CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 luglio 2010
349.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 7 luglio 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Guido Viceconte, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega per lo sport, Rocco Crimi, e il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.20.

Sull'ordine dei lavori.

Valentina APREA, presidente, propone di passare dapprima all'esame della proposta

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di legge C. 1257 e successivamente agli altri punti all'ordine del giorno.

La Commissione concorda.

Nuova disciplina del prezzo dei libri.
Nuovo testo C. 1257 Levi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 30 giugno 2010.

Valentina APREA, presidente, comunica che la Commissione bilancio ha espresso parere favorevole con condizione. Dà quindi la parola al relatore.

Ricardo Franco LEVI (PD), relatore, sottolineando che i pareri di tutte le Commissioni sono favorevoli ed in particolare quello della X Commissione che presenta profili di competenza rilevante sul provvedimento in esame, rileva che il parere della Commissione bilancio contiene una condizione formale che attiene alle modalità di copertura degli oneri recati dal provvedimento. Raccomanda pertanto l'approvazione dell'emendamento 4.1 da lui presentato, per recepire l'indicato parere (vedi allegato 1).

Il sottosegretario Guido VICECONTE esprime parere favorevole sull'emendamento 4.1.

La Commissione approva quindi l'emendamento 4.1 del relatore.

Valentina APREA, presidente, ricorda che è stato formalizzato l'assenso al trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame da parte di tutti i rappresentanti dei gruppi in Commissione. Si riserva pertanto di trasmettere alla Presidenza della Camera la richiesta di trasferimento in sede legislativa, una volta perfezionati i requisiti di cui all'articolo 92, comma 6, del regolamento.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta. Sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.30, è ripresa alle 15.10.

Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale.
C. 2800, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, C. 1255 Giancarlo Giorgetti, C. 1881 Lolli, C. 2251 Frassinetti e C. 2394 Ciocchetti.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 maggio 2010.

Emerenzio BARBIERI (PdL) riterrebbe opportuno procedere all'esame del provvedimento in titolo in sede di Comitato ristretto, dove poter svolgere ulteriori valutazioni di merito, in modo da ridurre i tempi di esame del progetto di legge e giungere alla sua approvazione anche prima della pausa estiva.

Paola FRASSINETTI (PdL) ricorda come sia di estrema importanza il tema relativo ai nuovi impianti sportivi in quanto vi è l'esigenza di ristrutturare e di ricostruire soprattutto gli stadi adibiti al gioco del calcio, al fine di garantire la loro sicurezza e fruibilità al grande pubblico. Osserva che la tipologia della stragrande maggioranza degli impianti sportivi presenti nel Paese è formata da stadi vecchi, fatiscenti, scomodi, insicuri, con precari e trascurati servizi igienici e dotati di scarsi collegamenti infrastrutturali. Sottolinea come in queste condizioni la frequentazione da parte del grande pubblico e delle famiglie, soprattutto con bambini, è assolutamente

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proibitiva. Auspica, quindi, un riavvicinamento della gente comune al gioco del calcio, le cui partite devono tornare a essere una vera e autentica festa sportiva, un'occasione di pacifico incontro non solo tra tifosi, sportivi e appassionati, ma anche tra intere famiglie, con la fondamentale presenza dei giovani e dei bambini, che costituiscono il miglior deterrente alle esplosioni di violenza e di inciviltà. Sottolinea quindi che per raggiungere questo scopo, che determinerebbe evidenti benefici per tutta la collettività, quali un minore allarme sociale e una maggiore sicurezza, un significativo risparmio economico e un incremento di servizi, occorre assolutamente procedere a una netta riconversione degli attuali impianti sportivi, principalmente degli stadi, che devono cessare di essere luoghi fatiscenti e inutilizzati per tutta la settimana, ad eccezione del giorno in cui è disputata la partita.
Ritiene che lo stadio debba essere ideato tenendo conto delle sempre maggiori esigenze degli sportivi e del loro modo nuovo di divertirsi; per questo deve diventare un luogo centrale inserito il più possibile nella vita cittadina, dotato di palestre e piscine e di strutture commerciali, come negozi e punti di ristoro, in modo da poter essere frequentato durante tutta la settimana. Ritiene che in tal modo si creerebbe un rapporto di appartenenza, di familiarità e di continuità tra fruitori e impianto che, soprattutto nel caso dei giovanissimi, impedirebbe loro di considerare lo stadio come una sorta di zona franca, staccata dalla quotidianità, dove qualsiasi attività, anche illegale, diventa lecita. Evidenzia che è prioritario perciò consentire alle società calcistiche professionistiche di poter procedere alla costruzione e alla ristrutturazione di impianti sportivi secondo i più aggiornati canoni, prevedendo appositi spazi da destinare ad attività sportive, sociali e commerciali, a beneficio della cittadinanza, sia come singoli, sia come società ed enti sportivi. Osserva, inoltre, che, se è aspetto primario agevolare le società calcistiche, in ragione dell'importante funzione sociale e di incontro da loro svolta, a realizzare o a migliorare le sedi dove si svolgono le partite, ancora più rilevante è responsabilizzare maggiormente le medesime società a mantenere l'ordine e la sicurezza all'interno degli impianti sportivi, a proprie spese, mediante gli addetti ai servizi di sicurezza. Rileva inoltre che l'esigenza di prevedere una rivisitazione degli impianti tradizionali si innesta in una crisi strutturale e più profonda che riguarda lo sport in generale e il gioco del calcio in particolare.
Sottolinea quindi che la mancata attribuzione degli europei del 2012 dipende in gran parte dallo stato nel quale versano gli impianti sportivi nazionali. Al riguardo, osserva che il progetto legislativo di cui si sta discutendo può rappresentare una svolta epocale per l'intera realtà calcistica anche per non ricalcare gli errori del passato come ad esempio la mancata opportunità dei mondiali del '90 che, se colta, avrebbe consentito di concepire lo stadio e svilupparlo non come impianto a sé stante ma come complesso polifunzionale di strutture e servizi gestito in maniera più moderna e funzionale. Ricorda che gli stadi italiani sono sempre più vuoti se confrontati con le recenti tendenze europee; se per esempio Milan e Inter incassano 20-30 milioni l'anno il Manchester United dalla gestione dell'Old Trafford ne incassa 140. In Italia un esempio di impianto polifunzionale è senz'altro lo stadio Giglio di Reggio Emilia dove è avvenuta la simbiosi fra calcio professionistico e attività terziarie, di commercio e di servizio sul modello europeo. Per fare ciò è importante che sussista una qualità dei contesti urbani e delle infrastrutture in modo da cancellare dalla scena metropolitana lo squallore degli stadi relegati nelle periferie estreme dove si abbassa il tasso di legalità; qualora lo stadio venga trasferito fuori dalla città, ne deve conseguire una riqualificazione del territorio per rispondere al bisogno di sicurezza e per migliorare la vivibilità del tessuto urbano. Ritiene che occorra quindi ripensare a nuove allocazioni dell'impiantistica sportiva, all'implementazione funzionale dei manufatti alla convergenza dell'intelligenza

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programmatoria su progetti complessi che offrano redditività all'investimento. Evidenzia come sia più che mai necessaria una sinergia tra società di calcio ed enti locali oltre all'intervento dell'Istituto per il Credito Sportivo. Ricorda in questo senso che dalle audizioni svolte in Commissione si è avuta l'opportunità di capire quali siano le criticità maggiori per il settore. In particolare dalla relazione del Presidente Carraro sono emerse le perplessità in relazione alle potenzialità del Credito Sportivo che sembra non avere la struttura per sostenere la richiesta di intervento finanziario da più società.
Ribadisce quindi che tanti sono i problemi da affrontare tra i quali le difficoltà burocratiche, amministrative e finanziarie che impediscono le edificazioni di uno stadio in meno di 8 anni e scoraggiano gli investitori. A tal riguardo ritiene indispensabile, proprio sulla base delle iniziative legislative in esame, trasformare il modello attuale di stadio in quello «produttivo» che risponda alle caratteristiche culturali e sociali del territorio, che produca reddito e assomigli più ad un teatro che non a un «fortino» come è quello attuale. Osserva infine che la strada da percorrere per raggiungere l'obiettivo è lunga e complessa ma, a suo giudizio, già dall'approvazione della legge in Commissione si può esprimere soddisfazione per l'attenzione e la voglia di approfondimento con la quale viene affrontato l'argomento.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) ricorda che il provvedimento in oggetto verte sul tema delle strutture sportive e della loro sicurezza, su cui è bene che si possa arrivare a normare in maniera unitaria e condivisa. Ritiene opportuno peraltro che si possa svincolare la gestione degli stadi dal finanziamento pubblico e che questi debbano fare impresa, in modo che intorno a strutture polifunzionali si possano creare nuove opportunità per i giovani. Segnala altresì l'importanza di porre attenzione su alcune deroghe presenti nel provvedimento, in particolare quelle relative ai piani urbanistici che comportano il rischio di speculazione; a tal proposito ritiene importante porre limiti precisi che non permettano violazioni alle norme indicate. Ricorda d'altra parte come il gruppo da lui rappresentato abbia contribuito a migliorare il provvedimento nel corso dell'esame al Senato; il testo andrebbe però ulteriormente ampliato, riguardando anche le società dilettantistiche di calcio. A queste è importante infatti prestare la giusta attenzione, soprattutto per prevedere adeguate risorse finanziarie, in modo da far crescere i vivai delle squadre e quindi il futuro dello sport. A tal proposito, ritiene importante trattare congiuntamente le opportunità date al calcio professionistico insieme alle problematiche connesse alle società dilettantistiche, dando l'importante segnale di non voler privilegiare solo lo sport dei grandi stadi. Si tratta di una questione importante da chiarire, per giungere rapidamente all'approvazione del provvedimento, partendo da utili approfondimenti in sede di Comitato ristretto.

Il sottosegretario Rocco CRIMI, intervenendo in sede di replica, condivide l'ipotesi avanzata di procedere in Comitato ristretto - per abbreviare l'esame del provvedimento - al quale preannuncia prenderà parte personalmente tutte le volte che si riunirà. Rende altresì noto alla Commissione che il Governo, nella competente Commissione del Senato, si è impegnato a trovare precise soluzioni per favorire lo sport dilettantistico attraverso una specifica proposta di legge. Ribadisce l'impegno a che quel provvedimento proceda speditamente e parallelamente a quello in esame, per giungere ad una soluzione definitiva anche per quel settore.

Claudio BARBARO (PdL), relatore, intervenendo in sede di replica, ritiene che il lavoro in Comitato ristretto, di cui propone la costituzione, farà emergere le intese per la predisposizione del testo base da adottare per il prosieguo dell'esame. Sul credito sportivo, richiamato dalla collega Frassinetti, ne sottolinea l'importanza, poiché quella sarà la sede dalla quale potranno essere erogati mutui più favorevoli,

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ricordando peraltro che si potrà fare riferimento anche ad altre realtà bancarie. Ritiene in ogni caso che il Governo dovrà indicare a tal proposito le vie prioritarie da seguire.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare. Condivide l'opportunità di procedere in tempi brevi all'approvazione del provvedimento, anche prima della pausa estiva, avviando l'esame di eventuali modifiche in sede di Comitato ristretto che potrebbe cominciare a riunirsi più volte, già a partire dalla prossima settimana. Ringrazia in questo senso il sottosegretario Crimi che ha garantito la costante presenza del Governo ai lavori del Comitato stesso.
Propone quindi la costituzione di un Comitato ristretto per la prosecuzione dell'esame del provvedimento in oggetto.

La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
Testo unificato C. 136 Carlucci, C. 459 Ciocchetti, C. 769 Carlucci, C. 1018 Froner, C. 1156 Ceccacci Rubino, C. 1183 De Biasi, C. 1480 Zamparutti, C. 1564 Giammanco, C. 1610 Zazzera, C. 1849 Rampelli, C. 1935 Caparini, e C. 2280 Goisis.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 maggio 2010.

Valentina APREA, presidente, ritiene importante, nel riprendere i lavori di un provvedimento a cui si è lungamente lavorato, stabilire le modalità con cui procedere, in maniera particolare dopo l'avvenuta approvazione della legge n. 100 del 2010 sulle fondazioni lirico-sinfoniche.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, sottolinea come non vi sia più un impatto tra il testo in oggetto e la legge n. 100 del 2010, in quanto grazie a un lavoro condiviso sono stati, come è noto, eliminati gli effetti dell'originario articolo 4 del decreto. Osserva quindi che l'impianto generale del provvedimento in oggetto rimane assolutamente valido, ma è necessario adeguare il testo al contenuto di quella legge, tenendo conto dei pareri espressi dalle Commissioni di merito. In particolare, è necessario individuare la copertura finanziaria pari ad almeno 30 milioni di euro, da reperire dalle risorse destinate ad ARCUS. A tale proposito, ritiene che una volta chiarita la questione delle risorse finanziarie la legge potrà essere approvata anche in Commissione, rispondendo alle molte esigenze del mondo dello spettacolo e dei suoi lavoratori che da tempo attendono risposte. Sottolinea, infatti, come tale legge sia in grado di dare quelle certezze per il futuro, che il settore attende da tempo. Propone quindi di tornare in Comitato ristretto per apportare le necessarie modifiche.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) saluta con soddisfazione lo sblocco della «situazione incresciosa» creatasi con la sovrapposizione del decreto-legge sulle fondazioni lirico-sinfoniche al provvedimento in discussione. Esprime, peraltro, le proprie perplessità sulle modalità di finanziamento del provvedimento e ritiene che il sottosegretario Giro dovrà fare chiarezza sul punto, ma che non si potrà prescindere dalla relazione su ARCUS, che la Commissione ancora attende di poter conoscere. Ritiene, inoltre, importante chiarire il fatto che su ARCUS hanno competenza oltre che il Ministero per i beni e le attività culturali altri due ministeri e che sulle risorse il Governo dovrà dare garanzie precise sull'accordo anche di questi soggetti. Aggiunge che la proposta di legge in esame è importante e attesa e che deve essere rapidamente approvata; a tale proposito, ritiene indispensabile sottolineare che i previsti tagli nella prossima manovra finanziaria, nello specifico la dotazione del FUS ridotta a 300 milioni di euro, pregiudicano l'efficacia della legge stessa. Al riguardo, ritiene che in sede di discussione

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della manovra si dovrà fare una piccola ma significativa battaglia, in quanto senza le risorse necessarie la legge rischia di rimanere una norma non utilizzabile e il mondo dello spettacolo rischia la chiusura. Concorda quindi con la proposta di proseguire l'esame del provvedimento in Comitato ristretto.

Emerenzio BARBIERI (PdL), condividendo quanto espresso dalla relatrice, ritiene importante sottolineare la delicatezza della questione finanziaria inerente ai 30 milioni di euro già destinati ad ARCUS, in merito ai quali occorrerà trovare soluzioni normative di intesa anche tra gli uffici legislativi competenti. Auspica comunque che si arrivi ad una soluzione condivisa da tutte le forze politiche, in particolare dall'UDC, al fine di approdare alla rapida approvazione del provvedimento. Concorda pertanto con la proposta di proseguire l'esame del provvedimento in Comitato ristretto.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO (PdL) ringrazia la Commissione per il lavoro svolto che ha portato efficacemente alla predisposizione di una proposta di legge di riforma complessiva del settore. Al riguardo, ritiene che tale provvedimento si ponga in linea con lo spirito riformatore enunciato dall'Esecutivo con l'approvazione della legge n. 100 del 2010 e avviato nel 2001 con la riforma del Titolo V della Costituzione. Sottolinea quindi che il settore dello spettacolo era da tempo in attesa di una legge organica e che a tale esigenza la proposta di legge in esame e la legge sulle fondazioni lirico-sinfoniche cercano di rispondere, affrontando i problemi cruciali e mettendo in relazione tutti i soggetti istituzionali interessati: Stato, regioni e enti locali. Osserva, inoltre, che si tratta di una legge che presenta oneri finanziari rilevanti, ma condivisa dal Governo; ricorda al riguardo che è in atto un confronto approfondito tra il Ministro dei beni culturali e quello dell'economia per definire un'adeguata copertura finanziaria del provvedimento, che potrebbe però non essere solo pari a 30 milioni di euro. Comprende che tali affermazioni possano suscitare preoccupazioni, ricordando peraltro che non si può prescindere da un dato di fatto, vale a dire che che leggi quadro come quella in oggetto hanno bisogno di risorse e quindi del via libera del Ministero dell'economia. La proposta di legge in esame si colloca peraltro nel quadro di un accordo preciso tra Governo e Commissione: confida quindi che l'impianto riformatore del provvedimento permetta di specificare quali siano le risorse e come queste vengano allocate secondo nuovi criteri di trasparenza ed efficienza.
Aggiunge che il provvedimento in esame definisce una riforma profonda del FUS, nonché l'istituzione di un fondo perequativo e di uno per i giovani talenti. Si tratta di norme innovative, che però necessitano, per funzionare, di una copertura finanziaria idonea, connotando in maniera più che significativa il provvedimento, ritenuto tra i più importanti della legislatura dallo stesso Ministero per i beni e le attività culturali. Auspica quindi un'approvazione rapida del provvedimento in sede legislativa da parte della Commissione. Ritiene peraltro che potranno senz'altro essere apportate alcune modifiche al provvedimento, all'interno di un quadro normativo consolidato ormai da mesi. Assicura quindi il proprio impegno a seguire i lavori del Comitato ristretto per giungere all'approvazione di un testo concordato tra tutte le forze politiche. In merito alla relazione sulla gestione di ARCUS, assicura che sarà sua cura trasmetterla alla Commissione, pur avendo da tempo dato indicazioni precise in tal senso ai suoi uffici.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) ringrazia il sottosegretario che nel corso della sua esposizione ha dato indicazioni ulteriori. Ritiene che il provvedimento in oggetto sia per il Governo un'opportunità da cogliere, in quanto frutto di un'intesa tra forze di maggioranza e opposizione che hanno dato credito al Governo; credito che ha rischiato peraltro di essere vanificato dalla presentazione di leggi come quella sulle

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fondazioni lirico-sinfoniche. Sottolinea che l'interesse comune è quello di fare investimenti proficui nel settore e di controllare la spesa dei finanziamenti, ma per fare investimenti occorrono risorse e non tagli; a tale proposito, ritiene che, se non cambia tale impostazione, il sottosegretario non riuscirà a condurre in porto la battaglia sul provvedimento in esame con il Ministro dell'economia. La legge in oggetto è infatti una legge che necessita risorse e che va nella direzione di tagliare sprechi, valorizzando i meriti. Esprime peraltro la propria preoccupazione in merito al fatto che occorrano più di 30 milioni per la copertura finanziaria a regime della legge. Ritiene comunque convincente la risposta del Governo che dà ulteriori motivazioni a riprendere il lavoro nell'ambito del Comitato ristretto.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, sottolinea che la copertura economica della legge è chiara ma che è evidente che la legge complessivamente costi più di 30 milioni di euro. A tal proposito rivendica il fatto di avere operato scelte precise e che ci si debba concentrare su tre articoli fondamentali. Ritiene, infatti, imprescindibile il meccanismo di tax shelter e tax credit, come il fondo perequativo che permetterà a regioni svantaggiate di accedere a finanziamenti. Appare a suo giudizio comunque essenziale la previsione del Fondo per l'innovazione e per i giovani talenti, per il finanziamento dei quali la copertura dei 30 milioni di euro appare sufficiente.

Valentina APREA, presidente, concordando con la collega Carlucci, propone quindi di riunire nuovamente il Comitato ristretto.

La Commissione concorda.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 7 luglio 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Guido Viceconte.

La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto ministeriale recante modifiche al decreto del ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 25 novembre 2005, concernente la definizione della classe del corso di laurea magistrale in giurisprudenza.
Atto n. 227.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e rinvio - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, nella seduta del 30 giugno 2010.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni, rilevando in particolare che la prima condizione recepisce le indicazioni provenienti dalle associazioni di studenti (vedi allegato 2).

Il sottosegretario Guido VICECONTE concorda con la proposta di parere presentata.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni, presentata dal relatore.

La seduta termina alle 14.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 7 luglio 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.35.

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Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2010 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese.
COM (2010) 135 definitivo - 17696/09.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con una osservazione).

La Commissione prosegue l'esame degli atti in titolo, rinviato nella seduta del 6 luglio 2010.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, propone di riferire favorevolmente sul programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2010 e sul programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese.

Ricardo Franco LEVI (PD), preannunciando, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di relazione presentata, ricorda che sulle materie in discussione, che toccano l'istruzione, la ricerca, la cultura e lo sport, l'Unione europea ha potestà piuttosto limitate: si tratta in gran parte di soli poteri di impulso o di coordinamento. Osserva, infatti, che esistono ridotte competenze dirette, quali sono quelle che riguardano la mobilità dei ricercatori e degli studenti o l'attività di ricerca in generale. Cita, al riguardo, documenti quali l'ultimo Rapporto Monti sulla crescita economica, il Rapporto 20-20 della Commissione europea e l'Agenda della crescita europea contenuta nel Rapporto SAPIR del 2003, che rimane a tutt'oggi l'analisi più accurata sui problemi e sulle ricette per la crescita europea. Sottolinea, inoltre, che la ripresa economica risulta strettamente collegata all'impulso che viene dato alla ricerca e all'apprendimento; a tale proposito, rileva che l'impostazione data dal Governo italiano su questi temi sia antitetica rispetto alle indicazioni provenienti dall'Unione europea. Ritiene, infatti, che avere tagliato in modo brutale, come ha fatto e sta facendo l'Esecutivo, i programmi e gli investimenti relativi all'istruzione, alla ricerca e, in generale, al settore della cultura, equivale a negare all'Italia la possibilità di procedere verso le frontiere dell'innovazione, nonché di mettere a frutto i propri vantaggi competitivi rispetto alle altre nazioni del mondo, quindi equivale a «mettere piombo nelle ali» di un'Italia che ha invece disperato bisogno di tornare a crescere. Segnala, infine, per quanto riguarda i temi in questione, l'importanza del processo di revisione del bilancio in sede di Unione europea.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) associandosi alle considerazioni svolte dal collega Levi, ritiene che esistono alcuni punti critici che andrebbero segnalati e che dovrebbero costituire oggetto di apposite osservazioni nella relazione. Rileva in primo luogo, che occorrerebbe stigmatizzare il fatto che il Governo non dà alcun impulso al mercato del lavoro attraverso «il sapere» e ciò è testimoniato dal fatto che sono stati operati tagli molto rilevanti al settore della formazione professionale. Occorrerebbe, inoltre, fare riferimento nella relazione allo scarso interesse del Governo per quel che riguarda l'apprendimento degli adulti e la formazione degli stessi. Analogo discorso va fatto a suo giudizio per la formazione degli insegnanti, lo sviluppo delle loro competenze e la promozione della mobilità degli stessi. In generale, rileva quindi che nella proposta di relazione occorrerebbe stigmatizzare l'assenza di un collegamento tra il sistema dell'istruzione e quello del lavoro da parte del Governo, a differenza di quanto invece fanno gli altri Paesi europei. Sulla cultura, segnala infine che occorrerebbe sottolinearne il ruolo di volano per la crescita che non è quindi solo fruizione ma anche produzione. Infine, ritiene che anche per quel che riguarda il tema della mobilità nell'ambito dell'università e della ricerca occorra sottolineare l'importanza dello stesso per la crescita del Paese.

Valentina APREA, presidente, rileva che su atti dell'Unione europea non è possibile

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introdurre rilievi appositi su attività specifiche del Governo, in quanto si tratta di atti dell'Unione europea e non del Governo. Si rimette in ogni caso al relatore sulle altre proposte di merito segnalate dalla relatrice. Segnala in particolare che potrebbe essere prevista una osservazione volta a recepirle.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, sottolinea che l'istruzione non è materia di competenza dell'Unione europea, che dà solo indirizzi di carattere generale, secondo l'articolo 149 del Trattato Unico. Segnala, al contempo, che l'Unione europea invita senz'altro ad accrescere le conoscenze al fine di uscire dalla crisi economica ed auspica che vi sia una riforma complessiva del sistema dell'istruzione, cosa che il Governo sta facendo. Concorda, inoltre, con quanto affermato dalla presidente relativamente alla impossibilità di inserire indicazioni al Governo all'interno dell'esame dell'atto in questione e che i temi affrontati dalla collega De Biasi sono stati comunque affrontati nel corso dell'esame da parte della Commissione di alcuni atti comunitari, nell'ambito dei quali sono stati dati indirizzi precisi al Governo. Per quel che riguarda la revisione del bilancio all'interno dell'Unione europea, rileva che è stata inserita un'osservazione presso la Commissione XIV in merito alla revisione del bilancio dell'UE, in base alla quale verrà richiesto lo stanziamento di maggiori finanziamenti per la promozione della crescita e dello sviluppo nei settori dell'istruzione, della formazione, della ricerca e della cultura da parte dell'Unione europea. Sottolinea, infine, che occorre fare di più per quanto riguarda il rapporto tra imprese e università ed il collegamento tra istruzione e mondo del lavoro.

Caterina PES (PD) chiede chiarimenti su taluni atti comunitari indicati dalla collega Centemero.

Valentina APREA, presidente, precisa che è stato fatto un lavoro istruttorio molto ampio sugli atti indicati dalla collega Centemero, per le parti di competenza, che potrà essere ulteriormente sviluppato ove la Commissione lo ritenga necessario.

Ricardo Franco LEVI (PD), nel confermare il proprio voto favorevole, auspica che la relatrice accolga le osservazioni della collega De Biasi.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, nel sottolineare che la riforma della scuola parte necessariamente dalla riqualificazione della spesa pubblica, riformula quindi la proposta di relazione inserendo un'osservazione volta a recepire quanto indicato dalla collega De Biasi (vedi allegato 3).

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole con osservazione del relatore così come riformulata.

La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 7 luglio 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.05.