CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 novembre 2010
404.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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COMITATO DEI NOVE

Martedì 23 novembre 2010.

Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito.
C. 2424-3089-A.

Il comitato dei nove si è riunito dalle 10.55 alle 11.20.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 23 novembre 2010. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.

La seduta comincia alle 14.15.

Variazione nella composizione della Commissione.

Giuliano CAZZOLA, presidente, comunica che il deputato Lo Presti ha cessato di far parte della Commissione in sostituzione del deputato Buonfiglio, il quale - a seguito delle dimissioni dal precedente incarico di Governo - resta a far parte della Commissione stessa.
Nel ringraziare il deputato Lo Presti per il contributo fornito alla Commissione, rivolge, quindi, un augurio di buon lavoro al deputato Buonfiglio.

DL 187/2010 Misure urgenti in materia di sicurezza.
C. 3857 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alle

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Commissioni riunite I e II sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, recante misure urgenti in materia di sicurezza. Si tratta - a suo giudizio - di un intervento di straordinaria importanza al fine di assicurare ai cittadini sempre più elevati livelli di sicurezza, anche a garanzia della legalità e del libero esercizio delle attività economiche e imprenditoriali: infatti, si apprestano, con il presente decreto-legge, specifiche misure per garantire la sicurezza degli impianti sportivi e di quanti li frequentano, ivi inclusi gli incaricati del controllo negli stadi (gli steward), per potenziare l'azione di contrasto della criminalità organizzata e la cooperazione internazionale di polizia, per rafforzare l'attività dei sindaci in materia di sicurezza urbana e per la funzionalità del Ministero dell'interno, unitamente a mirati interventi sulla tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici.
Per quanto concerne i profili di più diretto interesse della XI Commissione, segnala che l'articolo 2, comma 1, amplia i compiti previsti per gli steward impiegati in occasione di manifestazioni sportive, al fine di migliorare l'efficacia dei controlli in occasione delle manifestazioni sportive, consentendo di impiegare gli steward stessi in servizi ausiliari dell'attività di polizia relativi ai controlli nell'ambito dell'impianto sportivo per il cui espletamento non è richiesto l'esercizio di pubbliche potestà o l'impiego operativo di appartenenti alle Forze di polizia. Fa poi presente che il comma 2 dell'articolo 2 rimette ad un decreto del Ministro dell'interno la determinazione delle condizioni e delle modalità per l'affidamento delle mansioni in questione, mentre il comma 4 del medesimo articolo 2 detta norma importanti in materia di lesioni personali gravi o gravissime nei confronti degli addetti ai controlli dei luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive. Mette, quindi, in evidenza l'articolo 3, comma 3, che potenzia l'attività istituzionale e rafforza lo sviluppo organizzativo dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, attraverso la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato - in deroga a quanto previsto in materia di limiti della dotazione organica dal decreto-legge 4 febbraio 2010, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2010, n. 50 - per una durata non superiore al 31 dicembre 2012. Fa presente che, per fronteggiare tali esigenze, sono assegnati all'Agenzia nazionale 2 milioni di euro per l'anno 2011 e 4 milioni di euro per l'anno 2012. Evidenzia che, per la copertura di tale onere, il comma 4 di tale articolo 3 prevede la corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
Segnala poi l'articolo 9, che integra l'articolo 20 della legge 24 novembre 1981, n. 689, recante «Modifiche al sistema penale», prevedendo, in presenza di violazioni gravi o reiterate in materia di tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione degli infortuni sul lavoro, la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere la violazione e delle cose che ne sono il prodotto, anche se non venga emessa l'ordinanza-ingiunzione di pagamento (qualora sia stato effettuato il pagamento della sanzione pecuniaria in misura ridotta). Infine, ricorda che l'articolo 10 introduce, per viceprefetti e viceprefetti aggiunti, disposizioni in tema di collocamento in posizione di disponibilità.
In conclusione - preso atto del contenuto del provvedimento in esame, anche per quanto concerne le norme di diretto interesse della Commissione, che sono tese ad una valorizzazione del personale a cui è demandato lo svolgimento di importanti compiti di sicurezza - ritiene che vi siano le condizioni per l'espressione di un parere favorevole della Commissione, valutando la possibilità di formulare un unico suggerimento, che potrebbe essere riferito alle mansioni degli steward di cui all'articolo 2, comma 1, in modo da raccordarne il contenuto con il decreto del

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Ministro dell'interno, previsto al comma 2 del medesimo articolo 2: in particolare, prospetta l'ipotesi di prevedere che il citato decreto individui i servizi, ausiliari dell'attività di polizia, affidati agli steward e stabilisca le condizioni e le modalità per l'affidamento di tali servizi. In questo senso, propone di attendere l'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito, in modo da verificare se saranno apportate modifiche al testo e, in particolare, se si deciderà di affrontare la questione testé segnalata, riservandosi di inserire un'eventuale osservazione in materia nella propria proposta di parere, in mancanza di interventi che si muovano nella direzione indicata.

Elisabetta RAMPI (PD) esprime forti perplessità sulle misure adottate dal Governo in materia di sicurezza, sia per quanto riguarda il provvedimento in esame sia per quanto riguarda il disegno di legge ordinario, approvato sul medesimo argomento dall'Esecutivo, nel quale sono confluite ulteriori disposizioni, che giudica confusionarie, eterogenee e potenzialmente dannose.
Entrando nello specifico del provvedimento in esame, manifesta preoccupazione per talune parti del testo, laddove, ad esempio, si fa riferimento alle competenze in materia di sicurezza urbana dei sindaci e di ruolo dei prefetti, dal momento che, a suo avviso, intaccandosi le attribuzioni delle autorità normalmente deputate al mantenimento dell'ordine pubblico, si mettono a rischio delicati equilibri che regolano attualmente i rapporti tra gli organi istituzionali. Pertanto, pur convenendo sulle nobili finalità del provvedimento, ritiene opportuno svolgere una seria riflessione su taluni punti controversi, riservandosi di intervenire più diffusamente nel prosieguo del dibattito, anche alla luce delle modifiche che le Commissioni riunite riterranno di apportare al testo in esame.

Giovanni PALADINI (IdV) esprime un giudizio negativo sulla politica complessiva perseguita dal Governo in materia di ordine pubblico, atteso che l'azione dell'Esecutivo in materia appare demagogica, confusa e priva di effetti concreti. Ritiene che tale valutazione sia confermata in pieno dal provvedimento in esame, con il quale il Governo, invece di preoccuparsi di rafforzare le risorse a disposizione delle forze dell'ordine, mettendole in condizione di operare efficacemente - ad esempio attraverso modifiche normative in materia di perquisizione personale o attraverso una implementazione degli organici - sembra orientato ad attribuire competenze di pubblica sicurezza a soggetti, quali i sindaci e gli steward, che appaiono inadeguati, per dotazione organica e naturali attitudini, a svolgere tali importanti mansioni. Ritiene che l'Esecutivo non possa delegare a soggetti estranei - in taluni casi provenienti dalla società civile, come nel caso delle cosiddette «ronde», organismi spontanei per la cui costituzione sono state stanziate inutilmente ingenti risorse - l'esercizio di fondamentali funzioni pubbliche, sottraendo stanziamenti necessari al potenziamento delle autorità istituzionalmente deputate al mantenimento dell'ordine pubblico.
Giudica, poi, necessario precisare il contenuto dell'articolo 9, meglio definendo la fattispecie di reato che viene individuata e le circostanze che porterebbero all'applicazione della sanzione della confisca, ritenendo troppo generico ricollegarla alla presenza di violazioni gravi o reiterate in materia di tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
In conclusione, ritiene che il Governo, in materia di pubblica sicurezza, sia gravemente inadempiente, dal momento che appare concentrato esclusivamente su obiettivi secondari, che possono anche fare presa sull'elettorato, ma che si rivelano totalmente inefficaci e improduttivi sul piano pratico.

Giuliano CAZZOLA, presidente, nel far notare che l'intervento appena svolto è parso, in larga parte, centrato su profili non propriamente rientranti in quelli di diretta competenza della Commissione, avverte

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che - secondo quanto prospettato dal relatore - la deliberazione della Commissione stessa sul provvedimento in titolo avrà luogo nella giornata di giovedì 25 novembre, anche in attesa di conoscere le modifiche che saranno apportate dalle Commissioni di merito.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Martedì 23 novembre 2010. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 14.35.

Interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili.
C. 3720 Schirru.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Paola PELINO (PdL), relatore, osserva che la Commissione è oggi chiamata ad avviare l'esame di un provvedimento di grande rilevanza sociale, che intende assicurare il rispetto dei diritti di tutti quei soggetti disabili che - a seguito di un intervento normativo del luglio di quest'anno - si trovano ad incontrare oggettive difficoltà nell'applicazione della normativa in tema di avviamento al lavoro. Fa notare, infatti, che la proposta di legge n. 3720 è volta a fornire un'interpretazione autentica del quarto periodo del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, introdotto dall'articolo 5, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102 (convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2010, n. 126), al fine di stabilire che resta comunque ferma l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 3 della legge 12 marzo 1999, n. 68, in materia di assunzioni obbligatorie e quote di riserva ad esclusivo beneficio dei lavoratori disabili.
In proposito, ricorda che - per effetto del citato articolo 5, comma 7, del decreto-legge n. 102 - è venuta a crearsi una situazione penalizzante per tali soggetti disabili, poiché la predetta norma ha previsto la non applicabilità della quota di riserva per gli avviamenti al lavoro di orfani e vedove di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, e di soggetti ad essi equiparati, con ciò determinando, di fatto, la precedenza di queste categorie nel collocamento obbligatorio rispetto ad ogni altra categoria: con questa disposizione, infatti, si rischia che i familiari delle vittime - non essendo entro la quota di legge dell'1 per cento - possano andare ad occupare i posti riservati ai disabili. In tal senso, rileva che il diritto al collocamento obbligatorio delle vittime del terrorismo e del dovere, nonché dei familiari superstiti, pur motivato dal rispettabile intento di tutelare persone fortemente colpite da eventi drammatici, non può fondarsi sulla negazione del diritto, altrettanto legittimo, dei disabili, per i quali le possibilità di lavoro sono limitate, di fatto, al solo collocamento obbligatorio.
Al riguardo, peraltro, segnala che la situazione venutasi a determinare a seguito dell'entrata in vigore di detta disposizione ha già generato un forte disorientamento nei servizi per l'impiego, molti dei quali hanno avanzato richieste di chiarimento al Ministero del lavoro e delle politiche sociali; sul tema, inoltre, è stato recentemente chiarito alla XI Commissione - in risposta ad una interrogazione del deputato Schirru - che è stato costituito un apposito tavolo tecnico, che dovrebbe dirimere le questioni problematiche sul tappeto. Osserva, dunque, che la proposta di legge in esame intende cercare di accelerare la soluzione dei problemi emersi, dettando un'interpretazione autentica in grado di chiarire inequivocabilmente l'esclusivo diritto dei lavoratori disabili

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ad accedere alle quote ad essi riservate dall'articolo 3 della legge n. 68 del 1999.
Per tali ragioni, auspica un sollecito esame del testo da parte della Commissione, al fine di dare una risposta concreta anche ai familiari dei disabili, le cui associazioni si sono dichiarate fortemente preoccupate per la situazione determinatasi a seguito dell'entrata in vigore delle disposizioni in precedenza richiamate.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) preannuncia la presentazione dal parte del suo gruppo di una analoga proposta di legge, volta a realizzare le medesime finalità del provvedimento in esame.

Amalia SCHIRRU (PD), nel ringraziare il relatore per il suo esauriente intervento introduttivo, sottolinea l'importanza di un provvedimento rivolto a tutelare il diritto al collocamento obbligatorio dei soggetti disabili, la cui quota di riserva è stata di recente messa in discussione da una disposizione adottata in favore delle vittime del terrorismo e del dovere e dei loro familiari superstiti. Giudica necessario concludere in tempi brevi l'esame della presente proposta normativa, a fronte del fondato rischio per i soggetti disabili di vedere esauriti i posti disponibili, in virtù di procedure di avviamento al lavoro di orfani e vedove di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, che sembrerebbero contemplare la chiamata diretta.
Nel fare presente che sul testo in esame si registra un ampio e trasversale consenso, dichiara che il suo gruppo avrebbe dato la propria disponibilità a concluderne sin dalla seduta odierna l'esame preliminare; in ogni caso, auspica che il gruppo della Lega Nord Padania possa presentare quanto prima la proposta di legge preannunciata, affinché si possa speditamente procedere lungo il percorso di approvazione di un provvedimento che dia una risposta concreta ai familiari dei soggetti disabili.

Paola PELINO (PdL), relatore, nel prendere atto delle osservazioni svolte dai deputati intervenuti, ritiene opportuno concedere ai gruppi un sufficiente margine temporale al fine di consentire di svolgere gli approfondimenti necessari, anche in attesa di conoscere il contenuto dell'ulteriore proposta normativa preannunciata dal gruppo della Lega Nord Padania. Auspica, tuttavia, una rapida conclusione dell'esame del provvedimento, al fine di rispondere con urgenza alle legittime richieste dei soggetti disabili.

Silvano MOFFA, presidente, alla luce del dibattito svolto, ritiene utile attendere la presentazione dell'ulteriore proposta di legge preannunciata, formulando l'auspicio che essa possa avvenire quanto prima, al fine di accelerare l'iter del provvedimento; in tal senso, avverte che proporrà all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di concludere entro la prossima settimana l'esame preliminare.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.