CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 gennaio 2011
429.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Intervengono il ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Francesco Belsito.

La seduta comincia alle 11.40.

Sull'ordine dei lavori.

Donato BRUNO, presidente, propone di rinviare la riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al termine degli altri lavori della Commissione.

La Commissione consente.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale.
Atto n. 292.
(Rilievi alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 gennaio 2011.

Gianclaudio BRESSA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda che nelle scorse settimane il ministro Calderoli ha illustrato alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale le modifiche che il Governo intendeva apportare al testo inizialmente deliberato dal Consiglio dei ministri, in questo modo di fatto dando vita, almeno dal punto di vista politico, ad un «nuovo testo» dello schema in esame, radicalmente diverso dal precedente. Poiché, stando a quanto riportato dalla stampa, anche questo «nuovo testo» è da ritenersi a sua volta superato, in quanto il Governo sta elaborando una ulteriore versione del provvedimento per venire incontro alle richieste formulate dall'Anci, che riguardano questioni di grande rilevanza, ritiene che la discussione prevista per oggi debba essere rinviata in attesa di conoscere questa nuova versione.

Donato BRUNO, presidente, premesso che la questione dell'organizzazione dei tempi di lavoro relativi all'atto in esame avrebbe dovuto essere affrontata nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ricorda che, in ogni caso, la Commissione affari costituzionali è chiamata ad esprimere i propri eventuali rilievi sul testo iniziale del provvedimento, e solo limitatamente ai profili di costituzionalità, atteso che la competenza sul merito spetta alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.
Quanto al cosiddetto «nuovo testo», ricorda che formalmente questo non esiste: il Governo ha sottoposto alla Commissione di merito alcune ipotesi di modifica del testo, volte a superare alcune obiezioni, e il presidente La Loggia, nella sua qualità di relatore, ha valutato tali ipotesi tenendone conto ai fini della predisposizione della sua proposta di parere.
Ciò premesso, considerato che è attualmente in corso un confronto tra il Governo e l'Anci sui contenuti del provvedimento, può essere effettivamente utile, se tutti sono d'accordo, rinviare la discussione, in attesa degli sviluppi della situazione, prevedendo di concludere l'esame martedì prossimo, 2 febbraio.

Gianclaudio BRESSA (PD) osserva che è vero che la Commissione affari costituzionali deve esprimersi solo sui profili di costituzionalità, ma fa presente che questi riguardano non solo la conformità dello schema di decreto ai criteri e principi direttivi della legge di delega, ma anche la rispondenza del testo ai principi costituzionali in materia di federalismo fiscale stabiliti dall'articolo 119 della Costituzione.

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Mario TASSONE (UdC) ritiene che esprimere i rilievi sul testo iniziale dello schema sia del tutto inutile, atteso che il testo del provvedimento ha già subito modifiche sostanziali e, a quanto pare, è ancora in corso di trasformazione. Quanto al merito del provvedimento, ritiene fuori di dubbio che questo interessi direttamente anche la Commissione affari costituzionali: si tratta infatti di un provvedimento che cambia radicalmente la fisionomia dei comuni, con ripercussioni inevitabili anche sulla loro organizzazione interna. Si dice in ogni caso d'accordo al rinvio della discussione in attesa di conoscere quali nuove modifiche il Governo intende apportare al testo, ma ritiene opportuno che, in vista della ripresa della discussione, il ministro Calderoli illustri alla Commissione lo stato dei lavori con particolare riferimento al confronto in corso con l'Anci.

Pierguido VANALLI (LNP), relatore, premesso che, come ha già ricordato il presidente, la Commissione affari costituzionali deve esprimersi sui soli profili di costituzionalità del testo, e non sul merito del provvedimento, che compete alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, ritiene che attendere gli esiti del confronto tra il Governo e l'Anci sia effettivamente utile, considerato che non si può ignorare il dibattito sul provvedimento che si svolge fuori delle sedi parlamentari, fermo restando che eventuali modifiche al testo che il Governo dovesse proporre dovranno essere valutate dal relatore La Loggia e dalla Commissione di merito al fine del loro recepimento nel parere da esprimere al Governo.

Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) fa presente che rinviare la deliberazione dei rilievi a martedì prossimo, 2 febbraio, come prospettato dal presidente, rischia di vanificare il lavoro della Commissione, atteso che martedì prossimo presumibilmente la Commissione di merito concluderà i propri lavori: perché la Commissione di merito possa tenere conto dei rilievi della Commissione affari costituzionali, questa deve necessariamente esprimersi entro questa settimana.
Quanto all'ambito di competenza della Commissione affari costituzionali, ricorda che in questo caso i profili di costituzionalità e quelli di merito si intrecciano in modo stretto, considerato che il parametro di costituzionalità non è dato solo dall'articolo 76 della Costituzione, e quindi dal rispetto della legge di delega in quanto norma interposta, ma anche dall'articolo 119 della Costituzione, che detta i principi fondamentali in materia di federalismo fiscale, da quello della prevalenza dell'imposizione propria a quello della perequazione.

Donato BRUNO, presidente, ritiene che l'argomento dell'organizzazione dei tempi di lavoro relativi allo schema di decreto in esame potrà essere più opportunamente affrontato nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Fa presente, in ogni caso, che la Commissione potrebbe non essere in condizione di concludere il proprio esame entro questa settimana, atteso che questo dipende dai tempi del confronto tra il Governo e l'Anci.
Per quanto riguarda la richiesta di chiarimenti formulata dal deputato Tassone, avverte che il ministro Calderoli, attualmente impegnato nei lavori della Commissione bilancio, ha dichiarato la propria disponibilità a fornire le necessarie delucidazioni. Sospende quindi la seduta in attesa che giunga il ministro Calderoli.

La seduta, sospesa alle 12.05, riprende alle 12.15.

Donato BRUNO, presidente, chiarisce al ministro Calderoli che la preoccupazione emersa nella Commissione è che il dibattito faccia riferimento ad un testo destinato ad essere superato alla luce degli esiti del lavoro di approfondimento e di mediazione che il Governo sta svolgendo al di fuori del Parlamento, dei quali esiti il relatore nella Commissione di merito, presidente

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La Loggia, potrebbe decidere di tenere conto nella sua proposta di parere alla Commissione medesima.

Il ministro Roberto CALDEROLI, dopo aver sottolineato che non è corretto parlare, come qualcuno ha fatto, di un «nuovo testo», chiarisce che l'Anci ha formulato alcune puntuali richieste di modifica del testo in esame e che il Governo sta valutando, insieme all'Anci stessa, la possibilità di soddisfare queste richieste. Il confronto dovrebbe concludersi nella giornata di domani e a quel punto il Governo sottoporrà le eventuali soluzioni concordate con l'Anci alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale e al presidente La Loggia, il quale valuterà se tenerne conto nella sua proposta di parere.
Riferisce quindi che la Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale ha convenuto di procedere al voto della proposta di parere del relatore nella giornata di giovedì 3 febbraio, dopo aver esaminato nei giorni precedenti gli emendamenti presentati e l'eventuale riformulazione della proposta di parere del relatore.
Chiarisce poi che, da parte dell'Anci, è stata chiesta, in primo luogo, una ulteriore fase di interlocuzione con il Governo, la quale è in corso. È stata poi chiesta la convocazione di una conferenza unificata straordinaria per discutere e modificare gli aspetti ancora non soddisfacenti del testo: su questo il Governo è contrario, in quanto si determinerebbe un rallentamento dei tempi di emanazione del decreto legislativo, ma si sta valutando la possibilità di convocare la conferenza stato-città e autonomie locali. È stato chiesto di valutare meglio l'impatto che il decreto produrrà sulla finanza pubblica e sulla finanza territoriale, e nella giornata di ieri il Governo ha trasmesso una relazione tecnica e sta lavorando per rispondere alle altre richieste di chiarimento formulate a questo riguardo. È stato chiesto, ancora, di sbloccare da subito il potere di modificare o introdurre l'aliquota dell'addizionale comunale all'IRPEF, in considerazione del fatto che vi sono comuni che non hanno esercitato il potere di istituire l'addizionale IRPEF e che ora non possono più farlo per mancanza dei nuovi requisiti, e anche per questa richiesta si sta valutando una soluzione. È stato chiesto che l'incremento di gettito dei tributi devoluti resti nei comuni ove esso è prodotto: il Governo ritiene che questo sia già previsto dal testo e non ha difficoltà a dirlo più chiaramente. È stato chiesto di prevedere che l'imposta di soggiorno sia una tassa di scopo finalizzata ad interventi nel campo del turismo, e il Governo non è contrario. È stato chiesto di fissare direttamente nel decreto legislativo le aliquote delle compartecipazioni ai tributi, e il Governo intende procedervi. È stato chiesto di definire un quadro dettagliato del fondo perequativo, con particolare riferimento alle modalità di finanziamento dello stesso, e il Governo ha confermato che, nel rispetto della legge delega, intende attuare una perequazione verticale, ossia basata su risorse erariali, e non orizzontale. È stato chiesto di consentire una effettiva analisi della base imponibile e del gettito dell'IMUP e di chiarire la conseguente aliquota di equilibrio, e il Governo intende mettere in chiaro l'aliquota di equilibrio. È stato chiesto di dare certezza alla disciplina relativa alla TARSU-TIA, e il Governo intende procedervi. È stato chiesto, infine, di prevedere forme di sostegno alle unioni e alle fusioni di comuni attuate ai sensi dell'articolo 12, comma 1, lettera f), della legge delega, e il Governo le ha previste.
In definitiva, la richiesta più importante è quella di definire direttamente nel decreto legislativo le aliquote delle compartecipazioni ai tributi, la cui determinazione era stata rinviata a decreti attuativi. Per il resto, il provvedimento è quello presentato dal Governo al Parlamento per il parere, con le modifiche derivanti dalla proposta di parere del relatore.

Donato BRUNO, presidente, ringrazia il ministro per il suo intervento. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.25.

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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Intervengono il ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Francesco Belsito.

La seduta comincia alle 12.05.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Atto n. 320.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Matteo BRAGANTINI (LNP), relatore, chiarisce preliminarmente che il Governo ha chiesto il parere sullo schema di decreto deliberato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 20 maggio 2010, ma ha inviato anche un nuovo testo di tale schema, elaborato a seguito del parere espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato nell'adunanza del 26 agosto 2010.
Ricorda quindi che il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (istituito dall'articolo 2 del decreto legislativo n. 300 del 1999, a decorrere dalla XIV Legislatura), con il decreto-legge n. 217 del 2001 è stato suddiviso nel Ministero del lavoro e delle politiche sociali e nel Ministero della salute, con conseguente riordino delle rispettive competenze.
Tale intervento ha comportato la mancata entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica n. 176 del 2001, recante il regolamento di organizzazione, e la conseguente adozione di due differenti regolamenti tuttora vigenti: il decreto del Presidente della Repubblica n. 244 del 2004, per il ministero del lavoro e delle politiche sociali, ed il decreto del Presidente della Repubblica n. 129 del 2003, per il ministero della salute.
Il successivo decreto-legge n. 181 del 2006 ha suddiviso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in due dicasteri, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed il ministero della solidarietà sociale.
Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 marzo 2007 vi è stata la ricognizione delle strutture e delle risorse dei sopra citati dicasteri, con conseguente applicazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 244 del 2004.
L'articolo 1, comma 376 della legge n. 244 del 2007 ha disposto che a partire dal governo successivo a quello in carica alla data di entrata in vigore della legge, il numero dei ministeri fosse stabilito dalle disposizioni del decreto legislativo n. 300 del 1999 nel testo pubblicato all'epoca del decreto legislativo medesimo.
In virtù di questa disposizione nel corso della XVI legislatura, l'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 85 del 2008 ha istituito il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, trasferendo le funzioni già attribuite al Ministero della solidarietà sociale e al Ministero della salute al predetto dicastero.
Per la riorganizzazione del ministero, il decreto-legge n. 85 del 2008 ha previsto alcuni adempimenti preliminari: ricognizione delle strutture trasferite (su cui è intervenuto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 novembre 2008), criteri e modalità di individuazione di carattere generale per la determinazione delle risorse umane relative alle nuove funzioni (su cui è intervenuto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 novembre 2008), definizione provvisoria degli Uffici. Tuttavia, nonostante l'emanazione dei relativi atti, il procedimento di emanazione del regolamento di riorganizzazione ha dovuto attendere in relazione alle scelte che hanno portato alla legge n. 172 del 2009 istitutiva del Ministero della salute e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

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Ciò premesso, illustra il contenuto dello schema in esame, che si compone di 18 articoli, suddivisi in 4 Capi. Il Capo I (articoli 1-13) reca la nuova organizzazione centrale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Gli articoli 1 e 2 definiscono le funzioni e le attribuzioni (rinviando agli articoli 45 e 46, lettere c) e d); del decreto legislativo n.300 del 1999), nonché il modello organizzativo del Ministero.
Il Ministero si articola in 10 direzioni generali (a fronte delle 13 attuali), coordinate da un segretario generale; negli uffici di diretta collaborazione; nell'organismo indipendente di valutazione di cui all'articolo 14 del decreto legislativo n. 150 del 2009; nella rete territoriale (disciplinata dal capo II). La disciplina degli uffici di diretta collaborazione e dell'organismo di valutazione non è contenuta nel testo in esame.
Nel complesso, il Ministero subisce un processo di razionalizzazione che comporta una riduzione delle posizioni dirigenziali di livello generale (da 15 a 12) e non generale (da 262 a 201), con una percentuale, per quest'ultime, secondo la relazione illustrativa, di oltre il 35 per cento sul territorio.
Il nuovo testo del provvedimento redatto a seguito del parere del Consiglio di Stato del 26 agosto 2010 prevede, all'articolo 2, comma 2, l'istituzione di tre posti di livello dirigenziale generale in attuazione di quanto previsto dall'articolo 7, comma 6, del decreto-legge n. 78 del 2010 che, nel sopprimere l'IPSEMA (Istituto di previdenza per il settore marittimo) e nel trasferirne le relative funzioni all'INAIL, ha previsto il conferimento di incarichi dirigenziali di livello generale da parte dell'Amministrazione di appartenenza, in sostituzione di quelli omologhi già conferiti, fuori ruolo, presso il collegio dei sindaci dell'IPSEMA.
L'articolo 3 definisce i compiti e le funzioni del Segretario generale.
Gli articoli da 4 a 13 definiscono competenze e assetto organizzativo delle dieci Direzioni generali: Direzione generale per le politiche del personale, l'innovazione, il bilancio e la logistica, articolata in tre uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 4); Direzione generale per la comunicazione e l'informazione in materia di lavoro e politiche sociali, articolata in tre uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 5), Direzione generale per le politiche attive e passive del lavoro, articolata in dieci uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 6); Direzione generale delle relazioni industriali e dei rapporti di lavoro, articolata in otto uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 7); Direzione generale per le politiche dei servizi per il lavoro, articolata in quattro uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 8); Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative articolata in 9 uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 9); Direzione generale per l'inclusione e le politiche sociali, articolata in sei uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 10); Direzione generale per il terzo settore e le formazioni sociali, articolata in tre uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 11); Direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione, articolata in quattro uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 12); Direzione generale per l'attività ispettiva, articolata in quattro uffici di livello dirigenziale non generale (articolo 13).
Il Capo II (articolo 14) disciplina l'organizzazione territoriale del Ministero.
L'organizzazione si articola in 18 direzioni regionali (di cui 9 strutturate in 3 uffici dirigenziali di livello non generale, 8 articolate in 2 uffici dirigenziali di livello non generale e una articolata in un ufficio dirigenziale di livello non generale) e 74 direzioni territoriali del lavoro (ciascuna articolata in un ufficio dirigenziale di livello non generale), per un totale di 118 posti di funzione di livello dirigenziale non generale (rispetto ai 183 attuali).
Le direzioni regionali dipendono organicamente e funzionalmente dalla Direzione generale per le politiche del personale, l'innovazione, il bilancio e la logistica, che impartisce direttive, in raccordo con la funzione esercitata dal Segretario

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generale. Alle direzione regionali spettano, in particolare, i compiti relativi all'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale. Nell'esercizio delle proprie funzioni, infine, le direzioni regionali dovranno operare ai fini di una progressiva integrazione logistica e funzionale con gli enti previdenziali e assistenziali.
Il capo III (articoli 15 e 16) disciplina l'organizzazione del personale.
L'articolo 15 definisce la dotazione organica, rideterminata secondo quanto esposto nella allegata Tabella A. La disposizione rinvia, poi, a un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la ripartizione nei profili professionali del personale appartenenti alle aree prima, seconda e terza, nonché a un decreto ministeriale la ripartizione del personale nell'ambito delle strutture in cui si articola l'amministrazione.
L'articolo 16 rinvia a decreti ministeriali di natura non regolamentare, da adottare entro 90 giorni, l'individuazione delle funzioni dei 201 uffici dirigenziali di livello non generale. L'individuazione dei 9 posti di livello dirigenziale non generale degli Uffici di diretta collaborazione e dell'Organismo indipendente di valutazione è invece rimessa ai rispettivi regolamenti di organizzazione.
Il capo IV (articoli 17 e 18) reca le abrogazioni e le norme finali.
L'articolo 17 dispone l'abrogazione della normativa vigente, recata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 244 del 2004 («Regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali») e dal decreto ministeriale 30 marzo 2007 («Ricognizione delle strutture e delle risorse dei Ministeri del lavoro e della previdenza sociale e della solidarietà sociale»).
L'articolo 18, infine, dispone che dal provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio statale.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.15.

SEDE REFERENTE

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Francesco Belsito.

La seduta comincia alle 12.25.

Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, in materia di soppressione delle province.
C. 1990-1989-2264-A cost.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge costituzionale n. 2579 - Adozione del testo base).

Salvatore VASSALLO (PD), intervenendo sui lavori della Commissione, chiede l'abbinamento alle proposte di legge costituzionale in titolo della sua proposta di legge costituzionale n. 2579 (Modifiche agli articoli 114 e 133 della Costituzione in materia di province e di città metropolitane), che prevede la trasformazione delle province in enti eletti in secondo grado.

Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) ricorda di aver presentato la proposta di legge n. 3742, la quale prevede che il presidente e il consiglio provinciali siano eletti in secondo grado dai consigli comunali, e di averne sollecitato l'esame. Quindi, dopo aver espresso l'opinione che le proposte di legge costituzionale in titolo non avranno seguito, invita il deputato Vassallo a presentare a sua volta una proposta di legge ordinaria su questa materia, da esaminare assieme alla sua.

Raffaele VOLPI (LNP), dopo aver ricordato che il suo gruppo è contrario alla soppressione delle province, ma favorevole alla loro razionalizzazione, esprime l'avviso che sia meglio limitare il più possibile l'intervento di revisione costituzionale, limitandosi a fissare nella Costituzione alcuni limiti alla istituzione delle province, come proposto negli emendamenti presentati

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dal suo gruppo in Assemblea alla proposta di legge n. 1990. Per quanto riguarda invece proposte diverse, come quella di trasformare le province in enti eletti in secondo grado, ritiene che sarebbe preferibile affrontarle nell'ambito dell'esame di un apposito progetto di legge ordinario, aggiungendo che il suo gruppo è disponibile ad un confronto su tali ipotesi.

La Commissione delibera di abbinare alle proposte di legge costituzionale in titolo la proposta di legge costituzionale n. 2579 Vassallo.

Donato BRUNO, presidente e relatore, ricorda che l'Assemblea, nella seduta del 18 gennaio 2011, ha deliberato il rinvio in Commissione della proposta di legge costituzionale Donadi e altri n. 1990, in materia di soppressione delle province, e delle proposte di legge costituzionale abbinate (n. 1989 Casini e altri e n. 2264 Pisicchio).
Nella seduta di oggi la Commissione deve adottare il testo base per la ripresa dell'esame delle proposte di legge all'ordine del giorno.
Anche alla luce della lettera del Presidente della Camera ai Presidenti delle Commissioni permanenti del 10 febbraio 2000, la quale fornisce chiarimenti in materia di esame in sede referente di progetti di legge iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea nell'ambito della quota riservata ai gruppi di opposizione, ritengo che il testo da adottare come testo base per il seguito dell'esame debba essere quello della proposta di legge costituzionale n. 1990.
Propone pertanto l'adozione di tale testo come testo base per il seguito dell'esame.

La Commissione delibera di adottare come testo base per il seguito dell'esame la proposta di legge costituzionale n. 1990.

Donato BRUNO, presidente, propone di fissare il termine per la presentazione di emendamenti al testo base alle ore 17 di martedì 1o febbraio.

La Commissione concorda.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare gli indumenti denominati burqa e niqab.
C. 627 Binetti, C. 2422 Sbai, C. 2769 Cota, C. 3018 Mantini, C. 3020 Amici, C. 3183 Lanzillotta, C. 3205 Vassallo, C. 3368 Vaccaro, C. 3715 Reguzzoni, C. 3719 Garagnani e C. 3760 Bertolini.
(Rinvio del seguito dell'esame).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 gennaio 2011.

Donato BRUNO, presidente, dopo aver comunicato che la relatrice, la quale deve intervenire in replica a conclusione della discussione di carattere generale, è oggi impossibilitata a prendere parte ai lavori della Commissione, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.45.

RISOLUZIONI

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 12.45.

7-00458 Vanalli: Sulla disciplina in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica, con particolare riguardo al servizio idrico.
(Rinvio della discussione).

La Commissione inizia la discussione.

Donato BRUNO, presidente, avverte che il ministro per gli affari regionali, il quale seguirà la discussione sulla risoluzione in

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titolo, ha comunicato di non poter essere presente alla seduta odierna. Rinvia quindi la discussione alla seduta di domani.

La seduta termina alle 12.50.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 12.50.

Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento.
Testo base C. 2350, approvato in un testo unificato dal Senato, ed abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 ottobre 2010.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) riferisce che da un sondaggio promosso dal Collegio italiano dei chirurghi risulta che la grande maggioranza dei chirurghi italiani ritiene che la nutrizione e l'idratazione artificiali siano trattamenti medici e debbano perciò essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento; che sia dovere del medico astenersi da trattamenti sanitari dai quali non è possibile attendersi un beneficio per il paziente, se questi non può più esprimere la propria volontà; e che si deve in ogni caso tenere conto della volontà manifestata dal paziente in passato in modo certo e documentato.
Ciò premesso, esprime l'avviso che la relazione introduttiva svolta dalla relatrice Bertolini sia stata parziale e lacunosa. La relatrice, dopo aver correttamente ricordato che alla stregua dell'interpretazione prevalente degli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione deve ritenersi che il paziente abbia diritto a rifiutare le cure e che queste possano essergli prestate solo sulla base del suo consenso, sorretto da adeguata informazione, con l'eccezione dei trattamenti di emergenza, asserisce che tra il consenso informato e le direttive anticipate di trattamento ci sarebbero profonde differenze. Le direttive anticipate di trattamento, infatti, secondo la relatrice, sarebbero «generiche e generali» in quanto «sottoscritte da un cittadino che non è ancora paziente, che pertanto non sta sperimentando la malattia e non sa nemmeno di quale malattia potrà essere vittima». Questo non è corretto dal momento che il testo in esame non prevede che le dichiarazioni anticipate di trattamento non possano essere rese dal malato o, se questi le ha già rese quando era sano, non possano essere modificate. La relatrice ha sostenuto, ancora, che un documento che contiene dichiarazioni di volontà anticipate entrerebbe in conflitto con l'autonomia del medico, riducendolo a «mero esecutore della volontà del paziente», in questo modo «mortificandolo» nella sua coscienza professionale. Questo però non corrisponde all'opinione prevalente dei medici, quale risulta dal sondaggio dianzi richiamato.
Ricorda che l'ordinamento italiano riconosce come un principio fondamentale di rango costituzionale quello della libertà e della autodeterminazione della persona, dal quale discende naturalmente il diritto di disporre liberamente del proprio corpo e quindi di rifiutare le terapie e i trattamenti sanitari indesiderati. Sono principi chiaramente ricordati anche dalla Corte di Cassazione nella sentenza resa sul «caso Englaro». La giurisprudenza, d'altra parte, ha già stabilito che in presenza di dichiarazioni di volontà contrarie al trattamento sanitario il medico ha l'obbligo di non somministrarlo.
Rilevato infine che la relatrice sembra esprimere un giudizio complessivamente negativo sulla proposta di legge, ritenendola troppo permissiva, e ricordato che anche la sua parte politica, sia pure su presupposti completamente opposti, valuta negativamente la proposta di legge, chiede

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alla relatrice di chiarire se la sua posizione sia in effetti di contrarietà alla proposta di legge.

Isabella BERTOLINI (PdL), relatore, nel riservarsi di replicare al termine della discussione, ricorda che la Commissione affari costituzionali è chiamata ad esprimere un parere non sul merito complessivo della proposta di legge, ma sui soli profili di costituzionalità, aggiungendo che lei, in qualità di relatrice, ha evidenziato quelli che ritiene essere i punti deboli del testo sotto il profilo del rispetto della Costituzione. Quanto alla sua posizione personale sulla proposta di legge, questa non è la sede per dichiararla, ma non mancherà di farlo in Aula, quando si discuterà il provvedimento.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 25 gennaio 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13 alle 13.05.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 13.05.

Sulla programmazione dei lavori della Commissione.

Comunica che a seguito della riunione del 20 gennaio 2011 dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato predisposto, ai sensi degli articoli 23, comma 3, e 25, comma 2, del regolamento, il seguente programma dei lavori per il trimestre gennaio-marzo 2011:

Sede Referente:
C. 18 cost. Zeller: Distacco dei comuni di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia dalla regione Veneto e loro aggregazione alla regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione;
C. 23 cost. Zeller: Norme per il riconoscimento della riserva di posti nel consiglio provinciale di Belluno e nel consiglio regionale del Veneto in favore della minoranza linguistica ladina della regione Veneto presente nei territori dei comuni di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia;
C. 24 Zeller: Norme per la tutela della minoranza linguistica ladina della regione Veneto;
C. 103 ed abb./A: Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza;
C. 107 Angeli: Istituzione della 'Festa nazionale dell'amicizia;
C. 137 Ascierto ed abb.: Delega al Governo per il riordino delle carriere e altre disposizioni concernenti il personale delle Forze di polizia e delle Forze armate (Riunite I E IV);
C. 176 cost. Pini: Istituzione della Regione Romagna;
C. 441 cost. Amici: Modifica di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti la forma del Governo, la composizione e le funzioni del Parlamento nonché i limiti di età per l'elettorato attivo e passivo per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
C. 447 Zaccaria ed altri: Disciplina del diritto di asilo e della protezione sussidiaria;

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C. 506 Castagnetti ed altri: Disposizioni per l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione in materia di democrazia interna dei partiti;
C. 588 Tassone: Modifica all'articolo 52 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di mozione di sfiducia nei confronti degli organi di governo del comune e della provincia;
C. 627 Binetti ed abb.: Modifica all'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare gli indumenti denominati burqa e niqab;
C. 656 D'Antona ed abb.: Istituzione della Giornata della memoria per le vittime della mafia;
C. 895 Consolo: Disposizioni per migliorare la redazione e la comprensibilità dei testi normativi;
C. 962 cost. Gianfranco Conte ed altri: «Modifica all'articolo 53 della Costituzione in materia di principi generali della legislazione tributaria e garanzia dei diritti del contribuente»
C. 974 Bertolini: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione della donna di origine extracomunitaria presente in Italia;
C. 1019 Naccarato: Disposizioni in materia di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile a carico dei possessori o detentori di armi;
C. 1052 Santelli: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione delle donne e dei minori nelle comunità rom presenti in Italia;
C. 1087 Romano e Tassone: Modifica dell'articolo 143 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di scioglimento dei consigli comunali e provinciali e di altri organismi associativi degli enti locali per fenomeni di infiltrazione mafiosa;
C. 1111 Patarino ed altri: Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di durata del mandato del sindaco, del presidente della provincia e dei rispettivi consigli, di nomina dei consiglieri comunali e provinciali ad assessore e di elezione dei consigli comunali nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti;
C. 1314 Goisis e Grimoldi: Disposizioni concernenti il trattamento economico dei professori universitari incaricati stabilizzati esterni;
C. 1320 Gregorio Fontana: Modifica delle circoscrizioni territoriali dei comuni di Torre Pallavicina e di Soncino nonché delle province di Bergamo e Cremona;
C. 1343 Bressa ed altri: Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di diritto di elettorato attivo e passivo degli stranieri legalmente residenti in Italia nelle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali;
C. 1409 Calabria ed altri: Istituzione della Giornata nazionale della solidarietà sociale;
C. 1456 Paglia: Legge quadro sulla polizia locale;

C. 1527 Cirielli: Modifiche all'articolo 18 del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e all'articolo 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, e introduzione dell'articolo 7-bis della legge 7 marzo 1986, n. 65, in materia di riserve di posti in favore dei volontari delle Forze armate in ferma prefissata e in ferma breve; (Riunite I E IV);
C. 1709 cost. Mantini ed altri: Modifica all'articolo 117 della Costituzione. Introduzione del turismo nell'elenco delle materie attribuite alla competenza legislativa concorrente dello Stato e delle regioni;
C. 1773 Di Pietro ed altri: Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, e alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, in materia di incandidabilità e di ineleggibilità alle cariche di deputato, di senatore e di membro del

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Parlamento europeo, nonché disposizioni concernenti le cause ostative all'assunzione di incarichi di governo;
C. 1990 cost. Donadi ed abb./A: Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, in materia di soppressione delle province;
C. 2008 e abb./A.: Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza (Riunite I E XII);
C. 2053 cost. Calderisi ed altri: Introduzione dell'articolo 107-bis della Costituzione, concernente l'istituzione del procuratore di giustizia;
C. 2136 Biancofiore: Norme per il sostegno della comunità di lingua italiana della provincia di Bolzano e petizione popolare n. 55: per la toponomastica plurilingue nell'Alto Adige;
C. 2375 Pianetta ed altri: Istituzione della Commissione parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti umani (Riunite I E III);
C. 2461 Rivolta ed altri: Nuove norme in materia di Servizio civile nazionale;
C. 2470 cost. Di Pietro ed altri: Modifiche agli articoli 56, 57, 114, 117, 118, 119, 120, 121, 132 e 133 della Costituzione. Diminuzione del numero dei parlamentari e dei componenti dei consigli e delle giunte regionali nonché soppressione delle province, per la riduzione dei costi della politica;
C. 2505 Governo e C. 1151 Catanoso/A.: Norme in materia di riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili (Riunite I E XII);
C. 2538 Sbai: Modifiche all'articolo 33 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di tutela dei diritti dei minori stranieri;
C. 2840 Veltroni ed altri: Riconoscimento e disciplina del diritto di elettorato attivo e passivo dei cittadini di Stati esteri non comunitari e degli apolidi nelle elezioni comunali e circoscrizionali. Ratifica ed esecuzione del capitolo C della Convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, fatta a Strasburgo il 5 febbraio 1992 (Riunite I E III);
C. 3218 Galletti: Modifica all'articolo 1 della legge 7 giugno 1991, n. 182, in materia di svolgimento delle elezioni dei consigli provinciali e comunali;
C. 3232 Angeli: Modifica all'articolo 8 della legge 27 dicembre 2001, n. 459, in materia di requisiti per la candidatura alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica nella circoscrizione Estero;
C. 3275 Angeli: Modifiche alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, recante norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero;
C. 3473 Bertolini: Modifiche agli articoli 115 e 134 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, in materia di intermediazione nel settore della vigilanza e dell'investigazione privata;
C. 3518 Franceschini ed altri: Norme in materia di incompatibilità tra le cariche elettive e di governo appartenenti a diversi livelli territoriali;
C. 3538 Di Virgilio: Istituzione della Commissione parlamentare per la promozione e la tutela dei diritti umani (Riunite I E III);
C. 3572 Reguzzoni ed altri: Disposizioni per il trasferimento a Milano delle sedi della Commissione nazionale per le società e la borsa e dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato;
C. 3608 Gidoni: ed altri: «Trasformazione della "provincia di Belluno" in "provincia di Belluno - Dolomiti";
C. 3736 Lanzillotta ed altri: Abrogazione dell'articolo 7 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, concernente limiti all'esercizio e all'uso

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delle postazioni pubbliche per comunicazioni telematiche e dei punti di accesso ad internet mediante tecnologia senza fili (Riunite I e IX);
C. 3742 Lanzillotta ed altri: Modifica degli articoli 19 e 74 e abrogazione dell'articolo 75 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di funzioni delle province e di elezione del presidente della provincia e del consiglio provinciale, delega al Governo per la riorganizzazione e la riduzione del numero delle circoscrizioni provinciali e degli uffici statali decentrati e istituzione di un fondo per il finanziamento della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica;
C. 3762 Cirielli: ed altri: «Modifica all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 337, in materia di accesso al ruolo degli operatori e collaboratori tecnici della Polizia di Stato da parte dei congiunti di appartenenti alle Forze di polizia vittime del dovere;

Proposte di legge costituzionali di modifica della parte II della Costituzione.

Indagini conoscitive
Indagine conoscitiva sulle autorità amministrative indipendenti (Scadenza 30 aprile 2011);
Indagine conoscitiva sull'antisemitismo (Scadenza 30 aprile 2011); (Riunite I e III);
Indagine conoscitiva sulle problematiche relative alle ipotesi di modifica della parte seconda della costituzione (Scadenza 30 aprile 2011);

Atti del Governo:
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/114/CE relativa all'individuazione e alla designazione delle infrastrutture critiche europee e alla valutazione della necessità di migliorarne le protezione (Atto n. 319) (Scadenza 21 febbraio 2011);
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (A n. 320 ) (Scadenza 12 febbraio 2011).

Deliberazione di rilievi su atti del Governo:
alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale:
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale (Atto n. 292);
Schema di decreto legislativo in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario (Atto n. 317).

La presidenza si riserva di inserire all'ordine del giorno i progetti di legge assegnati alla Commissione in sede consultiva, gli atti del Governo sui quali la Commissione sia chiamata ad esprimere il parere, gli eventuali disegni di legge di conversione di decreti-legge e gli atti dovuti, nonché sedute per lo svolgimento di atti di sindacato ispettivo

La seduta termina alle 13.10.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 13.10.

DL 228/10: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia.
Emendamenti C. 3996-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

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Isabella BERTOLINI, presidente, sostituendo il relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Commercializzazione del metano per autotrazione.
Nuovo testo unificato C. 2172 Saglia ed abb.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

Nunzia DE GIROLAMO (PdL), relatore, dopo aver brevemente illustrato la proposta di legge in titolo, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.15.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 16.10.

DL 228/10: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia.
Emendamenti C. 3996-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Isabella BERTOLINI, presidente, sostituendo il relatore, rileva che gli emendamenti 2.50 e 5.50 delle Commissioni non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 16.15.