CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 giugno 2010
338.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 153

SEDE REFERENTE

Mercoledì 16 giugno 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 14.30.

Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti il sostegno alla maternità e l'introduzione del congedo di paternità obbligatorio.
C. 2618 Mosca, C. 3023 Saltamartini, C. 15 Brugger, C. 2413 Caparini, C. 2672 Calabria, C. 2829 Jannone.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 9 giugno 2010.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta ha avuto inizio l'esame dei provvedimenti in titolo, con lo svolgimento della relazione introduttiva. Comunica, quindi, che nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 9 giugno, si è convenuto di svolgere oggi un dibattito di carattere generale sui predetti progetti di legge, al termine del quale appare utile procedere alla nomina di un Comitato ristretto, anche al fine di verificare la possibile definizione di un testo unificato, risultando più opportuno che un eventuale ciclo di audizioni informali dei soggetti interessati sia effettuato con riferimento ad un testo già istruito e possibilmente condiviso tra i gruppi.
Fa presente, infine, che il rappresentante del competente dicastero - impossibilitato a partecipare alla seduta odierna per un improrogabile impegno di natura istituzionale - ha reso nota, per le vie brevi, l'intenzione del Governo di esporre il proprio orientamento una volta conclusa

Pag. 154

la fase istruttoria e definito, quindi, un testo unificato delle proposte di legge in titolo.

Alessia Maria MOSCA (PD) si augura anzitutto di poter raggiungere un'intesa tra i gruppi per la definizione di un testo condiviso, atteso che le norme comprese nei diversi testi non differiscono tra di loro in maniera particolarmente sensibile e non sembrano creare, pertanto, grossi ostacoli.
Intende, quindi, fornire alcune precisazioni sul provvedimento a sua prima firma, in modo che esse possano rappresentare un utile elemento di chiarimento in vista del lavoro del Comitato ristretto, che la Commissione si ripromette di nominare. In primo luogo, ritiene che le voci di dissenso, che si sono levate in questi giorni sulla cruciale questione dei congedi obbligatori di paternità, non abbiano colto il senso dell'intervento normativo, che è rappresentato da una astensione obbligatoria dal lavoro in favore del padre, pari a soli quattro giorni da usufruire nell'arco dei primi tre mesi di vita del figlio: si tratta, a suo avviso, di una misura che - oltre a rappresentare un segnale culturale importante per il sostegno alla paternità - potrebbe dare un aiuto, anche psicologico, alla madre e comporterebbe un aggravio molto limitato per gli stessi datori di lavoro. Fa notare, inoltre, che l'intervento avrebbe costi economici estremamente ridotti e non sarebbe in grado di compromettere in alcun modo - come invece molte voci critiche hanno tentato di sostenere in questi giorni - la carriera lavorativa del padre.
Passando poi alle altre disposizioni contenute nelle proposte di legge in esame, dichiara la disponibilità del suo gruppo a valutare le norme da mantenere all'interno del futuro testo unificato, che il relatore ha prospettato di redigere, anche favorendo le misure in tema di conciliazione e di condivisione delle responsabilità all'interno della famiglia. Ritiene, infatti, che l'intervento normativo in discussione, pur non avendo l'ambizione di risolvere tutti i problemi connessi alla presenza delle donne nel mercato del lavoro, possa comunque rappresentare un importante passo in avanti sotto numerosi punti di vista.

Giovanni PALADINI (IdV), intervenendo per una precisazione relativa all'iter dei provvedimenti in titolo, avverte che il suo gruppo ha presentato, su analogo argomento, la proposta di legge n. 3534, a prima firma del deputato Donadi, della quale prospetta, pertanto, l'abbinamento.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, assicura che la proposta di legge richiamata dal deputato Paladini sarà abbinata non appena assegnata alla Commissione.

Lucia CODURELLI (PD) ritiene che le proposte di legge in esame rappresentino un segnale di sfida culturale al Paese, nel segno di un'apertura verso la promozione delle politiche di sostegno alla genitorialità e la condivisione delle responsabilità dei genitori: tali interventi, pertanto, si muovono lungo una direzione di maggiore tutela del lavoro femminile e delle pari opportunità, avviando la soluzione di questioni dirimenti per il rilancio economico dell'intero Paese. Giudica scorrette le polemiche alimentate da taluni esponenti politici - riprese, peraltro, dagli organi di informazione - in ordine ai provvedimenti in questione, osservando che simili comportamenti indicano chiaramente chi sta dalla parte delle pari opportunità e chi, invece, preferisce arenarsi su posizioni maschiliste e discriminatorie. Al fine di confermare la validità degli interventi in oggetto, ricorda che taluni soggetti auditi dalla Commissione, in occasione della discussione dello schema di decreto di recepimento della direttiva comunitaria in materia di pari opportunità, hanno prospettato soluzioni normative analoghe a quelle previste dai provvedimenti in discussione, convenendo sull'opportunità di coinvolgere anche gli uomini nell'attività di assistenza familiare.
Considerato il poco frequente ricorso ai congedi parentali facoltativi - peraltro determinato, a suo avviso, da una sorta di

Pag. 155

«ostracismo culturale» diffuso presso i datori di lavoro - giudica importante la previsione di un obbligo di astensione del padre entro i primi tre mesi dalla nascita del figlio, disposizione che considera dal significativo valore simbolico, in vista del riconoscimento del diritto-dovere di entrambi i genitori di seguire la crescita dei propri figli, nel segno di una ritrovata armonia familiare.
In conclusione, auspica che i provvedimenti in esame possano contribuire a segnare l'inizio di un cambiamento di mentalità e di costumi, al fine di a migliorare la condizione delle donne nel lavoro e nella società.

Giuliano CAZZOLA (PdL), pur rendendosi conto di sostenere una posizione chiaramente «controcorrente», ritiene doveroso segnalare le palesi incongruenze (soprattutto di ordine finanziario) contenute nei testi in esame, così come avvenuto in occasione della discussione di provvedimenti recentemente esaminati dalla Commissione e successivamente approvati dall'Assemblea anche grazie alle proposte di modifica da lui già indicate nel corso del dibattito.
Nel dichiararsi «sconvolto», sotto il profilo culturale, dinanzi alla pretesa di taluni deputati di modificare i costumi e gli orientamenti della società facendo affidamento sulla sola forza della legge, fa notare che le proposte normative in esame, ampliando l'ambito di applicazione dei permessi esistenti e introducendo nuove fattispecie obbligatorie di congedo a favore dei lavoratori, non sembrano contenere misure in grado di garantire dal rischio di eventuali, future, forme di abuso nell'utilizzo di tali istituti. Ritiene altresì che i testi in esame, prevedendo un aumento delle indennità riconosciute in corrispondenza dei periodi di astensione obbligatoria e disponendo un generale allungamento dei termini di utilizzo, nonché un affievolimento dei requisiti per accedervi, contribuiscano ad incrementare il costo del lavoro, ponendo rilevanti questioni di ordine finanziario, con cui - prima o poi - inevitabilmente bisognerà fare i conti.
Da ultimo, esprime forti perplessità sull'articolo 1 della proposta di legge C. 3023 - proposta che dichiara ironicamente di aver sottoscritto «a malincuore», non essendo riuscito a resistere alla forte capacità di persuasione delle presentatrici - che, riconoscendo uno sgravio contributivo in favore del datore di lavoro in caso di conferma, anche part-time, del lavoratore che ha sostituito le madri o i padri in congedo, configura una vera e propria ipotesi di «imponibile di manodopera», verso la quale esprime la sua totale contrarietà.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel riservarsi di illustrare la posizione del suo gruppo sulle proposte di legge in esame nell'ambito della successiva attività istruttoria, intende in questa fase limitarsi a porre talune questioni problematiche. In primo luogo, paventa il rischio che l'approccio di alcune parlamentari all'argomento all'ordine del giorno sia condizionato dal presupposto che l'unica forma di appagamento degli individui sia rinvenibile nell'ambito della carriera lavorativa, mentre, a suo giudizio, è importante ribadire che l'appagamento sociale può derivare anche dalla nascita e dalla cura di un figlio. Ritiene, inoltre, che la previsione di un congedo obbligatorio di paternità limitato a soli quattro giorni non costituisca un efficace rimedio ai problemi esistenti: per un verso, infatti, sarebbe più serio aumentare, almeno sino ad un mese, la durata di tale congedo, in modo da renderlo effettivamente utile; per altro verso, potrebbe non avere alcun senso rendere obbligatoria quella che, ad oggi, è solo una scelta facoltativa, se non esiste anche una reale volontà del padre di ricorrere ai benefici di legge.
Per le ragioni esposte, invita la Commissione a concentrarsi su proposte concretamente utili e praticabili, che aiutino a risolvere le principali problematiche esistenti.

Maria Grazia GATTI (PD), alla luce di taluni degli interventi sinora svolti, si domanda anzitutto se il Parlamento possa

Pag. 156

ancora continuare a discutere i provvedimenti legislativi che recano oneri, considerato che il problema dei costi viene continuamente sollevato dai gruppi di maggioranza, per evitare che importanti misure normative siano portate con serietà all'attenzione dell'Assemblea. Nel rilevare, quindi, con preoccupazione che è in atto un chiaro tentativo di svuotare le funzioni legislative delle Commissioni permanenti, esprime perplessità anche in ordine ad un tipo di approccio ai diversi argomenti all'ordine del giorno, che sembra voler spostare verso motivazioni di natura culturale le difficoltà di individuare soluzioni di fronte a problemi complessi, quale quello in esame.
Quanto al merito dei provvedimenti in titolo, invita poi la Commissione ad affrontare anche il problema dei lavoratori e delle lavoratrici con contratti atipici, nonché quello dell'elevazione dell'età pensionabile delle donne, verificando la possibilità di definire misure che introducano forme di contribuzione figurativa per le donne con figli o che assicurino idonee modalità in grado di favorire il rientro delle donne nell'attività lavorativa.

Barbara SALTAMARTINI (PdL) si augura, innanzitutto, che alla base del sostegno di altri deputati alla sua proposta normativa vi sia stata esclusivamente la maturazione di un convincimento di merito circa la validità degli interventi da essa previsti, escludendo di aver svolto qualsiasi attività di persuasione nei confronti di chi ha prestato, volontariamente, la propria adesione.
Passando al contenuto degli interventi in oggetto, osserva che in un periodo di crisi economica, la sua proposta di legge mira a lanciare un messaggio di cambiamento al Paese, al fine di modificare i rigidi schemi sociali esistenti, che tendono ad «ingabbiare» le donne e gli uomini in ruoli precostituiti, uscendo da una logica di antagonismo di genere. Si propone, in sostanza, un intervento a favore della famiglia intesa in senso esteso, che si fonda sul principio fondamentale delle pari responsabilità genitoriali. Pur riconoscendo che nessun provvedimento legislativo può assumere natura «miracolistica», ritiene che la legge sia comunque un utile strumento nelle mani del Parlamento, che, se utilizzato correttamente come in questo e in altri casi (cita, ad esempio, la legge sulle consigliere di parità), può favorire l'avvio di positivi processi nella società. Nel prendere atto delle considerazioni espresse dal deputato Cazzola in ordine all'onerosità di talune delle disposizioni in oggetto, si dichiara disponibile a confrontarsi su eventuali proposte di modifica del testo, in vista di un tendenziale ridimensionamento dei richiamati costi del lavoro, ricordando, tuttavia, che molti degli interventi previsti nel suo provvedimento non prevedono alcun impegno di spesa.
In conclusione, dichiarando che la sua proposta normativa non ha la pretesa di risolvere tutte le problematiche connesse alle politiche di genere, ritiene che il provvedimento in esame rappresenti un primo passo lungo la difficoltosa strada che conduce al miglioramento delle condizioni sociali del Paese.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, intende ringraziare i deputati sinora intervenuti nel dibattito per la disponibilità a ragionare, nel seguito dell'attività istruttoria, sulla possibile semplificazione dei testi normativi in esame, assicurando che sarà compiuto ogni possibile sforzo per individuare le più opportune soluzioni rispetto al complesso delle questioni emerse, anche alla luce del quadro economico-finanziario esistente.

Marialuisa GNECCHI (PD), con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Fedriga, fa notare che non è tanto in discussione il «valore ontologico» e il significato più profondo della maternità, quanto piuttosto la pesante condizione delle donne nei diversi contesti lavorativi, nonché l'evidente squilibrio - a danno delle stesse - attualmente esistente nella ripartizione dei lavori di cura ed assistenza ai figli, suscettibile di creare nocumento alla loro carriera professionale. Rivolgendosi poi al deputato Cazzola, fa

Pag. 157

notare che la legge rappresenta uno strumento indispensabile in grado di legittimare e attribuire valore sociale a costumi e attitudini culturali già in atto nella società, come avvenuto, ad esempio, in occasione dell'applicazione della legge n. 104, in materia di disabilità.
Ritiene poi di grande valore simbolico la disposizione - contenuta in diverse proposte di legge in esame - relativa all'obbligo di astensione obbligatoria dei lavoratori padri: essa, a suo avviso, ponendo a carico del datore di lavoro l'onere contributivo conseguente, mira a creare un contesto di maggiore competizione di genere, dal momento che anche l'assunzione di un uomo potrà essere percepita come suscettibile di determinare un certo onere, seppur molto limitato e circoscritto.

Donella MATTESINI (PD) osserva che la tendenza dei gruppi di maggioranza sembra quella di limitarsi ad esaminare questioni caratterizzate da una sostanziale «neutralità» degli oneri finanziari, ignorando sistematicamente che, accanto ai costi economici, vi sono anche i costi sociali, che derivano, ad esempio, da scelte legislative inique, dirette a lasciare le donne isolate all'interno della società. Constatata la ritrosia dei datori di lavoro a concedere i periodi di congedo facoltativi, dichiara altresì di condividere le disposizioni dei diversi provvedimenti che prevedono un periodo di quattro giorni continuativi di congedo obbligatorio per i padri - margine temporale che ritiene, peraltro, opportuno estendere - entro i primi tre mesi dalla nascita del figlio, giudicate in linea con le tendenze comunitarie in materia. Ritiene, infatti, che una norma di tale portata, rafforzata dalla sua natura obbligatoria, possa contribuire alla diffusione di «buone prassi» nel campo delle pari opportunità, ponendo al centro dell'attenzione soprattutto i figli, intorno ai quali ruota il diritto-dovere di entrambi i genitori di educazione ed assistenza.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, considerato che la VIII Commissione è in attesa del parere della XI Commissione sul decreto-legge n. 72 del 2010 e preso atto che vi sono ancora diversi deputati iscritti a parlare nel dibattito di carattere generale in sede referente, propone di sospendere brevemente la seduta, per passare allo svolgimento della prevista seduta in sede consultiva, al termine della quale potrà riprendere la discussione dei provvedimenti in titolo.

La Commissione conviene.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 15.10, è ripresa alle 15.25.

Luigi BOBBA (PD) ritiene che le considerazioni espresse in precedenza dal deputato Fedriga, pur condivisibili in linea di principio, rischino di apparire retoriche e demagogiche, se disgiunte da un'analisi attenta della concreta situazione occupazionale delle donne, che evoca necessariamente la necessità di rimuovere quegli ostacoli concreti che impediscono l'avvio di processi di pari opportunità sul versante delle retribuzioni e dell'utilizzazione dei permessi. Al riguardo, a differenza di quanto dichiarato da alcuni eminenti esponenti della maggioranza, ritiene che la legge possa svolgere un importante ruolo pedagogico, indirizzando i comportamenti verso un giusto riconoscimento delle pari responsabilità genitoriali.

Gaetano PORCINO (IdV), pur ritenendo che i provvedimenti in esame siano utili e di buon senso, dichiara di non poter essere in disaccordo con taluni dei deputati sinora intervenuti nel dibattito, segnalando in particolare l'opportunità di giungere all'approvazione di una legge che rechi reali benefici e non soltanto elementi di principio. Invita, altresì, la Commissione a prestare una forte attenzione al rischio di un abuso nell'applicazione di alcune delle norme in questione, evitando di creare le condizioni per un utilizzo distorto della normativa, come accaduto in relazione a taluni casi di attuazione della legislazione

Pag. 158

sulla maternità venuti alla luce, anche di recente, soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno.

Giovanni PALADINI (IdV) preannuncia l'impegno del suo gruppo nella successiva fase istruttoria, nel cui ambito occorrerà affrontare anche le problematiche relative agli sgravi contributivi e alle forme pensionistiche complementari, concentrandosi altresì sulla normativa in materia di permessi retribuiti e di astensione facoltativa dal lavoro da parte dei genitori. Pur riconoscendo il rischio di un approccio meramente culturale alla materia, giudica comunque essenziale che il Parlamento elabori anche un provvedimento normativo su numerosi dei problemi sinora emersi, anche prevedendo - se necessario - un inasprimento del sistema dei controlli, diretto a prevenire e combattere gli abusi.
Infine, auspica che l'intervento legislativo in corso sia in grado di recare un effettivo contributo in favore delle famiglie, segnalando anche l'esigenza di dare attuazione alla importante sentenza della Corte costituzionale n. 104 del 2003.

Ivano MIGLIOLI (PD) ritiene che le proposte di legge in esame pongano all'attenzione della Commissione tematiche delicate, prospettando - in tema di obbligatorietà del congedo parentale del lavoratore - soluzioni normative analoghe a quelle già predisposte dai più importanti Paesi europei, nel segno del riconoscimento di una comune responsabilità genitoriale. Giudicate condivisibili le considerazioni svolte dal deputato Cazzola circa l'incremento del costo del lavoro determinato da talune disposizioni contenute nei provvedimenti in esame, ritiene che a tale aumento di oneri debba fare fronte lo Stato, più che il datore di lavoro, ritenendo doveroso che sia l'intera collettività a farsi carico dell'attuazione di efficaci politiche di genere, nelle quali andrebbero investiti i risparmi di gestione derivanti dal recente innalzamento dell'età pensionabile delle donne, anche al fine di intraprendere interventi a favore dei lavoratori autonomi.
Auspica, in conclusione, che sui provvedimenti in esame si possa svolgere un sereno e costruttivo confronto tra i gruppi, in vista dell'elaborazione di un testo condiviso.

Giuliano CAZZOLA (PdL), intervenendo per una precisazione rispetto al dibattito sinora svolto, intende rendere le proprie scuse alle presentatrici delle proposte di legge in titolo per talune sue considerazioni ironiche, espresse puramente a titolo di battuta, con le quali non aveva intenzione di recare offesa ad alcun deputato.

Michele SCANDROGLIO (PdL) preannuncia il proprio convinto sostegno ai provvedimenti in titolo, che innestano nella legislazione vigente un principio assolutamente condivisibile, quale quello della obbligatorietà del congedo di paternità. Si tratta, a suo giudizio, di un principio che - pur dovendo essere oggetto di una attenta riflessione nella fase di concreta definizione dei testi normativi - va sostenuto con coraggio, anche al fine di far emergere un problema reale. Ringrazia, pertanto, i presentatori delle proposte di legge in esame, dichiarando l'intenzione di sottoscrivere il progetto di legge n. 3023, a prima firma del deputato Saltamartini.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si è così concluso l'esame preliminare delle proposte di legge in titolo.
Propone quindi che - facendo seguito a quanto informalmente convenuto nell'ambito dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi - la Commissione proceda alla nomina di un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa delle proposte di legge nn. 2618, 3023, 15, 2413, 2672 e 2829.

La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidenza di indicarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

Pag. 159

Silvano MOFFA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 16 giugno 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 15.10.

DL 72/10: Misure urgenti per il differimento di termini in materia ambientale e di autotrasporto, nonché per l'assegnazione di quote di emissione di CO2.
C. 3496 Governo.

(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Silvano MOFFA, presidente, comunica che la Commissione di merito, nella giornata di ieri, ha trasmesso il testo del provvedimento in titolo, come risultante dagli emendamenti approvati. In proposito, fa presente che è stata approvata una proposta emendativa diretta a chiarire l'ambito di applicazione dell'unica norma di più diretta competenza della XI Commissione, contenuta all'articolo 1, comma 2, che dispone, al secondo periodo, la non applicazione di determinate sanzioni nei confronti di quelle imprese di autotrasporto che non abbiano provveduto per tempo al pagamento dei premi INAIL ovvero abbiano corrisposto somme inferiori a quelle dovute: alla luce della modifica approvata, è stato precisato che sono considerate in regola sotto il profilo assicurativo le imprese che non abbiano provveduto al pagamento dei premi alle scadenze previgenti rispetto alla data di entrata in vigore del decreto-legge, fermo restando che le stesse imprese hanno tempo sino al 16 giugno (ossia, sino alla giornata odierna) per regolarizzare il versamento dei premi medesimi

Emanuela MUNERATO (LNP), relatore, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame, come risultante dagli emendamenti approvati.

Elisabetta RAMPI (PD) sottolinea anzitutto la delicatezza del comma 1 dell'articolo 1 del provvedimento in esame, che proroga al 30 giugno 2010 il termine per la presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale (MUD), anche in vista della realizzazione di un sistema integrato per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti, che auspica possa essere avviato solo nel momento in cui la strumentazione informatica necessaria sarà messa effettivamente a disposizione delle imprese.
Pur condividendo gli interventi previsti al comma 2 dell'articolo 1, in materia di proroga del termine per il versamento dei premi assicurativi all'INAIL da parte delle imprese di autotrasporto di merci in conto terzi, ritiene poi essenziale promuovere su tale terreno interventi strutturali di più ampio respiro, che affrontino questioni nodali quali la tutela della concorrenza e la regolamentazione dei rapporti con la committenza, tenuto conto, peraltro, che la categoria di lavoratori in questione, chiamata ad operare in un settore in crisi, solo superficialmente può essere definita autonoma.
Esprime, infine, forti perplessità sull'articolo 2 del testo in esame, che, dettando misure per l'assegnazione gratuita di quote di emissione di CO2 ai nuovi impianti entrati in esercizio, sembra premiare le imprese che superano i limiti di emissione, attribuendo una sorta di «licenza ad inquinare», che contraddice le stesse tendenze normative in atto nell'Unione europea. Fa notare, quindi, che la natura anti-ambientalista del Governo in carica è confermata da talune disposizioni contenute nella recente manovra economica, attualmente all'esame del Senato, in materia di «certificati verdi», sulle quali auspica che possa esservi un ripensamento dell'Esecutivo, anche considerato l'evidente nocumento provocato alle piccole imprese.

Pag. 160

In conclusione - pur nutrendo sul testo in esame forti dubbi in ordine agli aspetti testé citati e ritenendo, tuttavia, che esso rechi anche taluni interventi attesi dagli operatori del settore - preannuncia l'astensione del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Gaetano PORCINO (IdV), con riferimento alla nuova formulazione del secondo periodo del comma 2 dell'articolo 1, si domanda se sia stata chiaramente esclusa l'applicazione di sanzioni nei confronti di tutti i soggetti interessati, ivi inclusi coloro che effettueranno il versamento dei premi assicurativi entro la giornata odierna.

Silvano MOFFA, presidente, ribadisce che, in base al decreto-legge in esame, la giornata di oggi rappresenta il termine ultimo per effettuare i versamenti da parte delle imprese di autotrasporto e che la nuova formulazione del testo, richiamata dal deputato Porcino, sembra garantire la non applicazione di sanzioni per tutti coloro che, alle scadenze fissate dalla normativa previgente rispetto al medesimo decreto-legge, non abbiano versato i premi dovuti.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 16 giugno 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 334, del 9 giugno 2010, a pagina 117, prima colonna, undicesima riga, le parole: «Seguito dell'esame» devono intendersi sostituite dalla parola: «Esame».