CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 luglio 2010
351.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 13 luglio 2010. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 13.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

Gianfranco CONTE, presidente, comunica che i deputati Paola De Micheli ed Enrico Gasbarra hanno cessato di far parte della Commissione e sono entrati a farne parte i deputati Guglielmo Vaccaro e Walter Verini.

Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
Nuovo testo C. 2364, approvata dal Senato, ed abbinate.

(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 29 giugno scorso.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP), relatore, informa preliminarmente che non è stato dato riscontro alla lettera dello scorso 29 giugno, con la quale la Commissione ha chiesto al Consiglio dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di trasmettere una memoria contenente valutazioni in merito alle disposizioni recate dal provvedimento in esame.
Ritenendo, pertanto, opportuno procedere all'espressione del parere, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1), nella quale si ribadiscono le osservazioni già espresse sulla precedente versione del provvedimento e non accolte dalla Commissione di merito, invitando la Commissione di merito a valutare l'opportunità, da un lato, di coordinare il dettato degli articoli 13 e 14 - i quali prevedono che la procedura di composizione disciplinata dal Capo II della proposta di legge si applica alle situazioni di sovraindebitamento ed ai debitori non soggetti né assoggettabili alle procedure concorsuali previste dalla legge - con quello del comma 6 dell'articolo 19, il quale prevede che la sentenza di fallimento pronunciata a carico del debitore risolve l'accordo e, dall'altro, con riferimento all'articolo 25, di circoscrivere l'accesso all'anagrafe tributaria, nonché di prevedere che le modalità di accesso alla stessa siano disciplinate con provvedimento dell'Agenzia delle entrate, previo parere dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, e nel rispetto delle previsioni di cui alle «Linee guida per trattamenti dati relativi al rapporto banca-clientela» stabilite con provvedimento dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, specificando inoltre meglio il riferimento alle «centrali rischi» ed alle «altre banche dati pubbliche».

Il Sottosegretario Sonia VIALE, nel condividere le considerazioni svolte dal relatore, esprime tuttavia perplessità con riferimento al disposto dell'articolo 18, comma 5, il quale stabilisce che alle crisi da sovraindebitamento si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni procedimentali di cui all'articolo 182-ter, ultimo comma, della legge fallimentare.
In particolare, ritiene debba essere precisato, a tale riguardo, che l'estensione dell'istituto della transazione fiscale deve avere come necessario presupposto l'avvenuta dichiarazione di vittima dell'usura del debitore, dal momento che soltanto in tale caso appare giustificabile l'applicazione dell'istituto medesimo, in quanto il soggetto vittima del reato di usura sarebbe oggettivamente impossibilitato ad adempiere le proprie obbligazioni, comprese quelle di natura tributaria.

Alberto FLUVI (PD) invita il relatore ad un'ulteriore riflessione, anche alla luce delle osservazioni del rappresentante del Governo.
Nel sottolineare, preliminarmente, come la Commissione Giustizia abbia concentrato la propria attività, anche di tipo conoscitivo, sulla parte del provvedimento recante modifiche alla legislazione vigente in materia di usura e di estorsione, evidenzia la necessità di approfondire, in ragione della loro particolare rilevanza, alcune specifiche questioni relative al nuovo procedimento per la composizione delle crisi da indebitamento di cui al Capo II del provvedimento.
In particolare, esprime il timore che l'intreccio tra l'attività degli organismi di composizione di cui all'articolo 22 e quella della magistratura, anziché facilitare la soluzione delle crisi da sovraindebitamento, possa introdurre nelle stesse elementi di complicazione, e ritiene dunque che debba essere attentamente valutato l'impatto che il ricorso alla procedura di composizione avrà sui carichi di lavoro e sulla funzionalità delle sezioni fallimentari dei tribunali, presso le quali il debitore è tenuto a depositare la proposta di accordo formulata ai creditori.
Inoltre, ritiene necessario chiarire che l'accesso agli organismi di conciliazione comporta la sospensione dei termini stabiliti

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per l'esercizio dell'azione revocatoria, al fine di evitare che la procedura introdotta dal provvedimento in esame possa essere utilizzata al solo scopo di privare i creditori di importanti strumenti di tutela.

Giampaolo FOGLIARDI (PD), pur giudicando positivo, nel complesso, l'intervento legislativo, rileva come non sia stata colta l'occasione per coinvolgere nella procedura di composizione delle crisi da sovraindebitamento, nel caso in cui alla stessa facciano ricorso soggetti che svolgono attività d'impresa, i dottori commercialisti, nonché, eventualmente, altri professionisti con competenze specifiche nel settore, i quali, avendo acquisito nello svolgimento della propria attività professionale un'approfondita conoscenza delle concrete casistiche rientranti nell'ambito di applicazione del provvedimento, potrebbero fornire un qualificato contributo per il successo dell'iniziativa.
Nell'evidenziare in particolare come, a causa dell'enorme carico di lavoro gravante sui tribunali fallimentari, si siano registrati, soprattutto nell'ultimo periodo, casi di accettazione di proposte di concordato preventivo comportanti il soddisfacimento del 10 per cento dei crediti, sottolinea la necessità di non consentire a soggetti senza scrupoli di distorcere strumenti predisposti dal legislatore per tutelare gli imprenditori maggiormente colpiti dalla crisi economica.

Francesco BARBATO (IdV), pur apprezzando le finalità del provvedimento, cui è sottesa la finalità di approntare strumenti per agevolare la composizione delle crisi da sovraindebitamento, ritiene tuttavia lacunoso il testo in esame, preannunciando, pertanto, il voto di astensione del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP), relatore, giudica meritevoli di accoglimento le osservazioni del deputato Fluvi, che peraltro ineriscono ad aspetti del provvedimento attinenti direttamente agli ambiti di competenza della II Commissione, e riformula conseguentemente la propria proposta di parere (vedi allegato 2), inserendovi due ulteriori premesse.
Con riferimento alle considerazioni svolte dal deputato Fogliari, rileva, altresì, come la Commissione avesse convenuto circa l'opportunità di acquisire un contributo da parte del Consiglio dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, il quale, tuttavia, non ha ritenuto di dare riscontro alla richiesta in tal senso avanzata lo scorso 29 giugno.

Alberto FLUVI (PD) preannuncia l'astensione del proprio gruppo sulla proposta di parere, come riformulata dal relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come riformulata.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009.
C. 3593 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010.
C. 3594 Governo.

Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2010.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2010 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, ai fini della formulazione di relazioni alla Commissione Bilancio, il disegno di legge C. 3593, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario

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2009, ed il disegno di legge C. 3594, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010, relativamente alla Tabella n. 1 (stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2010) ed alla Tabella n. 2 (stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2010), limitatamente alle parti di competenza.
Ricorda preliminarmente che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (costituito dall'anno finanziario) adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
Il rendiconto generale dello Stato è costituito:
a) dal conto del bilancio, articolato nel conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, nel conto consuntivo relativo a ciascun Ministero, con l'esposizione dell'entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento;
b) dal conto del patrimonio con le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.

Il disegno di legge di assestamento costituisce invece il mezzo attraverso il quale è possibile aggiornare, a metà esercizio, gli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
Il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il disegno di legge di rendiconto relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, sia attivi che passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
Più in particolare, con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio sono adeguate in relazione:
a) per quanto riguarda le entrate, all'eventuale revisione delle stime del gettito;
b) per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;
c) per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento (in termini di cassa), alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente.

Per quanto concerne le previsioni di entrata, poiché esse sono il frutto di una valutazione di carattere tecnico, eventuali modifiche possono essere determinate dall'evoluzione della base imponibile e dagli effetti derivanti dall'applicazione della normativa vigente.
In riferimento alle variazioni di spesa, la legge di assestamento presenta il medesimo vincolo che sussiste per il bilancio di previsione, cioè il rispetto della legislazione sostanziale vigente: non possono pertanto essere modificati, in sede di assestamento, gli stanziamenti di spesa direttamente determinati da norme vigenti.
Passando quindi a sintetizzare il contenuto del disegno di legge C. 3593, recante il Rendiconto 2009, rileva come la legge di bilancio per il 2009 (legge n. 204 del 2008) recasse una previsione di entrate finali in conto competenza per 497,5,2 miliardi ed autorizzazioni di cassa per 471,3 miliardi. A seguito delle variazioni intervenute nel corso dell'esercizio, gli stanziamenti sono stati determinati in 480,2 miliardi, in termini di competenza, e in 452,5 miliardi quali autorizzazioni di cassa.
Per quanto riguarda le entrate complessive le previsioni definitive (776,3 miliardi di euro) sono cresciute del 3,2 per cento rispetto a quelle iniziali, a fronte di un incremento dello 0,2 per cento registrato nel 2008.

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Tali previsioni definitive rappresentano il 51 per cento del prodotto interno lordo contro il 48 per cento del 2008.
L'incremento manifestatosi rispetto al precedente esercizio è dovuto principalmente all'aumento dell'accensione dei prestiti, cioè all'indebitamento a medio e lungo termine, che è pari al 22 per cento, mentre alla riduzione delle entrate tributarie, ha fatto riscontro un aumento, anche se non compensativo, delle entrate extratributarie.
Analizzando la gestione del bilancio rispetto alle previsioni definitive di competenza, vi sono stati accertamenti per 507,8 miliardi (+27,6 miliardi). Per quanto riguarda la cassa, invece, i versamenti (comprensivi della quota relativa ai residui attivi) sono risultati superiori di 3,7 miliardi rispetto al dato definitivo.
Per quanto attiene invece alla gestione dei residui, i residui attivi al 1o gennaio 2009 provenienti dai precedenti esercizi ammontavano a 163,9 miliardi.
Al 31 dicembre 2009 i residui ammontano a 194,5 miliardi, di cui 25,1 miliardi relativi a somme rimaste da versare e a 169,4 miliardi di somme rimaste da riscuotere.
Passando ad analizzare l'andamento delle diverse tipologie di entrata, per il 2009, gli accertamenti d'entrata per operazioni finali sono risultati di 507,8 miliardi, circa 27,5 miliardi in più rispetto alle previsioni definitive e circa 10 miliardi in più rispetto all'analogo dato del 2008.
Nel comparto delle entrate tributarie si sono registrate variazioni in diminuzione di 26 miliardi (-5,6 per cento) in termini di competenza e di 27,5 miliardi (-6,2 per cento) in termini di cassa, con una riduzione degli accertamenti del settore tributario pari a 2,1 miliardi rispetto alle previsioni definitive.
Sull'andamento delle entrate hanno inciso in senso peggiorativo il gettito dell'IRES, dell'IVA, dell'IRE e dell'accisa sui prodotti energetici, mentre hanno contribuito in senso migliorativo le entrate dai proventi del lotto e delle attività di gioco, dall'imposta di consumo sui tabacchi e le imposte sostitutive delle imposte sui redditi.
In particolare, hanno subito riduzioni le entrate riferibili alle imposte sul patrimonio e sul reddito, per 12 miliardi, quelle relative alle tasse ed imposte sugli affari, per 13,3 miliardi, nonché quelle afferenti alle imposte sulla produzione, sui consumi e dogane per 2,2 miliardi.
Relativamente al raffronto tra previsioni definitive ed accertamenti le imposte sul patrimonio e sul reddito hanno evidenziato una riduzione dell'1,3 per cento rispetto al 2008, raggiungendo accertamenti pari a 239 miliardi. Rispetto al medesimo parametro le imposte sulla produzione, sui consumi e le dogane, attestandosi a 28,4 miliardi, presentano invece un lieve incremento di 2,8 miliardi rispetto alle previsioni definitive ed un incremento del 4,7 per cento rispetto al precedente esercizio.
Variazioni in aumento hanno altresì interessato il lotto, lotterie ed altre attività di gioco, per 1,3 miliardi.
Per quanto riguarda le entrate extratributarie si è invece registrato un aumento tra le previsioni definitive e quelle accertate di circa 30 miliardi (+82,9 per cento) con accertamenti pari a 66,1 miliardi (+33,9 per cento rispetto al 2008), riconducibile essenzialmente all'incremento, rispetto alle previsioni definitive, delle entrate da recuperi, rimborsi e contributi (+23 miliardi) ed all'incremento dei proventi dei servizi pubblici minori (+6 miliardi).
Passando al contenuto del disegno di legge C. 3594, recante l'Assestamento 2010, evidenzia come il provvedimento proponga, in termini di competenza, una riduzione di 42,3 miliardi di euro delle entrate complessive. Tale variazione è determinata da minori entrate per 41 miliardi da emissione di titoli di Stato (accensione di prestiti) e per circa 1,5 miliardi delle entrate tributarie, a fronte di un incremento di 223 milioni delle entrate extratributarie. Per l'alienazione e ammortamento

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di beni patrimoniali e riscossione di crediti sono ascritte riduzioni per circa 40 milioni di euro.
Come evidenzia la relazione illustrativa, le variazioni proposte per le entrate tributarie con il presente provvedimento sono finalizzate ad allineare le previsioni di bilancio 2010 alle previsioni contenute nella Relazione Unificata sull'Economia e la Finanza Pubblica per il 2010 (RUEF), aggiornate sulla base sia del più recente quadro macro-economico, sia dei risultati registrati nel 2009.
Analogamente, per quanto riguarda le autorizzazioni di cassa viene indicata una riduzione delle entrate complessive di circa 38,4 miliardi, determinato in questo caso da minori entrate da emissione di titoli di Stato per 37 miliardi di euro e di circa 1,5 miliardi delle entrate tributarie.
Analizzando le entrate finali, considerando le variazioni per atto amministrativo intervenute nel periodo gennaio-maggio 2010 (aumenti delle entrate tributarie per 4,6 milioni in termini di competenza e aumento di circa 588 milioni delle entrate extratributarie), il dato assestato, al netto dei rimborsi IVA, non registra variazioni significative.
Al riguardo segnala tuttavia come, al momento della presentazione del disegno di legge, non fossero conosciuti i dati definitivi concernenti l'autoliquidazione delle imposte sui redditi, considerato che i versamenti a saldo ed in acconto (I rata) relativi alle dichiarazioni dei redditi possono essere effettuati fino al 16 giugno e, dopo tale data, entro i 30 giorni successivi, maggiorando le somme da versare nella misura dello 0,40 per cento.
Pertanto, ai fini di una puntuale quantificazione del gettito delle imposte nell'esercizio finanziario 2010, è ipotizzabile la presentazione di apposito emendamento al disegno di legge di assestamento, qualora gli andamenti previsti dal bilancio di previsione 2010 non fossero in linea con quelli che saranno riscontrati effettivamente quando saranno disponibili i suddetti dati.
Per quanto riguarda specificamente le entrate tributarie, il disegno di legge propone un aumento delle entrate relative alle imposte sui redditi per poco più di 1 miliardo di euro (+0,6 per cento rispetto alla legge di bilancio 2010), di 1,7 miliardi delle entrate relative all'accisa ed all'imposta erariale sugli oli minerali (+8,4 per cento) e di 1,1 miliardo delle entrate relative all'accisa ed all'imposta erariale sugli altri prodotti (interamente riferita all'accisa sul gas naturale per combustione).
Il disegno di legge propone invece una diminuzione di 4,3 miliardi delle entrate da IRES (-8,9 per cento) e di circa 1,1 miliardi delle imposte sostitutive (-7,7 per cento).
Nel settore dei giochi rileva una riduzione complessiva di 467 milioni, determinata da una crescita delle imposte sui giochi (713 milioni dalle slot machine) e delle entrate da lotterie e altri giochi a fronte di una riduzione delle entrate da gioco del lotto (-1,4 miliardi).
Per quanto riguarda le entrate non ricorrenti l'assestamento indica un incremento di 963 milioni (+68 per cento), di cui:
241 milioni quale imposta sostitutiva delle imposte sui redditi per la rideterminazione dei valori di acquisto di partecipazioni non negoziate nei mercati regolamentati;
255 milioni quale imposta sostitutiva sul saldo attivo della rivalutazione di beni immobili risultanti dal bilancio in corso al 31 dicembre 2007.

L'aumento da 50 milioni a 360 milioni delle «altre imposte indirette» è determinato da una variazione proposta dal disegno di legge di assestamento alle entrate derivanti dall'imposta sulle successioni e donazioni.
Passando quindi ad analizzare lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2), per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione Finanze, rileva come la Commissione Finanze sia competente relativamente alle spese gestite dai centri di responsabilità «Dipartimento delle finanze» e «Guardia di finanza».

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Per quanto riguarda il centro di responsabilità «Dipartimento delle finanze» nell'esposizione del bilancio dello Stato articolata per missioni e programmi le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento riguardano, in particolare, i seguenti programmi:
«Regolazione, giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità», compreso nella missione «Politiche economico-finanziarie e di bilancio»;
«Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali», compreso nella missione «Politiche economico-finanziarie e di bilancio»;
«Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi di imposta» compreso nella missione «Politiche economico-finanziarie e di bilancio»;
«Concorso della Guardia di finanza alla sicurezza pubblica» nell'ambito della missione «Ordine pubblico e sicurezza».

Le principali variazioni interessano, in termini di competenza, i seguenti capitoli di bilancio:
cap. 1634, assegnazioni all'Amministrazione autonoma Monopoli di Stato per la gestione del gioco del lotto, per il quale si dispone una riduzione di 776 milioni;
cap. 3811, restituzioni e rimborsi IRE per il quale si dispone una riduzione di 370 milioni;
cap. 3814, restituzioni e rimborsi IVA, per il quale si dispone una riduzione di 750 milioni.

Per quanto riguarda le risorse destinate alla Guardia di finanza non si evidenziano invece variazioni di rilievo.

Marco CAUSI (PD) rileva, preliminarmente, il ritardo con il quale il Governo ha presentato al Parlamento i disegni di legge in esame, relativi all'esercizio finanziario 2009, sottolineando, a tale riguardo, la necessità di garantire, in futuro, la piena osservanza delle disposizioni dettate dalla legge n. 196 del 2009, di riforma della contabilità e della finanza pubblica.
Osserva, quindi, come dai dati esposti nei documenti, che riflettono, dal punto di vista contabile, la storia di un anno difficile, sia possibile desumere elementi negativi anche per quanto riguarda l'esercizio finanziario 2010.
Più specificamente, ritiene che l'inarrestabile tendenza all'aumento dei consumi intermedi delle pubbliche amministrazioni comprovi la necessità di adottare iniziative più incisive, al fine di assicurare un più efficace controllo della spesa pubblica.
Ritiene, altresì, che un indice rivelatore dell'incapacità dell'Esecutivo di dare risposte adeguate ai bisogni del Paese sia costituito dal fatto che esso non ha saputo sfruttare il favorevole andamento dei tassi di interesse per investire i relativi risparmi in investimenti atti a sostenere adeguatamente la nostra economia.
Preannuncia pertanto il voto contrario del proprio gruppo sui provvedimenti in esame.

Francesco BARBATO (IdV) dichiara il voto contrario del proprio gruppo sui provvedimenti, osservando come alcune proposte emendative presentate dai deputati del gruppo Italia dei Valori al decreto-legge n. 78 del 2010, nel corso dell'esame in sede referente presso la competente Commissione del Senato, avrebbero potuto introdurre strumenti volti a garantire un più rigoroso controllo della spesa pubblica.
In particolare, rileva come siano sottratte ad ogni forma di controllo contabile le spese della Presidenza del Consiglio dei ministri, sottolineando la necessità, soprattutto in un momento nel quale si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini, alle regioni e agli enti locali, di attuare interventi strutturali atti a contenere le spese correnti dei Ministeri e, più in generale, ad invertire la tendenza al costante aumento della spesa, in assenza dei quali i problemi della finanza pubblica italiana sono destinati ad aggravarsi ulteriormente.

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Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3593, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009, ed una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3594, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010 (vedi allegati 3 e 4).

La Commissione approva, con distinte votazioni, la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3593, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009, e la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3594, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010, con riferimento alla Tabella n. 1 ed alla Tabella n. 2, relativamente alle parti di competenza della Commissione.
La Commissione nomina quindi il deputato Cosimo Ventucci quale relatore presso la V Commissione.

Disposizioni in favore dei familiari delle vittime e in favore dei superstiti del disastro ferroviario della Val Venosta/Vinschgau.
Nuovo testo C. 3403 Zeller.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 luglio scorso.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che, nella precedente seduta, il relatore ha illustrato, riservandosi di formulare nel prosieguo dell'esame una proposta di parere.

Maurizio DEL TENNO (PdL), relatore, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame.

La Commissione approva la proposta del relatore.

La seduta termina alle 13.45.