CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 maggio 2010
328.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 25 maggio 2010. - Presidenza del vicepresidente Carlo CICCIOLI, indi del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 12.45.

Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia.
C. 3290 Governo e abb.

(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 maggio 2010.

Carlo CICCIOLI, presidente, avverte che la II Commissione ha trasmesso il testo risultante dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente.

Lucio BARANI (PdL), relatore, fa presente che, nel testo risultante dagli emendamenti approvati, le norme di competenza della Commissione non risultano modificate. Ribadisce, pertanto, la sua proposta di parere favorevole.

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Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno.
Nuovo testo C. 3291-bis Governo.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alla II Commissione, anche ai fini dell'eventuale trasferimento alla sede legislativa, il prescritto parere sulle parti di competenza del disegno di legge n. 3291-bis Governo: «Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno», quale risultante dagli emendamenti approvati.
Ritiene opportuno fare una breve introduzione sull'insieme del provvedimento. Il disegno di legge n. 3291-bis è il risultato dello stralcio, deliberato dall'Assemblea nella seduta del 12 maggio 2010, degli articoli da 3 a 9 del disegno di legge n. 3291, presentato dal Ministro della giustizia Alfano: «Esecuzione domiciliare delle pene detentive e messa alla prova». Il nuovo provvedimento risponde a una reale emergenza, l'emergenza carceri, su cui anche il Presidente della Repubblica si è soffermato in occasione delle celebrazioni per la festa della polizia penitenziaria, auspicando un impegno comune, di Governo e Parlamento, al fine di raggiungere al più presto risultati concreti, in grado di soddisfare le attuali esigenze del sistema di gestione della pena e di rendere meno oneroso il quotidiano svolgimento delle attività demandate alla polizia penitenziaria.
Con riferimento allo specifico ambito di competenza della Commissione, segnala che, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, fino alla completa attuazione del piano straordinario penitenziario, nonché in attesa della riforma della disciplina delle misure alternative alla detenzione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2013, la pena detentiva non superiore a dodici mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena, è eseguita presso l'abitazione del condannato o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza, di seguito denominato «domicilio».
Fa quindi presente che, a tal fine, in base al successivo comma 4, la direzione dell'istituto penitenziario trasmette al magistrato di sorveglianza una relazione sulla condotta tenuta durante la detenzione. La relazione è corredata da un verbale di accertamento della idoneità del domicilio, nonché, se il condannato è sottoposto ad un programma di recupero o intenda sottoporsi ad esso, dalla documentazione di cui all'articolo 94, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, recante testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.
Segnala, infine, che, ai sensi del successivo comma 7, nel caso di condannato tossicodipendente o alcoldipendente sottoposto ad un programma di recupero o che ad esso intenda sottoporsi, la pena di cui al comma 1 può essere eseguita presso una struttura sanitaria pubblica o una struttura privata accreditata ai sensi del citato decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309. In ogni caso, il magistrato di sorveglianza può imporre le prescrizioni e le forme di controllo per accertare che il tossicodipendente o l'alcoldipendente inizi immediatamente o prosegua il programma terapeutico.
Si riserva, in conclusione, di formulare una proposta di parere anche alla luce di quanto emergerà nel corso della discussione.

Alessandra MUSSOLINI (PdL) chiede chiarimenti in ordine all'esclusione dall'applicazione del beneficio previsto nel disegno di legge in esame dei condannati per reati particolarmente gravi perpetrati

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nell'ambito familiare. Ritiene, infatti, che in casi simili la detenzione presso il domicilio del condannato presenti rischi elevati.

Laura MOLTENI (LNP) sottolinea la necessità di un'adeguata riflessione sul provvedimento in esame.

Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che le parti di competenza della Commissione sono quelle illustrate dal relatore e che ogni considerazione di carattere più generale sul disegno di legge in esame potrebbe essere inserita, tutt'al più, nelle premesse.

Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l'emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione.
C. 3209-bis/A Governo.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alla I Commissione il prescritto parere sulle parti di competenza sul disegno di legge in esame, di cui l'Assemblea ha deliberato il rinvio in Commissione. Al riguardo, fa presente che la I Commissione ha accolto l'osservazione apposta al parere approvato dalla Commissione nella seduta del 12 maggio scorso, sostituendo il riferimento alle strutture «convenzionate» con quello, più corretto, alle strutture «accreditate». Segnala, inoltre, che, al fine di recepire la condizione apposta al parere della V Commissione, è stato soppresso l'articolo 17 in materia di ricetta medica elettronica. Fa presente, infine, che l'articolo 7, comma 1, lettera a), del testo in esame, anziché abrogare l'obbligo di denuncia degli infortuni all'autorità di pubblica sicurezza, stabilisce che tale obbligo sussista soltanto per infortuni che comportino morte o inabilità al lavoro per più di quindici giorni; è stato, altresì, soppresso il comma 2 del medesimo articolo, che aboliva l'obbligo di tenuta del Registro degli infortuni da parte delle imprese, di cui all'articolo 403 del decreto del Presidente della Repubblica n. 547 del 1955. Si riserva, quindi, di formulare una proposta di parere tenendo conto di quanto emergerà nel corso del dibattito.

Anna Margherita MIOTTO (PD) rileva che le modifiche testé illustrate dal relatore riflettono quanto l'opposizione aveva evidenziato nel corso del precedente esame del provvedimento in titolo. Si rammarica, pertanto, del fatto che, in Commissione, la maggioranza abbia tenuto un atteggiamento di totale chiusura nei confronti di tali indicazioni e auspica che, quando la Commissione sarà chiamata ad esaminare, per la parti di competenza, i provvedimenti annunciati dal Governo in questi giorni, la stessa maggioranza si dimostri più attenta alle ragioni e ai suggerimenti dell'opposizione. Osserva, quindi, che la condizione espressa dalla V Commissione, cui ha fatto riferimento il relatore, conferma che l'articolo 17 conteneva una sorta di «norma manifesto», priva di idonea copertura finanziaria, laddove l'introduzione della ricetta medica elettronica, se adeguatamente finanziata, avrebbe consentito risparmi apprezzabili nel medio periodo. Ritiene, altresì, che lo stesso possa dirsi dell'articolo 4 in materia di cartella clinica digitale; in proposito, segnala, in particolare, che l'attuazione di tale previsione, in mancanza di risorse aggiuntive, possa tradursi in una diminuzione delle risorse per l'ordinaria attività di assistenza.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, precisa che, da parte della maggioranza, non vi è stata alcuna preclusione nei confronti delle osservazioni formulate dai

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colleghi dell'opposizione. Con riferimento alle disposizioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, fa presente, infatti, di avere personalmente segnalato tali questioni al presidente dell'XI Commissione, ritenendo che esse rientrassero prevalentemente nell'ambito di competenza della stessa, e ricorda che è anche a seguito di tale segnalazione che si è giunti alle modifiche precedentemente illustrate. Quanto all'articolo 4, ritiene non possa destare sorpresa che, in un contesto finanziario critico come l'attuale, si decida di concentrare le risorse sull'assistenza, rinviando innovazioni, certamente positive, come l'introduzione della cartella clinica digitale. In conclusione, presenta una proposta di parere favorevole.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.10.

SEDE REFERENTE

Martedì 25 maggio 2010. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Francesca Martini.

La seduta comincia alle 13.10.

Modifiche alla legge n. 281/1991, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. C. 1172 Santelli e Ceccacci Rubino, C. 1236 Mancuso, C. 1319 Tortoli, C. 1370 Alessandri, C. 2359 Anna Teresa Formisano e Drago, C. 586 Compagnon, C. 1565 Mancuso, C. 1589 Livia Turco e Viola, C. 2343 Farinone e C. 2405 Minardo.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 2405 Minardo).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 maggio 2010.

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che, in data 7 maggio 2009, è stata assegnata alla Commissione, in sede referente, la proposta di legge n. 2405 Minardo: «Concessione di un contributo straordinario per l'attuazione di un piano d'emergenza contro il randagismo nella provincia di Ragusa». Poiché la suddetta proposta di legge verte su materia analoga a quella dei progetti di legge in esame, la presidenza ne ha disposto l'abbinamento ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.

Il sottosegretario Francesca MARTINI ricorda che, nella seduta del 18 maggio scorso, il relatore ha rilevato come il Governo avesse preannunciato la presentazione di un disegno di legge contenente disposizioni analoghe alle proposte in titolo, ma, poiché tale disegno di legge non era stato ancora presentato, riteneva opportuno riprendere l'esame delle stesse.
Fa presente, pertanto, che, finalmente, il disegno di legge recante codice per la tutela degli animali d'affezione, la prevenzione e il controllo del randagismo e del maltrattamento animale ha iniziato il suo iter governativo. Infatti, proprio questa mattina, il predetto disegno di legge è stato inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'iscrizione all'ordine del giorno di un prossimo Consiglio, previo assenso delle amministrazioni interessate.
Segnala che tale disegno di legge è molto più ampio di quelli di iniziativa parlamentare e, soprattutto, disciplina tutti gli aspetti presi in considerazione dalle proposte di legge in titolo, riprendendo anche il contenuto di ordinanze contingibili e urgenti emanate negli ultimi due anni in materia. Esso si articola in dieci capitoli, quarantacinque articoli e un allegato.
In particolare, esso nasce dall'esigenza di superare le problematiche sorte a causa dei ritardi e dell'applicazione non omogenea, da parte di alcune regioni e province autonome, della legge-quadro in materia di protezione degli animali d'affezione e lotta al randagismo del 14 agosto 1991, n. 281. Tale situazione ha comportato,

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soprattutto in talune realtà, il dilagare del fenomeno del randagismo ed il proliferare di «canili lager», posti talvolta sotto il controllo di organizzazioni malavitose, determinando in alcuni casi situazioni di vera e propria emergenza.
Pertanto, con tale disegno di legge, si mira a regolamentare, con un atto normativo stabile, il rapporto uomo-animali d'affezione, a disciplinare la materia nel suo complesso, a migliorare le condizioni di benessere degli animali e a colmare le lacune esistenti nel quadro normativo nazionale. Tra le innovazioni introdotte dal disegno di legge, si segnalano le disposizioni volte a migliorare il rapporto uomo-animali d'affezione, al fine di accrescere il benessere animale, anche attraverso la previsione di norme che riproducano il contenuto delle ordinanze contingibili ed urgenti che negli ultimi anni hanno disciplinato la materia più nel dettaglio, al fine di rendere più incisive le disposizioni vigenti per la prevenzione del fenomeno del randagismo (nello specifico caso dei cani, sono stati previsti appositi corsi di formazione per migliorare la conoscenza dell'etologia e del comportamento canino per tutti coloro che detengono cani a qualunque titolo: proprietari, allevatori, addestratori, commercianti); la prescrizione dell'obbligatorietà dell'identificazione di tutti i cani e dei gatti detenuti a scopo di commercio e di quelli appartenenti alle colonie feline, mediante inoculazione sottocutanea del microchip e contestuale iscrizione degli stessi nell'anagrafe degli animali d'affezione; l'adozione di misure generali di tutela per l'incolumità pubblica attraverso la previsione di una serie di divieti (lasciare incustodito in luogo pubblico il cane di cui si è responsabili o non adottare tutte le misure adeguate ad impedirne la fuga o a garantirne il controllo; utilizzare collari elettrici o altri strumenti atti a determinare scosse o impulsi elettrici e i collari a punta); l'introduzione di misure speciali per gli avvelenamenti; misure speciali di vigilanza in capo agli organi deputati all'applicazione delle norme; l'introduzione di sanzioni amministrative e penali relative alla violazione delle disposizioni previste dal disegno di legge. Si prevedono, infine, numerosi obblighi informativi a carico dei destinatari diretti e indiretti del disegno di legge in itinere (le regioni e le province autonome che gestiscono, attraverso la propria banca dati informatizzata, l'anagrafe degli animali d'affezione e ne garantiscono l'interoperatività con quella nazionale e con le altre banche regionali e redigono il piano regionale triennale degli interventi di controllo demografico della popolazione animale, di prevenzione del randagismo e di educazione sanitaria e zoofila; i comuni che rendono, tra l'altro, pubblici i resoconti di gestione dei cani randagi, nonché i risultati delle verifiche effettuate e promuovono corsi di informazione ed educazione in materia di etologia, zooantropologia, diritti degli animali, doveri del proprietario e salute veterinaria); all'interno delle aree protette, la vigilanza sull'esecuzione e l'osservanza dell'intervento è affidata anche ai guardaparco dipendenti degli enti parco; i medici veterinari che, sulla base di una sintomatologia conclamata, emettono diagnosi di sospetto di avvelenamento di un esemplare di specie animale domestica o selvatica, devono darne immediata comunicazione al sindaco e al servizio veterinario ufficiale; i sindaci che assicurano, attraverso i servizi veterinari ufficiali o tramite apposite convenzioni con medici veterinari liberi professionisti, con oneri a carico dei comuni, il primo soccorso attivo nelle ventiquattro ore, anche con l'ausilio di ambulanze veterinarie; le aziende sanitarie locali, nel territorio di loro competenza, istituiscono, nell'ambito del servizio veterinario, un'apposita unità organizzativa dedicata; i servizi veterinari ufficiali provvedono attraverso la predetta unità organizzativa alla gestione dell'anagrafe degli animali d'affezione, alla gestione del recupero degli animali d'affezione randagi e vaganti, al controllo sanitario e agli interventi terapeutici necessari sugli animali custoditi nei canili e gattili sanitari, al controllo sanitario e alla sterilizzazione dei gatti che vivono in stato di libertà, alla valutazione dei cani morsicatori o che hanno manifestato comportamenti

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aggressivi al fine di stabilire il livello di rischio per l'incolumità delle persone e degli altri animali, alle attività di vigilanza sui rifugi e su tutte le attività con animali d'affezione; i servizi veterinari ufficiali, il Comando carabinieri per la tutela della salute, gli organi di pubblica sicurezza e le guardie zoofile vigilano e controllano, secondo le rispettive competenze, sull'esecuzione e l'osservanza delle disposizioni del disegno di legge; infine, il Ministero della salute (Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario), nell'emanare le linee guida e fissare i requisiti tecnici per la corretta applicazione del disegno di legge, si avvale anche del Comando dei carabinieri per la tutela della salute, per lo svolgimento delle attività ispettive.
Dichiara, infine, di confidare nel senso di responsabilità dei membri della Commissione e nella comune volontà di addivenire ad un intervento legislativo che consenta all'Italia di diventare il Paese più avanzato sotto il profilo del benessere animale e della legislazione sul rapporto uomo-animali.

Lucio BARANI (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime vivo apprezzamento per i contenuti del disegno di legge che il Governo si appresta a presentare e ritiene che esso potrà certamente costituire un fondamentale punto di riferimento ai fini dell'elaborazione di un testo unificato in materia.

Laura MOLTENI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea la necessità di tenere nella massima considerazione il disegno di legge che il Governo nella persona del Sottosegretario Francesca Martini si accinge a presentare. Ricorda, quindi, il rilevante lavoro compiuto dal Governo e dal sottosegretario Francesca Martini in materia di tutela del benessere animale e di prevenzione del randagismo, evidenziando, in particolare, gli interventi puntuali adottati in seguito all'insorgenza di particolari situazioni emergenziali. Sottolinea, altresì, la rilevanza della recente istituzione di una task force contro il randagismo. Rileva, infine, come in questa materia occorra una maturazione culturale da parte di tutti i soggetti interessati, maturazione che, a suo avviso, l'azione del Governo sta favorendo.

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda di avere già evidenziato, nel corso dell'esame, il problema dell'importazione illegale di animali, rispetto al quale invita il rappresentante del Governo a chiarire la propria posizione.

Rodolfo Giuliano VIOLA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, auspica che il disegno di legge annunciato dal Governo recepisca i contenuti delle proposte di legge in esame e, al contempo, traduca in legge le previsioni contenute nelle ordinanze susseguitesi negli ultimi anni. Concorda, quindi, con il sottosegretario Martini nel ritenere che i canili debbano disporre di risorse adeguate, ma, al tempo stesso, debbano essere tenuti ad assicurare un livello di servizi adeguato. Sottolinea, altresì, l'esigenza - già rappresentata attraverso un'interrogazione che, ad oggi, non ha ottenuto risposta - di acquisire dati precisi sul fenomeno del randagismo, prima di annunciare clamorose iniziative, come la creazione di apposite task force. Ricorda, inoltre, che il traffico illegale di cuccioli, oltre che a livello internazionale, rappresenta un fenomeno rilevante anche all'interno del Paese, specie dalle regioni meridionali verso quelle settentrionali. Auspica, infine, un coinvolgimento delle associazioni animaliste nel corso dell'esame delle proposte di legge in titolo, nell'ambito delle audizioni che la Commissione riterrà di svolgere.

Il sottosegretario Francesca MARTINI, intervenendo per una breve precisazione, osserva come alcune delle osservazioni formulate dai colleghi denotino una certa carenza di informazione sulle iniziative assunte dal Governo. Desidera, pertanto, fare presente all'onorevole Burtone che il Governo ha provveduto a intensificare i controlli alle frontiere contro l'importazione

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illegale di animali, anche esotici. Il fenomeno, tuttavia, è ben lungi dall'essere debellato e determina, oltre che gravi sofferenze per gli animali, l'introduzione in Italia di animali non vaccinati, potenziali portatori di malattie e, in molti casi, destinati a morire a breve. Sottolinea, quindi, che il disegno di legge che il Governo si accinge a presentare non rappresenta la mera somma delle previsioni contenute nelle proposte di legge in esame, ma mira a introdurre un vero e proprio codice per la tutela degli animali d'affezione, la prevenzione e il controllo del randagismo e del maltrattamento animale, avvalendosi delle risorse disponibili a legislazione vigente per la lotta al randagismo: appaiono, pertanto, infondate le critiche di quanti lamentano la sottrazione di risorse agli interventi in favore delle persone, al fine di destinare tali risorse agli animali. Condivide il richiamo dell'onorevole Viola alla necessità di coinvolgere pienamente, anche in ambito parlamentare, le associazioni animaliste, con le quali il Governo si confronta sin dall'inizio della legislatura. Sottolinea, quindi, come la task force sul randagismo rappresenti una novità assoluta, che ha comportato anche una significativa riorganizzazione amministrativa all'interno del Ministero e che consentirà a quest'ultimo di intervenire efficacemente nelle situazioni critiche, di sostenere le amministrazioni locali virtuose e di stimolare quelle inadempienti. Ricorda, altresì, gli interventi del Governo a favore dell'assistenza veterinaria pubblica, che indubbiamente presenta alcune criticità in alcune parti del Paese; in particolare, si sta intervenendo per contrastare le intimidazioni nei confronti dei veterinari, anche in considerazione delle pesanti ricadute che il fenomeno può avere sulla sicurezza alimentare. Con riferimento, quindi, all'acquisizione di dati sul fenomeno del randagismo, segnala come molte regioni, specie meridionali, risultino inadempienti rispetto all'obbligo di rilevare e comunicare i relativi dati. Sottolinea, infine, come il Parlamento, per il fatto di rappresentare tutto il territorio nazionale, possa svolgere un ruolo fondamentale nella promozione di un'evoluzione culturale del rapporto uomo-animali.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.

INCONTRI CON DELEGAZIONI DI PARLAMENTI STRANIERI

Martedì 25 maggio 2010.

Incontro con una delegazione della Commissione Sicurezza sociale e famiglia della Camera dei deputati brasiliana.

L'incontro informale si è svolto dalle 14.45 alle 15.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche.
Testo unificato C. 799 Angela Napoli, C. 1552 Di Virgilio, C. 977-
ter Livia Turco, C. 278 Farina Coscioni, C. 1942 Mura, C. 2146 Minardo, C. 2355 Di Pietro, C. 2529 Scandroglio, C. 2693 Zazzera e C. 2909 De Poli.