CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 dicembre 2010
410.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Giovedì 2 dicembre 2010.- Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Intervengono il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli, e il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 9.30.

5-03569 Togni: Chiarimenti in merito alla grave situazione della società ASA group di Castellamonte (Torino).

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Renato Walter TOGNI (LNP) si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario, che ritiene comunque

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di natura tecnica. Sottolinea come l'ASA group di Castellamonte sembrerebbe aver svolto attività di gestione dei rifiuti in assenza di specifiche autorizzazioni; manifesta quindi dubbi circa la conduzione dell'operazione.

5-03508 Polledri: Commissione di modifica Decreto ministeriale su armature trasversali.

Il viceministro Roberto CASTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Massimo POLLEDRI (LNP) si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario, sottolineando tuttavia come il parere dell'Università di Pisa circa l'opportunità della modifica delle norme in ordine all'acciaio B450A sia stato elaborato ormai da mesi e non sia ancora stata convocata la Commissione di monitoraggio al fine di giungere alla definizione della questione per rendere meno ostativo l'utilizzo dell'acciaio B450A per le armature trasversali. Conclude quindi auspicando che tale convocazione avvenga in tempi brevi.

5-03754 Iannuzzi: Programma lavori autostrada Napoli-Salerno.

Il viceministro Roberto CASTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Tino IANNUZZI (PD) ringrazia il vice ministro per la risposta. Sottolinea che occorre finalmente completare i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza dell'Autostrada Napoli-Pompei-Salerno in corso da troppi anni, con cantieri aperti e ostacoli alla circolazione che sono anche fonte di grave pericolo per la sicurezza degli automobilisti. Ricorda che i lavori hanno avuto inizio nei diversi lotti fra il 2002 e il 2006 e da allora si sono accumulati, per diverse ragioni, nel tempo troppi ritardi e troppi rinvii che impongono di ultimare tutte le opere nell'arco di pochi mesi. Ritiene che l'impegno del Governo e dell'Anas in questa direzione e nel rapporto con le SAM, le società concessionarie dell'Autostrada, debba essere fermo e stringente; da troppo tempo la circolazione lungo l'Autostrada subisce pesanti rallentamenti, con ingorghi e code di veicoli e con forte pregiudizio per le attività economiche e per gli spostamenti delle persone che ogni giorno utilizzano l'Autostrada per ragioni di studio e/o di lavoro. Fra l'altro ritiene che la SAM debba completare tutte le opere con massima celerità, visto che la concessione verrà a scadere il 31 dicembre 2012.
Ricorda che l'Autostrada Napoli-Salerno collega territori e comunità caratterizzati da una imponente concentrazione demografica e che la conclusione dei lavori - che interessano una tratta di circa 17 chilometri - è indispensabile anche per una equilibrata e giusta fissazione dei limiti di velocità, una volta effettuato il collaudo definitivo. In ordine allo stato dei lavori nei singoli lotti, rileva che nel primo lotto la conclusione è preventivata solo per aprile 2012, nel lotto 3 solo per dicembre 2011, gli altri lotti dovrebbero invece essere ultimati per il 28 febbraio 2011. Precisa che queste scadenze, senza altri rinvii e ritardi che emergono tutti dal raffronto con il quadro dei lavori fornito dal Ministro nella seduta del 6 maggio 2010, vanno assolutamente rispettate, stante che altri rinvii sarebbero gravissimi. Per queste ragioni dichiara che continuerà nell'azione di controllo e monitoraggio, nonché in quella di sollecitazione politico-istituzionale per garantire la conclusione di lavori così rilevanti e così attesi dalle popolazioni interessate.

5-03802 Libè: Affidamento servizi di pulizia neve su strada E45.

Il viceministro Roberto CASTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Mauro LIBÈ (UdC) prende atto della risposta fornita dal sottosegretario, che

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rivela come sia l'ANAS sia il Ministero siano a conoscenza delle problematiche della zona considerata nell'atto di sindacato ispettivo. Auspica iniziative concrete al fine di evitare che i cittadini fruitori del tratto stradale E45 si possano trovare in situazione di difficoltà.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 10.

SEDE REFERENTE

Giovedì 2 dicembre 2010. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA. - Interviene il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo.

La seduta comincia alle 14.05.

DL 196/2010: Disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
C. 3909 Governo.
(Esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 1o dicembre 2010.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, comunica che, a seguito di accordo unanime dei rappresentanti dei gruppi, l'esame preliminare del provvedimento in titolo si concluderà nella giornata di lunedì 13 dicembre, dopo la scadenza del termine per la presentazione di emendamenti, stabilito per venerdì 10 dicembre, alle ore 10.
Avverte quindi che, lunedì 13 dicembre, la Commissione si riunirà alle ore 12 per proseguire la discussione generale e concludere l'esame preliminare, avviando solo successivamente l'esame degli emendamenti, da concludere prima delle ore 16, a partire dalle quali avranno inizio i lavori dell'Assemblea.
Comunica altresì che, sempre secondo quanto concordato con i rappresentanti dei gruppi, la deliberazione del mandato al relatore a riferire in Assemblea avrà luogo nel pomeriggio di martedì 14 dicembre, dopo aver acquisito i pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva.

Alessandro BRATTI (PD) sottolinea le proprie perplessità circa la mancata dichiarazione nel provvedimento in esame dello stato di emergenza. Fa notare come ormai da anni siano state fornite cifre sulla questione dei rifiuti in Campania non corrispondenti alla verità: a tale proposito, ricorda come il Ministro Prestigiacomo, il 14 aprile scorso, abbia fornito indicazioni sulla produzione dei rifiuti nella regione Campania non coincidenti con il dato dei 2.700.000 tonnellate di rifiuti negli ultimi 4-5 anni. Aggiunge poi come in sede di risposta alle numerose interrogazioni e interpellanze presentate nei mesi precedenti, siano state fornite dal Governo garanzie circa l'autosufficienza del sistema dei rifiuti in Campania per 2-4 anni. Si sofferma quindi sulle cause della criticità della situazione dei rifiuti in Campania evidenziando, in primo luogo, come in effetti non sia mai partita la realizzazione della discarica di Cava Vitiello per la quale si era ipotizzata una capienza di 3 milioni di tonnellate di rifiuti: su tale discarica fa notare come anche a livello europeo fosse emersa l'inopportunità della sua realizzazione, peraltro evidenziata anche a livello regionale, in netta quindi contraddizione con il piano della Protezione civile. In secondo luogo, denuncia il fallimento del sistema degli inceneritori, del quale auspica comunque l'avvio. In terzo luogo, fa notare come in Campania non abbia funzionato il sistema della raccolta differenziata, in ordine alla quale è stato infondatamente dichiarato che la percentuale - relativamente alla città di Napoli - si aggiri intorno al 38 per cento, mentre il dato effettivo è 22 per cento. Con riferimento ancora alla raccolta differenziata,

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rileva come non si abbiano notizie circa il commissariamento degli 11 Comuni inadempienti su tale modalità di raccolta.
Rileva quindi come l'Unione europea abbia vincolato l'erogazione di fondi al piano regionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, al piano regionale dei rifiuti speciali e al piano regionale delle bonifiche.
Quanto all'inceneritore di Acerra, fa notare come la sospensione del funzionamento dell'inceneritore sia stato ricondotto a problematiche tecniche, in particolare alla crepatura del forno, in ordine alle quali è stato espresso l'auspicio che non si manifestassero anche nella terza linea. Ricorda poi che a seguito di tali dati sono stati richiesti chiarimenti circa il collaudo effettuato su tale impianto.
Quanto invece ai consorzi, non concorda con quanto previsto dal decreto-legge in esame, il quale, a suo avviso, non consente di affrontare la tematica degli esuberi di personale per i quali si pongono addirittura problemi di pagamento degli stipendi.
Rinvia invece alle considerazioni che saranno svolte dall'onorevole Iannuzzi in ordine alla provincializzazione delle competenze dei rifiuti.
Conclude evidenziando come, allo stato attuale, dopo due anni e mezzo di gestione emergenziale con l'ausilio di poteri straordinari, non si hanno garanzie sul funzionamento del termovalorizzatore, sulla gestione delle discariche, nonché sulla realizzazione degli impianti e non sia stato affatto razionalizzato il sistema per la raccolta, in ordine alla quale si è creata una ulteriore confusione di competenze tra comuni e province. Ritiene che il decreto-legge in esame, così come articolato, non consenta di risolvere la situazione contingente in Campania, ritenendo insufficiente l'eliminazione della discarica di Cava Vitiello e la definizione delle procedure per la costruzione degli inceneritori. Il decreto non contiene, a suo avviso, alcun elemento innovativo per superare la situazione critica, considerato che la possibilità di accordo fra le regioni è già prevista dalla normativa vigente. Denuncia quindi il fallimento dell'attività svolta da questo Governo per superare la difficile situazione della gestione dei rifiuti in Campania, nonché la divulgazione di dati non veritieri su tale situazione. Ricorda, a tale proposito, come la percentuale di raccolta differenziata a Napoli, pur essendo sicuramente inferiore agli obiettivi previsti dall'Unione europea, rappresenta un dato superiore a quello di altre città, quale Palermo.

Tino IANNUZZI (PD) esprime il giudizio negativo del gruppo del Partito Democratico, fortemente critico e molto preoccupante sul decreto in esame. Ricorda che il Governo attuale ha ritenuto di chiudere l'emergenza rifiuti in Campania con il decreto-legge 195 del 2009, ma l'emergenza non è mai finita, è drammaticamente riesplosa, ed è in corso con più di 2 mila tonnellate di rifiuti per le strade di Napoli e della sua provincia: il miracolo annunciato tante volte dal Presidente del Consiglio è clamorosamente ed impietosamente smentito dalla realtà dei fatti. Ritiene significativo quanto durissimo e inesorabile il giudizio espresso dalla Commissione europea: per il commissario europeo all'ambiente, da marzo nessuna azione concreta è stata messa in campo per realizzare un ciclo efficiente dei rifiuti. Considera il decreto-legge n. 196 del 2010 assolutamente inadeguato e recante pesantissimi errori. Il Governo, a suo avviso, non ha il coraggio di dichiarare lo stato di emergenza, che purtroppo è sotto gli occhi di tutti. Ritiene che, giustamente, diversi Presidenti di Regione abbiano sollecitato il Governo ad assumere tale dichiarazione. Diversamente viene invece reiterata la scelta irragionevole, sbagliata, nefasta, di trasferire tutte le competenze nel campo dei rifiuti a società provinciali, che diventeranno carrozzoni burocratici, ingestibili, inefficienti, che saranno solamente fonte di sprechi, di un servizio pessimo e con danno gravissimo per la comunità campana. Aggiunge che, del resto, già in questo anno l'esperienza delle società provinciali si è dimostrata fallimentare. Ritiene che si conferma tale scelta per inaccettabili ragioni

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politiche e di parte, per mero calcolo elettorale visto che dal 2009 in poi quattro province campane sono amministrate dal centro-destra. In tal modo si esautorano e si svuotano le funzioni dei comuni con un gravissimo vulnus al loro ruolo costituzionale e nell'ordinamento degli enti locali: i comuni sono illegittimamente spogliati di ogni competenza nelle attività di raccolta, trasporto, spazzamento dei rifiuti, nella organizzazione del servizio rifiuti e nella raccolta differenziata; sono così mortificate e smantellate tante esperienze di qualità e di eccellenza, maturate in questo campo da tanti comuni campani virtuosi. Sottolinea poi come solo in Campania la gestione e la riscossione della TARSU e della TIA siano sottratte ai comuni, con una scelta assurda ed incomprensibile.
Fa notare come il Governo non abbia accolto neppure la richiesta dei comuni campani, guidati da entrambe le coalizioni, tanto meno di alcune province, pur guidate dal centro-destra, di non far entrare in vigore dal 2011 il nuovo regime delle competenze.
Circa i termovalorizzatori, ritiene che si sia perso solo tempo prezioso, sussistendo ritardi, problemi e forti incertezze sul funzionamento del termovalorizzatore di Acerra.
Per l'impianto di Salerno, precisa che il Governo ha, con una decisione sbagliata, sottratto al sindaco di quella città i poteri commissariali conferitigli con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sia del Governo Prodi che di quello Berlusconi, per trasferirli con il decreto-legge n. 195/2009 al presidente della provincia di Salerno: gli unici atti in concreto compiuti sono stati assunti dal sindaco con la localizzazione del sito, gli espropri, il progetto preliminare, con la realizzazione della viabilità di accesso. Ricorda quindi che è nota ed apprezzata in tutto il Paese l'esperienza di buon governo e buona amministrazione sviluppata in questi anni nella città di Salerno che ha raggiunto la percentuale di raccolta differenziata del 72 per cento, la più elevata in Italia per i capoluoghi di provincia.
Considera la soluzione varata con il decreto, dopo uno scontro violentissimo nel Governo e nel gruppo PdL campano e dopo diversi giorni di gestazione, confusa, contraddittoria, un autentico e pericolosissimo pasticcio, destinato a produrre solo problemi e conflitti irrisolubili. Occorre sancire, invece, con chiarezza la competenza e la responsabilità, per gli impianti di termovalorizzazione da costruire, del Presidente della regione, attraverso la nomina di commissari identificati in personalità autorevoli, dotate di indiscussa ed elevata competenza, totalmente estranee e lontane dallo scontro politico. Va assicurata al comune adeguata partecipazione nelle scelte che ricadranno sul suo territorio. Al presidente della regione va affidata questa competenza dall'inizio alla conclusione delle procedure di appalto, dal primo all'ultimo atto.
Segnala il grave ritardo della giunta regionale nell'approvare il piano regionale dei rifiuti, cui spetta l'individuazione delle indispensabili discariche con un metodo di risorse scientifiche assoluto.
Sottolinea la necessità di abrogare l'irragionevole previsione dei siti di Valle della Masseria e Serre, dove già sono localizzate ben due discariche, di Cava Vitiello e Terzigno nel Parco del Vesuvio, ad Andretta: siti da cancellare dall'elenco delle discariche.
Ricorda come dall'8 luglio 2008 non sono stati erogati i fondi per le compensazioni ambientali per 37 comuni. Si è così inferta una lesione enorme al patto di fiducia fra Stato, regione, comuni e cittadini, minando la credibilità dello Stato che non ha rispettato gli impegni assunti. C'è stato un rilevante ritardo nell'assegnare quei 150 milioni di euro del fondo FAS per la Campania, da destinare anche alle attività della raccolta differenziata, che deve essere incrementata ed incentivata, senza ulteriori ritardi, raggiungendo percentuali adeguate e degne di comunità moderne e civili. Ciò è necessario per un ciclo funzionante dei rifiuti.
Annuncia che il gruppo del PD si batterà con ogni energia per modificare in radice e in profondità il decreto, che non

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risolverà affatto l'emergenza e produrrà guasti e danni enormi e nuove devastanti crisi.
Sottolinea quindi come il gruppo del PD, che ha in questi mesi indicato con chiarezza, anche in Commissione con ripetute interrogazioni, le questioni che si trascinano insolute, i pesanti problemi esistenti, nonché le scelte negative compiute dal Governo, continuerà in tutte le sedi nel suo impegno.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di lunedì 13 dicembre.

La seduta termina alle 14.55.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 2 dicembre 2010. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI.

La seduta comincia alle 14.55.

Schema di decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale.
Atto n. 292.
(Rilievi alla Commissione parlamentare per l'attuazione del Federalismo fiscale).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.

Roberto TORTOLI (PdL), presidente, comunica che, a seguito della richiesta formulata dalla Presidenza, secondo quanto convenuto in ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il Presidente della Camera ha autorizzato la Commissione a deliberare, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, i rilievi, per le parti di competenza, sul provvedimento in titolo, da trasmettere alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.

Manuela LANZARIN (LNP), relatore, fa presente che lo schema sul quale la Commissione è chiamata a deliberare i propri rilievi alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale reca disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale. Il provvedimento dispone la devoluzione ai comuni del gettito di numerosi tributi erariali, istituisce una nuova imposta alternativa sulle locazioni di immobili ad uso abitativo e prevede, a regime, un nuovo assetto tra le competenze dello Stato e degli enti locali nel settore della fiscalità territoriale ed immobiliare.
Lo schema di decreto legislativo sposta dallo Stato ai comuni il gettito di numerosi tributi erariali. In una prima fase di avvio, della durata di tre anni, (2011-2013), gli enti locali riceveranno il gettito dei tributi immobiliari, che manterranno per questo periodo l'assetto attuale; poi, dall'anno 2104, saranno introdotte nell'ordinamento fiscale due nuove forme di tributi comunali, sostitutive delle imposte attuali: l'imposta municipale propria (IMU) e l'imposta municipale secondaria facoltativa. In relazione a ciò, il provvedimento destina alle finanze comunali, nel periodo triennale transitorio, il gettito relativo all'applicazione di specifici tributi sugli immobili ubicati nel loro territorio: imposta di registro, ipotecaria e catastale, Irpef sui redditi fondiari non agrari, imposta di registro e bollo sui contratti di locazione relativi ad immobili, tributi speciali catastali, tasse ipotecarie, nonché la cedolare secca sugli affitti, istituita dal provvedimento medesimo.
Per gli aspetti di competenza della nostra Commissione, interessa in particolare l'articolo 2 che introduce, con decorrenza 2011, la facoltà per il contribuente di applicare un regime tributario sostitutivo (aliquota 20 per cento) su specifiche tipologie di redditi da locazione di immobili in luogo del regime ordinario di tassazione (cosiddetto cedolare secca sugli affitti). Ricorda che la Commissione, nell'ambito

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dell'indagine conoscitiva sul mercato immobiliare, aveva auspicato, nel documento conclusivo, l'introduzione di tale misura a sostegno del mercato delle locazioni, che - com'è noto - nel nostro Paese è particolarmente esiguo.
L'esercizio dell'opzione consente al contribuente di applicare, in luogo del regime ordinario vigente, un'imposta sostitutiva dell'IRPEF, delle addizionali IRPEF e dell'imposta di bollo nonché, con le modulazioni indicate nel comma 6, dell'imposta di registro. Tale regime alternativo è previsto «per le persone fisiche proprietarie di immobili ad uso abitativo locati».
Si rammenta che nella normativa vigente l'istituto della cedolare secca, recante una diversa denominazione, è stato introdotto dal Governo, in via sperimentale, con un ambito di applicazione circoscritto con riferimento ai territori della provincia de L'Aquila colpiti dagli eventi sismici dell'aprile 2009.
In merito all'ambito soggettivo di applicazione della norma si segnala che il comma 7 dell'articolo 2 esclude espressamente dall'ambito di applicazione le locazioni realizzate nell'esercizio di attività d'impresa, arte e professione nonché quelle realizzate da enti non commerciali.
Il pagamento della cedolare secca è considerata una imposta sostitutiva di IRPEF, addizionale regionale IRPEF e addizionale comunale IRPEF. Si tratta di imposte dirette il cui ammontare annuo è determinato in dichiarazione dei redditi applicando alla base imponibile le aliquote corrispondenti.
Ricorda che, per quanto riguarda la normativa vigente sulla fiscalità immobiliare, la base imponibile ai fini IRPEF e relative addizionali è determinata applicando al canone annuo di locazione una riduzione forfetaria del 15 per cento; ad essa è aggiunta una ulteriore riduzione forfetaria del 30 per cento per le locazioni a canone concordato di immobili situati ad alta tensione abitativa (articolo 8 della legge n. 431/1998). La cedolare secca assorbe anche l'addizionale regionale all'IRPEF, incidendo sulla corrispondente quota di gettito delle regioni.
Per quanto concerne l'ambito oggettivo di applicazione, il comma stabilisce che possono essere assoggettati all'imposta sostitutiva i redditi relativi alla locazione di immobili ad uso abitativo e delle relative pertinenze. In proposito, viene precisato che la cedolare secca può essere applicata anche ai contratti di locazione per i quali non sussiste l'obbligo di registrazione.
La misura dell'imposta è determinata applicando l'aliquota del 20 per cento ai redditi di locazione annui realizzati, stabilendo, a fini antielusivi, un ammontare minimo di base imponibile cui applicare l'imposta, pari al reddito catastale.
Il comma 3 precisa che, fermo restando l'obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi, la registrazione del contratto di locazione assorbe gli ulteriori obblighi di comunicazione, ivi incluso quello di cui all'articolo 12 del decreto-legge n. 59/1978 ai sensi del quale il contribuente è tenuto a comunicare, entro 48 ore, alle autorità locale di pubblica sicurezza le generalità del conduttore.
In caso di omessa richiesta di registrazione del contratto di locazione, si applica l'articolo 69 del decreto del Presidente della Repubblica n. 131/1986 ai sensi del quale chi omette la richiesta di registrazione degli atti e dei fatti rilevanti ai fini dell'applicazione dell'imposta, ovvero la presentazione delle denunce previste dall'articolo 19 è punito con la sanzione amministrativa dal centoventi al duecentoquaranta per cento dell'imposta dovuta.
Il comma 4 disciplina le modalità di versamento dell'imposta sostitutiva stabilendo che il pagamento deve essere effettuato entro il termine fissato per il versamento dell'IRPEF.
L'acconto dell'imposta, le cui modalità di versamento saranno stabilite con apposito provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento, è fissato in misura pari al 85 per cento per l'anno 2011 e al 95 per cento a decorrere dal 2012.

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Ai sensi del comma 4, inoltre, in materia di liquidazione, accertamento, riscossione, rimborsi, sanzioni, interessi e contenzioso si applicano le disposizioni previste per le imposte sui redditi. In ogni caso, non si fa luogo al rimborso delle imposte già pagate.
Per quanto riguarda il regime sanzionatorio, il successivo comma 5 prevede che in caso di omessa indicazione dei redditi da locazione nella dichiarazione dei redditi si applicano, in misura raddoppiata, le sanzioni vigenti; in caso di indicazione in dichiarazione di redditi da locazione inferiori a quelli effettivi si applicano le sanzioni previste dall'articolo 1, comma 2 del decreto legislativo n. 471/1997 (vale a dire una sanzione amministrativa dal 100 per cento al 200 per cento della maggiore imposta liquidata); nei casi di definizione dell'accertamento con adesione ovvero di rinuncia del contribuente all'impugnazione dell'accertamento il contribuente non può, in deroga a quanto previsto dal d.lgs. n. 218/1997, usufruire della riduzione delle sanzioni amministrative previste.
A decorrere dal 2014 il pagamento della cedolare secca sostituisce, oltre alle imposte indicate nel comma 2, anche il pagamento dell'imposta di registro per tutte le tipologie di contratto (comma 6). Nel periodo transitorio (2011-2013) la suddetta sostituzione opera per le imposte di registro dovute sui contratti di locazione a canone concordato o convenzionato o calmierato. In sostanza, l'applicazione della cedolare secca comporta una evidente semplificazione nell'imposizione delle unità immobiliari locate per uso abitativo ed un vantaggio per gli inquilini (immediato, nel caso dei contratti stipulati nei comuni ad alta tensione abitativa, ovvero a partire dal 2014, per i restanti contratti di locazione interessati) consistente nel venir meno dell'obbligo di applicazione dell'imposta di registro e nel risparmio della quota (1 per cento del canone) a loro carico.
Il comma 8 reca disposizioni di natura sanzionatoria applicabili nei casi di omessa registrazione del contratto di locazione di immobili ad uso abitativo. In tali ipotesi la durata della locazione viene fissata automaticamente in quattro anni a decorrere dalla data della registrazione, volontaria o d'ufficio; infine, a decorrere dalla data di registrazione, il canone annuo è fissato in misura corrispondente al minor valore tra il canone stabilito tra le parti e il triplo della rendita catastale adeguata, dal secondo anno, in base al 75 per cento dell'aumento degli indici Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli impiegati ed operai.
Il comma 9 estende l'applicazione delle disposizioni in materia di nullità dei contratti di locazione, attualmente applicabile ai contratti non registrati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della legge n. 311/2004, anche ai casi in cui nel contratto di locazione registrato sia indicato un importo inferiore a quello effettivo; sia stato registrato un contratto di comodato fittizio, ossia in presenza di una gratuità in luogo del canone di locazione.
Il comma 10 stabilisce che le disposizioni di cui ai commi 8 e 9 non si applicano per i contratti registrati entro il 31 dicembre 2010.
Ciò premesso, si riserva di formulare una proposta di deliberazione di rilievi al termine del dibattito che seguirà, al quale ritiene che possa contribuire anche l'attività istruttoria che sta svolgendo la Commissione parlamentare per il federalismo fiscale, e segnatamente le audizioni svolte e quelle in corso di svolgimento.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni concernenti il trasferimento delle partecipazioni al capitale della società ANAS Spa alle regioni e la sua riorganizzazione in senso federalista, regionale e provinciale.
C. 3081 Reguzzoni.