CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 12 novembre 2010
397.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 17 NOVEMBRE 2010

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ESAME DI DOCUMENTI

Venerdì 12 novembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il Vice Ministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 9.30.

Progetto di Programma nazionale di riforma per l'attuazione della Strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva - Europa 2020.
Doc. CCXXXVI n. 1.
(Esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento e conclusione - Approvazione della risoluzione 8-00095).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il relatore, onorevole Toccafondi, ha depositato una nuova formulazione (vedi allegato 1) della risoluzione n. 7-00431.

Renato CAMBURSANO (IdV) ricorda che il Ministro dell'economia e delle finanze, in una intervista del 3 settembre 2010, aveva annunciato una svolta nella programmazione economica a livello europeo e su come declinarla nel Paese, ma osserva che, a tale annuncio, sono seguiti la Decisione di finanza pubblica, il disegno di legge di stabilità e il Piano nazionale di riforma che sono andati nella direzione opposta a quella indicata. Sottolinea che, secondo quanto stabilito in sede europea,

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il Programma nazionale di riforma ed il Programma nazionale di stabilità avrebbero dovuto assumere una centralità politica assoluta e assorbente, mentre, a suo avviso, il documento in esame si presenta vuoto. Osserva che nel documento si indicano gli ostacoli alla crescita e all'aumento dell'occupazione ed in proposito richiama il recente intervento del presidente di Confindustria, che ha evidenziato come le lancette della storia del nostro Paese sono ferme, mentre quelle del sistema globale si sono rimesse a galoppare, alcune in maniera spedita. Fa presente che avrebbe atteso segnali forti verso un cambiamento radicale, modificando regole e comportamenti, in particolare ritiene necessario mettere al centro il governo delle regole, sottolineando come la cultura del mercato sia la cultura delle regole, combattendo le troppe eccezioni e privilegi, che ancora resistono. Ritiene giunto il momento di procedere a cambiamenti significativi. In primo luogo, sottolinea l'esigenza di ridurre il rapporto tra il debito ed il PIL, operando sia sul debito sia soprattutto sul PIL. In proposito, ritiene necessario intraprendere azioni straordinarie non episodiche, diversi da condoni o sconti fiscali una tantum; procedere ad esternalizzazioni di interi capitali di spesa pubblica, attraverso liberalizzazioni e privatizzazioni; ripensare il modello sociale, che si può declinare in diversi modi. Al fine di favorire la crescita del PIL, sottolinea l'esigenza di: liberare le imprese italiane dalla gabbia di regole inutili; condurre una lotta decisa all'evasione fiscale, al lavoro nero e alla corruzione. Osserva che si potrebbe ridurre in un decennio l'evasione fiscale di almeno un terzo. Osserva che l'Europa chiede di mettere al centro la concorrenza del mercato e per il mercato, sottolineando come le regole debbano essere eque, ma l'arbitro non debba riscrivere la classifica, una volta che si è tagliato il traguardo. Evidenzia che nel paese sono ancora troppo forti le corporazioni che mirano a ridurre la concorrenza.
Rileva, poi, come nel documento in esame il Governo avrebbe dovuto inserire: una riforma fiscale a favore delle famiglie, dei lavoratori, dei pensionati per rilanciare i consumi e quindi la produzione di beni e servizi; un piano di politica infrastrutturale che incida sul tessuto produttivo sul dimensionamento delle imprese; una riforma delle relazioni industriali; forti incentivi per chi crea nuova occupazione; l'introduzione di un credito d'imposta per il Sud; un piano per lo sviluppo degli investimenti in innovazione e ricerca al fine di aumentare la produttività, ricordando peraltro che, mentre l'obiettivo fissato nella strategia UE 2020 è di un rapporto tra tali investimenti ed il PIL pari al 3 per cento, il documento fissa un obiettivo pari solo all'1,53 per cento. Sottolinea in particolare l'esigenza di innovazione delle imprese italiane per affrontare le sfide della competizione globale, osservando la necessità di interventi per i giovani. Ritiene che la prospettata riforma Gelmini contiene solo tagli ed osserva che l'università italiana non può continuare a reggersi sul sistema di baronato diffuso. Alla luce delle esposte considerazioni, annuncia il voto contrario sulla proposta di risoluzione presentata dal relatore, che ritiene troppo appiattita sul documento presentato dal Governo.

Pier Paolo BARETTA (PD) sottolinea come, nell'ambito del dibattito sul progetto di Programma nazionale di riforma, sia stato più volte sottolineato lo scarto esistente tra le esigenze del nostro Paese, non solo nella presente congiuntura, ma nel medio-lungo periodo, e le misure prefigurate nel documento presentato dal Governo, che giudica complessivamente inadeguato. Rileva, infatti, che i contenuti del Programma evidenzino chiaramente le differenze che si riscontrano tra l'Italia e il resto del mondo, evidenziando come il documento sembri rinuncia alla realizzazione di progetti ambiziosi, per i quali, a suo avviso, esisterebbero risorse adeguate. Si tratta, a suo giudizio, di un segnale preoccupante della fase di declino culturale affrontata dall'Italia, che rischia di portare inevitabilmente anche ad un declino economico, che tuttavia sembra essere

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accettato come una prospettiva ineluttabile. A questo proposito, osserva come l'esperienza della legislatura non sia stata caratterizzata dalla clamorosa contraddizione esistente tra le idee propugnate dal Ministro Tremonti nelle sue dichiarazioni pubbliche e nei libri da lui scritti e le quotidiane scelte di politica economica del Governo. Osserva, infatti, che nei suoi interventi pubblici il Ministro Tremonti affronta temi di grande respiro e propone riflessioni, non sempre condivisibili, ma comunque stimolanti e meritevoli della massima attenzione, come nel caso del recente intervento presso la scuola centrale del Partito comunista cinese. In questo senso, anche la nota aggiuntiva che precede il progetto di Programma nazionale di riforma si caratterizza per il ricorso a formule altamente suggestive, che, ad esempio, indicano come nella tassazione occorra passare dalle persone alle cose e dal complesso al semplice, riprendendo i contenuti di precedenti documenti elaborati dal Ministro. A questo riguardo, osserva, tuttavia, che mancano puntuali indicazioni in ordine alle modalità attraverso le quali il Governo intenda dare corso a tali indirizzi, rilevando altresì che alcune scelte politiche del Governo, quale il completamento dell'abolizione dell'ICI sulla abitazione principale, si siano mosse in direzione contraria rispetto a tali direttrici.
Nel ribadire, quindi, la debolezza del documento presentato dal Governo, esprime serie riserve sulle modalità di esame parlamentare del progetto di Programma, osservando che il dibattito svoltosi è stato del tutto inadeguato alla rilevanza del documento da esaminare. Pur riconoscendo che la responsabilità di tale inadeguatezza non può attribuirsi alla Presidenza della Commissione e al relatore, ritiene che non possa non rilevarsi come l'esame si sia svolto sostanzialmente nelle pause concesse dai lavori parlamentari sulla manovra finanziaria. Esprime, in ogni caso, apprezzamento per la sensibilità mostrata dal Presidente, che pur nella ristrettezza dei tempi, ha comunque inteso assicurare lo svolgimento di una attività istruttoria attraverso un breve ciclo di audizioni. Rileva, altresì, come il relatore abbia mostrato attenzione ad alcune delle sollecitazioni emerse nel corso del dibattito, integrando conseguentemente la risoluzione inizialmente presentata. Giudica, in proposito, positivo l'inserimento nella risoluzione di uno specifico riferimento al tema della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, recependo le sollecitazioni che aveva inteso formulare nella seduta del 10 novembre scorso. Sottolinea, infatti, che il turismo rappresenta una fondamentale opportunità di sviluppo per il nostro Paese, in considerazione della unicità del patrimonio culturale dello stesso, segnalando come altri paesi, come la Spagna, in questi ultimi anni abbiano effettuato rilevanti investimenti in materia. Segnala, tuttavia, che il proprio gruppo non ha inteso presentare una risoluzione alternativa a quella presentata dal relatore, in quanto la presentazione di una risoluzione avrebbe finito per legittimare la scelta di confinare il dibattito entro termini troppo ristretti. Pertanto, pur ribadendo il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, annuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla risoluzione, come da ultimo riformulata. Si riserva, infine di presentare in una fase successiva una risoluzione che affronti i temi oggetto del programma nazionale di riforma per l'attuazione della strategia Europa 2020, auspicando di poter contribuire in tal modo all'avvio di un'ampia discussione sulla versione definitiva del programma da presentare entro la fine di aprile in sede europea.

Amedeo CICCANTI (UdC) ricorda che anche l'UdC ha contestato il metodo seguito per l'esame del programma nazionale di riforma, richiamando in proposito l'intervento svolto dall'onorevole Baretta, conferma che anche il suo gruppo si è rifiutato di presentare una proposta di risoluzione alternativa, poiché ritiene che, data l'importanza della questione, non sia possibile comprimere la discussione in tempi così ristretti. Manifesta tuttavia apprezzamento nei confronti del relatore per

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aver recepito taluni aspetti emersi nel corso della discussione nel riformulare la risoluzione da lui presentata. In particolare, sottolinea l'importanza di aver inserito il riferimento alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese, la cui assenza conferma la fondatezza delle critiche rivolte al Governo, che è stato capace di operare solo tagli, trascurando aspetti importanti, come dimostra anche la recente vicenda di Pompei. Ritiene altresì positivo il riferimento al turismo come fattore di sviluppo, che rappresenta l'industria a costo zero. Sottolinea che il Governo non sostiene il settore del turismo. Richiamando in proposito l'audizione del Ministro Ronchi, ricorda la recente modifica all'articolo 37 del codice dalla navigazione, nel senso di escludere, nel rinnovo delle concessioni per l'utilizzo del demanio marittimo, ogni preferenza in favore dei precedenti concessionari. In proposito, pur ricordando che tale modifica era stata richiesta in ottemperanza alla normativa europea sulla liberalizzazione dei servizi, ritiene che il Governo avrebbe dovuto tutelare meglio le imprese italiane che operano nel settore della balneazione, osservando che, su oltre 8 mila chilometri di costa, operano più di 28 mila imprese, che hanno spesso effettuato importanti investimenti sui beni dati loro in concessione. Ritiene che tale circostanza dimostri la scarsa attenzione del Governo nei confronti del turismo e delle imprese che operano in tale settore. Ritiene altresì positivo il richiamo riferito dal relatore nella nuova formulazione della risoluzione da lui presentata alle piccole e medie imprese. Rileva tuttavia che, mentre il Governo sostiene la necessità di imprese più grandi e concentrate, la forza del Paese risiede invece nel tessuto di piccole e medie imprese che già svolgono un importante ruolo sui mercati internazionali. In proposito ritiene che occorrerebbe favorire le associazioni tra imprese e distretti industriali al fine di consolidare una rete che possa sostenere le piccole e medie imprese italiane nella competizione globale. Pur concordando con la necessità di sviluppare la tassazione indiretta rispetto a quella diretta, rileva tuttavia che il Governo ha abolito l'ICI, che invece andava in questo senso. Ritiene inoltre che occorra favorire la presenza del sistema economico europeo nei nuovi mercati, guardando con particolare interesse a quello africano, affinché non sia monopolizzato da imprese provenienti dall'Asia. Conclusivamente, pur valutando favorevolmente lo sforzo del relatore Toccafondi nel riformulare la risoluzione dal lui presentata, non ritiene sufficiente il documento presentato dal Governo e, riservandosi una valutazione più compiuta in occasione della presentazione del programma definitivo della manovra nel prossimo mese di aprile, annuncia il voto contrario del gruppo dell'UdC.

Antonio BORGHESI (IdV) osserva come il programma nazionale di riforma elaborato dal Governo sia, nel suo complesso profondamente insoddisfacente, in quanto esso non fornisce alcuna indicazione in ordine alle scelte essenziali di politica economica nel prossimo decennio. Rileva, infatti, che il documento presentato dovrebbe costituire la sede propria per svolgere una riflessione sulle scelte economiche di medio-lungo periodo e dovrebbe, pertanto, fornire risposte agli interrogativi posti dall'evoluzione degli scenari internazionali, che rischiano mettere in gravissima difficoltà le industrie che ancora operano nel nostro Paese. Accanto all'assenza di indicazioni sui futuri scenari industriali e produttivi, rileva la totale assenza nel documento presentato dal Governo di temi essenziali per lo sviluppo del nostro Paese, quale, in particolare, il tema del turismo, già segnalato dall'onorevole Baretta. Nel ribadire la grave lacunosità del progetto di programma, sottolinea altresì la estrema limitatezza dei tempi concessi al Parlamento per il suo esame, che ha precluso in sostanza un adeguato approfondimento dei temi relativi alla crescita economica e sociale nel prossimo decennio. In questo contesto, nel richiamare la proposta di riformulazione della risoluzione del relatore presentata nella giornata di ieri dal collega Cambursano,

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evidenzia che la risoluzione presentata dal relatore rischia di rappresentare un documento parlamentare privo di reale significato.

Claudio D'AMICO (LNP) sottolinea i toni eccessivamente drammatici che hanno caratterizzato gli interventi dei colleghi dell'opposizione ma che, al di là delle parole, non tengono conto dell'effettiva situazione. Ricorda infatti che il PNR vero e proprio sarà presentato dal Governo il prossimo aprile ed è pertanto con largo anticipo che il Parlamento si confronta con questi temi, che potranno essere ulteriormente approfonditi e valutati nel corso dei prossimi mesi. Ritiene peraltro che il lavoro sinora svolto, dal Governo e dalla Commissione sia nel complesso positivo. Si assiste, finalmente, al coinvolgimento di tutti gli Stati europei in un progetto condiviso, che definisce un percorso comune ed omogeneo di politica economica. Si sofferma, in particolare, sul tema dell'immigrazione, rispetto al quale si è proceduto, negli ultimi anni, in maniera disordinata, senza alcun indirizzo che coordinasse le politiche dei diversi Paesi europei. Ora, si intraprende invece una strada che appare corretta poiché si affronta la crisi economica anche con riferimento al problema della disoccupazione, che tocca non solo i cittadini europei ma anche quelli extracomunitari. Ricorda infatti che la legislazione nazionale in tema di immigrazione, ed in particolare la legge Bossi-Fini, era volta, tra l'altro, a coprire le carenze nel mercato interno del lavoro; oggi la situazione è totalmente diversa e chi, non essendo cittadino europeo, ha perso il lavoro che aveva, non ha più titolo per rimanere in Italia. Paese. La questione della disoccupazione dei cittadini extracomunitari è un problema che ha avuto modo di verificare direttamente, in qualità di amministratore locale, e che anche all'estero - si riferisce in particolare alle proteste dei lavoratori inglesi che rivendicavano il diritto ad avere la precedenza rispetto ai cittadini stranieri nell'assegnazione di posti di lavoro - è particolarmente sentito. Si tratta di un aspetto che occorre tenere presente se si vuole abbattere il tasso di disoccupazione e ridurre la spesa sociale, destinata anche agli extracomunitari in difficoltà. Richiama infine il tema delle piccole e medie imprese che debbono essere sostenute e la cui difesa è certamente obiettivo prioritario per un paese come l'Italia.
Per tali motivi, preannuncia il voto favorevole del gruppo LNP sulla proposta di risoluzione formulata dal relatore.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, nel ringraziare tutti i colleghi intervenuti, sottolinea come la posizione contraria di alcuni gruppi sia motivata da questioni di metodo più che di merito. Ciò significa che il lavoro svolto può essere valutato positivamente e intende sottolineare come la presentazione contestuale della relazione e della proposta di risoluzione non può essere valutata come un segnale di arroganza, come qualcuno ha rilevato, bensì è indice della volontà di lavorare da subito su un testo, in modo fattivo e concreto. In qualità di relatore ha semplicemente fatto quanto l'ufficio di presidenza della Commissione aveva deciso all'unanimità, in ossequio alla richiesta rivolta dal Presidente della Commissione europea a tutti gli Stati membri di trasmettere entro il 12 novembre i rispettivi progetti di PNR. Deve altresì rilevare che quello del 12 novembre non era, come sostenuto da qualcuno, un termine meramente indicativo ma corrispondeva - così come dichiarato nella seduta di ieri dal Ministro Ronchi - ad un impegno formale assunto all'unanimità da tutti gli Stati membri dell'Unione europea. Sottolinea peraltro come in soli quattro giorni, presso la V Commissione si siano tenute sei audizioni, sia stato ascoltato il Ministro per le politiche europee, siano stati svolti 32 interventi e presentate due risoluzioni: non si può certo sostenere che si sia trattato di un lavoro di carattere meramente burocratico. È stato richiamato da alcuni il lavoro svolto sul documento presso l'altro ramo del Parlamento, ma vuole ricordare che al Senato si sono svolti due interventi in Commissione e quattro interventi in Aula e che la risoluzione

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approvata dall'Assemblea si limita ad approvare il progetto di PNR chiedendone la piena attuazione. Intende inoltre ribadire che quello in esame è solamente il progetto di PNR, mentre il PNR vero e proprio dovrà essere presentato ad aprile 2011: sarà quello il momento fondamentale dell'esame e della discussione parlamentare. Auspica che in quella occasione si potrà lavorare con più ampia disponibilità di tempo, anche procedendo ad un ciclo di audizioni che coinvolga il Governo, le parti sociali e il mondo dell'impresa e che, come già avvenuto in passato, si confermi il clima positivo che ha caratterizzato il lavoro della Commissione su gli atti inerenti la strategia Europa 2020, sui quali sempre si è raggiunta l'unanimità nelle votazioni. Richiama infine alcuni passaggi della proposta di risoluzione presentata, con particolare riferimento alla lettera a), che impegna il Governo a trasmettere in tempi congrui il PNR da presentare nel mese di aprile e alle lettere b) e c) che impegnano il Governo a prevedere una più puntuale ed articolata definizione degli obiettivi e a valutare la possibilità di incrementare l'indicazione di misure volte al raggiungimento del 3 per cento del PIL investito in ricerca e sviluppo. Si tratta di aspetti sui quali auspica che la Commissione e il Parlamento nel suo complesso, in vista del PNR di aprile 2011, possa lavorare proficuamente.

La Commissione approva il nuovo testo della risoluzione, come riformulata dal presentatore, che assume il numero 8-00095 (vedi allegato 1).

La seduta termina alle 10.50.

SEDE REFERENTE

Venerdì 12 novembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il Vice Ministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 10.50.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 novembre 2010.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, annuncia che il Governo ha depositato una nuova formulazione del comma 47 dell'articolo 1 dell'emendamento 1.500 del seguente tenore:
«47. La dotazione del Fondo di cui all'articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, è incrementata di 800 milioni di euro per l'anno 2011. Una quota delle risorse di cui al primo periodo, pari a 750 milioni di euro per l'anno 2011, è ripartita, con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, tra le finalità indicate nell'Elenco 1 allegato alla presente legge. Le risorse, pari 375 milioni di euro, di cui all'ultima voce del suddetto Elenco 1 sono contestualmente ripartite con un unico decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, previo conforme parere delle Commissioni parlamentari competenti per i profili di finanziari, da rendere entro trenta giorni dalla trasmissione della richiesta. Al fine di assicurare il finanziamento di interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socioeconomico e allo sviluppo dei territori, alle attività di ricerca, assistenza e cura dei malati oncologici, e alla promozione di attività sportive, culturali e sociali, è destinata una quota del Fondo di cui al primo periodo, pari a 50 milioni di euro

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per l'anno 2011. Alla ripartizione della predetta quota si provvede con un unico decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato con le modalità di cui al terzo periodo. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono stabiliti i criteri per l'effettuazione di interventi in favore del settore dell'autotrasporto merci.»

Elenco 1
(articolo 1, comma 47) - (importi in milioni di euro)

Finalità 2011 (milioni di euro)
Sostegno alle scuole non statali attraverso il rifinanziamento del programma di interventi di cui all'articolo 2, comma 47, della legge 22 dicembre 2008, n. 203245
Proroga della liquidazione della quota del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, ai sensi dell'articolo 63-bis, commi da 1 a 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133100
Interventi straordinari a sostegno del settore editoriale, nel quadro di compatibilità comunitaria, a fronte dell'andamento dei costi delle materie prime utilizzate di cui all'articolo 4, commi da 181 a 186 della legge 24 dicembre 2003, n. 350.30
Interventi di carattere sociale:
adempimento degli impegni dello Stato italiano derivanti dalla partecipazione a banche e fondi internazionali attraverso il rifinanziamento delle autorizzazioni di spesa di cui all'articolo 25 del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102;
interventi per assicurare la gratuità parziale dei libri di testo scolastici di cui alla legge 23 dicembre 1998, n. 448, articolo 27, comma 1;
stipula di convenzioni con i comuni interessati per l'attuazione di misure di politiche attive del lavoro finalizzate alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori impiegati in attività socialmente utili di cui alle seguenti disposizioni: articolo 78, comma 31, della legge 23 dicembre 2000, n. 388; articolo 3 del decreto legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, articolo 2, comma 552, della legge n. 244 del 24 dicembre 2007.
375
Totale750
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Nel segnalare che la nuova formulazione supera i problemi di ammissibilità presentati dalla precedente, fa presente, altresì, che il Governo ha presentato l'emendamento Tab. 2.73 al disegno di legge di bilancio (vedi allegato 2). Quanto all'ammissibilità di tale ultima proposta emendativa, segnala che essa prevede un incremento di 400 milioni di euro nell'esercizio 2011 del programma Autotrasporto e intermodalità della missione Diritto alla mobilità dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, disponendo una riduzione di pari importo delle dotazioni del programma Fondi di riserva e speciali della missione Fondi da ripartire. A tale ultimo riguardo, osserva che la riduzione del programma relativo ai Fondi di riserva e ai Fondi speciali può considerarsi ammissibile solo qualora il Governo assicuri che nel programma permangano le disponibilità necessarie a far fronte alle esigenze che si verificheranno nel corso del prossimo esercizio finanziario.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS sottolinea che il Governo ha provveduto a riformulare il comma 47 dell'articolo 1 dell'emendamento 1.500, indicando con precisione le quantificazioni. Sono previsti interventi a favore delle scuole non statali e private per un importo pari a quello stanziato nel 2009; è stato specificato che la quota del 5 per mille per gli interventi straordinari a favore dell'editoria è relativo al costo della carta; altri interventi, per un importo di 375 milioni, sono indicati riassuntivamente e sono, infine, previsti ulteriori interventi settoriali per 50 milioni. Rileva altresì che il comparto per l'autotrasporto merci non è stato finanziato nel medesimo comma 47, ma con un corrispondente emendamento al disegno di legge di bilancio relativo alla possibilità di utilizzare 400 milioni del fondo riserva. Con riferimento all'emendamento Tab. 2.73 al disegno di legge di bilancio, assicura che la riduzione prevista è compatibile con le esigenze finanziarie che si prevedono nel prossimo esercizio.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fissa alle ore 12 della giornata odierna il termine per la presentazione dei subemendamenti alla nuova formulazione del comma 47 dell'articolo 1 dell'emendamento 1.500.
Avverte, quindi, che, ai fini della valutazione di ammissibilità dei subemendamenti presentati con riferimento all'emendamento 1.500 del Governo (vedi allegato 3), fermi restando i criteri generali di ammissibilità come integrati da ultimo nella seduta dell'11 novembre, possono essere considerati ammissibili quelli strettamente riferibili al contenuto dell'emendamento cui si riferiscono. Rileva, infatti, che, in caso contrario, i subemendamenti rappresenterebbero sostanzialmente nuove proposte emendative presentate oltre i termini stabiliti.
Fa presente, quindi, che, sulla base di tali criteri, sono inammissibili i seguenti subemendamenti:
Belcastro 0.1.500.16, che proroga al biennio 2010-2011 il finanziamento dell'Istituto italiano per gli studi storici e dell'Istituto italiano per gli studi filosofici, aventi sede in Napoli;
Tabacci 0.1.500.129, il quale prevede la detrazione dall'imposta sui redditi del 55 per cento delle spese relative agli interventi di riqualificazione energetica;
Lovelli 0.1.500.232, che modifica la disciplina dei trasferimenti relativi ai servizi di trasporto pubblico locale;
De Biasi 0.1.500.145, il quale prevede il rifinanziamento di un'autorizzazione di spesa contenuta nella tabella C non interessata dalle modifiche previste dall'emendamento 1.500;
Laganà Fortugno 0.1.500.252, che prevede un contributo dello Stato finalizzato alla costituzione e allo sviluppo di organizzazioni di produttori nel Mezzogiorno;
Rubinato 0.1.500.175, che autorizza una spesa per la realizzazione del secondo stralcio del sistema ferroviario metropolitano regionale veneto;

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Lulli 0.1.500.182, Galletti 0.1.500.22 e 01.500.24, i quali prevedono un finanziamento del fondo di garanzia costituito presso il Mediocredito Centrale Spa;
Ciccanti 0.1.500.28, il quale prevede che gli immobili ceduti allo Stato e agli enti territoriali in pagamento di debiti di imposta siano computati al valore di stima effettuata dal creditore e non generino plusvalenze imponibili;
Galletti 0.1.500.56 e 0.1.500.26, che dispongono la proroga, dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2011, di agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio;
Borghesi 01.500.111, che prevede una nuova disciplina per la misurazione della situazione economica equivalente;
Mariani 0.1.500.228, che sospende la disciplina degli studi di settore nelle zone colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche dell'ottobre e del novembre 2010;
Mariani 0.1.500.227, che prevede la sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti, nonché il differimento degli adempimenti onerosi nelle zone colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche dell'ottobre e del novembre 2010;
gli identici subemendamenti Galletti 0.1.500.29 e Lulli 0.1.500.181, che modificano la disciplina in materia di determinazione sintetica del reddito complessivo da parte dell'ufficio delle imposte;
gli identici subemendamenti Galletti 0.1.500.30 e Lulli 0.1.500.179, che prevedono un allungamento del termine per l'esecutività degli avvisi di accertamento;
Fluvi 0.1.500.214, che abbassa a 1500 euro la soglia per la comunicazione telematica ai fini IVA;
Fluvi 0.1.500.215, che stabilisce che, ai fini della detraibilità o della deducibilità delle spese sostenute, i pagamenti debbano essere effettuati con mezzi diversi dal contante;
Fluvi 0.1.500.212, che modifica la disciplina della compensazione dei crediti relativi all'IVA, stabilendo maggiori controlli per i crediti superiori a 10.000 euro, anziché 15.000;
Fluvi 0.1.500.216, che reca disposizioni in materia di pagamenti agli esercenti di arti e professioni;
Ghizzoni 0.1.500.125, limitatamente alla lettera c), che reca disposizioni ordinamentali in materia di procedure per il reclutamento dei professori universitari;
Bachelet 0.1.500.130, che interviene in materia di disciplina delle procedure di reclutamento dei professori universitari;
Rosato 0.1.500.202, che autorizza l'assunzione di 2000 unità di personale del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco a decorrere dall'anno 2011;
Vignali 0.1.500.133 e Lo Presti 0.1.500.57, i quali destinano un contributo a favore dei collegi universitari legalmente riconosciuti;
Coscia 0.1.500.149, che incrementa la dotazione del Fondo per l'ampliamento dell'offerta formativa;
Fallica 0.1.500.66, che prevede il mantenimento in bilancio in conto residui di somme destinate alla celebrazione del 150o anniversario dell'Unità d'Italia;
Fallica 0.1.500.67, che prevede il mantenimento in bilancio in conto residui di somme destinate al riconoscimento della causa di servizio al personale militare e civile esposto all'uranio impoverito;
Pugliese 0.1.500.64, che reca disposizioni in materia di trattamento economico e giuridico di personale militare;
Pugliese 0.1.500.68, che reca disposizioni in materia di trattamento economico del personale delle forze di polizia e delle forze armate;
Fallica 0.1.500.72, che reca modifiche al codice dell'ordinamento militare in materia di riduzione degli oneri per le Forze armate;
Fallica 0.1.500.76, che reca modifiche al codice dell'ordinamento militare;

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Pugliese 0.1.500.70, che, in relazione alle esigenze connesse alla partecipazione alle missioni internazionali, autorizza l'assunzione di personale da parte dell'Arma dei carabinieri;
Pugliese 0.1.500.74, che modifica la disciplina del regime del collocamento in ausiliaria e delle misure per colmare le vacanze organiche degli ufficiali del ruolo normale dell'Arma dei Carabinieri;
Cambursano 0.1.500.116, limitatamente alla lettera b2, ai sensi del quale si prevede l'istituzione di un capitolo di spesa destinato a finanziare l'acquisto di veicoli destinati al trasporto pubblico locale;
Rossa 0.1.500.213, volto a concedere un nuovo speciale assegno vitalizio per coloro che hanno subito, per effetto di ferite o di lesioni, causate da atti di terrorismo e dalle stragi di tale matrice, un'invalidità permanente, e ai relativi familiari;
Rossa 0.1.500.208, 0.1.500.210, 0.1.500.205 e 0.1.500.206, recanti disposizioni ordinamentali in materia di benefici previdenziali per le vittime di atti di terrorismo e delle stragi;
Poli 0.1.500.38, volto ad escludere la somministrazione di lavoro dai limiti di spesa previsti dall'articolo 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010;
Damiano 0.1.500.165, volto ad innalzare il numero dei lavoratori per i quali si applica il regime previdenziale previgente al decreto-legge n. 78 del 2010;
Damiano 0.1.500.164, recante disposizioni relative alla decorrenza della pensione per i lavoratori dipendenti e autonomi, che abbiano maturato i 40 anni di contributi,ovvero, nel caso in cui beneficiano di ammortizzatori sociali, abbiano compiuto rispettivamente 60 anni se donne, e 65 se uomini;
Pugliese 0.1.500.65, recante l'interpretazione autentica di disposizioni in materia previdenziale;
Pugliese 0.1.500.69, che estende la platea dei destinatari delle misure in materia di assunzione di personale civile già alle dipendenze di organismi militari della Comunità atlantica, di cui all'articolo 2, comma 100, della legge finanziaria per il 2008;
Damiano 0.1.500.162, recante disposizioni ordinamentali in materia di benefici previdenziali;
Pedoto 0.1.500.195, che autorizza la spesa di 10 milioni di euro per l'anno 2011 in favore di associazioni ed enti di promozione sociale;
Pugliese 0.1.500.71, che dispone la concessione della carta libera di circolazione per l'intera rete ferroviaria italiana ai decorati di medaglia d'oro al valor militare;
De Poli 0.1.500.41, volto ad aumentare l'importo dell'indennità di comunicazione per i sordi;
Franzoso 0.1.500.163, recante disposizioni per la proroga dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e della trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia;
Borghesi 0.1.500.89, recante disposizioni in materia di deduzioni per l'imposta regionale sulle attività produttive;
Di Giuseppe 0.1.500.255, che prevede l'istituzione di un Fondo a sostegno del lavoro femminile;
Quartiani 0.1.500.17, recante modifiche alla disciplina di riduzione dei costi degli apparati amministrativi di cui all'articolo 6 del decreto-legge n. 78 del 2010;
De Micheli 0.1.500.237, recante disposizioni in materia di contrattazione collettiva per gli agenti di polizia locale;
Barani 0.1.500.135, che prevede l'istituzione di organismi pubblici per l'estinzione dei debiti del servizio sanitario regionale;
Ciccanti 0.1.500.50, Laboccetta 0.1.500.148 e Vannucci 0.1.500.134 che

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stanziano risorse per l'incremento delle tariffe per le prestazioni di assistenza termale;
Miotto 0.1.500.200, che esclude da ulteriori verifiche dell'INPS gli invalidi civili affetti da particolari patologie;
Sereni 0.1.500.239, che proroga i finanziamenti in favore dell'Istituto italiano per gli studi storici e dell'Istituto italiano per gli studi filosofici, aventi sede in Napoli;
Lo Presti 0.1.500.42, recante la proroga dei crediti di imposta relativi alle spese per l'acquisto della carta utilizzata per la stampa;
De Biasi 0.1.500.154, recante la proroga dei crediti di imposta alle imprese non appartenenti al settore cinematografico, per investimenti nella produzione cinematografica;
De Biasi 0.1.500.156, recante l'incremento della dotazione del Fondo unico per lo spettacolo;
Cambursano 0.1.500.80, volto a consentire la cessione pro soluto dei crediti certi, liquidi ed esigibili, nei confronti della provincia e della regione di appartenenza.
Barani 0.1.500.138 volto a consentire allo Stato di provvedere in via sussidiaria al pagamento dei servizi svolti dai soggetti gestori per i comuni che hanno riscosso la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani, la tariffa per il servizio idrico integrato e la tariffa del servizio di fognatura e depurazione;
Donadi 0.1.500.84 volto ad escludere gli accertamenti basati sugli studi di settore alle dichiarazioni dei redditi, relative ai periodi di imposta 2010-2011, presentate dalle imprese localizzate nella regione Veneto interessate dai recenti eccezionali eventi meteorologici;
Lo Presti 0.1.500.44 volto a stanziare risorse per l'associazione «Alleanza degli ospedali italiani nel mondo»;
Lo Presti 0.1.500.49 e 0.1.500.48 volti ad applicare, alle spese sostenute per il 2011, talune detrazioni tra le quali quelle per la riqualificazione energetica degli edifici, per l'installazione di pannelli solari e per l'acquisto di frigoriferi;
Lulli 0.1.500.183 volto a disciplinare la destinazione dell'avanzo annuale con riguardo alla gestione separata «Artigianato» dell'INAIL;
Fallica 0.1.500.63 che applica la disciplina relativa ai pignoramenti sulle contabilità speciali delle prefetture a taluni fondi ed emolumenti in materia di difesa nazionale e sicurezza;
Fallica 0.1.500.226 che applica la disciplina sul computo dei trattamenti di fine servizio dei lavoratori alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, inserite nel conto economico consolidato della PA, al personale del comparto sicurezza e difesa;
Fallica 0.1.500.225, che reca una norma di interpretazione autentica dell'articolo 9, comma 1, del decreto-legge n. 78 del 2010, riguardante il contenimento delle spese in materia di pubblico impiego, con riferimento al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco;
Fallica 0.1.500.223, volto a non applicare le disposizioni relative al blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo per il triennio 2011-2013, previste dal decreto-legge n. 78 del 2010 al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco;
Fallica 0.1.500.221, che reca norme di interpretazione autentica delle disposizioni in materia previdenziale recate dai commi 1, 2 e 12-ter dell'articolo 12 del decreto-legge n. 78 del 2010;
Franzoso 0.1.500.168, in materia di scioglimento ovvero trasformazione in società semplice delle società considerate non operative;
Rubinato 0.1.500.197, che interviene sulla disciplina della riduzione dei trasferimenti agli enti locali contenuta nel decreto-legge

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n. 78 del 2010 che non appare strettamente riconducibile alla disciplina del patto di stabilità interna;
Rubinato 0.1.500.173, che consente assunzioni da parte degli enti locali che presentino una bassa incidenza delle spese di personale sul totale delle spese corrente;
Galletti 0.1.500.18, che consente ai comuni di ridurre o eliminare le agevolazioni attualmente previste ai fini ICI;
Galletti 0.1.500.15, che modifica le percentuali di rivalutazione delle rendite catastali urbane e dei redditi dominicali nonché l'ambito temporale di applicazione di tali disposizioni;
gli analoghi Borghesi 0.1.500.98, Galletti 0.1.500.4 e De Micheli 0.1.500.235, volti a destinare i proventi delle concessioni e delle sanzioni previste dal testo unico delle disposizioni in materia edilizia al finanziamento delle spese correnti e delle spese di manutenzione ordinaria dei comuni, in analogia al comma 34 dell'articolo 8 già dichiarato inammissibile;
Barani 0.1.500.140 recante disposizioni per l'aggiornamento dei piani di stabilizzazione finanziaria delle regioni.
Cicu 0.1.500.37 volto ad incrementare le risorse spettanti alla regione Sardegna in sede di riparto del fondo per l'attuazione dell'ordinamento delle regioni a statuto speciale.

Avverte, inoltre, che risultano inammissibili per carenza di compensazione o per inidoneità della copertura i seguenti subemendamenti: Galletti 0.1.500.5, Galletti 0.1.500.9, Galletti 0.1.500.13, Galletti 0.1.500.15, Galletti 0.1.500.29, Galletti 0.1.500.30, Cicu 0.1.500.37, Lo Presti 0.1.500.48, Lo Presti 0.1.500.49, Galletti 0.1.500.56, Borghesi 0.1.500.62, Pugliese 0.1.500.64, Pugliese 0.1.500.65, Pugliese 0.1.500.70, Pugliese 0.1.500.71, Fallica 0.1.500.72, Fallica 0.1.500.73, Borghesi 0.1.500.75, Fallica 0.1.500.76, Donadi 0.1.500.84, Borghesi 0.1.500.87, Borghesi 0.1.500.88, Borghesi 0.1.500.89, Brugger 0.1500.92, Borghesi 0.1.500.93, Borghesi 0.1.500.94, Cambursano 0.1.500.96, Froner 0.1.500.113 e Brugger 0.1.500.92, Cambursano 0.1.500.116 limitatamente alla lettera b), Ghizzoni 0.1.500.126, De Biasi 0.1.500.137, Barani 0.1.500.138, Levi 0.1.500.141, Vannucci 0.1.500.150, Vannucci 0.1.500.151, De Biasi 0.1.500.154, Nannicini 0.1.500.157, Nannicini 0.1.500.160, Damiano 0.1.500.164, Lulli 0.1.500.170, Vannucci 0.1.500.176, Lulli 0.1.500.179, Lulli 0.1.500.181, Lulli 0.1.500.183, Fluvi 0.1.500.184, Miotto 0.1.500.193, Miotto 0.1.500.194, Fluvi 0.1.500.203, Lenzi 0.1.500.204, Rossa 0.1.500.205, Rossa 0.1.500.206, Lenzi 0.1.500.207, Rossa 0.1.500.208, Rossa 0.1.500.210, Lenzi 0.1.500.211, Rossa 0.1.500.213, Misiani 0.1.500.220, Fallica 0.1.500.221, Misiani 0.1.500.222, Fallica 0.1.500.223, Misiani 0.1.500.224, Fallica 0.1.500.226, Mariani 0.1.500.228, Baretta 0.1.500.247, De Micheli 0.1.500.249, Baretta 0.1.500.250, Borghesi 0.1.500.91 e Baretta 0.1.500.248.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva che, da una prima lettura della nuova formulazione del comma 47 dell'articolo 1, che sarebbe introdotto dall'emendamento 1.500 del Governo, non sembra esservi una sostanziale differenza rispetto all'impostazione precedente; difatti, degli 800 milioni complessivi, 375 non sono tuttora ripartiti in modo dettagliato. Inoltre, l'opposizione non ha ottenuto quanto richiesto, anzi il fondo di 50 milioni sembra essere destinato a una serie di interventi «ultramicrosettoriali» a disposizione della Presidenza del Consiglio. Considerato che la somma complessiva è finalizzata solo per il 50 per cento, contesta il parere di ammissibilità espresso dalla presidenza sull'emendamento 1.500 del Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede al presidente di voler riconsiderare le valutazioni formulate in ordine all'inammissibilità di alcuni subemendamenti riferiti all'emendamento 1.500 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea che la valutazione di ammissibilità

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è stata condotta secondo i criteri annunciati. Osserva infatti come la ripartizione sia stata effettuata sulla base di aree omogenee di legislazione. Fissa pertanto il termine per la formulazione di eventuali richieste di riesame delle valutazioni in ordine all'inammissibilità di alcuni subemendamenti all'emendamento 1.500 del Governo alle ore 12 della giornata odierna.

Simonetta RUBINATO (PD) chiede di riconsiderare il giudizio di inammissibilità sul proprio subemendamento 0.1.500.173, volto a prevedere che per gli enti nei quali l'incidenza per le spese di personale è pari o inferiore al 35 per cento delle spese correnti, nel rispetto del patto di stabilità, siano consentite le assunzioni per garantire la funzionalità essenziale.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede di riconsiderare il giudizio di inammissibilità espresso sui subemendamenti Damiano 0.1.500.65, 0.1.500.64 e 0.1.500.162.

Massimo VANNUCCI (PD) sottolinea che l'opposizione non aveva chiesto di quantificare gli impegni di spesa con un riferimento generico a disposizioni normative. Ricorda che, in occasione dell'esame dell'ultima legge finanziaria, l'elenco delle leggi di riferimento è stato fatto per un fondo di 181 milioni, ma la situazione in questo caso è diversa. Ribadisce che 50 milioni sono destinati a interventi microsettoriali individuati a discrezione della Presidenza del Consiglio: si tratta in realtà «di un fondo prebende».

Laura FRONER (PD) chiede di riconsiderare il giudizio di inammissibilità espresso sul suo subemendamento 0.1.500.113.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, precisa che i subemendamenti Damiano, tutti relativi alla materia previdenziale e dei quali condivide pienamente il contenuto, sono stati dichiarati inammissibili perché la materia non è compresa nell'emendamento 1.500 del Governo; sui subemendamenti Damiano vi sarebbe inoltre un problema di carenza di compensazione.

Pier Paolo BARETTA (PD) obietta che il comma 44 dell'articolo 1 affronta la materia della decorrenza dei trattamenti pensionistici; non comprende pertanto la motivazione del giudizio di inammissibilità per estraneità di materia.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, si riserva di valutare se il contenuto del comma 44 dell'articolo 1 possa giustificare l'ammissibilità dei subemendamenti Damiano 0.1.500.65, 0.1.500.64 e 0.1.500.162. Riguardo al subemendamento Froner 0.1.500.113, vi è un problema di compensazione.

Laura FRONER (PD) sottolinea di non aver potuto verificare se il subemendamento 0.1.500.113 da lei presentato necessitasse di una copertura finanziaria a causa della imperfetta formulazione dell'emendamento 1.500 del Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede di riconsiderare il suo subemendamento 0.1.500.111 che prevede una nuova disciplina per la misurazione della situazione economica equivalente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende la seduta, anche al fine di valutare le richieste di riesame delle valutazioni di inammissibilità testé formulate.

La seduta, sospesa alle 11.10, riprende alle 14.30.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'onorevole Rubinato aggiunge la propria firma ai subemendamenti Nannicini 0.1.500.157, Bressa 0.1.500.199, Mariani 0.1.500.227, Mariani 0.1.500.228 e De Micheli 0.1.500.237.
Comunica che sono state presentate richieste di riesame del giudizio di ammissibilità di alcuni subemendamenti riferiti all'emendamento 1.500 del Governo al disegno di legge di stabilità. Al riguardo,

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conferma le precedenti valutazioni in ordine all'inammissibilità riferite ai seguenti emendamenti:
Borghesi 0.1.500.11, in quanto la disciplina del cosiddetto ISEE non è oggetto dell'emendamento 1.500;
Borghesi 0.1.500.89, in quanto, a fronte di un onere di natura permanente, viene approntata una copertura, mediante soppressione del comma 54 dell'emendamento 1.500, per i soli anni 2011 e 2012;
Borghesi 0.1.500.87 e 0.1.500.88, in quanto il comma 63 dell'emendamento 1.500, utilizzato a copertura dell'onere, dispone una finalizzazione di risorse già autorizzate e quindi il suo definanziamento non determina un risparmio ma soltanto una diversa destinazione, a legislazione vigente, delle medesime risorse;
Borghesi 0.1.500.93, in quanto le nuove stime formulate dalla relazione tecnica relativamente agli obiettivi di risparmio da conseguire si basano sui dati di spesa del triennio 2006-2008 non depurati delle voci relative ad entrate straordinarie. Pertanto il subemendamento, escludendo tali voci, necessità di una compensazione;
Borghesi 0.1.500.94 e Cambursano 0.1.500.96, in quanto l'esclusione dal patto di stabilità dei pagamenti in conto capitale, nei limiti del 15 per cento del fondo cassa, appare suscettibile, in assenza di un tetto di spesa complessiva del comparto, di determinare effetti onerosi di ammontare superiore rispetto a quanto previsto dalla norma di copertura;
Borghesi 0.1.500.98, che ha un contenuto analogo al comma 34 dell'articolo 8, già dichiarato inammissibile, in quanto riferito a materia non riconducibile al Patto di stabilità interno;
Cambursano 0.1.500.80, in quanto ha ad oggetto una tematica relativa agli enti locali priva di disciplina nell'emendamento 1.500 del Governo;
Fallica 0.1.500.225, in quanto il comma 34 dell'articolo 1 dell'emendamento 1.500 non reca disposizioni in materia di personale delle Forze armate;
Damiano 0.1.500.165, 0.1.500.164 e 0.1.500.162, che, pur modificando una legge modificata anche dall'emendamento 1.500, hanno ad oggetto argomenti diversi da quelli affrontati da tale emendamento. Inoltre, il subemendamento 0.1.500.164 è anche inammissibile per carenza di copertura, in quanto la disposizione determina il venir meno dei risparmi attesi dalle modifiche a regime della decorrenza dei trattamenti pensionistici. A fronte di tali mancati risparmi, la copertura risulta insufficiente a decorrere dal 2012;
Rubinato 0.1.500.173, in quanto l'emendamento del Governo 1.500 non ha ad oggetto la disciplina del personale degli enti locali.

Ritiene, invece, che possa essere riammesso il subemendamento Rubinato 0.1.500.197, che interviene sulla disciplina dei trasferimenti agli enti locali, che non può ritenersi totalmente estraneo al contenuto dell'emendamento 1.500.
Per quanto riguarda i profili di carattere finanziario, alla luce di una più attenta valutazione, i seguenti subemendamenti sono da considerare ammissibili:
Vannucci 0.1.500.150, 0.1.500.151 e 0.1.176, che propongono il ripristino dell'aumento contributivo di cui al comma 46 per finalità di copertura;
Brugger 0.1.500.92 e Froner 0.1.500.113, riguardanti l'applicazione del patto di stabilità per gli enti locali delle regioni a statuto speciale;
Cambursano 0.1.500.116, in materia di utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo.

Segnala, infine, che tutti i subemendamenti riferiti alla nuova formulazione del comma 47 dell'articolo 1 dell'emendamento 1.500 del Governo sono da considerarsi ammissibili.
Con riferimento al disegno di legge di bilancio, comunica, altresì, che sono stati

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presentati due subemendamenti all'emendamento Tab. 2.70 del Governo (vedi allegato 4).
Al riguardo, segnala che non può ritenersi ammissibile il subemendamento Lo Presti 0.Tab.2.70.2 che riduce lo stanziamento relativo alle imposte sui generi di Monopolio dello stato di previsione delle entrate, senza fornire gli elementi utili a suffragare la suddetta riduzione.
Con riferimento al subemendamento Di Biagio 0.Tab.2.70.1, che riduce ulteriormente, nella misura di 10 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2011, 2012 e 2013, il programma dei Fondi di riserva e speciali dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, destinando tali risorse alla missione L'Italia in Europa e nel mondo, programma Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese, appare necessario acquisire l'avviso del Governo in ordine all'idoneità della copertura prevista.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS rileva che, in considerazione della ridotta consistenza dei fondi di riserva e speciali, la copertura finanziaria del subemendamento Di Biagio 0.Tab.2.70.1 non possa considerarsi idonea.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, alla luce di quanto dichiarato dal Vice Ministro Vegas, fa presente che il subemendamento Di Biagio 0.Tab.2.70.1 deve ritenersi inammissibile.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede di riconsiderare il giudizio di inammissibilità sul subemendamento Rubinato 0.1.500.173, del quale non comprende le motivazioni, poiché aveva inteso vi fossero le condizioni per un suo accoglimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, annuncia che svolgerà un'ulteriore valutazione riguardo all'ammissibilità del subemendamento Rubinato 0.1.500.173.

Maino MARCHI (PD) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.36, che ha finalità equitative. Ricorda in proposito che l'abrogazione del comma 8 dell'articolo 77-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, intervenuta con il decreto-legge n. 5 del 9 aprile 2009, comporta che i bilanci di previsione approvati dai Consigli comunali entro il 10 marzo 2009, escludendo sia dalla base di calcolo 2007 sia dal saldo 2009 le entrate straordinarie, rispettano il Patto di Stabilità. Facendo slittare il termine del 10 marzo al 31 marzo l'emendamento consente di trattare in maniera uniforme comuni che hanno approvato i rispettivi bilanci a pochi giorni di distanza.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che relatore e Governo hanno espresso parere contrario sugli emendamenti Marchi 1.36 e De Micheli 1.65.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Marchi 1.36 e De Micheli 1.65.

Antonio BORGHESI (IdV) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.52, del quale illustra i contenuti e le motivazioni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che relatore e Governo hanno espresso parere contrario sull'emendamento Borghesi 1.52.

La Commissione respinge l'emendamento Borghesi 1.52.

Maino MARCHI (PD) ritiene che l'esame del proprio emendamento 1.69 debba avvenire in sede di discussione del complesso degli emendamenti riferiti al Patto di stabilità.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di accantonare l'esame dell'emendamento Marchi 1.69, come anche degli emendamenti Piffari 1.49, Cambursano 1.58, Ciccanti 1.171, 1.172, 1.173 e 1.175 e 1.174, Borghesi 1.48 e Marchi 1.72, Rubinato 1.120, Cambursano 1.51, De Micheli 1.75, Commercio 1.46, Marinello 1.105, Cambursano 1.47, Marchi 1.96, De Micheli 1.74, Messina 1.54, Borghesi 1.60, Cambursano 1.59 e 1.56 (parte ammissibile)

La Commissione concorda.

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Massimo VANNUCCI (PD) ritiene opportuno affrontare subito l'esame dell'emendamento Giovanelli 1.38 e del suo emendamento 1.39. Ricorda in proposito che il comma 2 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 22 del 2010, ha previsto che i comuni con più di 15.000 abitanti, entro il 31 dicembre 2011, dismettano ogni tipologia di società. L'emendamento è volto a contrastare gli effetti fortemente negativi della disposizione, anche in vista dei decreti attuativi che il Governo è tenuto ad adottare. Si dichiara peraltro disponibile ad una riformulazione del proprio emendamento 1.39, ove necessario.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone di accantonare l'esame degli emendamenti Giovanelli 1.38 e Vannucci 1.39.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di accantonare gli emendamenti Borghesi 1.53, De Micheli 1.73, Ciccanti 1.176 e Galletti 1.177.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che relatore e Governo hanno espresso parere contrario sugli identici emendamenti Miotto 1.95 e Commercio 1.88.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Miotto 1.95 e Commercio 1.88.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di passare ora all'esame dell'emendamento 1.500 del Governo e dei subemendamenti ad esso riferiti.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone, e la Commissione consente, di sospendere brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.50, è ripresa alle 15.05.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS esprime parere favorevole sul subemendamento Lo Presti 0.1.500.39, a condizione che la somma di 100 milioni sia ridotta a 40 milioni. Esprime parere contrario su tutti gli altri subemendamenti presentati all'emendamento 1.500 del Governo.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime un parere identico a quello del rappresentante del Governo.

Chiara MORONI (FLI) accetta la riformulazione del subemendamento Lo Presti 0.1.500.39 del quale è cofirmataria.

Si passa alla votazione dei subemendamenti riferiti all'emendamento 1.500 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che i subemendamenti Cesare Marini 0.1.500.180 e 0.1.500.186 devono intendersi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

Roberto OCCHIUTO (UdC) richiama le finalità del proprio subemendamento 0.1.500.20, chiedendo al relatore e al Governo di riconsiderare il parere espresso. Rileva che il comma 7 dell'articolo 1 dell'emendamento 1.500 conferma che l'erogazione delle risorse disponibili di cui all'articolo 25, comma 2, del decreto-legge n. 185 del 2008 è subordinata alla verifica della previsione, nei contratti di servizio del trasporto pubblico locale su ferro, di misure di efficientamento e razionalizzazione. L'emendamento in esame riguarda in modo particolare il riparto di 425 milioni di euro destinati al trasporto locale ferroviario e non incide sui saldi, ma sui criteri del riparto.

Aurelio Salvatore MISITI (Misto-MpA-Sud) sottolinea che la ripartizione è effettuata in deroga al criterio di cui al comma 4 dell'articolo 25 del decreto-legge n. 185 del 2008, in cui si prevede che il 15 per

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cento dei fondi per le aree sottoutilizzate sia destinato al Centro - Nord e l'85 per cento al Sud. Ritiene, pertanto, che il subemendamento Occhiuto 0.1.500.20 faccia chiarezza sul testo del Governo e preannuncia il suo voto favorevole.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS ritiene che il subemendamento Occhiuto 0.1.500.20 possa essere ritirato.

Roberto OCCHIUTO (UdC) ritiene incomprensibile la motivazione per cui si debba operare in deroga al comma 4 dell'articolo 25 del citato decreto-legge n. 185. Sottolinea che anche il dossier elaborato dagli uffici evidenzia che i criteri in deroga non erano contemplati nel testo originario del comma 7.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS osserva che la deroga riguarda solamente i criteri e non il riparto delle risorse.

Amedeo CICCANTI (UdC), sottolineato che la ripartizione è effettuata in deroga al criterio del comma 4 dell'articolo 25, osservando che ancora una volta il Sud viene penalizzato perché si utilizzano i fondi FAS per altre finalità. Dichiara voto favorevole sul subemendamento Occhiuto 0.1.500.20 che fa chiarezza sul testo del Governo.

Rolando NANNICINI (PD) osserva che i 425 milioni per il trasporto pubblico locale su ferro sono già nei fondi delle regioni e che la deroga non riguarda il criterio di ripartizione, 85 per cento al Sud e 15 per cento al Nord, ma la somma totale dei 425 milioni. Ritiene quindi che sia preservato il criterio iniziale di ripartizione dei fondi per le aree sottoutilizzate. Osserva che già nella delibera CIPE n. 166 del 2007 per il Mezzogiorno vi è una ripartizione di 22 miliardi 841 milioni e che per il Centro-Nord sono stanziati 5 miliardi e 554 milioni. Queste somme possono essere pertanto utilizzate da ogni singola regione secondo gli adempimenti previsti dal comma 7 dell'articolo 1.

Aurelio Salvatore MISITI (Misto-MpA-Sud) concorda con l'interpretazione del deputato Nannicini. Se non vi fosse stato il problema della relazione delle Ferrovie dello Stato, non si sarebbe sottolineata la necessità di chiedere il rispetto del criterio di ripartizione dei fondi per le aree sottoutilizzate. Sottolinea, invece, che nella distribuzione delle risorse deve essere rispettato quanto stabilito al comma 3 dell'articolo 18 del decreto-legge n. 185 del 2008.

Roberto OCCHIUTO (UdC) ricorda che il comma 4 dell'articolo 25 aveva previsto una cifra di 480 milioni, ora ridotta a 425 per effetto dei tagli lineari. Si era stabilito che queste risorse fossero destinate a contratti di servizio e al trasporto locale ferroviario ripartiti secondo il criterio dell'85 per cento al Sud e il 15 per cento al Nord. Non è pertanto possibile accettare una deroga a questo criterio.

Massimo VANNUCCI (PD) propone di riformulare il comma 7 dell'emendamento 1.500 del Governo, espungendo le parole «in deroga a quanto previsto dall'articolo 25, comma 4, del decreto-legge 29 novembre del 2008 n. 185».

Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede al deputato Occhiuto se accetti la soluzione testé proposta dall'onorevole Vannucci.

Roberto OCCHIUTO (UdC) ritiene si debba fare chiarezza sul testo del Governo e non accede pertanto alla richiesta del Presidente.

Massimo VANNUCCI (PD) lamenta che il comma 7 dell'articolo 1 presenta la criticità di utilizzare soldi destinati a spesa per investimento a spesa corrente. Concorda sulla necessità di rispettare la ripartizione dei fondi per le aree sottoutilizzate e sollecita il Governo a fare chiarezza sul punto alla luce dell'emendamento presentato dal collega Occhiuto, al fine di consentire una corretta interpretazione

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sia da parte delle Ferrovie che degli utenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che in altre occasioni non si è tenuto conto, a scapito delle regioni del Nord, della ripartizione di risorse previste in analoghe delibere del CIPE.

Francesco BOCCIA (PD) sottolinea la necessità di fare chiarezza sul punto per capire se si intendano modificare i criteri di alimentazione del fondo destinato al trasporto pubblico locale. In caso contrario, si assisterà alla consueta penalizzazione delle regioni del Sud con la sottrazione di fondi loro originariamente destinati.

Marco Mario MILANESE, relatore per il disegno di legge di stabilità, considerato che la materia è di interesse trasversale, propone l'accantonamento del subemendamento Occhiuto 0.1.500.20.

Roberto OCCHIUTO (UdC) insiste per la votazione del proprio subemendamento 0.1.500.20.

Chiara MORONI (FLI) esprime un orientamento di massima favorevole all'accantonamento del subemendamento Occhiuto 0.1.500.20, al fine di valutare adeguatamente le proposte sulla questione della distribuzione dei fondi. Nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo sul subemendamento in questione, dichiara comunque la disponibilità della stessa a procedere nella votazione della proposta.

Massimo POLLEDRI (LNP), nel far presente che il collega Nannicini aveva individuato una soluzione proficua per fare fronte al deficit nel settore del trasporto pubblico locale, ritenendo che il subemendamento Occhiuto 0.1.500.20 penalizzi soprattutto quelle regioni, concentrate nel Centro-Nord, in cui è elevato il numero di lavoratori pendolari. Ritenendo inopportuno creare situazioni inique tra le diverse aree del Paese, ricorda che il presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni ha auspicato maggiore attenzione sulle delicate questioni attenenti alle Regioni.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS propone una riformulazione del subemendamento Occhiuto 0.1.500.20 al fine di precisare che restano fermi i limiti complessivi di destinazione del 15 per cento in favore delle regioni del centro-nord e dell'85 per cento in favore di quelle del sud.

Marco Mario MILANESE (PdL) preannuncia la presentazione di un subemendamento volto a recepire la proposta del vice ministro Vegas.

Roberto OCCHIUTO (UdC) non accoglie la proposta di riformulazione del rappresentante del Governo sul suo subemendamento 0.1.500.20.

Pier Paolo BARETTA (PD), in sede di dichiarazioni di voto sul subemendamento Occhiuto 0.1.500.20, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo associandosi alle considerazioni del collega Polledri.

Rolando NANNICINI (PD), nel preannunciare il suo voto favorevole sulla proposta emendativa Occhiuto 0.1.500.20, sottolinea che la ripartizione dei fondi dovrebbe avvenire sulla base di criteri tecnico-amministrativi e non politici.

Pietro FRANZOSO (PdL) osserva che il subemendamento Occhiuto 0.1.500.20 riguarda una questione squisitamente politica e non tecnica.

Antonio MISIANI (PD) preannuncia il suo voto favorevole sul subemendamento Occhiuto 0.1.500.20 in quanto utile a scongiurare ogni ambiguità nell'interpretazione della norma e a tenere conto delle finalità del servizio di trasporto pubblico locale.

La Commissione respinge quindi il subemendamento Occhiuto 0.1.500.20.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 15.40, è ripresa alle 15.45.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, presenta il subemendamento 0.1.500.272, volto a recepire la proposta di riformulazione illustrata dal Vice Ministro Vegas, che illustra e di cui auspica l'approvazione (vedi allegato 3).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accantona il subemendamento 0.1.500.272 del relatore, al fine di consentire un approfondimento sui suoi contenuti.

La Commissione respinge il subemendamento Vannucci 0.1.500.218.

Simonetta RUBINATO (PD) illustra il suo subemendamento 0.1.500.253 volto a far sì che lo Stato sostenga gli oneri ad oggi sopportati da talune regioni che contribuiscono per una quota superiore al 50 per cento alle spese delle scuole paritarie, facendo presente che tali esborsi sono conteggiati ai fini del Patto di stabilità.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Rubinato 0.1.500.253, Ghizzoni 0.1.500.128 e 0.1.500.125.

Simonetta RUBINATO (PD) illustra il suo subemendamento 0.1.500.177, di cui auspica l'approvazione, finalizzato a premiare i comuni virtuosi.

La Commissione respinge il subemendamento Rubinato 0.1.500.177.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il suo subemendamento 0.1.500.99 che propone modalità alternative, rispetto a quanto stabilito con le delibere dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per il reperimento delle risorse che potranno derivare dalla vendita all'asta delle frequenze. La proposta è finalizzata a garantire il rispetto del principio della riserva di legge da parte degli enti locali.

La Commissione respinge il subemendamento Borghesi 0.1.500.99.

Renato CAMBURSANO (IdV), cofirmatario del subemendamento Borghesi 0.1.500.101, lo illustra specificando che esso è volto a garantire il rispetto della legge n. 249 del 1997 e ad evitare il protrarsi dell'attuale situazione di duopolio televisivo.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Borghesi 0.1.500.101, Tabacci 0.1.500.127 e 0.1.500.124, Miotto 0.1.500.188 e Commercio 0.1.500.219.

Antonio BORGHESI (IdV), cofirmatario del subemendamento Monai 0.1.500.103, ne illustra il contenuto auspicando una riconsiderazione del parere contrario espresso dal rappresentante del Governo. Precisa infatti che la proposta è volta disporre che le eventuali maggiori entrate derivanti dalla vendita all'asta siano riassegnate al Ministero dello sviluppo economico per la realizzazione delle infrastrutture per la banda larga, in linea con un orientamento più volte manifestato dell'attuale Esecutivo.

La Commissione respinge quindi, con distinte votazioni i subemendamenti Monai 0.1.500.103, Tabacci 0.1.500.131, Fluvi 0.1.500.201 e Tabacci 0.1.500.132.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il suo subemendamento 0.1.500.59 in tema di finanziamento ordinario dell'università. Al riguardo osserva che le risorse annunciate dal Governo riguardano un numero inferiore di posizioni di ricercatori, rispetto alla proposta annunciata dallo stesso Governo e relativa ad un arco temporale pari a sei anni. Rivolgendosi alla collega Moroni, sottolinea che il subemendamento va nella direzione delle proposte a suo tempo avanzate dal gruppo Futuro e Libertà per l'Italia.

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La Commissione respinge il subemendamento Borghesi 0.1.500.59.

La Commissione, su proposta del presidente, accantona il subemendamento Mazzarella 0.1.500.155.

Lino DUILIO (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.77, volto a destinare maggiori risorse alle università non statali riconosciute.

Antonio BORGHESI (IdV) preannuncia il proprio voto contrario sul subemendamento Duilio 0.1.500.77.

Rolando NANNICINI (PD) sottoscrive l'emendamento Duilio 0.1.500.77.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS ricorda come per le università non statali riconosciute sia già previsto un adeguato stanziamento di risorse.

La Commissione, su proposta del presentatore, accantona il subemendamento Duilio 0.1.500.77.

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra il subemendamento Borghesi 0.1.500.123, del quale è cofirmatario, volto ad incrementare la tassazione del rientro dei capitali trasferiti all'estero, e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge il subemendamento Borghesi 0.1.500.123.

Roberto OCCHIUTO (UdC) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.35, volto ad incrementare i fondi per l'occupazione e la formazione.

La Commissione respinge il subemendamento Occhiuto 0.1.500.35.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che il subemendamento Cambursano 0.1.500.116 è stato dichiarato ammissibile limitatamente alla lettera b1).

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il subemendamento Cambursano 0.1.500.116, del quale è cofirmatario, in materia di trasporto pubblico locale, le cui risorse dovrebbero essere attinte dal Fondo sociale europeo.

La Commissione respinge il subemendamento Cambursano 0.1.500.116, nella parte dichiarata ammissibile.

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.114, in tema di trasporto pubblico locale e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione accantona i subemendamenti Cambursano 0.1.500.114 e Ventura 0.1.500.230. Con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Lo Presti 0.1.500.51 e 0.1.500.54. Accantona, inoltre, il subemendamento Ventura 0.1.500.229. Respinge il subemendamento Lulli 0.1.500.172. Accantona il subemendamento Mura 0.1.500.105. Respinge, infine, il subemendamento Quartiani 0.1.500.174.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il subemendamento Messina 0.1.500.109, del quale è cofirmatario, in materia di investimenti in attività di ricerca e sviluppo da parte delle imprese, e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge il subemendamento Messina 0.1.500.109

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra il subemendamento Cimadoro 0.1.500.107, del quale è cofirmatario, volto ad attribuire un maggiore sostegno agli investimenti delle imprese in materia di ricerca e sviluppo, e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Cimadoro 0.1.500.107, nonché i subemendamenti Galletti 0.1.500.55, Libè 0.1.500.31 e Borghesi 0.1.500.61.

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Maria COSCIA (PD) illustra il subemendamento Ghizzoni 0.1.500.152, in tema di finanziamenti destinati all'assegnazione di borse di studio, e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge il subemendamento Ghizzoni 0.1.500.152.

Maria COSCIA (PD) illustra il subemendamento Ghizzoni 0.1.500.147, in tema di gratuità dei libri testo scolastici e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione accantona il subemendamento Ghizzoni 0.1.500.147.

Anna Margherita MIOTTO (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.191 in materia di ticket sanitario e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge il subemendamento Miotto 0.1.500.191 ed accantona il subemendamento Bressa 0.1.500.199.

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra il subemendamento Porcino 0.1.500.121, del quale è cofirmatario, e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge il subemendamento Porcino 0.1.500.121. Accantona il subemendamento Porcino 0.1.500.254. Respinge, quindi, il subemendamento Occhiuto 0.1.500.34 ed accantona il subemendamento Damiano 0.1.500.159.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Delfino 0.1.500.36 e Paladini 0.1.500.118. La Commissione accantona, quindi, i subemendamenti Borghesi 0.1.500.196 e Damiano 0.1.500.161. La Commissione respinge il subemendamento Damiano 0.1.500.167 ed accantona il subemendamento Paladini 0.1.500.256. La Commissione respinge, infine, il subemendamento Miotto 0.1.500.189.

Massimo VANNUCCI (PD) illustra i propri subemendamenti 0.1.500.150, 0.1.500.151 e 0.1.500.176 e ne raccomanda l'approvazione.

Rolando NANNICINI (PD) dichiara di sottoscrivere il subemendamento Vannucci 0.1.500.151.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Vannucci 0.1.500.150 e 0.1.500.176 ed accantona l'emendamento Vannucci 0.1.500.151.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento Damiano 0.1.500.166 deve intendersi respinto al fine di consentirne la presentazione in Assemblea.
Si passa quindi alla votazione dei subemendamenti riferiti alla nuova formulazione del comma 47 dell'articolo 1 dell'emendamento del 1.500 del Governo.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, dichiara che il parere del Governo è favorevole sui subemendamenti Duilio 0.1.500.262, Gioacchino Alfano 0.1.500.263 e Moroni 0.1.500.271 e contrario su tutti i restanti subemendamenti.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS esprime parere conforme al relatore per il disegno di legge di stabilità.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra la finalità del suo subemendamento 0.1.500.257, che è principalmente volto a rivedere le destinazioni degli 800 milioni previsti nel comma 47. In particolare, sottolinea l'importanza di prorogare le detrazioni al 55 per cento, che rappresentano anche un mezzo per dare ossigeno alle piccole imprese e agli artigiani.

La Commissione respinge il subemendamento Borghesi 0.1.500.257.

Massimo VANNUCCI (PD), intervenendo sul subemendamento Cambursano 0.1.500.258, chiede al rappresentante del Governo se vi sia da parte di quest'ultimo la disponibilità a discutere sulla destinazione

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delle risorse previste dall'emendamento ed in particolare delle tre che sono state raggruppate in una voce di 375 milioni; diversamente è inutile parlarne.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS chiarisce che il Governo ha effettuato un riparto dello stanziamento tra le diverse finalità, salvo là dove non era possibile procedere ad una quantificazione specifica per alcune singole finalità.

La Commissione accantona il subemendamento Cambursano 0.1.500.258.

Marina SERENI (PD) chiede l'accantonamento del subemendamento Mariani 0.1.500.259.

La Commissione accantona il subemendamento Mariani 0.1.500.259.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il suo subemendamento 0.1.500.260.

La Commissione respinge il subemendamento Borghesi 0.1.500.260.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il suo subemendamento 0.1.500.261.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che il parere delle Commissioni parlamentari è già previsto dal testo del Governo.

La Commissione accantona il subemendamento Borghesi 0.1.500.261 ed approva il subemendamento Duilio 0.1.500.262 (vedi allegato 5), al quale appongono le proprie sottoscrizioni i firmatari del subemendamento Gioacchino Alfano 0.1.500.263.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento Gioacchino Alfano 0.1.500.263 è conseguentemente assorbito.

Simonetta RUBINATO (PD) illustra il suo subemendamento 0.1.500.264, chiarendo che l'incremento di 245 milioni di euro è volto a fare avere il prima possibile alle scuole paritarie la somma che si intende stanziare in loro favore, ricordando che le somme stanziate con la scorsa legge finanziaria sono state attribuite con forte ritardo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che le esigenze delle scuole paritarie sono state soddisfatte con il quasi totale reintegro dei tagli operati su di esse.

La Commissione respinge il subemendamento Rubinato 0.1.500.264.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il subemendamento Cambursano 0.1.500.265, chiarendo che, ad avviso del suo gruppo, il finanziamento delle scuole non statali è un obiettivo meno prioritario di altri.

Amedeo CICCANTI (UdC) dichiara il voto contrario del suo gruppo sul subemendamento Borghesi 0.1.500.265.

Marina SERENI (PD) preannuncia l'astensione dalla votazione sul subemendamento Borghesi 0.1.500.265, in quanto condivide la ratio del subemendamento, ma non le modalità di copertura.

La Commissione respinge il subemendamento Cambursano 0.1.500.265.

Amedeo CICCANTI (UdC) illustra il subemendamento Galletti 0.1.500.266, ricordando che tutti coloro che hanno destinato ad enti specifici il proprio 5 per mille si aspettano che quelle somme arrivino a destinazione.

La Commissione respinge il subemendamento Galletti 0.1.500.266.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il gruppo del Partito democratico ha sottoscritto il subemendamento Moroni 0.1.500.271.

La Commissione approva il subemendamento Moroni 0.1.500.271.

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Bruno CESARIO (Misto) ritira i suo subemendamenti 0.1.500.267, 0.1.500.268 e 0.1.500.269, chiedendo al rappresentante del Governo conferma dell'impegno assunto a favore dei lavoratori socialmente utili.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS conferma l'impegno del Governo a rifinanziare gli interventi in favore dei lavoratori socialmente utili e chiarisce che la mancata definizione dell'esatta somma da destinare a tali interventi è dovuta al fatto che il Governo deve ancora effettuare la relativa quantificazione e, data l'estrema delicatezza della materia, non intende procedere frettolosamente per non ingenerare aspettative sbagliate. Chiede pertanto il ritiro del subemendamento.

Pier Paolo BARETTA (PD) insiste perché il Governo quantifichi le somme che intende destinare ai lavoratori socialmente utili.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS ribadisce che si tratta di un punto di estrema delicatezza e che sarebbe incauto indicare oggi una quantificazione che, ad un più attento calcolo, potrebbe rivelarsi inesatta per eccesso o per difetto. Ribadisce pertanto la richiesta di ritiro del subemendamento in esame, riservandosi di valutare la possibilità di fornire una quantificazione nel corso dell'esame in Assemblea.

Massimo VANNUCCI (PD) ribadisce la necessità di specificare in che modo i 345 milioni saranno ripartiti tra le tre finalità indicate nell'elenco allegato al testo del Governo. Non dovrebbe essere difficile operare una quantificazione dal momento che la spesa per i libri scolastici è quella storica e si tratta quindi solo di decidere quanto destinare alla partecipazione a banche e fondi internazionali e quanto alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili. Ad avviso del suo gruppo, tra queste due ultime voci, la priorità va data alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili.

Amedeo CICCANTI (UdC) sottoscrive il subemendamento Baretta 0.1.500.270 e si associa alle considerazioni svolte dal deputato Vannucci. La finalità del subemendamento Baretta 0.1.500.270 è di chiarire che dei 375 milioni in questione, a parte le somme per il rifinanziamento degli interventi sui libri scolastici, la maggior parte devono essere destinati ai lavoratori socialmente utili e non più di 10 milioni alla partecipazione a banche e fondi internazionali.

Pier Paolo BARETTA (PD) fa presente che quando il Governo avrà quantificato le singole voci si troverà quasi certamente di fronte agli importi indicati nel suo subemendamento: possono esserci solo lievi variazioni. È bene quindi evitare che la Commissione respinga un emendamento che l'Assemblea dovrà approvare o che comunque si rivelerà sostanzialmente esatto. Chiede quindi di accantonare il subemendamento per dar tempo al Governo di svolgere le necessarie verifiche entro questa sera.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS risponde che il Governo non è in condizione di effettuare le verifiche entro questa sera, trattandosi, come detto, di una materia delicata, sulla quale occorre un'attenta riflessione. Concorda sull'inopportunità che la Commissione respinga una proposta emendativa che potrebbe essere in un secondo momento appoggiata dal Governo e per questo insiste perché i presentatori ritirino il subemendamento.

Pier Paolo BARETTA (PD) dichiara di non avere il mandato per ritirare un subemendamento che, se pure a sua prima firma, è però sottoscritto da molti altri colleghi.

Lino DUILIO (PD) ricorda che l'ammissibilità della nuova formulazione del comma 47 dell'articolo 1 dell'emendamento del Governo era stata subordinata ad un chiarimento sui contenuti, che però c'è stato solo in parte. Aggiunge che 375 milioni sono una somma piuttosto modesta,

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considerate le tre finalità tra le quali andrebbe spartita, ed è evidente che non potranno bastare per tutti e tre gli obiettivi indicati. Occorre fare una scelta e deve essere il Parlamento, e non il Governo, a farla. Il Governo indichi quindi chiaramente quali somme intende destinare a ciascuna delle tre finalità; se non è in grado di farlo subito, si accantoni l'emendamento e i relativi subemendamenti.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, concorda con il rappresentante del Governo che la quantificazione delle somme da destinare ai lavoratori socialmente utili non debba essere fatta in modo frettoloso.

La Commissione accantona il subemendamento Baretta 0.1.500.270 e successivamente il subemendamento Mariani 0.1.500.240.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Lo Presti 0.1.500.40, Motta 0.1.500.251, Marco Carra 0.1.500.185. Accantona, quindi il subemendamento Fallica 0.1.500.146.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i subemendamenti Toccafondi 0.1.500.3, 0.1.500.217 e 0.1.500.2 sono stati ritirati. Avverte, altresì, che i subemendamenti Rubinato 0.1.500.198 e Borghesi 0.1.500.89 sono assorbiti a seguito della riformulazione del comma 47 dell'articolo 1 dell'emendamento 1.500 del Governo.

La Commissione respinge il subemendamento Miotto 0.1.500.190.

Francesco BARBATO (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.81 volto a sopprimere i commi del maxiemendamento relativi ai giochi, poiché ritiene che tale disciplina costituisca una ingiustificata sanatoria per le concessionarie italiane, che potrebbe agevolare anche la criminalità organizzata.

Amedeo CICCANTI (UdC), nell'escludere che vi siano parlamentari finanziati e quindi influenzati dai titolari di esercizi di giochi, come è sembrato ipotizzare il deputato Barbato, chiede che l'onorabilità sua e di tutti i colleghi sia tutelata dalla Presidenza della Commissione. Sottolinea quindi come la norma in esame colpisca l'evasione fiscale, con un rientro valutabile attorno ai 400-500 milioni, attraverso maggiori controlli verso gli esercizi abusivi. Richiama invece l'attenzione sulla pericolosità sul gioco d'azzardo on line, a cui sono particolarmente esposti i minorenni. Diversa è a suo avviso la situazione dei giochi da vivo, ove appare prevalente l'esigenza di tutelare la libertà dei cittadini di avere tale svago, naturalmente in un contesto di trasparenza.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, osserva come la massima correttezza abbia sempre caratterizzato l'attività dei componenti della Commissione, per cui ritiene fuori luogo le considerazioni da ultimo svolte dal deputato Barbato.

La Commissione respinge il subemendamento Barbato 0.1.500.81.

Antonio BORGHESI (IdV) nell'illustrare il subemendamento a sua firma 0.1.500.82, richiama la gravità della situazione attuale del Veneto, denunciando l'entità e la qualità dei danni subiti in particolare dalle piccole e medie imprese. Osserva che le dichiarazioni degli esponenti del Governo recatesi nella regione non hanno sino ad ora trovato alcuna formalizzazione, per cui occorre, a suo avviso, prevedere un intervento diretto nel disegno di legge di stabilità in corso di esame. Fa quindi riferimento al fatto che non si può far finta di niente rispetto alle prossime scadenza fiscali, concedendo anche al Veneto quelle agevolazioni che sono state disposte in analoghe catastrofi naturali.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, il subemendamento Borghesi 0.1.500.82 e il subemendamento Damiano 0.1.500.169.

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Roberto OCCHIUTO (UdC) nell'illustrare l'emendamento a sua firma 0.1.500.43, segnala l'opportunità che la provvidenza prevista al comma 55 aggiunto all'articolo 1 sia estesa a tutto il 2011 e non limitata ai primi 5 mesi del nuovo anno al fine di garantire il livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale.

La Commissione respinge il subemendamento Occhiuto 0.1.500.43.

Massimo VANNUCCI (PD) nell'illustrare il subemendamento a sua firma 0.1.500.7, si rivolge in particolare al deputato relatore richiamando al rispetto dei principi liberali che cozzano con l'ulteriore sospensione di un anno dello stato di diritto che viene perpetrata con l'aggiunta all'articolo 1 del comma 57. Nel denunciare le gravi conseguenze che ne deriverebbero per l'economia reale, osserva che si tratta del solito tentativo di consentire alle regioni di non mantenere gli impegni assunti nei confronti dei fornitori. Ricorda come anche il precedente Governo Prodi avesse fatto un analogo tentativo che proprio questa Commissione sventò. Lamentando come la questione si sia riproposta quest'anno con il decreto-legge n. 78, ribadisce che è in gioco il principio della certezza del diritto e, rivolgendosi al Vice Ministro Vegas, lo invita a comparare il dubbio beneficio derivante dalla norma introdotta rispetto al concreto rischio di fallimento di molte imprese che ne conseguirebbe.

Roberto OCCHIUTO (UdC), nell'illustrare il subemendamento a sua firma 0.1.500.45 identico a quello del deputato Vannucci, ne condivide le considerazioni, ricordando come l'Assemblea abbia adottato un ordine del giorno, da lui sottoscritto unitamente al collega Vietti, volto ad impegnare il Governo ad impedire che le regioni consolidassero tali non virtuosi comportamenti nella gestione del deficitsanitario. Osserva pertanto come la norma proposta scoraggi il buongoverno e incentivi le cattive prassi.

Massimo POLLEDRI (LNP), nel richiamare gli atti della Commissione d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause di disavanzi sanitari regionali, fa riferimento al caso delle tre ASL di Reggio Calabria, che non dovrebbe essere ignoto al collega Occhiuto il cui partito appartiene alla maggioranza di Governo di tale regione. Segnala come tali ASL, commissariate per infiltrazioni mafiose, abbiano un ritardo medio di 753 giorni nel pagamento delle fatture, di cui si occuperebbero soltanto due funzionari amministrativi, che darebbero la precedenza ai pagamenti corredati da ingiunzioni giudiziarie senza che vi sia alcun mandato né bolla di accompagnamento. Pur comprendendo le ragioni di carattere giuridico, ritiene quindi che non si possa prescindere dalle situazioni concrete esistenti e che sia prevalente pertanto l'esigenza di bloccare un sistema di corruzione. Considera perciò coerente col suo essere liberista e deputato della Lega Nord il voto contrario al subemendamento in esame.

Roberto OCCHIUTO (UdC) replicando al deputato Polledri, ritiene che l'esercizio nazionale della funzione parlamentare non debba essere condizionato dall'appartenenza politica alle maggioranze in sede regionale. Avendo tuttavia fatto parte per due legislature del Consiglio regionale della Calabria, dichiara di essere bene a conoscenza della drammatica situazione della contabilità sanitaria di quella regione, ma precisa che più della metà del debito non riguarda le province le cui ASL sono commissariate per infiltrazioni mafiose. Fa al contrario presente che a fallire a causa della norma che si vuole introdurre non saranno le aziende mafiose, ma tutte quelle aziende sane che in Calabria come in altre regioni lavorano con la pubblica amministrazione ed attendono troppo a lungo di essere pagate. Invita perciò la Commissione a non fare di tutte le erbe un fascio.

Lino DUILIO (PD) ritiene la norma introdotta al comma 57 dell'articolo 1 un rimedio peggiore del male. Fa presente al

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deputato Polledri che la questione non ha nulla a che vedere con le maggioranze regionali, né con le provenienze geografiche. Menziona infatti il caso di fondazioni dell'Italia settentrionale che operano in Calabria nel settore sanitario e, non ricevendo da troppo tempo i pagamenti regionali, non retribuiscono i propri operatori né saldano i propri fornitori e rischiamo addirittura la chiusura. Nel segnalare poi come non sia coinvolta soltanto la Calabria ma anche altre regioni come il Lazio, osserva che avrebbe potuto essere giudicata accettabile una simile norma se introdotta una tantum: ormai, invece, si corre il rischio di produrre danni irreversibili, senza individuare una vera soluzione al problema che pure esiste e che invece richiederebbe tutt'altro impegno da parte del Governo per risolvere il contenzioso arretrato.

Massimo VANNUCCI (PD) si dichiara esterrefatto per l'intervento del deputato Polledri, che ha sostenuto addirittura la bontà della norma sulla base del fatto che a monte vi sarebbe un sistema diffuso di truffe e quindi di giudici compiacenti o collusi. Nel rilevare come la questione oggi riguardi oltre alla Calabria anche il Lazio, la Campania e la Puglia, evidenzia come in futuro la norma potrebbe applicarsi anche ad altre regioni che potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni. Ritiene infatti del tutto incomprensibile che si possa legiferare contro i principi dello stato di diritto basandosi soltanto su quello che si sarebbe scoperto in alcune realtà locali.

Maino MARCHI (PD) osserva che la norma in esame potrebbe essere facilmente soppressa in quanto, sulla base della relazione tecnica, non produce effetti finanziari. Ritiene anzi che la norma stessa sarebbe suscettibile di una dichiarazione di inammissibilità in quanto, esclusa la natura finanziaria, non potrebbe essere che ordinamentale ovvero di mera proroga.

Roberto OCCHIUTO (UdC), replicando ulteriormente al deputato Polledri, fa presente come le imprese mafiose in Calabria facciano ricorso a ben altri mezzi che i decreti ingiuntivi per il saldo delle proprie forniture.

La Commissione respinge gli identici subemendamenti Vannucci 0.1.500.7 e Occhiuto 0.1.500.45.

Maino MARCHI (PD) segnala di non avere ricevuto risposta dalla presidenza sull'inammissibilità del comma la cui soppressione era oggetto del subemendamento testé respinto.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, conferma la propria decisione favorevole all'ammissibilità del comma 57 aggiunto all'articolo 1 per i suoi evidenti riflessi nelle contabilità regionali sia pure non quantificati nella relazione tecnica.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Occhiuto 0.1.500.47 e gli identici Lo Presti 0.1.500.58 e De Biasi 0.1.500.143.

Massimo Enrico CORSARO (PdL), intervenendo sul subemendamento Lo Presti 0.1.500.39 (nuova formulazione), dichiara di parlare per una volta a titolo personale, anche in difformità dal suo gruppo e nonostante il parere favorevole del Governo, ritenendo di dover anteporre il principio della coerenza in politica, a cui intende restare fedele nonostante le smentite che negli ultimi giorno si sono registrate a questo riguardo anche in Assemblea. Ricorda infatti di avere dovuto affrontare il tema della contrazione del contributo pubblico all'editoria in varie e precedenti occasioni, da prima nell'ottobre 2008, poi come relatore del disegno di legge finanziario 2010 e da ultimo di recente, per cui gli è impossibile avallare oggi un orientamento diverso da quello già espresso. Richiama l'esigenza di riflettere sulla delicatezza dell'argomento e sulle motivazioni che hanno a suo tempo giustificato le provvidenze in favore dell'editoria, e cioè la promozione del pluralismo dell'informazione ed in particolare la garanzia,

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anche a chi non avesse i mezzi necessari, di acquisire una platea per la divulgazione delle le proprie posizioni. La realtà, a suo avviso, è però andata in una diversa direzione per cui la maggior parte delle risorse pubbliche viene oggi riservata ai giornali di partito, come del resto più volte evidenziato dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha a sua volta ripetutamente chiesto la modifica dei criteri in vigore. Facendo riferimento al clima generale di attenzione ai costi della politica, che ha condotto negli ultimi tempi a interventi talora corretti, talora piuttosto demagogici, tra cui il taglio dei consiglieri comunali, l'abolizione di moltissimi consigli circoscrizionali, la riduzione degli emolumenti ai parlamentari e ad altre rappresentanze elettive, ritiene improrogabile che abbia fine anche la dispersione del pubblico denaro destinato ai giornali di partito. Ricorda peraltro che gli stessi godono di altri condizioni favorevoli come la non applicabilità del requisito della diffusione almeno del 30 per cento rispetto alla tiratura. Avverte quindi come sia in gioco un mero interesse di parte e non già la difesa della libertà di stampa. Cita al riguardo il caso che ha verificato direttamente nella documentazione pubblica depositata presso il registro delle imprese della provincia di Roma, riguardante il quotidiano «Secolo d'Italia»: la società editrice ha infatti ricevuto nel 2008 un contributo pubblico pari al 79 per cento del totale dei ricavi e nel 2009 pari all'85,1 per cento, delineando una tendenza ulteriormente accentuata secondo i dati della situazione infra-annuale rilevata al 31 agosto 2010. Facendo quindi riferimento ai costi che risultano ampiamente superiori ai ricavi, evidenzia come sia stato certamente superato il limite del 60 per cento previsto per i contributi pubblici. Applicando a tale caso la media dei ricavi pubblicitari che la FIEG stima al 45 per cento nella relazione presentata per il 2008, osserva che il predetto quotidiano avrebbe ricavato nel 2009 dalle vendite 299 mila euro per cui, sulla base di 310 giorni di presenza in edicola, le copie vendute risulterebbero meno di mille al giorno, dunque meno di 10 per provincia
Alla luce di tali osservazioni, invoca coerenza e serietà nella presentazione di emendamenti e subemendamenti e soprattutto invita a dichiarare apertamente che non si ha l'obiettivo di garantire la libertà di espressione, ma soltanto di rabberciare un bilancio che porterebbe invece inevitabilmente al fallimento della società editrice, ove non venissero reperite diverse risorse finanziarie.
Ritiene invece che la Commissione dovrebbe auspicare una totale ridefinizione della legislazione in materia di contributi pubblici all'editoria, privilegiando il criterio della diffusione. Ogni altra norma che andasse invece nel senso di un allargamento dei criteri stessi, equivarrebbe ad uno scempio del pubblico danaro soprattutto a fronte di una realtà tecnologica che ormai consente con poca spesa di essere presenti sulla rete e di far sentire la propria voce. Ben altra valenza avrebbe invece a suo avviso un maggior contributo a copertura dei costi delle materie prime, perché in questo caso verrebbero ad essere favoriti i giornali che effettivamente si stampano e che effettivamente si vendono, per cui auspica che la proposta emendativa in tal senso, al momento accantonata, sia presa in considerazione. Preannuncia quindi il proprio voto contrario sul subemendamento in esame appellandosi al senso di responsabilità di tutti i colleghi commissari perché si esprimano nello stesso modo.

Amedeo CICCANTI (UdC) ricorda che il Governo ha la responsabilità di non aver realizzato quella riforma dell'editoria della quale l'articolo 44 del decreto-legge n. 112 del 2008 l'aveva incaricato. Il sottosegretario Bonaiuti, competente sulla materia, se ne è infatti disinteressato. Il previsto regolamento di delegificazione avrebbe invece consentito cospicui risparmi di spesa pubblica, che avrebbero potuto compensare quei tagli al settore che ora pongono in difficoltà le imprese. Quanto poi ai finanziamenti ai giornali di partito, non è vero che rappresentino la gran parte della spesa; si tratta, anzi, della parte minore.

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Praticamente tutti i giornali italiani, compresi i quotidiani a più alta tiratura nazionale, ricevono in forma diretta o indiretta - ad esempio attraverso tariffe postali agevolate utili per gli abbonamenti - contributi statali. C'è poi il problema delle testate di partito afferenti a forze politiche che, in alcuni casi anche da anni, non sono più rappresentate in Parlamento: considerato che i contributi sono, come è stato ammesso, forme di finanziamento indiretto delle spese elettorali dei partiti, è forse giunto il momento di revocare i contributi a queste testate. In definitiva, sarebbe bastato portare avanti la riforma dell'editoria per avere sensibili riduzioni di spesa, ma le forze di Governo hanno preferito mantenere le proprie clientele parapolitiche, in qualche caso facenti capo a correnti interne ai propri partiti.

Aldo DI BIAGIO (FLI) stigmatizza l'intervento del deputato Corsaro, che si è caratterizzato, a suo avviso, per l'acrimonia e la faziosità. Preannuncia che il suo gruppo voterà a favore del subemendamento in esame perché difende il diritto di opinione di tutte le forze politiche, compresa quella che monopolizza l'informazione in Italia.

Antonio BORGHESI (IdV) ricorda che il suo gruppo si è da tempo pronunciato per l'abolizione del contributo all'editoria politica, ritenendo che si tratti di uno sperpero di denaro pubblico, soprattutto quando i finanziamenti non vanno a giornali veri, ma a fogli stampati solo per aver diritto al contributo. Ricorda che la Lega Nord Padania aveva proposto, se non l'abolizione dei contributi, almeno di condizionarne l'erogazione al possesso di requisiti tali da garantire che a beneficiarne siano solo i veri giornali. Anche di questo però non si è fatto nulla. Per queste ragioni il suo gruppo voterà contro il subemendamento in esame.

Michele VENTURA (PD) ricorda che il Governo si è impegnato ad una riforma dell'editoria, affidandone il compito al sottosegretario Bonaiuti, e che la sua parte politica si era sforzata di individuare specifici requisiti ai quali condizionare l'accesso ai contributi: ad esempio la presenza nelle edicole, il numero di giornalisti assunti, e così via. Di tutto questo la maggioranza non ha voluto tenere conto e non può, ora, impartire lezioni. Invita, quindi, a non porre continuamente l'accento sulle risorse pubbliche destinate alla politica, perché questo alimenta una demagogica campagna antipolitica dalla quale tutti hanno da perdere: i finanziamenti per i giornali di partito, come ha già ricordato il deputato Ciccanti, sono una piccola parte dei finanziamenti pubblici all'editoria, dei quali godono tutti i grandi gruppi editoriali, sotto forma di agevolazioni e contributi indiretti. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ritiene che l'intervento del collega Corsaro non sia stato affatto acrimonioso o fazioso, ma anzi equilibrato, in quanto basato su dati di bilancio certi e inoppugnabili. Quanto poi alla tesi del deputato Ventura, ritiene che, se anche questi avesse ragione, sarebbe comunque più corretto ammettere di fronte agli italiani che esiste questo canale di finanziamento pubblico dei partiti. Preannuncia quindi che sul subemendamento in esame voterà in dissenso dal suo gruppo.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS ricorda che le tariffe postali agevolate sono state sospese a partire dal 1o aprile 2010, con un risparmio atteso di 200 milioni di euro per quest'anno e di 250 milioni di euro per il prossimo anno. Quanto al regolamento previsto dall'articolo 44 del decreto-legge n. 112 del 2008, preannuncia che esso sarà portato all'attenzione del Consiglio dei ministri nella prossima riunione.

Amedeo CICCANTI (UdC) e Pier Paolo BARETTA (PD) sottoscrivono il subemendamento Lo Presti 0.1.500.39 (nuova formulazione).

La Commissione approva il subemendamento Lo Presti 0.1.500.39 (nuova formulazione).

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che sono così preclusi i restanti subemendamenti riferiti al comma 64.

La Commissione respinge il subemendamento Ciccanti 0.1.500.52.

Simonetta RUBINATO (PD) illustra il suo subemendamento 0.1.500.178, volto ad individuare un criterio più oggettivo del generico «rispetto del Patto di stabilità interno».

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Rubinato 0.1.500.178, Franzoso 0.1.500.23 e Lo Presti 0.1.500.46.

Francesco BARBATO (IdV) illustra il suo subemendamento 0.1.500.79, che è ispirato al principio dell'equità fiscale. Ricorda che i giochi hanno assunto in Italia dimensioni tali che si può parlare della prima industria del Paese e questo nonostante nel frattempo l'Italia sia scesa in fondo alle classifiche internazionali delle nazioni in grado di far crescere il proprio PIL. Il gioco ha, tra l'altro, gravi ripercussioni sociali: anche grazie alla possibilità di giocare da casa, tramite internet, si sta diffondendo pericolosamente tra giovani e casalinghe la «ludopatia» o dipendenza dal gioco. Si tratta in sostanza di un fenomeno immorale e antisociale, che il Governo non solo permette, ma favorisce, anche mediante agevolazioni fiscali. Il suo gruppo chiede invece che agli imprenditori del gioco non si riservino trattamenti di favore ma anzi si usi verso di loro la massima severità, arrivando anche all'arresto in caso di evasione fiscale.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Barbato 0.1.500.79 e Galletti 0.1.500.53.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 19, riprende alle 20.50.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, preannuncia la presentazione di due subemendamenti all'emendamento 1.500 del Governo, che recepiscono anche il contenuto di taluni subemendamenti evidenziati nel corso della discussione soprattutto da colleghi di maggioranza. Di tali subemendamenti, che sono in corso di redazione, il primo avrà ad oggetto, in particolare, alcune Scuole di eccellenza (Trieste, Pisa e Lucca), stanziamenti da destinare alle università non statali stanziamenti relativi ad interventi per gli eventi sismici in Umbria del 2009, la promozione del made in Italy, la Tabella C 20, il Fondo riciclaggio ambientale, l'Antico Ducato di Montefeltro, nonché alcuni contributi da destinare al riordino dell'Istituto superiore della sanità e dell'Agenzia del farmaco. Il secondo subemendamento riguarderà invece il patto di stabilità, con particolare riferimento a ad otto comuni che nel 2008 avevano più di 5000 abitanti, alle società di servizi, all'assunzione di personale, alle regioni a statuto speciale ed alle province autonome.

Antonio BORGHESI (IdV) invita la presidenza a compiere un'attenta valutazione di ammissibilità dei preannunciati subemendamenti, poiché molti interventi negli stessi contenuti appaiono microsettoriali o di carattere ordinamentale.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, assicura che il vaglio di ammissibilità sarà, come di consueto, molto attento, fermo restando che le disposizioni dei subemendamenti del relatore che recepiscono subemendamenti precedentemente dichiarati ammissibili non potranno che essere, a loro volta, dichiarate ammissibili.

Rolando NANNICINI (PD) condivide la necessità di un attento vaglio di ammissibilità, sottolineando peraltro come molti degli interventi dei preannunciati subemendamenti non siano affatto microsettoriali.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) si riserva di esaminare il contenuto dei preannunciati

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subemendamenti, rilevando peraltro come già dalla descrizione del relativo contenuto, appare evidente che taluni interventi, ad esempio a favore di alcuni comuni e non di altri altrettanto meritevoli, potrebbero determinare delle ingiustificate disparità di trattamento. Ritiene quindi opportuno un chiarimento all'interno della maggioranza ed anche una sospensione della seduta per approfondire il contenuto dei subemendamenti preannunciati dal relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara che, ove ne facessero richiesta i rappresentanti dei gruppi, non avrebbe difficoltà a sospendere la seduta.

Pietro FRANZOSO (PdL) con riferimento al preannunciato subemendamento in tema di patto di stabilità, chiede in base a quali criteri ed quali fonti siano stati selezionati determinati comuni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, precisa che i dati necessari alla predisposizione dell'emendamento derivano dalla documentazione predisposta dall'ANCI e dall'IFEL.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, invita i colleghi della Commissione ad un maggiore pragmatismo. I subemendamenti preannunciati, infatti, intendono recepire essenzialmente precedenti proposte emendative che contengono interventi di rilievo finanziario contenuto, cercando inoltre di tenere in considerazione alcune situazioni ritenute meritevoli. Dichiara che, tuttavia, se tale iniziativa dovesse creare confusione ovvero allargare eccessivamente la discussione, riterrebbe preferibile ritirare i predetti subemendamenti. In particolare, non ritiene che questo sia il momento di discutere del patto di stabilità.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) ritiene che non vi sia un plausibile motivo per attribuire fondi solo per gli eventi sismici in Umbria e non anche in favore delle province piemontesi, che per intervenire a seguito di eventi calamitosi hanno utilizzato risorse proprie ed oggi si trovano in gravi difficoltà finanziarie.

Rolando NANNICINI (PD) ritiene che il Governo e la maggioranza stiano dando del patto di stabilità un'interpretazione scorretta e non condivisibile.

Paola DE MICHELI (PD) illustra il subemendamento Marchi 0.1.500.246, del quale è cofirmataria, e ne raccomanda l'approvazione.

Augusto DI STANISLAO (IdV) dichiara di sottoscrivere tutti gli emendamenti presentati dal gruppo dell'Italia dei Valori.

Maino MARCHI (PD) sottolinea che il suo subemendamento non fa aumentare la spesa complessiva per il patto di stabilità, ma dà indicazioni certe agli enti locali sulle modalità di formazione dei bilanci; nel contempo fissa un limite di spesa per l'Expo, che va considerata come una manifestazione di interesse nazionale, e non locale.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS chiede una breve sospensione della seduta per poter valutare più attentamente il subemendamento Marchi 0.1.500.246.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 21.20, riprende alle 21.30.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS conferma il parere contrario in ordine al subemendamento Marchi 0.1.500.246, sottolineando anche la specifica contrarietà del Governo in ordine al tipo di copertura utilizzata.

Massimo VANNUCCI (PD) osserva che la proposta emendativa in discussione si pone comunque nell'ambito della soglia dei 480 milioni già previsti per l'alleggerimento del patto di stabilità.

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Maino MARCHI (PD), pur comprendendo le obiezioni sulla cifra di 100 milioni di euro indicata a copertura del suo subemendamento, chiede che il Governo chiarisca se sia sufficiente indicare una cifra minore, sottolineando che non può essere ammissibile non indicare con precisione gli oneri derivanti dall'organizzazione dell'Expo 2015, lasciando in tal modo nell'incertezza gli antri enti territoriali in ordine alle risorse loro destinate. Evidenzia inoltre che con l'attuale formulazione del comma 7 gli enti territoriali avranno forti incertezze nella redazione dei bilanci per il 2011.

La Commissione respinge il subemendamento Marchi 0.1.500.246.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici subemendamenti Galletti 0.1.500.11 e Lenzi 0.1.500.209, nonché i subemendamenti Miotto 0.1.500.192, Franceschini 0.1.500.243 e 0.1.500.242.

Simonetta RUBINATO (PD) nell'illustrare la sua proposta emendativa 0.1.500.171, fa presente che essa è volta alla soppressione di una serie di eccezioni e deroghe al regime ordinario del Patto di stabilità sottolineando che il costo delle medesime grava soprattutto sui comuni con oltre 5 mila abitanti, mentre sarebbe più opportuno che se ne facesse carico l'amministrazione centrale. In proposito rileva come non sia comprensibile escludere dal patto di stabilità fattispecie come grandi eventi, la riqualificazione urbana di Parma, l'organizzazione dell'Expo e le spese sostenute durante il regime commissariale, quando rientrano nell'applicazione del regime ordinario del Patto le spese per scuola e cimiteri ed altre relative alle esigenze fondamentali dei comuni. Nel raccomandare l'approvazione del suo emendamento sottolinea che esso comporterebbe anche risparmi di spesa.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Rubinato 0.1.500.171 e 0.1.500.197, Mariani 0.1.500.236, Oliverio 0.1.500.234, Tullo 0.1.500.233, Baretta 0.1.500.238 e 0.1.500.245.

Paola DE MICHELI (PD) evidenzia che il comma 21 dell'articolo 8 del quale propone la soppressione con il suo subemendamento 0.1.500.244 avrebbe effetti recessivi sulla finanza locale poiché riduce ulteriormente la possibilità di ricorso all'indebitamento degli enti locali, impedendo, di fatto, le spese per investimenti. Evidenzia che in tal modo gli enti locali subirebbero una doppia penalizzazione, sia sul versante delle spese correnti, attesi i limiti molto stretti del patto di stabilità, sia su quello della facoltà di contrarre debito per gli investimenti, mentre persistono incertezze con riferimento agli oneri di urbanizzazione. Sottolinea che in tal modo non è possibile nemmeno effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria necessaria. Sottolinea come nei documenti di bilancio vi sia la previsione di un forte aumento per la spesa di interessi sul debito pubblico nei prossimi anni a testimonianza del fatto che esso fa capo soprattutto allo Stato, piuttosto che agli enti locali. Raccomanda quindi l'approvazione del suo subemendamento 0.1.500.244, sottolineando che tale proposta non comporta comunque costi aggiuntivi. Nel richiamare un'altra proposta emendativa dell'onorevole De Micheli relativa alla gestione del debito pubblico, sottolinea che non vi è stata disponibilità da parte della maggioranza, e osserva che si è deciso di mantenere il patto di stabilità come è stato costruito, mentre ritiene non più possibile continuare ad intervenire contemporaneamente sul versante del deficite del debito. Evidenzia che dopo l'inasprimento del patto di stabilità, alleggerito solo in minima parte dai 480 milioni previsti nell'emendamento 1.500 del Governo, non sia possibile limitare ulteriormente limitare la spesa per investimenti. In mancanza di una soluzione sul punto, ritiene che la discussione sul Patto di stabilità in corso terminerebbe senza una soluzione concreta. Nel sottolineare come manchi ogni reale autonomia finanziaria per gli enti locali e come sia invece il massimo centralismo

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possibile ad informare le scelte del Governo e della maggioranza, raccomanda l'approvazione del subemendamento De Micheli 0.1.500.244.

La Commissione respinge il subemendamento De Micheli 0.1.500.244.

Laura FRONER (PD) interviene per illustrare il complesso dei subemendamenti da lei presentati con riferimento all'articolo 9 dell'emendamento 1.500 del Governo, che reca disposizioni in materia di patto di stabilità interno per le regioni e le province autonome. Nel sottolineare come le disposizioni contenute in tale articolo non appaiano coerenti con le forme di autonomia finanziaria riconosciute alle regioni a Statuto speciale e alle province autonome, ricorda come l'articolo 14, comma 1, lettera b) del decreto-legge n. 78 del 2010 avesse determinato il contributo delle autonomie speciali agli obiettivi di finanza pubblica in una misura pari a 500 milioni di euro nell'anno 2011 e in 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013, rimettendo ad un accordo tra le regioni e le province autonome la definizione del contributo dovuto da ciascuna regione. Osserva, tuttavia, che la tabella 1 allegata all'emendamento 1.500 del Governo provvede ad una ripartizione del contributo difforme da quella sulla quale si era convenuto tra le regioni interessate.

Maurizio FUGATTI (LNP), associandosi alle considerazioni dell'onorevole Froner, invita il relatore ed il Governo a voler riconsiderare le disposizioni contenute nell'articolo 9, comma 7, dell'emendamento 1.500 del Governo, ribadendo che la tabella allegata a tale proposta emendativa provvede ad una ripartizione del contributo delle regioni a Statuto speciale agli obiettivi di finanza pubblica che non coincide con quella concordata a livello regionale. Invita, altresì, a voler considerare gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.113 e Brugger 0.1.500.92, che sopprimono un inciso contenuto nel comma 10 del medesimo articolo 9 che appare di difficile applicazione, anche in considerazione delle imprecisioni contenute nella formulazione della disposizione.

Giulio CALVISI (PD), nel rilevare che la tabella 1 allegata all'emendamento 1.500 del Governo reca cifre diverse da quelle concordate tra le regioni, osserva che le differenze riscontrabili non sono particolarmente rilevanti e chiede, pertanto, al rappresentante del Governo di voler chiarire le ragioni per le quali non si è attenuto al criterio di riparto individuato dalle regioni interessate.

Marialuisa GNECCHI (PD), nell'associarsi alle considerazioni dei colleghi che l'hanno preceduta, sottolinea come le disposizioni attuative della normativa statutaria nella Regione Trentino Alto Adige, siano sottoposte ad una procedura deliberativa che prevede il coinvolgimento di una Commissione paritetica. Nel ribadire, quindi, l'esigenza di ripristinare il criterio di ripartizione individuato dalle regioni interessate, dichiara di non comprendere le ragioni per le quali il Governo non solo si è discostato dall'accordo raggiunto in ambito regionale, ma ha introdotto limiti ulteriori senza un adeguato coinvolgimento degli organismi competenti in materia.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel segnalare che la materia della ripartizione del contributo delle ragioni a Statuto speciale agli obiettivi di finanza pubblica dovrebbe essere affrontato nel subemendamento che il relatore intende presentare in materia di patto di stabilità interno, accantona gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.110 e Brugger 0.1.500.90, nonché gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.122 e Brugger 0.1.500. 83.

Laura FRONER (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.113, identico al subemendamento Brugger 0.1.500.92, che sopprime una inutile duplicazione di vincoli finanziari per le regioni a Statuto speciale.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che vada riammesso il subemendamento Rubinato 0.1.500.173 in quanto prevede una deroga in materia di personale degli enti locali nel quadro del patto di stabilità analoga, anzi più circoscritta, a quella già prevista dall'emendamento Rubinato 1.120 che viene considerato ammissibile.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Rubinato 0.1.500.173, gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.113 e Brugger 0.1.500.92, gli identici subemendamenti 0.1.500.112 e Brugger 0.1.500.95, gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.115 e Brugger 0.1.500.97, Froner 0.1.500.119, Brugger 0.1.500.100, gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.117 e Brugger 0.1.500.102, gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.120 e Brugger 0.1.500.104.

Giulio CALVISI (PD) fa proprio il subemendamento Strizzolo 0.1.500.1 e lo illustra, preannunciando che sulla questione l'onorevole Strizzolo interverrà diffusamente in Assemblea.

La Commissione respinge il subemendamento Strizzolo 0.1.500.1 ed accantona l'emendamento Marchi 1.96.

Paola DE MICHELI (PD) illustra il proprio emendamento 1.74 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento De Micheli 1.74.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento Messina 1.54, del quale è cofirmatario, e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Messina 1.54.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il proprio emendamento 1.60 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Borghesi 1.60 e Cambursano 1.59.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento Cambursano 1.56 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Cambursano 1.56, limitatamente alla parte ammissibile.

La Commissione accantona gli emendamenti Giovanelli 1.38, Vannucci 1.39, Borghesi 1.53 e De Micheli 1.73.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ciccanti 1.176, Galletti 1.177, gli identici emendamenti Miotto 1.95 e Commercio 1.88, nonché gli emendamenti De MIcheli 1.70, Misiani 1.71 e 1.76, Andrea Orlando 1.68, Vannucci 1.81, De Micheli 1.83, Vannucci 1.84, Baretta 1.98 e Marchi 1.80.

Massimo VANNUCCI (PD) illustra il proprio emendamento 1.97.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vannucci 1.97, Borghesi 1.167 e Vannucci 1.101.

Antonio BORGHESI (IdV) esprime l'auspicio che il relatore per il disegno di legge di stabilità, possa recepire nel preannunciato subemendamento anche le proposte emendative volte ad affrontare l'incapacità dei comuni di ultimare le opere infrastrutturali iniziate sul territorio.

Rolando NANNICINI (PD) illustra il proprio emendamento 1.87 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Nannicini 1.87 e gli emendamenti Vassallo 1.89 e 1.90.

Marco Mario MILANESE (PdL); relatore per il disegno di legge di stabilità, presenta il subemendamento 0.1.500.273 (vedi allegato 3), che recepisce il contenuto

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di alcune proposte emendative in materia di Patto di stabilità interno, raccogliendo altresì una indicazione del deputato Vannucci.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento 0.1.500.273 può considerarsi ammissibile.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS esprime parere favorevole sul subemendamento 0.1.500.273 del relatore.

Massimo VANNUCCI (PD) dichiara che sul subemendamento 0.1.500.273 del relatore c'è ampia condivisione e ringrazia il relatore per aver recepito, al comma 5-ter del suo subemendamento, le proposte del suo gruppo in materia di dismissione di società da parte degli enti locali.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede alla presidenza di confermare che la tabella allegata al subemendamento Froner 0.1.500.122 è stata anch'essa recepita nel subemendamento del relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, conferma che la tabella già allegata al subemendamento Froner 0.1.500.122 è parte integrante del subemendamento 0.1.500.273 del relatore.

Giulio CALVISI (PD) chiede al rappresentante del Governo di confermare che la tabella in questione è quella concordata con le regioni.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS conferma che la tabella allegata al subemendamento 0.1.500.273 del relatore è quella concordata con le regioni: diversamente il parere del Governo sul subemendamento non avrebbe potuto essere favorevole.

Simonetta RUBINATO (PD) ringrazia il relatore per aver recepito, nel comma 5-quater del suo subemendamento, la sua proposta, che è volta a dare respiro agli enti locali virtuosi consentendo loro di garantire lo svolgimento delle funzioni fondamentali in deroga al limite del 20 per cento.

Amedeo CICCANTI (UdC) dichiara che il suo gruppo condivide il comma 5-bis e il comma 5-quater del subemendamento del relatore, ma non il comma 5-ter. Il suo gruppo, che propugna la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, ha sostenuto la disposizione del decreto-legge n. 78 del 2009 che ha stabilito lo scioglimento delle società a partecipazione totalmente pubblica nei comuni al di sotto di 30 mila abitanti, e anzi avrebbe voluto che questo limite non ci fosse; per questo non può condividere il comma 5-ter, che segna un passo indietro in quanto consente i comuni di non sciogliere alcune società. Per questa ragione chiede che il subemendamento 0.1.500.273 del relatore sia posto in votazione per parti separate.

Antonio BORGHESI (IdV) si associa alla richiesta del deputato Ciccanti in quanto anche il suo gruppo dissente sul comma 5-ter.

Laura FRONER (PD) esprime soddisfazione per il recepimento, nel subemendamento del relatore, della tabella contenuta nel suo subemendamento 0.1.500.122 e chiede la votazione dei suoi subemendamenti precedentemente accantonati.

Maino MARCHI (PD) fa notare al deputato Ciccanti che le norme sui servizi pubblici locali poste dal cosiddetto «decreto Ronchi» non sono intaccate dal decreto-legge n. 78 del 2009 e quindi non sono poste in discussione dal comma 5-ter.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento 0.1.500.273 del relatore sarà posto in votazione per parti separate: prima i commi 5-bis e 5-quater e la tabella allegata; poi il comma 5-ter.

Pier Paolo BARETTA (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo su entrambe le parti del subemendamento del relatore.

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La Commissione, con distinte votazioni, approva i commi 5-bis e 5-quater e la tabella allegata e il comma 5-ter del subemendamento 0.1.500.273 del relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il relatore ha presentato il subemendamento 0.1.500.274 (vedi allegato 3). Quindi sospende la seduta al fine di valutarne l'ammissibilità.

La seduta, sospesa alle 22.50, riprende alle 23.15.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica di aver valutato l'ammissibilità del subemendamento 0.1.500.274 e di ritenere che il comma 91, recante interventi per il patrimonio culturale e artistico dell'antico ducato di Urbino e del Montefeltro, non possa ritenersi ammissibile in quanto norma di carattere localistico. Inoltre, rileva che, sotto il profilo della copertura finanziaria, tale subemendamento può ritenersi ammissibile in considerazione del fatto che il governo, sulla base della relazione tecnica, ha assicurato che alcune delle disposizioni dell'emendamento 1.500 al quale lo stesso è riferito recano risorse sufficienti a garantire anche la copertura degli oneri derivanti dal subemendamento stesso.

Antonio BORGHESI (IdV) osserva che il presidente ha risposto al primo dei rilievi che avrebbe voluto sollevare in ordine all'ammissibilità del subemendamento del relatore 0.1.500.274, cioè quello relativo alle modalità di copertura. Chiede tuttavia che gli sia chiarita specificamente la conducibilità delle singole disposizioni a proposte emendative di iniziativa parlamentare già dichiarate ammissibili. In particolare evidenzia che le disposizioni di cui al comma 85 sono in ogni caso da considerarsi nuove ed esprime il rammarico per non aver potuto proporre una diversa assegnazione delle risorse aggiuntive ivi previste, a causa della impossibilità di presentare subemendamenti.

La commissione passa all'esame del subemendamento 0.1.500.272 del relatore.

Francesco BOCCIA (PD) chiede se siano stati presentati subemendamenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che non è ammessa la presentazione di subemendamenti relativi ad altri subemendamenti.

Roberto OCCHIUTO (UdC) osserva che il testo risultante dall'eventuale approvazione del subemendamento 0.1.500.272 del relatore conterrebbe, da un lato, il riferimento alla ripartizione secondo i criteri previsti dall'articolo 18 comma 3 del decreto-legge n. 185 del 2008 che prevedono l'assegnazione dell'85 per cento delle risorse del FAS per le regioni meridionali ed il restante 15 per cento per quelle del centro-nord, dall'altro la deroga ai criteri di cui all'articolo 25 comma 2 del medesimo decreto. Rilevando tale incongruenza chiede al relatore di riformulare la sua proposta emendativa nel senso di sopprimere la deroga ai criteri di cui all'articolo 25 comma 4 del decreto-legge n. 185 del 2008.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, conferma la formulazione del subemendamento 0.1.500 272 nel testo depositato.

Francesco BOCCIA (PD) chiede al relatore ed al Governo di chiarire in maniera trasparente quale siano gli effetti finali della disposizione risultante dall'eventuale approvazione del subemendamento 0.1.500.272 del relatore, osservando che da un lato si dà all'onorevole Misiti l'illusione di rispettare la ripartizione delle risorse secondo i criteri previsti per il FAS, mentre immediatamente dopo si prevede la facoltà di derogarli.

Il Vice ministro Giuseppe VEGAS richiamando le considerazioni già svolte a tal proposito, ribadisce che con la formulazione proposta si garantisce il rispetto a livello complessivo del criterio di ripartizione di cui all'articolo 18, comma 3 del decreto-legge n. 185 del 2008 che prevede l'assegnazione dell'85 per cento delle risorse

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del FAS per le regioni meridionali ed il restante 15 per cento per quelle del centro-nord, ma contemporaneamente si conserva la possibilità di una elasticità della ripartizione nell'ambito dei singoli settore di intervento in considerazione delle diverse esigenze.

Aurelio Salvatore MISITI (Misto-MpA-Sud) nell'osservare che sarebbe stata preferibile la formulazione proposta con il subemendamento Occhiuto 0.1.500.20, ricorda che all'articolo 25 del decreto-legge n. 185 del 2008 si fa riferimento semplicemente ad una relazione delle Ferrovie dello Stato nella quale chiarire il rispetto del criterio di ripartizione dei fondi di cui all'articolo 18, comma 3 del decreto-legge n. 185 del 2008. Ritiene quindi il subemendamento 0.1.500.272 come il minore dei mali e pertanto annuncia il voto favorevole del Movimento per le autonomie.

Massimo POLLEDRI (LNP) annuncia a titolo personale la sua astensione sul subemendamento 0.1.500.272 del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, approva il subemendamento 0.1.500.272 del relatore e respinge il subemendamento Mazzarella 0.1.500.155.

La Commissione passa al subemendamento Cambursano 0.1.500.114.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS fa presente che il richiamo al Fondo sociale europeo proposto nel subemendamento in esame non appare congruente al secondo periodo del comma 35, in quanto alla medesima disposizione tale richiamo è relativo all'individuazione della disciplina applicabile all'utilizzo delle risorse ivi previste e non alla quantificazione delle medesime.

La Commissione, respinge con distinte votazioni i subemendamenti Cambursano 0.1.500.114, Ventura 0.1.500.230 e 0.1.500.229 e passa all'esame del subemendamento Mura 0.1.500.105.

Antonio BORGHESI (IdV) nel raccomandare l'approvazione del subemendamento Mura 0.1.500.105 sottolinea la necessità di conformarsi alle indicazioni espresse dalla Commissione europea in materia di cooperazione strategica tra università ed imprese.

La Commissione respinge il subemendamento Mura 0.1.500.105.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento Ghizzoni 0.1.500.147 è da considerarsi assorbito dall'elenco 1 di cui al comma 47 dell'emendamento 1.500 del Governo.

La Commissione, respinge il subemendamento Bressa 0.1.500.199.

Antonio BORGHESI (IdV) raccomanda l'approvazione del subemendamento Porcino 0.1.500.254, sottolineando l'opportunità di ampliare la platea dei lavoratori beneficiari delle disposizioni di cui all'articolo 12, comma 5, del decreto-legge n. 78 del 2010.

La Commissione, respinge il subemendamento Porcino 0.1.500.254.

Antonio BORGHESI (IdV) nel raccomandare l'approvazione del suo subemendamento 0.1.500.196, sottolinea che esso mira a evitare gli effetti deteriori paradossalmente prodottisi a danno dei lavoratori della scuola inseriti negli elenchi prioritari ai fini della concessione dell'indennità di disoccupazione ordinaria.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Borghesi 0.1.500.196, Damiano 0.1.500.159 e 0.1.500.161.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il subemendamento Paladini 0.1.500.256, del quale è cofirmatario, in materia di lavoro a progetto, e ne raccomanda l'approvazione.

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La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Paladini 0.1.500.256 e Vannucci 0.1.500.151.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il subemendamento Cambursano 0.1.500.258, del quale è cofirmatario, relativo alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS non ritiene opportuno che sia modificata la tabella di cui all'Elenco 1 allegato al comma 47.

La Commissione respinge il subemendamento Cambursano 0.1.500.258.

Marina SERENI (PD) sottolinea come il proprio gruppo abbia presentato una serie di proposte emendative per andare incontro alle esigenze di ciascuna regione colpita dalle recenti alluvioni. Tali proposte sono state respinte e saranno ripresentate in Assemblea. Fa quindi presente come il subemendamento Mariani 0.1.500.259 abbia portata generale, prevedendo uno stanziamento di 400 milioni di euro per gli interventi di ripristino idrogeologico in Veneto, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Liguria. Chiede quindi al Governo di chiarire come intenda intervenire per la ricostruzione nelle predette regioni.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS, nel replicare all'onorevole Sereni, ricorda che sono stati appositamente stanziati 300 milioni di euro.

Pier Paolo BARETTA (PD) invita il Governo ad essere più preciso, perché risulta che quello stanziamento sia destinato alla sola regione Veneto.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS precisa che lo stanziamento di 300 milioni di euro è destinato alla sola regione Veneto, perché per le altre regioni è necessaria un'apposita mappatura delle aree colpite dall'alluvione. La questione sarà esaminata a breve dal Consiglio dei Ministri.

La Commissione respinge il subemendamento Mariani 0.1.500.259.

Pier Paolo BARETTA (PD) ricorda come il Governo si fosse impegnato a determinare le opportune quantificazioni in relazione alle disposizioni di cui al subemendamento Baretta 0.1.500.270.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS conferma all'onorevole Baretta l'impegno assunto dal Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento Baretta 0.1.500.270 deve intendersi respinto al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

Antonio BORGHESI (IdV), con riferimento al subemendamento 0.1.500.274 del relatore, sotto il profilo dell'ammissibilità, rileva come il comma relativo alle scuole di eccellenza sia del tutto innovativo rispetto alle proposte emendative precedentemente presentate.

Massimo VANNUCCI (PD) con riferimento al subemendamento 0.1.500.274 del relatore, sotto il profilo dell'ammissibilità, rileva come gli interventi relativi alla tutela del patrimonio del ducato di Urbino e del Montefeltro non possano considerarsi micro settoriali, in quanto essi prevedono il rifinanziamento di un'autorizzazione legislativa di spesa.

Massimo POLLEDRI (LNP) con riferimento al subemendamento 0.1.500.274 del relatore, pur condividendo lo stanziamento previsto in favore dell'Umbria, ricorda come recentemente anche le regioni Piemonte, Emilia-Romagna nonché parte della Lombardia e del Veneto siano state colpite da eventi calamitosi e sottolinea, in particolare, come l'Emilia Romagna non abbia ricevuto nessuno stanziamento per i gravi eventi atmosferici che l'hanno colpita nel recente passato. Invita quindi il Governo a tenere conto di tale circostanza in vista dell'esame dei provvedimenti in Assemblea.

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Antonio BORGHESI (IdV), ritenendo che il comma 91 del subemendamento 0.1.500.274 del relatore avrebbe dovuto essere dichiarato inammissibile, chiede che tale subemendamento sia posto in votazioni per parte separate.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accoglie la richiesta dell'onorevole Borghesi.

La Commissione, con distinte votazioni, approva il subemendamento 0.1.500.274 del relatore, fatta eccezione per il comma 91; approva quindi il comma 91 del subemendamento 0.1.500.274 del relatore. Respinge inoltre, con distinte votazioni, il subemendamento Fallica 0.1.500.146 e gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.110 e Brugger 0.1.500.90.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli identici subemendamenti Froner 0.1.500.122 e Brugger 0.1.500.83 sono preclusi dall'approvazione del subemendamento 0.1.500.273 del relatore.

Giulio CALVISI (PD) osserva come si sia compiuto un passo in avanti con riferimento al patto di stabilità per i comuni, mentre ritiene insoddisfacenti gli interventi relativi alla regioni ordinarie e a statuto speciale.

La Commissione approva l'emendamento 1.500 del Governo, come modificato dai subemendamenti approvati.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame dei provvedimenti ad altra seduta ricordando che, come ha già avuto modo di fare presente alla Commissione, al termine dell'esame in sede referente si procederà a ricondurre in un unico articolo le disposizioni del disegno di legge di stabilità.

La seduta termina alle 23.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.30 alle 12.40.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 396 dell'11 novembre 2010, a pagina 18, seconda colonna, alla trentunesima riga, sono inserite le seguenti parole: «il comma 29 che, al fine di favorire l'attuazione del federalismo fiscale, autorizza la spesa in favore della società Sose s.p.a. e dell'Istituto per la finanza e l'economia locale ai quali lo schema di decreto legislativo in materia di fabbisogni standard degli enti locali all'esame delle Camere ha attribuito una serie di compiti di natura tecnica;
il comma 34 che finanzia la prosecuzione di interventi delle forze armate per il controllo del territorio;»;
a pagina 19, prima colonna, settima riga, sono inserite le seguenti parole: «i commi 61 e 62 che aumentano i contributi all'editoria, mentre il comma 64 potrebbe considerarsi ammissibile ove correttamente riformulato in termini di rifinanziamento dello stanziamento iscritto nella tabella C allegato al disegno di legge di stabilità riferito alla legge n. 67 del 1987;
il comma 67 che incrementa di 45 milioni i contributi per l'emittenza televisiva;».