CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 novembre 2010
395.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 10 novembre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 11.40.

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese.
Testo unificato C. 2754 Vignali, C. 98 La Loggia, C. 1225 Bersani, C. 1284 Pelino, C. 1325 Vignali, C. 2680 Jannone e C. 3191 Borghesi.

(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 27 ottobre 2010.

Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore, in esito al dibattito svolto sul provvedimento in esame, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), di cui illustra dettagliatamente il contenuto.

Ivano MIGLIOLI (PD), nel fare presente che il suo gruppo ha cercato di dare un contributo costruttivo all'esame del provvedimento in titolo, nella convinzione dell'importanza di sostenere gli sforzi compiuti dalle piccole e medie imprese sane presenti sul territorio, manifesta la propria soddisfazione per il fatto che gli interventi proposti siano inseriti in un testo unificato di vari progetti di legge di iniziativa parlamentare, che, pertanto, si collocano nell'ambito dell'articolo 41 della Costituzione e non intendono prospettare - come invece avrebbero voluto taluni esponenti del Governo in carica - una radicale modifica della Carta costituzionale.
Rilevato che il testo unificato in esame intende dare attuazione a precise direttive comunitarie, condivide le finalità che esso persegue, riassumibili soprattutto nella semplificazione amministrativa e burocratica a favore delle imprese di piccole e medie dimensioni. Esprime, quindi, apprezzamento per la proposta di parere del relatore, che ritiene abbia in gran parte recepito le osservazioni dell'opposizione in materia di responsabilità sociale dell'impresa, partecipazione dei lavoratori e imprese femminili, associandosi, inoltre, alle perplessità formulate in relazione all'istituzione dell'Agenzia nazionale e della Commissione bicamerale.
Per il complesso delle ragioni esposte, preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Nedo Lorenzo POLI (UdC), nell'esprimere soddisfazione per un provvedimento teso a rendere l'attività delle piccole e medie imprese più snella e meno soggetta alla burocrazia, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Barbara SALTAMARTINI (PdL) manifesta totale soddisfazione per il lavoro svolto dal relatore, che ritiene abbia compiuto uno sforzo positivo indicando alla Commissione di merito validi suggerimenti in tema di responsabilità sociale d'impresa, partecipazione dei lavoratori e imprese femminili. Dopo avere ricordato che, sul tema della partecipazione, la XI Commissione - alla quale erano stati assegnati diversi progetti di legge in materia, tra cui uno a sua prima firma - ha dovuto, sia pure a malincuore, prendere atto dell'avvio dell'esame, presso l'omologa Commissione del Senato, di diverse proposte legislative sull'argomento, esprime un particolare apprezzamento per l'osservazione formulata sul tema delle pari opportunità, nella convinzione che dalle questioni segnalate parta un reale rilancio dell'occupazione femminile, in grado di muoversi nella direzione di una ripresa della competitività economica del Paese.
Preannuncia, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Silvano MOFFA, presidente, ringrazia il relatore e l'intera Commissione per avere

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svolto un lavoro di assoluto valore sul provvedimento in titolo, che ha consentito di giungere all'unanime condivisione della proposta di parere presentata.

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni formulata dal relatore.

La seduta termina alle 12.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 10 novembre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 12.

Sui lavori della Commissione.

Cesare DAMIANO (PD) intende cogliere l'occasione dell'esame di un importante documento comunitario, che la Commissione si appresta a concludere nella seduta odierna, per porre una questione legata al metodo e al merito dei lavori parlamentari della corrente settimana.
Manifesta, in primo luogo, il forte disappunto del suo gruppo nei confronti delle modalità con cui è stata prospettata, nella giornata di ieri, l'ipotesi di esaminare - ai fini della deliberazione di rilievi alla V Commissione - il progetto di Programma nazionale di riforma ai fini della Strategia «Europa 2020»: giudica tale questione profondamente umiliante per la Commissione e per l'intero Parlamento, atteso che si sarebbe trattato di affrontare in poche ore un documento di proporzioni rilevanti, senza alcuna reale possibilità di approfondimento e di interlocuzione politica. Pur prendendo atto, dunque, che la proposta di coinvolgimento delle Commissioni di settore su tale argomento proveniva dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, ritiene inevitabile che la XI Commissione abbia convenuto di non deliberare i rilievi sulle parti di competenza del documento, scongiurando il rischio di procedere ad una mera «ratifica» - votata a maggioranza - del Programma nazionale di riforma, che peraltro, a una prima lettura di massima, sembrerebbe limitarsi - per larga parte - ad una elencazione di iniziative del Governo, che presentano un respiro del tutto inadeguato al compito richiesto all'Italia con la predisposizione di un tale atto.
Si sofferma, quindi, sulla preannunciata presentazione di proposte emendative del Governo al disegno di legge di stabilità, domandandosi quali siano i margini per un effettivo e proficuo esame delle stesse da parte delle Commissioni di settore, atteso che la Conferenza dei presidenti di gruppo, nella riunione del 5 novembre scorso, ha autorizzato la V Commissione a trasmettere alle Commissioni interessate gli emendamenti presentati, per l'eventuale espressione di un parere. Considerato, infatti, che già da martedì 16 novembre è previsto l'inizio in Assemblea della discussione dei documenti di bilancio, non comprende se vi siano le condizioni per assicurare alla Commissione un reale approfondimento delle proposte emendative del Governo, peraltro non ancora presentate alla Camera.
Su entrambe le questioni poste, invita pertanto la presidenza ad attivarsi presso il Presidente della Camera, al fine di segnalare l'inevitabile disagio della Commissione.

Silvano MOFFA, presidente, con riferimento al progetto di Programma nazionale di riforma, ricorda che nella seduta di ieri la presidenza aveva già dichiarato l'intenzione di garantire un reale approfondimento delle tematiche in questione, facendo presente che - laddove ciò non fosse stato possibile per esigenze connesse ad un problematico andamento dei lavori parlamentari - la Commissione avrebbe liberamente potuto decidere di rinunciare ad esprimere i propri rilievi: considerato che la V Commissione ha chiesto di deliberare i rilievi entro le ore 13 di domani, è parso, pertanto, opportuno non esprimersi in maniera affrettata su un documento di elevata complessità. In ogni caso, si riserva di rappresentare al Presidente

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della Camera le ragioni che hanno portato la Commissione ad assumere tale determinazione.
Passando, quindi, alla questione relativa alle proposte emendative del Governo al disegno di legge di stabilità, fa notare che - non essendovi ancora alcuna indicazione concreta circa i tempi di presentazione delle stesse, né in ordine al loro contenuto - le modalità di organizzazione dei lavori della Commissione potranno essere meglio definite nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, prevista per il pomeriggio di oggi.

La Commissione prende atto.

Libro verde: Verso sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e sicuri in Europa.
COM(2010)365 def.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento e conclusione - Approvazione di un documento finale).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.

Silvano MOFFA, presidente, nel comunicare che la XIV Commissione ha trasmesso il parere di competenza sul provvedimento in titolo, avverte che il relatore ha predisposto una nuova versione della propria proposta di documento finale (vedi allegato 2), che intende recepire le principali indicazioni derivanti dal predetto parere e dalle segnalazioni nel frattempo formulate dai gruppi.
Rileva quindi che, in caso di approvazione della nuova versione della proposta di documento finale, essa - assieme al parere della XIV Commissione - potrà conseguentemente essere trasmessa, oltre che al Governo (quale diretto destinatario della stessa) e alla Commissione europea (ai fini della relativa procedura di consultazione pubblica, che si concluderà il prossimo 15 novembre), anche al Consiglio europeo e al Parlamento europeo, in un'ottica di dialogo politico tra le istituzioni nazionali e quelle europee.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, nell'illustrare la nuova versione della propria proposta di documento finale, fa notare che essa tende a recepire le osservazioni formulate dai gruppi nel corso del dibattito. Si riferisce, in particolare, alle modifiche apportate al testo rispetto alla versione presentata nella giornata di ieri, che consistono, in particolare, nel sopprimere la citazione del «virgolettato» del Libro verde contenuta nella lettera a), nel valorizzare il metodo della concertazione sociale in ordine al punto b), nel prevedere forme di fiscalità agevolata in materia di previdenza complementare e in vista della salvaguardia del valore dei trattamenti previdenziali, nel fare riferimento al cosiddetto «Protocollo del welfare» del 2007 in ordine al tasso di sostituzione pari almeno al 60 per cento.
Fa altresì notare che, nella nuova versione della proposta, ha inteso fare riferimento alla correlazione tra l'adeguatezza dei trattamenti pensionistici e l'esigenza di una congrua crescita economica, in grado di consentire l'incremento della occupazione (in particolare, di quella dei giovani), rivendicando, inoltre, la scelta della maggioranza di introdurre per legge un adeguamento automatico delle prestazioni alle aspettative di vita, così come richiesto dall'Europa. Fa presente, poi, di aver inserito nella sua proposta anche talune indicazioni relative all'occupazione giovanile, ai lavoratori usuranti e disabili, nonché alla pari responsabilità genitoriale. Nell'osservare, inoltre, che il riferimento ai PIP è teso a promuovere un miglioramento del sistema di gestione di tali fondi pensionistici, segnala di avere previsto una specifica menzione delle forme pensionistiche a rendimento garantito.
Raccomanda, in conclusione, l'approvazione della nuova versione della proposta di documento finale, dichiarandosi convinto che essa vada nella direzione auspicata da tutti gruppi.

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Gaetano PORCINO (IdV) fa notare che permangono, anche nella nuova versione della proposta di documento finale, taluni elementi di criticità: preannuncia, dunque, su di essa l'astensione del suo gruppo.

Nedo Lorenzo POLI (UdC), esprimendo soddisfazione per le modifiche apportate al testo presentato nella giornata di ieri, ritiene che possa esservi un orientamento favorevole del suo gruppo sulla nuova versione della proposta di documento finale del relatore.
Evidenzia, peraltro, la necessità di un intervento in materia previdenziale di più ampio respiro, soprattutto per quanto concerne il secondo pilastro pensionistico, che in Italia stenta a decollare.

Giulio SANTAGATA (PD), condividendo il lavoro svolto dal relatore, teso a tenere in considerazione gli elementi emersi dal dibattito, rinviene ancora talune contraddizioni nella proposta di documento finale tra quanto indicato dalla lettera g), in materia di adeguamento automatico delle pensioni alle aspettative di vita, e quanto previsto alla lettera h), in relazione a meccanismi di uscita flessibili, diversamente configurabili a seconda delle diverse propensioni delle persone. Pur ritenendo questa una incoerenza da risolvere in favore dei meccanismi di flessibilità, preannuncia tuttavia il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova versione della proposta di documento finale, anche considerato che si tratta di un documento che non fa riferimento all'azione di Governo, ma è destinato a confluire in una riflessione di livello europeo.

Silvano MOFFA, presidente, intende complimentarsi con il relatore e con tutti i componenti della Commissione per il positivo lavoro svolto in occasione dell'esame del provvedimento in titolo.

La Commissione approva, quindi, la nuova versione della proposta di documento finale presentata dal relatore.

Sull'ordine dei lavori.

Michele SCANDROGLIO (PdL) intende segnalare alla presidenza e ai gruppi rappresentati in Commissione di avere predisposto un ordine del giorno, che sarà presentato in Assemblea in relazione al disegno di legge di stabilità, con cui si chiede al Governo un impegno per la soluzione del problema dei vincitori di concorsi pubblici che - a causa di una disposizione di recente prorogata con il decreto-legge n. 78 del 2010 - si trovano di fronte al sostanziale blocco delle assunzioni nel pubblico impiego e che attendono, in taluni casi anche da molto tempo, la chiamata in servizio da parte delle amministrazioni di riferimento. Considerato il circoscritto ambito dell'impegno e atteso che la problematica investe un argomento di grande serietà, che non può essere assunto come priorità di parte, auspica che il preannunciato ordine del giorno - già sottoscritto da deputati della maggioranza - possa incontrare anche il consenso dei gruppi di opposizione.

Maria Anna MADIA (PD) fa notare che il suo gruppo ha già presentato un'interrogazione sul tema segnalato dal deputato Scandroglio, che ha ricevuto una risposta «surreale» da parte del Governo - nella quale sono state citate disposizioni e procedure di scarsa comprensibilità - e che ha costretto lo stesso gruppo a predisporre un nuovo atto di sindacato ispettivo: ritiene, pertanto, che un eventuale ordine del giorno sulla materia non possa che essere redatto alla luce del contenuto degli atti richiamati.

Cesare DAMIANO (PD) ricorda che il suo gruppo ha richiamato da tempo la Commissione, nell'ambito dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, ad occuparsi di questo argomento, non soltanto prospettando l'esigenza di un incontro con il «Comitato XXVII Ottobre», che raggruppa le oltre 70.000 persone coinvolte nella vicenda, ma anche segnalando l'opportunità della celere

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adozione di misure - anche a carattere normativo - in grado di risolvere i problemi esistenti.

Silvano MOFFA, presidente, fa presente che la presidenza aveva già stabilito di affrontare la questione nell'ambito della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, prevista per il pomeriggio di oggi.

Michele SCANDROGLIO (PdL), pur nel rispetto delle determinazioni che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, potrà assumere al riguardo, insiste nel sollecitare una qualche forma di collaborazione con l'opposizione, per individuare una formulazione condivisa dell'ordine del giorno in precedenza richiamato, che potrebbe avere un carattere molto snello e semplice, proprio perché diretto esclusivamente alla soluzione dei problemi segnalati.

Cesare DAMIANO (PD) fa presente che il suo gruppo predisporrà, a sua volta, un ordine del giorno sull'argomento: eventuali elementi di convergenza potranno, quindi, registrarsi in sede di esame dei diversi atti di indirizzo che saranno presentati.

Silvano MOFFA, presidente, fa notare che la presidenza - ferme restando le determinazioni che saranno assunte dall'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi - non può che limitarsi a prendere atto delle considerazioni appena svolte dai deputati intervenuti.

La seduta termina alle 12.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 10 novembre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 12.35.

Norme per la prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i limiti di età per il pensionamento di vecchiaia.
C. 2671 Cazzola, C. 3343 Santagata, C. 3549 Fedriga, C. 3582 Paladini.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 21 luglio 2010.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, ricorda che il seguito dell'esame dei provvedimenti in titolo è stato da ultimo rinviato, acquisito anche l'orientamento del Governo, per consentire alla Commissione di valutare le più opportune modalità di prosecuzione del proprio lavoro istruttorio. Al riguardo, rileva che - considerata la complessità tecnica dell'argomento e valutate anche le considerazioni svolte dal rappresentante del Governo nella seduta del 6 luglio scorso - appare utile verificare se vi siano le condizioni per la possibile definizione di un testo unificato dei progetti di legge in esame, prima ancora di procedere ad un eventuale ciclo di audizioni informali, che potrebbero coinvolgere i soggetti istituzionali più direttamente interessati.
Per tali ragioni, propone che la Commissione proceda alla nomina di un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa delle proposte di legge nn. 2761, 3343, 3549 e 3582.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidenza di indicarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

Silvano MOFFA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Modifiche alla normativa in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici.
C. 389 Volontè e C. 1160 Pittelli.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in titolo.

Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, intende preliminarmente svolgere talune considerazioni generali sull'urgenza di intervenire sul tema oggetto delle proposte di legge in esame, segnalando come recenti dati dell'ISTAT dimostrino un leggero aumento degli infortuni domestici, che interessano soprattutto anziani, donne e minori.
Passando al merito dei provvedimenti in titolo, osserva che le abbinate proposte di legge recano modifiche alla legge 3 dicembre 1999, n. 493, che ha riconosciuto il valore sociale del lavoro effettuato all'interno della famiglia e introdotto l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni in ambito domestico. In via preliminare, fa presente che la proposta di legge n. 1160 riproduce - con minime variazioni - il testo unificato elaborato dalla XI Commissione nella scorsa legislatura sulla base di una serie di provvedimenti firmati da gruppi di maggioranza e di opposizione: l'esame del testo, successivamente alla sua trasmissione alle Commissioni competenti in sede consultiva, si è interrotto a causa della fine della legislatura. Rileva, quindi, che le proposte di legge intervengono su vari aspetti della legge n. 493 del 1999. Per quanto riguarda le attività di informazione ed educazione, fa notare che la proposta di legge n. 1160 introduce l'obbligo per le regioni e le province autonome di elaborare programmi informativi e formativi in relazione agli infortuni domestici. Al riguardo, fa presente che la legislazione vigente configura invece tale attività come meramente facoltativa; conseguentemente, regioni e province autonome sono tenute a trasmettere annualmente al Ministro della salute una relazione sui programmi informativi e formativi realizzati.
Sottolinea poi che entrambe le proposte di legge in esame estendono l'ambito dei rischi coperti dall'assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico. Al riguardo, ricorda che attualmente tale assicurazione riguarda i casi di infortunio in ambito domestico da cui sia derivata l'inabilità permanente al lavoro non inferiore al 27 per cento o che abbiano per conseguenza la morte: la proposta di legge n. 1160 abbassa il limite percentuale minimo di inabilità permanente al lavoro coperta dalla assicurazione, portandolo al 25 per cento; la proposta di legge n. 389, invece, estende l'assicurazione all'ipotesi di inabilità temporanea assoluta che comporti una riduzione della capacità lavorativa non inferiore a sette giorni e non superiore a sei mesi.
Fa notare che le proposte di legge prevedono un ampliamento della platea dei soggetti che devono obbligatoriamente iscriversi all'assicurazione per gli infortuni domestici, mediante una modifica dei relativi limiti di età: attualmente tale obbligo sussiste per le persone di età compresa fra i 18 ed i 65 anni che svolgono in via esclusiva attività di lavoro in ambito domestico. In particolare, segnala che la proposta n. 389 elimina il limite massimo di età, prevedendo l'assicurazione per tutti coloro che abbiano compiuto la maggiore età, mentre la proposta di legge n. 1160 innalza il limite a 70 anni. Fa presente che la sola proposta di legge n. 389 introduce invece la facoltà di iscriversi all'assicurazione contro gli infortuni domestici per coloro che svolgono attività di lavoro in ambito domestico in via non esclusiva, limitatamente al rischio di inabilità temporanea assoluta.
Per quanto concerne il premio assicurativo, sottolinea che la proposta di legge n. 389 ne modifica l'ammontare portandolo dagli attuali 12,91 euro annui a 15 euro. Rileva che entrambe le proposte di legge intervengono sui requisiti richiesti ai soggetti assicurati ai fini dell'esonero dal versamento del premio assicurativo, elevando i limiti di reddito sia individuale sia familiare. Al riguardo, ricorda che attualmente il premio assicurativo è a carico

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dello Stato per i soggetti in possesso di redditi lordi propri non superiori a 4.648 euro, appartenenti ad un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non sia superiore a 9.292 euro. In particolare, la proposta n. 389 fissa il limite di reddito individuale in 6.714 euro annui e quello di reddito del nucleo familiare in 11.271 euro annui; la proposta n. 1160 fissa il limite di reddito individuale in 6.732 euro annui e quello di reddito del nucleo familiare - al pari della proposta di legge n. 389 - in 11.271 euro annui.
Segnala che la proposta di legge n. 1160 interviene sulle modalità di riscossione dei premi assicurativi, prevedendo che questa possa avvenire anche mediante i sistemi appositamente previsti dal comitato amministratore o mediante sistemi comunque compatibili con altri tipi di riscossione, ponendo in evidenza che entrambe le proposte di legge intervengono sulle prestazioni INAIL spettanti a fronte di infortuni domestici. Fa presente che la proposta n. 389 introduce, per il caso di inabilità temporanea assoluta, una indennità pari a 10 euro al giorno, esente da oneri fiscali, in caso di riduzione della capacità lavorativa a seguito dell'infortunio domestico per un periodo compreso tra 7 giorni e 6 mesi; tale indennità è erogata a decorrere dall'ottavo giorno successivo a quello dell'infortunio. Inoltre, osserva che la proposta introduce il rimborso delle spese effettuate in conseguenza dell'infortunio, se sostenute presso una struttura pubblica. Sottolinea, invece, che la proposta di legge n. 1160 stabilisce che ai soggetti infortunati è assicurata l'erogazione, da parte dell'INAIL, delle prestazioni medico-legali e delle prime cure ambulatoriali previste dall'articolo 12 della legge n. 67 del 1988. Infine, rileva che la proposta di legge n. 1160 interviene sul Fondo autonomo speciale istituito presso l'INPS per la gestione dell'assicurazione, al fine di specificarne poteri e modalità di funzionamento.
Esposto il contenuto dei provvedimenti in esame, dichiara quindi di attendere eventuali elementi che potranno emergere dal dibattito, che avrà luogo nella prossime sedute.

Silvano MOFFA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Agevolazioni per la conversione dei rapporti di collaborazione in contratti di lavoro a tempo indeterminato e ulteriori disposizioni in materia di lavoro.
C. 3542 Damiano.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, osserva che la proposta di legge in esame è volta a introdurre una serie di incentivi alla conversione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in contratti a tempo indeterminato. Fa notare che il provvedimento si compone di 3 articoli, segnalando che l'articolo 1 riconosce una agevolazione contributiva a favore dei datori di lavoro che hanno proceduto alla conversione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in contratti a tempo indeterminato, in applicazione di disposizioni di legge o di contratti ovvero di accordi collettivi nazionali, territoriali o aziendali, stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Fa presente che l'agevolazione, in particolare, è riconosciuta alle imprese che dimostrano di avere sul totale degli occupati una percentuale non superiore al 15 per cento di lavoratori con contratti di collaborazione a progetto. Evidenzia che l'agevolazione contributiva viene riconosciuta per un periodo complessivo di 36 mesi e che gli importi si riducono progressivamente dopo il primo e il secondo anno; l'entità dell'agevolazione è doppia per i datori di lavoro con sede nel Mezzogiorno. In particolare, la riduzione contributiva è pari al 40 per cento nel primo

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anno (80 per cento nel mezzogiorno), al 30 per cento nel secondo anno (60 per cento nel Mezzogiorno) e al 20 per cento nel secondo anno (40 per cento nel Mezzogiorno).
Sottolinea che l'articolo 2 modifica l'articolo 61 del decreto legislativo n. 276 del 2003, al fine di meglio definire le caratteristiche e l'oggetto delle prestazioni proprie dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa e, quindi, ridurre dubbi interpretativi e prevenire pratiche abusive di tale istituto. In particolare, si stabilisce che le prestazioni oggetto di una collaborazione coordinata e continuativa si configurano come rapporto di natura subordinata qualora siano rese senza che al prestatore d'opera sia riconosciuta effettiva autonomia nella determinazione temporale delle stesse o la facoltà di determinarne i ritmi ed eventuali interruzioni ovvero il committente eserciti un potere direttivo o disciplinare nei confronti del lavoratore.
Pone in evidenza che l'articolo 3 modifica gli articoli 82 e 87 del decreto legislativo n. 163 del 2006, con cui è stato approvato il Codice dei contratti pubblici: la modifica, in particolare, è volta a prevedere che, nella determinazione del prezzo più basso richiesto dalle amministrazioni pubbliche per l'assegnazione di una commessa di beni e di servizi, siano esclusi i costi relativi alle retribuzioni del personale, stimati sulla base dei livelli della contrattazione nazionale di riferimento, nonché i costi relativi agli adempimenti previsti per il rispetto delle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Intende, infine, esprimere talune considerazioni preliminari, che si augura possano offrire un contributo costruttivo al dibattito. In proposito, evidenzia anzitutto la necessità di valutare l'impatto di natura finanziaria che le disposizioni in esame potranno produrre sui conti pubblici, facendo tesoro anche di quanto riportato nella documentazione predisposta dagli uffici. Soffermandosi poi sull'articolo 1, fa notare che la previsione di uno sgravio contributivo maggiore per il Mezzogiorno, in vista di una conversione dei rapporti di collaborazione, non appare del tutto logica, essendo il fenomeno del precariato diffuso in maniera significativa anche nel Nord del Paese. Ritiene, peraltro, che le problematiche di tali lavoratori nel Sud siano da ricondurre in una riflessione di più ampio respiro sul tema dell'occupazione e dello sviluppo dell'economia in tali zone del territorio. Si interroga, poi, sull'effettiva utilità degli articoli 2 e 3, ritenendo la disciplina vigente e le prassi attualmente in atto già in grado di tutelare i lavoratori e le aziende da forme di abuso dei contratti atipici e da fenomeni di gare al massimo ribasso.

Cesare DAMIANO (PD) ritiene che, a prescindere dalle necessarie verifiche sulla sostenibilità finanziaria delle misure prospettate, la Commissione sia chiamata a compiere una precisa scelta politica, volta ad invertire la rotta sul tema del precariato: si tratta, a suo avviso, di consentire a quelle imprese virtuose, che decidono di stabilizzare i lavoratori, di rimanere sul mercato senza il rischio di essere scavalcate nei rendimenti produttivi dalle aziende che, al contrario, procedono ad aste al massimo ribasso o ricorrono a contratti di collaborazione fittizia. Evidenzia, in particolare, la necessità di svolgere una riflessione approfondita sul tema degli appalti, laddove spesso si registra la violazione dei livelli minimi sindacali previsti dai contratti nazionali, sottolineando altresì l'esigenza di rivolgere particolare attenzione al Mezzogiorno (considerata la debolezza dei mercati del lavoro in tali zone), pur riconoscendo una diffusione nazionale del fenomeno del lavoro flessibile.
Auspica, in conclusione, che si possa riflettere con serenità e pacatezza su tali tematiche, in vista dell'elaborazione di un testo condiviso, che dia un segnale forte e positivo alle imprese che rispettano le regole e agli stessi lavoratori precari.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.

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INTERROGAZIONI

Mercoledì 10 novembre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 14.05.

5-03225 Gnecchi: Problematiche relative alle donne titolari della pensione ai superstiti.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Marialuisa GNECCHI (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la risposta fornita, ritiene che sul tema sia necessario mantenere alta l'attenzione attraverso un monitoraggio costante e dettagliato, dal momento che gli ultimi interventi legislativi dell'Esecutivo in materia previdenziale hanno pesantemente penalizzato le donne, senza che, peraltro, siano stati avviate adeguate politiche di genere.

5-03641 Bellanova: Situazione dei lavoratori addetti ai servizi di pulizia negli istituti scolastici.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Teresa BELLANOVA (PD), non potendo che dichiararsi insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, si domanda se si sia realmente compreso il tenore del suo atto di sindacato ispettivo, dal momento che non è stata prospettata alcuna soluzione alla problematica descritta, nonostante gli impegni assunti dal Governo sull'argomento in occasione dello svolgimento di una precedente interrogazione vertente sul medesimo oggetto: sembra quasi, a suo avviso, che il Governo si sia limitato a rispondere proprio ai quesiti posti nel precedente atto di sindacato ispettivo. Nell'evidenziare il processo di decadimento a cui è stata costretta la scuola italiana a causa delle politiche del Governo, paventa il rischio che i lavoratori in questione rimangano senza stipendio ancora per molto tempo, nonostante essi continuino responsabilmente ad assicurare il corretto svolgimento delle attività di pulizia negli istituti scolastici.
Preannunziata l'intenzione di presentare un ulteriore atto di sindacato ispettivo, al fine di ottenere finalmente una risposta convincente sull'argomento, invita il Governo a farsi carico di tale problematica e a intraprendere tutte le iniziative necessarie per il proseguo dell'attività lavorative di tali persone, nel rispetto di precisi impegni assunti in sede parlamentare.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.25.

RISOLUZIONI

Mercoledì 10 novembre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 14.25.

7-00403 Antonino Foti: Modalità di esercizio del diritto al pensionamento.
7-00428 Damiano: Modalità di esercizio del diritto al pensionamento.
(Discussione congiunta e rinvio).

La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che le risoluzioni in titolo, vertendo sul medesimo argomento, saranno discusse congiuntamente. Invita, quindi, i presentatori ad illustrare le proprie risoluzioni, ricordando

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che l'orientamento del Governo su di esse sarà espresso nella prossima seduta.

Giuliano CAZZOLA (PdL), nell'illustrare la risoluzione n. 7-00403, di cui è cofirmatario, fa notare che essa riprende il contenuto di taluni ordini del giorno presentati nel corso dell'esame della manovra economica estiva, volti ad impegnare l'Esecutivo a farsi carico, compatibilmente con le condizioni di finanza pubblica, di ulteriori fattispecie a cui applicare i previgenti termini di decorrenza dei trattamenti pensionistici inferiori all'anno. Richiama, quindi, i differenti impegni previsti nel testo, che indicano l'opportunità di un intervento parzialmente correttivo e integrativo del decreto-legge n. 78 del 2010.
Dopo aver indicato i soggetti ai quali, a suo avviso, andrebbero applicate talune deroghe alla normativa vigente e richiamata l'esigenza di individuare una soluzione per il problema dei lavoratori che abbiano raggiunto i quaranta anni di contribuzione, auspica che sul tema possa registrarsi il consenso di tutti i gruppi, dal momento che anche l'altro atto di indirizzo presentato dai gruppi di opposizione, pur con una sensibile diversità nelle premesse, chiede al Governo l'assunzione di impegni analoghi.

Marialuisa GNECCHI (PD) nell'illustrare la risoluzione n. 7-00428, di cui è cofirmataria, osserva che essa mira a promuovere il cambiamento di talune decisioni assunte dall'Esecutivo in materia previdenziale, che, a suo avviso, hanno danneggiato gravemente taluni soggetti, non contemplando, peraltro, alcun aggiornamento dei coefficienti di calcolo delle pensioni. Tra tali soggetti, cita, in particolare, i lavoratori in mobilità che non rientrano nei limiti previsti dalla legge, i soggetti che si trovino in stato di disoccupazione, le lavoratrici della pubblica amministrazione nei confronti delle quali la legge dispone l'elevazione a 65 anni del requisito anagrafico della pensione di vecchiaia, i lavoratori che siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria e abbiano effettuato almeno un versamento previdenziale.
Mette poi in evidenza le evidenti contraddizioni nelle quali è incorso il Governo sul versante previdenziale, considerato che, da un lato, esso ha inteso propiziare la fuoriuscita dei lavoratori dalla pubblica amministrazione, peraltro con provvedimenti confusi e in contrasto tra di loro, e dall'altro sembra propenso a posticipare la maturazione dei requisiti pensionistici per risolvere problemi di finanza pubblica.
In conclusione, auspica che anche i gruppi di maggioranza possano convergere sul riconoscimento di tali incoerenze, al fine di spingere il Governo quantomeno a porre rimedio a misure lesive degli interessi delle aziende e dei lavoratori.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 10 novembre 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.20.