CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 settembre 2010
368.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 15 settembre 2010. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.05.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-03388 Fluvi: Emanazione del provvedimento attuativo della normativa sulla comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA.

Alberto FLUVI (PD) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), precisando, altresì, che l'Agenzia delle entrate, rispondendo a una sua specifica richiesta, ha preannunciato che sarà emanato entro la fine del prossimo mese di ottobre il provvedimento direttoriale con il quale dovranno essere determinati modalità

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e termini per la comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA di importo superiore a 3.000 euro, in attuazione dell'articolo 21 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010.

Alberto FLUVI (PD) si dichiara soddisfatto della risposta, in attesa di poter verificare se il provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate sarà effettivamente emanato entro il prossimo mese di ottobre, come preannunciato dal Sottosegretario.

5-03389 Fugatti: Acquisizione di partecipazioni rilevanti nel capitale di Unicredit da parte della Banca centrale di Libia e della Libyan Investment Authority.

Maurizio FUGATTI (LNP) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Sonia VIALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Maurizio FUGATTI (LNP), nel rilevare come la stessa risposta del Sottosegretario confermi quanto sia complessa e delicata la questione affrontata dall'atto di sindacato ispettivo, considera importante avere appreso dal Governo che i soggetti libici i quali hanno acquisito azioni Unicredit hanno ottemperato agli obblighi di comunicazione alla Consob, previsti ai sensi dell'articolo 120 del TUF, in capo a coloro che acquisiscono partecipazioni in misura superiore al due per cento del capitale in un emittente azioni quotate avente come Stato membro d'origine l'Italia. Ritiene, comunque che debba essere chiarito se gli acquisti di titoli Unicredit effettuati dai predetti soggetti libici debbano o meno essere considerati riconducibili alla medesima entità, in vista delle ricadute che tale aspetto potrebbe avere ai fini dell'applicazione delle norme recate dallo statuto di Unicredit in materia di governance della banca.
In proposito, osserva, inoltre, come la risposta non abbia chiarito se, prima della conclusione del processo decisionale che ha consentito l'effettuazione dell'operazione, sia stato contatatto l'organo delegato alla tutela della sicurezza nazionale istituito presso il Ministero degli affari esteri.
Sottolinea quindi come, al momento, occorra verificare se, in base alla normativa vigente, le partecipazioni acquisite in UniCredit Banca Spa dalla Central Bank of Libya, tramite la controllata Libyan Foreign Bank, dalla Libyan Investment Authority, nonché, tramite la controllata Aabar Luxembourg Sarl, dall'International Petroleum Investment Company debbano essere sommate, in quanto riconducibili a un'unica entità, pur esprimendo dubbi circa la concreta possibilità che possano essere ottenuti, anche da parte delle competenti autorità libiche, elementi utili ai fini del predetto accertamento.
Sottolinea altresì come la propria parte politica, pur non essendo pregiudizialmente contraria all'ingresso di soggetti esteri nelle banche italiane, esprime tuttavia il suo dissenso politico in merito alle operazioni di acquisizione di azioni di Unicredit concluse dalle predette società libiche, in quanto esse potrebbero mettere a repentaglio il radicamento territoriale dell'istituto di credito, il quale, essendo stato originato da un processo di aggregazione cui hanno partecipato molte Casse di risparmio operanti nel Settentrione, ha da sempre costituito un punto di riferimento fondamentale per il tessuto imprenditoriale di tale area del Paese.
Auspica, infine, che l'audizione dell'amministratore delegato di Unicredit, che dovrebbe avere luogo nelle prossime settimane, permetta alla propria parte politica di avere rassicurazioni per quanto riguarda sia il rispetto della normativa vigente in materia di partecipazioni in emittenti quotate sia il mantenimento del predetto legame territoriale.

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Gianfranco CONTE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.25.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 15 settembre 2010.

Istituzione di un sistema di prevenzione delle frodi nel settore assicurativo.
C. 2699-ter, approvata dal Senato, C. 1964 Barbato, C. 3544 Pagano e C. 3589 Bragantini.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.

RISOLUZIONI

Mercoledì 15 settembre 2010. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.30.

7-00383 Soglia: Garanzia fideiussoria richiesta ai concessionari del gioco «Bingo».
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

Gerardo SOGLIA (PdL) illustra la propria risoluzione, la quale interviene sulla normativa relativa all'ammontare della fideiussione bancaria che i concessionari del gioco del Bingosono tenuti a prestare all'Amministrazione finanziaria, per l'importo di 516.456,89 euro, come disposto dall'articolo 9, comma 1, del decreto ministeriale 31 gennaio 2000, emanato in attuazione dell'articolo 16 della legge n. 133 del 1999.
Al riguardo evidenzia come la predetta fideiussione - originariamente finalizzata a garantire sia il rispetto degli obblighi organizzativi assunti dai concessionari in base alle convenzioni stipulate con l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato sia il pagamento del prelievo erariale sulle cartelle di gioco - abbia perduto, a distanza di circa dieci anni dall'attribuzione delle concessioni, gran parte della sua ragion d'essere, atteso, per un verso, che i concessionari hanno già ottemperato ai predetti obblighi organizzativi e, per altro verso, che il prelievo erariale su ciascuna cartella viene da tempo applicato al momento del ritiro delle stesse o, al massimo, entro sessanta giorni da tale data.
Sottolinea, altresì, come l'anzidetto obbligo di fideiussione, che costituisce un onere finanziario rilevante, si sia rivelato fonte di ulteriori difficoltà nel caso, affrontato dalla propria interrogazione n. 5-03256, svolta nella seduta dello scorso 21 luglio, in cui il soggetto fideiussore sia stato oggetto di un provvedimento di revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria e sia stato posto in liquidazione coatta amministrativa ai sensi dell'articolo 80, commi 1 e 2 del TUB.
Rileva, peraltro, come l'esigenza di una rimodulazione del predetto obbligo di garanzia derivi anche dalle difficoltà che alcuni concessionari incontrano nel reperire le fideiussioni, in considerazione della scarsa propensione del sistema bancario ad erogare finanziamenti alle imprese nell'attuale scenario economico e finanziario, e risponda, in buona sostanza, alla necessità di sollevare il più possibile i concessionari stessi da un onere finanziario che rischia, in molti casi, di pregiudicarne la stessa sopravvivenza economica.
In tale contesto, la risoluzione impegna il Governo ad assumere iniziative di carattere normativo volte a rivedere la disciplina relativa all'obbligo, per i concessionari del gioco del Bingo,di prestare fideiussione, segnatamente modulando l'importo della garanzia richiesta a ciascun concessionario sulla base del numero di cartelle da questo ritirate durante l'anno precedente.

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Gianfranco CONTE, presidente, ritiene opportuno consentire al Governo di valutare in tutti i suoi aspetti la risoluzione, la quale si pone l'obiettivo fondamentale di rimodulare l'ammontare delle fideiussioni richieste ai concessionari del gioco del Bingo, alla luce delle evoluzioni del settore.
Rileva infatti come, al momento del rilascio delle concessioni originarie, la richiesta di fideiussione di importo elevato fosse motivata dall'esigenza di assicurare l'effettuazione, da parte dei concessionari, degli investimenti infrastrutturali richiesti, nonché di tutelare gli interessi dell'Erario rispetto al pagamento delle cartelle di gioco, mentre ora, trascorsi nove anni dal rilascio delle predette concessioni, tali fideiussioni hanno ormai una diversa finalità, considerato che le infrastrutture delle sale sono state realizzate e le cartelle di gioco vengono pagate dai concessionari stessi al momento del loro ritiro.

Matteo BRAGANTINI (LNP), pur riconoscendo che l'atto di indirizzo ha una propria ratio, ritiene opportuno approfondire ulteriormente la materia da esso affrontata, tenendo conto, da un lato, del fatto che è prossima la scadenza delle convenzioni stipulate con i concessionari dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e, dall'altro, che la maggior parte di tali soggetti ha già prestato la fideiussione richiesta dalla normativa vigente.

Gianfranco CONTE, presidente, in riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Bragantini, precisa come tutti i concessionari dei giochi del Bingo debbano necessariamente dotarsi di idonea garanzia fideiussoria, pena la decadenza dalle concessioni. Fermo restando tale aspetto, ribadisce come alcune delle esigenze di garanzia che motivavano l'obbligo di prestare una fideiussione di un miliardo di lire, siano state superate, in quanto gli obblighi di natura infrastrutturale ed organizzativa richiesti in sede di rilascio delle concessioni sono stati ormai ottemperati dagli operatori. In tale contesto occorre inoltre considerare come, alla luce della recente crisi finanziaria, il costo delle garanzie fideiussorie è notevolmente lievitato, ponendo alcuni concessionari, che spesso risultano già esposti per altri motivi nei confronti del sistema bancario, nell'impossibilità di ottenere fideiussioni di importo tanto rilevante.

Gerardo SOGLIA (PdL) osserva come la problematica oggetto dell'atto di indirizzo sia stata portata alla sua attenzione, come chiarito in occasione dello svolgimento della richiamata interrogazione del 21 luglio scorso, da talune associazioni di categoria, le quali hanno evidenziato la situazione paradossale nella quale si sono trovati alcuni concessionari, i quali, dopo avere corso il rischio di vedersi revocare la concessione per inidoneità delle fideiussioni prestate dalla Banca Popolare di Garanzia, società cooperativa per azioni posta in liquidazione coatta amministrativa nel dicembre del 2009, sono stati costretti a presentare all'AAMS una nuova garanzia, che ha comportato, in un momento già difficile, l'assunzione di ulteriori oneri finanziari, senza peraltro riuscire, in molti casi, ad ottenere la cancellazione della precedente fideiussione presso la Centrale di rischi della Banca d'Italia.
Sottolinea, quindi, come la rimodulazione delle fideiussioni richiesta dalla risoluzione, consenta di dare soluzione - senza comportare oneri per l'Erario - ad un problema avvertito da imprenditori operanti in tutto il territorio nazionale, causato dalle mutate condizioni del mercato e del comparto finanziario.

Gianfranco CONTE, presidente, ancora in riferimento alle considerazioni svolte dal deputato Bragantini, ricorda che una parte delle concessioni per il gioco del Bingo è stata rinnovata, mentre altre concessioni verranno prossimamente a scadenza. Ritiene quindi che un'eventuale rimodulazione dell'importo della garanzia fideiussoria richiesta in sede di rinnovo

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delle concessioni stesse, possa consentire agli operatori del settore di dedicare maggiori risorse al rinnovamento e miglioramento delle sale di gioco.

Francesco BARBATO (IdV), nell'invitare il presentatore e la Commissione ad approfondire ulteriormente la problematica oggetto dell'atto di indirizzo, osserva, preliminarmente, come non possano essere considerati del tutto esenti da colpe quei concessionari che, per munirsi della richiesta fideiussione, si sono rivolti alla Banca Popolare di Garanzia, sia pure conoscendo le difficoltà in cui si trovava la predetta banca, la quale è stata infatti sottoposta alla procedura di liquidazione coatta amministrativa.
Inoltre, ritiene necessario rivedere la normativa in materia di concessioni di gioco, anche in considerazione del fatto che ulteriori situazioni di inadempimento potrebbero determinarsi nel prossimo futuro, causando una rilevante esposizione dei concessionari nei confronti dello Stato.
In tale contesto, considera inopportuna una riduzione tout court delle garanzie prestate dai concessionari del gioco del Bingoall'Amministrazione finanziaria, sottolineando come l'esigenza di tutelare efficacemente l'interesse pubblico induca a non procedere in maniera approssimativa e richieda, al contrario, una verifica il più possibile oculata di tutte le implicazioni collegate alle opzioni astrattamente ipotizzabili.

Gianfranco CONTE, presidente, in relazione alle osservazioni del deputato Barbato, ritiene che proprio la delicatezza delle questioni sottese alla disciplina del settore dei giochi motivi l'esigenza del Governo di valutare con attenzione il contenuto dell'atto di indirizzo.

Gerardo SOGLIA (PdL) ritiene che non si possa imputare alcuna colpa ai concessionari che presentino fideiussioni rilasciate da banche successivamente poste in liquidazione coatta amministrativa, soprattutto in ragione del fatto che compete alla Banca d'Italia la vigilanza sugli intermediari bancari e finanziari.

Cosimo VENTUCCI (PdL) ricorda che, al momento del primo rilascio delle concessioni relative al Bingo, tutta la normativa relativa al settore era stata definita per garantire la massima tutela degli interessi dell'Erario ed evitare ogni rischio di infiltrazione malavitosa in un settore che, in passato, aveva posto taluni problemi sotto questo profilo.
In particolare, la fissazione di una fideiussione di importo piuttosto elevato era volta ad assicurare l'effettuazione dei necessari investimenti infrastrutturali ed organizzativi da parte dei concessionari, nonché a garantire l'effettivo pagamento all'Erario delle cartelle di gioco che, a quell'epoca, avveniva dopo sei mesi dall'acquisto delle cartelle stesse.
A distanza di oltre nove anni, l'evoluzione del settore e le modifiche intervenute nel quadro normativo hanno profondamente mutato tale situazione, sia in quanto gli investimenti richiesti sono stati ormai effettuati dagli operatori, sia in quanto il pagamento delle cartelle di gioco avviene contestualmente al loro ritiro da parte dei concessionari. Pertanto occorre rivedere la disciplina concernente la garanzia fideiussoria richiesta ai concessionari stessi, evitando di arroccarsi in un conservatorismo miope che rischia di pregiudicare le prospettive del comparto, tanto sotto il profilo imprenditoriale quanto sotto quello occupazionale.
Ritiene quindi che la risoluzione in discussione possa costituire un utile stimolo a rivedere tali aspetti, auspicando che le decisioni in materia, da parte della Commissione e del Governo tengano conto, sia pure in un contesto prudenziale, dell'esperienza maturata in materia.

Gianfranco CONTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad una seduta da convocare nella prossima settimana.

La seduta termina alle 14.55.

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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 15 settembre 2010. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE.

La seduta comincia alle 14.55.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1060/2009, relativo alle agenzie di rating del credito.
(COM 2010) 289 definitivo.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 luglio scorso.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che comunicherà al Presidente della Camera l'avvio, da parte della Commissione, dell'esame della Proposta di regolamento, affinché ne possa essere informato il Governo, ai fini dell'apposizione della riserva di esame parlamentare ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 11 del 2005.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 15 settembre 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.