CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 novembre 2010
395.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 10 novembre 2010. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 13.15.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica il Protocollo sulle disposizioni transitorie allegato al Trattato sull'Unione europea, al Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e al Trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, fatto a Bruxelles il 23 giugno 2010. Delega al Governo per l'adozione di disposizioni attuative al fine dell'assegnazione all'Italia del seggio supplementare nel Parlamento europeo.
C. 3834 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 novembre 2010.

Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore per la I Commissione, riferendo sui risultati del lavoro di approfondimento da lui svolto, conferma l'impressione manifestata nella seduta di ieri che non esista un criterio assolutamente obiettivo e indiscutibile per assegnare, in base ai risultati elettorali del 2009, il nuovo seggio spettante all'Italia. Ciò premesso, osserva che sono ipotizzabili tre procedure diverse, a seconda che i voti validamente espressi nelle elezioni del 2008 siano divisi per 73, per 72 o per 1.
Nella prima ipotesi, quella della divisione per 72, il seggio verrebbe assegnato in base al criterio del più alto resto stabilito dalla legge elettorale per il parlamento europeo: si tratterebbe quindi di assegnare il seggio alla lista che ha il più alto resto tra quelli che non hanno già concorso all'assegnazione di seggi. Questo criterio si basa non solo sui risultati delle elezioni del 2009, come richiesto dal Protocollo cui si tratta di dare attuazione, ma anche sulle operazioni eseguite su quei risultati al fine di ottenere la copertura di 72 seggi: in altre parole, la divisione della cifra elettorale nazionale per 72 non viene

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messa in discussione. Utilizzando questo sistema si determina però un'alterazione dell'equilibrio del sistema e in particolare della rappresentatività, perché i calcoli del 2009 sono stati eseguiti, per l'appunto, per assegnare 72 e non 73 seggi: si tratta di un forte limite di questo criterio.
Nella seconda ipotesi, quella della divisione per 73, si pone in astratto il problema della messa in discussione dei seggi già assegnati nel 2009: è però un problema astratto, in quanto, alla prova dei fatti, risulta che, in questo caso, per un fatto fortuito, la divisione della cifra elettorale nazionale per 73 non altera i risultati del 2009. Naturalmente, qualora si intendesse adottare questa soluzione, occorrerebbe precisare che essa si applica unicamente ai fini dell'identificazione del soggetto che deve ricoprire il settantatreesimo seggio e non pone quindi in discussione né il mandato dei deputati europei già proclamati né l'aspettativa di quanti dovessero essere eventualmente chiamati a subentrare nei casi previsti dalla legge; diversamente, la soluzione aggraverebbe il problema. È questa, a suo avviso, la soluzione preferibile.
Nella terza ipotesi, quella della divisione per 1, non sarebbe necessaria una disposizione di salvaguardia delle proclamazioni già avvenute. Però va detto che la legge elettorale per il parlamento europeo prevede che il calcolo avvenga mediante il sistema del quoziente intero e dei più alti resti, mentre, nell'ipotesi in esame, non vi sarebbe quoziente, per cui il seggio sarebbe attribuito con un criterio assai diverso da quello utilizzato normalmente.
C'è poi un altro aspetto del quale si deve forse tenere conto: occorre infatti valutare l'opportunità di introdurre un correttivo che - anche alla luce delle considerazioni svolte nella sentenza della Corte costituzionale richiamata ieri - permetta di bilanciare, nell'assegnazione del settantatreesimo seggio, il fenomeno dello spostamento di seggi da una circoscrizione all'altra (cosiddetto splitting) determinatosi, sulla base della legge vigente, nelle elezioni del 2009, il quale ha fortemente penalizzato le circoscrizioni nelle quali rientrano le regioni del sud e le isole.
Quanto, infine, alla questione se sia preferibile una norma di delega legislativa ovvero una norma direttamente precettiva, pur essendo aperto anche alla prima ipotesi, esprime una preferenza per la seconda, che renderebbe più semplice la di per sé complessa formulazione dell'emendamento che si tratta ora di definire.

Donato BRUNO, presidente, ringrazia il relatore per l'approfondito lavoro svolto.

Gianclaudio BRESSA (PD) ringrazia anch'egli il relatore per il lavoro svolto, che deve portare all'individuazione di una soluzione non facile nel quadro di una situazione oggettivamente complessa. La complessità riguarda infatti la materia ed il fatto che, in questo caso, ogni soluzione prospettata avrà necessariamente un nome ed un cognome, essendo riferita ai risultati delle elezioni già svolte.
Da atto al relatore di aver prospettato le uniche soluzioni possibili. Ritiene peraltro fantasiosa ed impraticabile l'ultima soluzione. Restano invece da valutare con serietà le altre due soluzioni (fare riferimento a 72 o a 73 seggi) e si riserva di svolgere, in proposito, un'attenta valutazione.
In questa fase, ritiene di dover comunque fare presente che, non essendo possibile individuare un criterio assolutamente oggettivo, occorrerà giungere alla definizione di un criterio il più possibile chiaro e scevro da margini di opinabilità.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire dichiara concluso l'esame preliminare.

Gianclaudio BRESSA (PD), prima di passare alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti, chiede preliminarmente se, ai fini dell'assegnazione del seggio ulteriore, vi sia consenso

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sull'opportunità di intervenire con una norma direttamente applicabile anziché fare rinvio ad una disposizione di delega al Governo.

Donato BRUNO, presidente, ricorda come sull'opportunità di intervenire con una norma direttamente applicabile anziché con una disposizione di delega al Governo sia già stata manifestata la disponibilità del relatore.
Propone quindi di fissare a lunedì 15 novembre alle ore 16 il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge in oggetto.

Le Commissioni consentono.

Donato BRUNO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.35.