CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 ottobre 2010
381.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 50

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 13 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI, indi del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 9.35.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Atto n. 255.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo, rinviato nella seduta del 6 ottobre scorso.

Pag. 51

Antonio RUGGHIA (PD), nel ricordare i contenuti dello schema di regolamento in oggetto, sottolinea come, mentre la riorganizzazione delle direzioni generali degli armamenti, nell'ambito del Segretariato generale della difesa, possa rispondere a ragioni di semplificazione, viceversa, la soppressione della Direzione generale della sanità militare e la contestuale attribuzione delle sue competenze all'area tecnico-operativa e all'area amministrativa non sembra ispirata da motivazioni organizzative. Infatti, la soppressione di un unico centro di responsabilità in materia di sanità militare potrebbe, a suo avviso, comportare rischi per l'efficace svolgimento dei servizi, ivi compresi quelli relativi allo svolgimento delle missioni fuori area. Inoltre, ricorda come la citata soppressione comporti anche problemi di carattere formale, in quanto, mentre tale soppressione viene disposta da una fonte di rango secondario, il codice dell'ordinamento militare, ossia una fonte di rango primario, continua a qualificare la direzione stessa come organo centrale della sanità militare. Infine, manifesta preoccupazione per la riduzione del personale civile del Ministero della difesa disposta dallo schema di regolamento in oggetto che viene ad affiancarsi ad altre significative riduzioni già previste nel recente passato. Ritiene infatti che l'ulteriore decurtazione disposta dal presente provvedimento non risponda a ragioni di contenimento della spesa, posto che essa determinerà inevitabilmente problemi di funzionamento all'area tecnico-industriale, con la conseguente necessità di provvedere al successivo reclutamento di personale a tempo determinato.

Augusto DI STANISLAO (IdV) esprime le proprie perplessità sulle misure contenute nel presente schema di regolamento che, pur essendo giustificate, sotto il profilo formale, dalla necessità di riorganizzare la struttura del Ministero della difesa, dal punto di vista sostanziale, invece, sembrano ispirate a «logiche» interne al Ministero stesso, minando la funzionalità della sanità militare e dell'area tecnico-industriale. Nel ritenere quindi che il presente schema di regolamento rappresenti un'occasione persa dal Governo per riordinare efficacemente il Ministero della difesa in una prospettiva europea, esprime una valutazione negativa sul provvedimento in esame.

Salvatore CICU (PdL), relatore, sottolinea come i chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo nella scorsa seduta abbiano chiarito molti aspetti dello schema di regolamento in esame, mettendo in evidenza il fatto che la riorganizzazione prevista s'inserisce nell'ambito di un più ampio disegno di riforma che verrebbe portato a compimento dagli interventi legislativi indicati nella proposta di legge n. 3269-bis a sua firma.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, replicando alle osservazioni dei deputati Rugghia e Di Stanislao, sottolinea come la riorganizzazione delle direzioni generali degli armamenti corrisponda ad una logica di gestione interforze della materia pienamente coerente con le iniziative adottate dagli altri Paesi nell'ambito dell'Unione europea. Riguardo alla Sanità militare, invece, evidenzia come le relative competenze non siano assegnate soltanto allo Stato maggiore della difesa e alla Direzione generale di commissariato e di servizi generali, ma anche alle direzioni generali che si occupano del trattamento del personale, fermo restando che tutte le competenze di carattere operativo continueranno a gravitare nell'area operativa al fine di non compromettere la funzionalità dei servizi. Si tratta di una ristrutturazione che è stata a lungo approfondita in sede governativa e che ha condotto alla soluzione organizzativa indicata nel presente provvedimento. Infine, sottolinea come le riduzioni del personale civile siano di carattere tabellare, poiché riguardano posti da lungo tempo non occupati e comunque non disponibili a causa del blocco del turn over.

Antonio RUGGHIA (PD) ritiene che il suo gruppo possa esprimere una valutazione

Pag. 52

positiva sullo schema di regolamento in esame a condizione che tra i rilievi da trasmettere alla Commissione Affari costituzionali sia sottolineata la necessità di non addivenire alla soppressione della Direzione generale della sanità militare e di preservare dai tagli il personale dell'area tecnico-operativa.

Salvatore CICU (PdL), relatore, ritiene che i profili problematici relativi alle due tematiche testé evidenziate dal deputato Rugghia possano essere oggetto di un successivo approfondimento da parte della Commissione, anche attraverso un'apposita audizione del Segretario generale della difesa.

Francesco Saverio GAROFANI (PD) esorta la maggioranza a pronunciarsi più chiaramente in merito alla proposta di rilievi formulata dal deputato Rugghia.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA ritiene che le questioni poste dal deputato Rugghia non siano nel senso di richiedere il mantenimento tout court della Sanità militare, ma siano finalizzate ad assicurare l'efficace continuità dei suoi servizi. Osserva pertanto come la richiesta del deputato Cicu di svolgere successivi approfondimenti, anche attraverso l'audizione del Segretario generale della difesa, risulti pienamente coerente con il carattere squisitamente tecnico dei problemi emersi nel corso della seduta.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ritiene che la proposta del deputato Cicu di procedere all'audizione del Segretario generale della difesa possa essere esaminata nell'ambito della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, convocata per la giornata odierna. Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.55.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 13 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 9.55.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 259.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in titolo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda che il decreto ministeriale in esame provvede al riparto del contributo iscritto nel capitolo 1352 dello stato di previsione del Ministero della difesa da destinare ai seguenti soggetti vigilati: enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi di cui alla legge n. 549 del 1995 (associazioni d'arma; associazioni di categoria, enti, istituti culturali, scientifici e tecnici); associazioni combattentistiche, di cui alla tabella A annessa alla legge n. 92 del 1994, finanziate, per il triennio 2009-2011, ai sensi dell'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008.
Ricorda altresì che l'importo oggetto di riparto, originariamente pari a euro 2.030.000 - di cui euro 1.500.000 destinati alle associazioni combattentistiche ed euro 530.000 assegnati agli altri enti di cui alla citata legge n. 549 del 1995 - è stato ridotto, per effetto delle misure di contenimento della spesa recate dai decreti-legge nn. 78 e 125 del 2010, ad euro 985.195 da destinare quanto a euro 736.500 alle associazioni combattentistiche e quanto a euro 248.695 agli altri enti.
La relazione illustrativa precisa che la ripartizione del contributo è stata effettuata attraverso l'individuazione di cinque fasce, contrassegnate dalle lettere da A a

Pag. 53

E, in cui sono stati suddivisi i diversi organismi, con l'applicazione di specifici criteri per ciascuna fascia.
Nella fascia A sono state incluse le 16 associazioni combattentistiche aderenti alla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane destinatarie del citato finanziamento di euro 736.500, e l'UNIRR (Unione Nazionale Italiana Reduci dalla Russia), beneficiaria di un contributo pari a euro 4.750. Entrambi i contributi sono stati ridotti del 52,5 per cento rispetto al 2009, in applicazione delle predette misure di contenimento della spesa, prevedendo comunque l'applicazione dei parametri prescritti dalle risoluzioni nn. 7-00129 Ascierto, 8-00038 Villecco Calipari e 7-00136 Di Stanislao, approvate dalla Commissione Difesa della Camera il 26 marzo 2009. A tale fine, la relazione afferma che sono stati garantiti: un contributo fisso per il funzionamento, il totale riconoscimento delle richieste delle associazioni per l'espletamento di attività assistenziali, un'adeguata corresponsione, pari a circa il 36,7 per cento delle risorse stanziate nel 2009, per finalità promozionali e progetti associativi.
Nella fascia B sono state inserite le associazioni d'arma, il cui contributo - nell'ambito del complessivo stanziamento relativo agli enti diversi dalle associazioni combattentistiche, pari a euro 248.695 - è stato quantificato in euro 145.945, con una riduzione del 40,7 per cento rispetto al 2009. La relazione precisa che all'interno di tale fascia si è proceduto all'individuazione di sette «sottofasce», secondo un criterio che consente di tenere conto del numero dei soci effettivi appartenenti a ciascun sodalizio, fissando per ogni fascia un contributo predeterminato commisurato al volume complessivo delle risorse previste in tabella C, come rideterminate dai predetti decreti-legge, ed avendo cura di non creare squilibri nell'ambito di tale comparto a favore dei sodalizi di maggiore entità.
Nelle fasce C, D ed E sono stati ricompresi le associazioni di categoria, gli enti, gli istituti culturali, scientifici e tecnici a cui è stato assegnato un contributo complessivo pari a 98.000 euro, con una riduzione del 57,5 per cento rispetto al 2009. La relazione specifica che, nella ripartizione dei contributi per tali fasce, si è preso atto della rinuncia ai contributi da parte di alcuni sodalizi rispetto all'anno passato (Eurodefense Italia, Unione italiana tiro a segno, Casa militare Umberto I e Istituto nazionale di beneficenza «Vittorio Emanuele III»). La ripartizione, prosegue la relazione, è stata fatta secondo i seguenti criteri:
la conferma dei contributi stanziati nel 2009 ridotti del 50 per cento in favore delle associazioni di categoria (UNUCI, Gruppo decorati «Ordine Militare d'Italia», UNSI, ANSI, ANUMPSE e Associazione Nazionale «Nastro Verde»), nell'ottica della salvaguardia dei sodalizi che perseguono finalità di maggiore interesse per la Difesa, assimilabili ai fini perseguiti dalle associazioni d'arma;
la conferma, sostanzialmente, dei contributi erogati nel 2009 ridotti del 50 per cento per l'ACI-SMOM, la Società italiana di storia militare e la Società geografica italiana, il cui volume complessivo di contributi (euro 4.150) incide marginalmente sul totale delle risorse da ripartire;
la salvaguardia, per quanto possibile, dei fondi erogati ad enti di natura privata con finalità assistenziali, quali l'ANAFIM e l'Associazione nazionale famiglie caduti e mutilati dell'Aeronautica, confermando sostanzialmente gli stessi contributi erogati nel 2009 ridotti al 50 per cento.

La relazione precisa, altresì, che in tale quadro si è ritenuto necessario recuperare risorse da alcuni sodalizi, escludendo totalmente il contributo all'Aeroclub d'Italia, ente vigilato dal Ministero delle infrastrutture e trasporti e covigilato dalla Difesa, che dispone di un bilancio già rilevante di per sé, ed operando una consistente decurtazione, dell'ordine del 36 per cento, alla Lega navale italiana e all'ONFA che, riordinati a partire dal 1o gennaio 2010 in

Pag. 54

enti di natura pubblica, dispongono già di un rilevante bilancio.
In conclusione, nel rilevare come i criteri di riparto enunciati dalla relazione illustrativa appaiano sostanzialmente conformi a quelli indicati negli atti di indirizzo approvati dalla Commissione Difesa, ritiene tuttavia necessario che il Governo fornisca chiarimenti in ordine ai seguenti profili: alla mancata assegnazione di contributi per spese di funzionamento e per finalità assistenziali ad alcune associazioni combattentistiche, come evidenziato dall'annesso 2 della relazione illustrativa. In particolare, dovrebbe essere chiarito se ciò sia stato determinato dalla mancata presentazione di specifiche richieste di finanziamento riferite a tali finalità da parte delle associazioni interessate. Inoltre, andrebbero chiarite le ragioni del sensibile incremento, rispetto all'anno 2009, del contributo complessivamente destinato alle spese di funzionamento delle associazioni combattentistiche, che aumenta da euro 185.231 ad euro 227.979; all'incongruenza rilevabile tra l'annesso 3, che suddivide in otto fasce, in base al numero dei soci, le associazioni d'arma, e quanto risulta invece dal prospetto di riparto relativo alle medesime associazioni (annesso 4) che espone una distribuzione articolata su 7 fasce, per altro non corrispondenti alle prime 7 fasce del citato annesso 3; all'incremento, rispetto a quanto assegnato nell'anno 2009, del contributo relativo a due associazioni d'arma (l'Associazione nazionale del fante e l'Associazione nazionale carabinieri), per altro non giustificabile con la variazione del numero degli iscritti, in controtendenza rispetto alla riduzione generalizzata dei contributi assegnati alle altre associazioni.
Tutto ciò premesso, si riserva, quindi, di formulare una proposta di parere sulla base degli ulteriori elementi di informazione che dovessero emergere nel corso del dibattito e dei chiarimenti che saranno forniti dal Governo.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA sottolinea come le risorse destinate al finanziamento degli enti vigilati dal Dicastero della difesa non siano state tagliate in modo «lineare», ma seguendo i criteri di priorità dettati dalle linee guida indicate nelle risoluzioni approvate in questa legislatura dalla Commissione Difesa della Camera. Fa presente che, poiché l'attuazione delle predette linee guida si trova ancora in una fase sperimentale, i diversi enti beneficiari stanno pian piano calibrando le proprie richieste in funzione dei criteri di ripartizione adottati dal Ministero, in modo da poter massimizzare i contributi ad essi destinati. Da qui nascono alcune difformità rispetto alle risorse erogate nel precedente esercizio finanziario, fermo restando che la mancata assegnazione di tali risorse ad alcune associazioni per determinate finalità è dovuta alla mancata presentazione di richieste in tal senso. Infine, nel sottolineare come la fissazione di precisi criteri di riparto abbia indotto i diversi enti a prestare maggiore attenzione nel formulare le loro richieste di finanziamento, si riserva di svolgere un approfondimento in merito alle discrasie evidenziate dal relatore riguardo alla suddivisione in fasce delle associazioni d'arma, anche al fine di verificare se da tale discrasia sia derivata una non corretta ripartizione dei fondi.

Augusto DI STANISLAO (IdV) ritiene che la Commissione possa formulare una proposta di parere fondata su elementi obiettivi solo nell'ipotesi in cui il Governo presenti, a corredo della relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto in esame, il necessario supporto documentale da cui emergano le richieste formulate dai singoli enti e le motivazioni che le sostengono.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA ritiene che il Governo abbia fornito nella relazione illustrativa tutti gli elementi necessari affinché le Camere possano svolgere il loro ruolo di indirizzo e di controllo, fermo restando che la responsabilità ultima in ordine all'assegnazione delle risorse fa capo all'Esecutivo e non al Parlamento.

Pag. 55

Augusto DI STANISLAO (IdV) ribadisce, invece, la necessità che il Governo fornisca la citata documentazione, al fine di consentire alla Commissione di svolgere in maniera adeguata il proprio controllo sull'erogazione di risorse pubbliche.

Antonio RUGGHIA (PD), nel sottolineare preliminarmente come il proprio gruppo guardi con favore all'assegnazione delle risorse attraverso un'oculata opera di selezione dei beneficiari e delle loro iniziative, esorta tuttavia il Governo a compiere tale selezione con la massima attenzione, per evitare di arrecare danni ad alcuni enti, fornendo tutte le informazioni necessarie affinché la Commissione possa svolgere il proprio ruolo di indirizzo e di controllo.

Franco GIDONI (LNP), nel concordare con le osservazioni del sottosegretario Cossiga in ordine alla responsabilità ultima del Governo in merito all'erogazione delle risorse, evidenzia tuttavia come dal presente schema di decreto emerga un ampio divario tra i limitati contributi assegnati agli enti di carattere scientifico rispetto a quelli attribuiti a numerose associazioni combattentistiche.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nel ricordare come il parere espresso dalle Commissioni sugli atti del Governo abbia carattere obbligatorio ma non vincolante, sottolinea come il riparto previsto dal presente schema di decreto debba comunque attenersi, per quanto riguarda le associazioni combattentistiche, a precisi vincoli legislativi. Riguardo alle richieste di approfondimento emerse nel corso del dibattito, fa presente come potrebbe risultare utile svolgere un'indagine conoscitiva al riguardo, anche al fine di formulare una proposta di legge che preveda normativamente i criteri di riparto.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, pur riconoscendo che le sue considerazioni in merito al ruolo del Parlamento riguardo all'esame degli atti del Governo rispondano ad una visione «governalista» peraltro da lui sostenuta anche in passato quando non ricopriva incarichi governativi, ribadisce che la responsabilità ultima dell'erogazione delle risorse appartiene al Governo e che l'unico caso in cui l'assegnazione di fondi è rimessa ad un atto di indirizzo parlamentare è contemplato nella famosa «legge mancia».

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.20.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 13 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 10.20.

Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater/F Governo, rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla XI Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione).

Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, ricorda che il disegno di legge in esame, approvato dalla Camera dopo il rinvio, con messaggio motivato, del Presidente della Repubblica, è stato modificato dal Senato.
Premesso che l'esame del provvedimento si deve ora quindi concentrare sulle sole parti di competenza della Commissione Difesa modificate dal Senato, ritiene tuttavia opportuno sottolineare preliminarmente che nel provvedimento vi sono alcune disposizioni - già approvate nell'identico

Pag. 56

testo dai due rami del Parlamento - che presentano profili problematici determinati dalla recente evoluzione della legislazione vigente.
Si riferisce, in particolare, alle norme di cui all'articolo 27, commi 2, 3, 4 e 5, che modificano o interpretano disposizioni non più vigenti in quanto abrogate, a decorrere dal 9 ottobre 2010, dal Codice dell'ordinamento militare e conseguentemente riprodotte nel codice stesso.
Si tratta, in particolare: delle novelle agli articoli 65, comma 9, del decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490 e all'articolo 7, secondo comma, della legge 10 dicembre 1973, n. 804 che prevedono l'esclusione di alcune categorie di personale ai fini della determinazione del personale collocato in aspettativa per riduzione quadri; dell'interpretazione autentica dell'articolo 43, comma 2, della legge 18 maggio 1986, n. 224, in materia di benefici economici spettanti al personale collocato in aspettativa per riduzione quadri; delle novelle all'articolo 16 e alle tabelle nn. 1 e 2 nonché delle abrogazioni degli articoli 18, comma 3, e 31, comma 9, del decreto legislativo n. 298 del 5 ottobre 2000, concernenti la previsione dell'avanzamento per anzianità, anziché a scelta, al grado di maggiore degli ufficiali dell'Arma dei carabinieri.
Tale situazione presenta profili di ordine meramente formale, in quanto sul piano sostanziale le modifiche introdotte e l'interpretazione prevista non possono non intendersi riferite alle corrispondenti disposizioni del nuovo Codice dell'ordinamento militare che, in attuazione di principi di semplificazione e riassetto della materia, ha inteso recepire e sistematizzare il contenuto delle disposizioni oggetto di modifica.
Bisogna per altro tenere conto del fatto che, a differenza delle altre disposizioni novellate, l'articolo 7 della legge n. 804 del 1973 non viene abrogato dal Codice dell'ordinamento militare, ma semplicemente riscritto per limitarne la portata al solo personale del Corpo della guardia di finanza, in considerazione del fatto che la corrispondente disciplina relativa al personale militare appartenente alle Forze armate è stata traslata all'articolo 909 del Codice stesso. Il contenuto della novella dettata dal presente provvedimento, tendente ad escludere alcuni soggetti dall'aspettativa per riduzione quadri, quindi, per quanto non più testualmente riferibile all'articolo 7 della legge n. 804 del 1973, da un punto di vista sostanziale, poiché concernente entrambe le categorie di personale, va riferito sia all'articolo 909 del Codice dell'ordinamento militare sia all'articolo 7 della legge 804 del 1973.
In linea generale, comunque, al fine di rendere esplicito quanto già risulta in via interpretativa, si potrebbero per altro modificare le norme del Codice dell'ordinamento militare per uniformarle espressamente a quelle contenute nel presente provvedimento, attraverso un apposito decreto correttivo e integrativo.
Venendo ora alle norme modificate dal Senato, segnala l'articolo 20 che detta disposizioni concernenti il lavoro sul naviglio di Stato. Come è noto tale disposizione reca un'interpretazione autentica dell'articolo 2, lettera b), della legge 12 febbraio 1955, n. 51, che, nel conferire una delega al Governo per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e per l'igiene del lavoro, esclude, tra l'altro, dall'applicazione della disciplina in materia di igiene del lavoro le navi mercantili. In virtù della predetta interpretazione l'esclusione dalla delega concerne anche il lavoro a bordo del naviglio di Stato. Secondo il testo approvato dalla Camera, i provvedimenti adottati dal giudice penale, tuttavia, non pregiudicano le azioni risarcitorie eventualmente intraprese in ogni sede, dai soggetti danneggiati o dai loro eredi.
Il Senato ha rafforzato ulteriormente tale previsione, da un lato, specificando che le predette azioni includono quelle finalizzate all'accertamento della responsabilità civile contrattuale o extracontrattuale derivante dalle violazioni della disciplina in materia di tutela del lavoro, dall'altro, ribadendo, in linea generale, che rimane fermo il diritto al risarcimento del danno del lavoratore. Si tratta di modifiche che vanno nel senso indicato dalla

Pag. 57

Commissione Difesa nel parere reso, nella seduta del 27 aprile 2010, sul testo a suo tempo elaborato dalla Commissione Lavoro.
A questo riguardo segnala, tuttavia, che mentre nel citato parere si prevedeva altresì che i dipendenti deceduti o che avessero contratto infermità permanentemente invalidanti in conseguenza dell'esposizione all'amianto dovessero essere compresi tra le vittime del dovere di cui al comma 564 dell'articolo 1 della legge n. 266 del 2005 e, conseguentemente, si disponeva un'integrazione a regime della relativa autorizzazione di spesa per un ammontare pari a 5 milioni di euro annui, viceversa il testo approvato dal Senato si limita a prevedere il solo incremento della citata autorizzazione di spesa, lasciando in buona sostanza all'interprete il compito di collegare l'incremento dell'autorizzazione di spesa all'estensione della platea delle vittime del dovere.
Al fine di evitare dubbi interpretativi al riguardo, comunque, preannuncia l'intenzione di voler presentare in Assemblea un apposito ordine del giorno che impegni il Governo ad interpretare l'incremento della citata autorizzazione di spesa nel senso testé indicato.
In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere favorevole a conclusione della discussione.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame.

Antonio RUGGHIA (PD) ricorda che il provvedimento in oggetto ha avuto un iter legislativo molto travagliato fino al punto che il Presidente della Repubblica lo ha rinviato alle Camere con messaggio motivato, in merito a due articoli, di cui uno di competenza della Commissione Difesa. Si tratta, in particolare, dell'articolo 20, recante disposizioni concernenti il lavoro sul naviglio di Stato, che, a distanza di ben cinquantacinque anni dalla data dell'entrata in vigore della legge 12 febbraio 1955 n. 51, introduce un'interpretazione autentica della legge stessa escludendo anche il naviglio di Stato - al pari delle navi mercantili - dall'applicazione delle norme sulla sicurezza del lavoro in relazione all'uso dell'amianto, incidendo in questo modo sui processi penali in corso e sulle azioni di risarcimento ad essi connesse. Ricorda che, secondo le stime effettuate dallo Stato maggiore della Difesa, vi sarebbero circa settecento persone danneggiate, di cui diverse decine hanno già esperito azioni risarcitorie. Nel sottolineare come il suo gruppo non sia in linea di principio contrario alla depenalizzazione della materia, in quanto gli ufficiali sottoposti a procedimento penale sono in alcuni casi risultati essi stessi danneggiati dall'esposizione all'amianto, tuttavia, ciò non toglie che tale depenalizzazione non possa risolversi in una diminuzione delle tutele a favore degli aventi diritto. In questa prospettiva, ritiene che la soluzione individuata dall'articolo 20, ossia quella di delineare l'esperimento di azioni risarcitorie in sede civile come unico strumento per ottenere giustizia, non consenta di tutelare adeguatamente i soggetti danneggiati in considerazione sia dei tempi lunghi della giustizia civile sia dell'avanzata età e della limitata aspettativa di vita dei potenziali beneficiari. Sottolinea, pertanto, come l'unica strada percorribile per giungere alla depenalizzazione della materia senza diminuire le tutele per i soggetti danneggiati sia quella di riconoscere i benefici economici alle vittime in via amministrativa.

Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, nel presentare una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), evidenzia come in essa si tenda a superare i profili problematici evidenziati dal deputato Rugghia in via interpretativa, sulla base della considerazione che l'incremento dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 562, della legge n. 266 del 2005 disposta dal presente provvedimento non possa non implicare, da un lato, il riconoscimento della qualità di vittime del dovere ai soggetti danneggiati, dall'altro, l'assegnazione delle citate risorse ai soggetti stessi.

Pag. 58

Accedendo a tale interpretazione, peraltro, si realizzerebbe l'obbiettivo di una maggiore tutela dei soggetti danneggiati senza modificare il testo del provvedimento. Infatti tale modifica, implicando una ulteriore lettura presso il Senato, ritarderebbe l'entrata in vigore di numerose disposizioni urgenti in materia di lavoro contenute nel provvedimento in oggetto.

Augusto DI STANISLAO (IdV) ritiene che il relatore dovrebbe fornire un'indicazione più chiara per risolvere in via normativa, anziché in via interpretativa, la questione posta dal deputato Rugghia, introducendo, nella sua proposta di parere favorevole, una condizione che tenda ad una puntuale modifica dell'articolo 20.

Salvatore CICU (PdL) chiede al relatore di riformulare la proposta di parere favorevole per tener conto dell'esigenza di collegare espressamente l'incremento dell'autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 20 all'erogazione di benefici a favore dei soggetti danneggiati.

Antonio RUGGHIA (PD) ribadisce l'esigenza di ricorre a procedure amministrative per l'erogazione dei citati benefici.

Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, preso atto degli esiti del dibattito, riformula la proposta di parere favorevole, che illustra (vedi allegato 2).

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA concorda con la proposta di parere del relatore, come testé riformulata.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole del relatore come riformulata.

La seduta termina alle 10.50.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 13 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 11.05.

Sull'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, a venti anni dall'entrata in vigore della legge 4 ottobre 1988, n. 436.
Seguito esame del documento conclusivo.
(Seguito dell'esame e approvazione del documento conclusivo).

Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Avverte di aver predisposto una nuova formulazione della proposta di documento conclusivo, elaborata sulla base delle proposte di modifica e integrazione presentate dai gruppi, che illustra.

Intervengono per dichiarazioni di voto i deputati Pier Fausto RECCHIA (PD), Augusto DI STANISLAO (IdV), Marco BELTRANDI (PD), Salvatore CICU (PdL) e Franco GIDONI (LNP), che preannunciano il voto favorevole dei rispettivi gruppi sulla proposta di documento conclusivo, come testé riformulata.

La Commissione approva all'unanimità la proposta di documento conclusivo come riformulata (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 11.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Pag. 59

ELEZIONE DEL PRESIDENTE, DEI VICEPRESIDENTI E DEI SEGRETARI

Mercoledì 13 ottobre 2010. - Presidenza del presidente provvisorio Francesco Saverio GAROFANI, indi del presidente eletto Edmondo CIRIELLI.

La seduta comincia alle 14.

Elezione del presidente.

Francesco Saverio GAROFANI (PD), presidente, indìce la votazione per l'elezione del presidente.

Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 42
Maggioranza assoluta dei voti 22

Hanno riportato voti:
Edmondo Cirielli 24
Francesco Bosi 17
Schede nulle 1

Proclama eletto presidente il deputato Edmondo Cirielli che invita, quindi, ad assumere la presidenza.

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Ascierto, Barba, Beltrandi, Bosi, Chiappori, Cicu, Cirielli, Di Stanislao, Fallica, Gianni Farina, Fioroni, Gregorio Fontana, Garofani, Giacomelli, Gidoni, Holzmann, La Forgia, Lamorte, Letta, Lombardo, Marcazzan, Giulio Marini, Antonio Martino, Mazzoni, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Moles, Nola, Paglia, Petrenga, Pirovano, Porfidia, Recchia, Rigoni, Rosato, Luciano Rossi, Ruben, Rugghia, Sammarco, Speciale, Tanoni, Villecco Calipari.

Edmondo CIRIELLI, presidente, rivolge un saluto ed un ringraziamento a tutti i componenti la Commissione.

Elezione dei vicepresidenti e dei segretari.

Edmondo CIRIELLI, presidente, indìce la votazione per l'elezione di due vicepresidenti e di due segretari.
Comunica il risultato della votazione per l'elezione dei vicepresidenti:
Presenti e votanti 42

Hanno riportato voti:
Giacomo Chiappori 23
Francesco Saverio
Garofani 16
Schede bianche 2
Schede nulle 1

Proclama eletti vicepresidenti i deputati: Giacomo Chiappori e Francesco Saverio Garofani.
Comunica il risultato della votazione per l'elezione dei segretari:
Presenti e votanti 42

Hanno riportato voti:
Giuseppe Moles 24
Federica Mogherini
Rebesani 16
Schede bianche 2

Proclama eletti segretari i deputati: Giuseppe Moles e Federica Mogherini Rebesani.

Hanno preso parte alla votazione per l'elezione dei vicepresidenti e dei segretari i deputati: Ascierto, Barba, Beltrandi, Bosi, Chiappori, Cicu, Cirielli, Di Stanislao, Fallica, Gianni Farina, Fioroni, Gregorio Fontana, Garofani, Giacomelli, Gidoni, Holzmann, La Forgia, Lamorte, Letta, Lombardo, Marcazzan, Giulio Marini, Antonio Martino, Mazzoni, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Moles, Nola, Paglia, Petrenga, Pirovano, Porfidia, Recchia, Rigoni, Rosato, Luciano Rossi, Ruben, Rugghia, Sammarco, Speciale, Tanoni, Villecco Calipari.

Edmondo CIRIELLI, presidente, invita i gruppi a designare i rispettivi rappresentanti in Commissione.

La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.