CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 novembre 2010
392.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 4 novembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il Vice Ministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 10.35.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana del 3 novembre 2010.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che è ancora in corso un approfondimento sulle proposte emendative da parte del Governo e sospende quindi la

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seduta che riprenderà alle ore 11, segnalando che, alla luce del ritardato avvio della seduta antimeridiana, non può considerarsi acquisita la prevista interruzione dei lavori alle ore 12.

La seduta, sospesa alle 10.40, riprende alle 11.05.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri era stata consentita, in via eccezionale, la presentazione di una nuova formulazione dell'emendamento D'Antoni 1.213, della quale si era comunque riservato di valutare l'ammissibilità. Avverte che è quindi stato effettivamente presentato l'emendamento D'Antoni 1.213 (nuova formulazione) (vedi allegato 1), che può considerarsi ammissibile.
Ricorda che la seduta precedente si era chiusa con l'impegno del Governo a procedere ad una ulteriore riflessione sugli emendamenti presentati.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS fa presente che il trascorrere del tempo ha rafforzato la precedente convinzione del Governo riguardo ai temi essenziali della saldezza dei conti pubblici e della solidità finanziaria in riferimento ai quali ritiene indispensabile una rapida conclusione dell'esame dei disegni di legge di bilancio annuale e pluriennale dello Stato e di stabilità. L'approvazione di questi provvedimenti è strumento essenziale in una fase finanziaria ed economica molto particolare legata al mutare della situazione e del clima mondiale. Ritiene utile pertanto scindere la fase di consolidamento dei conti da quella di analisi di eventuali esigenze prospettate dagli emendamenti, ferma restando l'intangibilità dei saldi di bilancio. Fa inoltre presente che, per quanto riguarda il patto di stabilità, si dovrà comunque procedere nella considerazione delle negoziazioni in corso con le autonomie locali. Per quanto riguarda gli altri temi, ritiene che essi potrebbero essere meglio affrontati in una sede successiva, anche in tempi brevi, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Osserva inoltre che il Governo sta approfondendo in tempi rapidi la questione relativa ai fondi per le aree sottoutilizzate (FAS). Fa presente, infine, per i restanti temi sollevati dagli emendamenti, che la posizione del Governo, che ha operato una successiva riflessione a seguito delle sollecitazioni parlamentari, rimane la medesima.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel concordare con quanto sostenuto dal Governo, ritiene che nella giornata odierna fonti autorevoli offriranno un'apertura su alcune tematiche affrontate da emendamenti non solo dell'opposizione ma anche della maggioranza, e vi potrà essere la possibilità di accoglimento di istanze recate dagli emendamenti in altra sede.

Marco MARSILIO (PdL), relatore per il disegno di legge di bilancio, osserva che, allo stato attuale, non vi sono elementi tali da giustificare un diverso avviso dei relatori rispetto agli emendamenti e che, in generale, l'atteggiamento di prudenza del Governo è sostenuto dalla maggioranza e vale sia per la legge di stabilità che per la legge di bilancio. Riconferma pertanto il proprio orientamento sugli emendamenti già espresso in precedenza.

Bruno TABACCI (UDC) esprime delusione per il fatto che, preso atto della riconferma dei pareri espressi già nella seduta di ieri, si sarebbe già potuto iniziare a votare gli emendamenti nella precedente seduta. Esprime parimenti delusione per il modo laconico con cui si è espresso il Vice Ministro e ritiene conseguentemente che non resti che votare gli emendamenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dà conto delle sostituzioni e passa alla votazione degli emendamenti.

Gioacchino ALFANO (PdL) chiede al Governo, fermo restando il suo parere contrario, quale sia l'effetto dell'emendamento

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Fluvi 1.33 e quindi il motivo sostanziale per cui il Governo sarebbe contrario.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS, riassumendo le conseguenze normative del dispositivo recato dall'emendamento Fluvi 1.33, fa presente che, secondo il Governo, tali disposizioni creerebbero un danno soprattutto per i piccoli operatori.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fluvi 1.33 e Fluvi 1.32.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud) ritiene necessario che il suo emendamento 1.44 sia posto in votazione per le ragioni spiegate nella seduta precedente, a cui espressamente rinvia. Fa presente inoltre che il Governo non ha dato chiarimenti circa la disponibilità eventuale di risorse che possano coprire le spese recate dell'articolo 1.

Gioacchino ALFANO (PdL) osserva che nel suo parere il Governo ha formulato più che altro un auspicio. Ritiene invece necessario che il Governo espliciti maggiormente le motivazioni poste alla base del suo eventuale parere contrario.

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS, con riferimento alla richiesta del deputato Alfano, fa presente che il comma 5 dell'articolo 1 reca una norma facoltativa che non prevede l'obbligo di utilizzo per determinate finalità, costituendo invece un meccanismo di vasi comunicanti tale da consentire l'uso di risorse per far fronte a spese rilevanti riferite ai livelli essenziali delle prestazioni, consentendo dunque - in un momento di difficoltà economica - l'utilizzazione di fondi altrimenti giacenti. Tale facoltà può essere attivata dalla singola regione che può scegliere secondo il proprio orientamento se utilizzare o meno risorse che non vengono tolte, ma lasciate nella sua disponibilità. Parimenti, per il comma 6, fa presente che si tratta di risorse, ammontanti a 1.500 milioni di euro, relative al Fondo per le aree sottoutilizzate destinate alla programmazione regionale per l'anno 2012, che vengono destinate a interventi di edilizia pubblica. Osserva pertanto che con i commi 5 e 6, senza nulla togliere alle regioni, si consente loro di accedere ad una sorta di piccolo acceleratore della spesa destinato a funzioni essenziali, ferma restando la loro piena autonomia. La finalità è dunque quella di venire incontro a difficoltà di tipo decisionale legate ai programmi pluriennali per consentire un impiego più rapido delle risorse, anche in funzione anticiclica. Sulla scorta di quanto esposto, invita i presentatori a ritirare l'emendamento Commercio 1.44 per valutare eventualmente la possibilità di riproporre la questione all'Assemblea operando una valutazione più approfondita.

Massimo POLLEDRI (LNP), pur comprendendo le motivazioni del presentatore dell'emendamento Commercio 1.44, osserva che una riflessione sull'utilizzo dei fondi per le aree sottoutilizzate necessita di un'analisi più compiuta. Sottolinea, in particolare, che la mancata approvazione del comma 5, e soprattutto del comma 6, dell'articolo 1 potrebbero avere delle conseguenze estremamente pericolose, se non disastrose per le regioni del Sud, secondo quanto ha dedotto anche dalla sua partecipazione alla Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali. Ritiene, infatti, che la misura contemplata al comma 6 abbia notevole importanza per l'ammodernamento tecnologico di ospedali e infrastrutture sanitarie, necessario specie in regioni oggi in dissesto sanitario. In particolare, fa presente che i 1.500 milioni di euro previsti dallo stesso comma 6 sono già stati ripartiti, specie alle regioni del Sud, dopo il necessario passaggio alla Conferenza Stato-Regioni. Fa inoltre presente che per alcune regioni del Sud non si conosce ancora, come è il caso della Calabria, nella quale il governatore Scopelliti sta operando per superare tale carenza, l'esatta entità del disavanzo sanitario. Osserva inoltre che proprio gli ospedali meno efficienti sono quelli che

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garantiscono i peggiori livelli di assistenza ai malati e sono quelli in cui si spreca di più. Cita a titolo di esempio i problemi dell'ospedale di Locri in Calabria, che non trovano soluzione per una serie di motivazioni che potrebbero essere invece rimosse. Allo stesso modo i moderni programmi di telemedicina, molto utili specie nelle zone montane, non possono trovare attuazione. Osserva pertanto che, con riferimento agli esempi citati e ad altri, riguardanti la Liguria, la Sicilia o l'Emilia Romagna, questi progetti di edilizia sanitaria pubblica verrebbero compromessi qualora risultasse approvato l'emendamento che sopprime il comma 6 dell'articolo 1. Invita pertanto l'opposizione a non assumere atteggiamenti che potrebbero contrastare non solo la politica del Governo, ma anche quella di molte regioni, in tema di edilizia sanitaria pubblica. Fa presente inoltre che, qualora gli interventi di edilizia sanitaria non fossero più finanziabili, bisognerebbe rimodulare i piani stessi e rinviarli a una nuova approvazione in ambito regionale, con pesantissime conseguenze finanziarie per la sanità locale. Osserva inoltre che tali conseguenze non sarebbero limitate alle strutture pubbliche e coinvolgerebbero i fornitori delle stesse, già in sofferenza per il ritardo nei pagamenti pubblici che vanno dai 180 giorni della Lombardia ai 700 della Calabria. Osserva inoltre che le regioni più virtuose potrebbero addirittura essere quelle maggiormente danneggiate dalla mancata approvazione della norma recata dal comma 6. In conclusione, preannuncia che voterà contro l'emendamento Commercio 1.44 ed invita l'opposizione a volere considerare con la massima attenzione le eventuali conseguenze della sua approvazione.

Pietro FRANZOSO (PdL) osserva che i temi affrontati dall'emendamento Commercio 1.44 sono particolarmente rilevanti ed impongono una riflessione di carattere complessivo sull'utilizzo delle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate. A quest'ultimo riguardo, segnala, in primo luogo, la necessità di garantire un utilizzo appropriato di tali risorse, specialmente nell'ambito della programmazione realizzata a livello regionale, dal momento che troppo spesso i fondi per le aree sottoutilizzate non sono stati gestiti in modo efficiente e proficuo. Osserva che anche in sede parlamentare dovrà dimostrarsi una maggiore attenzione al corretto utilizzo delle risorse destinate alle aree sottoutilizzate, ricordando i problemi emersi in sede di esame parlamentare dello schema di delibera del CIPE n. 31/2010, nel corso del quale è stata respinta una proposta di parere che ribadiva l'esigenza di garantire il rispetto della destinazione dell'85 per cento delle risorse in favore delle regioni del Mezzogiorno e del 15 per cento in favore di quelle del centro-nord. Nel sottolineare come, in quella circostanza, alla mancata partecipazione alla seduta di tutti i commissari della maggioranza si sia associata la scelta dei deputati dell'opposizione di far prevalere valutazioni di carattere politico rispetto al merito della proposta di parere, ritiene che la mancata approvazione della citata proposta abbia rappresentato un pagina senza dubbio negativa ed auspica che possa rapidamente essere espresso un parere, al fine di consentire al CIPE di procedere celermente alla riprogrammazione della risorse del fondo infrastrutture e di renderle, conseguentemente disponibili per gli utilizzi previsti. Ribadisce, in ogni caso, la necessità di un utilizzo appropriato delle risorse proveniente dal fondo per le aree sottoutilizzate, che, anche nell'ambito delle previste riprogrammazioni, dovrebbero essere destinate esclusivamente alla finalità per le quali furono inizialmente stanziate. Ritiene, inoltre, che anche le regioni debbano svolgere in modo più efficace il proprio compito e debbano, pertanto cessare atteggiamenti, come quelli di recente mostrati dalla regione Puglia, che insiste nel richiedere l'assegnazione di fondi relativi alla programmazione 2007-2013, senza aver ancora proceduto a spendere quelli relativi alla precedente programmazione. Giudica, altresì, necessario che

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la programmazione degli utilizzi garantisca la destinazione dei fondi FAS ad interventi in grado di promuovere lo sviluppo economico, evitando la dispersione delle risorse in una pluralità di interventi di spesa di scarso rilievo. Con specifico riferimento all'utilizzo delle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate in materia sanitaria, ritiene che non sia corretto utilizzare tali risorse al fine di assicurare copertura a pregresse situazioni di indebitamento, in quanto, a suo avviso, tali risorse devono essere essenzialmente destinate ad interventi infrastrutturali nel settore ospedaliero e dell'assistenza. A tale riguardo, osserva che non appare condivisibile la scelta di recente adottata dalla regione Puglia, che sembra preludere all'integrale privatizzazione del sistema ospedaliero nella provincia di Taranto, con la costruzione di una grande struttura ospedaliera di natura terapistica. Ritiene, pertanto, che nell'affrontare le questioni attinenti alle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate, ci si debba innanzitutto preoccupare di garantire l'appropriato utilizzo di tali risorse.

Renato CAMBURSANO (IdV) chiede al presidente di chiarire come intenda organizzare i lavori della Commissione al fine di garantire l'effettiva votazione degli emendamenti presentati, tenuto conto della particolare lunghezza degli interventi dei parlamentari della maggioranza.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che le questioni affrontate dall'emendamento Commercio 1.44 sono particolarmente rilevanti e meritano un giusto approfondimento. Propone, pertanto, di accantonarne l'esame.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud) ritiene che il rinvio della votazione dell'emendamento 1.44, di cui è primo firmatario, potrebbe essere utile qualora il Governo e i relatori utilizzino gli ulteriori margini di tempo loro concessi per una più approfondita riflessione in materia. Quanto al merito della proposta emendativa, osserva che le risorse stanziate dal comma 6 dell'articolo 1 del disegno di legge potranno essere utilizzate per diverse coperture. Ritiene, pertanto, che possa condividersi la scelta di non procedere alla votazione dell'emendamento 1.44, a condizione che, dopo la prevista interruzione, i lavori della Commissione riprendano dall'esame dell'emendamento 1.44.

Gioacchino ALFANO (PdL), nell'osservare come l'emendamento Commercio 1.44 sia strettamente connesso agli identici emendamenti Commercio 1.43 e Occhiuto 1.61, sottolinea l'esigenza di interrompere i lavori della Commissione al fine di consentire ai deputati del suo gruppo di prendere parte alla riunione della direzione nazione del proprio partito.

Roberto OCCHIUTO (UdC) osserva che l'accantonamento dell'emendamento Commercio 1.44, non può essere disposto in assenza di un'analoga decisione sugli emendamenti Commercio 1.43 e Occhiuto 1.61, dichiarando fin d'ora di non concordare con un'eventuale proposta di accantonamento dell'emendamento 1.61 di cui è primo firmatario.

Antonino LO PRESTI (FLI) osserva che, essendo terminati gli interventi per dichiarazione di voto sull'emendamento Commercio 1.44, il proprio gruppo chiede di procedere alla votazione di tale emendamento, salvo che il Governo non intenda rivedere il parere espresso su di esso. In tale caso si dichiara disponibile alla prevista interruzione dei lavori, purché nella seduta pomeridiana l'esame riprenda dall'emendamento Commercio 1.44.

Antonio BORGHESI (IdV) ricorda che il presidente Giorgetti, nel comunicare i ritardato avvio della seduta antimeridiana di oggi, aveva lasciato intendere che i

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lavori della Commissione non si sarebbero interrotti alle ore 12, come stabilito nella giornata di ieri.

Pier Paolo BARETTA (PD) dichiara che il proprio gruppo è favorevole a proseguire l'esame dell'emendamento Commercio 1.44.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che non possa non considerarsi la circostanza che è prevista una riunione della direzione nazionale del Popolo della Libertà, proponendo, pertanto, di interrompere l'esame e di riprenderlo nella seduta pomeridiana a partire dall'emendamento Commercio 1.44.

Roberto OCCHIUTO (UdC), nel rilevare come la proposta di accantonamento sia intervenuta in una fase nella quale si erano concluse le dichiarazione di voto, ritiene che tale proposta dovrebbe essere posta in votazione.

Chiara MORONI (FLI) osserva che occorre tenere distinte le ipotesi di interruzione dei lavori e di accantonamento dell'emendamento Commercio 1.44, evidenziando che il proprio gruppo è favorevole all'interruzione decisa nella giornata di ieri, che consentirebbe al Governo e ai relatori un'ulteriore riflessione sull'emendamento in questione, purché alla ripresa dei lavori l'esame riprenda da tale proposta emendativa.

Pier Paolo BARETTA (PD), nel dichiarare la propria contrarietà all'accantonamento dell'emendamento Commercio 1.44 e delle proposte emendative ad esso connesse, si dichiara disponibile ad interrompere i lavori.

Gioacchino ALFANO (PdL) ricorda di avere rappresentato con il dovuto anticipo l'esigenza di interrompere i lavori della Commissione al fine di consentire ai deputati del PdL di prendere parte alla riunione della Direzione nazionale del partito, sottolineando come l'interruzione dei lavori potrebbe consentire un approfondimento sulle tematiche poste dall'emendamento Commercio 1.44.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, alla luce del dibattito svoltosi, ritiene che sia possibile procedere alla prevista interruzione dei lavori della Commissione, che riprenderebbero, a partire dalle 14.30, con il seguito dell'esame dell'emendamento Commercio 1.44.

Pier Paolo BARETTA (PD), considerato che i deputati di maggioranza hanno unanimemente manifestato la volontà di sospendere la seduta, ritiene inutile procedere alla votazione dell'accantonamento dell'emendamento Commercio 1.44 e propone di sospendere la seduta con l'impegno che, alla ripresa pomeridiana, si concluda l'esame dell'emendamento Commercio 1.44.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea che la sospensione della seduta può consentire di individuare una soluzione per proseguire nel pomeriggio con un ordinato svolgimento dei lavori.

Pietro FRANZOSO (PdL) ricorda che era stato preso l'impegno di sospendere la seduta antimeridiana alle 14.30.

Amedeo CICCANTI (UdC) manifesta un orientamento favorevole alla proposta di sospensione della seduta, purché alla ripresa si affronti immediatamente l'esame dell'emendamento Commercio 1.44.

Antonio BORGHESI (IdV) insiste per procedere alla votazione immediata dell'emendamento Commercio 1.44.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, tenuto conto dell'orientamento della maggioranza dei deputati intervenuti, sospende la seduta.

La seduta termina alle 12.20.

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SEDE REFERENTE

Giovedì 4 novembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il Vice Ministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.40

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che, preso atto dell'assenza del rappresentante del Governo, sospenderà la seduta, che riprenderà alle ore 15.

La seduta, sospesa alle 14.45, riprende alle 15.20.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS fa presente che, in data 28 ottobre 2010 è stato sottoscritto un Protocollo di intesa tra il Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia ed il Ministro dell'economia e delle finanze, volto, in primo luogo, a risolvere il problema relativo alla compartecipazione della Regione al gettito delle ritenute IRPEF sui redditi da pensione riferite ai soggetti passivi residenti nella Regione, ancorché riscosse fuori dal territorio della stessa, relativa agli anni 2008 e 2009 (circa 480 milioni annui). Osserva che la compartecipazione è garantita attraverso il meccanismo della riscossione diretta a partire dall'anno 2010 e con devoluzione da parte della RGS delle quote relative agli anni 2008 e 2009, in via dilazionata, attraverso un piano di rateazione annuale fino all'anno 2030. Rileva che il medesimo Protocollo d'intesa è volto, inoltre, a stabilire il concorso della Regione all'attuazione del federalismo fiscale (379 milioni di euro annui), o attraverso pagamento diretto della Regione allo Stato, o attraverso conferimento di funzioni alla Regione; a stabilire le regole relative al patto di stabilità interno del «Sistema regionale integrato», costituito dalla Regione, gli enti locali del relativo territorio, i propri enti ed organismi strumentali, le aziende sanitarie e gli altri enti ed organismi il cui funzionamento è finanziato dalla Regione in via ordinaria e prevalente; ad attribuire alla Regione la competenza ad istituire tributi fiscali, fiscalità di vantaggio e potere di accertamento tributario; a prevedere il coordinamento tra attuazione del federalismo fiscale e ordinamento finanziario della Regione, in particolare, con riferimento ai tributi locali, nell'ambito di applicazione dell'articolo 27 della legge n. 42 del 2009. Sottolinea che il contenuto del suddetto Protocollo di intesa sarà trasfuso in disposizioni legislative statali, presumibilmente con decreto-legge entro la fine dell'anno, al fine di scontarne i positivi effetti finanziari sia sul saldo netto da finanziare, sia sull'indebitamento netto che sul fabbisogno pari a 150 milioni per l'anno 2011, 200 milioni per l'anno 2012, 250 milioni per l'anno 2013, 300 milioni per l'anno 2014, 350 milioni per l'anno 2015, 340 milioni per l'anno 2016, 350 milioni per dal 2017 al 2030 e 370 milioni annui a decorrere dall'anno 2031.
Fa, inoltre, presente che il Governo intende adottare nell'immediato futuro rilevanti iniziativa normative in settori strategici per il Paese anche non direttamente toccati dal disegno di legge di stabilità in esame. Tali misure costituiranno oggetto di un decreto-legge da presentare entro il 16 novembre prossimo e riguarderanno i seguenti temi: l'adozione di un piano per il Sud; la riforma dell'università con incentivazione di interventi nel campo della cultura, della ricerca e dello sviluppo; gli ammortizzatori sociali e i controlli di produttività, nonché le risorse per il 5 per

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mille. Fa presente che, entro il 12 novembre, sarà adottato un piano nazionale di riforma da sottoporre alla valutazione delle istituzioni europee. Gli interventi testé preannunciati sono da collocare nel contesto dei cinque punti programmatici su cui il Governo ha ottenuto la fiducia del Parlamento nello scorso mese di settembre e vanno a completare un'azione di politica economica che si compone della presente manovra finanziaria, volta alla salvaguardia dei saldi, e di misure di rilancio. Nel far presente che si tratta di un percorso comprensibilmente complesso in ragione dei rigorosi controlli da parte dell'Unione europea, sottolinea che la legge di stabilità costituisce uno strumento delicato da preservare al fine di scongiurare conseguenze negative.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede chiarimenti in ordine all'inizio delle votazioni degli emendamenti da parte della Commissione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, conferma che la Commissione procederà ad immediate votazioni alla luce di chiarimenti testé forniti dal Governo.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud) chiede di procedere alla votazione per parti separate del proprio emendamento 1.44 auspicando da parte del relatore una revisione del proprio parere limitatamente al comma 6 dell'articolo 1, considerato che nell'articolato non sono presenti riferimenti ai fondi FAS.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore, esprime soddisfazione per le anticipazioni fornite dal sottosegretario Vegas su futuri interventi del Governo in settori chiave per il Paese, come pure in ordine all'osservazione circa il delicato equilibrio sotteso all'articolato del disegno di legge di stabilità in esame. In merito a quanto proposto dal collega Commercio, propone di presentare un ordine del giorno che recepisca le finalità dell'emendamento Commercio 1.4.

Massimo VANNUCCI (PD) chiede chiarimenti al collega Commercio in merito al mantenimento del comma 6 dell'articolo 1.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud) precisa che la votazione per parti separate è finalizzata ad una eventuale riformulazione del comma 6.

Pietro FRANZOSO (PdL) ritiene che l'articolato fornisca risposte esaurienti sulle questioni sollevate dal collega Commercio in quanto il provvedimento in esame in nessun modo dispone una devoluzione delle risorse derivanti dai fondi FAS, peraltro dal Governo incrementati per gli anni 2011 e 2012. Ritiene, di conseguenza, superflua la stessa presentazione di un ordine del giorno, preannunciando la sua ferma contrarietà nei confronti di qualunque iniziativa legislativa che proceda nella direzione di un cambio di indirizzo dei fondi.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accoglie la richiesta dell'onorevole Commercio circa la votazione per parti separate del suo emendamento 1.44 e avverte che gli interventi finora svolti sono da intendersi come dichiarazioni di voto relativamente alla proposta di soppressione del comma 5 dell'articolo 1.

Massimo POLLEDRI (LNP), nel ritenere possibile procedere ad una riformulazione della seconda parte dell'emendamento Commercio 1.44, anche in considerazione di un accordo già raggiunto in sede di Conferenza Stato-regioni, fa presente ai colleghi di opposizione che nella precedente legislatura, almeno per quanto riguardava l'altro ramo del Parlamento, l'autonomia dell'allora maggioranza di centrosinistra era confinata al mero confronto sugli ordini del giorno.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che la Commissione procederà alla votazione per parti separate dell'emendamento

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Commercio 1.44, precisando che la prima parte di tale emendamento, relativa alla soppressione del comma 5 dell'articolo 1, sarà posta in votazione congiuntamente alle identiche proposte emendative Commercio 1.43 e Occhiuto 1.61.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore, esprime parere contrario sulla prima parte dell'emendamento Commercio 1.44 e sugli identici emendamenti Commercio 1.43 e Occhiuto 1.61. Anticipa, inoltre, che intende proporre, con riferimento alla seconda parte dell'emendamento Commercio 1.44, relativa alla soppressione del comma 6 dell'articolo 1, una riformulazione che si limiti a precisare che le disposizioni di cui al medesimo comma 6 non intendono incidere sulla ripartizione nella destinazione dei fondi FAS come prevista dalla normativa vigente.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud) chiede al presidente di sospendere brevemente la seduta, al fine di poter verificare la portata della riformulazione del comma 6 dell'articolo 1 del disegno di legge di stabilità proposta dal relatore per tale disegno di legge.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto della richiesta dell'onorevole Commercio, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 15.45, riprende alle 15.50.

La Commissione approva l'emendamento Commercio 1.44, parte prima, e gli identici emendamenti Commercio 1.43 e Occhiuto 1.61 (vedi allegato 2).

Il Vice Ministro Giuseppe VEGAS, considerato l'andamento dei lavori, chiede la sospensione della seduta.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto della richiesta del rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti alla seduta delle 20.30.

La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.40 alle 18.

SEDE REFERENTE

Giovedì 4 novembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Intervengono il ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti, il ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli e il Vice Ministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 21.45

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'onorevole Rubinato aggiunge la propria firma agli emendamenti Ciccanti 1.172, Bobba 1.343 e Mariani 1.114 e che l'onorevole Laboccetta sottoscrive l'emendamento Cesario 1.274.
Ricorda che i lavori della Commissione sono stati da prima aggiornati alle ore 20.30 a seguito della situazione politica venutasi a determinare con l'approvazione degli identici emendamenti Commercio 1.44/I e 1.43 e Occhiuto 1.61 soppressivi del comma 5 dell'articolo 1 del disegno di legge di stabilità e che successivamente l'orario d'inizio della seduta è stato ulteriormente

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differito in ragione del ritardo con cui taluni gruppi hanno fatto pervenire le proprie indicazioni sugli emendamenti da porre in votazione. Avverte che è stato predisposto un fascicolo contenente gli emendamenti indicati dai gruppi. Comunica che ha chiesto di intervenire il Ministro dell'economia e delle finanze.

Il ministro Giulio TREMONTI fa presente che la strategia di politica legislativa adottata dal Governo era basata sulla combinazione tra disegno di legge di stabilità, erede, pur con molte differenze, della legge finanziaria ed un decreto-legge che sarebbe stato emanato in alternativa ed in anticipo rispetto al tradizionale decreto-legge di proroga termini. Osserva che il Presidente del Consiglio dei ministri nel suo intervento odierno in occasione della direzione nazionale del Popolo della Libertà ha anticipato i contenuti di tale provvedimento che avrebbe dovuto essere emanato entro il 16 novembre. Rappresenta che tale decreto-legge, sul quale si è concentrata l'attenzione del Governo in questa settimana, avrebbe dovuto recare le risorse relative al finanziamento degli ammortizzatori sociali, dei contratti di produttività, della riforma universitaria, nonché altri interventi per soddisfare i fabbisogni finanziari fondamentali relativi al 2011. In considerazione della discussione tenutasi presso la Commissione e della sostanziale convergenza di talune delle proposte emendative presentate in questa sede con i contenuti del provvedimento allo studio del Governo, propone, nel rispetto delle prerogative della Presidenza della Camera relative all'organizzazione dei lavori parlamentari, che si assumano le iniziative necessarie al fine di modificare il calendario previsto per l'esame del disegno di legge di stabilità, così da consentire la presentazione di un emendamento o di un corpo di proposte emendative che possano, nel rispetto della legge di contabilità e finanza pubblica, inserire le tematiche richiamate nel medesimo disegno di legge di stabilità. Ritiene che questa potrebbe essere la formula idonea a sintetizzare, nell'interesse del Paese, tutto ciò che è stato pianificato nei giorni scorsi. Sottolinea che in tal modo si potrà adeguatamente finanziare la riforma universitaria, mentre con le proposte emendative presentate si è ipotizzato solo uno spostamento da una voce ad un'altra di 270 milioni di euro, che sarebbe asimmetrico rispetto alla cifra complessiva che il Governo intende stanziare. Osserva, inoltre, che un piano per il Sud sarebbe conforme all'interesse del Paese e coerente con quanto suggerito dall'Europa. Conferma la possibilità di concentrare tutte le richiamate tematiche senza attendere il decreto-legge, sottolineando che ciò si presenta come fattibile sia in termini politici che parlamentari. Fa presente che si tratterà comunque di un provvedimento compatto, da esaminare nel rispetto delle competenze e delle prerogative parlamentari, e di aver discusso e condiviso tale posizione con il Governo ed in particolare con il Presidente del Consiglio dei ministri. Osserva conclusivamente che si tratta in definitiva di anticipare la data e di modificare lo strumento normativo con il quale attuare talune scelte che il Governo intende comunque realizzare.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel concedere la parola ai rappresentanti dei gruppi che intendano intervenire, chiede quale sia l'opinione sulle dichiarazioni del ministro con particolare riferimento all'opportunità di aggiornare i lavori della Commissione, chiedendo a tal fine al Presidente della Camera una proroga per il termine fissato per la conclusione dell'esame in sede referente dei disegni legge di stabilità e di bilancio, che consenta una valutazione compiuta ed approfondita delle proposte emendative preannunciate dal ministro Tremonti.

Pier Paolo BARETTA (PD) nel ringraziare il ministro Tremonti per essere venuto in Commissione e per aver tenuto un discorso schietto e chiaro, risponde affermativamente alla proposta da lui avanzata. Ritiene che la proposta formulata dal ministro sia ragionevole e consenta al Parlamento di riaffermare le proprie prerogative,

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sottolineando il ruolo centrale della legge di stabilità. A tal proposito ricorda che il Partito Democratico aveva già insistito sulla necessità di una legge di stabilità forte e affinché la Commissione e il Parlamento fossero riconosciuti come la sede propria in cui discutere le questioni di merito richiamate anche dal ministro Tremonti. Manifesta quindi il suo consenso a chiedere al Presidente della Camera una proroga del termine per la conclusione dell'esame in sede referente dei disegni di legge di stabilità e di bilancio.

Bruno TABACCI (Misto-ApI), nel manifestare il suo apprezzamento per l'iniziativa del ministro Tremonti, sottolinea come in tal modo il Parlamento si riappropri del suo ruolo. Rileva in proposito un cambiamento di linea come chiesto dai diversi gruppi di opposizione. Ritiene corretto, come ha affermato il ministro Tremonti, la discussione in sede di esame del disegno di legge di stabilità delle questione richiamate piuttosto che il loro inserimento nell'ambito di un decreto-legge di tipo milleproroghe. Dà atto quindi al ministro dello stile e del realismo con il quale ha affrontato la questione e condivide quindi la proposta di chiedere al Presidente della Camera una proroga del termine per la conclusione dell'esame in sede referente dei disegni di legge di stabilità e di bilancio.

Massimo BITONCI (LNP), nel ringraziare il ministro per il rispetto manifestato per la Commissione e per il ruolo del Parlamento, esprime il consenso del gruppo della Lega Nord in merito alla proposta da lui avanzata. Chiede quindi di considerare, tra le ipotesi di modifica al disegno di legge di stabilità, anche la necessità di dare risposte concrete rispetto ai danni occorsi per le recenti alluvioni in Veneto, sottolineando il dovere per il Governo di assicurare a quella regione, che molto ha contribuito allo sviluppo del Paese le adeguate risorse.

Renato CAMBURSANO (IdV) osserva preliminarmente che il voto di poche ora fa ha insegnato qualcosa al Governo, in quanto ha dimostrato che la Commissione Bilancio e il Parlamento tutto avevano bisogno di un segnale di attenzione. In proposito, nel ricordare che la legge di contabilità e finanza pubblica approvata all'unanimità dal Parlamento attribuisce un ruolo centrale alla legge di stabilità, a sua volta elaborata sulla base delle indicazioni contenute nella decisione di finanza pubblica approvata dalle Camere, ritiene che l'intendimento indicato dal Ministro Tremonti sia rispettoso dello spirito della nuova legge di contabilità di finanza pubblica e dichiara, pertanto, la disponibilità del proprio gruppo a «fermare l'orologio», al fine di avviare il vero esame del disegno di legge di stabilità. A tale riguardo, osserva che gli argomenti indicati sinteticamente dal Ministro nel proprio intervento non esauriscono tutti i temi emersi nell'ambito della discussione sulla manovra finanziaria e, pertanto, auspica che l'emendamento che verrà presentato dal Governo affronti anche le questioni attinenti alla modifica della disciplina del Patto di stabilità interno, segnalate pressoché da tutti i gruppi, nonché alla necessità di prevedere interventi in materia di sostegno alle famiglie e al sistema delle imprese, nonché di politiche sociali. Nel dichiararsi consapevole che si tratta di una gamma di interventi particolarmente estesa, osserva tuttavia che sarebbe possibile far fronte a tutte le priorità indicate qualora il Governo fosse in grado di reperire i 7 miliardi di euro di cui si era parlato in passato sulla stampa.

Antonino LO PRESTI (FLI), nel ringraziare il Ministro Tremonti per la sua presenza, esprime sincero apprezzamento per i contenuti del suo intervento, che testimonia la volontà di portare il dibattito sulle grandi questioni economiche e finanziarie nell'ambito del Parlamento, che torna quindi ad assumere un ruolo centrale nella vita politica del nostro Paese. Ritiene che la modifica del disegno di legge di stabilità presentato alla Camera nei termini indicati dal Ministro contribuirà a realizzare una manovra economica

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che consentirà al nostro Paese di percorrere più rapidamente la strada che conduce verso l'uscita dalla crisi e condivide pertanto l'opportunità di rinviare l'avvio dell'esame in Assemblea dei disegni di legge di bilancio e di stabilità.

Amedeo CICCANTI (UdC) dichiara, a nome del proprio gruppo la disponibilità a rinviare il seguito dell'esame in Commissione della manovra finanziaria in attesa della presentazione da parte del Governo di proposte emendative volte ad integrare il testo del disegno di stabilità presentato alla Camera. In proposito, osserva come la disponibilità oggi manifestata dal Ministro Tremonti contrasti con le affermazioni ripetute in questi giorni dal Vice Ministro Vegas e dai relatori in ordine all'intoccabilità del testo del disegno di legge di stabilità presentato dal Governo. Ritiene, invece, che l'intervento del Ministro Tremonti si muove nella direzione di riconoscere finalmente la centralità del Parlamento ai fini della definizione dei contenuti dell'azione di Governo, in linea con la citazione di Piero Calamandrei contenuta nel discorso tenuto lo scorso 29 settembre in Assemblea da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, alla quale aveva fatto riferimento in un proprio precedente intervento. Ricorda, infatti, come il proprio gruppo avesse stigmatizzato le dichiarazione del Vice Ministro Vegas, che aveva indicato come un futuro provvedimento governativo avrebbe sostanzialmente recepito il contenuto di molte delle proposte emendative avanzate con riferimento al disegno di legge di stabilità. Ritiene, infatti, inopportuno affidare ad un decreto-legge la definizione di manovre economico-finanziarie di grande rilievo, dal momento che i ristretti termini per la conversione in legge determinano una eccessiva compressione del dibattito parlamentare e portano, di fatto, ad una sorta di monocameralismo, dal momento che sia nel caso del decreto-legge n. 112 del 2008 che in quello del decreto-legge n. 78 del 2010, l'estrema complessità dei provvedimenti ha comportato che solo un ramo del Parlamento potesse svolgere un effettivo esame dei relativi contenuti. Nell'esprimere, quindi il proprio apprezzamento per la scelta di riportare la discussione delle grandi scelte in materia economica e finanziaria nell'ambito dell'esame del disegno di legge di stabilità, si chiede tuttavia se tale scelta sia da attribuire ad un mutamento di atteggiamento da parte del Governo o sia solo il frutto della votazione svoltasi nel pomeriggio di oggi, nella quale la maggioranza ha dimostrato di avere perso i consensi che inizialmente aveva in ragione dell'emergere di nuove istanze di carattere politico. Nell'osservare come sia stata comunque rilevante la votazione sugli emendamenti presentati dai colleghi Commercio ed Occhiuto, auspica che il Ministro confermi che la maggiore disponibilità manifestata sia il frutto di un atteggiamento di maggiore apertura da parte del Governo, sottolineando che il gruppo dell'UdC è disposto a collaborare per individuare ogni possibile soluzione ai problemi del Paese, che sono problemi di tutti e, quindi, anche delle forze responsabili dell'opposizione.

Gioacchino ALFANO (PdL) esprime il proprio apprezzamento per l'intervento del Ministro e dichiara pertanto la propria disponibilità a proseguire l'esame della manovra finanziaria in Commissione anche nel corso della prossima settimana, ritenendo assolutamente condivisibile la scelta del Governo di riportare nell'ambito del disegno di stabilità parte dei contenuti del decreto-legge in materia economico-finanziaria in corso di elaborazione. Esprime, tuttavia l'auspicio che l'ampliamento dei contenuti del disegno di legge di stabilità non faccia in modo che nel corso dell'esame parlamentare si perda di vista, come spesso accaduto in passato, l'obiettivo prioritario di assicurare l'equilibrio dei conti pubblici.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud) esprime il proprio apprezzamento per il contenuto dell'intervento del Ministro dell'economia e delle finanze, rilevando che, qualora esso fosse stato svolto nella mattinata di oggi,

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avrebbe sensibilmente semplificato i lavori della Commissione. Nell'osservare che la votazione svoltasi nel pomeriggio ha senza dubbio costituito un elemento di stimolo per il Governo, dichiara che la propria parte politica esprime il proprio apprezzamento per l'atteggiamento del Governo e si dichiara pronta a fare la propria parte nel corso dell'esame della manovra finanziaria.

Antonio BORGHESI (IdV) prende atto del mutamento di atteggiamento del Governo, che, di fatto, riconosce gli errori compiuti nell'esame del disegno di legge di stabilità. Con riferimento ai nuovi contenuti che verranno introdotti nell'ambito di tale disegno di legge, nel riservarsi una valutazione sulle proposte emendative che verranno effettivamente presentare, segnala comunque la necessità di affrontare i temi del sostegno alle famiglie e al sistema imprenditoriale, che sono oggetto di numerose proposte emendative presentate dal gruppo dell'Italia dei Valori. Nel segnalare, infatti, come sia necessario che il disegno di legge di stabilità contenga anche misure in materia di sviluppo, osserva come le proposte emendative formulate dal proprio gruppo contengano importanti suggerimenti in ordine al reperimento di nuove risorse per finanziare tali misure, ad esempio attraverso l'incremento delle accise relative all'estrazione degli idrocarburi, che al momento sono fra le più basse praticate a livello internazionale.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel prendere atto del dibattito svoltosi, comunica che invierà al Presidente della Camera una lettera al fine di chiedere una proroga di una settimana del termine per la conclusione dell'esame in sede referente, al fine di consentire la presentazione e la conseguente discussione del corpo di proposte emendative preannunciato dal Ministro Tremonti, facendo presente che di tali proposte dovrà in ogni caso essere valutata l'ammissibilità alla luce dei criteri stabiliti dal Regolamento e del contenuto proprio del disegno di legge di stabilità, come definito dalla legge 31 dicembre 2009, n. 196.

La seduta termina alle 22.20.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di delibera del CIPE n. 31/2010, concernente «Decreto-legge n. 112/2008 convertito dalla legge n. 133/2008, articolo 6-quinquies. Riprogrammazione del Fondo infrastrutture».
Atto n. 268.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di riorganizzazione del Ministero dell'economia e delle finanze, di cui decreto del Presidente della Repubblica 30 gennaio 2008, n. 43.
Atto n. 281.

Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di istituzione del fondo per agevolare l'esodo dei lavoratori provenienti da imprese esercenti l'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, poste in liquidazione coatta amministrativa, di cui al decreto ministeriale 20 settembre 2000, n. 351.
Atto n. 280.

Schema di regolamento ministeriale recante istituzione del Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese assicuratrici.
Atto n. 283.

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ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 391 del 3 novembre 2010, a pagina 36, seconda colonna:
alle righe undicesima, dodicesima e tredicesima, le parole da: «, ventiquattresima» fino a: «- 19.500» sono sostituite dalle seguenti: « e ventiquattresima, la cifra «+ 19.500» è sostituita dalla seguente: «- 19.500» e alle righe ventiseiesima e ventisettesima, la cifra «+ 15.500» è sostituita dalla seguente: «- 15.500»
alla ventinovesima riga, dopo la parola: «quattordicesima» è inserita la seguente: «quindicesima».