CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 marzo 2010
303.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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ATTI COMUNITARI

Martedì 30 marzo 2010. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 15.

Sui lavori della Commissione.

Mario PESCANTE, presidente, intervenendo in merito all'esame del disegno di legge comunitaria per il 2009 (C. 2449-B), avverte che la conferenza dei Presidenti di gruppo, svoltasi questa mattina, non ha previsto l'avvio dell'esame del provvedimento in Assemblea per la prossima settimana, come precedentemente ipotizzato. Ciò consente alle Commissioni di settore - alcune delle quali avevano segnalato l'esigenza di svolgere ulteriori approfondimenti - di avere maggiore tempo a disposizione per l'esame degli emendamenti di loro competenza.
Desidera quindi sottolineare - come già fatto in precedenti occasioni - che la lentezza dell'iter del disegno di legge comunitaria non è unicamente riconducibile a ritardi nella sua elaborazione e presentazione, ma soprattutto al fatto che il provvedimento è oggetto di modifiche che nulla hanno a che fare con il suo oggetto proprio e che ne snaturano i contenuti. Per tale motivo, anche alla luce degli elementi di conoscenza emersi negli ultimi giorni, ritiene necessario adottare un criterio di estremo rigore nella valutazione degli emendamenti e preannuncia che, nella seduta che sarà convocata alle ore 13 di domani, interverrà ad integrazione dei giudizi di inammissibilità già espresse nelle sedute del 18 e 19 marzo scorsi.
Coglie anche l'occasione per sottolineare l'esigenza che, anche alla luce dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e dei suoi riflessi sul ruolo dei Parlamenti nazionali, l'Assemblea possa dedicare una seduta all'approfondimento delle tematiche europee, magari in occasione dell'esame del Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea, di imminente presentazione. Sul tema dei rapporti tra l'Italia e l'Unione europea dopo il Trattato di Lisbona preannuncia peraltro l'intenzione, già concordata in sede di Ufficio di Presidenza della Commissione, di organizzare, il prossimo 3 maggio, una

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giornata di studio, con la partecipazione di deputati e rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee.

Sandro GOZI (PD) condivide le osservazioni del Presidente Pescante sul necessario rigore nella valutazione degli emendamenti al disegno di legge comunitaria, sottolineando tuttavia che i ritardi subiti dal provvedimento non possono in alcun modo essere imputati all'opposizione, ma debbono piuttosto essere ricondotti alla responsabilità della maggioranza, il cui operato, anche nel corso dell'esame presso il Senato, non ha corrisposto alle dichiarazioni di celerità e di snellezza del provvedimento. Ritiene anch'egli opportuno che i temi europei possano essere oggetto di dibattito in Assemblea, magari in occasione dell'esame del programma legislativo della Commissione europea.
Auspica peraltro che, una volta portato a compimento il processo di riforma della legge n. 11 del 2005, si possano prevedere, in luogo dell'esame unico della Relazione annuale, due distinte occasioni di dibattito e di confronto, attraverso l'esame di un documento programmatico e di un documento di rendiconto delle attività svolte dal Governo nell'anno precedente con indicazione del seguito dati agli indirizzi del Governo.

Enrico FARINONE (PD) con riferimento al carattere assunto dall'esame del disegno di legge comunitaria, evidenzia come anche in questa occasione emerga il netto prevalere del Governo sul Parlamento. A fronte delle dichiarazioni rese dal Ministro per le politiche europee in Commissione, che aveva preannunciato un disegno di legge comunitaria snello, rapido e appropriato nei contenuti, approda alla Camera, dopo lungo tempo, un testo completamente stravolto, dal Governo stesso, nel corso dell'esame presso il Senato. Si tratta, ovviamente, di una situazione che rende particolarmente difficile il lavoro della Commissione e più in generale del Parlamento. Si tratta di un aspetto che sarà certamente sottolineato dal gruppo del PD nel corso del successivo esame in Assemblea del disegno di legge comunitaria.

Luca BELLOTTI (PdL) valuta legittime le considerazioni svolte riguardanti l'inserimento di nuovi argomenti, a volte estranei, nel disegno di legge comunitaria, nel corso del suo iter. Ritiene opportuno che la Commissione si faccia promotrice di un nuovo metodo nell'esame del disegno di legge comunitaria, anche al fine di non avvilire il lavoro parlamentare su temi così rilevanti.

Mario PESCANTE, presidente, con riferimento all'auspicio formulato dall'onorevole Gozi osserva che l'articolo 8 del disegno di legge comunitaria già prevede che il Governo renda due distinte relazioni al Parlamento: la prima, entro il 31 dicembre di ogni anno, che dia conto degli orientamenti e delle priorità che il Governo medesimo intende perseguire nell'anno successivo; la seconda, entro il 31 gennaio di ogni anno, che dia conto degli sviluppi registrati nell'anno di riferimento.
Ritiene che la XIV Commissione stia facendo un significativo lavoro in ordine alla sensibilizzazione di tutti i colleghi sulle tematiche europee e che si debba continuare in questa direzione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio che istituisce un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex).
COM(2010)61 def.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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Luca BELLOTTI (PdL), relatore, osserva che la Commissione avvia oggi l'esame di una proposta di regolamento che tocca la questione delicatissima delle politiche per un efficace controllo delle frontiere esterne dell'UE e per il contrasto all'immigrazione illegale.
La proposta reca, infatti, alcune integrazioni e modifiche alla normativa relativa all'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli stati membri dell'Unione europea (FRONTEX). L'Agenzia è lo strumento cui le istituzioni europee hanno affidato delicati compiti quali: l'assistenza agli Stati membri nella formazione del corpo nazionale delle guardie di confine; l'effettuazione di analisi dei rischi e la prestazione agli Stati membri del supporto necessario per operazioni di rimpatrio congiunte.
Nel preambolo della proposta di regolamento si afferma giustamente che il controllo alle frontiere esterne è un interesse comune di tutti quelli Stati membri che hanno abolito i controlli di frontiera interni nell'ambito del progetto Schengen.
L'intervento dell'UE appare, quindi, imprescindibile in questa materia, non potendosi immaginare che i singoli Stati possano fronteggiare da soli un fenomeno tanto ampio nelle dimensioni e complesso nei risvolti giuridici, politici, economico e sociali qual è quello dell'immigrazione clandestina.
Peraltro, la Commissione sarà chiamata a pronunciarsi, entro il prossimo 3 maggio, sui profili specifici che attengono al controllo di sussidiarietà. Quella sarà l'occasione migliore per approfondire gli aspetti relativi al rapporto tra ordinamento europeo e ordinamenti degli Stati nazionali su questo argomento.
La lotta all'immigrazione illegale risponde all'obiettivo meritorio di non assecondare le attività delle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani ovvero che li sfruttano impiegandoli in attività sommerse o clandestine. Frontex si è rilevata uno strumento importante allo scopo, anche se non decisivo, vuoi anche per la insufficiente forza che sino ad oggi l'ha contraddistinta. È comunque positivo che l'Agenzia abbia ormai da qualche anno avviato la sua attività e cominciato ad utilizzare gli strumenti a sua disposizione.
L'Agenzia gestisce, infatti, un registro centralizzato delle attrezzature tecniche (CRATE) che gli Stati membri, su base volontaria, sono disposti a fornire per operazioni di controllo e sorveglianza delle frontiere. Si tratta di unità navali, aerei, elicotteri e alcune centinaia di attrezzature quali unità mobili radar, veicoli, videocamere termiche e rilevatori mobili.
Anche dal punto di vista finanziario, il bilancio di Frontex ha registrato un continuo incremento, ammontando a 88 milioni nel 2009.
Obiettivo della proposta di regolamento è di rafforzare l'Agenzia. A tal fine, la proposta di regolamento intende ampliare gli spazi di manovra dell'Agenzia rispetto agli Stati membri; rafforzare la cooperazione con i paesi terzi e accrescere le competenze di Frontex nelle operazioni di rimpatrio.
Si stabilisce, in particolare, l'apporto obbligatorio di attrezzature a carico degli Stati membri e l'acquisizione diretta di attrezzature da parte di Frontex, tramite acquisto/locazione finanziaria, sulla base di ulteriori analisi dei fabbisogni e dei costi.
Si prevede, poi, che Frontex possa avviare direttamente, e non su input, operazioni congiunte e progetti pilota alle frontiere esterne.
È inoltre stabilito che Frontex possa coordinare l'organizzazione delle operazioni di rimpatrio congiunte degli Stati membri, decidendo se finanziare o cofinanziare le operazioni e i progetti di rimpatrio con sovvenzioni dal proprio bilancio.
È poi consentito a Frontex di finanziare e realizzare progetti di assistenza tecnica nei paesi terzi e di inviare ufficiali di collegamento.
Nel testo della relazione che accompagna il documento si afferma che le modifiche ivi prospettate non dovrebbero «necessariamente portare ad un aumento

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dei costi dell'Agenzia». Questa affermazione dovrebbe essere corredata da una stima, sia pure di massima, degli stanziamenti aggiuntivi che potrebbero rivelarsi necessari e dell'onere che potrebbe derivarne per l'Italia.

Sandro GOZI (PD) osserva preliminarmente come l'importanza dell'atto in esame renda opportuna la presenza del Governo in Commissione, al fine di affrontare alcune questioni meritevoli di approfondimento. Quello con l'Esecutivo è un contatto che appare peraltro assai utile in una fase nella quale il Parlamento italiano avvia l'esame di sussidiarietà degli atti dell'Unione europea.
I temi che ritiene debbano essere approfonditi sono, in primo luogo, quello relativo alle implicazioni finanziarie della proposta. La valutazione di impatto che accompagna la proposta sottolinea che le modifiche prospettate «non dovrebbero necessariamente portare ad un aumento dei costi dell'Agenzia». Si tratta di una considerazione troppo generica che dovrebbe essere chiarita, anche con specifico riferimento al contributo che l'Italia dovrà garantire.
Una seconda questione riguarda il fatto che lo scorso 25 gennaio 2010 il Consiglio UE ha raggiunto un accordo, con l'astensione di Malta e dell'Italia, su una proposta di decisione del Consiglio che integra il codice frontiere Schengen, in materia di operazioni alle frontiere marittime. Anche su tale aspetto è necessario, a suo avviso, acquisire le valutazioni del Governo.
Richiama quindi il disposto dell'articolo 3, che prevede l'istituzione di un pool di guardie di frontiera. Si tratta di una proposta che va sostenuta e che va nella giusta direzione per affrontare efficacemente il problema del controllo delle frontiere marittime.
Sottolinea infine la questione riguardante la base giuridica della proposta, che sembrerebbe contrastare con l'indicazione contenuta nel preambolo, secondo cui si applicherebbe la procedura legislativa ordinaria e non la procedura di consultazione prevista dall'articolo 74 del Trattato.
Si tratta di questioni rilevanti sulle quali, ribadisce, è opportuno un confronto con il Governo.

Luca BELLOTTI (PdL), relatore, condivide la richiesta avanzata dal collega Gozi in ordine alla partecipazione del Governo nell'esame del provvedimento, particolarmente utile ai lavori della Commissione.

Mario PESCANTE, presidente, ritiene senz'altro utile ed opportuno un coinvolgimento del Governo nell'esame del provvedimento e si farà carico di prendere i necessari contatti.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.