CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 maggio 2010
329.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 61

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 26 maggio 2010. - Presidenza del presidente Furio COLOMBO.

La seduta comincia alle 8.30.

Indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo.
Audizione di attivisti per i diritti umani nella Repubblica popolare e democratica di Corea.
(Svolgimento e conclusione).

Furio COLOMBO, presidente, introduce brevemente l'audizione.

Do Hee YEON, segretario generale dell'organizzazione non governativa Antihuman

Pag. 62

Crime Investigation Commitee, Kim Hye SUK e Kim KWANG IL, attivisti per i diritti umani nella Repubblica popolare e democratica di Corea, svolgono una relazione sui temi dell'indagine.

Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Matteo MECACCI (PD), Mario BARBI (PD), Fiamma NIRENSTEIN (PdL), Enrico PIANETTA (PdL) e Riccardo MIGLIORI (PdL).

Do Hee YEON, segretario generale dell'organizzazione non governativa Antihuman Crime Investigation Commitee, e Kim KWANG IL, attivista per i diritti umani nella Repubblica popolare e democratica di Corea, replicano ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni.

Furio COLOMBO, presidente, dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 9.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 26 maggio 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 14.35.

Disposizioni per la promozione e la diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà.
C. 2596 Di Stanislao e C. 3287 Mogherini Rebesani.
(Parere alla IV Commissione).
(Esame nuovo testo e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Renato FARINA (PdL), relatore, segnala che la proposta è finalizzata, ai sensi dell'articolo 1, alla promozione, alla diffusione e alla crescita della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà, intesa come l'insieme delle conoscenze poste alla base della condivisione consapevole da parte dei cittadini delle politiche di sicurezza e di difesa della nazione.
Sottolinea che l'aspetto più rilevante per i profili di competenza della Commissione è il valore che assumono a tal fine gli accordi sul disarmo, il controllo degli armamenti, le misure di cooperazione e fiducia reciproca tra gli Stati. L'articolo 2 dispone che, nell'ambito delle attività previste per la «Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace» istituita dalla legge n. 162 del 2009, le amministrazioni pubbliche possono promuovere - anche mediante il coinvolgimento di enti, istituzioni culturali e organismi associativi e cooperativi - iniziative per la conoscenza, l'approfondimento e la sensibilizzazione sui temi oggetto della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà rivolte in particolare alle scuole. L'articolo 3 prevede che il Ministero della difesa istituisca un premio nazionale annuale per la promozione e la diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà, da assegnare a persone nonché a enti, istituzioni culturali e organismi associativi che si siano distinti per aver compiuto azioni particolarmente meritorie. Tale premio è conferito nella «Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace». L'articolo 4 dispone l'istituzione presso il Ministero della difesa di un Comitato per la cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà formato da cinque componenti, scelti tra personalità che si sono distinte nelle attività di promozione della cultura della difesa, della pace e dei diritti umani, nonché tra esperti e studiosi della materia. Il Comitato, per la partecipazione al quale non spettano emolumenti, indennità o rimborsi spese ha il compito di formulare al Ministro delle difesa la proposta per la definizione del contenuto del premio nazionale,

Pag. 63

di cui all'articolo 3, e per il relativo conferimento e di proporre il conferimento del patrocinio del Ministero della difesa alle iniziative di cui all'articolo 2 giudicate di particolare rilevanza, senza corresponsione di contributi o altre forme di sostegno finanziario. L'articolo 5 prevede che dall'attuazione del provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica; il Ministero della difesa provvede al funzionamento del Comitato nell'ambito delle proprie risorse umane, strumentali e finanziarie.
Propone, quindi, l'espressione di un parere favorevole, alla luce del crescente impegno delle forze armate italiane per la pace nel mondo e del ruolo dell'Italia nella promozione del disarmo e quindi dell'importanza di veicolare tali valori sul piano educativo.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA condivide le valutazioni del relatore e dà risalto al ruolo che il provvedimento riconosce alla società civile rispetto alle finalità di sensibilizzazione e formazione culturale. Ritiene che il provvedimento rivesta particolare valore anche in considerazione del particolare grado di partecipazione del nostro Paese alle missioni internazionali, alle quali prendono parte circa nove mila militari italiani impegnati per la pace.

Gianpaolo DOZZO (LNP), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole, esprime apprezzamento per gli obiettivi del provvedimento relativi alla sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche e all'istituzione del premio. Avanza tuttavia talune perplessità in ordine all'adeguatezza delle misure previste rispetto all'obiettivo di promozione di una cultura della difesa. Di quest'ultima espressione segnala inoltre l'indeterminatezza e sottolinea l'opportunità di scongiurare che l'istituzione di numerose occasioni e giornate commemorative possa produrre effetti opposti rispetto a quelli auspicati in termini di radicamento di una corretta cultura della memoria.

Matteo MECACCI (PD) auspica che la definizione delle norme contenute nel testo in esame sia avvenuta con il coinvolgimento delle organizzazioni non governative, che il provvedimento peraltro menziona. In generale, nel preannunciare il proprio voto favorevole sulla proposta di parere predisposta dal relatore, rileva la genericità del provvedimento a fronte dell'importanza delle questioni cui esso si riferisce.

Renato FARINA (PdL), relatore, sottolinea che il provvedimento promuove un obiettivo culturale rivolto in particolare alle giovani generazioni ricorrendo a strumenti piuttosto consueti in questo genere di iniziative, quali l'istituzione di premi o di giornate commemorative, senza avere la pretesa di avere esaurito in tal modo la gamma delle soluzioni o avere raggiunto l'obiettivo.

Gianpaolo DOZZO (LNP) ribadisce che l'espressione «cultura della difesa» potrebbe essere più opportunamente sostituita da quella relativa ad una «cultura delle Forze armate», al fine di conferire al testo maggiore pregnanza semantica.

Matteo MECACCI (PD) fa presente che il riferimento della «cultura della difesa» chiama in causa i valori della pace e della cooperazione fra gli Stati nel loro comune obiettivo del ripudio della guerra.

Francesco TEMPESTINI (PD) si associa alle osservazioni del collega Dozzo.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole come formulata dal relatore.

Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento.
C. 2350, approvato dal Senato, e abb.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

Pag. 64

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 maggio scorso.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore aveva portato all'attenzione del rappresentante del Governo talune richieste di chiarimento, direttamente connesse alla formulazione delle norme del provvedimento.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA, in merito all'articolo 3, comma 5, del testo, ritiene che la congruità del richiamo operato alla Convenzione abbia costituito oggetto di esame da parte della Commissione di merito, analogamente alla relazione tra il testo in esame e la Convenzione di Oviedo sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina.

Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 26 maggio 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 14.55.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-02934 Evangelisti: Sulla situazione a Cuba e sulle relazioni con gli Stati Uniti d'America.

Fabio EVANGELISTI (IdV) illustra l'interrogazione in titolo sottolineando che l'embargo nei confronti di Cuba contribuisce a deteriorare la situazione interna del Paese; quanto al rispetto dei diritti civili, richiama le dichiarazioni dell'Arcivescovo dell'Avana. Sottolinea poi l'urgenza di provvedere alla condizione dei detenuti politici cubani accusati di spionaggio negli Stati Uniti.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Fabio EVANGELISTI (IdV) si dichiara soddisfatto della risposta, auspicando tuttavia che il Governo assuma iniziative politico-diplomatiche nei confronti di tutti gli interlocutori rilevanti ai fini della soluzione della questione.

Stefano STEFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell'interrogazione in titolo.

La seduta termina alle 15.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 26 maggio 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 15.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta di trasmissione tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-02752 Renato Farina: Sulla situazione interna ed internazionale del Venezuela.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Renato FARINA (PdL) replicando, si dichiara soddisfatto pur dovendo rilevare

Pag. 65

che la risposta fornita dal sottosegretario Mantica non reca alcun elemento valutativo sulla situazione dedotta nell'interrogazione. Condividendo l'opportunità di intrattenere serene e proficue relazioni diplomatiche con il Venezuela, ma richiamando la particolare amicizia che lega in questa fase il presidente Chávez al presidente iraniano Ahmadinejad, ritiene che non possono essere taciute le ripetute e crescenti violazioni, da parte delle autorità venezuelane, della libertà di espressione degli esponenti dell'opposizione e, in generale, nei confronti di ogni manifestazione di dissenso sull'operato della leadership del Paese. Né possono cadere nel silenzio le ripetute denunce rivolte alla comunità internazionale ed espresse dai rappresentanti locali della Chiesa cattolica come pure delle maggiori organizzazioni umanitarie.

5-02734 Mecacci: Sulle osservazioni del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti circa i respingimenti verso la Libia.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), precisando che gli elementi forniti contribuiscono a ridimensionare la portata delle osservazioni richiamate nell'interrogazione.

Matteo MECACCI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto per la risposta ricevuta che elude l'interrogativo posto e non reca alcun elemento di valutazione sulla situazione in atto. Ritiene inoltre che i riferimenti agli standard internazionali di diritto umanitario, contenuti nell'Accordo tra l'Italia e la Libia, siano stati disattesi, come peraltro documentano le prese di posizione dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati e dello stesso Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani. Richiama poi l'intervento in Assemblea del sottosegretario Palma, il 24 novembre scorso, in cui è stata fornita l'indicazione degli oltre 800 rimpatri effettuati dall'entrata in vigore dell'Accordo e l'assenza di richieste di asilo politico, a fronte del 75 per cento delle istanze di protezione internazionale pervenute alle autorità italiane nell'anno 2008. Sottolinea che questo drastico calo di domande di asilo è peraltro alla base dei procedimenti giudiziari avviati nei confronti di alcuni comandanti di nave per il presunto mancato ottemperamento delle norme italiane in tema di asilo politico. Ritiene necessario che a questo punto il Governo prenda una posizione coerente sulla situazione dei respingimenti.

5-02859 Nirenstein: Sull'inserimento dei Guardiani della rivoluzione iraniana nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'UE.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Fiamma NIRENSTEIN (PdL) replicando, si dichiara soddisfatta per l'accurata risposta ricevuta. Sottolinea che sulla questione sussiste ampio consenso a livello europeo e che nei maggiori parlamenti europei ci sono state dichiarazioni al riguardo. Ribadisce che i Guardiani della rivoluzione iraniana svolgono un ruolo essenziale nel quadro politico iraniano, costituendo l'anima più autentica dell'attuale regime, sia per quanto riguarda la deriva repressiva che per la gestione degli armamenti nucleari e balistici, considerato che lo stesso presidente della Repubblica islamica proviene dalle file di tale organizzazione. Osserva che il ruolo politico giocato dai Guardiani della rivoluzione iraniana supera i confini del Paese andando ad incidere direttamente sull'operato di organizzazioni terroristiche, quali Hamas, o Hezbollah. A suo avviso, l'inserimento nella lista delle organizzazioni terroristiche da parte dell'Unione europea rappresenta un passo decisivo per l'indebolimento del regime in quanto contribuirebbe a disinnescare con effetto quasi

Pag. 66

immediato la carica di pericolosità dello stesso dossier nucleare.

Stefano STEFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni in titolo.

La seduta termina alle 15.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI