione dello statuto dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica e di riordino della stessa.
Atto n. 326.

(Rilievi alla VII Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto del Presidente della Repubblica.

Remigio CERONI (PdL), relatore, illustra il contenuto dello schema di decreto del Presidente della Repubblica, che reca il regolamento di approvazione dello statuto dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS) e di riordino della stessa.
Per quanto attiene alle implicazioni finanziarie del provvedimento, osserva che la disciplina organizzativa in esame si colloca nell'ambito del complessivo processo di razionalizzazione di enti pubblici, finalizzato all'acquisizione di risparmi pari a 415 milioni di euro annui a decorrere dal 2009. In via preliminare, fa presente che non è chiaro se tale riduzione di spesa sia stata comunque già conseguita a seguito dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 194 del 2009, con il quale sono state definitivamente ridotte, dal 2010, le

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dotazioni di bilancio delle amministrazioni vigilanti in precedenza accantonate e rese indisponibili ai sensi del decreto-legge n. 78 del 2009. Sul punto ritiene, pertanto, che andrebbe acquisito un chiarimento, tenuto conto che, in occasione dell'approvazione della norma di riduzione delle dotazioni di bilancio, i predetti effetti di risparmio, a suo tempo contabilizzati soltanto ai fini del fabbisogno e dell'indebitamento, non sono stati scontati anche ai fini del saldo netto da finanziare. Con particolare riferimento all'Agenzia in esame, ricorda che l'ente è stato escluso dal novero degli organismi da sopprimere ai sensi del decreto-legge n. 112 del 2008. Ricorda come, a tale esclusione, non sono stati a suo tempo ascritti effetti finanziari, nel senso di una riduzione dei risparmi attesi dal complessivo disegno di riordino, fermi restando, tuttavia, gli obiettivi di risparmio in precedenza associati, dalla legge n. 296 del 2006, all'istituzione dell'Agenzia medesima. Sulla base di quanto esposto, tenuto conto sia della prevista decurtazione dei fondi di competenza dei Ministeri vigilanti, sia dell'avvio dell'Agenzia secondo i principi delineati con le norme istitutive, ritiene che andrebbe chiarito se e in quale misura la normativa in esame debba contribuire agli obiettivi di riduzione della spesa - 415 milioni di euro annui a decorrere dal 2009 - previsti nell'ambito della disciplina di riordino e di soppressione degli enti pubblici. Giudica opportuno tale chiarimento, anche in considerazione di quanto affermato dalla relazione tecnica, in base alla quale il provvedimento in esame determinerebbe complessivamente risparmi pari a 285.391 euro nell'anno 2010 e a 856.172 euro a decorrere dal 2011, «raggiungendo in tal modo gli obiettivi finanziari» di cui all'articolo 17 del decreto-legge n. 78 del 2009.
Fa presente come, d'altra parte, qualora tali obiettivi finanziari si iscrivessero in un contesto più ampio, ossia nell'ambito del risultato complessivo di 415 milioni di euro annui di minori spese, si renderebbe necessaria, accanto alla verifica della loro sussistenza, anche una esposizione d'insieme dei risultati già conseguiti o da conseguire, riferiti sia ai diversi comparti ministeriali interessati sia ai diversi enti.
Con riferimento ad un secondo profilo finanziario riferito alla disciplina istitutiva dell'Agenzia, contenuta nell'articolo 1, commi 610 e 611, della legge n. 296 del 2006, fa presente che da tali norme erano attesi risparmi, ulteriori rispetto a quelli derivanti dal disegno di riordino, pari a 12,6 milioni di euro all'anno. Tali riduzioni di spesa erano, in particolari, connesse sia al dimezzamento delle dotazioni organiche dei due enti confluiti nella nuova Agenzia, con una conseguente diminuzione del ricorso alle supplenze scolastiche per sostituire il personale in precedenza comandato presso i due enti accorpati nell'Agenzia, sia al recupero di efficienza derivante dall'unificazione degli istituti di ricerca nell'Agenzia. Osserva che, in proposito, la relazione tecnica allegata allo schema in esame dà conto di un'effettiva riduzione delle dotazioni organiche. Ritiene utile in proposito acquisire una conferma che tale riduzione, già intervenuta, abbia effettivamente determinato il conseguimento dell'obiettivo di risparmio nella misura prefissata. Rileva, inoltre, che la relazione tecnica allegata al provvedimento in esame, ai fini del computo dei risparmi, effettua un raffronto fra le spese sostenute per il personale attualmente impiegato (306 unità) e quelle che saranno erogate per un numero di unità (237) inferiore rispetto alla dotazione organica dell'Agenzia, come risultante dalla nuova disciplina in esame (302 unità). Tenuto conto dei dati esposti nella relazione tecnica, giudica opportuno acquisire elementi diretti a chiarire se sussista l'effettiva possibilità, dal punto di vista organizzativo e funzionale, di fare fronte ai compiti dell'Agenzia con le risorse indicate dalla medesima relazione tecnica, ovvero se possano determinarsi le condizioni per un incremento del personale, sia pure nell'ambito dei meccanismi previsti dalla vigente legislazione per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni. Sottolinea che l'acquisizione di tali elementi appare necessaria anche in considerazione del fatto che la relazione tecnica non fornisce indicazioni

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circa le spese di funzionamento dell'Agenzia in rapporto ai finanziamenti di cui la stessa è attualmente destinataria. Con riferimenti all'articolo 7, comma 4, dispone in merito ai compensi da corrispondere ai componenti del Collegio dei revisori dei conti, prevedendo che essi dovranno essere determinati con decreto del Ministro dell'istruzione, ritiene opportuno un chiarimento in ordine all'ammontare degli oneri derivanti dalla corresponsione di tali compensi, nonché in ordine alle risorse con cui farvi fronte. Giudica inoltre opportuno acquisire una conferma, da parte del Governo, circa l'assenza di effetti finanziari derivanti dalle attività di formazione del personale previste dall'articolo 8, comma 2, lettera e), e dalle attività di valutazione della performance da parte di un organismo indipendente, previste dall'articolo 8, comma 2, lettera f). In merito ai profili di copertura finanziaria, considerato che la disposizione ha lo scopo di individuare in via permanente le risorse da assegnare alla predetta Agenzia, non appare opportuno che essa indichi, tra le fonti di finanziamento, specificatamente le disponibilità iscritte nel capitolo 1261 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, facendo tra l'altro riferimento ad un esercizio finanziario ormai concluso.

Il sottosegretario Laura RAVETTO si riserva di fornire i chiarimenti richiesti, chiedendo di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento.

Maino MARCHI (PD) osserva come la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 281 del 1997 abbia espresso un parere estremamente critico sul provvedimento ed evidenzia l'esigenza di orientarsi verso una diversa forma giuridica dell'Agenzia che consenta una giusta rappresentanza delle Regioni, ricordando che il Governo ha assicurato che avrebbe provveduto ad elaborare una nuova proposta di riassetto dell'Agenzia per configurarla nuovamente come un istituto di ricerca, con propri organi e una marcata indipendenza. Rileva, altresì, che anche il parere reso dalla sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato ha formulato numerose osservazioni sullo schema in esame, rilevando in particolare l'esigenza di assicurare un adeguato coinvolgimento delle regioni che consenta uno svolgimento delle funzioni amministrative non invasivo delle competenze regionali. Pur non trattandosi di profili direttamente attinenti alla copertura finanziaria del provvedimento, ritiene che il Governo dovrebbe chiarire come intenda superare le criticità evidenziate nei pareri della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede di chiarire se, nella pianta organica richiamata dal relatore, rientrino anche le figure dirigenziali apicali e, in caso contrario, che il Governo chiarisca in che modo si possa fare fronte ai relativi oneri stipendiali.

Il sottosegretario Laura RAVETTO si riserva di fornire i chiarimenti richiesti dai onorevoli Marchi e Borghesi.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli.
Atto n. 322.

(Rilievi alla X Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione - Valutazione favorevole).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, con riferimento ai profili finanziari del provvedimento, segnala preliminarmente la necessità, ai sensi dell'articolo 17, comma 7, della legge n. 196 del 2009, di acquisire elementi che suffraghino l'assenza di oneri affermata

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dalla relazione tecnica. In particolare, giudica necessario che il Governo chiarisca se l'utilizzo, da parte del Ministero dello sviluppo economico, del sistema elettronico di notifica denominato N.A.N.D.O., possa determinare oneri in relazione all'aggiornamento dei software e alla formazione degli operatori. Ritiene inoltre opportuno acquisire ulteriori elementi circa le risorse con le quali far fronte agli adempimenti previsti dal provvedimento in esame, ciò con particolare riguardo alle attività di controllo attribuite al Ministero dello sviluppo economico e alla possibilità per quest'ultimo di avvalersi delle Camere di commercio e della Guardia di finanza nell'ambito delle risorse già disponibili a legislazione vigente. In merito al meccanismo tariffario, chiede che sia confermata l'idoneità dello stesso a garantire l'integrale copertura dei costi connessi all'esercizio dei compiti di accreditamento e di vigilanza sugli organismi di valutazione, anche sotto il profilo dell'allineamento temporale tra oneri ed introiti tariffari.

Il sottosegretario Laura RAVETTO, in merito alla richiesta di fornire elementi che suffraghino l'assenza di oneri derivanti dal provvedimento in esame e, in particolare, dall'utilizzo del sistema elettronico di notifica denominato NANDO, nonché ulteriori elementi circa le risorse con le quali far fronte agli adempimenti previsti dal provvedimento medesimo, con particolare riguardo alle attività di controllo attribuite al Ministero dello sviluppo economico - che eventualmente può avvalersi delle Camere di commercio e della Guardia di finanza nell'ambito delle risorse già disponibili a legislazione vigente - ritiene che i dati e gli elementi forniti dall'amministrazione proponente mediante la relazione tecnica siano idonei a suffragare l'ipotesi di neutralità finanziaria di cui all'articolo 35 del provvedimento in questione. Con riguardo al meccanismo tariffario, conferma l'idoneità dello stesso a garantire l'integrale copertura dei compiti di accreditamento e vigilanza sugli organismi di valutazione, anche sotto il profilo dell'allineamento temporale tra oneri ed introiti tariffari, come indicato nella relazione tecnica.

Antonio BORGHESI (IdV), atteso che la novità sostanziale del provvedimento in esame sarebbe rappresentata dall'introduzione del sistema elettronico di notifica denominato NANDO, ritiene che non sia corretto sostenere la completa assenza di oneri in relazione alla sua applicazione, almeno con riferimento ai corsi di formazione che dovranno essere organizzati.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, formula la seguente proposta di deliberazione:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli (atto n. 322);
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, secondo il quale:
dall'utilizzo, da parte del Ministero dello sviluppo economico, del sistema elettronico di notifica denominato NANDO, non derivano nuovi o maggiori oneri, anche in considerazione del fatto che, nella prassi applicativa, le amministrazioni interessate già provvedono all'utilizzo di analoghe procedure di notifica;
alle attività di controllo attribuite al Ministero dello sviluppo economico, ivi compresa la possibilità di avvalersi delle Camere di commercio e della Guardia di finanza, può provvedersi nell'ambito delle risorse già previste a legislazione vigente, in quanto tali attività sono sostanzialmente coincidenti con quelle già svolte;
il meccanismo tariffario previsto dal comma 3 dell'articolo 20 è idoneo a garantire l'integrale copertura dei costi connessi all'esercizio dei compiti di accreditamento e vigilanza sugli organismi di

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valutazione, anche sotto il profilo dell'allineamento temporale tra oneri ed introiti tariffari,

VALUTA FAVOREVOLMENTE
lo schema di decreto legislativo».

La Commissione approva la proposta formulata dal presidente in sostituzione del relatore.

La seduta termina alle 16.10.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 9 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 16.10.

Disposizioni in favore dei territori di montagna.
Testo unificato C. 41 Brugger, C. 320 Quartiani, C. 321 Quartiani, C. 605 Caparini, C. 2007 Quartiani, C. 2115 Barbieri e C. 2932 Consiglio regionale della Valle d'Aosta.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 novembre 2010.

Roberto SIMONETTI (LNP), relatore, ricorda che il 24 novembre scorso la Commissione, concluso l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento, ha deliberato di richiederne il trasferimento in sede legislativa. Evidenzia che sul provvedimento risultano espressi i pareri delle Commissioni I, VI, VIII, X, XII, XIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali e che il Governo non ha ancora espresso il prescritto assenso al trasferimento di sede. Osserva, pertanto, che non si sono ad oggi realizzate le condizioni per tale trasferimento. Propone quindi, in primo luogo, alla Commissione di aggiornare la copertura finanziaria del provvedimento, prevedendo che essa decorra a partire dal 2011 e non dal 2010, e fa presente che a tal fine ha presentato l'emendamento 3.9 (vedi allegato). Inoltre, in considerazione del fatto che il provvedimento risulta iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea della prossima settimana, osserva che la Commissione dovrà concluderne in ogni caso in data odierna l'esame in sede referente. Ritiene tuttavia che, qualora il Governo esprima nei prossimi giorni il consenso al trasferimento di sede, l'Assemblea potrebbe rimettere l'esame del provvedimento alla stessa Commissione, affinché possa esaminarlo in sede legislativa.

La Commissione approva l'emendamento 3.9 del relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede al rappresentante del Governo se ritiene possibile che l'assenso al trasferimento di sede venga espresso nei prossimi giorni.

Il sottosegretario Laura RAVETTO fa presente che allo stato non tutti i Ministeri interessati hanno comunicato il proprio orientamento rispetto al trasferimento di sede.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene che, in considerazione del generale consenso emerso in Commissione rispetto al testo in esame e della particolare meritevolezza degli interventi in esso previsti, sarebbe opportuno che il Governo assumesse un preciso impegno con riferimento al trasferimento dell'esame in sede legislativa.

Marcello DE ANGELIS (PdL), nel formulare un ringraziamento al relatore per il proficuo lavoro svolto, auspica che possa pervenirsi ad una rapida approvazione di un provvedimento che giudica particolarmente importante per i territori di montagna.

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La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul testo provvedimento in esame come risultante a seguito dell'esame in sede referente. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 16.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.20 alle 16.35.