CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 ottobre 2010
388.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 27 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Cosimo VENTUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 13.55.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.
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Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 ottobre scorso.

Cosimo VENTUCCI, presidente, informa che sono stati presentati emendamenti al disegno di legge C. 3778, recante la legge di stabilità 2011 (vedi allegato 1), alcuni dei quali devono essere considerati inammissibili, in quanto contrastanti con le regole in materia di ammissibilità degli emendamenti ai documenti di bilancio stabilite dalle disposizioni di contabilità e dalle norme regolamentari.
In particolare risultano inammissibili per estraneità di materia i seguenti emendamenti:
Barbato 3778/VI/1.1, il quale reca norme di carattere sostanzialmente ordinamentale, in quanto volte a sancire l'obbligo, per le compagnie assicurative, di garantire la presenza di loro sportelli su tutto il territorio nazionale.
Barbato 3778/VI/1.2, il quale reca anch'esso norme di carattere ordinamentale, che intervengono sulla disciplina in materia di affidamento in concessione della rete per la gestione in via telematica degli apparecchi di gioco, stabilendo a tal fine cause di esclusione e condizioni.

Invita pertanto i presentatori dei predetti emendamenti a ritirarli, eventualmente ai fini di una loro riformulazione e ripresentazione presso la Commissione Bilancio.
Sottolinea a tale proposito come i giudizi di ammissibilità svolti in questa sede non abbiano carattere definitivo e si limitino ai profili generali di ammissibilità (palese estraneità di materia, presenza di una compensazione per gli emendamenti recanti oneri), senza che si effettui una valutazione compiuta con riferimento anche agli altri elementi rilevanti, quali, ad esempio, la sufficienza della compensazione indicata rispetto agli oneri recati dal emendamento.
Nel corso dell'esame presso la Commissione Bilancio sarà quindi ulteriormente valutata l'ammissibilità sia degli emendamenti approvati o respinti dalle Commissioni in sede consultiva sia degli emendamenti dichiarati inammissibili in questa fase ed eventualmente ripresentati presso la Commissione Bilancio.
Informa inoltre che il deputato Di Biagio ha presentato un ordine del giorno (vedi allegato 2).
Ricorda infine che la Commissione esaminerà prioritariamente la Tabella 1 (Stato di previsione dell'entrata) e le connesse parti del disegno di legge di stabilità, passando quindi ad esaminare la Tabella 2 (Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze) e le connesse parti del disegno di legge di stabilità.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Barbato 3778/VI/1.3 e 3778/VI/1.4, nonché sull'emendamento Di Biagio 3778/VI/1.5.

Il Sottosegretario Sonia VIALE esprime parere conforme a quello del relatore.

Francesco BARBATO (IdV) evidenzia come il proprio emendamento 3778/VI/1.1 intenda introdurre una sorta di federalismo assicurativo, al fine di assicurare la presenza su tutto il territorio nazionale delle strutture agenziali delle compagnie assicurative.
Rileva, infatti, come tali compagnie abbiano la tendenza a ridurre fortemente la

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presenza dei propri agenti sul territorio, in particolare per quanto riguarda il ramo RC auto, con la conseguenza che in alcune zone del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, molti autoveicoli circolano senza l'obbligatoria copertura assicurativa. Tale circostanza, oltre ad introdurre un grave elemento di insicurezza nella circolazione stradale, determina una perdita di gettito a danno dell'Erario, per quanto riguarda l'imposta sui premi delle assicurazioni RC auto. Inoltre, la desertificazione delle strutture assicurative del Sud costituisce, di fatto, un'elusione dell'obbligo a contrarre gravante sulle compagnie assicurative per quanto riguarda l'assicurazione RC auto.
In tale contesto, la proposta emendativa intende, nello spirito che caratterizza tutte le iniziative dell'Italia dei Valori, affrontare un problema concreto e scottante per i cittadini: auspica quindi che la questione sollevata dal suo emendamento possa essere prossimamente presa in seria considerazione.
Illustra quindi i propri emendamenti 3778/VI/1.3 e 3778/VI/1.4, i quali intendono sostanzialmente incrementare l'aliquota del prelievo erariale unico gravante sui concessionari per la gestione telematica degli apparecchi da gioco, al fine di eliminare il regime tributario privilegiato di cui godono tali soggetti, che in molti casi presentano aspetti oscuri, come dimostrato dalla richiesta di risarcimento per danno erariale avanzata nei loro confronti dalla Corte dei conti per gravissime irregolarità nella gestione della rete telematica per il conseguente mancato versamento delle somme dovute a titolo di PREU.
Tale proposta mira inoltre ad individuare risorse finanziarie aggiuntive per l'Erario, senza incrementare la pressione fiscale sui contribuenti onesti, ma colpendo invece legittimamente tutte quelle categorie, tra le quali figurano certamente anche i predetti concessionari, che dispongono di un fortissimo potere di condizionamento nei confronti di uno Stato spesso colpevolmente inerme nei loro confronti.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Barbato 3778/VI/1.3 e Barbato 3778/VI/1.4.

Cosimo VENTUCCI, presidente, prende atto che il presentatore dell'emendamento Di Biagio 3778/VI/1.5 e dell'ordine del giorno Di Biagio 0/3778/VI/1 è assente: si intende vi abbia rinunciato.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP), relatore, formula una proposta di relazione favorevole con osservazioni sulla Tabella 1 (vedi allegato 3), concernente lo Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013, e sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità 2011, ed una proposta di relazione favorevole con osservazioni sulla Tabella 2 (vedi allegato 4), concernente lo Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, e sulle connesse parti del disegno di stabilità 2011.

Cosimo VENTUCCI, presidente, informa che i deputati Messina e Barbato hanno presentato una proposta alternativa di relazione sul disegno di legge C. 3778 e sul disegno di legge C. 3779 (vedi allegato 5), la quale sarà posta in votazione solo qualora fossero respinte le proposte di relazione formulate dal relatore.

Marco CAUSI (PD) esprime profonda insoddisfazione sia riguardo alle proposte di relazione formulate dal relatore sia con riferimento ai documenti di bilancio in esame, i quali si espongono, innanzitutto, a rilevi concernenti il metodo che ne ha caratterizzato l'iter.
Rileva, infatti, come la legge n. 196 del 2009, di riforma della disciplina di contabilità pubblica e finanza pubblica, la quale costituisce uno degli interventi legislativi più importanti della Legislatura, approvata all'unanimità dal Parlamento, sia stata sostanzialmente tradita dal Governo, il quale ha dapprima adottato in ritardo lo Schema di Decisione di finanza pubblica, peraltro senza avere avviato, preliminarmente, la concertazione multilivello sui saldi di finanza pubblica, e

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successivamente ha presentato al Parlamento, anche in questo caso in ritardo rispetto al termine stabilito, il disegno di legge di stabilità, senza presentare, a corredo di quest'ultimo, alcun disegno di legge collegato.
Sottolinea, quindi, il valore squisitamente politico, e non meramente formale, di tali omissioni, alla luce del fatto che il Parlamento ha rinnovato la fiducia al Governo, lo scorso 29 settembre, sulla base dei cinque punti programmatici indicati nelle sue comunicazioni dal Presidente del Consiglio: federalismo fiscale, riforma tributaria, riforma della giustizia, sicurezza dei cittadini e immigrazione, piano per il Sud.
Osserva, al riguardo, come proprio la mancanza di disegni di legge collegati attinenti ai cinque punti programmatici sui quali circa un mese fa il Governo ha chiesto la fiducia del Parlamento, unita alla dichiarazione secondo la quale l'attuazione dei predetti punti programmatici è affidata a successivi provvedimenti, testimoni, da un lato, il completo vuoto politico e progettuale dell'Esecutivo e, dall'altro, il totale marasma nel quale è piombata la maggioranza.
Con riferimento specifico all'annunciata riforma del sistema tributario, sulla quale sembra essersi riaccesa la discussione in questi giorni, preannuncia la presentazione, ad iniziativa della propria parte politica, di proposte finalizzate all'approvazione di quelle misure che la maggioranza e il Governo si sono dimostrati assolutamente impreparati a proporre.
Per quanto concerne, inoltre, il piano per il Sud, rileva come, a dispetto dei ricorrenti proclami, la legge di bilancio in esame sottragga una parte delle risorse destinate al Mezzogiorno per altri fini, segnatamente per ridurre l'impatto dei tagli operati in danno degli enti locali.
Rileva quindi come la politica di rigore che l'Esecutivo ha dichiarato di voler perseguire venga attuata, in realtà, a senso unico, vale a dire penalizzando le amministrazioni locali, come si evince dai dati riportati nella tabella delle spese finali del bilancio dello Stato, dalla quale risulta, confrontando le previsioni di competenza per il 2011 con il dato assestato del 2010, una flessione di oltre 11,6 miliardi dei trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche - pressoché interamente imputabile alla riduzione dei trasferimenti statali alle amministrazioni locali, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal decreto-legge n. 78 del 2010 - nonché una riduzione dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche e ad imprese di altri 9 miliardi di euro circa.
Esprime stupore, in proposito, per l'atteggiamento tenuto dai deputati del gruppo della Lega Nord, i quali non hanno manifestato, finora, alcuna perplessità in relazione a provvedimenti che penalizzano in maniera così grave gli enti locali.
Ritiene, inoltre, che il Governo non abbia ancora chiarito in maniera sufficiente i motivi della riduzione, stimata in circa 7 miliardi di euro nel 2010 e confermata anche per il periodo 2011-2013, del gettito atteso delle imposte dirette, a fronte del quale si registra, invece, un aumento nelle previsioni di gettito delle imposte indirette. In proposito, rileva, in particolare, come la crescita dell'IVA non possa essere ricondotta agli effetti prodotti dalle nuove norme in materia di compensazioni di imposta, sottolineando, nel contempo, l'anomalia di una crescita dell'IVA accompagnata da una riduzione dell'IRES.
Osserva, altresì, come appaia immotivata la crescita della spesa per interessi passivi e redditi di capitali, variata in un solo anno di ben 10 miliardi di euro, essendo inverosimile che essa possa essere imputata al semplice aumento dei tassi.
A tale proposito, ritiene che il Governo debba fornire i necessari chiarimenti, esprimendo il dubbio che la predetta spesa sia stata deliberatamente sovrastimata, al fine di precostituire margini da utilizzare in corso d'anno nell'ambito della flessibilità. Sottolinea, peraltro, come anche sotto tale profilo sia ravvisabile un'ulteriore tradimento della volontà espressa dal Parlamento nella legge n. 196 del 2009. Infatti,

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il decreto-legge n. 78 del 2010 ha operato una forzatura della regola, introdotta da tale legge, che prevedeva lo spostamento dell'unità di voto dai macroaggregati ai programmi, portando l'unità di voto a livello di missioni, in tal modo garantendo al Governo la possibilità di utilizzare liberamente ogni margine che si rendesse disponibile.
Per quanto concerne, infine, il federalismo fiscale, ricorda come il Parlamento avesse costruito, approvando le leggi n. 42 e n. 196 del 2009, un sistema all'interno del quale era assicurato, tra processo di decisione di finanza pubblica e attuazione del federalismo, un coordinamento molto forte - ad esempio prevedendo l'inclusione, tra i disegni di legge collegati alla legge di stabilità, di quelli volti ad attuare il federalismo dal punto di vista ordinamentale -, che è stato, invece, completamente disatteso dal Governo. Infatti, è mancata la concertazione ex ante tra i diversi livelli di governo in merito al contenuto della manovra, è stata mantenuta un'impostazione troppo rigorosa e punitiva del Patto di stabilità - in particolare per quanto riguarda i comuni, molti dei quali continueranno a non poter spendere le risorse di cui dispongono - e, per di più, non è stata messa in campo alcuna delle iniziative ordinamentali necessarie per avviare il processo di riforma della struttura finanziaria della Repubblica multilivello, che si sta cercando di portare avanti mediante i decreti attuativi della legge n. 42 del 2009.
Ritiene, conclusivamente, che l'andamento della corrente sessione di bilancio e la legge di stabilità in esame testimonino la pochezza progettuale della maggioranza e del Governo, il quale continuerà a procedere a vista e, incurante dei problemi del Paese, tenterà di superare i propri problemi interni ricorrendo a un ennesimo decreto - legge «omnibus», che infliggerà un ulteriore colpo alla legge di contabilità e di finanza pubblica.
Preannuncia, pertanto, il voto contrario del suo gruppo sulle proposte di relazione.

Ivano STRIZZOLO (PD), nel condividere le considerazioni critiche espresse dal deputato Causi, sottolinea come molte delle osservazioni contenute nelle proposte di relazione formulate dal relatore risultino in qualche modo evidenti, in quanto riprendono il contenuto di proposte emendative presentate dal Gruppo del PD e puntualmente respinte dalla maggioranza. Se, dunque, la maggioranza intende veramente riconoscere la fondatezza dei rilievi che i gruppi di opposizione stanno da tempo esprimendo sulla politica economica del Governo, sarebbe stato più coerente che il relatore proponesse di riferire in senso contrario sui disegni di legge in esame.
Formula quindi un giudizio assolutamente negativo sui provvedimenti in esame, i quali risultano assolutamente privi di qualsiasi contenuto politico-programmatico, dichiarando pertanto il proprio voto contrario sulle proposte di relazione formulate dal relatore.

Angelo CERA (UdC), concorda con le riflessioni svolte dal deputato Causi, evidenziando come i provvedimenti in esame costituiscano l'ennesima occasione sprecata dall'Esecutivo per definire una linea di politica economica all'altezza delle esigenze del Paese. Tale circostanza appare, a suo giudizio, ancora più paradossale, laddove si consideri che, appena un mese fa il Presidente del Consiglio, nel corso delle sue comunicazioni alla Camera, si era dilungato in una sorta di elenco di buone intenzioni, individuando una serie di punti programmatici, relativi, ad esempio, alla riforma del sistema tributario ed al lancio di un piano di sostegno per il Sud, e non trovano tuttavia alcuna corrispondenza nel contenuto della manovra finanziaria.
Esprime quindi la valutazione negativa del proprio gruppo sui documenti di bilancio, dichiarando il voto contrario sulle proposte di relazione formulate dal relatore.

Francesco BARBATO (IdV), illustrando la proposta alternativa di relazione da lui

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presentata unitamente al deputato Messina, ribadisce la convinzione che i documenti di bilancio in esame, i quali si pongono in una preoccupante linea di continuità con il decreto-legge n. 78 del 2010, danneggino ulteriormente il Paese, in quanto non recano alcun concreto intervento volto a rilanciare l'economia.
A dimostrazione della situazione di estrema difficoltà nella quale si trova l'Italia, richiama i dati diffusi dall'ISTAT, dai quali si evince che il tasso di disoccupazione nel primo trimestre del 2010 è salito al 9,1 per cento, le risultanze del rapporto d'autunno sugli scenari economici elaborato dal Centro studi di Confindustria, nel quale viene calcolato un ammontare di evasione fiscale pari a 124 miliardi di euro, nonché il fatto che i lavoratori italiani, come accertato dal Centro studi della CGIL, l'IRES, hanno perduto, fra il 2000 e il 2010, 5.453 euro in termini di potere d'acquisto.
Ritiene, quindi, che l'incremento del gettito delle imposte dirette, cui è corrisposta una riduzione del gettito delle imposte indirette, nel periodo tra il 2000 e il 2009, testimoni in maniera efficace come il fallimento della politica economica del Governo di centrodestra sia stato scaricato, sostanzialmente, sui lavoratori dipendenti e sui pensionati.
In tale difficile contesto, che l'Esecutivo è incapace finanche di percepire, al punto da meritarsi l'appellativo non di «Governo del Fare», come ama sostenere il Presidente del Consiglio, ma di «Governo senza fatti», ribadisce la necessità di integrare sotto molteplici profili la manovra attuata con il decreto-legge n. 78 del 2010 e, ora, con il disegno di legge di stabilità.
A tal fine, ricorda sinteticamente alcuni interventi indicati nella proposta di relazione alternativa presentata dal proprio gruppo, sui quali si è già soffermato diffusamente nella precedente seduta.
In primo luogo, ritiene necessario istituire un'addizionale del 7,5 per cento sui capitali regolarizzati tramite lo scudo fiscale e ripristinare le norme di contrasto all'evasione fiscale introdotte dal Governo Prodi.
Inoltre, occorre innalzare al 20 per cento l'aliquota d'imposta sulle plusvalenze finanziarie speculative, con l'esclusione dei rendimenti dei titoli di Stato.
Considera altresì opportuno eliminare il Prelievo erariale unico, al fine di ricondurre la tassazione delle società concessionarie dei giochi al regime fiscale ordinario previsto per la generalità delle società, cancellando, in tal modo, il privilegio di cui godono le predette società concessionarie, nonché inserire l'ipotesi di mancato collegamento degli apparecchi di gioco alla rete telematica tra le fattispecie per le quali l'articolo 5 del decreto legislativo n. 74 del 2000 stabilisce l'applicazione della reclusione da uno a tre anni.
Preannuncia quindi il voto contrario del proprio gruppo sulle proposte di relazione formulate dal relatore.

Maurizio BERNARDO (PdL), nell'esprimere una valutazione positiva sull'assetto complessivo della manovra finanziaria adottata dal Governo, dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulle proposte di relazione formulate dal relatore.

Gianluca FORCOLIN (LNP) suggerisce al relatore di integrare l'osservazione di cui alla lettera c) della proposta di relazione sulla Tabella 1, al fine di segnalare l'esigenza di rivedere anche la disciplina relativa all'inversione contabile in materia di IVA, che sta accrescendo le difficoltà delle piccole e medie imprese, in quanto genera crediti che vengono rimborsati dall'Erario alle imprese stesse in tempi lunghi.
Suggerisce inoltre di integrare la formulazione dell'osservazione di cui alla lettera d) della proposta di relazione, al fine di specificare che la revisione della normativa di cui all'articolo 25 del decreto-legge n. 78 del 2010, ai sensi del quale le banche e Poste Italiane applicano una ritenuta d'acconto del 10 per cento sui bonifici in favore delle imprese artigiane nell'ambito di interventi di ristrutturazione edilizia o per la riqualificazione

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energetica degli edifici, deve anche puntare a non appesantire ulteriormente gli adempimenti burocratici a carico delle imprese.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP), relatore, ritiene di confermare il contenuto delle proposte di relazione formulate.

La Commissione approva, con distinte votazioni, la proposta di relazione favorevole con osservazioni sulla Tabella 1, concernente lo Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013, e sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità 2011, e la proposta di relazione favorevole, con osservazione sulla Tabella 2, concernente lo Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, e sulle connesse parti del disegno di stabilità 2011.
Nomina quindi il deputato Comaroli relatore presso la Commissione Bilancio.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) rileva come, ai fini del risultato delle votazioni, sia risultato decisivo il voto del Presidente, il quale tuttavia, secondo la prassi, non dovrebbe votare.

Cosimo VENTUCCI, presidente, con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato D'Antoni, ricorda che nelle Commissioni parlamentari non vige alcuna regola, né regolamentare, né di prassi, che imponga al Presidente di non partecipare al voto.

La seduta termina alle 14.45.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 27 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Cosimo VENTUCCI. - Intervengono i Sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti e Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.45.

Cosimo VENTUCCI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-03662 Antonio Pepe e Contento: Riduzione dell'aliquota IVA sullo zucchero d'uva.

Manlio CONTENTO (PdL) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Manlio CONTENTO (PdL) ringrazia il Sottosegretario per la risposta, della quale si dichiara soddisfatto, auspicando che sia possibile intervenire quanto prima per equiparare l'aliquota IVA sullo zucchero d'uva a quella sullo sciroppo di zucchero o sul saccarosio, in modo da compensare, in qualche misura, il venir meno, nel 2012, delle sovvenzioni dell'Unione europea in tale settore.

5-03663 Barbato: Controlli sulla Banca Arner.

Francesco BARBATO (IdV) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Francesco BARBATO (IdV) evidenzia come la sua interrogazione sia volta a sottolineare gli strani intrecci che sembrano caratterizzare la gestione della Banca Arner, la quale sembra porsi al crocevia di interessi oscuri. In tale contesto considera paradossale che tale istituto di credito, il quale è stato commissariato dalla Banca d'Italia per irregolarità nella gestione interna, ed è oggetto di un'indagine

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della magistratura per riciclaggio di capitali di provenienza illecita, figuri tra i principali sponsor dell'incontro organizzato dall'Associazione industriali di Monza e Brianza su «Etica, giustizia e sicurezza».
Si dichiara quindi totalmente insoddisfatto della risposta fornita dal Sottosegretario, la quale si limita a ribadire elementi di conoscenza già noti e testimonia dell'assoluta mancanza di linea politica, nonché della scarsa tensione morale dell'Esecutivo su una vicenda molto inquietante per la vita politica ed economica del Paese.
In tale contesto ritiene che tale vicenda, nonché le altre analoghe che hanno recentemente interessato sia il Presidente Berlusconi sia il Presidente Fini, dimostrino come i diversi spezzoni nei quali si è ormai frantumato il Popolo della Libertà siano accomunati dalla tendenza ad avere rapporti poco chiari con società basate in paradisi fiscali.

5-03664 Cera e Galletti: Regime tributario delle attività di panificazione.

Angelo CERA (UdC) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

Angelo CERA (UdC) ringrazia Sottosegretario, rilevando come la risposta fornita confermi l'importanza del quesito posto dall'interrogazione e incoraggi i presentatori a continuare a seguire la vicenda.
Auspica quindi che l'approfondimento di tale materia da parte dell'Agenzia delle entrate e dei competenti uffici tecnici del Ministero delle politiche agricole e forestali faciliti l'adozione di provvedimenti finalizzati ad eliminare le disparità determinate dal decreto del Ministero dell'economia e delle finanze richiamato nell'atto di sindacato ispettivo, che ha inopportunamente inserito i prodotti di panetteria freschi tra quelli che possono essere oggetto di attività agricole produttive di reddito agrario.

5-03665 Comaroli: Ricorso all'autocertificazione nei procedimenti autorizzatori per la vendita dei biglietti del «Gratta e vinci».

Silvana Andreina COMAROLI (LNP) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Alberto GIORGETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

Silvana Andreina COMAROLI (LNP) si dichiara soddisfatta della risposta, dalla quale si evince come, ai fini del rilascio della licenza di polizia necessaria per i punti di vendita dei biglietti delle lotterie ad estrazione istantanea, sia sufficiente la presenza dei requisiti soggettivi di onorabilità ed affidabilità del richiedente, mentre non risultano più necessari i requisiti relativi al locale utilizzato come punto vendita.
Pur riservandosi di verificare l'effettiva ricaduta positiva di tale innovazione sui soggetti interessati, ritiene infatti che il chiarimento fornito consentirà di velocizzare i tempi per il rilascio della predetta licenza di polizia.

5-03666 Fluvi: Gettito derivante dagli incrementi di tassazione nei confronti dei soggetti che operano nel settore energetico, nonché delle banche e delle assicurazioni, previsti dal decreto-legge n. 112 del 2008.

Alberto FLUVI (PD) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 10).

Alberto FLUVI (PD) rileva, preliminarmente, l'incompletezza della risposta, nella quale il Sottosegretario, dopo avere fornito con puntualità i dati relativi ai versamenti

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a titolo di addizionale IRES e di imposta sostitutiva sul maggior valore delle rimanenze finali, effettuati in acconto e a saldo, ai sensi dell'articolo 81, commi 16 e 21, del decreto-legge n. 112 del 2008, dai contribuenti che operano nel settore energetico, ha del tutto omesso di riferire in merito agli effetti sul gettito delle maggiori imposte, a carico di banche e imprese di assicurazione, recate dall'articolo 82 del predetto decreto - legge, adducendo l'indisponibilità dei relativi dati, dovuta al fatto che sono ancora in corso le attività di liquidazione delle dichiarazioni presentate per l'anno di imposta 2008.
Per quanto riguarda specificamente la tassazione del settore energetico, evidenzia, in primo luogo, come la risposta confermi il notevole scarto tra il gettito effettivamente conseguito, che ammonta a circa 1,5 miliardi di euro, e le previsioni formulate nella relazione tecnica allegata al decreto-legge n. 112 del 2008, nella quale venivano stimate dal Governo maggiori entrate per 5 miliardi di euro nel triennio 2009-2011, di cui circa 3,7 miliardi negli anni 2009 e 2010.
A tale riguardo, ricorda che già in sede di esame del citato decreto-legge erano stati sollevati dalla propria parte politica molti dubbi sull'effettiva conseguibilità del maggior gettito stimato, con particolare riferimento alle entrate derivanti dal prelievo sulle banche e le assicurazioni, che apparivano sovrastimate, in quanto ipotizzavano alti tassi di redditività, apparentemente aleatori.
Osserva, peraltro, come dall'ultima relazione inviata al Parlamento, alla fine del 2009, dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas, la quale è tenuta a vigilare sugli operatori economici del settore energetico affinché l'onere della suddetta maggiorazione di imposta non sia traslato sui prezzi al consumo, emerga, tuttavia, come nel 43 per cento dei casi esaminati, su un complesso di circa 500 operatori, si sia verificata una variazione della marginalità tale da richiedere una prosecuzione degli accertamenti intrapresi dalla medesima Autorità, il che conferma, nella sostanza, che in tali casi si è effettivamente verificata la paventata traslazione in danno degli utenti.
Si dichiara, quindi, insoddisfatto della risposta, rimanendo in attesa dei dati relativi al gettito dell'imposta sostitutiva dovuta dalle banche e dalle imprese di assicurazione ai sensi dell'articolo 82 del decreto-legge n. 112 del 2008.

Cosimo VENTUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.10.