CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 luglio 2010
351.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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COMITATO RISTRETTO

Martedì 13 luglio 2010.

Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale.
C. 2800, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, C. 1255 Giancarlo Giorgetti, C. 1881 Lolli, C. 2251 Frassinetti e C. 2394 Ciocchetti.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 13.45 alle 14.30.

INTERROGAZIONI

Martedì 13 luglio 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Guido Viceconte.

La seduta comincia alle 14.30.

5-02762 Siragusa: Sulle modifiche approvate dal Senato accademico allo Statuto dell'Università degli studi di Palermo.

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Alessandra SIRAGUSA (PD), replicando, si dichiara molto insoddisfatta della risposta ricevuta che considera imbarazzante anche per lo stesso sottosegretario che è costretto a dare lettura a certe indicazioni fornite dai suoi uffici. Ricorda che l'oggetto della sua interrogazione verteva su modifiche effettuate allo statuto dell'Università di Palermo, concernenti il prolungamento da 3 a 5 anni dell'incarico di Rettore e Preside e il «congelamento» delle altre cariche. Sottolinea che, oltre all'autonomia delle università, la legge prevede il controllo del Ministero sulle modifiche statutarie che, in questo caso, sono avvenute in corso d'opera, prevedendo l'allungamento di mandati già in essere. Al riguardo, la risposta fornita dal Governo non fa chiarezza sui profili evidenziati, in quanto non si evince se le modifiche riguardino solo il mandato del Rettore e dei Presidi. Non è chiarito inoltre se lo Statuto dell'Università di Palermo preveda il prolungamento per gli altri incarichi, quali responsabili di strutture e articolazioni accademiche. Stigmatizza, inoltre, il fatto che l'Esecutivo non abbia di fatto chiarito le perplessità espresse nell'atto di sindacato ispettivo presentato, circa la legittimità di quelle modifiche operate sullo statuto universitario volte, tra l'altro al prolungamento di incarichi in atto. Ritiene incongruo poi il fatto che il Governo informi che il termine perentorio di 60 giorni, consentito al Ministro per l'esercizio del controllo di legittimità e di merito, scadrà il prossimo 6 agosto 2010, visto che si tratta di una circostanza già evidenziata nella interrogazione. Preannuncia quindi la presentazione di ulteriori atti di sindacato

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ispettivo sui temi in discussione, per verificare quali saranno le decisioni che verranno assunte dal Ministero.

5-02836 Cavallaro: Sulle problematiche delle Università di Macerata e Camerino.

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Mario CAVALLARO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta ricevuta, pur apprezzandone la sollecitudine con la quale è stata fornita. Sottolinea che in essa si fa riferimento all'articolo 5 delle legge n. 537 del 1993 come base normativa della stipula dell'Accordo, oggetto dell'interrogazione. Al riguardo, rileva che, in realtà, nell'Accordo non vi è traccia della legge testè citata poiché l'Accordo stesso, viene approvato in base ad una normativa ancora in fieri - in particolare il disegno di legge n. 1905, ancora in discussione al Senato - avente ad oggetto «Norme in materia della organizzazione delle Università del personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario». Ricorda che, con l'Accordo oggetto della sua interrogazione, si va ad incidere profondamente nella vita dell'Ateneo di Camerino che viene falcidiato in alcune sue facoltà e corsi storici. Sottolinea, inoltre, che l'intesa di programma è stata stipulata con la provincia, attualmente gestita da un Commissario, con una situazione che avrebbe dovuto suggerire una sospensione dell'Accordo stesso. Esprime quindi le proprie perplessità in merito a modifiche che erano state assicurate al testo e che non sono mai avvenute, nonché sul fatto che tale Accordo viene presentato come esemplificativo, avente valore di sperimentazione. Sottolinea infatti che anche se lo stesso Governo lo valuta in buona parte come contenente degli indirizzi, in quanto la base normativa, come detto, è ancora in itinere. Osserva quindi che la sperimentazione in oggetto, rappresentata dall'Accordo, sia in realtà una sperimentazione «cattiva e improvvisata» che non sana situazioni di difficoltà, né porta ordine e organizzazione a «doppioni» di facoltà. Aggiunge che la previsione di una Law School al posto della facoltà di Giurisprudenza di Camerino o il profilato «Polo Universitario Piceno», da un lato contraddiccono il Governo, che dice di non voler creare nuove realtà universitarie e dall'altro non risolvono situazioni critiche. Si creano invece i presupposti per un'ulteriore limitazione del numero degli studenti a fronte di una già loro limitata presenza numerica. Conclude, infine, auspicando che si possa garantire lo stesso stanziamento al fondo in dotazione alle università di Macerata e Camerino, sottolineando il fatto che la stessa dirigenza universitaria ha affermato di aver siglato l'Accordo in quanto ciò era subordinato alla concessione del finanziamento ordinario.

5-02946 Motta: Sull'offerta didattica nelle realtà decentrate e di montagna, in particolare nella provincia di Parma.

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Carmen MOTTA (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per l'articolata risposta della quale si dichiara peraltro insoddisfatta, perché l'Esecutivo si limita ad affermare di aver fatto quanto possibile a fronte delle risorse disponibili, pur permanendo situazioni di criticità. Sottolinea che i parlamentari interloquiscono con il Governo tramite gli atti di sindacato ispettivo perché, a loro volta, vengono interessati alle varie questioni dai cittadini delle realtà territoriali locali. Stigmatizza quindi il fatto che, a fronte di una situazione universalmente considerata molto difficile dai dirigenti scolastici e dai sindaci delle Comunità montane dell'area parmense, per ciò che riguarda la formazione delle classi nell'anno futuro, il Governo non dia risposte certe, investendo al riguardo risorse significative. Segnala,

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inoltre, che la provincia di Parma ha investito molto per qualificare il patrimonio scolastico e garantire il diritto allo studio, realizzando attraverso l'innovazione tecnologica nuove modalità di insegnamento in grado di coniugare la qualità dell'offerta didattica e le esigenze sociali, in particolare appunto nelle realtà decentrate e di montagna. Aggiunge che le scuole oggetto dell'interrogazione sono state già unificate in istituti comprensivi e che, avendo fatto tutto il possibile, non è ora più immaginabile fondare un sistema scolastico sulle «deroghe». Evidenzia quindi che investire per garantire la continuità didattica non significa sprecare risorse, ma garantire a territori disagiati la sopravvivenza. Aupica quindi che si possa venire incontro a queste comunità, per evitare la scomparsa di comunità dove le scuole rappresentano un imprescindibile presidio istituzionale e sociale.

5-02947 Viola: Erogazione di risorse per le supplenze e per il funzionamento didattico e amministrativo delle scuole, in particolare nella provincia di Venezia.

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Rodolfo Giuliano VIOLA (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta ricevuta, dettagliata e tempestiva, ma non condivisibile per alcuni aspetti. Evidenzia infatti come i numeri forniti dal Governo non collimino con i dati che dispone: le scuole oggetto della sua interrogazione si riferiscono innanzitutto ad istituti comprensivi presenti su territori con almeno 100 mila abitanti. Al riguardo, sottolinea che le scuole, a cui si riferisce l'Atto ispettivo, al 26 maggio non hanno ancora ricevuto dal Governo i fondi residui, ammontanti a circa 873 mila euro. Osserva inoltre che l'Esecutivo afferma esservi nelle casse delle scuole risorse superiori a quelle dichiarate, ritenendo invece utile sottolineare che gli importi per onorare le supplenze sono stati erogati solo a maggio; tali finanziamenti dovevano riguardare peraltro il normale funzionamento scolastico per tutto il 2010. Evidenzia inoltre che i tagli del 25 per cento delle attività di pulizia delle scuole hanno costretto gli istituti a ridurre le attività relative. Sottolinea altresì come vi sia una profonda sofferenza nei territori indicati nell'atto di sindacato ispettivo, soprattutto da parte di dirigenti scolastici e sindaci rappresentanti di diverse parti politiche. Auspica, quindi, una risposta del Governo alle carenze evidenziate, riservandosi di svolgere una verifica più dettagliata dei dati forniti.

5-02964 Mancuso: Questioni attinenti alla costituzione delle classi nella scuola primaria «Viverone e Roppolo» (Biella).

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Valentina APREA (PdL), replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dall'Esecutivo.

5-02966 Marco Carra: Conferma dell'organico dell'a.s. 2009/10 presso la scuola dell'infanzia di Dosolo (Mantova).

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Marco CARRA (PD) replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta ricevuta. Ritiene che la risposta del Governo risente degli effetti della legge n. 112 del 2008, mentre sarebbe stato opportuno mantenere le tre sezioni per la scuola dell'infanzia di Dosolo, al posto delle due che inevitabilmente saranno operanti nell'anno scolastico 2010/2011. Evidenzia inoltre una continua difformità tra le cifre fornite dal Governo e i dati in suo possesso; non ritiene sufficiente infatti affermare che il numero dei bambini iscritti per il prossimo anno sia corrispondente a

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quello dell'anno passato. Al riguardo, evidenzia che le interrogazioni parlamentari sono frutto dell'interlocuzione con i territori e che i tre sindaci di Dosolo, Pomponesco e Viadana, rappresentanti di diverse forze politiche, hanno congiuntamente espresso in una lettera le medesime, forti perplessità e criticità da lui evidenziate nell'interrogazione in titolo.

5-02986 De Pasquale: Assegnazione di fondi alle scuole paritarie.

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Rosa DE PASQUALE (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta ricevuta, nella quale si afferma che sono state messe in atto tutte le pratiche volte a fornire lo stanziamento per le scuole paritarie oggetto dell'interrogazione. Rileva, peraltro, che pur essendosi concluso l'anno scolastico 2009/2010, le scuole paritarie in questione non hanno ancora avuto nessun fondo. Al riguardo sottolinea che si tratta di una situazione finanziaria molto difficile in particolare per le scuole paritarie, dell'infanzia e della primaria, che esercitano funzioni di supplenza su alcuni territori dove non vi sono altre alternative possibili, svolgendo al contempo una funzione sociale e di istruzione fondamentale. Auspica quindi la massima celerità nella risoluzione del problema, visto che le scuole in oggetto non possono neanche, per motivi di equità, aumentare le rette a carico dei cittadini che usufruiscono del loro servizio.

5-03021 Ghizzoni: Sui dati relativi all'aumento delle classi «a tempo pieno».

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara profondamente insoddisfatta della risposta alla sua interrogazione che poneva tre facili quesiti al Governo, ma non ha avuto alcuna soddisfazione in nessuno di essi. Sottolinea infatti che l'atto ispettivo chiedeva all'Esecutivo dati e cifre precise di riscontro alle affermazioni del Ministro fatte il 17 maggio scorso, sena ricevere alcuna risposta; al riguardo si afferma addirittura che i dati delle rilevazioni sono pubblicati solo se ritenuti di maggiore interesse da parte dell'amministrazione stessa. La risposta evidenzia poi, da una parte, che le classi da 31 a 39 ore non sono più esistenti, mentre dall'altra sottlinea che ne sono state create nuove, segnalando peraltro che in totale sono modestamente diminuite. Stigmatizza inoltre il fatto che non si forniscono cifre ma vaghe valutazioni sui quesiti posti, specificando solo che, nel complesso, vi sono 600 classi in meno di tempo pieno. Sottolinea quindi ancora una volta l'importanza di avere risposte chiare e circostanziate alle interrogazioni non difficili, ma utili, poste dai parlamentari. Evidenzia d'altra parte che i dati richiesti servono a tutti e non solo a chi propone l'interrogazione, per avere un quadro di valutazione più dettagliato dell'organizzazione della scuola italiana, seppure in tempi difficili.

Valentina APREA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.10.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 13 luglio 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 15.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

Valentina APREA, presidente, comunica che la deputata Pina Picierno ha cessato di far parte della Commissione ed è entrata

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a farne parte la deputata Giovanna Melandri.

DL 102/2010: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
C. 3610 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Paola GOISIS (LNP), relatore, ricorda che il disegno di legge in esame, di conversione in legge del decreto-legge n. 102 del 2010, prevede la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché la proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali, per il periodo dal 1o luglio al 31 dicembre 2010. Il provvedimento, suddiviso in tre capi, è composto da dieci articoli, di cui richiama di seguito il contenuto essenziale, per gli aspetti non di competenza della Commissione cultura. L'articolo 1 disciplina le iniziative, gli interventi e le attività di cooperazione allo sviluppo in Afghanistan. Segnala, in particolare, il comma 2 dell'articolo in esame con il quale si dispone l'autorizzazione, dal 1o luglio al 31 dicembre 2010, della spesa di 500.000 euro destinata all'implementazione e all'ampliamento della convenzione stipulata tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria, la RAI-Radiotelevisione italiana s.p.a. e la NewCo RAI International, al fine di contribuire ad iniziative di mantenimento della pace e alla realizzazione di attività di comunicazione nell'ambito delle NATÒS Strategic Communications in Afghanistan. Nella relazione illustrativa, si precisa che la Convenzione indicata ha ad oggetto la realizzazione di un progetto che, tramite la diffusione di materiale audiovisivo nonché a mezzo stampa, è finalizzato a rappresentare e a promuovere l'impegno dei contingenti italiani impegnati nelle attività di peacekeeping in Afghanistan. Ricorda, inoltre, che l'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito con modificazioni nella legge 26 febbraio 2010 n. 25, recante «Proroga di termini previsti da disposizioni legislative», ha previsto la proroga fino al 31 dicembre 2010 della convenzione stipulata tra la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria, la RAI e la NewCo RAI International, al fine di continuare a diffondere le comunicazioni sulle azioni di peacekeeping svolte dal contingente NATO in Afghanistan. La norma stabilisce che la proroga è finanziata con le risorse del bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri, entro il limite massimo di euro 660.000. Evidenzia che l'articolo 2 del decreto-legge dispone quindi - a integrazione degli stanziamenti già assegnati dalla legge finanziaria 2010, legge n. 191 del 2009, alla legge 26 febbraio 1987, n. 49, recante nuova disciplina della Cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo - il finanziamento per gli interventi di cooperazione allo sviluppo in Iraq, Pakistan, Libano, Sudan e Somalia nonché per interventi di sminamento umanitario nelle medesime aree.
Aggiunge che l'articolo 3 prevede disposizioni intese a disciplinare il regime degli interventi, prevedendo che per assicurare il necessario coordinamento delle attività e l'organizzazione degli interventi e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, il Ministro degli affari esteri, con propri decreti di natura non regolamentare, provvede alla costituzione di strutture operative temporanee nell'ambito degli stanziamenti fissati dal decreto-legge. Il successivo articolo 4 reca quindi le autorizzazioni di spesa dal 1o luglio al 31 dicembre 2010 necessarie al differimento del termine per la partecipazione italiana a diverse missioni internazionali delle Forze armate e delle forze di polizia; l'articolo 5 prevede disposizioni in materia

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di personale impiegato nelle missioni, fissando in particolare l'entità delle indennità riconosciute al personale impiegato nelle missioni e definendo le qualifiche e i ruoli ad essi assegnati; l'articolo 6 contiene disposizioni in materia penale, il successivo articolo 7 disposizioni in materia contabile, mentre l'articolo 8 prevede la clausola di copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione del decreto; l'articolo 9 stabilisce norme di coordinamento tra i rinvii contenuti nel decreto-legge in esame e il Codice dell'Ordinamento militare; l'articolo 10 prevede, infine, l'entrata in vigore del decreto-legge il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.Si riserva, in conclusione, di presentare una proposta di parere, dopo aver acquisito le eventuali considerazioni che verranno formulate nel prosieguo dell'esame.

Giuseppe GIULIETTI (Misto), pur manifestando il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, preannuncia il proprio voto contrario sul provvedimento in esame, rilevando che la votazione delle disposizioni riguardanti il rifinanziamento delle missioni di pace avviene ormai in modo automatico, senza quindi che vi sia una vera riflessione nel merito sulle singole missioni. Aggiunge, in particolare per le parti di competenza della Commissione, che la disposizione riguardante la convenzione tra il Dipartimento per l'informazione e l'editoria, la RAI-Radiotelevisione italiana s.p.a. e la NewCo RAI International, non appare condivisibile, in quanto il Dipartimento in questione ha adempiuto solo agli impegni relativi a tale Convenzione e non agli altri già assunti. In secondo luogo, le attività di informazione relative alle missioni, invece di configurarsi quali attività di comunicazione istituzionale, rischiano di essere mere attività «propagandistiche».

Alessandra SIRAGUSA (PD) si associa alle osservazioni svolte dal collega Giulietti, rilevando che è assolutamente necessario svolgere una riflessione seria e approfondita, nel merito, sulle singole missioni di pace. Esprime inoltre forti perplessità in merito alla norma che riguarda la convenzione tra il Dipartimento per l'informazione e l'editoria, la RAI-Radiotelevisione italiana s.p.a. e la NewCo RAI International, in quanto la RAI finora non ha svolto vera comunicazione sulle missioni di pace; risulta difficile quindi individuare i programmi che la RAI dedica specificamente a tale attività di comunicazione. Aggiunge, inoltre, che una vera attività di comunicazione dovrebbe includere anche una relazione riguardante le modalità di utilizzo delle somme stanziate. In ogni caso, non può configurarsi come missione di pace quella che non sia accompagnata da una attività volta a diffondere, nei Paesi in cui si svolgono le missioni, attività di istruzione, formazione e ricerca.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009.
C. 3593 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010.
C. 3594 Governo.

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2010 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2010.
Tabella 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2010.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

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Bruno MURGIA (PdL) relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere una relazione alla Commissione bilancio, per le parti di competenza, sul disegno di legge del Governo n. 3593 recante rendiconto generale dello Stato per l'anno 2009, nonché sul conseguente disegno di legge di assestamento riferito all'anno 2010, n. 3594. Svolgerà quindi un'illustrazione separata dei due provvedimenti, limitatamente alle parti di competenza della Commissione, rinviando per gli aspetti specifici ai dati contenuti nei documenti trasmessi dal Governo. Il rendiconto generale dello Stato per il 2009 espone i risultati complessivi relativi all'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009. Lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca contenuto nella legge di bilancio per l'anno finanziario 2009, legge 22 dicembre 2008, n. 204, recava stanziamenti complessivi pari a 55.472,9 milioni di euro per le parti di competenza e a 55.637,3 milioni di euro di cassa. Nel corso dell'esercizio 2009 tali previsioni hanno registrato un incremento di 2.836,8 milioni di euro in termini di competenza e di 5.869,8 milioni di euro in termini di cassa; rileva, peraltro, che le previsioni definitive risultano pari a 58.309,7 milioni di euro per quanto attiene agli stanziamenti di competenza, e a 61.507,1 milioni di euro per le autorizzazioni di cassa. Pertanto, in conseguenza delle variazioni disposte nel corso della gestione, i dati definitivi risultanti dal rendiconto per il 2009 sono i seguenti: per quanto concerne le spese correnti, i residui sono pari a 3.392,4, le previsioni di competenza ammontano a 55.150,0 milioni di euro e quelle di cassa a 56.972,1. Per quanto attiene, invece, alle spese in conto capitale, i residui sono pari a 2.670,8, le previsioni di competenza ammontano a 3.159,7 milioni di euro e quelle di cassa a 4.535,0 milioni di euro. Rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici per il raffronto tra le previsioni iniziali e quelle definitive, rispetto ai dati del rendiconto, precisando che l'incidenza percentuale delle risorse per istruzione, università e ricerca sul bilancio dello Stato è passata dal 10,8 del rendiconto 2008 al 10,6 del rendiconto 2009. La dotazione del Ministero è assorbita per il 94,6 per cento dalla spesa corrente, al cui interno la voce principale è costituita dagli stipendi per il personale. La relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto generale dello Stato per il 2009 evidenzia che oltre il 78 per cento delle risorse è destinato alla spesa per il personale. La relazione sottolinea inoltre che la riorganizzazione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca, definita in attuazione dell'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008, ha comportato risparmi per oltre 44,8 milioni di euro, cui si sommano i risparmi derivanti dal riordino degli enti di ricerca e degli altri enti vigilati, quali l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS), l'Ente nazionale di assistenza magistrale (ENAM) e l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI), per i quali il Consiglio dei Ministri ha approvato il 17 dicembre 2009 gli schemi dei regolamenti di riordino relativi. Ulteriori disposizioni di razionalizzazione sono contenute negli articoli 25 e 61, comma 1 dello stesso decreto-legge n. 112, al quale si rinvia.
Ricorda che, nell'ambito delle sei missioni che fanno capo al Ministero dell'istruzione, registra il peso finanziario predominante la missione Istruzione scolastica, alla quale seguono le risorse dedicate all'istruzione universitaria e alla ricerca. Relativamente all'andamento finanziario delle singole missioni, la relazione della Corte dei Conti - osservando che gli indici registrati per ciascuna missione sono coerenti con la natura delle spese - evidenzia che la missione Istruzione scolastica registra il 97,6 per cento di capacità di impegno e il 99 per cento di capacità di spesa; la missione Istruzione universitaria, il 99,8 per cento di capacità di impegno e il 73,6 per cento di capacità di spesa; la missione Ricerca e innovazione,

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il 96,4 per cento di capacità di impegno e il 52,1 per cento di capacità di spesa. Con specifico riferimento alla missione Istruzione scolastica e, in particolare, ai 10 programmi di spesa in cui si articola, la relazione della Corte dei Conti evidenzia la necessità di un maggiore coordinamento fra il programma «Programmazione e coordinamento dell'istruzione scolastica» - nelle cui linee di attività si iscrivono gran parte degli interventi di contenimento della spesa e per il rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola - e i programmi relativi all'istruzione prescolastica, primaria e secondaria di primo grado, le cui risorse si riferiscono essenzialmente alla conduzione degli istituti scolastici statali e all'erogazione delle attività di insegnamento. Quanto, invece, all'articolazione dei programmi per centri di responsabilità, l'analisi della struttura organizzativa della relazione della Corte dei Conti, alla quale si rinvia per esigenze di sintesi, evidenzia alcune sovrapposizioni anche per il 2009, peraltro attualmente inevitabili, data la struttura decentrata del Ministero. La Corte sottolinea, invece, economie in conto competenza nell'ambito del personale del comparto scuola: l'ammontare risulta ascrivibile in gran parte all'eccedenza delle risorse trasferite per il pagamento delle competenze e degli arretrati del CCNL stipulato nel 2009, quantificate dall'ARAN su una base di calcolo al 31 dicembre 2007, che non poteva registrare gli effetti delle manovre di contenimento avviate dal 2008, nonché al ritardo nella stipula dei contratti con il personale docente a tempo determinato. Si rinvia, per esigenze di sintesi, alle altre considerazioni contenute nella relazione della Corte dei Conti, riportate dalla documentazione fornita dagli uffici, con riferimento allo stato di previsione in commento. Si aggiunge solo che con specifico riferimento al settore dell'istruzione universitaria, la Corte rileva che gli interventi definiti nella direttiva generale dell'azione amministrativa per il 2009 ed avviati nell'ultimo biennio rispondono sostanzialmente alle principali criticità da tempo rilevate nel sistema, lasciando tuttavia ancora incerta la situazione finanziaria degli atenei. Anche in questo caso, per esigenze di sintesi, si rinvia alle considerazioni riportate dalla documentazione degli uffici in merito alla relazione predisposta dalla Corte dei Conti.
Ricorda quindi che lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, in base alla legge di bilancio per il 2009, recava stanziamenti complessivi pari a 1.718,6 milioni di euro in conto competenza e a 2.187,0 milioni di euro in conto cassa. Nel corso dell'esercizio tali previsioni hanno registrato un incremento di 218,7 milioni di euro in termini di competenza e di 435,7 milioni di euro in termini di cassa. Le previsioni definitive risultano pari a 1.937,3 milioni di euro per quanto attiene agli stanziamenti di competenza, e a 2.622,7 milioni di euro per le autorizzazioni di cassa. Pertanto, in conseguenza delle variazioni disposte nel corso della gestione, i dati definitivi risultanti dal rendiconto per il 2009 sono i seguenti: per quanto riguarda le spese correnti, i residui sono pari 284,1, le previsioni di competenza ammontano a 1.439,5 milioni di euro, le previsioni di cassa ammontano 1.650,7 milioni di euro; le spese in conto capitale i residui sono pari 598,8 milioni di euro, le previsioni di competenza ammontano a 489,5 milioni di euro, le previsioni di cassa a 960,3 milioni di euro; quanto al rimborso passività finanziarie, i rimborsi sono pari a 10,7 milioni di euro, le previsioni di competenza ammontano a 8,3 milioni di euro, quelle di cassa a 11,8 milioni di euro. I residui totali sono pari a 893,7 milioni di euro. L'incidenza percentuale delle risorse per i beni e le attività culturali sul bilancio dello Stato si conferma dello 0,4, come nel Rendiconto 2008. La dotazione del Ministero è principalmente assorbita dalla spesa corrente (74,3 per cento). Anche in questo caso, la documentazione fornita dagli uffici, riporta la Relazione sul rendiconto 2009 della Corte dei conti per le parti di competenza, alla quale rinvia. Ricorda soltanto che la riduzione degli stanziamenti del Ministero per i beni e le attività culturali per il 2009 pari all'8,46

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per cento rispetto al 2008 è stata legata alle note vicende che hanno caratterizzato il sistema complessivo di finanza pubblica, anche alla luce della crisi finanziaria globale. La composizione percentuale tra spese correnti (74,3 per cento) e spese in conto capitale (25,27 per cento) è similare a quella del 2008, facendo registrare, nell'ambito delle spese correnti, un incremento delle spese per il personale, passate dal 37 per cento al 44 per cento, dovuto in parte alla contrazione degli stanziamenti complessivi, in parte alle necessità derivanti dall'adeguamento contrattuale, da nuove assunzioni e dalla stabilizzazione dei precari. Nel 2009 si è registrato un miglioramento nella gestione degli impegni e del pagato totale, soprattutto nelle spese in conto capitale, che ha determinato un miglioramento dei residui finali totali - ridotti per un importo complessivo di 470,4 milioni di euro - e delle economie. L'andamento positivo è confermato anche dai principali indicatori finanziari: in particolare, il rapporto «Pagato totale sulla massa spendibile» passa dal 60,10 per cento del 2008 all'84,17 per cento del 2009. Rinvia quindi alle considerazioni espresse nella relazione della Corte dei Conti sui profili organizzativi del Ministero.
Con riferimento al disegno di legge di assestamento per il 2010, ricorda che lo stato di previsione iniziale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'esercizio 2010, approvato con la legge 23 dicembre 2009, n. 192, reca previsioni iniziali di spesa in conto competenza per complessivi 55.280,1 milioni di euro, di cui, 52.936,8 di parte corrente e 2.343,3 in conto capitale; in conto cassa, per complessivi 56.504,6 milioni di euro, di cui 54.097,8 di parte corrente e 2.406,8 in conto capitale, suddivisi tra le seguenti missioni secondo la ripartizione, in milioni di euro, di cui dà lettura:

MissioniCompetenza Cassa
L'Italia in Europa e nel mondo 136,1 136,1
Ricerca e innovazione 2.299,4 2.330,9
Istruzione scolastica 44.066,4 44.083,6
Istruzione universitaria 7.909,3 9.084,9
Servizi istituzionali e generali delle P.A. 90,1 90,1
Fondi da ripartire 778,9 778,9

Rileva che la consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2010, quale risultante dal progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a 4.438,7 milioni di euro, di cui 2.215,8 di parte corrente e 2.222,9 in conto capitale. Per la formazione delle previsioni assestate di spesa, ricordo che l'articolo 33, comma 3, della legge n. 196 del 2009, legge di contabilità e finanza pubblica, prevede la possibilità di effettuare variazioni compensative, in corso d'anno, fra programmi della stessa missione, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica e precludendo la possibilità di utilizzare stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti, secondo quanto indicato dall'articolo 23 della medesima legge. Sulla base di tale disciplina, le previsioni iniziali sono state in parte già modificate, nel periodo gennaio-maggio 2010, in forza di atti amministrativi, conseguenti ad intervenuti provvedimenti legislativi o a norme di carattere generale, ai quali rinvia. Si è registrato in ogni caso un aumento delle dotazioni di competenza, pari a 10,3 milioni di euro, e delle autorizzazioni di cassa, pari a 211,1 milioni di euro. A dette variazioni si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento in esame, le quali comportano, in esito alla somma di variazioni di segno positivo e negativo, un aumento di 28,6 milioni di euro delle previsioni di competenza, di parte corrente, e di 962,7 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa, di cui 647,9 per spese di parte corrente e 314,8 per spese in conto capitale. Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un aumento pari a 1.507,5 milioni di euro, di cui 865,9, di parte corrente e 641,6 in conto capitale). Le variazioni alla competenza

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sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto altresì conto delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento, espresse in milioni di euro - articolate per Missioni - sono definite secondo lo schema di cui dà lettura:

MissioniCompetenza Cassa
L'Italia in Europa e nel mondo -1,2 +3,2
Ricerca e innovazione -0,6 +207,3
Istruzione scolastica +11,8 +214,5
Istruzione universitaria +14,8 +432,5
Servizi istituzionali e generali delle P.A. +1,5 +9,8
Fondi da ripartire +2,3 +95,4

Per effetto, quindi, delle variazioni sopra indicate, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2010, sempre espresse in milioni di euro - articolate per Missioni - risultano, quindi, assestate secondo la tabella di cui dà lettura:

MissioniCompetenza Cassa
L'Italia in Europa e nel mondo 134,9 140,2
Ricerca e innovazione 2.298,8 2.730,3
Istruzione scolastica 44.136,6 44.492,9
Istruzione universitaria 7.924,3 9.517,7
Servizi istituzionali e generali delle P.A. 91,7 100,6
Fondi da ripartire 732,6 696,7

Con riferimento ai singoli programmi, invece, osserva che le principali variazioni in conto competenza, in milioni di euro, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio si articolano secondo lo schema seguente che illustra:

Programma Missione Previsioni
assestate
Variazione rispetto
alle previsioni
iniziali
1.1 Programmazione e coordinamento dell'istruzione scolastica1. Istruzione scolastica330,8 + 19,6
1.2 Istruzione prescolastica1. Istruzione scolastica4.359,2 + 90,9
1.3 Istruzione primaria1. Istruzione scolastica14.253,3 - 30,1
1.4 Istruzione secondaria di I grado1. Istruzione scolastica9.529,6 + 35,0
1.5 Istruzione secondaria di II grado1. Istruzione scolastica15.237,6 - 55,2
1.11 Istruzione post-secondaria degli adulti, e programmi di istruzione formazione-lavoro1. Istruzione scolastica10,5 + 10,0
2.2 Istituti di alta cultura2. Istruzione universitaria431,2 + 14,1
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Più nel dettaglio, per quanto concerne i due Fondi istituiti dall'articolo 1, comma 601, della legge finanziaria 2007, legge n. 296 del 2006, ossia il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche ed il Fondo per le competenze dovute al personale - con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo determinato ed indeterminato -, si registra un aumento in competenza di 20,9 milioni di euro per il primo, interamente dovuto ad atti amministrativi; di 150,9 milioni di euro per il secondo, dovuto esclusivamente a proposte di variazione contenute nel disegno di legge. Le principali variazioni in conto cassa rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, espresse in milioni di euro e riferite ai programmi, sono invece riportate nella tabella di cui dà lettura:

Programma Missione Previsioni
assestate
Variazione rispetto
alle previsioni
iniziali
3.3 Ricerca scientifica e tecnologica di base3. Ricerca e innovazione2.595,2 + 390,0
1.1 Programmazione e coordinamento dell'istruzione scolastica1. Istruzione scolastica382,2 + 70,8
1.2 Istruzione prescolastica1. Istruzione scolastica4.377,9 + 99,6
1.3 Istruzione primaria1. Istruzione scolastica14.315,9 + 25,4
1.4 Istruzione secondaria di I grado1. Istruzione scolastica9.564,5 + 70,0
1.5 Istruzione secondaria di II grado1. Istruzione scolastica15.379,4 + 86,6
1.8 Diritto allo studio, condizione studentesca1. Istruzione scolastica29,0 + 23,6
1.11 Istruzione post-secondaria degli adulti, e programmi di istruzione formazione-lavoro1. Istruzione scolastica27,4 + 26,9
2.1 Diritto allo studio nell'istruzione universitaria2. Istruzione universitaria296,5 + 109,6
2.2 Istituti di alta cultura2. Istruzione universitaria431,7 + 14,6
2.3 Sistema universitario e formazione post-universitaria2. Istruzione universitaria8.789,5 + 308,5
6.1 Fondi da assegnare6. Fondi da ripartire696,7 - 82,1

Con riguardo ai già citati Fondi per il funzionamento delle istituzioni scolastiche e per le competenze dovute al personale, rileva che si registra quindi un aumento in conto cassa di 85,4 milioni di euro per il primo, interamente dovuto ad atti amministrativi; di 313,6 milioni di euro per il secondo, dovuto a proposte di variazione contenute nel disegno di legge. Gli aumenti in conto cassa registrati in corrispondenza del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO), relativo al capitolo 1694, risultano pari a + 275,0 milioni di euro, in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge in esame; quelli del Fondo ordinario per gli enti e le

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istituzioni di ricerca, relativo al capitolo 7236, sono pari a + 200 milioni di euro, anche in questo caso, in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge in esame; quelli infine relativi al Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), di cui al capitolo 7245, risultano pari a + 185,0 milioni di euro, interamente dovuti ad atti amministrativi. Le variazioni proposte rilevano sul bilancio dello Stato in misura del 10,3 per cento, mentre nella legge di bilancio 2010 l'incidenza della spesa era pari al 10,2.
Lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'esercizio 2010, reca previsioni iniziali di spesa in conto competenza per complessivi 1.710,4 milioni di euro, di cui 1.411,2 euro di parte corrente, 290,5 di parte capitale e 8,7 di rimborso passività finanziarie; in conto cassa, per complessivi 1.809,5 milioni di euro, di cui 1.457,3 di parte corrente, 343,4 di parte capitale e 8,7 di rimborso passività finanziarie, suddivisi tra le missioni, espresse in milioni di euro, di cui dà lettura:

Missioni Competenza Cassa
Ricerca e innovazione143,7 147,1
Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici1.358,4 1436,0
Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche31,8 50,0
Fondi da ripartire161,1 161,1
Debito pubblico15,3 15,3

La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2010 risulta quindi pari nel progetto di bilancio presentato al Parlamento a 298 milioni di euro, di cui 122,1 di parte corrente, 168,7 in conto capitale e 7,2 per il rimborso di passività finanziarie. Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2010 hanno invece comportato complessivamente un incremento delle dotazioni di competenza pari a 5,9 milioni di euro e delle autorizzazioni di cassa pari a 17,5 milioni di euro. A dette variazioni si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le quali comportano complessivamente - all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo - un aumento di 1,9 milioni di euro delle previsioni di competenza e di 68,8 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa. Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano invece un incremento pari a 92,2 milioni di euro. Le motivazioni delle variazioni proposte sono identiche a quelle già indicate per il Ministero per l'istruzione, l'università e la ricerca. Le variazioni proposte con il disegno di legge d'assestamento, espresse in milioni di euro ad eccezione delle voci Fondi da ripartire in competenza, e Debito pubblico in Cassa, sono articolate per missioni secondo lo schema di cu dà lettura:

Missioni Competenza Cassa
Ricerca e innovazione-- + 1,2
Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici+ 1,9 + 34,5
Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche-- + 3,0
Fondi da ripartire+ 16 mila euro + 30,0
Debito pubblico-- + 15 mila euro
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Per effetto delle variazioni sopra indicate, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2010, espresse in milioni di euro, articolate per Missioni sono, quindi, assestate secondo la tabella di cui dà lettura:

Missioni Competenza Cassa
Ricerca e innovazione144,2 151,2
Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici1.367,4 1.501,6
Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche32,8 56,1
Fondi da ripartire158,5 171,6
Debito pubblico15,3 15,3

Dà quindi lettura delle principali variazioni in conto cassa rispetto alle previsioni iniziali di bilancio espresse in milioni di euro, riferite ai programmi:

Programma Missione Previsioni assestate Variazione rispetto alle previsioni iniziali
1.6 Tutela dei beni archeologici1. Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici217,7 + 22,1
1.12 Tutela delle belle arti, dell'architettura e dell'arte contemporanee; tutela e valorizzazione del paesaggio1. Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici443,3 + 19,0
4.1 Fondi da assegnare4. Fondi da ripartire171,6 + 10,4

Con riferimento al Fondo unico dello spettacolo (FUS), istituito con legge 30 aprile 1985, n. 163, le previsioni assestate in conto competenza confermano sostanzialmente le previsioni iniziali. In conto cassa, le previsioni assestate registrano un incremento di 4,8 milioni di euro. Le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame non rilevano infine sull'incidenza percentuale delle risorse per i beni e le attività culturali sul bilancio dello Stato, che rimane allo 0,3 per cento (stesso dato del bilancio 2010 a legislazione vigente).
Rinvia quindi alle tabelle seguenti, di cui dà lettura, relative al confronto tra le previsioni iniziali ed assestate, per i ministeri di competenza, espresse in milioni di euro, concernenti i residui, cassa e competenza.

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

 Previsioni iniziali Variazioni intervenute per atto amministrativo Variazioni proposte con il ddl di assestamento Previsioni assestate
Spese correntiRs
Cp
Cs
2.215,8
52.936,8
54.097,8
--
10,3
21,2
865,9
28,6
647,9
3.081,7
52.975,7
54.766,9
Spese in conto capitale Rs
Cp
Cs
2.222,9
2.343,3
2.406,8
--
--
189,9
641,6
--
314,8
2.864,5
2.343,3
2.911,4
TOTALERs
Cp
Cs
4.438,7
55.280,1
56.504,6
--
10,3
211,1
1.507,5
28,6
962,7
5.946,2
55.319,0
57.678,3
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MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

 Previsioni iniziali Variazioni intervenute per atto amministrativo Variazioni proposte con il ddl di assestamento Previsioni assestate
Spese correntiRs
Cp
Cs
122,1
1.411,2
1.457,3
--
5,9
17,2
74,5
-0,3
38,1
196,7
1.416,7
1.512,6
Spese in conto capitaleRs
Cp
Cs
168,7
290,5
343,4
--
--
0,4
14,2
2,2
30,7
182,9
292,7
374,4
Rimborso
passività
finanziarie
Rs
Cp
Cs
7,2
8,7
8,7
--
--
--
3,5
--
--
10,7
8,7
8,7
TOTALERs
Cp
Cs
298,0
1.710,4
1.809,5
--
5,9
17,5
92,2
1,9
68,8
390,2
1.718,2
1.895,8

Rinvia inoltre alle Tabelle del Ministero dell'economia e delle finanze e a quello dello sviluppo economico, per le parti di competenza, dandone lettura. Precisa, al riguardo, che le modifiche, in milioni di euro, derivano da atti amministrativi:

Tabella 2 - Ministero dell'economia e delle finanze

Missione Programma Capitolo Variazione rispetto alle previsioni iniziali (competenza) Previsioni assestate (competenza)
ComunicazioniSostegno
all'editoria
Fondo occorrente per gli interventi dell'editoria (cap. 2183)-- 312,0
Fondo occorrente per gli investimenti dell'editoria (cap. 7442)-- 22,5
Ricerca
e innovazione
Ricerca
di base
e applicata
Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) (cap. 7310)-- 25,8
Somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia (cap. 7380)-- 100,0
Fondo per i progetti di ricerca (cap. 7580)-- 21,0
Istruzione
scolastica
Sostegno
all'istruzione
Trasferimenti alle regioni per borse di studio per la scuola dell'obbligo (cap. 3044)-- 117,3
Giovani e
Sport
Attività
ricreative
e sport
CONI (cap. 1896)+11,0 481,0
Somme da corrispondere per le politiche dello sport (cap. 2111) - PdCM+3,2 6,2
Somme da assegnare per gli investimenti in materia di sport (cap. 7450) - PdCM-- 66,2
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Tabella 3 - Ministero dello sviluppo economico

Missione Programma Capitolo Variazione rispetto alle previsioni iniziali (competenza) Previsioni assestate (competenza)
ComunicazioniServizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusioneTrasmissione radiofonica delle sedute parlamentari (cap. 3021)+9,9 9,9
Contributi alle emittenti radiofoniche e televisive locali (cap. 3121)-- 82,3

Ricorda infine, con riferimento alla Tabella 8 del Ministero dell'interno, che l'articolo 2, comma 250, della legge finanziaria per il 2010 ha destinato una somma nella misura massima di 103 milioni di euro a favore degli interventi per assicurare la gratuità parziale dei libri di testo scolastici. In attuazione di tale disposizione, l'articolo 1, comma 3, dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 195 - peraltro non ancora pubblicato - ha disposto l'utilizzo di 103 milioni di euro da destinare agli indicati interventi.
Si riserva quindi di presentare una proposta di relazione per ciascuno degli atti esaminati, nel prosieguo dell'esame.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) ricorda che in questi giorni il Senato si appresta a votare la questione di fiducia sul testo della manovra finanziaria senza che risultino recepiti gli impegni assunti a favore dell'editoria, condivisi dal Governo e votati all'unanimità dalla Commissione nell'ambito dell'approvazione dello schema di regolamento per l'editoria. Rileva, poi, che nella discussione al Senato non è stata più affrontata la questione relativa all'ETI. Auspica quindi che nel porre la questione di fiducia il Governo possa inserire delle norme relative alle questioni indicate oltre che a quelle relative alla musica, al cinema, al teatro. Ritiene inoltre inutile discutere su argomenti importanti come quelli citati se poi gli impegni presi vengono disattesi. Auspica, in conclusione, che il sottosegretario Bonaiuti, possa con riferimento all'editoria, fornire indicazioni utili, relative alle risorse mancanti.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per la tutela professionale dei lavoratori del settore dello spettacolo, intrattenimento e svago e disposizioni fiscali in favore delle esecuzioni musicali dal vivo.
Nuovo testo unificato C. 762 Bellanova e abb.

(Parere alla XI Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Gabriella GIAMMANCO (PdL), relatore, ricorda che il nuovo testo unificato in esame, recante norme volte alla tutela professionale e previdenziale dei lavoratori dello spettacolo, intrattenimento e svago, è stato approvato dalla Commissione lavoro nella seduta del 17 marzo 2010. Il provvedimento si compone di cinque articoli. L'articolo 1 reca disposizioni volte a estendere la tutela assicurativa ai lavoratori dello spettacolo, che ne sono attualmente sprovvisti. Tali disposizioni avranno effetto a decorrere dal 1o giugno 2011, ai sensi del comma 1. I lavoratori interessati sono quelli che, nell'ambito delle categorie di cui all'articolo 3 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 16 luglio 1947, n. 708, e successive modificazioni, sono inseriti, con le modalità di cui al secondo comma del medesimo articolo 3, nei gruppi di categorie di soggetti di cui alle lettere a) e b) del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 15

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marzo 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 80 del 7 aprile 2005. Ricorda che si tratta in particolare dei lavoratori a tempo determinato che prestano attività artistica o tecnica direttamente connessa alla produzione e alla realizzazione di spettacoli, nonché dei lavoratori a tempo determinato che prestano attività al di fuori delle ipotesi di cui al precedente raggruppamento. Tali soggetti svolgono la propria attività lavorativa per la realizzazione di spettacoli e di opere dell'ingegno, in modo saltuario, intermittente, differenziato nei tempi e nei luoghi e con rapporti di lavoro di natura autonoma o subordinata. Aggiunge che il successivo comma 6 dell'articolo in commento precisa che tra i lavoratori dello spettacolo destinatari delle disposizioni del provvedimento in esame vengono compresi anche quelli con contratto di lavoro intermittente che non godono dell'indennità di chiamata. Il successivo comma 21 precisa invece che, sempre ai fini dell'articolo 1, per lavoratori si intendono quelli autonomi professionali o autonomi occasionali, anche parasubordinati, che rientrano tra le categorie dei lavoratori dello spettacolo sopra indicati.
Evidenzia quindi che le disposizioni dell'articolo 1 prevedono l'estensione ai lavoratori sopra indicati: dell'indennità di disoccupazione, con la precisazione che il diritto a percepire tale l'indennità è subordinato al possesso di determinati requisiti contributivi e reddituali (commi 2-4); dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (comma 7); dell'indennità di maternità (comma 8). Presso l'INPS verrà istituito un apposito Fondo di sostegno al reddito, da finanziarsi secondo le modalità previste dall'articolo 5 del provvedimento in esame (comma 5). Segnala che i commi 9-17 dell'articolo 1 recano disposizioni di carattere previdenziale. In particolare, si prevede che i lavoratori che non raggiungono le 120 giornate di prestazione annue ai fini del riconoscimento del diritto alla pensione, potranno effettuare versamenti contributivi volontari per raggiungere tale quota potendo con più facilità: riscattare i contributi previdenziali versati all'estero (comma 9); accedere all'istituto dei contributi d'ufficio (comma 10); inserire le giornate di prova ai fini del raggiungimento dell'annualità contributiva (comma 11); mentre per le categorie dei ballerini e dei tersicorei per cui era prevista la diminuzione dell'età anagrafica richiesta ai fini del riconoscimento del diritto alla pensione, il decreto sulle fondazioni liriche del ministro Bondi, convertito con modificazioni dalla legge n. 100 del 2010, ha già risolto la questione in modo soddisfacente per le categorie interessate, motivo per cui mi ripropongo di inserire tale osservazione all'interno del parere finale della Commissione. Ricorda che al comma 15 dell'articolo 1 si specifica che tra i lavoratori dello spettacolo vanno annoverati anche modelli, fotomodelli e indossatori, che sono pertanto assoggettati all'obbligo di iscrizione all'ENPALS. Attualmente, ricorda che se un modello, fotomodello, indossatore, uomo o donna, partecipa ad una sfilata di moda per la televisione, inquadrata come attività di spettacolo, l'azienda committente è obbligata a versare i contributi all'Enpals; viceversa se un'analoga sfilata viene fatta in una casa di moda viene inquadrata come attività commerciale per cui nulla è dovuto all'Enpals. Specificare l'obbligatorietà dell'iscrizione all'Enpals «a prescindere della prestazione lavorativa effettuata» pone, quindi, fine a una discriminazione che di fatto esclude i modelli, fotomodelli e indossatori dalle tutele previdenziali obbligatorie. Sottolinea inoltre che con la precisazione evidenziata, inoltre, si pone fine al contenzioso tra l'Enpals e le case di moda. Aggiunge che il comma 16 dell'articolo 1 interviene per porre fine ad una questione oggetto di contenziosi legali fra l'Enpals e i lavoratori dello spettacolo che si vedono privati di parte dei loro contributi previdenziali versati. In sintesi, pur esistendo due norme di legge che impongono all'Enpals di equiparare il massimale retributivo imponibile e il massimale retributivo pensionabile, l'Ente per una norma del 1971, erroneamente mai abrogata dal legislatore, che stabilisce un massimale di retribuzione pensionabile giornaliera, non si è mai adeguato a queste

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disposizioni. Di fatto oggi i contributi giornalieri versati che superano questo tetto, pur in presenza, ripeto, di due norme che dispongono il contrario, vengono perduti dai lavoratori dello spettacolo. Il comma 16, quindi, abroga la norma del 1971, causa dei contenziosi legali fra l'Enpals e i lavoratori dello spettacolo. Rileva, ancora, che al comma 17 dell'articolo 1 si prevede la ricongiunzione dei contributi versati all'Enpals e ad altre gestioni previdenziali come l'INPS, l'INPDAP e l'INPGI tenendo conto, ai fini della maturazione del diritto alla pensione, dei diversi criteri di annualità in vigore presso la gestione previdenziale di provenienza. La norma permetterà, quindi, ai lavoratori dello spettacolo, ai fini della ricongiunzione pensionistica, di vedersi riconosciuti anche dagli altri enti l'annualità contributiva di 120 giorni lavorative. Specifica che le modalità di attuazione delle disposizioni sopra illustrate saranno disciplinate, con apposito regolamento entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento, secondo quanto previsto dal comma 18 del medesimo articolo 1. Tale regolamento dovrà essere adottato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali oltre che di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale dei prestatori e dei datori di lavoro del settore dello spettacolo, intrattenimento e svago. I successivi commi 19 e 20 prevedono, rispettivamente, l'emanazione di un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai fini della razionalizzazione del sistema di versamento dei contributi previdenziali ed il rinvio ad un decreto del Ministro dell'economia ai fini dell'individuazione delle tipologie di spese per le quali sono riconosciute alcune agevolazioni.
Ricorda quindi che l'articolo 2 prevede la regolamentazione del rapporto di lavoro tra i soggetti indicati tramite un apposito foglio d'ingaggio individuale, che si configura come un contratto di scrittura privata sottoscritto dalle parti che deve prioritariamente indicare, prendendo come riferimento il contratto collettivo nazionale di lavoro nel settore, le condizioni economiche, le mansioni, la durata dell'incarico, gli obblighi fiscali, previdenziali e assicurativi. Vengono inoltre precisate le modalità di espletamento delle pratiche di assunzione dei lavoratori minorenni e degli obblighi informativi che il datore di lavoro dovrà espletare presso l'ENPALS. Segnala che l'articolo 3 individua la figura dell'agente di spettacolo, disciplinandone i compiti. In particolare, il comma 1 individua l'agente di spettacolo come la figura professionale di cui possono avvalersi i lavoratori dello spettacolo, intrattenimento e svago per l'organizzazione del loro lavoro, a livello nazionale e internazionale. Il successivo comma 2 disciplina i compiti che l'agente di spettacolo, in forza di un contratto di mandato, deve svolgere in rappresentanza dei lavoratori del settore. Viene altresì precisato al comma 3 che l'attività di agente dello spettacolo è incompatibile con quella di produttore e non può essere svolta, in nessun caso, da un unico soggetto in forma singola, societaria o attraverso compartecipazioni. Ai sensi del comma 5, inoltre, le agenzie degli artisti dello spettacolo non potranno essere equiparate o assimilate alle agenzie del lavoro. Con l'articolo 4, comma 1, viene istituito presso il Ministero del lavoro il registro dei lavoratori e degli agenti dello spettacolo, al quale possono iscriversi i prestatori d'opera che svolgono le attività lavorative nel settore dello spettacolo, intrattenimento e svago, e l'attività proprie dell'agente dello spettacolo. Ai fini dell'iscrizione al registro si prefigura un doppio «binario»: uno basato su specifici titoli rilasciati da determinati istituti, l'altro basato sull'effettivo esercizio delle attività di spettacolo per un periodo temporale minimo, comprovato dall'avvenuta contribuzione. Il comma 5 prescrive l'obbligo di attingere al registro dei lavoratori dello spettacolo ai fini della realizzazione di spettacoli a carattere commerciale risolvendo il problema della concorrenza sleale causata dal comma 188 della finanziaria 2007. Il comma 6 prevede che con

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decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale dei lavoratori del settore dello spettacolo, intrattenimento e svago, sono definite le modalità di raccolta e di verifica delle richieste di iscrizione, nonché di gestione, del registro di cui al comma 1. Il comma 7 precisa infine che la figura professionale della «maschera», che opera nelle sale teatrali e cinematografiche, non è equiparabile al personale addetto ai servizi di controllo e sicurezza delle attività di spettacolo. L'articolo 5 reca quindi disposizioni in merito alla copertura finanziaria del provvedimento in esame.
Ricorda che il provvedimento in esame si sovrappone in parte al testo unificato delle proposte di legge quadro sullo spettacolo dal vivo, in corso di esame in Commissione cultura. La VII Commissione nella seduta del 24 febbraio 2010 ha adottato il testo unificato delle proposte di legge quadro in materia di spettacolo dal vivo, elaborato dal Comitato ristretto. Il provvedimento è stato seguito dal ministro Bondi che nella seduta del 25 novembre 2009, nel corso dell'esame in Commissione cultura della manovra finanziaria per il 2010, ha preannunciato l'intenzione del Governo di avviare una riforma del settore delle fondazioni lirico-sinfoniche e ha affermato che «la VII Commissione cultura sta svolgendo un lavoro proficuo sulla cosiddetta legge Carlucci, che racchiude le proposte di legge in materia di spettacolo dal vivo attualmente all'esame del costituito Comitato ristretto, proprio allo scopo di giungere all'elaborazione di un disegno di legge quadro bipartisan che investa il riordino complessivo della materia.» Segnala, inoltre, che la XI Commissione ha espresso parere favorevole con condizioni sul testo unificato delle proposte di legge C. 136 e abbinate. In particolare, nel parere si chiede di sopprimere gli articoli 19 e 20 in quanto presenti nel nuovo testo unificato delle proposte di legge C. 762, C. 1550, C. 2112 e C. 2654, elaborato dal Comitato ristretto e adottato come testo base dalla XI Commissione. Alla luce delle considerazioni esposte, prima di formulare una proposta di parere ritiene necessario acquisire le osservazioni e le indicazioni che emergeranno nel corso del dibattito.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.