CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 agosto 2010
364.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 4 agosto 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 13.

Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 9 marzo 1948, n. 812, recante nuove norme relative all'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana.
C. 3624 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Franco NARDUCCI (PD), relatore, osserva che il provvedimento in esame riforma alcuni profili dell'Ordine della Stella della Solidarietà italiana (OSSI), attualmente disciplinato dal decreto legislativo 9 marzo 1948, n. 812, al fine di attestare il merito di chiunque abbia specialmente contribuito alla ricostruzione dell'Italia, sia cittadino italiano all'estero che straniero. Il numero delle nomine relative all'OSSI viene disposto per decreto del Capo dello Stato: dalle origini (1948) ad oggi sono circa 14.500 persone hanno ricevuto questa onorificenza nazionale. L'OSSI è amministrato da un Consiglio composto da un presidente e quattro membri: il Presidente è il Ministro degli Affari esteri, e in caso di impedimento viene sostituito dal Capo del Cerimoniale del Dicastero, peraltro membro di diritto del Consiglio. I restanti membri sono scelti tra funzionari della Pubblica Amministrazione di grado non inferiore al quinto. Le onorificenze sono conferite con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro degli Affari esteri, sentito il Consiglio. Le spese dell'OSSI concernenti insegne, diplomi e cancelleria gravano sul bilancio del Ministero degli Affari esteri.
Rileva quindi che le innovazioni recate dal disegno di legge in esame mirano in primo luogo a soppiantare il riferimento ai meriti per la ricostruzione dell'Italia - evidentemente datato - con le particolari benemerenze nella promozione di rapporti di amicizia e di collaborazione tra l'Italia e gli altri paesi. Si muta altresì la denominazione dell'OSSI in «Ordine della Stella d'Italia».

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Ritiene perciò che il provvedimento possa rafforzare il prestigio delle onorificenze nazionali, consentendone altresì una più equilibrata distribuzione nel contesto internazionale, ampliando la platea dei potenziali destinatari, qualificando l'Ordine della Stella d'Italia al secondo posto tra gli ordini cavallereschi nazionali.
In particolare, sottolinea che l'articolo 1, comma 3 provvede alla sostituzione dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 812 del 1948, prevedendo il passaggio da tre a cinque classi di onorificenza, conferenti rispettivamente i titoli di cavaliere di gran croce, grande ufficiale, commendatore, ufficiale e cavaliere. Considera particolarmente opportuno tale ampliamento nell'ottica di una più accentuata gradazione del prestigioso riconoscimento.
Apprezza inoltre l'istituzione di una classe speciale che conferisce il titolo di gran croce d'onore quale riconoscimento a caduti o gravemente feriti nello svolgimento all'estero di attività di alto valore umanitario.
Precisa poi che i criteri di conferimento e di revoca delle onorificenze, nonché le caratteristiche dell'Ordine della Stella d'Italia, siano disciplinati mediante regolamento da emanare entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge n. 400 del 1988. Al riguardo di detto regolamento, che verrà adottato su proposta del Ministro degli Affari esteri di concerto con i Ministri dell'Interno e dell'Economia e finanze, invita il Governo a riferirne al Parlamento prima della sua adozione, anche perché non sono mancate in passato polemiche su talune onorificenze conferite per iniziativa consolare. Giudica infatti importante che sia disciplinata l'ipotesi di perdita dell'onorificenza nel caso in cui l'insignito se ne renda indegno, ferme restando le disposizioni pertinenti della legge penale.
Conclusivamente, fa notare che l'articolo 2 del disegno di legge reca la clausola di invarianza finanziaria.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI, nel concordare con le osservazioni del relatore, manifesta la disponibilità del Governo ad anticipare al Parlamento i termini del regolamento da emanare pur in assenza di uno specifico obbligo di legge.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che, nessun altro chiedendo di intervenire, è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Come di consueto, se non vi sono specifiche segnalazioni da parte dei gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Presidenza dell'Iniziativa centro-europea - InCE - sull'istituzione del Segretariato esecutivo InCE a Trieste, fatto a Vienna il 29 maggio 2009.
C. 3625 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Stefano STEFANI, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Antonione, illustra il provvedimento all'esame, ricordando che l'Iniziativa centro-europea (InCE), sorta inizialmente nel 1989, per impulso del nostro Paese, rappresenta il più antico organismo di cooperazione regionale operante nell'Europa centro-orientale e riunisce attualmente 18 Stati. Grazie anche alla sua dimensione parlamentare, l'InCE fornisce un contributo significativo al percorso di avvicinamento verso l'Unione europea per quei Paesi per i quali vi sono prospettive di adesione, rafforzando al contempo la presenza italiana nell'area sia sul piano di un fruttuoso dialogo politico che su quello economico a beneficio dei nostri operatori economici. Attualmente l'InCE gode di uno stanziamento obbligatorio, a carico del bilancio dello Stato ed iscritto nello stato di previsione

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del Ministero degli affari esteri. Il Governo italiano ha inoltre rifinanziato per il triennio 2008-2010 il Trust Fund InCE presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) con una dotazione di sei milioni di euro per progetti ed investimenti nei settori energetico, infrastrutturale, dei trasporti e agricolo.
Nel sottolineare quindi come l'Italia sia di gran lunga il più elevato contributore dell'Iniziativa, segnala che il nuovo Accordo di sede tra la Repubblica italiana e la Presidenza dell'Iniziativa centro-europea firmato il 29 maggio 2009 modifica il precedente accordo ratificato con legge 28 agosto 1997, n. 286. La principale innovazione riguarda le figure del Direttore generale aggiunto e del Vice direttore generale, al fine di attribuire alle due posizioni di livello esecutivo del Segretariato InCE, che si aggiungono a quella di Direttore generale, privilegi e immunità equivalenti a quelle del personale diplomatico sul territorio nazionale. L'Accordo introduce inoltre la nuova denominazione di Segretariato esecutivo con sede a Trieste, in sostituzione della più limitativa denominazione precedente di Centro di documentazione e di informazione.
Rilevando infine che le modifiche apportate all'Accordo non comportano oneri aggiuntivi al contributo finanziario che l'Italia già assicura all'InCE, ribadisce l'opportunità dell'impegno del nostro Paese nel sostenerla e portarla avanti.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI si associa alle considerazioni del relatore.

Enrico PIANETTA (PdL) e Francesco TEMPESTINI (PD) esprimono l'apprezzamento dei rispettivi gruppi.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che, nessun altro chiedendo di intervenire, è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Come di consueto, se non vi sono specifiche segnalazioni da parte dei gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.15.