CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 luglio 2010
357.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 22 luglio 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.50 alle 10.05 e dalle 14.15 alle 14.25.

SEDE REFERENTE

Giovedì 22 luglio 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 10.05

Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali.
C. 1415-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 21 luglio 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, propone, su richiesta dell'onorevole Ferranti, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, dopo avere ricordato che ieri si è stabilito di procedere all'esame dei soli emendamenti segnalati dai gruppi, al fine di rispettare la calendarizzazione dei lavori dell'Assemblea. Fa presente che sono pervenute le segnalazioni dei gruppi (vedi allegato 1).
Ricorda che nella seduta di ieri sono stati approvati l'emendamento Costa 1.8 ed il subemendamento Vietti 0.1.800.2 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

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Manlio CONTENTO (PdL) illustra i propri subemendamenti 0.1.800.11, 0.1.800.9 e 0.1.800.10, volti a meglio definire la disciplina del segreto e quindi la tutela della riservatezza in riferimento ai contenuti di conversazioni trascritte.

Antonio DI PIETRO (IdV) ritiene che il problema posto dall'onorevole Contento debba essere risolto in Commissione, trattandosi di un problema tecnico e non politico. Sottoscrive quindi i subemendamenti Contento 0.1.800.9 e 0.1.800.10.

Donatella FERRANTI (PD) osserva come il proprio subemendamento 0.1.800.7 sia in linea con i subemendamenti dell'onorevole Contento, insistendo su un punto qualificante del provvedimento che richiede una modifica.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO ritiene che sul punto sia necessaria una valutazione del Governo in vista dell'esame in Assemblea, sottolineando l'esigenza di tutelare la privacy secondo quanto previsto dal comma 4 dell'articolo 268-bis, introdotto dall'emendamento del Governo.

Federico PALOMBA (IdV) chiede se il rappresentante possa esemplificare i casi ai quali si riferisce.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO segnala le ipotesi in cui nell'intercettazione si parli di una malattia o di un problema familiare.

Francesco Paolo SISTO (PdL) ritiene che si tratti di intercettazioni che sono comunque utili per l'indagine e che forse la formulazione dei subemendamenti dell'onorevole Contento potrebbe essere migliorata in viste dell'esame in Assemblea.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Contento 0.1.800.11, 0.1.800.9 e 0.1.800.10.

Marilena SAMPERI (PD) illustra il subemendamento Ferranti 0.1.200.7 e ricorda come ciò che non è rilevante per le indagini non venga trascritto. Gli esempi addotti dal sottosegretario Caliendo sono certamente fuori luogo, perché si riferiscono ad intercettazioni irrilevanti. L'unico motivo per derogare alla segretezza di atti rilevanti è già previsto nell'articolo 329, comma 3, del codice di procedura penale. Non vi può essere altra motivazione ed il segreto può essere imposto solo se dalla pubblicazione può derivare grave pregiudizio per le indagini.

I deputati Donatella FERRANTI (PD), Marilena SAMPERI (PD) e Lorenzo RIA (UdC) sottoscrivono il subemendamento Contento 0.1.800.9.

Donatella FERRANTI (PD) ritira il proprio subemendamento 0.1.800.7.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, illustra il proprio subemendamento 0.1.800.70 e specifica che lo stesso si coordina con l'emendamento 1.800 del Governo, che prevede diversi livelli di segretezza. Proprio per tale ragione ha ritenuto di presentare un subemendamento volto a rimodulare la responsabilità degli editori per la pubblicazione di atti di indagine non pubblicabili. Ricorda di avere più volte espresso la propria convinzione che il tipo di responsabilità previsto dalla legge n. 231 del 2001 trovi forti limitazioni nel caso in cui l'attività dell'ente sia riconducibile alla libertà di stampa, ritenendo tale tipo di responsabilità una limitazione della incomprimibile libertà di stampa. Per questa ragione non crede che possa affermarsi una indistinta responsabilità dell'editore nel caso di violazione dell'articolo 684 del codice penale, come previsto invece dal testo in esame insieme ad una responsabilità ancora più grave quando si tratti di intercettazioni che devono essere distrutte. Ritiene che questa ultima responsabilità sia legittima in quanto non si tratta di limitare la libertà di informazione, ma di punire un editore il cui giornale abbia pubblicato ciò che il giudice ha ritenuto che si debba distruggere. Per quanto attiene alla responsabilità dell'editore a seguito del reato

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di cui all'articolo 684 del codice penale, rileva come questa possa essere condivisa solo qualora si riferisca alle sole intercettazioni che, se pur non debbano essere distrutte, siano comunque irrilevanti. Le pubblicazioni di intercettazioni rilevanti, invece, non dovrebbe comportare alcuna responsabilità per l'editore, trattandosi comunque di una materia riconducibile alla libertà di stampa.

Manlio CONTENTO (PdL) si domanda cosa potrebbe accadere se venisse pubblicato un verbale non ancora inserito in archivio, come per esempio il cosiddetto «brogliaccio» che deve essere ancora trascritto. In questo caso, secondo il subemendamento in esame, l'editore potrebbe non rispondere.

Cinzia CAPANO (PD), pur comprendendo la ratio del subemendamento, rileva che comunque si obbliga l'editore ad adottare modelli operativi che entrano nella organizzazione del lavoro del penalista. Per questo motivo l'emendamento non appare condivisibile. Sarebbe eventualmente necessario tipizzare in via legislativa i modelli organizzativi, ma questa non sembra una strada praticabile.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO dichiara che non si tratta di modelli organizzativi penetranti, ma di direttive volte unicamente a ridurre il rischio di violazioni del divieto di pubblicazione di atti dei quali il giudice ha ordinato la distruzione.

Antonio DI PIETRO (IdV) osserva che, in realtà, l'articolo 684 del codice penale può essere considerato come un atto di resa dello Stato che non riesce a punire chi ha fornito informazioni che non avrebbe dovuto fornire, ma si limita a punire chi, esercitando il diritto di cronaca, le pubblica. Ribadendo come per lui non sia corretta perseguire chi esercita un diritto costituzionale, come quello di cronaca, ritiene che il subemendamento sia animato da buone intenzioni e che la ratio sia condivisibile. Condivide l'intervento dell'onorevole Contento.

Francesco Paolo SISTO (PdL) condividendo le osservazioni dell'onorevole Contento, ritiene che la punibilità in effetti debba essere anticipata ad un momento anteriore rispetto all'inserimento degli atti nell'archivio riservato.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, sottolinea come il suo subemendamento 0.1.800.70 sia volto a limitare sostanzialmente la responsabilità dell'editore, che comunque risponde della pubblicazione di intercettazioni da distruggere o irrilevanti.

Donatella FERRANTI (PD) dichiara il voto di astensione del proprio gruppo sul subemendamento del relatore 0.1.800.70, perché ritiene preferibile sopprimere ogni forma di responsabilità dell'editore.

Lorenzo RIA (UdC) preannuncia il voto favorevole dell'UdC sul subemendamento del relatore 0.1.800.70, che è migliorativo del testo, fermo restando il giudizio ancora complessivamente negativo sul testo.

La Commissione approva il subemendamento 0.1.800.70 del relatore (vedi allegato 2).

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, avverte che non saranno poste in votazione le ulteriori proposte emendative aventi ad oggetto le parti modificate dal subemendamento 0.1.800.70 del relatore, come quelle soppressive del comma 28. L'approvazione di tale subemendamento implica la volontà della Commissione di prevedere una forma di responsabilità dell'editore, sia pure ben diversa da quella prevista dal testo trasmesso dal Senato.
Pone quindi in votazione l'emendamento 1.800 del Governo, come modificato dal subemendamento approvato.

Donatella FERRANTI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 1.800, nell'ottica di un

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dialogo collaborativo con la maggioranza e con il Governo. Auspica comunque ulteriori miglioramenti del testo.

Antonio DI PIETRO (IDV) dichiara che l'Italia dei Valori si oppone al provvedimento in generale e a quegli emendamenti che apportano miglioramenti comunque ancora del tutto insufficienti, come quello in esame, che pone comunque un bavaglio alla stampa.

Lorenzo RIA (UdC) preannuncia il voto favorevole sull'emendamento 1.800 del Governo, che riduce il danno causato dalla disciplina approvata dal Senato.

La Commissione approva l'emendamento 1.800 del Governo così come modificato dal subemendamento approvato (vedi allegato 2).

La Commissione respinge l'emendamento Tabacci 1.33.

Roberto RAO (UdC) illustra l'emendamento Vietti 1.39 e ne raccomanda l'approvazione, essendo volto a sopprimere il comma 10 che irrazionalmente parifica i vari tipi di intercettazione, oltre che prevedere una riduttiva disciplina delle intercettazioni ambientali.

Antonio DI PIETRO (IDV) sottolinea come il problema siano proprio le modifiche che il provvedimento apporta agli articoli 266 e 267 del codice penale. Il gruppo dell'Italia dei Valori non vuole che questi articoli siano modificati, perché garantiscono efficacia delle indagini preliminari ed efficacia alla lotta alla criminalità organizzata. Sottoscrive quindi l'emendamento Vietti 1.39.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che il nuovo articolo 266 sia inaccettabile e costituisca uno dei punti nodali del provvedimento, creando gravissimi ostacoli all'effettività dell'azione penale. A suo parere, ad esempio, non si possono assolutamente equiparare le intercettazioni telefoniche, quelle ambientali e l'acquisizioni di tabulati telefonici. Sottoscrive pertanto l'emendamento Vietti 1.39

La Commissione respinge gli identici emendamenti Vietti 1.39 e Tabacci 1.40.

Anna ROSSOMANDO (PD) illustra l'emendamento Ferranti 1.42 e ne raccomanda l'approvazione. Precisa come l'emendamento contribuisca a ripristinare la distinzione tra i vari tipi di intercettazioni, con particolare riguardo alle riprese visive, in base al grado di invasività e di tutela della riservatezza ed in relazione alle esigenze di ricerca della prova.

La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 1.42.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il suo emendamento 1.44 e ne raccomanda l'approvazione. Osserva come l'emendamento disponga una specifica disciplina per l'acquisizione di dati relativi al traffico telefonico, tenendo conto di come concretamente si svolgono le indagini. Si tratta, a suo giudizio, di una disciplina fondamentale per mantenere l'efficacia nella lotta contro la criminalità organizzata.

Antonio DI PIETRO (IDV) si domanda chiede se le questioni relative agli articoli 266 e 267 possano essere discusse con il Governo e se vi sia una concreta possibilità di apportare delle modifiche. Ringrazia i colleghi del Partito democratico per gli emendamenti volti a ripristinare la distinzioni tra i vari tipi di intercettazioni, che condivide, per quanto ritenga che la relativa formulazione possa essere perfezionata. Ritiene che non abbia senso prevedere il decreto di un giudice collegiale per disporre le ripresa visive non captativa, poiché si tratta di un semplice atto di polizia giudiziaria.

Lorenzo RIA (UdC) preannuncia il voto favorevole dell'UdC sull'emendamento Ferranti 1.44, non condividendo l'assimilazione di diversi strumenti di indagine. Precisa come il gruppo dell'UdC sia comunque a favore del mantenimento del

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testo vigente dell'articolo 266 del codice di procedura penale.

Donatella FERRANTI (PD) nel replicare all'onorevole Di Pietro, precisa che l'emendamento 1.44 non propone una soluzione ottimale, anche perché cerca di operare una mediazione con le esigenze della maggioranza. Ritiene comunque che si potrà in seguito discutere di un miglioramento della formulazione, in particolare del comma 3.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Ferranti 1.44 e l'emendamento Garavini 1.46.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.400.20 e ne raccomanda l'approvazione. Precisa che il subemendamento tiene conto dell'impatto sull'organizzazione degli uffici giudiziari, determinato dallo spostamento di competenze dal giudice monocratico a quello collegiale.

Enrico COSTA (PdL) intervenendo sull'ordine dei lavori, manifesta grande rispetto per le argomentazioni esposte, ritenendo tuttavia che sia opportuna una valutazione sul contenimento dei tempi degli interventi.

Donatella FERRANTI (PD) ricorda come il gruppo del Partito Democratico abbia segnalato un limitato numero di emendamenti e come finora, in un'ottica di collaborazione, siano intervenuti solo alcuni deputati sui punti modali del provvedimento.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, assicura che la questione posta dall'onorevole Costa sarà affrontata nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

Cinzia CAPANO (PD) condivide le osservazioni dell'onorevole Ferranti e ricorda come, in base all'articolo 79 del Regolamento della Commissione, la Commissione abbia l'obbligo di svolgere un'adeguata istruttoria. Allo stato, rileva che non è stata effettuata nessuna valutazione sull'impatto normativo, come già contestato al Governo. In particolare, manca ogni verifica sulla capacità degli uffici della amministrazione della giustizia di ammortizzare l'impatto del provvedimento.

Marilena SAMPERI (PD) osserva che il Governo ben conosce la situazione disastrosa degli uffici giudiziari, per i quali il provvedimento in esame sarà devastante anche in seguito ai tagli previsti dalla legge finanziaria.

Federico PALOMBA (IdV) ritiene che l'attribuzione del potere di decidere in materia al giudice collegiale sia assolutamente irrazionale. Preannuncia pertanto il voto favorevole del proprio gruppo sul subemendamento Ferranti 0.1.400.20.

Laura GARAVINI (PD) raccomanda l'approvazione del subemendamento Ferranti 0.1.400.20, poiché la collegialità delle decisioni creerà difficoltà soprattutto alle procure a diretto contatto con i fenomeni di criminalità organizzata.

Matteo BRIGANDÌ (LNP) ritiene che i lavori della Commissione procedano troppo lentamente, perché sono stati segnalati troppi emendamenti e gli interventi sono eccessivamente prolissi. Sottolinea come nessuno abbia tuttavia evidenziato come attualmente il costo delle intercettazioni, salvo che per alcune procure, sia troppo elevato e rappresenti uno spreco di risorse che potrebbero essere utilizzate per assumere nuovi giudici. Ricorda come, a parte poche note eccezioni, in genere i magistrati non si occupano assolutamente di organizzare gli uffici e gestire la spesa. Sottolinea come il nodo essenziale in materia di intercettazioni sia rappresentato dall'abuso che ne hanno fatto i magistrati, per quanto l'opposizione sembri non volerne parlare. Il provvedimento in esame, quindi, pone un rimedio a questi abusi.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Ferranti 0.1.400.20 e 0.1.400.21.

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Federico PALOMBA (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.1.400.2, che tiene conto delle osservazioni rese nel corso dell'audizione dal professor Giostra in merito all'opportunità di prevedere un motivato dissenso del procuratore della repubblica sulla richiesta di autorizzazione a disporre le intercettazioni.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Di Pietro 0.1.400.2 e Ferranti 0.1.400.22.

Roberto RAO (UdC) illustra il subemendamento Vietti 0.1.400.13, ringraziando per la disponibilità il relatore ed il Governo che hanno espresso sullo stesso parere favorevole. Sottolinea come il subemendamento sia volto a migliorare e semplificare l'individuazione delle utenze sulle quali si possono disporre le intercettazioni, con particolare attenzione al casi di reati contro ignoti.

Antonio DI PIETRO (IDV) sottoscrive il subemendamento Vietti 0.1.400.13.

La Commissione approva il subemendamento Vietti 0.1.400.13 (vedi allegato 2).

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, avverte che no saranno posti in votazione i subemendamento che che si riferiscono alla medesima parte modificata dal subemendamento Vietti 0.1.400.13.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.400.25, che riguarda la disciplina delle proroghe, migliorando la formulazione dell'emendamento Costa 1.400.

La Commissione respinge il subemendamento Ferranti 0.1.400.25.

Lorenzo RIA (UdC) illustra il subemendamento Vietti 0.1.400.14, volto ad attribuire al giudice monocratico il potere di autorizzare le proroghe delle operazioni di intercettazione.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive il subemendamento Vietti 0.1.400.14.

Donatella FERRANTI (PD) precisa che il Partito democratico è favorevole a tutte le proposte emendative volte ad eliminare gli ostacoli allo svolgimento delle inchieste penali. Sottoscrive, quindi il subemendamento Vietti 0.1.400.14.

La Commissione respinge il subemendamento Vietti 0.1.400.14

Francesco Paolo SISTO (PdL) ritira il proprio subemendamento 0.1.400.80, riservandosi di ripresentarlo in Assemblea.

Laura GARAVINI (PD) illustra il subemendamento Ferranti 0.1.400.27, volto a ripristinare il concetto di criminalità organizzata previsto nella «legge Falcone». Sottolinea infatti la fondamentale importanza di mantenere il cosiddetto «doppio binario», al fine di garantire una maggiore efficacia delle indagini penali riguardanti la lotta contro la criminalità organizzata.

Donatella FERRANTI (PD) raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento 0.1.400.27, sottolineandone la fondamentale importanza. Osserva, infatti, come la deroga ai presupposti dell'articolo 266 del codice di procedura penale consenta di continuare a svolgere efficacemente le indagini penali contro la criminalità organizzata. Sottolinea, quindi, come l'associazione dedita all'usura e ad altri importanti reati non sia compresa nell'articolo 407, comma 1, lettera a) del codice di procedura penale, evidenziando come ciò possa seriamente compromettere la sicurezza dei cittadini.

Antonio DI PIETRO (IdV) ritiene che la norma in questione potrebbe essere efficacemente integrata aggiungendo il riferimento all'articolo 416 del codice penale. Sottoscrive il subemendamento Ferranti 0.1.400.27.

Lorenzo RIA (UdC) ritiene che l'impianto normativo proposto sia, su questo

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punto, inaccettabile. Preannuncia, quindi il voto favorevole del suo gruppo sul subemendamento Ferranti 0.1.400.27.

La Commissione respinge il subemendamento Ferranti 0.1.400.27.

Giulia BONGIORNO, presidente, sospende la seduta, che riprenderà alle ore 14.

La seduta, sospesa alle 12.30, riprende alle 14.25.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive il subemendamento Ferranti 0.1.400.28.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il suo subemendamento 0.1.400.28 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Ferranti 0.1.400.28 e Di Pietro 0.1.400.7

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.400.26 e ne raccomanda l'approvazione.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive il subemendamento Ferranti 0.1.400.26.

I deputati Donatella FERRANTI (PD) e Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrivono il subemendamento Vietti 0.1.400.11.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Ferranti 0.1.400. 26 e Vietti 0.1.400.11.

Roberto RAO (UdC) dichiara il voto contrario dell'UdC sull'emendamento Costa 1.400, nonostante l'approvazione del subemendamento presentato dal proprio gruppi, che comunque rappresenta una modifica insufficiente rispetto al testo nel suo complesso.

Antonio DI PIETRO (IdV) ritiene che l'emendamento Costa 1.400 sia sostanzialmente da attribuire al Governo, in quanto concordato fuori dalla Commissione. Tale emendamento aggrava i problemi della giustizia e riduce l'efficacia delle intercettazioni. Dichiara la fortissima contrarietà del gruppo dell'Italia dei Valori alla stessa ratio dell'emendamento Costa 1.400.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che l'emendamento Costa 1.400 riveli la contraddittorietà della maggioranza. La ragionevolezza ha portato ad alcune modifiche, in particolare con riferimento alla disciplina dei presupposti e delle proroghe, nonché alla eliminazione dell'equiparazione delle varie forme di intercettazione. Tuttavia dichiara la contrarietà del suo gruppo alla filosofia sottostante all'emendamento, le cui modifiche sono comunque insufficienti. Ritiene, infatti, che non si risolva il problema dei presupposti delle intercettazioni e delle intercettazioni per i reati contro ignoti. Preannuncia quindi il voto contrario del Partito democratico.

Manlio CONTENTO (PdL) ritiene che l'emendamento Costa 1.400 rappresenti un progresso molto apprezzabile, anche alla luce del subemendamento del gruppo dell'UdC. Ricorda che le incongruenze rilevata con riferimento ai «reati spia» ed all'articolo 416 del codice penale sono superate dalle modifiche apportate al disegno di legge dall'emendamento in questione.

Giulia BONGIORNO, presidente, da atto delle sostituzioni e pone in votazione l'emendamento Costa 1.400.

La Commissione approva l'emendamento Costa 1.400 (vedi allegato 2).

Antonio DI PIETRO (IdV) ritira il proprio emendamento 1.49

Roberto RAO (UdC) illustra l'emendamento Libè 1.150 e ne raccomanda l'approvazione, sottolineando come l'emendamento sia volto ad inserire i reati ambientali nell'elenco di quelli intercettabili.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive l'emendamento Libè 1.150.

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La Commissione respinge l'emendamento Libè 1.150.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio emendamento 1.152 in materia di intercettazioni ambientali. Rileva come il testo del Senato le riduca infatti drasticamente e in modo irragionevole. Anche in questo caso si limita la possibilità di accertare i reati. L'emendamento propone quindi una soluzione costruttiva a questo problema. Soprattutto nei maltrattamenti in famiglia e nella violenza sui minori non è opportuno disporre di uno strumento investigativo depotenziato.

Antonio DI PIETRO (IdV) ritiene che la soluzione proposta dal gruppo del Partito democratico sia apprezzabile. Sottoscrive, quindi, l'emendamento Ferranti 1.152. Sottolinea che se in un luogo si stia svolgendo una attività criminosa, si ha l'obbligo di procedere, e non sono più utili le intercettazioni. Osserva come spesso non sia neanche possibile individuare un luogo preciso e definitivo nel quale si sta svolgendo un'attività criminosa e come la disposizione non tenga conto di come concretamente si svolgono le operazioni di intercettazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Ferranti 1.152, nonché i subemendamenti Sisto 0.1.151.18 e Ferranti 0.1.151.10, approva quindi gli identici subemendamenti 0.1.151.4 del relatore e Ferranti 0.1.151.12 (vedi allegato 2).

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che il subemendamento Contento 0.1.151.4 risulta precluso.

La Commissione approva il subemendamento Costa 1.151, così come modificato dal subemendamento approvato (vedi allegato 2)

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che non saranno poste in votazione le proposte emendative relative alle disposizioni oggetto dell'emendamento approvato.

La Commissione respinge l'emendamento Di Pietro 1.159.

Antonio DI PIETRO (IdV) fa proprio l'emendamento Tabacci 1.398.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Tabacci 1.398 e l'emendamento Di Pietro 1.435.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio emendamento 1.438 e ne raccomanda l'approvazione. Ritiene che dall'esame di questo provvedimento sia evidente come si stia facendo di tutto per rendere più difficili le intercettazioni, delle quali tuttavia si è fatto certamente un abuso. Il risultato di questa guerriglia tuttavia non è un miglioramento del quadro generale. La maggioranza si scaglia contro la magistratura, ma poi fa leggi spesso incostituzionali. Il Governo non ha più il coraggio e la voglia di aprire un dialogo sulle riforme che vada al di là dei semplici proclami e delle interviste, cui non segue nulla di concreto. Questo provvedimento non cambierà nulla in merito al malfunzionamento della giustizia, sempre più sacrificata. Non cambierà nulla finché non vi sarà al governo una forza realmente riformatrice.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bernardini 1.438 e Di Pietro 1.439.

Donatella FERRANTI (PD) illustra l'emendamento Garavini 1.442 e ne raccomanda l'approvazione. Ritiene che sia necessario, infatti, che il pubblico ministero trasmetta al tribunale solo atti di indagine necessari per la valutazione della richiesta.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive l'emendamento Garavini 1.442.

La Commissione respinge l'emendamento Garavini 1.442.

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Antonio DI PIETRO (IdV) illustra il proprio emendamento 1.443 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Di Pietro 1.443.

Anna ROSSOMANDO (PD) preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico sull'emendamento 1.702 del relatore, che elimina una delle distorsioni del sistema introdotte dal Senato.

Antonio DI PIETRO (IdV) condivide l'emendamento del relatore 1.702, ma ritiene che si dovrebbe espungere anche il riferimento all'articolo 203 del codice di procedura penale.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO ricorda che la norma approvata dal Senato, riproduceva un emendamento del gruppo dell'Italia dei Valori.

Antonio DI PIETRO (IdV) rileva che si trattava di un emendamento comunque volto a limitare i danni e che doveva essere inserito in un contesto diverso rispetto a quello risultante dal testo approvato dal Senato.

La Commissione approva l'emendamento del relatore 1.702 (vedi allegato 2).

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che non saranno poste in votazione le proposte emendative relative alle disposizioni oggetto dell'emendamento approvato.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio emendamento 1.187 e ne raccomanda l'approvazione. Precisa che l'emendamento è volto a far sì che non si possa negare ai difensori di avere copia dei verbali e dei decreti.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ferranti 1.187, Di Pietro 1.180 e Ferranti 1.185, nonché gli identici emendamenti Tabacci 1.191 e Vietti 1.193

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio emendamento 1.312 e ne raccomanda l'approvazione. Osserva che l'emendamento è volto a consentire di utilizzare i risultati delle intercettazioni in altri procedimenti, se indispensabili per l'accertamento di reati di cui all'articolo 266, comma 1.

Antonio DI PIETRO (IdV) evidenzia la necessità che le intercettazioni siano utilizzabili anche ove si accerti un reato diverso da quello per le quali erano state disposte.

La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 1.312.

Manlio CONTENTO (PdL) ritira il proprio emendamento 1.650, auspicando, nel corso dell'esame in Assemblea, un maggiore approfondimento delle questioni da questo poste.

Antonio DI PIETRO (IdV) fa proprio l'emendamento Contento 1.650.

La Commissione respinge l'emendamento 1.650, fatto proprio dall'onorevole Di Pietro.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio emendamento 1.293, relativo alla possibilità di utilizzare in altri procedimento i risultati delle intercettazioni che abbiano accertato reati contro la pubblica amministrazione.

Donatella FERRANTI (PD) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Bernardini 1.293. Osserva come i reati contro la P.A. siano quelli per i quali è tipicamente necessario utilizzare le intercettazioni in altri procedimenti. Sottoscrive quindi l'emendamento Bernardini 1.293.

Roberto RAO (UdC) auspica un ripensamento del Governo sul complessivo tema dell'utilizzabilità delle intercettazioni in procedimenti diversi. Sottoscrive l'emendamento Bernardini 1.293.

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Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive l'emendamento Bernardini 1.293.

La Commissione respinge l'emendamento Bernardini 1.293.

Roberto RAO (UdC) sottoscrive il subemendamento Contento 0.1.310.1.

La Commissione, con distinte votazioni approva il subemendamento Contento 0.1.310.1 (vedi allegato 2), respinge il subemendamento Di Pietro 0.1.310.2, approva l'emendamento Costa 1.310, così come modificato dal subemendamento approvato (vedi allegato 2) e respinge gli emendamenti Ria 1.194 e Garavini 1.192.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che l'emendamento Contento 1.652 è stato ritirato.

I deputati Donatella FERRANTI (PD) e Antonio DI PIETRO (IdV) fanno proprio l'emendamento Contento 1.652.

La Commissione respinge l'emendamento 1.652, fatto proprio dagli onorevoli Ferranti e Di Pietro.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio emendamento 1.322, relativo alla utilizzabilità dei risultati delle intercettazioni nello stesso procedimento, in caso di diversa qualificazione giuridica che fosse prefigurabile al momento dell'adozione del provvedimento autorizzativo.

Antonio DI PIETRO (IdV) ritiene che, nel caso di specie, si tratta di eliminare un'altra norma fatta per bloccare le indagini e creare nuove aree di impunità. Sottoscrive quindi l'emendamento Ferranti 1.322.

La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 1.322.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte in considerazione dell'assenza dei presentatori dell'emendamento 1.326, si considera che questi vi abbiano rinunciato.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio emendamento 1.339, soppressivo del comma 26, che limita fortemente il carattere pubblico del dibattimento, tradendo una forte sfiducia nei confronti della magistratura.

Rita BERNARDINI (PD) ritiene necessario sopprimere il comma 26, ribadendo l'importanza della pubblicità del dibattimento.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) sottolinea che negli Stati Uniti ed in Inghilterra sono vietate le riprese e le fotografie, senza che tali Paesi siano considerati oscurantisti.

Antonio DI PIETRO (IdV) dichiara di non riuscire in alcun modo a comprendere la ratio del comma 26 ed auspica che il Governo possa chiarirla.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO si impegna ad una rivalutazione della questione per l'Assemblea.

Donatella FERRANTI (PD) ritira il proprio emendamento 1.339.

Antonio DI PIETRO (IdV) ritira gli emendamenti 1.337 e 1.338

Rita BERNARDINI (PD) ritira gli emendamenti 1.331 e 1.332.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte in considerazione dell'assenza dai presentatori dell'emendamento 1.340, si considera che questi vi abbiano rinunciato. Avverte inoltre che l'emendamento Vietti 1.341 e l'emendamento Ferranti 1.359 sono stati ritirati.

Antonio DI PIETRO (IdV) illustra il proprio emendamento 1.354, volto a sopprimere il nuovo articolo 616-bis, che crea una fattispecie irrazionale e indeterminata. Si configura, infatti, una sorta di dolo specifico negativo. Non ha inoltre alcun senso la previsione della non punibilità per i soli giornalisti professionisti e

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non anche per i giornalisti pubblicisti, svolgendo questi sostanzialmente la stessa attività.

Rita BERNARDINI (PD) illustra l'emendamento Ferranti 1.358 e ne raccomanda l'approvazione.

Jean Leonard TOUADI (PD) ritiene che l'articolo 616-bis non abbia ha stretta attinenza al tema delle intercettazioni e sia formulato in modo contraddittorio.

Giancarlo LEHNER (PdL) precisa i giornalisti pubblicisti non svolgono la stessa attività dei giornalisti professionisti, rilevando che ad esempio i primi non lavorano in redazione.

Roberto RAO (UdC) esprime rammarico per il fatto che il comma 27 non sia una delle parti del provvedimento oggetto di modifica con emendamenti del relatore o del Governo. Sottoscrive l'emendamento Ferranti 1.358. Sottolinea quindi come spesso siano i «praticanti» a scavare più a fondo nelle notizie. Ricorda come il proprio gruppo abbia anche presentato l'emendamento Vietti 1.343, volto a modificare la formulazione del testo.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) ritiene che la disposizione in esame abbia aspetti positivi ma che debbano essere fatti ulteriori approfondimenti per l'Assemblea.

Mario CAVALLARO (PD) ritiene che il riferimento ai giornalisti professionisti susciti molte perplessità. Osserva come nelle redazioni vi siano molte persone che lavorano con semplice contratto di collaborazione. Sembra inoltre irrilevante che l'attività sia svolta dentro o fuori dalla redazione.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Ferranti 1.358 e Di Pietro 1.354.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive l'emendamento Vietti 1.343.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vietti 1.343, Di Pietro 1.353 e subemendamento Di Pietro 0.1.351.1, approva quindi l'emendamento Costa 1.351 (vedi allegato 2) e respinge l'emendamento Di Pietro 1.352.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio emendamento 1.348 volto a ridurre la portata applicativa del comma 27, lettera c).

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive l'emendamento Bernardini 1.348.

La Commissione respinge l'emendamento Bernardini 1.348.

Manlio CONTENTO (PdL) ritira il proprio emendamento 1.651, auspicando una maggiore riflessione in Assemblea sul tema posto dallo stesso.

Antonio DI PIETRO (IdV) condivide l'emendamento Contento 1.651.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio emendamento 1.356, volto a sopprimere il riferimento contenuto nell'articolo 616-bis, lettera c), ai giornalisti professionisti.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ferranti 1.356 e Di Pietro 1.355.

Antonio DI PIETRO (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.1.362.1: Ritiene che questa parte della disciplina relativa alla libertà di stampa andrebbe esaminata autonomamente.

La Commissione respinge il subemendamento Di Pietro 0.1.362.1:

Roberto RAO (UdC) preannuncia annuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Costa 1.362, in quanto migliorativo del testo. Ribadisce comunque la propria contrarietà ad ogni forma di responsabilità degli editori.

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La Commissione approva l'emendamento Costa 1.362 (vedi allegato 2)..

Antonio DI PIETRO (IdV) illustra il proprio emendamento 1.369 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Di Pietro 1.369.

I deputati Donatella FERRANTI (PD) e Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrivono l'emendamento Zaccaria 1.368.

La Commissione respinge l'emendamento Zaccaria 1.368.

Jean Leonard TOUADI (PD) rileva, per quanto riguarda l'emendamento Zaccaria 1.368, la tendenza di questa maggioranza a modificare gli spazi di libertà. Il comma 29, oltretutto, appare anacronistico.

Federico PALOMBA (IdV) illustra il proprio emendamento 1.378, volto a sopprimere il comma 31, che introduce un ulteriore nuovo privilegio per la casta dei parlamentari.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, ricorda che vi è stata una riflessione del Governo su questa norma ed è stato dato parere favorevole all'emendamento Vietti 1.950, che elimina il cosiddetto «privilegio» per i parlamentari. Rimane solo un segmento dell'archivio riservato, dove confluiscono gli atti relativi ai parlamentari intercettati.

Federico PALOMBA (IdV) ritiene che dovrebbe essere soppresso tutto il comma 31.

Marilena SAMPERI (PD) esprime perplessità su questa forma di segmentazione degli atti relativi ai parlamentari nell'ambito dell'archivio riservato.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, ritiene che non vi sia un regime particolare della segregazione per i parlamentari, ma solo una particolare modalità di conservazione.

Donatella FERRANTI (PD) si dichiara favorevole alla soppressione del privilegio per i parlamentari.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, auspica che ci si possa concentrare sul dato politico della soppressione di un privilegio.

Donatella FERRANTI (PD) dichiara che sarebbe stato preferibile sopprimere l'intero comma 31, non condividendo il mantenimento di modalità separate di conservazione.

Antonio DI PIETRO (IdV) ritira l'emendamento 1.378 e sottoscrive l'emendamento Vietti 1.950.

Donatella FERRANTI (PD) ritira il proprio emendamento 1.379 e sottoscrive l'emendamento Vietti 1.950.

Roberto RAO (UdC) ringrazia il relatore ed il Governo per avere dato un segnale responsabile contro i privilegi della la casta.

Manlio CONTENTO (PdL) dichiara a nome del gruppo del PdL che la norma, per quanto migliorabile sotto il profilo della formulazione, non attribuisce alcun privilegio, essendo stata introdotta per recepire alcune pronunce della Corte costituzionale in materia.

Marilena SAMPERI (PD) esprime perplessità su taluni dei rilievi espressi dall'onorevole Contento.

La Commissione approva l'emendamento Vietti 1.950 (vedi allegato 2).

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che non saranno poste in votazione le proposte emendative che vertono sulle medesime disposizioni modificate dall'emendamento approvato.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Ferranti 1.384 e Di Pietro 1.383.

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Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che in considerazione dell'assenza dei presentatori dell'emendamento 1.380, si considera che gli stessi vi abbiano rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Di Pietro 1.381.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive l'emendamento Tabacci 1.387. In merito al tema generale delle spese per le intercettazioni, contesta il meccanismo introdotto con il comma 32, che costituisce un modo surrettizio per controllare l'attività del pubblico ministero. Sottolinea come, d'altra parte, i benefici delle intercettazioni siano superiori ai relativi costi, anche in termini finanziari.

Donatella FERRANTI (PD), pur condividendo quanto previsto dal comma 34, sottoscrive l'emendamento Tabacci 1.387, che è volto a migliorarne la formulazione.

La Commissione respinge l'emendamento Tabacci 1.387.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio emendamento 1.389, soppressivo del comma 36, e ne raccomanda l'approvazione, ritenendo che non debba assolutamente essere soppresso l'articolo 13 della «Legge Falcone». Sottolinea infatti come una simile soppressione costituirebbe un grave errore.

Anna ROSSOMANDO (PD) ritiene che sia anacronistica la soppressione dell'articolo 13 della «Legge Falcone», che costituiva un momento di grande progresso normativo nella lotta contro la criminalità organizzata.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO precisa come il citato articolo 13 del decreto-legge n. 151 del 1991 sia stato trasfuso nel comma 3-ter dell'articolo 267.

Antonio DI PIETRO (IdV) dichiara che il proprio gruppo è favorevole al mantenimento dell'articolo 13 del decreto-legge n. 151 del 1991

La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 1.389.

Antonio DI PIETRO (IdV) esprime forte contrarietà al comma 38 e, pertanto sottoscrive l'emendamento Tabacci 1.390.

Donatella FERRANTI (PD) sottolinea come il comma 38 sia del tutto estraneo al corpo del provvedimento, introducendo inaccettabili modifiche all'ordinamento giudiziario, per di più in materia di illecito disciplinare. Raccomanda pertanto l'approvazione del proprio emendamento 1.900.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ferranti 1.900 e Tabacci 1.390, fatto proprio dall'onorevole Di Pietro, nonché l'emendamento Ferranti 1.391.

Antonio DI PIETRO (IdV) esprime la contrarietà del suo gruppo rispetto alla disciplina transitoria introdotta dal Senato. Raccomanda quindi l'approvazione del proprio emendamento 1.394, volto a prevedere che il provvedimento non si applichi ai procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore del medesimo.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Di Pietro 1.394 e l'emendamento Tabacci 1.392, fatto proprio dell'onorevole Di Pietro.

Cinzia CAPANO (PD) illustra l'emendamento Ferranti 1.395, soppressivo del comma 39, sottolineando come tale disposizione non risulti coerente con le nuove modifiche introdotte, poiché fa riferimento al termine di durata massima delle intercettazioni, che è stato soppresso.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO non condivide l'osservazione dell'onorevole Capano in merito all'asserita eliminazione del termine di durata massima delle intercettazioni.

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La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 1.395.

Roberto RAO (UdC) illustra l'emendamento Vietti 1.393 e ne raccomanda l'approvazione.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che il comma 39 non sia congruente con la parte restante del testo, poiché non vi è più la durata massima delle intercettazioni di cui all'articolo 267.

Manlio CONTENTO (PdL) sottolinea come il comma 41 contenga una importante disposizione transitoria, che non può essere soppressa. Preannuncia quindi il proprio voto contrario sull'emendamento Vietti 1.393. Rileva peraltro come i colleghi dell'opposizione abbiano segnalato talune questioni riguardanti la disciplina transitoria, che appaiono meritevoli di essere tenute in considerazione in vista dell'esame in Assemblea.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO assicura che i rilievi sollevati in merito alla disciplina transitoria saranno oggetto di un'ulteriore valutazione.

La Commissione respinge l'emendamento Vietti 1.393.

Donatella FERRANTI (PD) ritira il proprio emendamento 1.396 e raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.397, volto ad apportare importanti modifiche al comma 41. Le predette modifiche, a suo giudizio, sono fondamentali per ammortizzare l'impatto devastante che il provvedimento produrrà sugli uffici giudiziari.

La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 1.397.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che il testo del provvedimento, come modificato dalle proposte emendative approvate, sarà trasmesso per l'espressione del parere alle Commissioni competenti. Ringrazia tutti i deputati della Commissione e, in particolare, quelli dell'opposizione, ai quali riconosce di aver tenuto un comportamento collaborativi e costruttivo, anziché ostruzionistico come invece annunciato.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO si associa ai ringraziamenti rivolti dal presidente ai deputati dell'opposizione.

Giulia BONGIORNO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 17.35.

INTERROGAZIONI

Giovedì 22 luglio 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 13.50.

5-02811 Rampi: Sulle condizioni di sicurezza del carcere di Novara.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Elisabetta RAMPI (PD), replicando, non può dichiararsi soddisfatta delle risposta, in quanto nel carcere di Novara permangono condizioni di emergenza estrema, come rilevato anche dal Governo, che riguardano gli spazi disponibili il personale e la conflittualità interna. Segnala in particolare lo stato di demotivazione del personale della Polizia penitenziaria che andrebbe, invece, valorizzato e tutelato. Auspica quindi che il Governo possa intervenire in tempi rapidi per risolvere la grave situazione descritta nell'atto di sindacato ispettivo.

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Giulia BONGIORNO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 21 luglio 2010, a pagina 57, seconda colonna, dopo la seconda riga inserire le seguenti:
«Giulia BONGIORNO, presidente, propone, su richiesta dell'onorevole Ferranti, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.».