CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 ottobre 2010
383.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI.

La seduta comincia alle 13.20.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 918 Marinello, C. 1353 Livia Turco, C. 1513 Palumbo, C. 1266 Consiglio regionale del Piemonte e C. 3303 Lucà, recanti «Norme per la tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia della salute del neonato».
Audizione di rappresentanti della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (SIAARTI), dell'Associazione ginecologi consultoriali (A.GI.CO) e della Federazione nazionale collegi ostetriche (FNCO).
(Svolgimento e conclusione).

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Gero GRASSI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione, ringraziando il dottor Giorgio Capogna, coordinatore del gruppo di anestesia e analgesia in ostetricia della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (SIAARTI), la dottoressa Giulia Zinno, componente del direttivo nazionale dell'Associazione ginecologi consultoriali (A.GI.CO), e la dottoressa Cristina Pavesi, segretario del comitato centrale della Federazione nazionale collegi ostetriche (FNCO). La Società italiana di medicina perinatale (SIMP) ha comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna.

Il dottor Giorgio CAPOGNA, coordinatore del gruppo di anestesia e analgesia in ostetricia della SIAARTI, la dottoressa Giulia ZINNO, componente del direttivo nazionale dell'A.GI.CO, e la dottoressa Cristina PAVESI, segretario del comitato centrale della FNCO, svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Gero GRASSI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina 13.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Martedì 19 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Francesca Martini.

La seduta comincia alle 13.45.

Disposizioni in materia di sicurezza degli impianti protesici mammari.
C. 670 Lussana, C. 1179 Mancuso e C. 3703 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 ottobre 2010.

Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, intervenendo in sede di replica, desidera ricordare gli obiettivi e la conseguente urgenza del provvedimento in esame: innanzitutto, la tutela della salute della donna, che viene garantita dall'istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari; gli obblighi informativi dei pazienti; il divieto di intervento di plastica mammaria estetica ai minori. L'urgenza è giustificata da una realtà diffusa e preoccupante di abusivismo professionale e di carenza di controlli sulla qualità degli impianti protesici mammari e dalla necessità di garantire la tracciabilità degli impianti dall'azienda produttrice fino al paziente.
Rivolta all'onorevole Pedoto, cui ha già esaustivamente risposto il sottosegretario Martini, rileva che non è esclusa la possibilità di estendere l'impostazione di questo provvedimento ad altri dispositivi medici; il modello di riferimento dovrà essere sicuramente il registro tumori, anche al fine di consentire il confronto dei dati, ma da esso vanno distinti i registri istituiti da questo provvedimento.
Rispondendo, poi, alle osservazioni dell'onorevole Stagno d'Alcontres, desidera sottolineare nuovamente il problema della trasparenza sulle conseguenze derivanti dal ricorso ad impianti protesici mammari. Questo problema è stato oggetto di specifici interventi da parte dell'Unione europea, che già da qualche anno si è interessata al fenomeno, sollecitando la predisposizione, nei singoli Paesi, di norme di salvaguardia a tutela della salute femminile. L'Unione europea, nel 2003, ha invitato gli Stati membri ad adottare provvedimenti finalizzati all'attivazione, a livello nazionale, di un sistema di informazione

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della paziente che intenda sottoporsi a un intervento di questo tipo. Ricorda, poi, che in relazione alla normativa comunitaria, è stata recepita, nel 1997, la Direttiva del 1993, che definiva i dispositivi medici e ne distingueva le categorie. La citata Direttiva e il provvedimento di recepimento hanno riclassificato le protesi mammarie come dispositivi medici della classe III (dispositivi sottoposti a una valutazione di conformità severa e stringente, perché riguardanti funzioni di organi vitali sani). Infine, vi è una Risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione, approvata il 13 febbraio 2003, che chiede una serie di misure e provvedimenti, che si va ad adottare con il disegno di legge in esame.
Pertanto, la mancanza di regole, trasparenza, controlli e garanzie sul fenomeno della crescita incontrollata degli interventi chirurgici di protesi mammarie a fini estetici non era più accettabile. Così si è espresso il comitato tecnico-scientifico che il sottosegretario Martini, che ringrazia per il suo impegno, ha voluto costituire per affrontare in modo serio il problema. Al comitato, tra l'altro, ha partecipato l'associazione dei chirurghi estetici, dando un contributo di esperienza di non poco conto.
Ritiene, quindi, che una legge sia necessaria in quanto circolari, regolamenti, raccomandazioni non hanno valore cogente e non rappresentano punti di riferimento ineludibili. In questo caso, a chiedere fortemente al Governo un atto normativo è stato anche il Garante per la protezione dei dati personali, al fine di tutelare maggiormente la privacy delle pazienti. Il Ministero della salute, poi, ha avvertito la necessità di costituire un registro di controllo e di monitoraggio, non per un fine puramente statistico o per la valutazione della sicurezza del singolo dispositivo, bensì per avere un quadro clinico molto più ampio e approfondito dell'impatto dell'impianto protesico, nella sua globalità, sul futuro della salute della donna. Si vuole, in sostanza, affrontare il problema nel medio e lungo termine, per valutarne gli effetti anche dal punto di vista epidemiologico: una finalità che considera importante, perché più aumentano gli impianti di protesi, più numerosi e diversificati possono essere, a lungo termine, i problemi riguardanti la salute.
Propone, infine, di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il disegno di legge n. 3703 Governo e preannuncia l'intenzione di proporre il trasferimento del provvedimento alla sede legislativa, al termine dell'esame in sede referente.

Il sottosegretario Francesca MARTINI, intervenendo in sede di replica, desidera, innanzitutto, ringraziare tutti i colleghi intervenuti per l'atteggiamento costruttivo con cui hanno inteso contribuire all'esame preliminare del provvedimento in titolo. Dopo aver ricordato come il ricorso agli impianti protesici mammari per finalità non mediche abbia conosciuto, negli ultimi anni, una forte diffusione, giungendo a creare un fenomeno di costume con conseguenze rilevanti per la salute delle donne, esprime apprezzamento per l'attenzione riservata dalle colleghe deputate a tale provvedimento. Ricorda, quindi, come all'elaborazione del disegno di legge n. 3703 Governo, presso il Ministero della salute, abbiano contribuito rappresentanti di tutte le figure professionali rilevanti, le quali hanno evidenziato come il citato fenomeno abbia determinato la nascita di un mercato non regolato di tali impianti, che mette a rischio la salute delle donne e mortifica il lavoro dei medici più seri e scrupolosi. Sottolinea, altresì, la necessità di garantire alle pazienti un'informazione accurata e completa sulle possibili conseguenze dell'intervento chirurgico per l'applicazione di protesi mammarie. Auspica, infine, che il provvedimento in esame possa essere trasferito alla sede legislativa, al fine di renderne più celere l'approvazione.

Gero GRASSI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, ricordando che, nella prossima seduta, si procederà alla votazione sull'adozione del testo base per il prosieguo dell'esame.

La seduta termina alle 14.10.

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SEDE CONSULTIVA

Martedì 19 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI.

La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni concernenti la sospensione e la revoca del trattamento pensionistico per i soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale o condannati per reati di terrorismo o di criminalità organizzata.
Nuovo testo C. 3541 Fedriga.
(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 14 ottobre 2010.

Anna Margherita MIOTTO (PD) rileva che nel titolo della proposta di legge in esame si fa riferimento al trattamento pensionistico, mentre le disposizioni concernono, in misura ancora più rilevante, le prestazioni di natura assistenziale, essendo la revoca della pensione prevista solo nel caso in cui una sentenza definitiva accerti che la pensione medesima aveva origine da un rapporto di lavoro fittizio o per la pensione di reversibilità. Tale incongruenza tra il titolo e il contenuto della proposta di legge potrebbe, a suo avviso, dare adito a dubbi interpretativi. Ricorda, quindi, la sentenza della Corte costituzionale n. 3 del 1966, che, ai sensi degli articoli 3 e 36 della Costituzione, ha dichiarato l'illegittimità di norme penali volte a privare il condannato di diritti derivanti dal rapporto di lavoro. Esprime, altresì, forti perplessità per i possibili effetti retroattivi e, pertanto, incostituzionali delle norme di natura penale contenute nel progetto di legge in esame e, in particolare, all'articolo 2. Segnala, inoltre, che il comma 3 dell'articolo 1 fa riferimento ai «trattamenti sociali», mentre nella restante parte del progetto di legge si parla di «trattamenti previdenziali» o, in alternativa, di «prestazioni di natura assistenziale»: anche questa incongruenza potrebbe, a suo avviso, dare adito a problemi interpretativi. Rileva, infine, come la definizione «prestazioni di natura assistenziale» possa sollevare dubbi sull'estensibilità dell'ambito di applicazione della norma in esame a servizi sociali che non sono rivolti direttamente al condannato, quali ad esempio gli asili nido per i figli.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) ritiene che le norme contenute nel progetto di legge in esame siano particolarmente gravi, soprattutto nella misura in cui si applichino al trattamento previdenziale derivante dai contributi che il lavoratore ha versato in costanza del rapporto di lavoro. Ritiene, infatti, che dette norme presentino profili insuperabili di illegittimità costituzionale e invita, pertanto, il relatore a considerare con estrema attenzione le riserve espresse dai deputati dell'opposizione.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, osserva, rivolta alla collega Farina Coscioni, che il provvedimento in esame non ha affatto un valore esclusivamente simbolico, anche se, certamente, non darà un contributo decisivo al contrasto della criminalità organizzata. Esso è volto, tuttavia, a soddisfare un'esigenza di giustizia fortemente avvertita dai cittadini onesti, i quali non possono accettare che, come è emerso anche di recente, alcuni esponenti di spicco della criminalità organizzata, pur essendo ricchissimi, percepiscano sussidi da parte dello Stato. Invita, quindi, i colleghi dell'opposizione a tenere conto delle modifiche apportate al testo nel corso dell'esame in sede referente, le quali hanno consentito di superare i problemi di costituzionalità da loro segnalati. In proposito, precisa che la revoca della pensione è prevista solo nel caso di accertamento, con sentenza definitiva, della sua riconducibilità a un rapporto di lavoro fittizio. Alla luce di quanto esposto e cercando di recepire quanto emerso nel corso del dibattito, formula, infine, una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

Laura MOLTENI (LNP) ritiene che, come ha correttamente evidenziato il relatore, il progetto di legge in esame risponda a una profonda esigenza di giustizia sociale e rivesta un grande valore

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politico, rappresentando un messaggio forte e positivo verso i cittadini onesti che, dopo una vita di lavoro e sacrifici, a volte si trovano, purtroppo, a percepire pensioni o trattamenti assistenziali appena sufficienti per vivere, diversamente da chi è coinvolto in reati per mafia e vive di proventi illeciti. Annuncia pertanto, anche a nome del suo gruppo, voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Anna Margherita MIOTTO (PD) precisa, rivolta al relatore, che le sue considerazioni erano riferite al testo del provvedimento in esame, quale risultante dagli emendamenti approvati, e non certo alla versione originaria della proposta di legge. Ribadisce, quindi, che le disposizioni in esame, nella loro attuale formulazione, rischiano di incidere sulle prestazioni e sui servizi sociali in favore di soggetti estranei al reato, quali, ad esempio, i figli del condannato. Annuncia pertanto, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Paola BINETTI (UdC), nel preannunciare, anche a nome del suo gruppo, l'astensione sulla proposta di parere del relatore, dichiara di condividere, in generale, la finalità di inasprire le pene per i reati in questione, sebbene ritenga improprio concentrarsi sulle prestazioni di natura assistenziale.

Lucio BARANI (PdL) annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, apprezzando, in particolare, lo sforzo di recepire, nelle osservazioni, quanto emerso nel corso del dibattito. Ritiene, altresì, che in un contesto di risorse finanziarie scarse sia particolarmente da apprezzare un provvedimento volto a impedire la corresponsione di benefici economici a soggetti condannati, in via definitiva, per reati gravissimi.

Gero GRASSI, presidente, osserva che, in materia di legalità e diritti, la situazione finanziaria del Paese non dovrebbe essere impiegata come argomento decisivo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato).

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese.
Nuovo testo unificato C. 2754 Vignali e abb.
(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Nulla osta).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 14 ottobre 2010.

Gero GRASSI, presidente, ricorda che, nella precedente seduta, l'onorevole Barani ha svolto la relazione e ha proposto di esprimere nulla osta all'ulteriore corso dell'esame.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 15.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 19 ottobre 2010.

Modifiche alla legge n. 281/1991, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. C. 1172 Santelli e Ceccacci Rubino, C. 1236 Mancuso, C. 1319 Tortoli, C. 1370 Alessandri, C. 2359 Anna Teresa Formisano e Drago, C. 586 Compagnon, C. 1565 Mancuso, C. 1589 Livia Turco e Viola, C. 2343 Farinone e C. 2405 Minardo.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15 alle 16.10.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Disposizioni concernenti l'integrazione della composizione della Commissione medico-ospedaliera per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio.
C. 2360 Pelino.