CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 luglio 2010
361.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 14.20.

Disposizioni per l'adozione del Programma nazionale di sviluppo rurale.
C. 3472 Paolo Russo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame della proposta di legge, rinviato da ultimo nella seduta del 28 luglio 2010.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, avverte che nella seduta odierna si passerà all'esame delle proposte emendative presentate. Avverte inoltre che, rispetto alle proposte emendative di cui è stato dato conto nelle sedute del 13 e del 14 luglio 2010, il relatore ha altresì presentato il subemendamento 0.1.1.4 e l'articolo aggiuntivo 1.02. Tutte le proposte emendative sono pubblicate in allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato 1).

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ricorda che nella giornata odierna, in sede di esame del disegno di legge C. 3638, il Governo ha accolto l'ordine del giorno Servodio n. 9/3638/230, sottoscritto anche da altri deputati del PD, che prende le mosse dalla difficile congiuntura economica nazionale e internazionale, che richiede una straordinaria capacità di programmazione e l'adozione di misure urgenti affinché l'agricoltura italiana non si trovi a dover fronteggiare anche una contrazione del sostegno comunitario per il finanziamento dei piani di sviluppo rurale. L'ordine del giorno, in particolare, impegna il Governo a valutare l'opportunità di

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consentire all'Agea, nell'ambito dei fondi relativi ai piani di sviluppo rurale, l'integrale pagamento entro il 31 dicembre 2010 di tutte le annualità fino al 2009 e una anticipazione, pari al 75 per cento del dovuto, dell'annualità 2010, nonché a valutare l'opportunità di attivare meccanismi per agevolare l'accesso al credito alle imprese che intendono avvalersi delle misure per gli investimenti dei piani di sviluppo rurale, anche prevedendo l'utilizzo di un fondo rotativo che, in prima istanza, utilizzi le risorse stanziate per la rete rurale nazionale.
Sottolinea in proposito che, poiché tale ordine del giorno è stato accettato dal Governo, anche l'intervento legislativo dovrebbe muoversi secondo le stesse linee di intervento. Peraltro, anche il confronto intercorso con le regioni ha portato all'individuazione di alcuni meccanismi di semplificazione e razionalizzazione burocratica che consentirebbero di assicurare il quasi totale utilizzo delle risorse finanziarie già stanziate dall'Unione europea per il periodo 2007-2013 per lo sviluppo rurale.
Come proposto dal suo emendamento 1.5, ritiene quindi necessario e urgente che il Governo, d'intesa con le regioni, adotti quanto prima un piano nazionale di interventi straordinari per sostenere ed accelerare il pieno utilizzo delle risorse stanziate per i piani di sviluppo rurale, semplificando le procedure amministrative relative ai pagamenti delle misure a superficie e a capo di bestiame da parte dell'organismo pagatore e consentendo l'integrale pagamento entro il 31 dicembre 2010 di tutte le annualità fino al 2009 e una anticipazione, pari al 75 per cento del dovuto, dell'annualità 2010. Ricorda in proposito che il meccanismo dell'anticipazione dei pagamenti, condiviso dalle regioni e sostenuto anche dall'Agea, consentirebbe di utilizzare subito oltre la metà delle risorse non spese e a rischio di disimpegno, riducendo il danno per l'Italia a meno di 200 milioni di euro. Occorre poi che il piano individui misure che permettano alle imprese di superare le difficoltà connesse a carenze di liquidità e di accesso al credito, che determinano l'impossibilità di partecipare al cofinanziamento degli interventi previsti dai programmi di sviluppo rurale, producendo residui non spesi da restituire all'Unione europea.
Ricorda, inoltre, che la Camera dei deputati ha approvato all'unanimità, il 13 luglio scorso, una risoluzione al termine dell'esame della relazione della XIV Commissione sul programma di lavoro della Commissione europea per l'anno 2010 e sul programma di 18 mesi delle tre Presidenze del Consiglio spagnola, belga ed ungherese. La risoluzione, su proposta del PD, impegna il Governo con riguardo alla politica agricola comune «a considerare, con riferimento alle iniziative indicate nei programmi delle istituzioni europee per uscire dalla crisi, i settori dell'agricoltura e della pesca quali ambiti di interventi di sostegno straordinari e urgenti, dai quali emergono preoccupanti situazioni di vera povertà». La risoluzione, inoltre, impegna il Governo ad «adoperarsi affinché l'applicazione del meccanismo del disimpegno automatico non determini la perdita di significative risorse del Fondo europeo per lo sviluppo rurale assegnate all'Italia, valutando, in particolare, la possibilità di concordare con la Commissione europea la sostituzione dei programmi operativi relativi al periodo 2007-2013 attraverso le procedure di revisione previste dalla normativa europea, e riproponendo e integrando a fronte della eccezionalità della crisi economica, l'ipotesi di deroghe transitorie al disimpegno automatico per le annualità sino al 2009, in analogia a quanto stabilito per i fondi strutturali dell'articolo 93, paragrafo 2-bis, del regolamento (CE) n. 1083/2006».
Con questo atto il Parlamento si è posto l'obiettivo di dare maggiore valenza, e il voto unanime rafforza tale determinazione, all'azione del Governo per affrontare con l'Unione europea un apposito negoziato per non far perdere al sistema Italia le risorse comunitarie stanziate per l'attuazione della politica di sviluppo rurale relative al periodo 2007/2013. Con tale provvedimento si pone fine inoltre alle numerose polemiche sollevate da diversi

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membri del Governo, che avevano imputato alle regioni la responsabilità di non aver impegnato i fondi comunitari.
Sottolinea quindi che la Commissione Agricoltura ha colto da tempo la gravità della situazione ed ha presentato, a firma dei capigruppo, il progetto di legge oggi in esame, che prende le mosse dalla considerazione che le regioni non avevano ancora speso al 31 marzo 2010, nell'ambito delle risorse assegnate all'Unione europea, oltre 1.124 milioni, importo poi corretto alla metà del suo valore. Si è così «acceso un faro» su una problematica vera, la cui soluzione legislativa, tuttavia, nel corso delle audizioni svolte, si è rivelata tecnicamente non percorribile in quanto avrebbe comunque richiesto una negoziazione in sede comunitaria. In sintesi, la legge nazionale finisce necessariamente per porsi in contraddizione con la regolamentazione europea.
Osserva poi che, nelle interessanti audizioni che si sono svolte in Commissione Agricoltura della Camera, si è preso atto della soluzione che le regioni avevano individuato con l'Agea, che dovrebbe eseguire il pagamento per intero di tutte le annualità fino al 2009 e del 75 per cento dell'annualità 2010, relativamente alle domande a superficie. Questa azione potrebbe ridurre immediatamente e completamente il rischio di disimpegno delle risorse destinate all'Asse II, relative alle misure a superficie.
Per quanto riguarda invece le risorse relative alle misure per investimenti, pari a poco più di 200 milioni, l'ISMEA ha segnalato l'impossibilità da parte degli agricoltori di reperire i fondi di loro competenza per effettuare il cofinanziamento dell'investimento, nonché la difficile situazione per accedere al credito, specialmente nel Sud, e l'oggettiva difficoltà dell'Istituto a fornire mutui o fideiussioni bancarie.
Osserva comunque che la proposta di legge ha già conseguito un risultato positivo, incoraggiando le regioni ad attivare entro il tempo più breve possibile i programmi di spesa, stimolando l'Agea ad individuare strumenti utili a recuperare tutte le risorse destinate alla misure a superficie. Ha inoltre portato all'approvazione all'unanimità della citata risoluzione da parte dell'Assemblea, che dà al Governo la forza di aprire un negoziato per consentire all'Italia di recuperare il tempo perso nell'avvio della nuova programmazione 2007/2013, di negoziare una modulazione n+3 o di effettuare una programmazione che consenta l'investimento di un ulteriore 20 per cento del complesso delle risorse nell'ultimo anno.
Ovviamente, il Governo, invece di accusare le regioni, avrebbe dovuto porsi il problema di come gli agricoltori avrebbero potuto reperire le risorse necessarie per effettuare gli investimenti e per usufruire dei fondi comunitari, specialmente in una contingente fase caratterizzata da una grave crisi economica che attanaglia pesantemente il settore agricolo, impoverendo i redditi degli agricoltori.
Da ultimo, ritiene che il testo che la maggioranza intende approvare suscita obiezioni insuperabili dal punto di vista tecnico e non porterà ad alcun risultato utile, mancando delle condizioni strutturali indispensabili. Invita pertanto la stessa maggioranza ad aderire al percorso indicato nell'ordine del giorno oggi accolto dal Governo e dall'emendamento 1.5, che consentirà di impostare una soluzione dei problemi effettivamente praticabile.

Giuseppe RUVOLO (UdC), constatando l'assenza del rappresentante del Governo, rileva che la sua partecipazione alla seduta odierna sarebbe, se non formalmente obbligatoria, certo molto opportuna.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, ricorda che in sede referente la Commissione può procedere anche in assenza del Governo, pur riconoscendo che le valutazioni di opportunità formulate dal collega Ruvolo possono essere condivise. Nessun altro chiedendo di intervenire, invita il relatore ad esprimere il parere sulle proposte emendative.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Oliverio 1.5.

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Esprime parere favorevole sull'emendamento Paolo Russo 1.1, cui è riferito il suo subemendamento 0.1.1.4, che è volto a ricomprendere nel testo anche il Programma Rete rurale nazionale; esprime parere favorevole anche sul subemendamento Paolo Russo 0.1.1.3, mentre il parere è contrario sui subemendamenti Negro 0.1.1.1 e Callegari 0.1.1.2.
Invita quindi i presentatori a ritirare l'emendamento Beccalossi 1.4 e il relativo subemendamento Callegari 0.1.4.1.
Esprime parere contrario sull'emendamento Di Giuseppe 1.2, che è sostanzialmente superato dall'emendamento Paolo Russo 1.1, che prevede un 'intesa con la Conferenza Stato-regioni, anziché un parere vincolante. Esprime parere contrario anche sull'emendamento Callegari 1.3 e sull'articolo aggiuntivo Ruvolo 1.01.
Raccomanda infine l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 1.02.

Giuseppe RUVOLO (UdC) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Paolo Russo 1.1.

Angelo ZUCCHI (PD) sottolinea che l'assenza del Governo assume un rilevante significato politico e che il suo gruppo avrebbe voluto conoscerne le valutazioni sugli emendamenti che la Commissione si accinge a votare.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, osserva che nel prosieguo dell'iter non mancheranno le occasioni per una pronuncia del Governo.

Angelo ZUCCHI (PD) ribadisce l'importanza di conoscere il parere del Governo sugli emendamenti prima della loro votazione.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ricorda che nella seduta odierna dell'Assemblea il Governo si è già espresso sul tema ora in esame, accogliendo l'ordine del giorno al disegno di legge C. 3638, in precedenza illustrato. Si domanda pertanto come potrebbe il Governo esprimere valutazioni diverse sul progetto di legge. Invita in ogni caso il Governo a rendere note le sue posizioni in Parlamento e non in altre sedi.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL), relatore, ritiene che le considerazioni del deputato Oliverio sono in parte condivisibili, tanto che il Governo ha accolto il citato ordine del giorno. Fa presente tuttavia che il Ministro Galan ha annunciato la presentazione di un provvedimento che conterrà misure per affrontare la crisi dell'agricoltura, in coerenza con alcune indicazioni del medesimo ordine del giorno.

Giuseppina SERVODIO (PD) ritiene che si sia adottata un'interpretazione burocratica in merito alla necessità della presenza del Governo, che è invece incontestabile nella fase di esame degli emendamenti e di definizione di un testo legislativo. È infatti indispensabile conoscere l'opinione del Governo prima di deliberare. Ritiene perciò che si stia trattando con superficialità un tema di reale importanza sul quale la Commissione, per intuizione del Presidente e dei capigruppo, ha richiamato l'attenzione generale.

Susanna CENNI (PD) chiede al relatore chiarimenti su alcuni aspetti del tema in discussione.
In primo luogo, nel ricordare che la proposta di legge è stata presentata con l'intento positivo di assicurare il pieno impegno delle risorse per lo sviluppo rurale assegnate all'Italia, fa presente che la questione è stata poi oggetto di ulteriori approfondimenti, sia attraverso le audizioni svolte in Commissione, sia attraverso iniziative condotte autonomamente dai gruppi e dai deputati. Da questi approfondimenti è emerso chiaramente, tra l'altro, che la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha messo in discussione l'intervento legislativo.
In secondo luogo, non ritiene motivato il parere contrario espresso dal relatore sull'emendamento Oliverio 1.5, che indica ulteriori strumenti per affrontare la questione, come l'attivazione di un fondo di rotazione per agevolare l'accesso al credito

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delle imprese che intendono avvalersi delle misure per lo sviluppo rurale, che utilizzi anche le risorse non spese dalla Rete rurale nazionale e che potrà, dopo la fase iniziale, autoalimentarsi. Inoltre, la seconda parte dell'emendamento affronta il problema dei rapporti con l'Unione europea, prevedendo una delegazione mista Stato-regioni per negoziare una revisione delle regole di spesa delle risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL), relatore, precisa di avere espresso parere contrario sull'emendamento Oliverio 1.5, perché interamente sostitutivo dell'articolo 1 e quindi tale da precludere, se approvato, gli altri emendamenti. Ricorda poi che tale emendamento è stato presentato dopo la scadenza del termine stabilito e quando era stato fissato solo un termine per la presentazione di subemendamenti. Nel merito, ritiene che la Commissione abbia la responsabilità di individuare ora uno strumento per evitare il disimpegno automatico delle risorse del FEASR assegnate all'Italia e che le altre questioni, come la previsione del fondo di rotazione per agevolare l'accesso al credito - che pure giudica positivamente - debbano essere affrontate in altra sede.

Angelo ZUCCHI (PD), premesso che non compete al relatore valutare la regolarità della presentazione degli emendamenti, fa presente che l'emendamento Oliverio 1.5 tiene conto di quanto è avvenuto dopo la presentazione della proposta di legge. Si riferisce, in particolare, alle risultanze delle audizioni della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dell'AGEA e dell'ISMEA, che hanno fornito importanti elementi di valutazione delle scelte da compiere. In sostanza, l'emendamento del suo gruppo adatta l'intervento legislativo alla realtà.
Invita quindi la maggioranza a riflettere sulle concrete possibilità di portare a positiva e rapida conclusione un testo come quello che si accinge a deliberare, che difficilmente potrà essere approvato in sede legislativa.

Corrado CALLEGARI (LNP) dichiara che i deputati del suo gruppo sottoscrivono il subemendamento Paolo Russo 0.1.1.3.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, avverte che il subemendamento Paolo Russo 0.1.1.3 è stato sottoscritto anche dal deputato Sardelli e dai deputati del gruppo del PdL.

Giovanni DIMA (PdL) ricorda la lunga storia dei fondi europei destinati all'agricoltura, che hanno costituito un momento significativo dello sviluppo di tale settore, evidenziando tuttavia come da decenni si siano registrati limiti e carenze nella complessiva gestione di tali risorse, indipendentemente dalle forze politiche che si sono trovate ad avere responsabilità di governo. In particolare, senza alcun intento di polemica politica sull'attività dei governi regionali, deve ricordare le scelte inadeguate nonché i ritardi che hanno caratterizzato l'andamento della spesa, soprattutto in alcune regioni meridionali. Tale situazione ha impedito di sfruttare a pieno la possibilità di creare occasioni di sviluppo economico sul territorio e di conseguire quindi gli obiettivi prefissati.
Per questi motivi, ritiene necessario definire ora il provvedimento in esame, nella certezza che il Governo farà seguire ulteriori incisivi interventi in favore dell'agricoltura.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, pone in votazione l'emendamento Oliverio 1.5.
(Segue la votazione).

Paolo RUSSO (PdL), presidente, comunica che l'emendamento Oliverio 1.5 risulta respinto.

Sandro BRANDOLINI (PD) rileva che la Presidenza, nel comunicare l'esito della votazione, non ha dato conto dei voti favorevoli e dei voti contrari, che chiede invece di conoscere.

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Paolo RUSSO (PdL), presidente, precisa che non vi può essere dubbio alcuno sulla regolarità delle deliberazioni in Commissione. In ogni caso, al fine di assicurare la massima certezza sul risultato della votazione appena effettuata, in via eccezionale, dispone l'annullamento della votazione medesima e la sua ripetizione.
(Segue la votazione).

Paolo RUSSO (PdL), presidente, comunica il risultato della votazione dell'emendamento Oliverio 1.5, che risulta respinto per quattro voti di differenza.
Avverte quindi che i subemendamenti Negro 0.1.1.1 e Callegari 0.1.1.2 sono stati ritirati.

La Commissione approva il subemendamento del relatore 0.1.1.4, il subemendamento Paolo Russo 0.1.1.3 e l'emendamento Paolo Russo 1.1, come modificato dai subemendamenti approvati.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, avverte che risultano pertanto preclusi l'emendamento Beccalossi 1.4 e il relativo subemendamento Callegari 0.1.4.1, nonché gli emendamenti Di Giuseppe 1.2 e Callegari 1.3.

La Commissione respinge infine l'articolo aggiuntivo Ruvolo 1.01 e approva l'articolo aggiuntivo del relatore 1.02.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, avverte che il testo risultante dall'esame degli emendamenti sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere. Rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 15.05.

Disposizioni in favore dei territori di montagna.
Testo unificato C. 41 Brugger, C. 320 Quartiani, C. 321 Quartiani, C. 605 Caparini, C. 2007 Quartiani, C. 2115 Barbieri e C. 2932 Consiglio regionale della Valle d'Aosta.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del testo unificato, rinviato da ultimo nella seduta del 28 luglio 2010.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che lo scorso 20 luglio si è svolta l'audizione dei rappresentanti del Corpo forestale dello Stato, per approfondire i rilievi formulati dallo stesso Corpo in merito all'articolo 7 del testo in esame, sulla certificazione ecocompatibile del legno e dei prodotti derivati.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con una osservazione e con condizioni (vedi allegato 2).

Viviana BECCALOSSI (PdL), nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, ritiene che il provvedimento sia motivato da apprezzabili intenti, che tuttavia non trovano corrispondenza nella formulazione normativa. In particolare, osserva che viene rimesso in discussione il tema delle comunità montane, senza risolvere la questione delicata della nozione di montagna. Inoltre, fa presente che l'entità delle risorse finanziarie previste, che ammontano a 6 milioni di euro annui, appare assolutamente inadeguata e rischia di suscitare aspettative che non sarà poi possibile soddisfare. Pertanto, ritiene opportuno rinviare la deliberazione del parere, per consentire una ulteriore valutazione del testo.

Angelo ZUCCHI (PD) osserva che per il testo unificato delle proposte di legge in esame è stata ventilata l'ipotesi che la Commissione competente ne richieda il trasferimento in sede legislativa, trattandosi di misure valutate positivamente da

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tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Ciò dovrebbe indurre ad assumere decisioni conseguenti, circa l'utilità di esprimere prontamente il parere.
Quanto al primo rilievo del deputato Beccalossi, rileva che il testo non incide sulle comunità montane, ma si limita a fornire una definizione di comune montano, valevole ai soli fini del provvedimento stesso.
In merito all'ulteriore rilievo mosso dallo stesso deputato, ritiene che l'inadeguatezza delle risorse non possa essere invocata quale causa ostativa per il successivo iter del provvedimento, poiché tale principio ben si sarebbe potuto applicare a tutti i progetti di legge finora esaminati dalla Commissione, con la conseguenza che si sarebbe dovuta sospendere del tutto l'attività legislativa del Parlamento. Ritiene invece utile iniziare in tempi brevi un percorso di distribuzione di risorse, seppure con una previsione di soli 6 milioni di euro, in attesa di nuove opportunità finanziarie.
Osserva inoltre che il suo gruppo è disponibile a votare a favore della proposta di parere del relatore, che offre alcune utili indicazioni, ferma restando la possibilità di presentare, nelle successive fasi, emendamenti diretti a migliorare il testo.

Corrado CALLEGARI (LNP), a nome del suo gruppo, concorda con quanto proposto dal deputato Beccalossi.

Giuseppina SERVODIO (PD) manifesta stupore per il fatto che nella settimana appena trascorsa si era ampiamente convenuto in Commissione circa la necessità di esprimere il parere sulle proposte di legge in esame. Non può che ritenere, pertanto, che il rinvio richiesto sia la conseguenza dell'acceso dibattito intercorso oggi tra la maggioranza e l'opposizione. Se così fosse, si tratterebbe di un atteggiamento contraddittorio, infantile e irresponsabile poiché potrebbe avvenire che la Commissione Bilancio porti a conclusione il testo in esame, magari in sede legislativa, senza che la Commissione Agricoltura abbia potuto dare il suo importante contributo, soprattutto dopo aver avuto modo di valutare l'articolato e serio parere proposto dal relatore. Rileva infine che di fatto la maggioranza sta sconfessando il suo relatore, che a suo giudizio ha ben operato. Si appella pertanto alla capacità di mediazione del Presidente, affinché sì che si possa procedere alla votazione del parere proposto, evitando inutili e strumentali contrapposizioni.

Paolo RUSSO, presidente, fa presente che l'interpretazione secondo cui il relatore sarebbe stato sconfessato dalla maggioranza appartiene al novero delle considerazioni politiche che ciascun deputato può liberamente ritenere.

Ivan ROTA (IdV) ritiene non consistente la motivazione di una scarsa dotazione finanziaria del testo addotta dal deputato Beccalossi, rammentando che tale dotazione rappresenta in ogni caso un passo in avanti, migliorabile, nell'ottica di quanto ampiamente motivato, in modo oggettivo e puntuale, dal relatore Gottardo.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) osserva che il testo in esame costituisce un argomento sollecitato dalla minoranza, condiviso dall'intera Commissione Bilancio. Ritiene comprensibile che il dibattito che si sta ora svolgendo risenta delle lacerazioni politiche che si sono oggi prodotte nella Commissione Agricoltura, nella quale - lo ricorda - è anche recentemente accaduto che la maggioranza si sia trovata in una condizione minoritaria, con la conseguenza che la Commissione non ha potuto esprimere il parere sulla manovra di cui al decreto-legge n. 78, specialmente con riferimento alla proroga del pagamento delle multe sulle quote latte. A tale proposito, l'Unione europea ha manifestato la sua delusione per il fatto che l'Italia abbia deciso di votare norme contrastanti con quelle europee, che escludevano qualsiasi ipotesi di proroga.
Di fronte ad un testo che segna una positiva inversione di tendenza nelle politiche per la montagna, ritiene in conclusione

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inspiegabile l'atteggiamento della maggioranza, da sempre connotata in Commissione Agricoltura da assenza di rigidità; qualora tale atteggiamento perdurasse, non si potrebbe che prenderne atto.

Viviana BECCALOSSI (PdL) respinge le critiche formulate dall'opposizione, ribadendo che i rapporti politici in Commissione sono caratterizzati da stima e dal comune intento di operare per lo sviluppo dell'agricoltura. Respinge altresì le critiche relative ai rapporti interni al suo gruppo. Rileva tuttavia che sulla manovra si è registrata la rigidità delle opposizioni, che con il loro atteggiamento hanno impedito una rigorosa pronuncia sulla questione delle quote latte, che poteva peraltro essere condivisa.
Precisa quindi che la sua richiesta di rinvio non è motivata da ragioni politiche, ma da considerazioni attinenti al merito del testo in esame, che interessa un numero rilevantissimo di comuni e che creerà aspettative insostenibili con una dotazione di soli 6 milioni di euro annui.

Giuseppe RUVOLO (UdC), pur concordando sulla inadeguatezza della dotazione finanziaria, valuta positivamente il testo unificato dalla Commissione Bilancio.
Sottolinea poi che resta ancora irrisolto il problema del finanziamento degli sgravi contributivi in agricoltura, che scadranno il prossimo 31 luglio, con la conseguenza che le imprese agricole, così private di un indispensabile strumento di sostegno, saranno costrette in largo numero a chiudere l'attività in un breve lasso di tempo, nella insensibilità totale del Governo e della sua maggioranza. Invita pertanto il Ministro, al di là dei proclami propagandistici, ad assumersi le proprie responsabilità di governo.

Gian Pietro DAL MORO (PD) osserva che i rilievi del deputato Beccalossi, pur se comprensibili politicamente, non possono essere accolti. Infatti, la inadeguatezza delle risorse finanziarie è una costante in questa legislatura e quindi non può essere invocata per non deliberare. Ritiene invece che il testo in esame, al di là della consistenza della dotazione finanziaria, segni un importante cambiamento di rotta, di notevole significato politico, in quanto testimonia un impegno per la montagna e costituisce un bilanciamento delle decisioni assunte dal Governo in tema di comunità montane. Ricorda in proposito anche le differenti posizioni assunte dal PdL e dalla Lega sulle questioni della montagna, soprattutto al Nord.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, richiama l'attenzione della Commissione su alcuni aspetti del testo elaborato dalla Commissione Bilancio.
Fa in primo luogo che esso non definisce le comunità montane, ma fornisce una nozione di comune montano, valida ai soli fini del provvedimento stesso. Ricorda peraltro che spesso il concetto di montagna nella legislazione italiana si è esteso oltre misura.
Sottolinea poi che l'agricoltura può essere individuata come la grande assente del provvedimento, anche se non si possono affrontare i problemi della montagna senza intervenire sull'agricoltura, sulla salvaguardia del «prato pascolo», sulla difesa del territorio montano, sulla valorizzazione delle filiere forestali nonché delle biomasse a fini energetici. Inoltre, l'agricoltura non è indicata tra i progetti che godono di priorità nell'assegnazione dei finanziamenti.
Rileva poi che il provvedimento risulterà sostanzialmente inapplicabile, in quanto non compatibile sia con la disciplina europea relativa agli aiuti di Stato sia con gli aiuti già previsti dalle regioni.
Per questi motivi, ritiene utile che la Commissione Agricoltura deliberi un parere che possa fornire indicazioni per la riformulazione del testo, al fine di attribuire all'agricoltura un ruolo che nell'attuale stesura non è riconosciuto.

Giovanni DIMA (PdL) ritiene importante mantenere il consueto clima di collaborazione all'interno della Commissione, rivendicando la limpidezza dell'azione svolta dalla maggioranza. Piuttosto, ricorda

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la annosa questione della nozione di montagna, richiamando l'attenzione sulla complessità del territorio italiano e citando la particolare situazione della Calabria. A suo giudizio, occorre operare con determinazione in favore dell'agricoltura e quindi lavorare per migliorare il testo, anche sulla base delle opportune proposte del relatore, e per dotarlo eventualmente di ulteriori finanziamenti.

Paolo RUSSO, presidente, rileva che nel dibattito svoltosi tutti i deputati hanno mosso rilievi critici, pur se con differenti posizioni in merito alle conseguenze da trarre. Infatti, taluni hanno sostenuto la necessità di esprimere subito un parere contenente rilievi critici, al fine di indirizzare il futuro lavoro della Commissione Bilancio; altri hanno invece ritenuto necessaria una ulteriore riflessione, prospettando anche la possibilità di sollecitare nel frattempo, per via politica, una rivalutazione del testo.
Riterrebbe pertanto opportuno, come accade di consueto in Commissione, accogliere la motivata richiesta di rinvio, anche tenuto conto che tale rinvio non incide sul programma di lavoro della Commissione Bilancio. Peraltro, si potrebbe anche considerare la possibilità di stimolare nel frattempo approfondimenti politici presso i colleghi della Commissione Bilancio, eventualmente sulla base della proposta illustrata dal relatore.

Giuseppina SERVODIO (PD) ritiene che la Commissione possa dare le indicazioni che ritiene utili alla Commissione Bilancio solo deliberando formalmente un parere. A questo fine, ritiene apprezzabile il lavoro serio condotto dal relatore, che dovrebbe spingere la Commissione a cogliere l'occasione per esercitare il ruolo che ad essa compete, tanto più che la Commissione Bilancio potrebbe richiedere il trasferimento alla sede legislativa anche senza il parere della Commissione Agricoltura. Esprime pertanto delusione per il punto di sintesi indicato dal Presidente e chiede che la proposta di rinvio del seguito dell'esame sia posta in votazione.

Paolo RUSSO, presidente, pone in votazione la proposta di rinviare il seguito dell'esame delle proposte di legge ad altra seduta.

La Commissione approva.

La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.45.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ATTI DEL GOVERNO

Proposta di nomina del signor Massimo Camandona a Presidente dell'Ente nazionale risi.
Nomina n. 68.

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni in materia di agroenergie.
C. 337 Bellotti, C. 357 Delfino, C. 983 Dozzo, C. 1139 Servodio, C. 1696 Sardelli e C. 2493 Jannone.