CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 ottobre 2010
385.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 21 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Francesca Martini.

La seduta comincia alle 10.05.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in titolo.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che ieri mercoledì 20 ottobre sono stati assegnati i disegni di legge recanti «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011)» e «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013».
Pertanto, secondo quanto previsto dall'articolo 119, comma 6, del regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere

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di competenza sui predetti disegni di legge. La Commissione potrà peraltro procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i disegni di legge di ratifica e di recepimento di atti normativi comunitari, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica.
Fa presente che la Commissione è chiamata oggi ad esaminare i predetti disegni di legge, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del regolamento, per le parti di propria competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2), limitatamente alle parti di competenza, nonché lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4), limitatamente alle parti di competenza, e lo stato di previsione del Ministero della salute (Tabella n. 14).
L'esame si concluderà con la trasmissione alla V Commissione di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza.
Per quanto riguarda gli emendamenti al disegno di legge di bilancio, ai sensi dell'articolo 121, comma 1, del regolamento, gli emendamenti proponenti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inseriti nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati, ai sensi dell'articolo 121, comma 4, del regolamento, nel corso dell'esame in Assemblea. Potranno inoltre essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla V Commissione, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
Analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente in V Commissione.
La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia.
Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea; gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimersi, in sede consultiva, sul disegno di legge del bilancio di previsione per l'anno 2011 e per il triennio 2011-2013 e sul disegno di legge di stabilità per il

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triennio 2011-2013. Entrambi i disegni di legge, che compongono la manovra di finanza pubblica, sono disciplinati dalla nuova legge di contabilità (legge n. 196 del 2009).
In particolare, il disegno di legge di bilancio è disciplinato dall'articolo 21 della nuova legge di contabilità, il quale conferma che le previsioni di entrata e di spesa sono formate sulla base della legislazione vigente, tenuto conto dei parametri economici utilizzati nella Decisione di finanza pubblica. Il disegno di legge di bilancio è impostato secondo la struttura contabile per missioni e programmi, volta a privilegiare il contenuto funzionale della spesa.
In particolare, la riorganizzazione operata si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: trentaquattro missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, a loro volta articolate, nel disegno di legge di bilancio 2011, in centosettantatre programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all'interno di ogni singolo Ministero. A partire dal disegno di legge di bilancio per l'anno 2011, i programmi costituiscono le nuove unità di voto parlamentare.
Con la riforma introdotta con la legge n 196 del 2009, il bilancio ha assunto una nuova veste di natura non meramente formale. Oltre a formalizzare le previsioni di entrata e di spesa in base alla disciplina vigente, il disegno di legge di bilancio, in virtù della nuova disciplina della flessibilità recata dall'articolo 23 della citata legge n. 196, può infatti incidere sulla legislazione sostanziale di spesa, proponendo rimodulazioni di spese predeterminate per legge, nonché, in base all'articolo 52, comma 1, della nuova legge di contabilità, quantificare gli stanziamenti, destinati al funzionamento degli enti pubblici, aventi natura obbligatoria, precedentemente determinati dalla Tabella C della legge finanziaria.
Sotto il profilo quantitativo, ricorda che sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio per l'anno 2011 ha inciso la disciplina introdotta dall'articolo 2 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, che ha disposto, a decorrere dal 2011, la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie, iscritte a legislazione vigente nell'ambito delle spese rimodulabili delle missioni di ciascun Ministero, riconducibili, in base all'articolo 21, commi 5 e 7, della nuova legge di contabilità, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.
Sono state escluse dai tagli le risorse destinate: al fondo ordinario delle università; all'informatica; alla ricerca; al 5 per mille del gettito IRE.
Al fine di mettere le singole amministrazioni in condizione di far fronte alle consistenti riduzioni lineari delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa, e consentire il consolidamento delle risorse stanziate sulle missioni medesime, l'articolo 2 del decreto-legge citato ha introdotto, in deroga alla disciplina della flessibilità del bilancio contenuta nella nuova legge di contabilità (articolo 23), la possibilità di rimodulare, con il disegno di legge di bilancio, per «motivate esigenze» e limitatamente al triennio 2011-2013, le dotazioni finanziarie «tra le missioni» di ciascuno stato di previsione della spesa.
La flessibilità introdotta dal citato decreto-legge, che consente la rimodulazione degli stanziamenti di spesa tra le missioni di ciascuno stato di previsione, è disposta in deroga alle norme in materia di flessibilità previste dalla vigente legge di contabilità n. 196 del 2009, che all'articolo 23, comma 3, consente la rimodulazione delle risorse finanziarie soltanto «tra programmi» appartenenti alla medesima missione di spesa o all'interno di un medesimo programma.
Le rimodulazioni tra missioni riguardano soltanto le spese rimodulabili, cioè quelle riconducibili, come già detto, a quelle disposte da fattori legislativi e alle spese di adeguamento al fabbisogno.
Le rimodulazioni devono garantire, comunque, il principio dell'invarianza dei saldi. Resta, inoltre, preclusa - in quanto intervento dequalificante della spesa - la

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possibilità di utilizzare stanziamenti di spesa in conto capitale per il finanziamento di spese correnti.
Il disegno di legge di stabilità (che ha sostituito il disegno di legge finanziaria) deve indicare, in base alla nuova legge di stabilità, i seguenti contenuti: il livello massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare in termini di competenza e le variazioni di aliquote, detrazioni e scaglioni, nonché le altre misure che incidono sulla determinazione del quantum della prestazione, in relazione alle diverse tipologie di imposte, tasse e contributi, con effetti a partire dal 1o gennaio dell'anno cui la legge di stabilità medesima si riferisce; gli importi dei fondi speciali e le corrispondenti tabelle, vale a dire le somme, ripartite per ministeri, destinate alla copertura dei provvedimenti legislativi che si prevede saranno approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale, distintamente per la parte corrente e per la parte di conto capitale, i cui importi sono previsti nella legge di stabilità; le nuove tabelle allegate alla legge di stabilità, finalizzate ad indicare, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, aggregate per programma e per missione, con l'esclusione delle spese obbligatorie (queste ultime peraltro rientrano direttamente nel disegno di legge di bilancio nell'ambito dei programmi di spesa oggetto di approvazione parlamentare), gli importi delle leggi di spesa in conto capitale a carattere pluriennale, aggregate per programma e per missione, con specifica ed analitica evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni, per la quota da iscrivere nel bilancio di ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale e gli importi delle riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla spesa di parte corrente, per ciascun anno considerato dal bilancio pluriennale, aggregate per programma e per missione. In proposito, ricorda che le tabelle contenute nel disegno di legge di stabilità 2011 sono le seguenti: Tabelle A e B, che recano, come nella normativa previgente, gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e di conto capitale, che si prevede verranno approvati nel corso del futuro esercizio finanziario; Tabella C che contiene autorizzazioni legislative di spese a carattere permanente dalle quali, rispetto a quanto previsto dalla normativa previgente, vengono espunte le autorizzazioni di spese aventi natura obbligatoria, i cui importi sono corrispondentemente riallocati nel disegno di legge di bilancio, attraverso l'istituzione di appositi capitoli di spesa; Tabella D, che riporta i definanziamenti delle autorizzazioni legislative di spesa della sola parte corrente; Tabella E, che reca i contenuti delle previgenti tabelle D, E e F per le spese in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni degli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale.
Il disegno di legge di stabilità deve contenere, altresì, l'indicazione dell'importo massimo da destinare ai contratti del pubblico impiego e alle modifiche del trattamento economico e normativo del personale dipendente dalle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico; le regolazioni meramente quantitative rinviate alla legge stabilità dalle leggi vigenti; norme che comportano aumenti di entrata o riduzioni di spesa, ad esclusione delle norme a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, facendo salva l'eccezione delle spese recate da norme eventualmente necessarie a garantire l'attuazione del Patto di stabilità interno, nonché a realizzare il Patto di convergenza, come disciplinato dalla legge sul federalismo fiscale; le norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi la cui attuazione possa recare pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica; le norme eventualmente necessarie a

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garantire l'attuazione del sopra richiamato Patto di stabilità interno e del Patto di convergenza.
Sottolinea, quindi, che la legge di stabilità costituisce a tutti gli effetti uno strumento ispirato al metodo della programmazione, secondo quanto previsto dall'articolo 7 della nuova legge di contabilità. Tra gli strumenti di programmazione il predetto articolo elenca altresì i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica. Rileva, in proposito, che nella risoluzione relativa alla Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013, approvata dalle Camere, non vi è tuttavia indicazione dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica da adottare entro i termini prestabiliti. In ordine a tale circostanza, ricorda tuttavia che - come precisato nella relazione illustrativa al provvedimento in esame - il disegno di legge di stabilità non produce effetti correttivi sui saldi di finanza pubblica, atteso che la manovra per il triennio 2011-2013 è stata effettuata con il decreto-legge n. 78 del 2010, approvato la scorsa estate, che ha anticipato la correzione dei saldi per assicurare il rispetto degli obiettivi programmatici già fissati in sede di aggiornamento del Patto di stabilità e crescita europeo.
Per quanto concerne lo specifico ambito di competenza della Commissione, con riferimento al disegno di legge di bilancio, si sofferma, innanzitutto, sullo stato di previsione del Ministero della salute (Tabella 14). In tale stato di previsione le tre principali missioni riguardanti il settore della sanità sono: Ricerca e innovazione, Tutela della salute e Fondi da ripartire. Tali missioni sono attuate attraverso i seguenti specifici programmi: ricerca per il settore della sanità pubblica; ricerca per il settore zooprofilattico; prevenzione e comunicazione in materia sanitaria umana e coordinamento in ambito internazionale; sanità pubblica veterinaria, igiene e sicurezza degli alimenti; programmazione sanitaria in materia di livelli essenziali di assistenza e assistenza in materia sanitaria umana; regolamentazione e vigilanza in materia di prodotti farmaceutici ed altri prodotti sanitari ad uso umano; vigilanza, prevenzione e repressione nel settore sanitario; fondi da assegnare.
Le previsioni di spesa in termini di competenza dello stato di previsione del Ministero della salute nell'esercizio finanziario 2011 risultano complessivamente pari a euro 1.258.875.239 (1.253.846.364 euro per spese correnti e 5.028.875 euro per spese in conto capitale). Le variazioni in diminuzione che si propongono per l'anno finanziario 2011 sono pari a euro 956.913.207 rispetto alle previsioni assestate per il 2010 pari a euro 2.215.788.446. Rileva che tale diminuzione è in realtà la conseguenza di quanto già disposto dalla legge finanziaria per l'anno 2010 (articolo 2, comma 67), nonché dal decreto-legge n. 78 del 2010 (articolo 14, comma 2).
L'articolo 14 del disegno di legge di bilancio è dedicato allo stato di previsione del Ministero della salute. In particolare, si stabilisce che per i capitoli 4310 (programmi e interventi lotta e prevenzione HIV, comprese le spese per rilevamenti e ricerche per il funzionamento di comitati, commissioni nonché per l'organizzazione) e 3398 (trasferimenti alle amministrazioni pubbliche che svolgono attività di tipo sanitarie), le somme stanziate per spese in conto capitale, non impegnate alla chiusura dell'esercizio, possono essere mantenute in bilancio, quali residui, non oltre l'esercizio successivo a quello cui si riferiscono, salvo che si tratti di stanziamenti iscritti in forza di disposizioni legislative entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio precedente. In tale caso il periodo di conservazione è protratto di un anno.
Ai sensi del comma 4 dell'articolo in esame, il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a ripartire, con propri decreti, su proposta del Ministro della salute, tra i pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero della salute, per l'anno finanziario 2011, i fondi per il finanziamento delle attività di ricerca e sperimentazione del programma ricerca per il settore della sanità pubblica, nell'ambito della missione «Ricerca e innovazione»

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dello stato di previsione del Ministero della salute, in relazione a quanto disposto dall'articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni.
Ai sensi del successivo comma 5, il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a provvedere, con propri decreti, su proposta del Ministro della salute, alle variazioni di bilancio tra i pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2011, occorrenti per l'attuazione delle norme contenute nell'articolo 48 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269 , relative agli oneri del personale, alle spese di funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco e dell'Osservatorio sull'impiego dei medicinali (OSMED), nonché per l'attuazione del programma di farmacovigilanza.
In particolare, con riferimento allo stato di previsione del Ministero della salute, rileva che le previsioni assestate per l'anno finanziario 2010 relative alla missione «Tutela della salute» ammontavano a 776,8 milioni di euro, mentre le previsioni contenute nel disegno di legge di bilancio ammontano a 739 milioni di euro; le previsioni assestate relative alla missione «Ricerca e innovazione» ammontavano pr l'anno 2010 a 564, 4 milioni di euro, mentre nel disegno di legge in esame ammontano a 465,3 milioni di euro; infine, per la missione «Fondi da ripartire», le previsioni assestate per l'anno 2010 ammontavano a 836,9 milioni di euro, mentre la previsione per l'anno finanziario 2011 ammonta a 20,5 milioni di euro. Con riferimento a tale ultima missione, segnala che il capitolo 3602 «Fondo per interventi relativi al settore sanitario», in essa ricompreso, era pari a 800 milioni di euro per l'anno 2010, mentre è stato soppresso nel bilancio di previsione in esame in quanto le relative risorse sono ricomprese nel Fondo sanitario nazionale ai sensi dell'articolo 2, comma 67, della legge finanziaria per l'anno 2010.
Le principali variazioni delle previsioni di spesa nello stato di previsione del Ministero della salute sono le seguenti: nell'ambito della missione «Tutela della salute», segnala, in riferimento al programma «Prevenzione e comunicazione in materia sanitaria umana e coordinamento in ambito internazionale», quanto segue: il capitolo 4385 «Trasferimenti alle amministrazioni pubbliche» sconta una variazione in diminuzione per il 2011 pari a 3.204.319 di euro. Tale variazione è proposta in applicazione dell'articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 78 del 2010 (tali trasferimenti sono ridotti in misura pari a 4.000 milioni di euro per l'anno 2011 e a 4.500 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2012); il capitolo 4397 «Somma da destinare alle attività del registro nazionale italiano dei donatori di midollo osseo» si conserva per memoria non prevedendosi in atto spese per tale titolo.
Per il programma «Sanità pubblica veterinaria, igiene e sicurezza degli alimenti» segnala che il capitolo 5340 «Fondo da ripartire tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per la realizzazione di interventi in materia di animali di affezione e di prevenzione del randagismo, nonché interventi specifici di tipo sanitario e strutturale per la prevenzione e la lotta la randagismo» sconta una proposta di variazione in diminuzione per l'anno 2011 pari a 2.594.741 di euro.
Per il programma «Programmazione sanitaria in materia di livelli essenziali di assistenza e assistenza in materia sanitaria umana», segnala che il capitolo 2440 «Somme da assegnare alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano per le tecniche di procreazione medicalmente assistita» sconta una variazione in diminuzione per il 2011 pari a 3.928.925 di euro: tale variazione è proposta in applicazione dell'articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 78 del 2010.
Per quanto riguarda la missione «Ricerca ed innovazione» e, in particolare, il programma «Ricerca per il settore della sanità pubblica», segnala che il capitolo 3301 «Trasferimenti ad istituzioni sociali private» viene interamente definanziato: tale diminuzione è proposta a compensazione

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dell'aumento di altri capitoli rimodulabili, per adeguare lo stanziamento alle effettive esigenze della gestione.
Passando alle parti di competenza dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella 4), segnala che gli interventi di carattere sociali rientrano principalmente nella Missione Diritti sociali, solidarietà e famiglia, attuata con i Programmi: promozione dei diritti sociali, politiche di inclusione sociale e misure di sostegno delle persone in condizioni di bisogno (24.10); terzo settore, associazionismo, volontariato, ONLUS e formazioni sociali (24.2); trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione sociale (24.12). Lo stanziamento di tale Missione in termini di competenza ammontava, in base alla legge di bilancio 2010, a 25.028,7 milioni di euro, mentre le previsioni per l'anno 2011, in base al disegno di legge di bilancio in esame, sono pari a 25.162,6 milioni di euro. Al riguardo, sarebbe opportuno che il Governo chiarisse le ragioni del definanziamento del Capitolo 3538 Fondo non autosufficienti.
Infine, per quanto concerne le parti di competenza dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), segnala che, nell'ambito della missione «Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria», il capitolo relativo al Fondo sanitario nazionale si riduce, rispetto all'anno 2010, da 5.306 milioni a 5.242 milioni di euro, mentre il capitolo relativo al finanziamento del Fondo sanitario nazionale in relazione alle minori entrate IRAP aumenta da 1.054 milioni a 5.923 milioni di euro (resta invece invariato lo stanziamento relativo all'ospedale «Bambino Gesù», pari a 50 milioni di euro). Rileva, altresì, che, nell'ambito della missione «Opere pubbliche e infrastrutture», il capitolo relativo agli interventi di edilizia sanitaria pubblica si riduce da 2.120 a 236 milioni di euro. Peraltro, come mostrerà a breve, tale riduzione è parzialmente compensata dalle misure contenute nel disegno di legge di stabilità.
Passando alle parti del disegno di legge di stabilità rientranti nell'ambito di competenza della Commissione, segnala innanzitutto, con riferimento alla Tabella A, che, per quanto riguarda il Ministero dell'economia e delle finanze, vengono previsti accantonamenti per i seguenti progetti di legge: aumento del contributo dello Stato in favore della Biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» di Monza e modifiche all'articolo 3 della legge 20 gennaio 1994, n. 52, concernenti le attività svolte dalla medesima Biblioteca (Atto Senato n. 2146); norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili (Atto Senato n. 2206).
Per quanto riguarda il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l'accantonamento è preordinato all'applicazione delle sentenze della Corte costituzionale n. 306 del 2008 e n. 11 del 2009 relative, rispettivamente, all'indennità di accompagnamento e alla pensione di inabilità in favore di stranieri extracomunitari.
La Tabella E reca gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa a carattere pluriennale in conto capitale. Per quanto riguarda il settore d'interesse, segnala la missione «Infrastrutture pubbliche e logistica», programma «Opere pubbliche e infrastrutture in capo al Ministero dell'economia e delle finanze», capitolo 7464/P «Edilizia pubblica sanitaria». Per l'attuazione del programma di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, ai sensi dell'articolo 50, comma 1, lettera c), della legge n. 448 del 1998, sono autorizzati a legislazione vigente 226.022 milioni di euro, coincidenti con l'importo definitivo in base alla legge di stabilità.
La citata riduzione della previsione di spesa per l'edilizia pubblica sanitaria, tuttavia, è parzialmente compensata da quanto disposto dall'unica norma di competenza della Commissione contenuta nell'articolato del disegno di legge di stabilità. Il comma 5 dell'unico articolo di cui si compone il disegno di legge n. 3778, infatti, concerne il taglio dei trasferimenti

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alle regioni disposto dal decreto legge n. 78 del 2010, taglio pari, come ricordato, a 4.000 milioni di euro per l'anno 2011 e a 4.500 milioni annui a decorrere dal 2012. La norma in esame consente a ciascuna regione di richiedere che parte dei tagli vengano effettuati sulla quota, spettante alla singola regione, destinata alla programmazione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), anziché sui trasferimenti statali destinati al trasporto pubblico locale e, per l'appunto, all'edilizia sanitaria. Tale norma specifica che sono comunque fatti salvi i diversi criteri di ripartizione delle riduzioni stabiliti in sede di Conferenza Stato-regioni.
L'articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 78 del 2010 dispone, infatti, che la riduzione dei trasferimenti deve essere ripartita tra le regioni secondo criteri e modalità stabiliti in sede di Conferenza Stato-regioni, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto e recepiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. In caso di mancata deliberazione della Conferenza entro il predetto termine, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è comunque emanato entro i successivi trenta giorni e la riduzione è operata secondo un criterio proporzionale. Per gli anni successivi al 2011, il termine per la deliberazione della Conferenza è fissato al 30 settembre dell'anno precedente.
In proposito, ricorda che i trasferimenti spettanti alle regioni a statuto ordinario sono quantificati in complessivi 5.963 milioni di euro. Di questi, 3.186 milioni sono destinati al finanziamento delle risorse spettanti alle regioni per l'esercizio delle funzioni trasferite con i decreti attuativi della legge n. 59 del 1997 (cosiddetto federalismo amministrativo); tra questi, 1.181 milioni di euro sono le risorse trasferite per il trasporto pubblico locale. Le risorse destinate all'edilizia sanitaria pubblica sono quantificate in 800 milioni di euro per l'anno 2011 e in 1.800 milioni per l'anno 2012 (somma che corrisponde allo stanziamento di bilancio operato con la legge finanziaria per il 2010).
Infine, il disegno di legge in esame, al comma 6, destina ad interventi di edilizia sanitaria pubblica una quota del Fondo per le aree sottoutilizzate pari a 1.500 milioni di euro per il 2012.
Si riserva, in conclusione, di formulare una proposta di relazione alla luce di quanto emergerà nel corso dell'esame.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ringrazia il relatore per l'ampia ed esaustiva illustrazione dei disegni di legge in esame, anche in considerazione del pochissimo tempo a disposizione dal momento in cui sono state rese disponibili le tabelle allegate al disegno di legge di bilancio. Comunica che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame, anche al fine di fornire i chiarimenti richiesti.
Propone, quindi, di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti a martedì 26 ottobre 2010, alle ore 17.

La Commissione concorda.

Paola BINETTI (UdC) richiama l'attenzione dei colleghi sull'azzeramento del capitolo 3538 «Fondo non autosufficienti» e del capitolo 3539 «Somme da corrispondere alle regioni per le materie di politiche sociali», nonché sulla drastica riduzione del capitolo 3671 «Fondo da ripartire per le politiche sociali», nell'ambito dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Anna Margherita MIOTTO (PD) evidenzia l'azzeramento del capitolo 1639 «Fondo speciale destinato al soddisfacimento delle esigenze alimentari ed energetiche dei cittadini meno abbienti» nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, che equivale, in pratica, alla cancellazione della social card.

Domenico DI VIRGILIO (PdL) esprime preoccupazione per quanto evidenziato dalla collega Miotto. Stigmatizza, altresì, l'azzeramento del Fondo non autosufficienti, che, semmai, avrebbe dovuto essere incrementato per far fronte alle crescenti esigenze prodotte, tra l'altro, dall'invecchiamento

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della popolazione, nonché il dimezzamento delle risorse destinate all'acquisto di defibrillatori semiautomatici e automatici esterni in luoghi e mezzi pubblici, contenute nel capitolo 3603 dello stato di previsione del Ministero della salute.

Paola BINETTI (UdC) giudica particolarmente grave la drastica riduzione delle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche di sostegno alla famiglia, contenute nel capitolo 2102 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, nel ribadire che i disegni di legge in esame rispondono a condivisibili e urgenti preoccupazioni di carattere finanziario, ritiene che anche in tale contesto si debba prestare particolare attenzione alla spesa sociale, verificando la possibilità di correggere alcune delle misure criticate dai colleghi intervenuti.

Lucio BARANI (PdL) si appella al senso di responsabilità dei colleghi, invitandoli a tenere nella debita considerazione la grave situazione finanziaria in cui versano i principali Paesi, come confermano le decisioni di finanza pubblica assunte di recente dal Governo britannico.

Anna Margherita MIOTTO (PD) sottolinea come i disegni di legge in esame si pongano in stridente contraddizione con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, il quale solo due mesi fa, in riferimento al decreto-legge n. 78 del 2010, ebbe ad affermare che non si sarebbero ridotte le risorse destinate alla sanità e all'università. Al contrario, le misure di finanza pubblica in esame configurano una vera e propria «macelleria sociale», azzerando o tagliando gli stanziamenti anche nei settori citati. Esprime, infine, preoccupazione per il fatto che al capitolo 2406 «Somme occorrenti per la realizzazione del progetto Ospedale-Territorio senza dolore» dello stato di previsione del Ministero della salute sia assegnato soltanto 1 milione di euro.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, precisa, rivolta alla collega Miotto, che i disegni di legge in esame non riducono le risorse destinate all'università.

Paola BINETTI (UdC), in aggiunta a quanto precedentemente evidenziato, esprime preoccupazione per la drastica riduzione delle risorse destinate alla procreazione medicalmente assistita, di cui al capitolo 2440 dello stato di previsione del Ministero della salute.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.30.