CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 maggio 2010
325.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 18 maggio 2010. - Presidenza del presidente della II commissione Giulia BONGIORNO.

La seduta comincia alle 14.35.

Riforma delle professioni.
C. 3 Iniziativa popolare, C. 503 Siliquini, C. 1553 Vietti, C. 1590 Vitali, C. 1934 Froner, C. 2077 Anna Teresa Formisano, C. 2239 Mantini e C. 3131 Buttiglione.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 3131 Buttiglione).

Le Commissioni proseguono l'esame dei provvedimenti, rinviato l'11 giugno 2009.

Giulia BONGIORNO, presidente, prima di fare il punto sull'iter legislativo dei provvedimenti in esame, avverte che alle proposte di legge C. 3 di iniziativa popolare, C. 503 Siliquini, C. 1553 Vietti C. 1590 Vitali, C. 1934 Froner, C. 2077 Anna Teresa Formisano, C. 2239 Mantini è stata abbinata la proposta di legge C. 3131 Buttiglione.
Per quanto attiene all'esame finora svolto dalle Commissioni, ricorda che il 18 marzo scorso si è conclusa l'indagine conoscitiva in relazione ai provvedimenti in materia di riforma delle professioni, avviata il 20 ottobre 2009. Nel corso dell'indagine sono stati sentiti i rappresentanti sia delle professioni riconosciute che di quelle non riconosciute. Inoltre sono stati sentiti esperti della materia, i rappresentanti del CNEL e di enti previdenziali privati. Ora spetta alle Commissioni riunite di portare a sintesi tutte le diverse e in alcuni casi complesse questioni emerse nel corso dell'indagine conoscitiva, al fine poi di consentire ai relatori ovvero eventualmente ad un Comitato ristretto di formulare una proposta di testo base.

Maria Grazia SILIQUINI (PdL), relatore per la II Commissione, ricorda che le Commissioni hanno iniziato l'iter della riforma delle professioni nel giugno del 2009: è quindi trascorso quasi un anno.

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Nel corso di 11 mesi sono state svolte approfondite audizioni, raccogliendo le riflessioni e le analisi degli esponenti di tutte le categorie professionali, oltre ai rappresentanti del CNEL e del relatore della direttiva europea qualifiche, onorevole Stefano Zappalà. Poiché è da un anno che pende l'iter in Parlamento, ravvisa la necessità di giungere in tempi congrui ma brevi, all'approvazione della stessa in Commissione. Proprio dall'attento studio e disamina di tutte le audizioni avvenute, si trae il convincimento della necessità di procedere a formulare un testo finalizzato a dare una seria e profonda riforma alle professioni regolamentate che, oggi, vedono iscritti 2.100.000 professionisti, oltre a 350.000 esercenti le professioni sanitarie non mediche, comprensive di quelle già organizzate in collegi e altre già costituite in ordini professionali con la legge n. 43 del 2006 (approvata il 1o febbraio 2006 su impulso del ministero dell'università, che aveva dato delega al governo, che negli anni 2006-2008 non l'ha esercitata, creando un vuoto legislativo). La riforma, che è richiesta unitariamente da tutti gli esponenti degli ordini (area sanitaria, giuridica e tecnica), deve essere finalizzata a dare soprattutto nuovi strumenti e regole per le professioni intellettuali, in piena armonia con la direttiva europea 2005/36; strutture organizzative (modello di società ad hoc); strumenti di sostegno economico (normalmente previsti solo per le altre categorie), e quant'altro possa servire al professionista intellettuale nei prossimi decenni. Quanto sopra premesso, tenuto altresì conto dei numeri relativi alle professioni emergenti non ordinistiche, oggi riunite in associazioni, che sono di gran lunga minori essendo 222.486 (tanti sono i soggetti con partita iva iscritti alla gestione separata INPS). Si riconosce il loro pieno diritto ad una legge che li «inquadri» con criteri e regole nuove, onde porre fine allo stato attuale di vera e propria «jungla» (ove si trovano, ad esempio, professionisti senza titolo e senza abilitazione, che svolgono professioni «fotocopia» di professioni ordinistiche); regole nuove che potrebbero, ad esempio, prevedere un inquadramento a livello regionale o camerale. Questa legge si ritiene sia opportuno venga formulata ed elaborata in maniera autonoma, trattandosi di due mondi assolutamente distinti, per i quali devono valere regole diverse.
Nella qualità di relatore per la II Commissione (competente perché la riforma investe gli ordini e i collegi che sono sottoposti alla vigilanza del ministero della giustizia), deposita pertanto una ipotesi di testo della riforma delle professioni intellettuali, che potrà essere utile per la elaborazione in tempi brevi di una proposta di testo unificato (vedi allegato).

Monica FAENZI (PdL), relatore per la X Commissione, accoglie con favore l'iniziativa della collega Siliquini, ricordando di avere manifestato, sin dall'inizio dell'esame dei provvedimenti in oggetto, perplessità sull'opportunità di trattare congiuntamente le professioni ordinistiche e quelle non ordinistiche. Sottolinea quindi la necessità di valutare con particolare attenzione le disposizioni comuni, che si riferiscono ad entrambe le tipologie di professioni.

Pierluigi MANTINI (UdC) riservandosi di approfondire il documento depositato dall'onorevole Siliquini, valuta comunque con favore il complesso delle proposte di legge di iniziativa parlamentare. Concorda sulla necessità di una legge che detti pochi principi fondamentali e che dia un quadro aggiornato, consentendo le opportune abrogazioni e delegificazioni, potenziando in tal modo l'autonomia regolamentare. Sottolinea l'importanza di coinvolgere il Governo nell'esame parlamentare, auspicando che lo stesso si pronunci in modo chiaro e inequivoco.

Carlo MONAI (IdV) evidenzia l'urgenza di provvedere alla regolamentazione delle nuove professioni, anche tenendo conto della competenza normativa concorrente delle regioni, molte delle quali hanno già

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intrapreso delle importanti iniziative di sostegno.

Anna ROSSOMANDO (PD) ricorda come il ciclo di audizioni sia stato lungo e articolato e come sia giunto il momento di prendere decisioni importanti su come procedere nell'esame. A nome del proprio gruppo, si riserva di intervenire in modo più approfondito dopo avere esaminato il documento depositato dal relatore per la II Commissione.

Giulia BONGIORNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.