CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 settembre 2010
365.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 2

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 8 settembre 2010.

Audizione del dottor Franco Ionta, Capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, in relazione all'esame delle proposte di legge C. 2011 Ferranti, C. 52 Brugger e C. 1814 Bernardini, recanti disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.05 alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 8 settembre 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.25.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 8 settembre 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per la giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati e Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 15.25.

Pag. 3

Disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori.
C. 2011 Ferranti, C. 52 Brugger e C. 1814 Bernardini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato il 23 giugno 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che i provvedimenti in esame sono stati iscritti nel calendario dell'Assemblea a partire da martedì 21 settembre prossimo, per cui entro la prossima settimana la Commissione dovrà concluderne l'esame, una volta acquisiti i pareri previsti.
Per quanto attiene all'iter legislativo, ricorda che sono stati già presentati emendamenti al testo unificato adottato dalla Commissione il 17 giugno scorso e che una parte di questi emendamenti sono stati ritirati il 23 giugno scorso dai gruppi PdL, PD, salvo gli emendamenti dell'onorevole Bernardini, e Lega in ragione dell'opportunità di approfondire ulteriormente l'esame del provvedimento e di chiedere il rinvio dell'esame da parte dell'Assemblea che era previsto a partire dal 28 giugno scorso.
Considerato che si è proceduto al predetto approfondimento attraverso lo svolgimento di una serie di audizioni e che la Commissione ha l'obbligo di rispettare la calendarizzazione dei lavori dell'Assemblea, fissa un nuovo termine per la presentazione di emendamenti alle ore 19 di lunedì 13 settembre prossimo.
Nessuno chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Misure contro la durata indeterminata dei processi.
C. 3137, approvata dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 23 febbraio 2010.

Maurizio PANIZ (PdL), relatore, preliminarmente evidenzia come il provvedimento in esame presenti due diversi profili, l'uno di merito relativo alla disciplina dei termini che verrebbero a regolare le diverse fasi processuali, l'altro politico inerente all'opportunità di prevedere una norma transitoria da applicare ai processi in corso, così come stabilito dal testo approvato dal Senato. Considerato che si tratta di due questioni che possono essere affrontate anche separatamente e che quella relativa alla disciplina transitoria è ancora oggetto di riflessione da parte del suo gruppo, invita la Commissione a soffermarsi nel frattempo sulle questioni di merito che peraltro costituiscono il contenuto sostanziale del provvedimento. A tale proposito ricorda che nella scorsa legislatura sono state presentate da importanti esponenti del centrosinistra, come ad esempio la senatrice Anna Finocchiaro, delle proposte di legge di contenuto analogo alla proposta di legge attualmente in esame. Proprio per questa ragione ritiene che in questo momento vi siano tutte le condizioni per procedere ad un confronto costruttivo sulla disciplina relativa all'introduzione di termini entro i quali debbano concludersi le diverse fasi processuali. Una volta definita la disciplina a regime si potrà poi affrontare la questione politica relativa all'opportunità di applicarla anche ai processi in corso.

Donatella FERRANTI (PD) contesta le affermazioni del relatore circa una sorta di coincidenza tra la proposta di legge presentata nella scorsa legislatura dalla senatrice Anna Finocchiaro e quella all'esame della Commissione, rilevando come questa presenti seri problemi di natura organizzatoria e processuale, in quanto presuppone una riforma del «sistema giustizia». Ribadisce, pertanto, la netta contrarietà del suo gruppo al provvedimento in esame, assicurando che comunque, qualora questo non venisse ritirato, i deputati del suo gruppo parteciperanno attivamente e costruttivamente all'esame del testo, cercando di migliorarlo per quanto possibile. Proprio per tale

Pag. 4

ragione ricorda di aver insistito - anche nel corso della riunione appena svoltasi dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi - affinché vengano effettuate delle audizioni di operatori della giustizia nonché di studiosi del diritto costituzionale e della procedura penale in merito agli effetti che il provvedimento produrrebbe sia sui processi in corso sia sui processi che verranno effettuati. Sottolinea che la contrarietà al provvedimento è dettata unicamente dalla totale incompatibilità del medesimo rispetto all'attuale impianto del sistema giudiziario penale italiano, rilevando come ciò non possa essere assolutamente interpretato come una sorta di favore per la lunghezza dei processi.
Esprime forti perplessità sul diverso atteggiamento tenuto dal Governo in merito alla questione dell'opportunità di fissare dei termini temporali alla durata dei processi a seconda che si tratti di processi civili o penali. A tale proposito, ricorda come in occasione dell'esame di un altro provvedimento il sottosegretario Alberti Casellati manifestò la propria contrarietà ad una proposta emendativa dell'opposizione volta a prevedere dei termini endoprocessuali nell'ambito del processuale civile.
Rileva pertanto che la contrarietà del suo gruppo non si limita unicamente alla inaccettabile norma transitoria, finalizzata unicamente alla cancellazione di alcuni processi ben determinati, estendendosi anche alla parte contenutistica relativa alla nuova disciplina processuale che non tiene assolutamente conto di quella che è la realtà dell'attuale funzionamento del «sistema giustizia».

Il sottosegretario Maria Elisabetta ALBERTI CASELLATI, replicando all'onorevole Ferranti, rileva come non possa essere assimilato in alcun modo il processo penale a quello civile in merito alla questione della fissazione di termini per le diverse fasi processuali, trattandosi di procedimenti che si ispirano a principi tra di loro non omogenei. A tale proposito ricorda che nel processo penale vi è ad esempio la questione del tutto peculiare della prescrizione dei reati, che ogni giorno determina l'estinzione di circa 400 processi. Si tratta di un dato del quale il Governo non può non tenerne conto. Inoltre vi è l'esigenza con il processo civile di evitare automatismi tra l'applicazione della legge Pinto e l'applicazione della nuova legge. Sottolinea infine come la proposta presentata nella scorsa legislatura dalla senatrice Anna Finocchiaro sia sotanzialmente sovrapponibile nel merito a quella in esame.

Federico PALOMBA (IdV) ritiene che la Commissione non possa affrontare l'esame del provvedimento se prima la maggioranza non decide in merito alla norma transitoria, la cui presenza rende inaccettabile qualsiasi provvedimento su termini da applicare alle fasi processuali. Sottolinea comunque la contrarietà del suo gruppo anche al merito del provvedimento che non tiene conto in alcun modo della realtà del sistema giudiziario italiano, sia sotto il profilo della disciplina processuale sia in relazione all'organizzazione degli uffici giudiziari. Invita pertanto la maggioranza ad adoperarsi nel cercare di garantire gli strumenti necessari per accelerare i processi.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO ricorda come nella precedente legislatura, a fronte dei numerosissimi casi di applicazione della «Legge Pinto», egli abbia sostenuto la proposta di legge della senatrice Finocchiaro. Sottolinea come le condanne subite dallo Stato italiano in per l'eccessiva durata dei processi crei un serio problema di credibilità dell'amministrazione della giustizia. Sottolinea quindi come il meccanismo dell'estinzione del processo previsto dalla proposta di legge in esame serva da volano perché i giudici organizzino nel migliore dei modi i tempi di svolgimento del processo. Per quanto attiene alla norma transitoria rileva come questa sia diretta ad estinguere processi che sono comunque destinati alla prescrizione e non volerlo approvare è indice della volontà di mantenere, per determinati

Pag. 5

processi, una corsia preferenziale contra personam.

Donatella FERRANTI (PD) ricorda come più volte, anche in occasione dell'esame presso il Senato, la senatrice Finocchiaro sia intervenuta per precisare la posizione del PD in materia di processo breve, sottolineando le sostanziali differenze tra la sua proposta di legge e quella oggi in esame, nonché spiegando i motivi per i quali la proposta di legge del PD non è stata ripresentata nella presente legislatura. Evidenzia quindi come le soluzioni tecniche contenute nella proposta n. 3137 siano del tutto inaccettabili e rischino di produrre effetti devastanti sul sistema giustizia nel suo complesso. Ribadisce infine come il PD sia unito e compatto nel respingere la proposta di legge ed auspica che lo stesso sia ritirato, in modo che si possa iniziare ad affrontare seriamente il tema delle riforme di cui la giustizia ha veramente bisogno.

Maurizio PANIZ (PdL), relatore, nel replicare all'onorevole Palomba ribadisce che, nell'ottica di un costruttivo dibattito parlamentare che deva coinvolti tutti i gruppi nell'interesse della giustizia, è necessario distinguere il problema politico dal problema normativo. Il problema politico, che riguarda la disciplina transitoria, non può essere risolto ora ed in questo contesto. Vi è invece il preciso dovere di riflettere sul problema normativo, che parte da premesse indiscutibili, e che impone di trovare soluzioni adeguate alla questione se sia giusto o meno che i processi abbiano una durata indeterminata. Anche il dato che un grande numero di processi penali si estingue per prescrizione è inconfutabile e su questo tutte le forze politiche hanno il dovere di confrontarsi e di discutere. A ciò si aggiungono le considerazioni sui costi sostenuti dallo Stato i virtù dell'applicazione della «legge Pinto» e sul differente livello di efficienza degli uffici giudiziari distribuiti sul territorio, a parità di risorse.
Dichiara di non condividere l'intervento dell'onorevole Feranti poiché, a suo giudizio, la proposta di legge a prima firma della senatrice Finocchiaro, presentata nella precedente legislatura, è molto simile alla proposta di legge oggi all'esame di questa Commissione.
Ribadisce come tutti i gruppi abbiano il dovere di contribuire costruttivamente al dibattito sui temi alla base della proposta di legge, che sono i temi centrali della giustizia, al fine di pervenire a delle soluzioni condivise. Ove ciò non fosse possibile, tuttavia, ritiene che la maggioranza debba comunque procedere autonomamente.

Il sottosegretario Maria Elisabetta ALBERTI CASELLATI ricorda come le disposizioni di attuazione del codice di procedura penale contengano già dei termini ordinatori per la scansione delle fasi processuali.

Federico PALOMBA (IdV) ribadisce la necessità che la maggioranza chiarisca, in via preliminare, se intenda espungere o meno la norma transitoria. Per il resto permane l'impegno sempre profuso dal gruppo dell'IdV nell'analisi e nella discussione dei reali problemi della giustizia.

Giulia BONGIORNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di separazione giudiziale tra i coniugi.
C. 749 Paniz, C. 1556 De Angelis, C. 2325 Amici e C. 3248 Borghesi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato il 13 aprile 2010.

Maurizio PANIZ (PdL), relatore, ricorda come nella seduta del 13 aprile scorso egli abbia presentato una proposta di testo unificato, sostanzialmente concordato con tutti i gruppi, delle cui istanze tiene adeguatamente conto (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 13 aprile

Pag. 6

2010). Rilevato che il tema in esame è legato alla coscienza individuale più che all'appartenenza politica, ritiene che sussistano i presupposti per accelerare l'iter di esame dei provvedimenti in oggetto.

Giulia BONGIORNO, presidente, condivide quanto rilevato dal relatore e ritiene che nel corso della prossima settimana possa essere posta in votazione la sua proposta di testo unificato. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme per il contrasto dell'omofobia e transfobia.
C. 2802 Soro e C. 2807 Di Pietro.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato il 9 giugno 2010.

Donatella FERRANTI (PD) rileva come sul provvedimento in esame i commissari del PD siano tutti intervenuti, ciascuno apportando un utile contributo al dibattito. Auspica che anche gli esponenti di altri gruppi vogliano intervenire su un tema rilevante ed attuale come quello in oggetto, sul quale sono intervenuti anche il Presidente della Repubblica ed il Ministro Carfagna. Ritiene quindi che i tempi siano maturi per la predisposizione di un testo unificato, che sia il frutto della più ampia condivisione.

Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che il provvedimento in esame è in quota opposizione del PD ed è stato segnalato, anche nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti del gruppi, come priorità dallo stesso gruppo. Il provvedimento, pertanto, continuerà ad essere inserito nel calendario dei lavori della Commissione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.05.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 8 settembre 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per la giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati e Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 16.05.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Presidenza dell'iniziativa centro-europea - InCE - sull'istituzione del Segretariato esecutivo InCE a Trieste, fatto a Vienna il 29 maggio 2009.
C. 3625 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Manlio CONTENTO (PdL), relatore, rileva che nel 1989 l'Italia è stata promotrice della nascita dell'Iniziativa centro-europea (InCE): si tratta della più antica delle iniziative di cooperazione regionale nata nell'Europa centrale e orientale. Essa raccoglie attualmente diciotto Paesi suddivisi in membri dell'Unione europea, Paesi per i quali è prevista una futura adesione e Paesi rientranti nell'ambito delle politiche di buon vicinato.
Nel corso degli anni l'InCE si è rivelata uno strumento privilegiato di cooperazione regionale, che fornisce un contributo aggiuntivo significativo al percorso di avvicinamento verso l'Unione europea per i Paesi per i quali vi sono prospettive di adesione, rafforzando al contempo la presenza italiana nell'area sia sul piano di un fruttuoso dialogo politico sia su quello commerciale a beneficio di nostri operatori economici.
L'InCE opera in nove aree tematiche individuate, alle quali è stato attribuito carattere di priorità per la cooperazione regionale, dall'ambiente allo sviluppo economico, dalla società dell'informazione e dai trasporti alla cooperazione tecnologica,

Pag. 7

al settore agricolo e alla cultura, incluso lo sviluppo delle risorse umane, nel cui ambito ricadono le politiche rivolte alla gioventù.
L'Accordo in esame prevede l'istituzione del Segretariato esecutivo dell'InCE e stabilisce che la relativa sede sia ubicata a Trieste (articolo 1).
Per quanto concerne gli ambiti di competenza della Commissione giustizia si segnalano le consuete clausole che stabiliscono l'immunità ed inviolabilità della sede (articoli 4, 5 e 9).
Il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo ha un contenuto tipico e non pone questioni di rilievo per la Commissione.
Propone quindi di esprimere parere favorevole.

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 16.10.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni in materia di assegnazione di posti nei concorsi notarili.
C. 2661 Antonio Pepe.

Riforma delle professioni regolamentate.
C. 503 Siliquini.

Disposizioni in materia di collocamento fuori ruolo dei magistrati componenti elettivi del Consiglio superiore della magistratura.
C. 3143 Rao.

Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo.
C. 668 Lussana e C. 657 D'Antona.

Disposizioni in materia di remissione tacita della querela.
C. 1640 Contento.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 30 luglio 2010, apportare le seguenti modifiche:
a) a pagina 24, prima colonna, dopo la nona riga inserire le seguenti:

«SEDE REFERENTE

Venerdì 30 luglio 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO.

La seduta comincia alle 15.10.

Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
C. 2364, approvata dal Senato, C. 1944 Losacco, C. 728 La Russa, C. 2564 Volontè e petizione n. 638.

(Seguito esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 maggio 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, avverte che sono pervenuti sul nuovo testo elaborato dalla Commissione gli ulteriori pareri espressi dalle Commissioni competenti e che la Commissione, dopo aver recepito le condizioni espresse dalla Commissione bilancio, potrà concludere l'esame in sede referente, senza che ciò precluda la possibilità che successivamente si perfezionino i presupposti per il trasferimento in sede legislativa.
Presenta pertanto gli emendamenti 2.90, 2.91 e 18.90, volti a recepire il parere della Commissione bilancio (vedi allegato 4).

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 2.90, 2.91 e 18.90 del relatore e delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Giulia Bongiorno, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.

Pag. 8

Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giulia BONGIORNO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 15.15.»

b) dopo pagina 28 inserire il seguente allegato:

«ALLEGATO 4

Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento. C. 2364, approvata dal Senato, C. 1944 Losacco, C. 728 La Russa, C. 2564 Volontè e petizione n. 638.

EMENDAMENTI APPROVATI

ART. 2.

Al comma 1, lettera b-bis), capoverso Art. 18-ter, sostituire il comma 2 con il seguente: 2. All'attuazione delle disposizioni di cui al comma 1, gli enti locali provvedono, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica ad essi assegnati ai fini del patto di stabilità interno, a carico dei propri bilanci.
2. 90.Il relatore.

Al comma 1, lettera d), sopprimere il numero 1).
2. 91.Il relatore.

ART. 18.

Sostituire il comma 5 con il seguente:
5. L'accordo è revocato di diritto se il debitore non esegue integralmente, entro 90 giorni dalle scadenze previste, i pagamenti dovuti alle Agenzie fiscali ed agli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie.
18. 90.Il relatore».