CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 marzo 2010
296.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 11 marzo 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 13.45.

DL 4/2010: Istituzione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
C. 3175-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione. - Parere su emendamenti).

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia hanno chiesto il riesame del parere espresso in data 10 marzo sugli emendamenti 4.301, 5.300 e 7.300 delle Commissioni, riferiti al disegno di legge C. 3175-A di conversione del decreto-legge n. 4 del 2010, recante istituzione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Rocco GIRLANDA (PdL), relatore, con riferimento all'emendamento 4.301, ritiene opportuno confermare il parere condizionato già espresso dalla Commissione, in quanto la proposta emendativa, limitatamente alla parte conseguenziale, articolo 1-bis, incide sulle competenze dell'Agenzia del demanio, determinando incertezze in ordine alla totalità dei poteri di gestione dei beni confiscati con riflessi anche di carattere finanziario.
Con riferimento all'emendamento 5.300, ritiene che il parere possa essere riconsiderato nel senso di subordinare l'assenso della Commissione ad una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, che preveda la possibilità di dare applicazione alla norma che prevede la facoltà per il tribunale di determinare con la decisione di confisca le somme spettanti per la liberazione degli immobili dai gravami, con il consenso dell'amministrazione e nei limiti delle risorse disponibili per tale finalità a legislazione vigente.
Infine, con riferimento all'emendamento 7.300, in merito al quale le Commissioni chiedono che la condizione ex articolo 81, quarto comma, della Costituzione, posta dalla Commissione bilancio con il precedente parere, venga riferita ad un diverso periodo della proposta emendativa, ritiene che tale richiesta possa senz'altro essere accolta, in quanto non incide sulla portata della condizione sotto il profilo finanziario.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con le osservazioni del relatore.

Rocco GIRLANDA (PdL), relatore, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione,
riesaminati gli emendamenti 4.301, 5.300 e 7.300 delle Commissioni riferiti al disegno di legge C. 3175-A, di conversione del decreto-legge n. 4 del 2010, recante istituzione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

sull'emendamento 4.301, con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
sopprimere la parte consequenziale (articolo 1-bis);
sull'emendamento 5.300, con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
apportare le seguenti modificazioni:
a) al secondo periodo, dopo le parole: «il tribunale può» aggiungere le seguenti parole:», con il consenso dell'amministrazione interessata,»;
b) aggiungere, in fine, le seguenti parole: «Le disposizioni di cui al secondo e terzo periodo trovano applicazione nei limiti delle risorse disponibili per tale finalità a legislazione vigente.»;
sull'emendamento 7.300, con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
al secondo periodo, dopo la parola «Qualora» inserire le seguenti: «non si sia rivelata possibile la cessione dell'intera azienda e».

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Conseguentemente, si intende revocato il parere riferito all'emendamento 7.300 ed il parere contrario riferito alla proposta emendativa 5.300, espressi in data 10 marzo 2010.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta di parere.

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 13.55.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 11 marzo 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 13.55.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero degli affari esteri.
Atto n. 192.

(Rilievi alla I Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione - Rilievi).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente e relatore, illustra lo schema di regolamento, che reca disposizioni relative all'organizzazione del Ministero degli affari esteri ed è adottato ai sensi dell'articolo 74 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112. Per quanto attiene ai profili finanziari della prevista riorganizzazione, rileva preliminarmente che il provvedimento in esame realizza una riorganizzazione dell'assetto strutturale di primo livello del Ministero degli affari esteri con una riduzione, da diciotto a tredici, del numero delle strutture dirigenziali di livello generale, più che aderente rispetto a quanto richiesto in merito dalla legge n. 296 del 2006 e dal decreto-legge n. 112 del 2008. Evidenzia, altresì, che il decreto-legge n. 112 del 2008 ha, inoltre, previsto la necessità di provvedere ad una corrispondente riduzione delle dotazioni organiche del personale con qualifica dirigenziale, ascrivendo a siffatte riduzioni effetti di risparmio sui saldi di fabbisogno e indebitamento netto nel triennio 2009-2011. In proposito, ricorda all'articolo 74, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 112 del 2008 sono state ascritte economie nette di spesa, pari a 6 milioni di euro per il 2009, a 12 milioni di euro per il 2010 e a 15 milioni di euro per il 2011 sui saldi di fabbisogno e indebitamento netto, con riferimento alla sola riduzione dei posti di dirigente di prima fascia. Nel segnalare che la stima, effettuata nella relazione tecnica allegata al decreto-legge, ha preso a riferimento i circa 600 posti esistenti presso la Presidenza del Consiglio, i Ministeri e le altre amministrazioni interessate, osserva che l'applicazione della misura determina una riduzione di centoventi posti, pari ad un risparmio annuo lordo di circa 30 milioni di euro, atteso che il costo medio di un dirigente di prima fascia è di circa 250.000 euro, compresi gli oneri riflessi a carico dello Stato. Segnala, infine, che nella relazione tecnica si prevedeva che ulteriori economie sarebbero derivate dalle altre misure di riorganizzazione previste dalla disposizione. A tale riguardo, rileva che il provvedimento in esame, all'articolo 10, recepisce la determinazione della pianta organica del Ministero effettuata con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2009, che ha provveduto a ridurre la dotazione organica del personale della carriera diplomatica - e non del personale dirigente in quanto tale - e all'articolo 11 ha rinviato ad un successivo provvedimento, da adottarsi entro due anni dall'entrata in vigore del regolamento in esame, l'adeguamento delle dotazioni organiche in misura corrispondente a quanto previsto dall'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008, in modo che - come affermato nella relazione tecnica

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- siano «pienamente conseguiti, a regime, risparmi derivanti dall'attuazione del medesimo articolo 74».
Rileva, inoltre, che effetti diretti di risparmio lordo, quantificati dalla relazione tecnica in 306.958 euro, sono, viceversa, associati dalla stessa relazione alla rimodulazione degli assetti organizzativi, che determina la soppressione di cinque uffici di livello dirigenziale generale e della relativa struttura e creazione di sette incarichi di Vice Direttore generale / Direttore centrale senza struttura, ed, in particolare, alle variazioni delle componenti retributive di posizione e di risultato previste per gli incarichi di vertice e di direzione derivanti dalle suddette rimodulazioni.
Reputa, pertanto, opportuno acquisire un chiarimento da parte del Governo in merito all'effettiva natura ed origine dei risparmi attesi dal provvedimento in esame, che sulla base di quanto prescritto dalla legge n. 296 del 2006 e dal decreto-legge n. 112 del 2008, dovrebbero derivare dalla soppressione di posizioni dirigenziali di prima fascia effettivamente ricoperte e dovrebbero quindi contribuire al raggiungimento dei complessivi obiettivi di risparmio ascritti alle predette disposizioni legislative. Considerato, inoltre, che non è stato possibile procedere ad un esame contestuale delle misure di attuazione dell'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008, in quanto lo schema di regolamento in esame riguarda esclusivamente l'Amministrazione degli affari esteri, andrebbe acquisito un chiarimento da parte del Governo circa l'effettiva possibilità che i risparmi previsti siano conseguiti integralmente.
In ogni caso, ritiene che, salva la necessità di una modifica di carattere formale, si possa esprimere sul provvedimento una valutazione favorevole.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI osserva che il provvedimento non presenta profili problematici di carattere finanziario.

Giancarlo GIORGETTI, presidente e relatore, formula, quindi, la seguente proposta di parere:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di regolamento in oggetto,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di regolamento e formula il seguente rilievo sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
all'articolo 2, comma 4, sostituire le parole: «senza oneri aggiuntivi» con le seguenti: «senza nuovi o maggiori oneri».

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con le valutazioni del presidente.

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 14.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 11 marzo 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

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5-02631 Toccafondi: Risorse destinate al sostegno delle scuole non statali per l'anno 2010.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo.

5-02632 Vannucci: Utilizzo delle risorse disponibili nei bilanci degli enti previdenziali e assistenziali per il finanziamento di investimenti nel sistema produttivo e infrastrutturale.

Massimo VANNUCCI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, ricordando che essa riprende temi già affrontati in atti di sindacato ispettivo e in atti di indirizzo presentati nella passata legislatura.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Massimo VANNUCCI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che si limita ad una ricostruzione della normativa vigente senza fornire alcuna indicazione in ordine alle risorse effettivamente disponibili nei bilanci degli enti previdenziali e assistenziali per il finanziamento di essenziali interventi volti all'innovazione del sistema produttivo ed infrastrutturale. Nel sottolineare come nell'attuale situazione di crisi economica si stia colpevolmente trascurando un importante canale di finanziamento di interventi infrastrutturali, osserva come sia essenziale approfondire la materia in esame, valutando anche la possibilità di approvare, nell'ambito della Commissione, uno specifico atto di indirizzo al riguardo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritenendo che le considerazioni del collega Vannucci siano meritevoli di un approfondimento, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.10.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 11 marzo 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.45.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo all'utilizzo delle disponibilità del Fondo di cui all'articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33.
Atto n. 195
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

Giancarlo GIORGETTI, presidente e relatore, evidenzia preliminarmente come il comma 250 dell'articolo 2 della legge finanziaria per il 2010, sulla base del quale è stato presentato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in esame, prevede che il riparto delle risorse di cui all'Elenco 1 avvenga con decreti da sottoporre al parere delle Commissioni competenti per i profili di carattere finanziario. Il Governo, ove non intenda conformarsi alle condizioni formulate dalle Commissioni, ritrasmette alle Camere gli schemi di decreto per i pareri definitivi delle Commissioni in questione. Tuttavia, la medesima disposizione di legge precisa che la ripartizione dell'importo relativo all'ultima voce dell'Elenco 1, relativa a particolari misure di valenza sociale e di riequilibrio socio economico, debba essere operata con un

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unico decreto, previo conforme parere delle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari. Lo schema di decreto oggi all'esame della Commissione provvede, invece, alla ripartizione di tutte le voci di spesa di cui all'Elenco 1, seppure accorpando nell'articolo 2 le voci di spesa relative all'ultima voce dell'Elenco 1. Ritiene pertanto che, in considerazione della particolare procedura parlamentare di esame prevista dalla richiamata disposizione di legge, nel parere dovrà essere previsto che il Governo provveda ad adottare un autonomo e distino decreto relativo esclusivamente alla ripartizione degli importi concernenti l'ultima voce dell'Elenco 1. Dichiara quindi di fare proprie le considerazioni contenute nella documentazione predisposta dagli uffici, riservandosi di sottoporre alla Commissione una proposta di parere nella seduta di martedì prossimo, nella quale ritiene che dovrà essere concluso l'esame del provvedimento.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia alla seduta di martedì 16 marzo il seguito dell'esame.

La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 11 marzo 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.50.

Misure straordinarie per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori.
Nuovo testo unificato C. 2100 e abb.
(Parere alla XI Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, illustra il nuovo testo unificato elaborato dalla Commissione lavoro, che reca misure straordinarie per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori. Per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione bilancio, segnala in primo luogo che l'articolo 1, modificando l'articolo 1 del decreto legislativo n. 80 del 1992, autorizza l'INPS, in via sperimentale per il triennio 2010-2012, a valere sulle risorse del Fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto, ad erogare ai dipendenti da imprese in situazione di particolare difficoltà economico-finanziaria le somme corrispondenti, in tutto o in parte, ai crediti di lavoro non corrisposti. A seguito dell'erogazione di tali somme, l'INPS subentra al lavoratore, a qualunque titolo nel rapporto di credito con l'impresa, limitatamente agli importi ad esso erogati. Ritiene che tale disposizione presenti taluni profili problematici, rispetto ai quali andrebbero acquisiti dati ed elementi di valutazione da parte del Governo. In primo luogo, segnala che a seguito dell'applicazione della disposizione in esame l'INPS, pur migliorando formalmente la propria situazione patrimoniale, sostiene immediatamente una spesa a fronte di crediti la cui riscossione risulta differita nel tempo e soggetta a margini di aleatorietà. Ritiene, in proposito, che di tali fattori occorre tenere conto al fine di valutare la sostenibilità degli interventi in esame, considerando le altre misure che gravano sul Fondo di garanzia. Osserva, poi, che la sostenibilità dell'intervento deve essere valutata verificando se sussista l'effettiva possibilità di garantire l'allineamento temporale tra il complesso delle prestazioni poste a carico del Fondo, per effetto della vigente normativa e della proposta in esame, e le fonti di finanziamento del medesimo previste a legislazione vigente. Ricorda che attualmente la legislazione vigente prevede l'obbligo di assicurare il pareggio della gestione del Fondo di garanzia del TFR, ricorrendo, se necessario, all'aumento dell'aliquota contributiva di finanziamento a carico dei datori di lavoro. Osserva, inoltre, che l'aumento

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delle prestazioni a carico del Fondo, recato dalla disposizione in esame, potrebbe rendere probabile il ricorso a tale aumento. Pertanto, qualora al contributo in esame si applichi il regime di deducibilità previsto per i contributi previdenziali obbligatori, la disposizione in esame potrebbe comportare una riduzione delle entrate fiscali. Rileva, infine, che la disposizione reca un aumento della dinamica della spesa a carico dell'INPS, non scontato nei saldi di finanza pubblica in quanto dipendente da una causale differente da quella istituzionalmente riconducibile al Fondo di garanzia del TFR, che potrebbe incidere sull'andamento effettivo dei saldi di fabbisogno e di indebitamento netto. Con riferimento all'articolo 2, che reca misure in favore dei collaboratori in regime di monocommittenza, ritiene che, al fine di valutare la compensatività tra le misure di maggiore spesa e quelle che determinano maggiori entrate contributive, andrebbero acquisiti i dati e di parametri necessari alla quantificazione del complesso degli effetti finanziari derivanti dalle disposizioni in esame. Sotto il profilo della conformità all'ordinamento contabile, rileva che non vengono espressamente indicati né la misura dell'onere, né le disposizioni da cui esso specificamente deriva. Inoltre, poiché la norma verte in materia di diritti, l'onere andrebbe configurato come previsione di spesa, corredato di un'apposita clausola di salvaguardia, ai sensi dell'articolo 17 della legge n. 196 del 2009.
In merito all'articolo 3, che reca disposizioni in materia di ammortizzatori sociali, rileva che la norma configura come facoltativa la concessione del trattamento di integrazione salariale per un periodo di settantotto settimane. Rileva, pertanto, che i relativi effetti finanziari sembrano contenibili nell'ambito dei limiti di spesa indicati, che sono pari a 304 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011 e a 54 milioni a decorrere dal 2012. Sul punto ritiene, comunque, opportuno acquisire l'avviso del Governo.
Quanto alle misure previdenziali in favore degli operai agricoli, disciplinate dall'articolo 4, segnala che la disposizione appare volta a rendere più celeri le procedure per la liquidazione delle prestazioni previdenziali ed assistenziali agli operai agricoli, in base alle giornate lavorate risultanti dagli elenchi nominativi in esame. Ritiene in proposito che la disposizione potrebbe comportare effetti negativi di cassa a carico dell'INPS soltanto qualora si determini un'accelerazione della spesa tale da incidere sulla distribuzione annuale della stessa. Anche su tale punto, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo.
Con riferimento, infine, all'articolo 5, che prevede l'istituzione di un Fondo di solidarietà per il settore delle assicurazioni, ritiene opportuno un chiarimento in merito al trattamento fiscale del contributo a carico delle imprese, al fine di escludere l'eventualità di una riduzione del gettito fiscale per l'applicazione di forme di deducibilità del contributo in esame.
Il sottosegretario Alberto GIORGETTI propone che la Commissione si limiti in questa sede a deliberare la richiesta al Governo di predisporre una relazione tecnica sul provvedimento in esame. Ritiene infatti, in considerazione della complessità dei relativi contenuti, che solo sulla base di tale relazione sarà possibile valutare adeguatamente la proposta di legge in esame.

Pier Paolo BARETTA (PD) nel rilevare come il Governo si sia riservato di esprimere le proprie valutazioni alla luce della predisposizione di un'apposita relazione tecnica, osserva come, nella giornata di ieri, le agenzie di stampa abbiano dato conto di una decisa stroncatura del provvedimento da parte del Ministero del lavoro e della Ragioneria generale dello Stato con specifico riferimento ai relativi profili finanziari. Inoltre, in data odierna, il Ministro Sacconi in una intervista ad un quotidiano nazionale, illustra la linea del Governo e spiega le ragioni che hanno indotto la Ragioneria generale dello Stato ad esprimere un avviso contrario riguardo al provvedimento in esame. Rileva peraltro

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come il relatore, con riferimento al tema più controverso del provvedimento, disciplinato dall'articolo 3, non abbia sollevato problemi di carattere finanziario. Al riguardo, osserva come tale articolo configuri il prolungamento del periodo massimo di fruizione della cassa integrazione guadagni alla stregua di una facoltà e non di un diritto soggettivo, al contrario di quanto sosterrebbe, secondo le anticipazioni a mezzo stampa, la Ragioneria generale dello Stato, ricorrendo all'argomento che utilizza ogniqualvolta deve bloccare una determinata disposizione. Ritiene conclusivamente che, anche alla luce dell'unanimità registratasi nella XI Commissione, la Commissione potrebbe esprimere un parere favorevole.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, ricorda di avere sollevato profili problematici relativi alla quantificazione e alla copertura degli articoli 1 e 2 e di avere inoltre manifestato qualche perplessità in merito all'articolo 3, che incrementa la durata del periodo massimo della Cassa integrazione guadagni ordinaria.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, osserva come, nella fattispecie, la Commissione potrebbe avvalersi dalla facoltà riconosciutagli dall'articolo 17, comma 5, della nuova legge di contabilità e finanza pubblica, prevedendo che il Governo predisponga la relazione tecnica entro un termine più breve di quello ordinario, di 30 giorni.

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene che la portata del provvedimento sia tale da non suscitare eccessive preoccupazioni, osservando come la Commissione potrebbe limitarsi ad introdurre nel testo alcune norme di salvaguardia relative ai profili finanziari. Rileva quindi come il Governo abbia costantemente seguito l'iter del provvedimento in Commissione di merito, salvo poi improvvisamente sollevare tutta una serie di problemi. Non crede che il quadro possa ritenersi modificato solo perché un'agenzia di stampa è venuta in possesso di un documento, corredato di cifre e di elementi di dettaglio, secondo il quale la Cassa integrazione guadagni non risulterebbe più uno strumento flessibile da utilizzare in base alle esigenze, ma un vero e proprio diritto soggettivo. Conclusivamente, ritiene che il Governo possa predisporre la relazione tecnica entro il fine settimana, consentendo alla Commissione di concludere l'esame del provvedimento.

Gioacchino ALFANO (PdL) fa presente che le agenzie di stampa, nella giornata di ieri, gli hanno chiesto conto di quanto stava accadendo in seguito alla diffusione di notizie circa il contenuto di una presunta nota della Ragioneria generale dello Stato. Osserva, in ogni caso, come la presentazione di una relazione tecnica possa consentire un esame approfondito di un provvedimento oggetto di grande attenzione da parte delle forze politiche e delle parti sociali. Ritiene che, a questo punto, in considerazione dell'imminente inizio della seduta dell'Assemblea, la Commissione debba aggiornare i propri lavori al termine dei lavori dell'Aula.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame al termine dei lavori delle Commissioni riunite V e XIV, che, come convenuto, saranno convocate al termine delle votazioni della seduta pomeridiana dell'Assemblea.

La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 18.10 alle 18.15.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 11 marzo 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 18.45.

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Misure straordinarie per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori.
Nuovo testo unificato C. 2100 e abb.
(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio - Richiesta di relazione tecnica ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo aveva sottolineato l'opportunità di poter disporre di una relazione tecnica sul provvedimento.

Il viceministro Giuseppe VEGAS conferma la necessità di elaborare una relazione tecnica.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede al rappresentante del Governo le ragioni per le quali non sia possibile disporre della relazione tecnica elaborata dalla Ragioneria generale dello Stato dei cui contenuti hanno dato conto gli organi di stampa nel pomeriggio di ieri.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede al vice ministro Vegas di chiarire se la nota elaborata dalla Ragioneria generale dello Stato di cui hanno parlato i giornali abbia le caratteristiche di una relazione tecnica ai sensi dell'articolo 17 della legge n. 196 del 2009.

Il viceministro Giuseppe VEGAS rileva che la redazione di una relazione tecnica richiede tempi congrui, precisando che allo stato non è stata elaborata la relazione tecnica sul testo in esame.

Pier Paolo BARETTA (PD), nel prendere atto, con soddisfazione, della precisazione del vice ministro Vegas in ordine alla inesistenza di una relazione tecnica, sottolinea, comunque, che per evidenti ragioni di carattere politico è assolutamente necessario che in tempi brevi sia elaborata una relazione tecnica conforme alle previsioni della legge di contabilità e finanza pubblica. Ricorda, infatti, che il nuovo testo unificato oggi all'esame della Commissione bilancio è il frutto di una elaborazione ampiamente condivisa nell'ambito della Commissione di merito, che lo ha approvato all'unanimità, sottolineando altresì che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede l'avvio dell'esame del provvedimento nella seduta del 15 marzo 2010.

Massimo VANNUCCI (PD) si dichiara sorpreso dall'atteggiamento del Governo, che finge di ignorare le notizie pubblicate nelle ultime ore dagli organi di stampa. A tale riguardo segnala che l'onorevole Cazzola, relatore sul provvedimento nella Commissione di merito, ha rilasciato oggi una dichiarazione nella quale pare ormai dare per scontata la conclusione negativa dell'iter del provvedimento, parlando di una storia parlamentare iniziata male, avviata a finire su un binario morto e deragliata in una guerra per errore tra Governo e maggioranza. Alla luce di tali osservazioni del relatore sul provvedimento nella Commissione di merito, si domanda se abbia ancora senso l'esame che è chiamata a svolgere la Commissione bilancio o se si tratti di una inutile perdita di tempo, sottolineando comunque come il mancato proseguimento dell'iter della proposta in esame impedirà il rafforzamento delle tutele per moltissimi lavoratori che al momento sono esposti alle gravi conseguenze della crisi economica.

Rolando NANNICINI (PD) evidenzia come il provvedimento in esame sia il frutto di un ampio lavoro svolto dalla Commissione lavoro, che, in modo apprezzabile, ha elaborato un testo sul quale si è registrata una unanime condivisione da parte dei gruppi. Ritiene, pertanto, che sarebbe un errore impedire il proseguimento del suo iter, rilevando che le disposizioni dell'articolo 1 e dell'articolo 3 del nuovo testo unificato consentirebbero di dare una risposta alle aspettative di migliaia di lavoratori che si trovano in situazioni di estrema difficoltà economica.

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Nel rilevare come sempre più spesso il Parlamento sia accusato di non saper trovare le soluzioni adeguate ai problemi della cittadinanza, sottolinea come il Governo, nel corso dell'esame della legge finanziaria per il 2010, ha dimostrato come si possano reperire ingenti risorse in tempi brevissimi. A tale riguardo, sottolinea come il Governo non abbia avuto problemi ad utilizzare con finalità di copertura oltre 3 miliardi di euro delle risorse destinate al trattamento di fine rapporto, mentre ora, nell'esame dell'articolo 1 del provvedimento, sembra dubitare della possibilità per l'INPS di erogare un ammontare assai più limitato di risorse a valere sul Fondo di garanzia sul trattamento di fine rapporto. Anche alla luce della rilevanza sociale del provvedimento, ritiene quindi necessario che il Governo provveda in tempi estremamente contenuti ad elaborare una relazione tecnica per verificare la quantificazione degli oneri recati dal provvedimento ed analizzare le coperture finanziarie individuate dalla Commissione lavoro.

Gioacchino ALFANO (PdL), auspica che possano presto intervenire riforme regolamentari che, anche al fine di dare attuazione alle disposizioni della nuova legge di contabilità e finanza pubblica, consentano di superare le imbarazzanti situazioni in cui troppo spesso si è trovata negli ultimi anni la Commissione bilancio. Rileva, infatti, che in molti casi la Commissione bilancio è chiamata a svolgere lo sgradevole compito di rallentare l'iter di provvedimenti le cui implicazioni finanziarie non sono state completamente valutate dalle Commissioni di merito. Con riferimento al provvedimento in esame, anche alla luce della programmazione dei lavori dell'Assemblea, ritiene che il Governo dovrebbe impegnarsi a predisporre una relazione tecnica entro il più breve termine possibile.

Amedeo CICCANTI (UdC) concorda sull'opportunità di richiedere al Governo la predisposizione di una relazione tecnica sul provvedimento, al fine di verificare la quantificazione degli oneri derivanti dalle diverse disposizioni del nuovo testo unificato e l'adeguatezza delle coperture finanziarie individuate, con particolare riferimento a quella contenuta nell'articolo 2. Al riguardo, sottolinea che la relazione tecnica rappresenta uno strumento neutrale a disposizione del Parlamento per verificare la quantificazione degli oneri recati dai provvedimenti che comportano conseguenze finanziarie, osservando, peraltro, che il Governo può comunque, in ogni momento, cooperare con il Parlamento individuando le opportune modifiche alle disposizioni suscettibili di determinare maggiori oneri o suggerendo modalità di copertura finanziaria integrative o alternative rispetto a quelle contenute nei testi elaborati in ambito parlamentare.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prendendo atto del dibattito svoltosi, ritiene che sia ragionevole richiedere una relazione tecnica sul nuovo testo unificato del provvedimento elaborato dalla Commissione lavoro, giudicando, peraltro, opportuno avvalersi delle innovazioni introdotte dalla nuova legge di contabilità e finanza pubblica, che, all'articolo 17, comma 5, prevede che la relazione tecnica debba essere trasmessa nel termine indicato dalle Commissioni parlamentari in relazione all'oggetto e alla programmazione dei lavori delle Camere. Pertanto, alla luce delle peculiarità dell'attuale situazione, ritiene che potrebbe considerarsi congruo indicare un termine di dieci giorni per la trasmissione della relazione tecnica sul provvedimento, rilevando come tale termine sarebbe sensibilmente inferiore a quello di trenta giorni fissato in via generale dal medesimo articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene che il termine indicato dal presidente Giorgetti sia troppo ampio, osservando che, ipotizzando la fissazione di un termine di dieci giorni per la trasmissione della relazione tecnica, questa dovrebbe essere trasmessa entro il 21 marzo, in una data, quindi, a ridosso delle prossime elezioni, nella quale

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con ogni probabilità non si terranno sedute della Camera.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prendendo atto dell'esigenza evidenziata dall'onorevole Baretta, propone, quindi di richiedere al Governo di predisporre una relazione tecnica sul provvedimento nel più breve tempo possibile e, comunque, entro il termine di giovedì 18 marzo 2010 avvertendo, tuttavia, che la Commissione bilancio si convocherà per il seguito dell'esame del provvedimento a partire dalla seduta di martedì 16 marzo 2010.

La Commissione delibera di richiedere al Governo la predisposizione di una relazione tecnica sul provvedimento ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, nel più breve tempo possibile e, comunque, entro il termine di giovedì 18 marzo 2010.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 19.20.