CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 19 novembre 2010
402.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Venerdì 19 novembre 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Guido Viceconte.

La seduta comincia alle 14.45.

Variazione nella composizione della Commissione.

Valentina APREA, presidente, comunica che il deputato Drago ha cessato di far parte della Commissione. Comunica, quindi, che, in sostituzione dell'onorevole Drago, è entrato a far parte della Commissione il deputato Gianni.

Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario.
Nuovo testo C. 3687 Governo, approvato dal Senato, e abbinate C. 591 Tassone, C. 1143 Ghizzoni, C. 1154 Barbieri, C. 1276 Grimoldi, C. 1397 Barbieri, C. 1578 Mario Pepe (PdL), C. 1828 Narducci, C. 1841 Grassi, C. 2218 Picierno, C. 2220 Fucci, C. 2250 Garagnani, C. 2330 Garavini, C. 2458 Fioroni, C. 2460 Goisis, C. 2726 Carlucci, C. 2748 La Loggia, C. 2841 Lorenzin e C. 3408 Anna Teresa Formisano.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 ottobre 2010.

Valentina APREA, presidente, comunica che è pervenuto il parere favorevole con condizioni della V Commissione (Bilancio).

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, illustra il parere espresso dalla V Commissione. Avverte, quindi, di aver presentato nuovi emendamenti, che illustra, raccomandandone l'approvazione, volti a recepire tutte le condizioni contenute nel predetto parere (vedi allegato).

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Il sottosegretario Guido VICECONTE esprime parere favorevole sui nuovi emendamenti del relatore.

Manuela GHIZZONI (PD) invita la presidenza a consentire un dibattito approfondito sui nuovi emendamenti del relatore, che stravolgono il testo predisposto dalla Commissione.

Valentina APREA, presidente, fa presente che gli emendamenti del relatore si limitano a recepire le condizioni espresse dalla V Commissione, la maggior parte delle quali sono volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Ritiene, comunque, che si potrebbe procedere rapidamente con le votazioni, lasciando ai colleghi la possibilità di intervenire più diffusamente in sede di dichiarazione di voto sul conferimento del mandato al relatore.

Giovanni Battista BACHELET (PD) ritiene che la maggioranza dovrebbe chiarire le ragioni per cui si appresta a conferire un mandato al relatore a riferire in senso favorevole, dal momento che la situazione appare identica a quella che, a metà ottobre, aveva indotto la stessa maggioranza a sospendere l'esame del provvedimento, in attesa della conclusione della sessione di bilancio.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) osserva che, dal momento che la Commissione è chiamata ad approvare numerosi emendamenti, non si può impedire ai deputati di spiegare le ragioni del proprio voto sugli stessi.

Maria Letizia DE TORRE (PD) chiede alla presidenza se sia prevista la possibilità per i deputati di intervenire in sede di dichiarazione di voto prima della votazione di ciascun emendamento.

Valentina APREA, presidente, invita i colleghi a valutare seriamente la possibilità di adottare una modalità di esame degli emendamenti ispirata a criteri di economia procedurale, ad esempio intervenendo sul complesso dei nuovi emendamenti del relatore.

Benedetto Fabio GRANATA (FLI) dichiara di non ritenere utile una discussione su ciascuno dei nuovi emendamenti del relatore, dal momento che vi sono alcune questioni, quali gli scatti stipendiali e l'assunzione dei ricercatori, che, qualora non fossero risolte positivamente dal punto di vista della copertura finanziaria, determinerebbero il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge in esame, nel corso dell'esame in Assemblea.

Emerenzio BARBIERI (PdL) invita i colleghi dell'opposizione, anche alla luce di quanto appena detto dal collega Granata, a concentrarsi sulla sostanza politica del provvedimento in esame, anziché su questioni di carattere formale o procedurale.

Manuela GHIZZONI (PD) osserva, rivolta al collega Barbieri, che il problema dello stravolgimento del testo del disegno di legge da parte della V Commissione è eminentemente politico e sostanziale. Le questioni già richiamate dal collega Granata, cioè i tagli stipendiali e l'assunzione di ricercatori, sono destinate a rimanere irrisolte per mancanza delle risorse finanziarie necessarie e non, come la maggioranza cerca di far credere, perché abbiano già trovato soluzione nella legge di stabilità. Ritiene, infatti, che il Governo non potrà reperire tali risorse prima dell'esame del provvedimento in Assemblea, dal momento che non ha ritenuto di farlo sino ad oggi. Nel sottolineare, dunque, l'opportunità di non concludere l'esame del provvedimento prima della definitiva approvazione del disegno di legge di stabilità, dichiara che, qualora la maggioranza ritenesse di procedere ugualmente, il suo gruppo potrebbe anche abbandonare per protesta l'aula della Commissione.

Valentina APREA, presidente, ribadisce che le questioni sollevate dalla collega Ghizzoni rappresentano una pregiudiziale di carattere politico, che potrà essere comunque

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adeguatamente affrontata nel corso dell'esame in Assemblea.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) dichiara di condividere e apprezzare l'invito del collega Barbieri a distinguere le questioni sostanziali da quelle procedurali, ma ritiene che lo stravolgimento del disegno di legge in esame da parte delle condizioni contenute nel parere della V Commissione non possa essere in alcun modo derubricato a questione formale.

Si passa all'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti ad esso riferiti.

La Commissione approva l'emendamento 2.154 del relatore.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, invita la presidenza a sospendere brevemente la seduta, al fine di consentire l'approfondimento di alcuni profili delle condizioni contenute nel parere della V Commissione.

Valentina APREA, presidente, accogliendo la richiesta del relatore, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 15.20, è ripresa alle 15.35.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 2.155, 2.156 e 2.157 del relatore.

Si passa all'esame dell'articolo 3 e degli emendamenti ad esso riferiti.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 3.18 e 3.19 del relatore.

Si passa all'esame dell'articolo 4 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo sull'emendamento 4.41 del relatore, rileva che il fondo in questione risulta allo stato privo di risorse e, pertanto, la disposizione di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), è destinata a rimanere priva di effetti.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 4.41, 4.42, 4.43 e 4.44 del relatore.

Si passa all'esame degli articoli 5 e 5-bis degli emendamenti ad esso riferiti.

Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo sull'emendamento 5.44 del relatore, rileva come non sia possibile perseguire l'internazionalizzazione delle nostre università attraverso l'attivazione di corsi e selezioni in lingua straniera, utilizzando le sole risorse umane disponibili a legislazione vigente.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 5.44 e 5.45 del relatore.

Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo sull'emendamento 5.46 del relatore, osserva che, sopprimendo il riferimento puntuale ai servizi che devono essere offerti agli studenti, si vanifica, di fatto, la norma di cui all'articolo 5, comma 6, lettera a).

Benedetto Fabio GRANATA (FLI) dichiara di condividere le considerazioni della collega Ghizzoni e preannuncia la presentazione in Assemblea di un emendamento per reintrodurre il testo che l'emendamento 5.46 del relatore è volto a sopprimere.

La Commissione approva l'emendamento 5.46 del relatore.

Giovanni Battista BACHELET (PD), intervenendo sull'emendamento 5-bis.1 del relatore, ribadisce le proprie perplessità sulla decisione della maggioranza di procedere ignorando i problemi di natura finanziaria che avevano reso necessaria la sospensione dell'esame e che, a suo avviso, non potranno certamente trovare soluzione nel corso dell'esame in Assemblea.

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La Commissione approva l'emendamento 5-bis.1 del relatore.

Rosa DE PASQUALE (PD) rileva come l'approvazione dell'emendamento 5-bis.1 del relatore stravolga completamente l'intesa che era stata raggiunta tra i vari gruppi sul provvedimento in esame. Con riferimento all'emendamento 8.18 del relatore, che ritiene collegato all'emendamento testé approvato, ribadisce che le risorse stanziate nella legge di stabilità a favore dell'università, pari a 800 milioni di euro, non saranno sicuramente sufficienti a coprire gli interventi previsti dal provvedimento in esame.

Si passa all'esame dell'articolo 8 e degli emendamenti ad esso riferiti.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 8.18 e 8.19 del relatore.

Si passa all'esame dell'articolo 9 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo sull'emendamento 9.5 del relatore, esprime il proprio stupore per la condizione della V Commissione volta alla soppressione del comma 01, sottolineando come questo fosse privo di effetti sui saldi di finanza pubblica.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 9.5 e 9.6 del relatore.

Si passa all'esame degli articoli 14-bis e 16 e degli emendamenti ad essi riferiti.

Manuela GHIZZONI (PD) sottolinea come l'emendamento 14-bis.1 del relatore sopprima un elemento qualificante del provvedimento, oggetto di condivisione da parte della maggioranza.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 14-bis.1, 16.29 e 16.30 del relatore.

Si passa all'esame dell'articolo 19 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Giovanni Battista BACHELET (PD) rileva come l'emendamento 19.14 del relatore, al pari di quelli riferiti all'articolo 8, leda la posizione giuridica ed economica dei ricercatori.

La Commissione approva l'emendamento 19.14 del relatore.

Rosa DE PASQUALE (PD) rileva come l'emendamento 19.15 del relatore vanifichi la norma di cui all'articolo 19, comma 4, lettera a).

Valentina APREA, presidente, precisa che l'emendamento 19.15 del relatore non modifica la sostanza del testo della Commissione.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 19.15, 19.16 e 19.17 del relatore.

Si passa all'esame degli articoli da 20 a 25 e degli emendamenti ad essi riferiti.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 20.9, 21.50, 23.2, 25.30, 25.31, 25.32, 25.33 e 25.34 del relatore.

Luigi NICOLAIS (PD) osserva come l'emendamento 25.35 del relatore determini, di fatto, il commissariamento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, limitando in modo inaccettabile l'autonomia universitaria.

Rosa DE PASQUALE (PD) stigmatizza l'orientamento della maggioranza che, con l'emendamento 25.35 del relatore, si appresta a rimettere al Ministro dell'economia e delle finanze ogni decisione in materia di istruzione, università e ricerca.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) ritiene che, con la proposta di commissariamento

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del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, la maggioranza si assuma una gravissima responsabilità.

La Commissione approva l'emendamento 25.35 del relatore.

Valentina APREA, presidente, dichiara concluso l'esame degli emendamenti riferiti al disegno di legge in titolo.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) stigmatizza il fatto che ancora una volta si è assistito ad un «teatrino della politica», accingendosi la Commissione a votare il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea su un provvedimento stravolto dagli emendamenti approvati e privo della copertura finanziaria che sarebbe stata necessaria e che avrebbe potuto essere reperita, eventualmente, solo dopo l'approvazione definitiva della legge di stabilità. Ritiene incomprensibile come in un momento politico così delicato si proceda alla forzatura di portare all'esame dell'Assemblea un provvedimento che vanifica l'impegnativo lavoro svolto in Commissione, che aveva visto momenti di condivisione su un disegno di legge contro cui centinaia di migliaia di studenti e docenti stanno protestando.
Ricorda che l'opposizione si è fatta carico di presentare emendamenti di natura non ostruzionistica, ma costruttivi e volti a migliorare il testo. Sottolinea, inoltre, che il ministro Gelmini ha più volte annunciato lo stanziamento di 800 milioni di euro per finanziare la riforma stessa, stanziamento che doveva essere prima inserito nella legge di stabilità, poi nel decreto «milleproroghe». Al riguardo, ricorda che l'opposizione ha dato credito alle affermazioni del ministro, soprattutto per ciò che riguardava la problematica dei ricercatori. Aggiunge che appare chiaro invece che gli 800 milioni destinati dal ministro Tremonti al finanziamento del Fondo ordinario non andranno certo ai ricercatori. Ritiene che in Assemblea l'opposizione dovrà far sentire una voce forte e unanime, dato che la maggioranza ha rifiutato un confronto costruttivo, che sarebbe stato possibile dopo l'approvazione della legge di stabilità. Sottolinea, quindi, come di una riforma del settore universitario vi fosse indubbiamente bisogno. Il disegno di legge risultante dagli emendamenti approvati, tuttavia, appare del tutto inadeguato rispetto alle reali esigenze del settore, nonché delle parti sociali che, come Confindustria, hanno rappresentato fattivamente le proprie posizioni sul provvedimento. Sottolinea che il gruppo dell'Italia dei valori sostiene l'esigenza di una efficiente università pubblica, che sia in grado di garantire a tutti il diritto allo studio. Evidenzia, ancora, che il disegno di legge in esame si configura come un provvedimento di stampo centralista, volto a distruggere il sistema universitario pubblico. Conclude, infine, ricordando che, con l'approvazione dell'articolo 23, come modificato dall'emendamento testè approvato, vengono azzerati tutti i contenziosi in essere, riguardanti milleottocento lettori di madre lingua. Preannuncia, quindi, il voto contrario sulla proposta di conferire al relatore il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento.

Manuela GHIZZONI preannuncia, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di conferire il mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Ritiene, infatti, che il lavoro svolto dalla Commissione sia stato completamente stravolto dal parere della V Commissione. Sottolinea che l'università italiana ha urgente bisogno di una riforma, ma non di una riforma iniqua come quella che la Commissione si accinge a varare. Ritiene che il provvedimento in esame faccia tornare indietro l'Italia di decenni e ricorda come, già oggi, solo un laureato su dieci sia figlio di non laureati. Stigmatizza, inoltre, l'impianto centralista e «ipernormativo» del disegno di legge in esame, soprattutto per quanto riguarda gli organi di governance.

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Segnala, inoltre, che il tema qualificante della valutazione viene di fatto rimandato sine die, in quanto avrà bisogno di provvedimenti attuativi. Ricorda, altresì, che per i ricercatori e i professori associati non vi è alcuna possibilità di carriera, in quanto non sono contemplate norme transitorie che possano agevolare giovani e meno giovani che insegnano da anni in condizioni precarie, ai quali non si dà altra scelta che ricominciare da capo, con la prospettiva di altri anni di precariato. Ritiene, inoltre, che per i decreti legislativi occorrerà molto tempo e che il funzionamento del sistema di reclutamento verrà bloccato per diversi anni, non avendo il Governo ritenuto di sbloccare il turn over, consentendo il necessario ricambio. Ricorda, in conclusione, che la Commissione ha sempre lavorato con serietà, ma che, sul provvedimento in esame, le forti pressioni politiche, soprattutto da parte del Governo, hanno fatto venir meno le condizioni di un reale e approfondito confronto politico su una riforma tanto attesa e importante, che avrebbe dovuto essere maggiormente condivisa.

Valentina APREA, presidente, ricorda che, da almeno due anni, il Parlamento ha svolto un confronto ampio e approfondito sulla riforma universitaria.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) sottolinea che in Commissione Cultura della Camera, in realtà, vi è stato poco tempo per discutere. Ritiene che si sia persa una occasione importante per il Parlamento e per il Paese, al quale si consegna una riforma totalmente inadeguata, laddove vi era assoluta necessità di un intervento che valorizzasse il merito e l'efficienza del sistema universitario.
Ricorda che durante il dibattito il suo gruppo ha assunto una posizione non preconcetta, ma che il parere approvato dalla V Commissione ha fatto venir meno ogni residua possibilità di valutare favorevolmente una riforma che non promuove l'autonomia universitaria, non valorizza il merito, non prevede concorsi né borse di studio né fasce di scorrimento. Preannuncia, quindi, anche a nome del proprio gruppo, voto contrario sulla proposta di conferire il mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento.

Benedetto Fabio GRANATA (FLI) ricorda che, in Commissione, il suo gruppo ha assunto un atteggiamento responsabile, volto a onorare l'impegno di portare il provvedimento all'esame dell'Assemblea. Sottolinea, altresì, che rimangono vive tutte le perplessità più volte espresse sul provvedimento: in particolare, stigmatizza che, con l'approvazione dell'articolo 25, come modificato nella seduta odierna, di fatto il Ministero dell'economia e delle finanze assume un ruolo preponderante nei settori dell'istruzione e dell'università, a scapito dei Ministeri competenti. Conclude preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di conferire al relatore il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento, ribadendo altresì che, in Assemblea, l'atteggiamento del suo gruppo potrebbe essere diverso, qualora non fossero risolte le questioni più volte evidenziate.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame.

La Commissione approva la proposta di conferire al relatore il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento, deliberando altresì di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Valentina APREA, presidente, avverte che il gruppo del Partito democratico ha designato come relatore di minoranza l'onorevole Nicolais. Si riserva, quindi, di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 16.20.