CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 luglio 2010
356.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 22 LUGLIO 2010

Pag. 56

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 21 luglio 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.20.

DL 78/2010 Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.
C. 3638 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione)
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole)

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 20 luglio 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole e che il gruppo del Partito democratico ha presentato una proposta di parere alternativo (vedi allegato 1). Nessuno chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta del relatore, avvertendo che in caso di approvazione di questa, non sarà posta in votazione la proposta del Partito democratico.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.25

Pag. 57

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 21 luglio 2010 - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.25.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica in materia di rilascio delle informazioni antimafia a seguito degli accessi e accertamenti nei cantieri delle imprese interessate all'esecuzione di lavori pubblici.
Atto n. 217.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato il 20 luglio 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che ieri il relatore ha presentato una nuova proposta di parere (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 20 luglio 2010). Nessuno chiedendo di intervenire, pone in votazione la nuova proposta del relatore.

La Commissione approva la nuova proposta di parere del relatore (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 21 luglio 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Intervengono il ministro per la giustizia Angelino Alfano ed il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.30.

Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali.
C. 1415-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 20 luglio 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, propone, su richiesta dell'onorevole Ferranti, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, avverte che la presidenza ha proceduto al giudizio di ricevibilità ed ammissibilità degli emendamenti tenendo conto della complessità del testo e della particolare ampiezza delle modifiche apportate dal Senato - ed in particolare di quelle che incidono sulla disciplina dei presupposti e delle forme delle intercettazioni di cui al comma 11 del testo.
Ciò induce a ritenere ammissibili anche taluni emendamenti riferiti a parti del testo non modificate letteralmente, ove risulti quel nesso di consequenzialità logica e normativa, richiesto dal Regolamento, tra gli emendamenti in questione e le modifiche approvate dal Senato.
Una interpretazione eccessivamente formalistica dell'articolo 70, comma 2, avrebbe altrimenti fortemente compresso le prerogative della Camera rispetto alle modifiche sostanzialmente apportate dal Senato, pervenendo a risultati abnormi.
Dichiara pertanto inammissibili una serie di emendamenti (vedi allegato 3).
Ricorda che al provvedimento in esame sono stati presentati emendamenti, articoli aggiuntivi e subemendamenti (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 20 luglio 2010) e avverte che sono stati presentati subemendamenti all'emendamento 1.800 del Governo (vedi allegato 4).

Mario PEPE (PdL) ritiene che l'emendamento del Governo 1.800 costituisca una resa incondizionata all'Associazione nazionale magistrati e che con le relative modifiche la situazione di abuso delle intercettazioni resterà sostanzialmente invariata. Il problema, a suo giudizio, è di istituire un responsabile del procedimento relativo alle intercettazioni. Tale soluzione era prevista dal suo emendamento 1.681 che tuttavia è stato dichiarato inammissibile. Preannuncia quindi che in Aula voterà contro le modifiche apportate al testo dal Governo che rendano il provvedimento meno severo ed efficace nel contrastare l'abuso dello strumento delle intercettazioni.

Pag. 58

Antonio DI PIETRO (IdV) esprime la contrarietà del gruppo dell'Italia dei Valori al provvedimento, anche alla luce degli emendamenti della maggioranza e del Governo. Nonostante le modifiche proposte, il provvedimento rimane sostanzialmente inidoneo a migliorare l'efficacia delle indagini e la libertà di informare e comunicare. La previsione che l'autorizzazione spetti al giudice collegiale è una soluzione fortemente inefficace. Le modifiche proposte dal Governo non risolvono il problema del bavaglio alla stampa. Con il provvedimento in esame si svuotano di efficacia operativa gli uffici giudiziari e la polizia giudiziaria, impedendo ai magistrati di fare il proprio dovere e alla stampa di informare.
Sottolinea quindi come gli emendamenti dell'Italia dei Valori siano volti a correggere numerose disposizioni del provvedimento.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che le dichiarazioni di inammissibilità dovrebbero essere motivate in modo più analitico.

Giulia BONGIORNO, presidente, dopo avere ribadito la ratio alla base delle dichiarazioni di inammissibilità, sottolinea come un'interpretazione elastica dell'articolo 70, comma 2, del Regolamento abbia consentito di dichiarare ammissibili anche molti emendamenti del Partito democratico. Sono stati invece dichiarati inammissibili gli emendamenti del tutto nuovi ovvero senza alcuna attinenza con le modifiche apportate dal Senato. Precisa che vi è la massima disponibilità della presidenza della Commissione a riesaminare, in caso di contestazione, le dichiarazioni di inammissibilità.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che sarebbe stato opportuno disporre di un termine adeguato per esaminare le dichiarazioni di inammissibilità e sottolinea come, non essendo stato concesso tale termine, eventuali contestazioni potranno essere mosse nel corso dell'esame degli emendamenti.
Rileva quindi come l'emendamento 1.800 del Governo modifichi in modo sostanziale il testo e come ciò sembri comportare seri problemi di coordinamento tra le disposizioni nuove e quelle non modificate. Sarebbe pertanto un gesto di responsabilità se il Governo ritirasse questo provvedimento per iniziare l'esame di uno nuovo. Il principio della doppia lettura conforme, d'altra parte, non consente, nonostante l'interpretazione elastica data dalla presidenza, di sanare i vizi del testo proveniente dal Senato.
Sottolinea come la tutela delle garanzie derivi anche dalla linearità e comprensibilità delle norme. Ritiene che in realtà il provvedimento in esame non riuscirà a garantire una maggiore tutela della riservatezza, come invece vorrebbe far credere la maggioranza. L'impianto del provvedimento è distonico rispetto al sistema giuridico. Il suo contenuto va contro i principi di tutela dei diritti fondamentali, limitando fortemente l'efficacia di un fondamentale mezzo di ricerca della prova e riducendo la sicurezza dei cittadini.
Rileva come la maggioranza non abbia voluto recepire i rilievi degli operatori dei diritto auditi in Commissione e come il Ministro Maroni non abbia ritenuto di dover fornire una valutazione relativa all'impatto della normativa in esame sotto il profilo della sicurezza.
Ritiene che la maggioranza dovrebbe assumersi la responsabilità politica in merito alla scelta consapevole di rendere le intercettazioni sostanzialmente inutilizzabili, soprattutto ai fini dell'accertamento dei reati connessi alle reti criminali più pericolose. Ritiene, inoltre, che se la maggioranza ed il Governo fossero in buona fede, voterebbero gli emendamenti del Partito democratico, che insistono sui punti realmente nevralgici del provvedimento.

Lorenzo RIA (UdC) ricorda come il proprio gruppo abbia posto talune questioni da risolvere con riferimento al provvedi mento in esame. Il primo è quello della sicurezza dei cittadini, che viene indebolita. Il secondo è quello relativo alla

Pag. 59

la privacy, che deve essere tutelata senza ridurre l'efficacia dell'indagine penale. Il terzo è quello relativo alla libertà di stampa, che va sempre garantita. Allo stato l'UdC sospende il giudizio complessivo sul provvedimento, essendo ancora aperta la possibilità di migliorare il provvedimento e di giungere ad un punto di sintesi e di equilibrio.

Cinzia CAPANO (PD) osserva che i giornali di oggi tendono ad affermare che il problema della libertà di stampa sarebbe superato dalla presentazione dell'emendamento del Governo. A suo giudizio, così non è. Teme anzi che proprio su questo terreno si verifichi un arretramento a seguito della presentazione dell'emendamento 1.800. L'udienza stralcio, infatti, potrà ancora essere posticipata e fissata oltre il termine delle indagini preliminari. Né si può dire caduta la responsabilità degli editori. L'emendamento in questione sembra piuttosto aggravare la situazione sotto il profilo della libertà di stampa, non raggiungendo l'auspicato equilibrio tra riservatezza ed efficacia dell'azione penale. Si tutela, infatti, più la riservatezza delle persone coinvolte nelle indagini che quella delle persone che ne sono estranee. L'efficacia delle indagini, anche con l'emendamento 1.800 del Governo, risulta drasticamente ridotta. Sono immessi nel testo elementi di farraginosità, che aumentano il pericolo di fuga delle notizie. In più si cancella il criterio del doppio binario, con particolare riferimento alle «indagini a sorpresa».

Mario CAVALLARO (PD) ritiene che, con riferimento all'articolo 70 del Regolamento, sia pure saggiamente applicato dal Presidente, non si sia valutato con sufficiente attenzione l'emendamento 1.800 del Governo, che incide pesantemente anche sulle parti non modificate dal Senato e sulle quali si è formata la cosiddetta «doppia conforme». La dichiarazione di ammissibilità di questo emendamento modifica quindi radicalmente il provvedimento.
Rileva poi come, in tema di bilanciamento degli interessi, il parere della I Commissione dovrebbe essere considerato dirimente. Chiede che si tenga conto della novità della situazione e che si richieda un nuovo parere alle Commissioni competenti su un provvedimento che, ove fosse approvato l'emendamento 1.800, risulterebbe totalmente diverso da quello approvato dal Senato. Ciò è fondamentale anche per valutare l'impatto della nuova normativa. Precisa che non si tratta di una richiesta ostruzionistica, ma che è necessario disporre dei tempi adeguati per rinnovare l'istruttoria su di un provvedimento sostanzialmente nuovo.

Giulia BONGIORNO, presidente, ribadisce che il provvedimento è in seconda lettura alla Camera ed iscritto nel calendario dell'Assemblea a partire dal 29 luglio prossimo, senza la clausola «ove concluso», per cui vi è l'obbligo di rispettare la programmazione dell'Assemblea. I lavori pertanto dovranno essere organizzati in modo da garantire il rispetto di quel termine.

Antonio DI PIETRO (IdV) intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene opportuno organizzare i lavori odierni creando un'apposita agenda.

Giulia BONGIORNO, presidente, fa presente che l'organizzazione dei lavori odierni potrà essere stabilita più tardi nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Ma questo potrà avvenire dopo avere valutato quale sia l'andamento dei lavori all'inizio dell'esame dei singoli emendamenti.

Federico PALOMBA (IdV) ricorda come l'Italia dei Valori non sentisse l'esigenza di una nuova disciplina sulle intercettazioni. Le ragioni addotte per giustificare questa riforma, ovvero la tutela della privacy, celavano in realtà l'intento di rendere inefficaci le intercettazioni. Richiamandosi ai propri precedenti interventi sottolinea come, dovendosi intervenire in materia, sarebbe sufficiente un intervento normativo molto più lineare e sintetico. Il provvedimento è quindi volutamente complesso,

Pag. 60

perché animato dalla volontà di ridurre l'efficacia dell'azione penale. Di ciò beneficerà soprattutto la criminalità organizzata. Si tratta di un provvedimento incostituzionale sotto molteplici profili. Gli emendamenti, certamente migliorativi, del Governo e della maggioranza non possono però superare i vizi di fondo, il pregiudizio nei confronti della magistratura e degli inquirenti che anima il provvedimento. È un provvedimento ormai irrecuperabile e ciò spiega l'emendamento soppressivo Di Pietro 1.1, che tuttavia è stato dichiarato inammissibile.

Giulia BONGIORNO, presidente, precisa come un emendamento integralmente soppressivo incida necessariamente anche su tutte le parti del provvedimento sulle quali si è formata la cosiddetta «doppia conforme». Sottolinea quindi come, utilizzando un criterio meno elastico, l'emendamento avrebbe dovuto essere dichiarato non inammissibile bensì irricevibile e quindi neanche pubblicabile.
Passa quindi all'espressione dei pareri sulle proposte emendative presentate.
Esprime parere favorevole sugli emendamenti Costa 1.8, 1.151, 1.400, 1.310, 1.351 e 1.362.
Esprime parere favorevole sui subemendamenti 0.1.151.4 del relatore, Vietti 0.1.400.13 (ricordando che quest'ultimo è di portata simile ad un suo emendamento e ad emendamenti del Pd e dell'IdV) e Contento 0.1.310.1. Esprime parere favorevole sugli emendamenti 1.702 del relatore e sul subemendamento Vietti 0.1.378.10.
Esprime infine parere favorevole sull'emendamento 1.800 del Governo, sul subemendamento 0.1.800.70 del relatore e sul subemendamento Vietti 0.1.800.2. Invito, quindi, al ritiro di tutte le ulteriori proposte emendative.
Per quanto attiene agli emendamenti del relatore 1.700, 1.701 e 1.704, rileva come questi siano sostanzialmente assorbiti rispettivamente dai subemendamenti 0.1.151.4 del relatore, Vietti 0.1.400.13 e Vietti 0.1.378.10. Alla luce del subemendamento del relatore 0.1.800.70 ritira il proprio emendamento 1.703.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO esprime parere conforme a quello del relatore.

Pietro TIDEI (PD) rileva come non vi sia alcun parere favorevole sugli emendamenti del Partito democratico.

Giulia BONGIORNO, presidente, precisa che è stato espresso parere favorevole su emendamenti analoghi, che hanno però una formulazione ritenuta preferibile, ovvero su emendamenti che in parte si ispirano alle soluzioni normative proposta da emendamenti del gruppo del Partito democratico, come l'emendamento 1.800 del Governo.

Donatella FERRANTI (PD) anche in considerazione della scarsa considerazione in cui è stato tenuto il lavoro svolto dal proprio gruppo, fa presente il Partito democratico non ritira alcun emendamento ed interverrà, sia pure in modo costruttivo, su tutti quelli presentati. Ritiene non veritiero che l'emendamento 1.800 del Governo si ispiri o recepisca le proposte emendative del PD.

Pietro TIDEI (PD) non ritiene logico e corretto che a fronte dei molti emendamenti del Partito democratico non vi sia neanche un parere favorevole. Si tratta di un atteggiamento di chiusura che costringerà il gruppo del PD ad usare ogni strumento regolamentare per far valere le proprie ragioni, ricorrendo anche all'ostruzionismo.

Antonio DI PIETRO (IdV) esprime solidarietà al presidente, che ha effettuato solo valutazioni di carattere tecnico.

Luigi VITALI (PdL) ritiene necessaria una sospensione della seduta per organizzare i lavori, dei quali è ormai chiaro l'andamento, visto l'atteggiamento dichiaratamente ostruzionistico del PD.

Pag. 61

Giulia BONGIORNO, presidente, apprezzate le circostanza, sospende la seduta in sede referente per consentire la riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La seduta, sospesa alle 15.50, riprende alle 16.15

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che, in base a quanto stabilito nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la seduta proseguirà fino alle 19.30. Entro domani i gruppi dovranno segnalare gli emendamenti che vogliono siano esaminati.

Antonio DI PIETRO (IdV) su autorizzazione del Presidente, presenta l'emendamento 1.501 (vedi allegato 5), identico agli emendamenti Lo Monte 1.5, Vietti 1.6 e Ferranti 1.7.

Cinzia CAPANO (PD) illustra l'emendamento Ferranti 1.7, volto a sopprimere l'articolo 1, comma 2, in materia di astensione del pubblico ministero, e ne raccomanda l'approvazione.

Marilena SAMPERI (PD) illustra le ragioni della necessità di sopprimere il comma 2 dell'articolo 1, che prevede modalità estremamente discutibili di sostituzione del pubblico ministero. Risulta evidente, a suo giudizio, che la disposizione in esame violi i principi di presunzione di innocenza e della precostituzione del giudice naturale.

Antonio DI PIETRO (IdV) illustra il proprio emendamenti 1.501, contestando la formulazione dell'articolo 1, comma 2. A suo giudizio, la disposizione attribuisce all'imputato la possibilità di scegliere il pubblico ministero gradito o di estromettere quello sgradito. Inoltre, non sono chiari il ruolo che deve svolgere il capo dell'ufficio competente, né la valutazione che esso deve fare. Ritiene inoltre necessario prevedere un termine di durata per il divieto di esternazione da parte del magistrato.

Giulia BONGIORNO, presidente, rivolge un saluto al Ministro Alfano, che ha appena fatto ingresso nell'aula della Commissione per partecipare agli odierni lavori.

Anna ROSSOMANDO (PD) sottolinea come l'articolo 1, comma 2, violi gravemente il principio della precostituzione del giudice naturale e come l'emendamento Costa 1.8 risolva solo in parte il problema.

Pietro TIDEI (PD) sottolinea come la maggioranza, da un lato, invochi il garantismo e, dall'altro, preveda che sia sufficiente l'iscrizione nel registro degli indagati per sottrarre l'indagine al magistrato.

Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda all'onorevole Tidei che l'emendamento Costa 1.8 cambia radicalmente la disciplina in questione, relativa alla sostituzione del pubblico ministero.

Pietro TIDEI (PD) ritiene che l'emendamento Costa 1.8 non apporti modifiche sufficienti, poiché sarebbe necessario prevedere la possibilità di sostituzione solo in caso di rinvio a giudizio.

Jean Leonard TOUADI (PD) rileva che l'articolo 1, comma 2, pone il pubblico ministero in una sorta di giudizio permanente che non contribuisce, tra l'altro, al miglioramento dell'efficienza della giustizia. La disposizione, a suo giudizio, viola molteplici principi costituzionali.

Lorenzo RIA (UdC) illustra l'emendamento Vietti 1.6 del quale è cofirmatario, che ha lo scopo di evitare, tramite la soppressione della disposizione, che una denuncia pretestuosa possa determinare la sostituzione del pubblico ministero. In alternativa alla soppressione, ritiene comunque accettabile la formulazione dell'emendamento Ferranti 1.9.

Pasquale CIRIELLO (PD) rileva come l'articolo 1, comma 2, sia del tutto estraneo rispetto al corpo del provvedimento. Auspica che la maggioranza si renda conto

Pag. 62

delle possibili strumentalizzazioni della norma in questione e sottolinea come il provvedimento contenga molte norme che riducono sensibilmente l'efficienza della giustizia.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Lo Monte 1.5, Vietti 1.6, Ferranti 1.7 e Di Pietro 1.501.

Francesco Paolo SISTO (PdL) ritira il proprio subemendamento 0.1.8.8.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio subemendamenti 0.1.8.11, volto a prevedere che il pubblico ministero possa essere sostituito solo dopo il rinvio a giudizio. Auspica che il relatore ed il Governo possano modificare il parere su questo subemendamento, che il Partito democratico considera di primaria importanza.
Esprime rammarico per il fatto che il Ministro abbia già lasciato i lavori della Commissione.

Cinzia CAPANO (PD) ritiene paradossale che si pretenda un giudice collegiale per una mera richiesta di proroga delle intercettazioni, mentre non è previsto nessun giudice per la valutazione in ordine alla sostituzione di un pubblico ministero.

Antonio DI PIETRO (IdV) precisa che l'Italia dei Valori, in Commissione, farà interventi di carattere strettamente tecnico. Ribadisce quindi le ragioni dell'erroneità della formulazione dell'articolo 1, comma 2, riservandosi di intervenire più diffusamente sul tema con riferimento all'emendamento Costa 1.8.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO condivide gran parte di quanto affermato dall'onorevole Di Pietro. Ma qui non si parla di colpevolezza penale bensì dell'opportunità di non fare proseguire il processo a quel magistrato che abbia fatto determinate esternazioni.

Francesco Paolo SISTO (PdL) non condivide le critiche dell'onorevole Ferranti sulla mancanza di garantismo nella norma in questione. Si prevede in realtà un'ipotesi nella quale dovrebbe essere il magistrato sua sponte astenersi. La norma, a suo giudizio, è anche troppo garantista.

Guido MELIS (PD) ricorda che si sta discutendo del principio della predeterminazione del giudice naturale, profondamente garantistico a favore dei cittadini, sottolineando come occorra prudenza nel modificare la disciplina vigente. Ritiene che il subemendamento Ferranti 0.1.8.11 rechi la soluzione preferibile.

Marilena SAMPERI (PD) sottolinea come si stia discutendo di un magistrato che potrebbe avere commesso il reato di cui all'articolo 379-bis del codice penale. Ritiene necessaria, per poterlo sostituire, la garanzia del previo rinvio a giudizio.

Manlio CONTENTO (PdL) ricorda che l'articolo 379-bis del codice penale prevede due distinte figure delittuose. Appare pertanto opportuna una formulazione dell'articolo 1, comma 2, che sia compatibile con entrambe le fattispecie. Tale formulazione non può che essere quella che subordina la sostituzione del pubblico ministero al previo esercizio dell'azione penale.
Più in generale, ritiene che la Commissione dovrebbe identificare i punti nevralgici del provvedimento e concentrare la discussione prevalentemente su quelli, senza eccessive dispersioni e digressioni.

Giuseppe CONSOLO (PdL) si augura che i colleghi del Partito democratico non proseguano con il loro atteggiamento dilatorio.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Ferranti 0.1.8.11 e 0.1.8.10.

Antonio DI PIETRO (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.1.8.100 volto a migliorare la formulazione dell'emendamento Costa 1.8.

La commissione respinge il subemendamento Di Pietro 0.1.8.100.

Pag. 63

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.8.12 e ne raccomanda l'approvazione. Precisa che il subemendamento è volto a sopprimere una disposizione certamente incostituzionale con la quale è evidente che si stia tentando di minacciare e intimorire la magistratura, inibendone qualsiasi forma di esternazione. Ricorda che in taluni casi la comunicazione esterna del magistrato è legittima e doverosa.
Sottolinea come si tratti di un subemendamento costruttivo, che lascia inalterato il provvedimento e come non vi è motivo per non approvarlo.

Cinzia CAPANO (PD) illustra talune ipotesi nelle quali le dichiarazioni pubbliche del magistrato in merito al procedimento siano del tutto legittime e opportune.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive il subemendamento Ferranti 0.1.8.12. Ricorda come spesso il pubblico ministero interviene per chiarire taluni aspetti delle indagini, nell'interesse dello stesso indagato o comunque dei cittadini

Anna ROSSOMANDO (PD) ritiene che a questo punto sia opportuno modificare la rubrica dell'articolo 53, poiché la disciplina in questione sembra in realtà ridurre notevolmente l'autonomia del magistrato. Se si voleva veramente modificare l'articolo 53 alla luce della nuova organizzazione dell'ufficio del pubblico ministero si sarebbe dovuto intervenire in altro modo.

Guido MELIS (PD) ricorda un caso recente in cui un magistrato abbia precisato alla stampa che il Presidente del Consiglio Berlusconi non era indagato nell'ambito di un procedimento penale a lui assegnato. Qualora la disposizione in esame fosse stata già legge, quel magistrato, divulgando notizie relative al procedimento penale, sarebbe stato sostituito.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Ferranti 0.1.8.12 e Di Pietro 0.1.8.1.

Antonio DI PIETRO (IdV) chiede se è possibile votare l'emendamento Costa 1.8 per parti separate, perché l'emendamento rimette in discussione il testo approvato dal Senato.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che saranno poste separatamente in votazione le lettere a), b) e c) dell'emendamento Costa 1.8.

Antonio DI PIETRO (IdV) dichiara il voto contrario del proprio gruppo sulla lettera b) dell'emendamento Costa 1.8

Donatella FERRANTI (PD) non condivide il principio di estraneazione del pubblico ministero dal procedimento. Il gruppo del PD si asterrà nel corso delle votazioni sulle lettere a) e c) e voterà contro la lettera b).

Lorenzo RIA (UdC) dichiara che il proprio gruppo si asterrà nel corso delle votazioni sulle lettere a) e c) e voterà contro la lettera b).
La Commissione, con distinte votazioni, approva la lettera a), la lettera b) e la lettera c) dell'emendamento Costa 1.8.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che l'emendamento Costa 1.8, posto in votazione per parti separate, deve considerarsi integralmente approvato. Non saranno quindi posti in votazione tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 1, comma 2.

La Commissione respinge l'emendamento Tabacci 1.23, fatto proprio dall'onorevole Di Pietro.

Giulia BONGIORNO, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 17.50, riprende alle 18.10.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che in considerazione dell'assenza del presentatore del subemendamento Pepe 0.1.800.1, si considera che questi vi abbia rinunciato.

Pag. 64

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO illustra la proposta di riformulazione sul subemendamento Vietti 0.1.800.2, nel senso di fissare il termine ivi previsto entro e non oltre 45 giorni dalla avvenuta trasmissione degli atti di cui al primo periodo del comma 3-ter dell'articolo 268.

Giulia BONGIORNO, presidente, condivide la proposta del Governo di riformulazione del subemendamento 0.1.800.2.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che debba essere fissato il termine entro il quale fare l'udienza stralcio, con la cernita di intercettazioni rilevanti ed irrilevanti. Sottolinea la centralità di questo aspetto. Il Governo ha dato parere contrario sugli emendamenti del gruppo del PD sul termine dell'udienza stralcio. Auspica che tale giudizio possa essere modificato.

Manlio CONTENTO (PdL) ritiene che il subemendamento Vietti 0.1.800.2 debba essere riformulato trasformandolo in una modifica del comma 6-ter dell'articolo 268, specificando così il termine entro il quale debba essere fissata l'udienza stralcio.

Giulia BONGIORNO, presidente e relatore, propone una complessiva riformulazione del subemendamento Vietti 0.1.800.2 che tenga conto di quanto proposto dal Governo e dall'onorevole Contento.

Lorenzo RIA (UdC) cofirmatario del subemendamento Vietti 0.1.800.2, accetta la proposta di riformulazione (vedi allegato 5).

Donatella FERRANTI (PD) sottoscrive il subemendamento Vietti 0.1.800.2 (nuova formulazione) che è analogo al suo subemendamento 0.1.800.3 e all'emendamento da lei presentato diretto a modificare il comma 6-ter dell'articolo 268.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive il subemendamento vietti 0.1.800.2 (nuova formulazione) che indica una data certa per l'udienza stralcio.

Lorenzo RIA (UdC) precisa come il subemendamento in questione non è analogo a quello del gruppo del Partito Democratico, perché quest'ultimo non prevede perentorietà del termine.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottolinea che si tratta di un termine comunque ordinatorio per definizione.

Federico PALOMBA (IdV) dichiara di condivide il subemendamento Vietti 0.1.800.2 (nuova formulazione).

La Commissione approva il subemendamento Vietti 0.1.800.2 (nuova formulazione)(vedi allegato 5).

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che in conseguenza dell'approvazione del subemendamento 0.1.800.2 (nuova formulazione), non sarà posto in votazione il subemendamento 0.1.800.3.

Manlio CONTENTO (PdL) ritira il proprio subemendamento 0.1.800.12 chiedendo, però, al Governo di approfondire, in vista dell'esame in Assemblea, le conseguenze circa le modalità di pubblicazione delle intercettazioni in relazione al permanere della disposizione che, con il comma 4 dell'articolo 1, ha inserito un ultimo periodo al vigente articolo 114, comma 2, del codice di procedura penale.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.800.4 e ne raccomanda l'approvazione. Ritiene che debba essere soppressa una parte del testo ritenuta non coerente.

Antonio DI PIETRO (IdV) ritiene che quella parte della norma debba essere riscritta in modo più idoneo eventualmente nel corso dell'esame in Assemblea. Sottoscrive, comunque, il subemendamento Ferranti 0.1.800.4.

Anna ROSSOMANDO (PD) sottolinea l'incoerenza della parte della disposizione che si intende sopprimere con il subemendamento Ferranti 0.1.800.4.

Pag. 65

La Commissione respinge il subemendamento Ferranti 0.1.800.4.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.800.5, volto a sopprimere l'articolo 268-bis, comma 3, come formulato dall'emendamento 1.800, e ne raccomanda l'approvazione. Ritiene infatti che la predetta disposizione sia in contrasto con gli stessi principi ispiratori del provvedimento.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive i subemendamenti Ferranti 0.1.800.5 e 0.1.800.6.

La Commissione respinge il subemendamento Ferranti 0.1.800.5.

Cinzia CAPANO (PD) illustra il proprio subemendamento Ferranti 0.1.800.6 e ne raccomanda l'approvazione. Con tale subemendamento si intende sopprimere il comma 4 dell'articolo 286-bis del codice di procedura penale che attribuisce margini di discrezionalità eccessivamente ampi al magistrato nel decidere quando disporre l'obbligo di segreto.

Antonio DI PIETRO (IdV) interviene sul subemendamento 0.1.800.6 e sottolinea la necessità che sia soppresso il comma 4 dell'articolo 286-bis perché non è possibile attribuire una discrezionalità tanto ampia al magistrato, sia pure per esigenze di tutela della privacy.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.800.6 e ne raccomanda l'approvazione in quanto volto a sopprimere una norma contraddittoria, non condivisibile e formulata in modo eccessivamente generico.

La Commissione respinge il subemendamento Ferranti 0.1.800.6.

Giulia BONGIORNO, presidente, alla luce dell'andamento dei lavori e dell'esigenza di terminare l'esame degli emendamenti in tempo utile per rispettare la programmazione dei lavori dell'Assemblea, tenendo conto che sul testo emendato si dovranno esprimere le commissioni competenti per l'espressione del parere, ritiene opportuno riunire l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di determinare la successiva programmazione dei lavori della Commissione, prevedendo eventualmente di proseguire l'esame concentrandosi sugli emendamenti indicati dai gruppi, oltre che su quelli sui quali è stato espresso parere favorevole da parte del relatore e del Governo.
Sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 19.05, riprende alle 19.20.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che all'esito della riunione appena svoltasi dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si procederà domani esaminando gli emendamenti segnalati per concluderne l'esame entro la medesima giornata.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 19.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 21 luglio 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.15 e dalle 19.05 alle 19.20.