CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 maggio 2010
320.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 6 maggio 2010. - Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI. - Interviene il ministro della salute Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 13.40.

Gero GRASSI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-02820 Livia Turco e Miotto: Decesso di una bambina nigeriana presso l'ospedale di Cernusco sul Naviglio.

Anna Margherita MIOTTO (PD) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando la gravità dei fatti in essa riportati, oggetto anche di un'inchiesta della magistratura.

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Il ministro Ferruccio FAZIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Anna Margherita MIOTTO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, ma rileva come alcuni aspetti della vicenda necessitino ancora di essere chiariti: in particolare, ritiene che un accesso al pronto soccorso della durata di appena sette minuti non sia compatibile con un intervento diagnostico e terapeutico adeguato.

5-02819 Barani: Istituzione del Registro nazionale dei tumori.

Lucio BARANI (PdL) illustra l'interrogazione in titolo.

Il ministro Ferruccio FAZIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Lucio BARANI (PdL), replicando, si dichiara pienamente soddisfatto ed esprime apprezzamento per la decisione del Governo di presentare un disegno di legge in materia.

Gero GRASSI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 13.55.

INTERROGAZIONI

Giovedì 6 maggio 2010. - Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI - Intervengono il ministro della salute Ferruccio Fazio e il sottosegretario di Stato per la salute Francesca Martini.

La seduta comincia alle 13.55.

5-02751 Pedoto: Istituzione del registro nazionale dei tumori.

Il ministro Ferruccio FAZIO risponde all'interrogazione in titolo nei medesimi termini con cui ha risposto alla interrogazione a risposta immediata 5-02819 testé svolta, riportati in allegato (vedi allegato 3).

Luciana PEDOTO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta per l'impegno del Governo a provvedere con sollecitudine mediante la presentazione di un apposito disegno di legge. Ciò, a suo avviso, consentirà agli operatori del settore e a tutti i cittadini di acquisire utili elementi di conoscenza e allo stesso Ministero della salute di gestire in modo più efficace le campagne informative e le attività di screening.

5-02503 Mancuso: Campagne informative per la tutela degli animali d'affezione.

Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Gianni MANCUSO (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto e invita il Governo a mantenere un livello di attenzione elevato sui contenuti dell'informazione in materia di animali d'affezione.

5-02720 Mancuso: Ispezione presso lo zoo sito nel comune di Terrasini in provincia di Palermo.

Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Gianni MANCUSO (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto, precisando di aver provveduto a raccogliere ulteriori informazioni sulla vicenda, le quali confermano la prospettiva di una soddisfacente soluzione della stessa in tempi brevi.

Gero GRASSI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.10.

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SEDE REFERENTE

Giovedì 6 maggio 2010. - Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI - Interviene il ministro della salute Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 14.10.

Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche.
Nuovo testo unificato C. 799 Angela Napoli, C. 1552 Di Virgilio, C. 977-ter Livia Turco, C. 278 Farina Coscioni, C. 1942 Mura, C. 2146 Minardo, C. 2355 Di Pietro, C. 2529 Scandroglio, C. 2693 Zazzera e C. 2909 De Poli.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 aprile 2010.

Gero GRASSI, presidente, avverte che sul nuovo testo unificato in esame sono pervenuti i seguenti pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva: parere favorevole con osservazione della II Commissione; parere favorevole della VI Commissione; parere favorevole con condizione della XI Commissione e parere contrario della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Al momento devono ancora esprimere il parere di competenza la I, la V e la VII Commissione. Per quanto riguarda, in particolare, la V Commissione, il presidente Giorgetti ha trasmesso una lettera in cui invita la Commissione a valutare l'opportunità di apportare al testo le modifiche necessarie, pervenendo ad una più omogenea ed esaustiva quantificazione degli oneri, al fine di superare i rilievi formulati dalla Ragioneria generale dello Stato, di cui il Governo ha dato conto presso la V Commissione medesima. Pertanto, poiché la Commissione non è in grado di concludere l'esame in sede referente nella seduta odierna, così da rispettare la data di inizio dell'esame prevista nel calendario dei lavori dell'Assemblea, la presidenza ha chiesto al Presidente della Camera dei deputati, ai fini delle determinazioni della Conferenza dei Presidenti di gruppo, di rinviare di due settimane l'inizio della discussione del provvedimento in Assemblea.

Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica.
C. 919 Marinello, C. 1423 Guzzanti, C. 1984 Barbieri, C. 2065 Ciccioli, C. 2831 Jannone, C. 2927 Picchi e C. 3038 Garagnani.
(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo nella seduta del 4 maggio 2010.

Il ministro Ferruccio FAZIO fornisce, come preannunciato nella precedente seduta, alcuni elementi valutativi, condivisi con il gruppo di coordinamento interregionale, di cui è capofila la regione Liguria. Detti elementi saranno inseriti in un capitolo del documento che costituirà il nuovo Progetto-obiettivo per la salute mentale, in corso di perfezionamento.
L'arricchimento progressivo degli ambiti e degli obiettivi degli interventi e delle attività dei Dipartimenti di salute mentale (DSM), che si è registrato nel Paese seppur in maniera ineguale tra regioni e tra unità sanitarie locali, rende necessario che, accanto agli obiettivi storici della deistituzionalizzazione e della presa in carico delle persone con disturbi mentali gravi e persistenti, si dia sempre maggior rilievo sia agli aspetti generali della prevenzione e cura dei disturbi psichici a crescente diffusione epidemiologica sia ai trattamenti precoci e personalizzati, all'inclusione sociale e ai diritti di cittadinanza.
Un'importanza determinante stanno assumendo le diversificazioni fra modelli regionali in salute mentale: la regionalizzazione dei sistemi sanitari ha prodotto

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scenari diversi nelle regioni, ove il modo di intendere l'organizzazione dei servizi cambia in misura significativa. Diviene quindi necessario saper cogliere, da una parte, le peculiarità propositive delle diverse organizzazioni regionali, studiarle e diffonderle, e, contestualmente, sostenerne i valori di fondo e trasversali che devono stare alla base di ogni organizzazione. Valori fondati sull'evoluzione delle conoscenze, su una cultura della valutazione e dell'attenzione alla qualità, sulla relazione personale di cura e sui principi della psichiatria di comunità.
Nelle diverse regioni, pur in modo eterogeneo, si è consolidata la presenza di una «rete per la salute mentale» ovvero di una pluralità di attori (associazioni, istituzioni, volontariato, privato e privato sociale) che rappresenta una risorsa di sussidiarietà operativa e responsabile, se ben utilizzata, per il lavoro dei Dipartimenti di salute mentale.
Questo scenario complesso richiede naturalmente un approccio culturale integrativo sia delle teorie e tecniche di derivazione fenomenologia e psicodinamica sia degli strumenti propri delle discipline biomediche.
Accanto alla diffusione epidemiologica dei disturbi psichici, sempre più rilevante è l'emergere dei «nuovi bisogni» in uno scenario sociale e sanitario mutato, che in psichiatria sempre interagisce profondamente con le metodologie e i sistemi diagnostici, terapeutici, riabilitativi, preventivi.
Un contributo fondamentale va quindi fornito nell'analisi della domanda («nuova» e «vecchia») in tema di salute mentale, specialmente per quanto riguarda i disturbi che esordiscono nell'infanzia e nell'adolescenza, i disturbi depressivi, d'ansia e di personalità, la diffusione dell'uso di sostanze, i fattori di rischio anche rispetto a condizioni quali l'età giovanile o anziana, la maternità, la migrazione, la carcerazione, con attenzione ai percorsi possibili e alla qualità delle risposte.
L'attenzione va posta ai «bisogni di salute» della popolazione in tutte le fasi della vita, nell'area della salute mentale, attraverso una puntuale ricognizione dei problemi di salute più rilevanti, sia per la loro diffusione nella popolazione sia per le disuguaglianze riscontrabili negli interventi epidemiologici disponibili, e ai dati della relazione sullo stato sanitario del Paese.
In particolare vanno evidenziate le seguenti aree di bisogno prioritarie: disturbi psichici gravi all'esordio e salute mentale nell'adolescenza e nella giovane età adulta; disturbi dell'umore, suicidi e tentati suicidi in tutte le età della vita; disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva e nell'adulto; disturbi psichici correlati con le dipendenze patologiche e i comportamenti da abuso; disabilità complesse e disturbi psichici correlati in età evolutiva e adulta; disturbi psichici «comuni»; disturbi psichici correlati alla patologia somatica specialmente ad evoluzione cronica; disturbi psichici nell'anziano; disturbi psichici dei detenuti, degli internati e dei minori sottoposti a provvedimento penale; disturbi di personalità; salute mentale del paziente adulto con disabilità intellettiva; salute fisica del paziente psichiatrico.
Tali bisogni prioritari sono individuati sulla base di vari fattori, sia generali (quadro epidemiologico, prevalenza e incidenza) sia specificamente connessi al contesto operativo di riferimento (storia e organizzazione dei servizi e delle offerte, dati di attività, standard assistenziali, eventi critici, aree di carenza assistenziale, risorse di vario tipo allocate e via dicendo).
I punti critici da affrontare per superare l'eccessiva disomogeneità regionale sono i seguenti. L'insufficienza dei servizi per i minori, con i problemi emergenti dell'età adolescenziale e dei gravi disturbi psichici all'esordio, esige una profonda revisione del sistema per garantire un'organizzazione efficace delle cure integrando i servizi di neuropsichiatria infantile all'interno dei dipartimenti di salute mentale (DSM). L'area dipendenze patologiche e doppie diagnosi evidenzia, anche sulla base di ricerche ed esperienze probanti, la necessità di attuare percorsi clinici adeguati

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e organicamente integrati nell'ambito dei DSM, a cui i SERT dovrebbero di norma afferire. Occorre inserire la psichiatria e il servizio ospedaliero di diagnosi e cura (SPDC) nella moderna organizzazione ospedaliera per intensità di cure (emergenza, acuzie, subacuzie, osservazione) in rapporto con i dipartimenti di emergenza e accettazione. Va chiarita la missione assistenziale delle cosiddette case di cura private accreditate di neuropsichiatria, che in molte realtà svolgono una funzione importante, ma scollegata dai DSM, indirizzandone la loro collocazione al di fuori dell'area assistenziale ospedaliera e nell'ambito dei servizi riabilitativi territoriali.
Per i servizi territoriali vanno previsti indirizzi omogenei di assetto strutturale e di funzioni dei centri di salute mentale, con l'attivazione di percorsi di cura diversificati per bisogni e tipologia di pazienti, maggiore flessibilità organizzativa e possibilità di centri specialistici.
Altrettanto urgente è prevedere la differenziazione dell'offerta residenziale per livelli di intensità riabilitativa (alta, media, bassa), grado di assistenza, tempi di degenza e tariffe.
È necessario che il DSM sia visto sia nel rapporto con enti locali, servizi pubblici e privati, terzo settore e associazioni, con i loro ruoli, sia nel contesto della rete sociale naturale (per esempio le famiglie), promuovendo il coordinamento di tutto il lavoro per la salute mentale nell'ambito complessivo dell'integrazione socio-sanitaria.
Occorre sviluppare modelli di intervento specifici a livello sia clinico sia sociale, e affrontare i problemi della psichiatria negli istituti di pena e il percorso di superamento degli OPG; il tema dei comportamenti che destano allarme sociale; il sistema informativo al servizio del governo clinico; la psichiatria di liaison e il rapporto con la medicina generale.
In materia di trattamenti sanitari obbligatori (TSO), oggi la prassi applicativa della legislazione vigente per quanto riguarda il TSO per malattia mentale è difforme sul territorio nazionale; per tale motivo, si ritiene opportuno adottare un documento nazionale applicativo, da definirsi giuridicamente nel modo più appropriato, finalizzato a puntualizzare le procedure dei trattamenti senza consenso sia in ambito ospedaliero sia extraospedaliero. Tale regolamento dovrebbe ispirarsi al duplice criterio dell'efficienza, nell'interesse tanto della persona bisognosa di cure che degli altri, e della prudenza, perché il TSO configura in ogni caso una violazione della libertà personale, che ha per giunta per oggetto il corpo della persona.
La legislazione attuale permette di prorogare il trattamento sanitario obbligatorio, senza una definizione di limiti temporali, ma rispettando le garanzie dei diritti del paziente, ragione per cui non si ravvede la necessità di proporre l'istituzione di trattamenti sanitari obbligatori prolungati.
Esiste inoltre la possibilità di ricorrere ad un trattamento sanitario obbligatorio extraospedaliero quando si ravvedano solo le due condizioni di urgenza dell'intervento e di non consenso alle cure, senza la necessità di trasferimento del paziente nel servizio ospedaliero di diagnosi e cura (SPDC). Tale tipo di provvedimento, giustificato solo se inquadrabile in un progetto di cura, in quanto comunque limitante la libertà individuale del cittadino, deve fornire le medesime garanzie del trattamento ospedaliero, tramite il coinvolgimento del paziente quando possibile, dei suoi familiari, dell'autorità sanitaria e del giudice tutelare, con una precisa definizione dei tempi e dei luoghi.
In attesa che si perfezioni il nuovo Progetto-obiettivo nazionale, di cui ha anticipato alcuni aspetti, ritiene opportuno sostenere gli interventi definiti come prioritari attraverso lo strumento della definizione dei progetti per gli Obiettivi di Piano, individuando, per l'anno 2010, quattro aree progettuali da proporre alle regioni: individuazione e interventi precoci nelle psicosi; presa in carico dei disturbi mentali in età evolutiva; presa in carico dei disturbi mentali nella persona anziana; interventi terapeutico-riabilitativi integrati.

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Livia TURCO (PD), intervenendo per una breve osservazione, esprime apprezzamento per l'intervento del Governo e invita il relatore a tenerne conto.

Carlo CICCIOLI (PdL), relatore, desidera innanzitutto ringraziare tutti i colleghi intervenuti e il Governo per l'importante contributo fornito all'approfondimento della complessa e delicata problematica su cui vertono le proposte di legge in esame. Ritiene che, nel corso della discussione, la posizione di diversi colleghi dell'opposizione abbia fatto registrare una positiva evoluzione, nel senso del progressivo superamento di iniziali preclusioni. Desidera, inoltre, ribadire che la legge n. 180 del 1978 ha costituito un importantissimo progresso sul piano culturale e civile, reso possibile anche dall'evoluzione delle conoscenze mediche nel settore. Quella disciplina, tuttavia, risulta oggi, ad oltre trenta anni dalla sua approvazione, carente sotto diversi profili. Non si tratta dunque, a suo avviso, di abrogare norme esistenti, bensì di procedere oltre le importanti acquisizioni della legge n 180 del 1978, adottando nuove e più efficaci disposizioni. Tale esigenza si pone, in particolare, per le patologie mentali più gravi, che interessano approssimativamente una quota di popolazione compresa tra il 2 e il 3 per mille. La ristrettezza della platea dei soggetti interessati non può, tuttavia, far perdere di vista la necessità di interventi a favore dei pazienti che versano in tali condizioni e delle loro famiglie, movendo dalla constatazione che la situazione attuale è caratterizzata, oltre che dalla forte disomogeneità territoriale, anche dalla complessiva carenza qualitativa dei servizi disponibili. Ritiene, inoltre, che non si debba mai perdere di vista la peculiarità delle patologie psichiatriche, normalmente caratterizzate da una carenza o totale assenza di consapevolezza ed alla conseguente necessità di una funzione di supplenza da parte dei servizi. Ritiene, altresì, che il quadro politico conseguente alle ultime elezioni regionali potrebbe consentire il superamento della totale preclusione di alcune regioni nei confronti di ogni modifica o integrazione della disciplina in materia. Sottolinea, quindi, come spetti allo Stato stabilire principi ed adottare linee guida in questo settore, ponendo norme chiare e inequivoche, che non consentano alle regioni di adottare misure fortemente difformi tra loro, come avviene attualmente. Dichiara, inoltre, di concordare con i colleghi che hanno evidenziato la necessità di mantenere limiti precisi per i trattamenti in regime di ricovero ospedaliero, nonché con quanti hanno rilevato l'insorgenza di nuove necessità di intervento, legate alla diffusione di sostanze stupefacenti. Rileva, infine, come molti dei provvedimenti adottati in materia dai Governi di centrosinistra, richiamati dalla collega Livia Turco, siano rimasti largamente inattuati. Propone, infine, di procedere alla costituzione di un Comitato ristretto, al fine di svolgere le audizioni che si riterranno necessarie e, quindi, di elaborare un testo unificato delle proposte di legge in esame.

La Commissione delibera quindi di nominare un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di designare i componenti sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Paola BINETTI (UdC), intervenendo sull'ordine dei lavori, auspica che, in sede di Comitato ristretto, il Governo chiarisca le proprie valutazioni sull'opportunità di proseguire nell'esame delle proposte di legge in titolo.

Gero GRASSI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.