CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 luglio 2010
351.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 13 luglio 2010. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.10.

Sull'ordine dei lavori.

Giuliano CAZZOLA, presidente, atteso che il rappresentante del Governo ha comunicato che giungerà nell'aula della Commissione con un lieve ritardo, propone di procedere - se non vi sono obiezioni - ad un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare immediatamente all'esame in sede consultiva del

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disegno di legge n. 3610 e, successivamente, dei disegni di legge recanti il rendiconto generale e l'assestamento del bilancio, per poi proseguire con lo svolgimento delle interrogazioni iscritte in calendario.

La Commissione concorda.

Sui lavori della Commissione.

Cesare DAMIANO (PD) chiede alla presidenza di valutare l'opportunità di svolgere un'audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali in ordine al «caso Telecom», considerata anche la rilevanza sociale e occupazionale, che investe in pieno le competenze della XI Commissione, degli ultimi sviluppi della vicenda.

Giuliano CAZZOLA, presidente, ritiene che la richiesta formulata dal deputato Damiano, che giudica meritevole di un adeguato approfondimento e che si riserva di comunicare rapidamente al Presidente della Commissione, possa essere affrontata nella prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, già prevista per la giornata di domani.

DL 102/10: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
C. 3610 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Barbara MANNUCCI (PdL), relatore, fa notare che il disegno di legge n. 3610, di conversione in legge del decreto-legge n. 102 del 2010, reca disposizioni volte ad assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace e di stabilizzazione nei Paesi coinvolti da eventi bellici, nonché la proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso, su cui il Parlamento è più volte intervenuto, da ultimo con la legge n. 30 del 5 marzo 2010.
Passando all'illustrazione del provvedimento, segnala che esso costituisce ormai da alcuni anni un momento centrale nei dibattiti parlamentari sulle linee di politica estera dell'Italia, anche perché ha permesso di stabilizzare una significativa convergenza tra le forze politiche sull'impegno internazionale del Paese nelle aree di crisi. Fa notare, inoltre, che il decreto-legge - come di consueto - prevede un approccio integrato alle missioni internazionali, che vede affiancarsi, rispetto alla tradizionale componente militare, anche la sempre più importante dimensione civile. Al riguardo, ritiene che le attività umanitarie, il rafforzamento dello stato di diritto, il sostegno alle amministrazioni locali siano «tasselli» fondamentali per costruire e consolidare la pace, giudicando ugualmente fondamentale l'approccio regionale, ossia la necessità di responsabilizzare tutti gli attori che hanno voce in capitolo e interessi nel contesto geopolitico in cui la crisi si sviluppa.
Sotto il profilo di più diretta competenza della XI Commissione, segnala anzitutto che il provvedimento in esame, all'articolo 5, comma 1, reitera, con contenuto identico, le disposizioni sul personale impegnato nelle missioni, che sono già contenute nei precedenti interventi sulla materia. In particolare, il citato comma 1 opera un rinvio alle disposizioni dell'articolo 3, commi da 1 a 9, della legge n. 108 del 2009, le quali prevedono, tra l'altro, l'attribuzione di alcune tipologie di indennità nonché una disciplina del trattamento assicurativo e pensionistico del personale nei casi di decesso e invalidità per causa di servizio e, altresì, nei casi di infermità contratta in servizio. Osserva poi che il comma 2 del medesimo articolo 5, riprendendo in forma più estesa una norma già contenuta nel precedente provvedimento di proroga, prevede particolari disposizioni relative alla misura dell'indennità

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di missione da corrispondere al personale impiegato in alcune specifiche missioni internazionali.
Fa presente che taluni elementi di novità si rinvengono ai commi 3, 4, 5, 6 e 7 del medesimo articolo 5: il comma 3 interviene in materia di corresponsione dell'indennità di impiego operativo ai militari inquadrati nei contingenti impiegati nelle missioni internazionali, mentre il comma 4 esclude dalle abrogazioni disposte dall'articolo 2268, comma 1, del decreto legislativo n. 66 del 2010 (relativo al riassetto delle disposizioni sull'ordinamento militare) alcune disposizioni in materia di personale indirettamente richiamate dal presente articolo 5. Segnala poi che il comma 5 prevede la possibilità di continuare ad avvalersi dei lavoratori assunti dal Genio militare a tempo determinato per l'esecuzione di lavori in economia per interventi infrastrutturali, mentre il comma 6 prevede una norma interpretativa, ai fini del reclutamento nella carriere iniziali delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del Corpo militare della Croce rossa, in ordine alla riserva di posti in favore dei volontari in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale (tra i quali, in base a tale nuova interpretazione, vanno compresi i volontari in ferma prefissata quadriennale). Infine, rileva che il comma 7 dispone in materia di collocamento obbligatorio a favore delle vittime del terrorismo, del dovere e delle altre categorie ad esse equiparate (integrando l'articolo 1, comma 2, della legge 23 novembre 1998, n. 407, al fine di risolvere taluni dubbi interpretativi riguardo alla sua applicazione per le assunzioni riferite ai livelli retributivi dal sesto all'ottavo).
Preso atto, pertanto, del contenuto del disegno di legge in esame e atteso che esso reca disposizioni, più volte prorogate, dirette ad assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace nonché la partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso, ritiene che ricorrano le condizioni per un orientamento positivo da parte della Commissione. Propone, quindi, di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame.

Elisabetta RAMPI (PD), pur sottolineando l'importanza di assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace e di stabilizzazione nei Paesi coinvolti da eventi bellici, lamenta la mancanza di una visione strategica e d'insieme nella materia della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso, stigmatizzando, al riguardo, il ricorso continuo allo strumento del decreto-legge, che, peraltro, in questa occasione sconta quello che definisce uno «iato di decorrenza normativa» tra il termine iniziale in cui talune disposizioni producono gli effetti e la data di adozione del decreto stesso, lasciando privo di copertura giuridica un periodo di tempo non indifferente. Ritiene opportuno che l'intera materia sia in futuro affrontata nell'ambito di una «legge quadro», che possa fissare in via definitiva e certa il quadro di riferimento normativo a favore del personale militare e civile impegnato nelle aree di crisi, affinché lo stesso Parlamento possa essere posto nelle condizioni di discutere in maniera programmatica di tali importanti materie, nonché di interloquire stabilmente con lo stesso Governo.
Segnala, inoltre, l'esigenza di procedere ad un complessivo ripensamento della parte del provvedimento legata alle risorse da destinare alle Forza armate, che risultano allo stato largamente insufficienti, tenendo conto delle effettive disponibilità finanziarie e delle reali esigenze delle politiche di difesa dei singoli Stati, che andrebbero inquadrate in un contesto europeo di più ampio respiro. Esprimendo talune considerazioni proprio sulla gestione della spese militari con riferimento alla manovra di finanza pubblica all'esame del Parlamento, giudica inutile e «pittoresca» la decisione del Governo di consentire a giovani uomini e donne di partecipare a corsi tecnico-pratici nell'Esercito per un breve lasso di tempo (la cosiddetta «mini-naja»): al riguardo, osserva

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che lo stesso Governo, invece di dare attuazione ad un più esteso piano di stabilizzazione nei settori strategici e affrontare seriamente le vicende occupazionali dei giovani, si perde in misure inefficaci e propagandistiche oppure opera tagli ingenti delle risorse pubbliche a scapito dei livelli salariali, dei trattamenti previdenziali e delle progressioni di carriera dei lavoratori.

Gaetano PORCINO (IdV), pur ribadendo la necessità di offrire il massimo sostegno alle iniziative di pace negli scenari di crisi, sottolinea l'esigenza di disciplinare tali forme di intervento nel quadro di un impianto normativo più organico, in un contesto di disponibilità finanziarie più certo e realmente rispondente alle effettive esigenze di sicurezza militare, tenuto anche conto dell'attuale stato di crisi economica del Paese.

Giuliano CAZZOLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ricorda che il dibattito sul provvedimento in titolo continuerà anche nella giornata di domani, considerata la necessità di attendere l'esito dell'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009.
C. 3593 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010.
C. 3594 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

Giuliano CAZZOLA, presidente, fa presente che la Commissione inizia, nella seduta odierna, l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2009 e del disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2010, per le parti di competenza. Ricorda, quindi, che l'esame dei provvedimenti si conclude con una relazione alla V Commissione e con la nomina di un relatore incaricato di riferire alla medesima Commissione. In proposito, comunica che oggi avrà luogo la relazione introduttiva, mentre il seguito dell'esame e la sua conclusione avranno luogo nella seduta già prevista per domani. Avverte, a tal fine, che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2010 - secondo quanto convenuto nell'ambito dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi - è fissato alle ore 16 di oggi.

La Commissione prende atto.

Paola PELINO (PdL), relatore, ricorda preliminarmente che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria: il disegno di legge C. 3593, relativo al Rendiconto generale dello Stato per il 2009, espone dunque i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l'esercizio finanziario 2009.
In proposito, avverte che, per quanto concerne la sfera di competenze della XI Commissione, occorre avere riguardo alla Tabella n. 4, allegata al Rendiconto generale dello Stato per il 2009, relativa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali,

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per le parti di competenza, mentre non risultano voci apprezzabili - per i profili di interesse - per quanto concerne la Tabella n. 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze. In termini di previsioni iniziali, il consuntivo relativo al 2009 evidenzia, per quanto riguarda la competenza, impegni pari a 78,89 miliardi di euro per la parte corrente e a 1,51 miliardi di euro per il conto capitale, per un totale di 81,40 miliardi di euro. In corso d'esercizio tali previsioni hanno avuto un incremento netto di 1,63 miliardi di euro in termini di competenza (di cui 1,24 miliardi di euro di parte corrente e 392,96 milioni di euro in conto capitale) e 3,67 miliardi di euro in termini di cassa (di cui 2,24 miliardi di euro di parte corrente e 1,43 miliardi di euro in conto capitale). Pertanto, le previsioni in via definitiva ammontano, per la parte di competenza, a 81,13 miliardi di euro di parte corrente e 1,9 miliardi di euro di conto capitale; in termini di cassa, a 82,2 miliardi di euro per la parte corrente e 3,7 miliardi di euro in conto capitale.
Fa notare che, rispetto alle previsioni definitive, il conto consuntivo ha evidenziato, in termini di competenza, impegni per 81 miliardi di euro di parte corrente e 1,9 miliardi di euro in conto capitale, con conseguenti economie pari a 131 milioni di euro per la parte corrente e a 61,5 milioni di euro in conto capitale. La cassa evidenzia, invece, pagamenti pari a 78,53 miliardi di euro per la parte corrente e 2,01 miliardi di euro per il conto capitale. Considerando le autorizzazioni definitive risulta una differenza (tra autorizzazioni definitive e pagamenti) pari a 3,67 miliardi di euro per la parte corrente e 1,68 miliardi di euro in conto capitale. I residui accertati al 31 dicembre 2009 si stabiliscono complessivamente, per effetto delle variazioni intervenute nel corso dell'anno, in 9,37 miliardi di euro, di cui 6,03 di parte corrente e 3,34 di conto capitale.
Per quanto concerne la Relazione sul Rendiconto semestrale dello stato per l'esercizio finanziario 2009, osserva che la Corte dei Conti evidenzia che i trasferimenti agli enti di previdenza ed assistenza sociale espongono - dopo il rallentamento dal 2008 - una crescita sostenuta (89.397 e 88.322 milioni; +10 e +10,7 per cento). L'evoluzione è connessa alla parte corrente (88.025 e 86.461), che è sostanzialmente allineata al tasso di crescita medio (+10,1 e + 10,3 per cento). La progressione è dovuta, come in passato, ai trasferimenti all'INPS (82.231 a 81.300 milioni), ma anche, in particolare, alle somme aggiuntive assegnate all'INPDAP a titolo di anticipazioni di bilancio sul fabbisogno finanziario delle gestioni previdenziali nel loro complesso (5.627 milioni). Fa presente che una analoga operazione di anticipazione è stata effettuata, peraltro, anche nei confronti dello stesso INPS (1.184 milioni). Riguardo a quest'ultimo ente, le voci finanziariamente più consistenti sono rappresentate dall'apporto alla gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (da 15.906 a 16.655 milioni); dalle pensioni per gli invalidi civili (da 13.054 a 15.504 milioni; dalle agevolazioni contributive, sottocontribuzioni ed esoneri (da 12.219 a 12.369 milioni sul lato della competenza; da 12.772 a 12.369 milioni sulla cassa).
Sottolinea come pressoché invariati risultino gli oneri per pensioni sociali, maggiorazione sociale dei trattamenti minimi di pensione, maggiorazione sociale ed importo aggiuntivo sulle pensioni disagiate (pari in complesso a 5.332 milioni), mentre la partecipazione dello Stato all'onere delle pensioni di invalidità liquidate prima della revisione della relativa disciplina registra un incremento (da 4.217 a 4.403 milioni) e rimane stabile (1.938 e 1.807 milioni) la spesa per i pensionamenti anticipati. Una crescita inferiore al punto percentuale espongono la partecipazione dello Stato all'onere per le pensioni d'annata e per la rivalutazione delle pensioni (pari in complesso a 5.219 e 5.142 milioni). Fra le altre somme più rilevanti trasferite all'INPS figurano: contributi per la copertura del disavanzo del Fondo pensioni per il personale delle Ferrovie dello stato S.p.A. (3.900 milioni) ed il finanziamento degli oneri derivanti dalla confluenza dell'INPDAI nel fondo pensioni lavoratori

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dipendenti (1.147 milioni). Ulteriori spese riguardano i trasferimenti per oneri pensionistici a favore di particolari soggetti (1.156 milioni); l'esonero dal versamento dei contributi sociali da parte dei datori di lavoro in relazione al conferimento del TFR alla previdenza complementare (454 milioni), il riscatto ai fini pensionistici del corso legale di laurea (234 milioni). Infine, rileva che registrano una «impennata», per quanto si è detto, i flussi verso l'Inpdap (5.894 e 5.773 milioni), mentre le assegnazioni all'Inail si commisurano a 612 e 189 milioni.
Passando, quindi, all'assestamento di bilancio, ricorda che tale istituto è volto a consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Riferisce, dunque, che lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2010, approvato con la legge 22 dicembre 2009, n. 192 (Tabella n. 4), recava, in termini di competenza, spese complessive per 81,62 miliardi di euro, di cui 80,66 miliardi di parte corrente e 957 milioni di conto capitale. Per quanto riguarda la cassa, erano previste spese complessive pari a 81,68 miliardi di euro, di cui 80,72 miliardi di parte corrente e 959 milioni in conto capitale. All'atto della presentazione al Parlamento del progetto di legge di bilancio, la consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2010 risultava pari a 4,4 miliardi di euro per la parte corrente e a 1,5 miliardi di euro in conto capitale, per un totale di 5,9 miliardi. La massa impegnabile (competenza + residui) ammontava a 87,6 miliardi di euro, di cui 85,4 per la parte corrente e 3,4 per la parte in conto capitale. La massa spendibile (cassa + residui) ammontava a 87,6 miliardi di euro, di cui 85,1 di parte corrente e 2,5 in conto capitale. Le previsioni iniziali illustrate subiscono alcune modifiche derivanti da due ordini di fattori: variazioni introdotte in forza di atti amministrativi (adottati nel periodo gennaio-maggio 2010) e variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Soltanto queste ultime costituiscono oggetto della decisione parlamentare.
Osserva che tutte le variazioni interessano le unità previsionali approvate dal Parlamento con la predetta legge n. 192 del 2009 e si collocano sui capitoli in cui sono state ripartite le unità medesime con l'emanazione, ai fini della gestione e della rendicontazione, del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 30 dicembre 2009. Per quanto concerne le variazioni tramite atti amministrativi, alcune interessano esclusivamente le dotazioni di cassa, per un totale di 15,66 milioni di euro, esclusivamente per integrazioni delle dotazioni di cassa dei capitoli deficitari con storno dall'apposito fondo di riserva di cui al capitolo 3002 del Ministero dell'economia e delle finanze. Altre variazioni imputabili ad atti amministrativi riguardano, invece, sia la competenza che la cassa, e derivano da norme di carattere generale, per un totale di 2,46 miliardi di euro in termini di competenza e di 2,99 miliardi di euro in termini di cassa.
Per quanto riguarda, specificamente, le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento, evidenzia che le variazioni in termini di competenza consistono in un incremento complessivo di circa 201,8 milioni di euro, interamente ascrivibile all'aumento delle spese correnti; con riferimento ai residui, si registra un incremento complessivo di 3,62 miliardi di euro, derivante da un incremento di 1,72 miliardi di euro per le spese correnti e di 1,89 miliardi di euro per le spese in conto capitale; relativamente alla cassa, le variazioni proposte consistono in un incremento complessivo di 436,8 milioni di euro, derivante da un incremento di 436,5 milioni di euro per le spese correnti e di 313 milioni di euro per le spese in conto capitale. Inoltre, osserva che la Nota preliminare evidenzia che le principali variazioni proposte con l'assestamento riguardano l'integrazione di spese di natura

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indifferibile o inderogabile, sulla base di una rigorosa valutazione delle richieste dell'Amministrazione.
Per quanto concerne le Missioni e i Programmi riferibili alle competenze della XI Commissione, tra le variazioni più consistenti segnala, in particolare, le seguenti: nell'ambito della Missione n. 25, relativa alle Politiche previdenziali, il Programma 25.2 (Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale - trasferimenti agli enti ed organismi interessati) registra variazioni per 193 milioni di euro in termini di competenza e 411,7 milioni di euro in termini di cassa; nell'ambito della Missione n. 26, relativa a Servizi istituzionali e generali della pubblica amministrazione, il programma 32.3 (indirizzo politico) registra variazioni per 277 milioni di euro in termini di competenza e 356 milioni di euro in termini di cassa.
In conclusione, fa notare che le previsioni per il bilancio 2010 si assestano, per i residui, in 9,6 miliardi di euro, di cui 6,2 per la parte corrente e 3,4 in conto capitale; per la competenza, in 84,3 miliardi di euro, di cui 80,8 per le spese correnti e 3,4 in conto capitale; per la cassa, in 85,1 miliardi di euro, di cui 81,1 per le spese correnti e 4 per le spese in conto capitale. Le variazioni complessive effettuate rispetto alle previsioni iniziali sono pari, per la spesa di parte corrente, a 1,72 miliardi di euro per i residui, 157,8 milioni di euro per la competenza e 406,6 milioni di euro per la cassa; per la spesa in conto capitale, sono pari a 1,89 miliardi di euro per i residui, 2,5 miliardi di euro per la competenza e 3 miliardi di euro per la cassa. Le variazioni complessive ammontano, pertanto, a 1,89 miliardi di euro di residui, 2,5 miliardi di euro di competenza e 3,43 miliardi di euro di cassa.
Alla luce dei dati esposti e considerata l'importanza dei provvedimenti in esame sotto il profilo della contabilità generale dello Stato, propone quindi di riferire favorevolmente alla V Commissione sul disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2009, nonché sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2010, con riferimento alle parti di competenza della XI Commissione.

Silvano MOFFA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire e considerato che il dibattito proseguirà anche nella giornata di domani, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

INTERROGAZIONI

Martedì 13 luglio 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.45.

5-00022 Caparini: Benefici previdenziali per i dipendenti della «Acciaieria di Darfo Spa».

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Massimiliano FEDRIGA (LNP), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, pur ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta, si dichiara solo parzialmente soddisfatto, dal momento che rimane ancora aperta la problematica descritta e non sembrano prospettarsi soluzioni a breve termine. In particolare, giudica paradossale scaricare sui lavoratori, già gravemente danneggiati nel loro stato di salute a causa dell'esposizione all'amianto, l'onere di ricercare le prove del pregiudizio loro recato, ai fini del riconoscimento dei benefici previsti dalla legge in materia, anche considerando che risulta impossibile, allo stato, rinvenire la documentazione necessaria a certificarlo, essendo essa presente negli archivi di aziende ormai dismesse da tempo. Auspica in conclusione, che il Governo possa intervenire sollecitamente per risolvere tale

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questione, anche con proprie iniziative normative o amministrative.

5-03059 Brandolini: Difformità nel riconoscimento di agevolazioni contributive ai lavoratori agricoli.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che, a seguito di intese intercorse tra il rappresentante del Governo e il presentatore, lo svolgimento dell'interrogazione in titolo è rinviato ad altra seduta.

5-03144 Gnecchi: Incentivi per favorire il ricambio generazionale nel mondo del lavoro.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Marialuisa GNECCHI (PD), pur ringraziando il rappresentante del Governo per la sua disponibilità, a più riprese dimostrata nei confronti della Commissione, in particolare in ordine alle tematiche previdenziali e del lavoro, dichiara una certa insoddisfazione per la risposta fornita, che, pur richiamando, con sollecitudine, talune iniziative assunte dal Governo a tutela dei giovani, si presenta come fortemente omissiva, soprattutto rispetto alle misure da intraprendere in favore dei lavoratori anziani. Precisa, quindi, che la risposta sembra ignorare totalmente la finalità della sua interrogazione, che era quella di introdurre ulteriori elementi di conoscenza nell'ambito della discussione sulla prosecuzione dell'attività lavorativa oltre i limiti di età pensionabile nel settore privato, avviata in Commissione con l'esame di appositi progetti di legge in materia, attraverso il richiamo di talune disposizioni di legge introdotte negli anni precedenti, ma mai attuate (nonostante nella legge finanziaria per il 2007 fossero previsti adeguati stanziamenti), volte a favorire la stipula di veri e propri patti intergenerazionali in ambito aziendale: a suo avviso, la rivalutazione di tali importanti misure, che richiamano l'adozione di contratti part-time, tesi ad agevolare una sorta di «staffetta professionale» tra anziani e giovani lavoratori, potrebbe aiutare la Commissione ad individuare adeguate soluzioni normative in vista della valorizzazione del bagaglio di esperienza professionale maturato dai lavoratori più anziani e dell'inserimento dei più giovani.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.55.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 339, di giovedì 17 giugno 2010, a pagina 53, nel sommario, seconda riga, e nella prima colonna, sesta riga, il numero «7-00236» deve intendersi sostituito dal seguente: «7-00326».