CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 maggio 2010
322.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL'ESTERO

Mercoledì 12 maggio 2010. - Presidenza del presidente Marco ZACCHERA.

La seduta comincia alle 8.35.

Comunicazioni del Presidente.

Marco ZACCHERA, presidente, ricorda che nella seduta del 21 aprile il Comitato aveva segnalato l'opportunità di una riflessione sulle proposte di legge presentate per la modifica della legislazione vigente in materia di esercizio di voto degli italiani all'estero e per la riforma degli organi rappresentativi delle comunità italiane, ovvero i COMITES e il CGIE.
In proposito illustra i contenuti salienti delle proposte di riforma del voto degli italiani all'estero presentate nei due rami del Parlamento, ricordando che ve ne sono alcune in attesa di pubblicazione, nonché le posizioni emerse nel corso delle audizioni svolte al Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'applicazione delle norme che regolano le elezioni nella Circoscrizione estero.

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Marco FEDI (PD) rimarca ancora una volta l'assenza dei deputati della maggioranza dai lavori del Comitato che rende impossibile uno scambio di vedute sui temi in esame e la ricerca di una posizione condivisa, rilevando come le proposte finora presentate appaiono assai disomogenee tra loro.
Ritiene opportuno conoscere anche la posizione del Governo su temi di particolare rilevanza come il rischio dell'espressione di un voto doppio nel caso di sistemi misti, lo svolgimento delle operazioni di scrutinio in Italia per assicurare la competenza giurisdizionale delle Corti d'appello e le difficoltà nell'organizzazione dei seggi sul territorio che si verificano in alcuni Paesi esteri.
Giudica utile un confronto anche sull'impostazione della riforma della rappresentanza degli italiani all'estero, ribadendo la contrarietà al rinvio del rinnovo di COMITES e CGIE prevista dal decreto-legge n. 63 del 2010.

Franco NARDUCCI (PD) si interroga sull'opportunità che il Comitato prosegua la propria attività alla luce dello scarso peso politico che lo ha caratterizzato nella presente legislatura. Rileva in proposito che, non solo in ragione delle differenze regolamentari ma anche a causa della persistente assenza dei deputati di maggioranza, i provvedimenti che interessano le collettività all'estero sono sempre incardinati presso l'altro ramo del Parlamento.
Richiede quindi un chiarimento circa il coinvolgimento del Coordinamento italiani circoscrizioni estero per riorganizzazione operatività (CICERO), che frequentemente rivolge espressioni minacciose e calunniose nei confronti dei deputati eletti all'estero e dei loro familiari, nella stesura delle proposte di legge sul voto all'estero.
In conclusione, dichiara che in assenza di un significativo aumento della capacità del Comitato di incidere politicamente verrebbero meno le condizioni per continuare a partecipare ai suoi lavori.

Laura GARAVINI (PD) rileva che la maggioranza appare molto divisa sulle questioni relative agli italiani all'estero mentre l'opposizione, e in particolare il Partito Democratico, si sta adoperando per individuare una posizione unitaria, anche nei due rami del Parlamento.
Si associa a quanto espresso dai suoi colleghi circa la necessità di un'azione più incisiva da parte del Comitato, che non ha fatto sentire la sua voce su molte questioni assai rilevanti per gli italiani all'estero, e l'importanza di evitare qualunque coinvolgimento con il citato CICERO, come da lei già affermato nella seduta del 21 aprile scorso, a causa dei suoi atteggiamenti diffamatori.

Marco ZACCHERA, presidente, dichiarandosi disposto a assumere tutte le iniziative che potrebbero contribuire a una maggiore efficacia del Comitato, ritiene che la sua scarsa incisività sia dovuta, più che all'assenza dei deputati di maggioranza, alla sua natura regolamentare. Rinnova la piena solidarietà ai colleghi per le ingiurie e le minacce ricevute e assicura che eventuali punti di contatto tra la sua proposta di legge e le posizioni del CICERO sono limitati e comunque dovuti all'oggettiva necessità di alcuni interventi di riforma.

Marco FEDI (PD) richiama l'attenzione del Comitato circa la ripresa presso la Commissione di merito dell'esame delle proposte di legge in materia di cittadinanza, tema sul quale aveva richiesto in passato un approfondimento per quegli aspetti che potrebbero interessare i connazionali all'estero. Ritiene che il Comitato debba assumere in proposito una sua posizione e che sia importante sentire quale siano le intenzioni del Governo anche su questa problematica.

Marco ZACCHERA, presidente, concorda sulla necessità di audire al più presto rappresentanti del Governo sui temi su cui il Comitato ha discusso nella seduta odierna. Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la seduta.

La seduta termina alle 9.10.

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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 12 maggio 2010.

Audizione del professor Natalino Ronzitti, ordinario di diritto internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Luiss-Guido Carli di Roma, nell'ambito dell'esame del DL 63/2010 (C. 3443 Governo), recante «Disposizioni urgenti in tema di immunità di Stati esteri dalla giurisdizione italiana e di elezioni degli organismi rappresentativi degli italiani all'estero».

L'audizione informale è stata svolta dalle 12 alle 12.30.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 12 maggio 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 12.30.

Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l'emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione.
C. 3209-bis Governo.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Enrico PIANETTA (PdL), relatore, illustra il provvedimento in titolo segnalando che la Commissione si accinge ad esaminare il testo risultante dall'approvazione di emendamenti ed articoli aggiuntivi da parte della I Commissione.
Limitando la propria esposizione alle disposizioni di competenza della Commissione, segnala l'articolo 16 che, novellando il decreto del Presidente della Repubblica n. 605 del 1973, recante disposizioni relative all'anagrafe tributaria e al codice fiscale dei contribuenti, prevede che ai cittadini italiani iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) venga attribuito d'ufficio, da parte dell'amministrazione finanziaria, il codice fiscale previo allineamento dei dati anagrafici in possesso degli uffici consolari e delle AIRE comunali, estendendo così ai nostri concittadini all'estero l'automatica attribuzione del codice fiscale già vigente per i cittadini residenti in Italia. Ai fini dell'attribuzione del codice fiscale, la norma affida ai comuni competenti il compito di trasmettere, all'atto dell'iscrizione nell'AIRE, i dati dei cittadini all'anagrafe tributaria. L'attribuzione del codice fiscale è comunicata ai cittadini interessati da parte della rappresentanza diplomatico-consolare competente per territorio. Secondo il dettato della nuova disposizione, tali attività dovranno essere svolte dalle amministrazioni interessate utilizzando le risorse disponibili a legislazione vigente.
Passando al successivo articolo 26, rileva che esso introduce norme sul servizio temporaneo dei dipendenti pubblici all'estero, innovando alcuni profili della disciplina del servizio temporaneo dei dipendenti pubblici all'estero attualmente regolato dalla legge 27 luglio 1962, n. 1114, come modificata dall'articolo 8, comma 1, della legge 15 luglio 2002, n. 145. Ricorda che la normativa del 2002 sul collocamento temporaneo di impiegati civili dello Stato presso enti od organismi internazionali, ovvero Stati esteri, ha fatto venire meno la distinzione di procedura a seconda della qualifica del dipendente pubblico e ha stabilito tra i presupposti per il collocamento fuori ruolo la sua limitazione ad un impiego o incarico a tempo determinato la cui durata non deve essere inferiore a sei mesi. Le amministrazioni di destinazione sono individuate in enti, organismi internazionali ovvero Stati esteri. È inoltre fissato un contingente dei collocamenti fuori ruolo in questione, che non può superare complessivamente il limite di 500 unità. È comunque

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fatto salvo quanto disposto dall'articolo 32 del decreto legislativo n. 165 del 2001, riguardante lo scambio di funzionari appartenenti a Paesi diversi e temporaneo servizio all'estero, in base al quale i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, a seguito di accordi di reciprocità stipulati tra le amministrazioni interessate, possono essere destinati a prestare temporaneamente servizio presso amministrazioni pubbliche di Stati membri dell'Unione europea, di Stati candidati all'adesione e di altri Stati con cui l'Italia intrattiene rapporti di collaborazione, nonché presso gli organismi dell'Unione europea e le organizzazioni ed enti internazionali cui l'Italia aderisce.
Quanto alle novità introdotte dal disegno di legge in titolo, esse riguardano: la precisazione che la legge n. 1114 del 1962 trova applicazione anche nei riguardi del cosiddetto personale in regime di diritto pubblico ex articolo 3 del decreto legislativo n. 165 del 2001, ovvero magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato, personale militare e Forze di polizia di Stato o personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia; la previsione della validità del servizio prestato ai fini dello sviluppo professionale ed economico, per cui il servizio prestato presso organizzazioni internazionali o Stati esteri è computato interamente ai fini tanto della progressione di carriera e degli aumenti periodici di stipendio, quanto del trattamento previdenziale e della valutazione dei titoli; l'attribuzione a carico delle amministrazioni di appartenenza dei contributi previdenziali di competenza del datore di lavoro, in sintonia con le previsioni circa il riconoscimento del servizio prestato; l'istituzione di una banca dati del personale in servizio temporaneo all'estero e la previsione della trasmissione al Parlamento dei dati aggregati sulla consistenza del personale collocato fuori ruolo o comunque in servizio all'estero, mediante la relazione annuale presentata dal Dipartimento della funzione pubblica come previsto dalla legge quadro sul pubblico impiego; norme specifiche per il personale direttivo ed insegnante degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado, rimettendo ad un decreto del Ministro dell'istruzione, a scadenza annuale, la fissazione del contingente annuale entro cui il Ministero degli Affari esteri può attingere; quanto al collocamento fuori ruolo degli ufficiali e dei sottoufficiali, la sostituzione del riferimento all'Esercito, alla Marina ed all'Aeronautica, con quello più ampio alle «Forze armate» e la soppressione della precedente procedura autorizzatoria (che prevedeva l'intervento del Presidente del Consiglio dei ministri, sentiti i ministri della difesa e degli affari esteri), rinviando - anche per questa peculiare categoria di personale pubblico - alla procedura in tema di servizio temporaneo all'estero.
Ritenendo, conclusivamente, che il disegno di legge prospetti interventi normativi condivisibili che vanno nella direzione di un più coerente sistema di rilevazione e conservazione di dati e notizie di natura fiscale relativamente a tutti i cittadini italiani, presenti sul territorio o residenti all'estero, e che promuovono la mobilità internazionale del personale dipendente dalle nostre pubbliche amministrazioni - in linea con quanto questa Commissione ha avuto modo di rilevare in occasione dell'esame della proposta di legge C. 3241 in tema di funzione pubblica internazionale - preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA auspica un celere iter di approvazione del provvedimento in titolo, di cui sottolinea la particolare rilevanza.

Franco NARDUCCI (PD) esprime soddisfazione per le disposizioni recate nell'articolo 16 del disegno di legge in esame, pur rappresentando le difficoltà in cui versano le nostre rappresentanze consolari impegnate nel processo di raccolta di dati fiscali a causa del difficoltoso accesso alla rete informatica, il cui potenziamento richiederebbe maggiori investimenti da parte del Governo.

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Enrico PIANETTA (PdL), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

La Commissione approva la proposta di parere favorevole come formulata dal relatore.

La seduta termina alle 12.40.

Mercoledì 12 maggio 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 12.40.

Modifiche all'articolo 1 del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, e all'articolo 13 della legge 26 febbraio 1987, n. 49, concernenti la gestione dei fondi dell'Amministrazione degli affari esteri per la cooperazione allo sviluppo.
C. 3400 Pianetta e C. 3448 Evangelisti.

(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato da ultimo nella seduta del 27 aprile scorso.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che si è proceduto d'ufficio all'abbinamento della proposta di legge C. 3448 Evangelisti, assegnata a questa Commissione il 6 maggio scorso, in quanto vertente su materia affine.

Margherita BONIVER (PdL), relatore, integrando la relazione svolta nella precedente seduta, illustra la proposta di legge C. 3448, presentata dai colleghi Evangelisti e Orlando e abbinata alla proposta di legge C. 3400, presentata dagli onorevoli Pianetta e Tempestini, segnalando che l'articolo 1, oltre alle modifiche all'articolo 1 del decreto-legge n 35 del 2005, recante disposizioni urgenti nell'ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale, già previste dalla proposta di legge Pianetta-Tempestini, introduce un'integrazione al comma 15-sexies del medesimo articolo, in materia di realizzazione degli interventi di emergenza di cui all'articolo 11 della legge n. 49 del 1987. La novella introduce il requisito della registrazione nel Paese in cui si opera per le convenzioni che il capo missione può stipulare con le organizzazioni non governative che operano localmente. Gli articoli da 2 a 4 recano modifiche alla legge sulla cooperazione n. 49 del 1987. In particolare, l'articolo 2 interviene sull'articolo 13 relativo alle unità tecniche di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo, eliminando la previsione che ciascuna unità tecnica risponda al capo della rappresentanza diplomatica competente per territorio dei fondi e delle attrezzature ad essa affidati dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo. L'articolo 3 modifica l'articolo 6, comma 4, in materia di utilizzo dei crediti di aiuto per il finanziamento di parte dei costi locali e di eventuali acquisti in paesi terzi di beni inerenti ai progetti approvati. La riformulazione elimina il riferimento alla circostanza che tale utilizzo sia richiesto dalla natura dei progetti e programmi di sviluppo e introduce la possibilità di assicurare il pieno finanziamento dei costi locali. La novella inoltre introduce la precisazione che i crediti di aiuto siano soggetti a bando di gara internazionale ed elimina l'espressione «in via di sviluppo» in relazione alla cooperazione tra Paesi. L'articolo 4 integra la lettera a) del primo comma dell'articolo 11 introducendo la precisazione che, in relazione agli interventi straordinari previsti dall'articolo 1, della stessa legge n. 49 del 1987, i beni, attrezzature e derrate alimentari da cedere siano acquistati prevalentemente in loco o nella regione.
L'articolo 5 sopprime il comma 4 dell'articolo 13, in tema di cooperazione allo sviluppo internazionale, della legge n. 69 del 2009 recante disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività. La norma che si intende sopprimere prevede che sia data priorità

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ai Paesi che hanno sottoscritto accordi di rimpatrio o di collaborazione nella gestione dei flussi dell'immigrazione clandestina ovvero diretti ad agevolare l'esecuzione delle pene detentive delle persone condannate in Italia presso gli istituti esistenti nei luoghi di origine delle medesime, nonché ai progetti con i Paesi terzi per il rimpatrio volontario degli stranieri titolari di permesso di soggiorno che si trovino in stato di disoccupazione a causa della crisi economica.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA esprime talune perplessità di merito sui contenuti della proposta di legge C. 3448, illustrata dal relatore, che introduce questioni di notevole rilievo ma che sembrano procedere in una direzione tale da richiedere tempi di esame più ampi di quelli necessari a conseguire l'obiettivo della semplificazione degli aspetti di natura procedurale che oggi gravano sulla cooperazione allo sviluppo. Osserva, in particolare, che la norma relativa alla registrazione locale delle convenzioni con organizzazioni non governative non tiene nella giusta considerazione le disomogeneità di disciplina nei diversi Stati terzi, senza considerare le possibili anomalie che potrebbero emergere dalle condizioni di emergenza in cui gli interventi sono spesso realizzati. Quanto alla norma di cui all'articolo 3, si tratta di un tema risalente che meriterebbe una riflessione più accurata. Nell'esprimere favore rispetto alla disposizione relativa all'acquisto di beni, attrezzature e derrate alimentari preferibilmente in loco, di cui all'articolo 4, rileva che il successivo articolo 5 sembra procedere nel senso di modificare una tradizionale linea di politica estera italiana, fondata sulla distinzione netta tra gestione dei rapporti bilaterali sul piano squisitamente politico e politiche di aiuto allo sviluppo.

Stefano STEFANI, presidente, al fine di procedere speditamente nell'esame e anche sulla base dell'unanime orientamento già espresso dai gruppi a richiedere il trasferimento in sede legislativa, propone che la proposta di legge C. 3400, presentata dai colleghi Pianetta e Tempestini, sia adottata dalla Commissione come testo base per il seguito dell'esame in sede referente. Propone altresì la fissazione del termine per la presentazione degli emendamenti a martedì 18 maggio alle ore 17.

La Commissione concorda.

Stefano STEFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.55 alle 13.15.