CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 giugno 2010
343.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 23 giugno 2010. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Interviene il ministro della gioventù Giorgia Meloni.

La seduta comincia alle 8.40.

Norme in materia di riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili.
Testo base C. 2505 Governo e C. 1151 Catanoso.
(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 giugno 2010.

Donato BRUNO, presidente della I Commissione, avverte che sono stati presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi (vedi allegato).

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore per la I Commissione, chiarisce preliminarmente che le relatrici si sono accordate nel senso che ciascuna formulerà il parere sugli emendamenti riferiti agli articoli di prevalente competenza della Commissione di appartenenza, fermo restando che tutti i pareri sono espressi d'intesa tra le relatrici stesse. Quindi, con riferimento all'articolo 1, raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1.8 delle relatrici; esprime parere favorevole sull'emendamento Rondini 1.3, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato); ed esprime parere contrario sui restanti emendamenti.

Melania DE NICHILO RIZZOLI (PdL), relatore per la XII Commissione, con riferimento all'articolo 2, raccomanda l'approvazione degli emendamenti 2.22, 2.21, 2.23, 2.24 delle relatrici; esprime parere favorevole sull'emendamento Mura 2.7, a condizione che sia riformulato nel senso di aggiungere, al comma 1, lettera b), dopo le parole «alla legalità», le parole «alla solidarietà, alla integrazione e al rispetto della dignità delle persone», nonché sugli emendamenti Rondini 2.12, Vanalli 2.16, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato) e Miotto 2.17; ed esprime parere contrario sui restanti emendamenti. Con riferimento all'articolo 3, raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.7 delle relatrici;

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esprime parere favorevole sugli emendamenti Sarubbi 3.2 e Vanalli 3.5 e parere contrario sui restanti emendamenti. Con riferimento all'articolo 4, raccomanda l'approvazione degli emendamenti 4.22, 4.21, 4.20, 4.60 e 4.50 delle relatrici; esprime parere favorevole sugli emendamenti Pedoto 4.4 e Mura 4.13, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato), nonché sull'emendamento Mura 4.18, il quale peraltro dovrebbe essere più opportunamente riferito all'articolo 6, anziché all'articolo 4; ed esprime parere contrario sui restanti emendamenti.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore per la I Commissione, Con riferimento all'articolo 5, raccomanda l'approvazione degli emendamenti 5.12, 5.11, 5.10, 5.9 e 5.8 delle relatrici; esprime parere favorevole sull'emendamento Mura 5.7, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato); ed esprime parere contrario sui restanti emendamenti e sugli articoli aggiuntivi. Con riferimento, infine, all'articolo 6, raccomanda l'approvazione dell'emendamento 6.3 delle relatrici; esprime parere favorevole sull'emendamento Pedoto 6.1 e parere contrario sui restanti emendamenti.

Il ministro Giorgia MELONI esprime parere conforme a quello delle relatrici.

Donato BRUNO, presidente, chiede se vi siano interventi sul complesso degli emendamenti.

Alessandra MUSSOLINI (PdL) osserva come alcune delle proposte emendative presentate facciano emergere con chiarezza gli aspetti più problematici del disegno di legge in esame, con particolare riguardo alla destinazione per generiche finalità di sostegno alle comunità giovanili di risorse finanziarie originariamente stanziate per il contrasto del disagio giovanile. Esprime, inoltre, forti riserve sull'opportunità di istituire un nuovo osservatorio in materia, sottolineandone la composizione pletorica e auspicando che, quantomeno, ai componenti di tale osservatorio non sia corrisposto alcun compenso. Ritiene, infatti, che in un contesto di scarsità di risorse finanziarie, che spesso comporta gravi carenze nei servizi ai minori, non appare condivisibile la scelta di destinare risorse, seppur contenute, a finalità diverse e meno urgenti.

Il ministro Giorgia MELONI precisa che il Governo non intende destinare al funzionamento dell'osservatorio di cui all'articolo 4 del disegno di legge in esame le risorse finanziarie stanziate per il contrasto del disagio giovanile e, pertanto, sarebbe favorevole ad un eventuale emendamento volto a sancire espressamente che la partecipazione ai lavori dell'osservatorio non dà luogo alla corresponsione di alcun compenso. Osserva, peraltro, che il sostegno alle comunità giovanili rappresenta, in molte realtà sociali e territoriali, il mezzo più efficace per contrastare e ridurre i fenomeni di disagio sociale, cui faceva riferimento l'onorevole Mussolini.

Marco MARSILIO (PdL) ritiene che le preoccupazioni della deputata Mussolini sui costi dei componenti dell'Osservatorio nazionale sulle comunità giovanili, pur condivisibili in linea di principio, non abbiano ragione di essere nel caso di specie, visto che, come è evidenziato anche nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento del Governo, il numero dei componenti dell'Osservatorio non incide in ordine agli oneri permanenti per il suo funzionamento in considerazione del fatto che non sono previsti per i componenti medesimi compensi e riconoscimento di gettoni di presenza.
Sottolinea inoltre come merito del provvedimento del Governo l'aver previsto la presenza di giovani all'interno dell'Osservatorio, considerato che in osservatori simili già esistenti i giovani non sono rappresentati.

Roberto ZACCARIA (PD) condivide le finalità del progetto di legge, ma ritiene che l'intervento dovrebbe essere corretto in alcuni punti. A suo avviso, occorre

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tenere presenti da una parte gli articoli 2, 3 e 18 della Costituzione e, dall'altra, le due fondamentali leggi di riferimento in materia di associazionismo, la legge n. 266 del 1991 e la legge 383 del 2000. Gli emendamenti presentati dal suo gruppo tendono per l'appunto a ricondurre l'intervento previsto dal provvedimento in esame al sistema delineato dalle due leggi citate, in modo da assicurare il rispetto dei principi costituzionali dettati dagli articoli citati e in particolare del principio di uguaglianza, che non sarebbe rispettato se l'accesso ai finanziamenti statali non fosse garantito a tutte le associazioni giovanili esistenti o da costituire, a prescindere dalla loro tipologia.

Donato BRUNO, presidente, chiede alle relatrici e al rappresentante del Governo se vi siano i margini per rivedere i pareri espressi sugli emendamenti e venire incontro alle proposte formulate dal gruppo del Partito democratico.

Il ministro Giorgia MELONI, premesso che tutti gli emendamenti presentati hanno un carattere costruttivo, chiarisce che il Governo non può valutare favorevolmente quelli che tendono a modificare l'impostazione di fondo del provvedimento, che è quella di favorire un determinato tipo di associazionismo giovanile, vale a dire l'associazionismo giovanile delle aree di disagio sociale. Per questo il Governo non può accogliere la proposta di far riferimento alle «associazioni giovanili» anziché alle «comunità giovanili».

Sesa AMICI (PD), dato atto alle relatrici dell'attento lavoro svolto, ribadisce che gli emendamenti presentati dal suo gruppo tendono nella sostanza a far riferimento alle «associazioni giovanili» in generale anziché alle «comunità giovanili». Il richiamo alle comunità giovanili rischia infatti di orientare il provvedimento soltanto verso un tipo determinato di associazione, con un forte carattere «identitario», laddove il mondo giovanile è estremamente composito ed eterogeneo e conosce realtà associative che non si riconoscono nella categoria della «comunità giovanile» e che rischiano pertanto di essere discriminate.

Donato BRUNO, presidente, nel comunicare che si passa alle votazioni, avverte che, considerata la ristrettezza dei tempi a disposizione e la necessità di trasmettere il testo alle Commissioni competenti in sede consultiva entro la giornata di oggi, se non vi sono obiezioni le Commissioni potrebbero organizzare i lavori nel senso di procedere alla votazione dei soli emendamenti sui quali il parere delle relatrici e del Governo sia favorevole e di considerare respinti tutti gli altri, salvo quelli dei quali venga espressamente chiesta la votazione, ferma restando la possibilità di intervenire su qualsiasi emendamento. Prende quindi atto che non vi sono obiezioni.

Anna Margherita MIOTTO (PD), illustrando l'emendamento Zaccaria 1.1, di cui è cofirmataria, sottolinea l'ambiguità che, nel disegno di legge in esame, caratterizza la definizione di comunità giovanile. Le caratteristiche peculiari di dette comunità, infatti, sono descritte, all'articolo 2 del disegno di legge in esame, in modo assai generico, né potrebbe essere diversamente, data l'oggettiva difficoltà di individuare un discrimine tra tali comunità e le associazioni giovanili in genere. Osserva, inoltre, che i limiti di età di cui all'articolo 2, comma 1, dovrebbero avere carattere meramente indicativo, al fine di evitare che le associazioni di cui trattasi siano costrette a rinnovare di continuo gli organi sociali, a causa del superamento di tali limiti. Rileva, altresì, come in diverse regioni i contenuti del disegno di legge in esame siano, sostanzialmente, già recepiti dalla legislazione vigente e ci si ponga, ormai, il problema di riconoscere e sostenere l'attività dei gruppi giovanili informali, laddove questo progetto di legge si concentra su una parte soltanto delle realtà aggregative formalizzate. Osserva, quindi, che sarebbe preferibile fare riferimento alla legge n. 383 del 2000 e stabilire che le comunità giovanili, su cui verte il disegno di legge in esame, rientrano

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nell'ambito di applicazione di detta legge, piuttosto che approvare leggi specifiche per ogni singola categoria di associazioni che, per i più vari motivi, stia a cuore al Governo o alla maggioranza pro tempore. In particolare, ritiene che sarebbe un grave errore introdurre una netta distinzione tra le comunità e le altre associazioni giovanili, come pure enfatizzare eccessivamente, secondo quanto fa il disegno di legge in esame, il problema del disagio giovanile, dal momento che, come è noto, la gran parte delle associazioni giovanili ha la finalità di promuovere piuttosto l'agio e il benessere dei giovani.

Le Commissioni respingono l'emendamento Zaccaria 1.1.

Donato BRUNO, presidente, invita le relatrici a valutare l'opportunità di inserire l'articolo 31 della Costituzione tra quelli richiamati nel loro emendamento 1.8 e, precisamente, dopo il riferimento all'articolo 18 della Costituzione.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatrice per la I Commissione, d'intesa con la relatrice per la XII Commissione, riformula l'emendamento 1.8 nel senso indicato dal presidente Bruno.

Il ministro Giorgia MELONI esprime parere favorevole sull'emendamento 1.8 delle relatrici, come riformulato.

Le Commissioni approvano l'emendamento 1.8 (nuova formulazione) delle relatrici (vedi allegato).

Donato BRUNO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 1.8 delle relatrici (nuova formulazione), l'emendamento Miotto 1.2 si intende precluso.

Marco RONDINI (LNP) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 1.3.

Le Commissioni approvano l'emendamento Rondini 1.3 (nuova formulazione).

Donato BRUNO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Rondini 1.3 (nuova formulazione), gli identici emendamenti Mura 1.4 e Zaccaria 1.5 si intendono preclusi.

Mariella BOCCIARDO (PdL) ritira il proprio emendamento 2.4.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti 2.22 e 2.21 delle relatrici.

Silvana MURA (IdV) non accetta la riformulazione proposta dalle relatrici con riferimento al proprio emendamento 2.7, poiché stravolge completamente il senso dell'emendamento da lei formulato. Ritira pertanto il proprio emendamento 2.7 riservandosi di ripresentarlo in Assemblea.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore per la I Commissione, fa presente che la riformulazione proposta costituiva un testo di sintesi volto a tenere conto di quanto previsto dall'emendamento Mura 2.7 nonché dall'emendamento Zaccaria 2.8.

Sesa AMICI (PD) ritira l'emendamento Zaccaria 2.8 riservandosi di ripresentarlo in Assemblea.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti 2.23 delle relatrici e Rondini 2.12.

Anna Margherita MIOTTO (PD) rileva come l'attuale formulazione del comma 2 dell'articolo 2 stabilisce, di fatto, che le comunità giovanili che collaborano con il dipartimento della gioventù sono scelte dal ministro senza che venga indicato un criterio da seguire, quale può essere quello della rappresentatività sul territorio o la previsione di un bando.

Donato BRUNO, presidente, rileva come il successivo emendamento 2.24 delle relatrici riformula il comma 2 dell'articolo 2, su cui è testé intervenuta la collega Miotto.

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Anna Margherita MIOTTO (PD) rileva come l'emendamento 2.24 delle relatrici cambia solo il soggetto del comma 2 dell'articolo 2, ponendo in capo al dipartimento della gioventù la possibilità di avvalersi della collaborazione delle comunità giovanili. Premesso che a suo avviso sarebbe stato più opportuno mantenere come soggetto le associazioni giovanili, il tema in questione è quello delle modalità con cui individuare le associazioni che collaborano con il dipartimento. Il proprio emendamento 2.15 può sembrare provocatorio, volendo affermare il principio che, in mancanza di un criterio oggettivo per la scelta, saranno tutte le associazioni giovanili a poter collaborare con il dipartimento.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore per la I Commissione, intende rassicurare la collega Miotto, avendo accolto molti degli emendamenti da lei presentati ed avendo svolto, di intesa con la relatrice per la XII Commissione, ampi approfondimenti su quanto testé rappresentato dalla collega. L'emendamento 2.24 delle relatrici è pertanto volto a reimpostare in modo più preciso il rapporto di collaborazione ivi previsto.

Roberto ZACCARIA (PD) fa presente che, anche con l'emendamento 2.24 delle relatrici, la discrezionalità in capo al dipartimento permane.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore per la I Commissione, nel richiamare quanto previsto negli allegati tecnici e nei documenti che riguardano il dibattito svolto nell'ambito della Conferenza Stato-regioni sul disegno di legge in esame, ricorda come esso sia impostato prevedendo l'iscrizione nel registro delle comunità giovanili. In tale quadro, sono stati previsti momenti di compartecipazione e non ritiene pertanto che la discrezionalità costituisca un elemento problematico considerato che l'intenzione è quella di agevolare, quanto più possibile, momenti di aggregazione. Ritiene quindi che la riformulazione proposta con l'emendamentoMiotto 2.15 sia ridondante.

Il ministro Giorgia MELONI comprende la questione posta dalla deputata Miotto, ma sottolinea come l'obiettivo del comma 2 dell'articolo 2 sia quello di fare in modo che il ministro possa avvalersi di un rapporto costante con queste realtà giovanili, che possono così mettere a disposizione del Governo la loro esperienza. È quindi interesse dell'Esecutivo avvalersi delle «professionalità» delle comunità giovanili assicurando un dialogo costante con tali soggetti.
Rileva, di conseguenza, come, nel momento in cui il ministro della gioventù volesse valutare l'impatto di una iniziativa avrebbe interesse a farlo con tutte le comunità giovanili, che sono dislocate nelle diverse realtà del territorio nazionale.

Roberto ZACCARIA (PD) evidenzia come il rapporto collaborativo con le comunità giovanili fa certamente parte delle prerogative del ministro; è cosa diversa però inserire tale formulazione nel testo di una legge poiché rimarrebbero elementi di ambiguità e di scarsa chiarezza.

Sesa AMICI (PD) prospetta la possibilità di una riformulazione dell'emendamento 2.24 delle relatrici, che preveda che le comunità giovanili siano poste sullo stesso piano delle regioni e delle province autonome nonché delle autonomie locali, stabilendo «sentite le comunità giovanili, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e le autonomie locali». Diversamente, andrebbero comunque specificati i criteri per la relativa individuazione.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore per la I Commissione, fa presente che stabilire che il dipartimento «si avvale» della collaborazione delle comunità giovanili ha un valore diverso rispetto a prevedere «sentite le comunità giovanili». Si riserva

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in ogni modo di svolgere un'ulteriore riflessione ai fini del successivo esame in Assemblea.

Andrea SARUBBI (PD) ritiene che, al fine di chiarire che tutti hanno il diritto di collaborare, il comma 2 dell'articolo 2 potrebbe essere riformulato prevedendo che «tutte le comunità giovanili sono invitata a collaborare con il dipartimento».

Le Commissioni approvano l'emendamento 2.24 delle relatrici.

Pierguido VANALLI (LNP) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 2.16.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Vanalli 2.16 (nuova formulazione) (vedi allegato), Miotto 2.17 e 3.7 delle relatrici.

Andrea SARUBBI (PD) ritira il suo emendamento 3.1.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Sarubbi 3.2 e Vanalli 3.5.

Luciana PEDOTO (PD) illustra il suo emendamento 4.4, dichiarando di accogliere la proposta di riformulazione delle relatrici ed esprimendo l'auspicio che, in futuro, uno dei membri dell'osservatorio indicati dagli enti locali possa essere designato dall'ANCI giovani. Rileva, inoltre, come anche il suo emendamento 4.14, il cui contenuto è recepito dall'emendamento 4.50 delle relatrici, fosse volto a rafforzare la presenza degli enti locali all'interno del medesimo osservatorio.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Pedoto 4.4 (nuova formulazione) e gli emendamenti 4.22, 4.21 e 4.20 delle relatrici (vedi allegato).

Silvana MURA (IdV) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 4.13.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Mura 4.13 (nuova formulazione) e gli emendamenti 4.60 e 4.50 delle relatrici (vedi allegato).

Donato BRUNO, presidente, avverte che, in seguito all'approvazione dell'emendamento 4.50 delle relatrici, l'emendamento Pedoto 4.14 risulta assorbito.

Donato BRUNO, presidente, chiede alla deputata Mura se acconsenta a riferire il suo emendamento 4.18 all'articolo 6.

Silvana MURA (IdV) acconsente.

Donato BRUNO, presidente, avverte che l'emendamento Mura 4.18 sarà posto in votazione, come emendamento Mura 6.4 (vedi allegato), dopo l'emendamento Sarubbi 6.2.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 5.12, 5.11, 5.10 e 5.9 delle relatrici (vedi allegato).

Donato BRUNO, presidente, avverte che, in seguito all'approvazione dell'emendamento 5.9 delle relatrici, l'emendamento Vanalli 5.4 si intende precluso.

Andrea SARUBBI (PD) illustra il suo emendamento 5.5, volto a superare i dubbi interpretativi che potrebbe sollevare il riferimento alla discriminazione, contenuto all'articolo 5, comma 2, del disegno di legge in esame. Si riferisce, in particolare, alle associazioni che, come l'Associazione guide e scout cattolici italiani (AGESCI) o l'Unione giovani ebrei d'Italia (UGEI), hanno per statuto un esplicito orientamento confessionale. Si dichiara, peraltro, disponibile a valutare eventuali proposte di riformulazione del suo emendamento, allo scopo di superare i possibili dubbi interpretativi indicati.

Roberto ZACCARIA (PD), pur comprendendo le preoccupazioni espresse dal collega Sarubbi, osserva che il mero orientamento culturale o religioso di un'associazione non configura un'ipotesi di discriminazione

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e, pertanto, non può essere interpretato come causa di esclusione dai benefici previsti nel disegno di legge in esame.

Pierguido VANALLI (LNP), alla luce delle considerazioni svolte dal collega Sarubbi, ritiene che sarebbe opportuno accantonare l'emendamento in esame, al fine di consentire un'ulteriore riflessione al riguardo.

Mario BACCINI (PdL) dichiara di concordare con la proposta di accantonamento formulata dal collega Vanalli.

Mario TASSONE (UdC) condivide la proposta di accantonamento avanzata dai colleghi, ritenendo che il problema sollevato dall'emendamento Sarubbi 5.5 investa quello, più generale, della natura e delle caratteristiche delle comunità giovanili.

Alessandra MUSSOLINI (PdL), pur non condividendo la proposta di sopprimere il riferimento alla discriminazione contenuto all'articolo 5, comma 2, ritiene che l'emendamento Sarubbi 5.5 sollevi un problema reale, cioè l'esigenza di connotare in senso inclusivo l'intervento normativo in esame, senza escludere a priori i gruppi giovanili di carattere informale.

Marco MARSILIO (PdL) ritiene che il riferimento alla discriminazione, di cui all'articolo 5, comma 2, del disegno di legge in esame, non penalizzi il tipo di associazioni cui ha fatto riferimento il collega Sarubbi, ma sia volto, semplicemente, ad assicurare che le comunità giovanili, che ricevono risorse pubbliche, siano luoghi aperti a tutti e ispirati alla cultura della tolleranza, dell'inclusione e della legalità.

Nicolò CRISTALDI (PdL) ritiene infondati i problemi interpretativi che l'emendamento Sarubbi 5.5 è volto a superare, dal momento che la nozione di discriminazione è del tutto inequivoca e non può applicarsi ad una associazione per il solo fatto che questa presenti una specifica connotazione culturale o confessionale.

Il ministro Giorgia MELONI, premesso di ritenere che le preoccupazioni del collega Sarubbi siano in parte superate dall'approvazione dell'emendamento 5.9 delle relatrici, dichiara di condividere l'interpretazione della norma in questione suggerita dall'onorevole Marsilio e sottolinea come essa sia volta, essenzialmente, ad assicurare che le comunità giovanili, le quali accedono ai benefici previsti dal disegno di legge in esame, siano luoghi aperti a chiunque voglia partecipare alla loro attività, senza discriminazione alcuna.

Donato BRUNO, presidente, invita le relatrici e il Governo a tenere conto delle osservazioni formulate dai colleghi intervenuti, in vista dell'esame del provvedimento in Assemblea.

Andrea SARUBBI (PD), anche alla luce dell'invito testé formulato dal presidente, ritira il suo emendamento 5.5, riservandosi di presentarlo nel corso dell'esame in Assemblea.

Silvana MURA (IdV) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 5.7.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Mura 5.7 (nuova formulazione), gli emendamenti 5.8 e 6.3 delle relatrici, nonché gli emendamenti Pedoto 6.1 e Mura 6.4 (nuova formulazione dell'emendamento Mura 4.18) (vedi allegato).

Donato BRUNO, presidente, avverte che il testo risultante dagli emendamenti approvati sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.10.