CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 marzo 2010
291.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 2 marzo 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.40.

Sui lavori della Commissione.

Valentina APREA, presidente, comunica che una rappresentanza della Commissione cultura, accompagnata dal dottor Roberto Grossi, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione MAXXI, ha svolto nella giornata odierna una visita al Museo MAXXI di Roma. Si è così avuta l'opportunità di visitare, in uno scenario unico, il Museo di Arte contemporanea del XXI secolo, che verrà inaugurato nell'ultima settimana di maggio. Sottolinea che si è trattato di un'iniziativa che ha consentito di completare il lavoro già svolto dalla Commissione cultura nella scorsa legislatura, con lo svolgimento dell'indagine

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conoscitiva sulle problematiche connesse al settore dell'arte figurativa italiana, con particolare riferimento alle condizioni della sua esistenza e sviluppo, nella quale erano stati seguiti i lavori del cantiere di costruzione del MAXXI. Ringrazia quindi gli uffici per avere organizzato la visita, ricordando che il rappresentante di Federculture si è impegnato a presentare il proprio rapporto in Commissione nel corso delle prossime settimane.

La Commissione prende atto.

Schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento, iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno 2010, relativo ai contributi da erogare ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 188.
(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, ricorda che l'articolo 32, commi 2 e 3, della legge n. 448 del 2001 (legge finanziaria per il 2002) ha dettato disposizioni volte al contenimento e alla razionalizzazione degli stanziamenti dello Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. In particolare, il comma 2 citato, rinviando all'apposita tabella 1 l'individuazione degli enti e organismi destinatari di contributi statali, dispone che gli importi siano iscritti in un'unica unità previsionale di base dello stato di previsione di ciascun Ministero interessato e che il riparto venga effettuato annualmente, entro il 31 gennaio, dal Ministro competente, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari. Il successivo comma 3 stabilisce che la dotazione delle UPB venga quantificata annualmente ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468. In relazione a tale previsione normativa, è stato istituito, nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, il nuovo capitolo 3670.
Ricorda, che fino all'esercizio finanziario 2007, nel capitolo citato sono confluiti, tra gli altri, i contributi ordinari e straordinari assegnati ad istituzioni culturali ai sensi, rispettivamente, degli articoli 1, 7 e 8 della legge n. 534 del 1996. La legge n. 534 del 1996, infatti, ha razionalizzato le diverse ipotesi di erogazione di contributi statali ad enti culturali prevedendo: all'articolo 1, la concessione di un contributo ordinario annuale alle istituzioni, in possesso di specifici requisiti, inserite in apposita tabella, emanata con decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali - previa espressione delle Commissioni parlamentari competenti -, della quale è previsto l'aggiornamento ogni tre anni, con la medesima procedura; all'articolo 7, la concessione di contributi straordinari - per singole iniziative di particolare interesse artistico e culturale o per l'esecuzione di programmi straordinari di ricerca - ad istituzioni culturali già destinatarie di contributo ai sensi dell'articolo 1; all'articolo 8, l'erogazione di contributi annuali ad istituzioni culturali non inserite nella tabella di cui all'articolo 1, ma in possesso di alcuni requisiti minimi. Successivamente, la legge finanziaria 2008, articolo 2, comma 396, ha previsto per i finanziamenti a tali istituzioni la costituzione di un apposito capitolo di bilancio. È stato, pertanto, istituito il nuovo capitolo 3671. Lo schema di decreto interministeriale in esame reca il riparto dei contributi, allocati sul capitolo 3670, da erogare nell'anno 2010 ad enti culturali. Sottolinea che la legge finanziaria per il 2010, legge n. 191 del 2009, ha determinato lo stanziamento complessivo per i capitoli 3670 e 3671 in 20,35 milioni di euro. Il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 30 dicembre 2009, recante ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base relative al bilancio di previsione per l'anno 2010, ha assegnato, quindi, euro 14.585.945 al capitolo 3670; tuttavia, la

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somma effettivamente disponibile per il 2010, al netto dell'accantonamento di euro 142.224 disposto dal Ministero dell'economia e delle finanze, è pari a euro 14.443.721. Rispetto allo stanziamento complessivamente disposto per il 2009, pari ad euro 14.585.532,75, si registra una diminuzione dello 0,97 per cento.
Osserva che la relazione illustrativa allo schema di decreto ricorda che nel 2009, per far fronte alla notevole decurtazione dello stanziamento rispetto al 2008, la Direzione generale per il bilancio, la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure del Ministero ha destinato la somma di euro 3.133.890,75 del capitolo 1321 ad incremento dei fondi stanziati sul capitolo 3670, euro 11.451.642; pertanto, la somma complessivamente disponibile per la ripartizione è risultata pari ad euro 14.585.532,75. Tale importo è stato ripartito, per la quota parte del capitolo 1321, con il decreto del direttore generale 25 settembre 2009 e, per lo stanziamento del capitolo 3670, con il decreto interministeriale 17 novembre 2009. La relazione illustrativa e la premessa allo schema di decreto in esame chiariscono che si è ritenuto di procedere alla ripartizione delle somme complessivamente disponibili per il 2010 applicando la medesima decurtazione dello 0,97 per cento ai contributi assegnati per il 2009 a ciascun organismo finanziato. Evidenzia quindi che le sottoripartizioni degli importi assegnati complessivamente ad Associazione Reggio Parma Festival, Fondazione Festival Pucciniano e Associazione Centro Europeo di Toscolano, nonché delle somme destinate nell'insieme a Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro, Associazione Ferrara Musica e Fondazione Ravenna Manifestazioni, sono recate solo dalla relazione illustrativa. Per completezza di informazione, ricorda, altresì, che, con riferimento al riparto dei contributi per l'anno 2009, la Commissione cultura della Camera aveva evidenziato, in particolare, la necessità di specificare la sottoripartizione dei fondi anche in relazione ad altre tipologie di contributo. Al riguardo, evidenzia che il rappresentante del Governo aveva rilevato come la difficoltà di identificare, già in sede di decreto di riparto, tutti i soggetti beneficiari, derivasse, in parte, dal fatto che la valutazione delle domande di contributo da parte dei competenti Uffici del Ministero fosse ancora in fase istruttoria, in parte dalla circostanza che i termini di scadenza per la richiesta di contributo non fossero i medesimi per tutte le categorie di enti. Conseguentemente, la Commissione cultura aveva espresso - all'unanimità - parere favorevole sullo schema di decreto di riparto per l'anno 2009, subordinatamente - tra l'altro - alle seguenti condizioni: uniformare i termini di scadenza previsti per la richiesta dei contributi; rivedere i termini stabiliti dall'amministrazione per la valutazione delle richieste stesse. Constata con rammarico che nessuna delle due condizioni poste nel parere espresso lo scorso anno dalla Commissione all'unanimità è stata recepita dal Governo. Ritiene il fatto disdicevole, non rispettoso delle prerogative della Commissione e auspica quindi che il Governo possa fornire spiegazioni in merito. Sulla formulazione del testo, segnala infine la presenza di un refuso nella premessa del decreto, relativo agli estremi della legge finanziaria 2010, «legge 23 dicembre 2009, n. 191», e non «legge 23 dicembre 2009, n. 203». Si riserva in conclusione di presentare una proposta di parere nel seguito dell'esame.

Valentina APREA, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.50, è ripresa alle 15.05.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO esprime forti perplessità circa il fatto che sono presenti in Commissione solo pochissimi membri della maggioranza, mentre invece l'opposizione è presente con un numero nutrito di componenti.

Valentina APREA, presidente, ricorda che la giornata odierna prevedeva solo l'avvio dell'esame del provvedimento, essendone

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già previsto per la seduta di domani il seguito con la votazione della proposta di parere che il relatore si è riservato di presentare.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO ribadisce che i gruppi dell'opposizione sono comunque presenti con un numero di rappresentanti adeguato. Stigmatizza inoltre l'assenza in Commissione del rappresentante del gruppo Pdl, di cui auspica una maggiore presenza ai lavori parlamentari.
Ricorda nel merito che lo schema di decreto interministeriale in esame, da adottare sulla base di quanto previsto dall'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, legge finanziaria per il 2002, reca la ripartizione dei contributi da erogare nell'anno 2010 ad enti culturali da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, allocati sul capitolo 3670. Dalla relazione inviata alle competenti Commissioni parlamentari con allegato lo schema di decreto interministeriale, si evince che la decurtazione dello 0,97 per cento, circa, dello stanziamento 2010 del capitolo 3670 rispetto alla somma disponibile per il 2009 è stata applicata equamente sugli importi approvati dalle Commissioni medesime in data 26 maggio e 11 giugno 2009. Ritiene utile rammentare che in occasione della discussione sul medesimo decreto interministeriale concernente la ripartizione dei contributi da erogare nell'anno 2009, svoltasi nel maggio 2009, la VII Commissione, nel formulare le proprie osservazioni, aveva lamentato la mancata individuazione dei destinatari e la non uniformità delle scadenze delle richieste di contributo per alcune voci della ripartizione. In particolare si segnalava l'esigenza che il Governo fornisse indicazione dei singoli enti destinatari dei contributi. Precisa che i medesimi soggetti beneficiari sono presenti anche nel decreto interministeriale per il riparto degli stanziamenti riferiti all'anno 2010 oggetto del parere che la Commissione VII si accinge ad emettere nel corso delle prossime sedute e cioè: Enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi; archivi privati di notevole interesse storico, nonché per gli archivi appartenenti ad enti ecclesiastici e ad istituti o associazioni di culto; convegni ed Edizioni Nazionali, con esclusione di quelle rientranti nell'ambito delle specifiche competenze della Consulta dei Comitati Nazionali di cui alla legge n. 420 del 1997; premi e sovvenzioni per scrittori, editori, librai, grafici, traduttori del libro italiano in lingua straniera, associazioni culturali; funzionamento di biblioteche non statali con esclusione di quelle di competenza regionali.
Specifica altresì che gli enti di cui alla prima voce della ripartizione sono tutti quelli elencati all'articolo 2 dello schema di decreto, ad eccezione di quelli che ricevono contributi per le seguenti tre voci: convegni ed Edizioni Nazionali, con esclusione di quelle rientranti nell'ambito delle specifiche competenze della Consulta dei Comitati Nazionali di cui alla legge n. 420 del 1997; premi e sovvenzioni per scrittori, editori, librai, grafici, traduttori del libro italiano in lingua straniera, associazioni culturali; funzionamento di biblioteche non statali con esclusione di quelle di competenza regionale, per i quali, nell'ipotesi di una rinnovata richiesta di chiarimento da parte della Commissione VII nei medesimi termini già prospettati nel corso della discussione svoltasi nell'anno 2009, occorre far presente che, anche in presenza di un termine unico di scadenza delle domande, anticipato magari al 31 gennaio di ogni anno, non sarebbe possibile individuare immediatamente i destinatari dei contributi per allegarli alla relazione che si trasmette alle Commissioni parlamentari. L'invio della relazione, infatti, costituisce una delle prime attività della lunga procedura prevista per la ripartizione dello stanziamento del capitolo 3670 e le suddette domande vanno esaminate da apposite Commissioni, i cui lavori non si esauriscono in un'unica riunione. Precisa che le medesime considerazioni valgono per gli enti previsti dall'articolo 1 dello schema di decreto in esame: Archivi privati di notevole interesse

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storico, nonché per gli archivi appartenenti ad enti ecclesiastici e ad istituti o associazioni di culto.

Paola GOISIS (LNP), con riferimento alla presunta assenza di deputati della maggioranza lamentata dal sottosegretario Giro, ritiene necessario sottolineare che sono presenti alla seduta odierna i deputati più rappresentativi della maggioranza che assicurano costantemente la propria presenza ai lavori della Commissione.

Valentina APREA, presidente, ribadisce che in Commissione, come sempre, è assicurata ampiamente la presenza necessaria dei deputati dei gruppi di maggioranza e di minoranza, in relazione ai lavori previsti. Tiene ad aggiungere che nel corso della mattina, a partire dalle ore 11 e fino oltre le ore 13, un nutrito gruppo di membri della Commissione, alcuni dei quali proprio della maggioranza, è stato impegnato anche nella visita al MAXXI.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 2 marzo 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.50.

Disposizioni per la promozione del diritto alla formazione e allo sviluppo professionale.
Nuovo testo unificato C. 1079 Bobba e abbinate.
(Parere alla XI Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, ricorda che il testo unificato in esame contiene disposizioni per la promozione del diritto alla formazione e allo sviluppo professionale. L'articolo 1 attribuisce una delega al Governo per l'adozione, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di uno o più decreti legislativi recanti, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, norme finalizzate a riconoscere e disciplinare il diritto dei lavoratori all'apprendimento e alla formazione. Sulla base dei principi e criteri direttivi previsti per l'esercizio della delega, i decreti legislativi delegati dovranno, ai sensi della lettera a), affermare il diritto individuale alla formazione e allo sviluppo professionale, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze della persona, nel quadro di una politica attiva del lavoro. In particolare, sono previste, nell'ambito della lettera a) le seguenti misure, che riguardano direttamente le competenze della Commissione: la promozione di tirocini formativi in Italia e all'estero da parte delle istituzioni scolastiche, universitarie e di formazione professionale; il coordinamento delle banche dati predisposte dalle scuole secondarie di secondo grado, dalle università e dai loro consorzi, da altre strutture pubbliche, dagli enti bilaterali, dalle agenzie formative accreditate dalle regioni, dagli enti di cui alla legge 14 febbraio 1987, n. 40, e successive modificazioni, e dai soggetti privati di intermediazione nel mercato del lavoro, allo scopo di consentire un più efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ricorda che la successiva lettera b), che riguarda altresì le competenze della Commissione cultura, prevede, inoltre, di definire gli standard di prestazione che devono essere garantiti nell'erogazione dei servizi attraverso i quali i cittadini possono esercitare il proprio diritto alla formazione e allo sviluppo professionale, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, riconoscendo alle regioni il compito di disciplinare tali servizi. In base alle lettere c) e d), dovranno altresì essere riordinati, estesi ed armonizzati i permessi riconosciuti ai lavoratori per l'esercizio del

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diritto allo studio, con la possibilità di avvalersi dei permessi anche ai soggetti titolari di rapporti di collaborazione a progetto. La lettera e) prevede invece l'adozione di norme volte all'ulteriore attuazione ed al monitoraggio degli effetti delle disposizioni concernenti l'obbligo di condizionare l'erogazione dei trattamenti di cassa integrazione straordinaria e di mobilità alla partecipazione a programmi di formazione e di riconversione professionale coerenti con le esigenze dei processi produttivi. La lettera f) riconosce quindi priorità, anche sul piano dei finanziamenti, alle iniziative formative che si svolgono all'interno dei luoghi di lavoro tramite le istituzioni bilaterali e gli enti privati gestori di attività formative, nonché a quelle volte a promuovere il reinserimento dei soggetti disoccupati di lunga durata; a qualificare le figure professionali meno qualificate; a favorire e sostenere l'occupabilità dei lavoratori ultraquarantacinquenni, delle donne che ritornano al lavoro dopo un periodo di assenza per maternità e dei giovani in stato di disoccupazione di lunga durata o che si trovino in particolari condizioni di disagio, disabilità o di detenzione e post-detenzione.
Sottolinea, altresì, che la lettera g) riconosce il diritto all'aggiornamento professionale dei quadri e dei dirigenti, mentre le lettere h) e i) stabiliscono il coordinamento dei piani formativi aziendali, finanziati con risorse pubbliche con la programmazione provinciale e regionale, la predisposizione di percorsi formativi finalizzati all'assunzione di non meno del 50 per cento dei corsisti, per almeno tre anni, da parte delle aziende partner, e la predisposizione di una procedura di certificazione degli esiti dei percorsi formativi e delle esperienze di formazione. La lettera l) richiede di disciplinare le linee di indirizzo per avviare politiche attive in favore di soggetti titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla relativa Gestione separata, nonché dei soggetti che esercitano abitualmente un'attività di lavoro autonomo, prevedendo il riconoscimento professionale e la certificazione delle competenze acquisite, nonché la definizione di offerte formative e di aggiornamento professionale dedicate e specifiche. Aggiunge che la lettera m) prevede la sostanziale integrazione tra i sistemi educativi e formativi e il mercato del lavoro, valorizzando modelli di apprendimento come il contratto di apprendistato, mentre la lettera n), che riguarda le competenze della VII Commissione, stabilisce che al fine di dare attuazione all'articolo 50 del decreto-legislativo n. 276 del 2003, siano promossi percorsi di alta formazione in collaborazione con le parti sociali.
Sottolinea ancora che la lettera o) prevede la valorizzazione dell'uso di nuove tecnologie e delle iniziative di formazione a distanza, nonché l'utilizzo di metodologie flessibili e personalizzate per favorire la formazione nelle imprese di minori dimensioni; la lettera p) prevede l'introduzione della deducibilità delle spese documentate e attinenti al profilo professionale dell'interessato sostenute per la partecipazione e la frequenza di attività formative e di apprendimento, entro un limite di 5.000 euro nell'arco di un biennio, fruibile per un massimo di due volte nell'arco di un decennio; la lettera q) intende promuovere l'adozione di misure di sostegno, anche sotto forma di borse di studio, voucher individuali, prestiti agevolati, sostegno all'offerta pubblica di istruzione e di formazione, mentre la lettera r) incentiva lo strumento della formazione professionale, con particolare attenzione al settore dei mestieri d'arte; la lettera s) è volta alla semplificazione delle procedure burocratiche, amministrative e di rendicontazione dei piani finanziati con contributi pubblici, orientando la valutazione su criteri di efficienza e di efficacia della formazione in relazione agli obiettivi; la lettera t) valorizza il ruolo e i compiti dei fondi interprofessionali, mentre la successiva lettera u) prevede di sperimentare iniziative di formazione professionale e di apprendimento a favore dei lavoratori stagionali e intermittenti. Aggiunge che la lettera v) intende assicurare che i sistemi

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di offerta regionali siano organizzati anche con il concorso degli enti privati gestori di attività formative, mentre la lettera z) è volta a garantire interventi di formazione professionale, con particolare riferimento alle regioni comprese nell'Obiettivo 1 dei fondi strutturali comunitari di sostegno, per assicurare il rispetto dell'obbligo formativo di cui all'articolo 1 del decreto legislativo n. 76 del 2005. Le lettere aa) e bb) prevedono quindi la definizione di un Piano triennale di azione nazionale per la formazione professionale continua, assicurando che siano garantiti i medesimi standard qualitativi sull'intero territorio nazionale, nonché il monitoraggio sui risultati ottenuti delle Regioni, con particolare attenzione a quelle comprese nell'Obiettivo 1, nell'esercizio dei poteri e delle funzioni in materia di formazione professionale loro affidati.
Ricorda infine che l'articolo 2, comma 1, definisce la procedura per l'adozione dei decreti legislativi, prevedendo che essi siano deliberati dal Consiglio dei Ministri, sentite la Conferenza unificata e le organizzazioni maggiormente rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro, e siano successivamente sottoposti al parere delle competenti Commissioni parlamentari. I successivi commi 2 e 3 del medesimo articolo consentono l'emanazione di disposizioni correttive e integrative dei decreti legislativi adottai ai sensi della delega di cui all'articolo 1, nel rispetto dei medesimi princìpi e criteri direttivi, nonché l'emanazione delle norme eventualmente occorrenti per il coordinamento dei decreti legislativi adottati con le altre leggi dello Stato e per l'abrogazione delle norme divenute incompatibili.
Si riserva, in conclusione, di presentare una proposta di parere nel seguito dell'esame.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 2 marzo 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 15.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame della Comunicazione della Commissione europea, recante «Dialogo università-imprese» (COM(2009)158 def.).
(Deliberazione di variazione del programma e di una proroga del termine).

Valentina APREA, presidente, avverte che è pervenuta l'autorizzazione del Presidente della Camera all'integrazione del programma ed alla proroga del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva Sulla Comunicazione della Commissione europea recante «Dialogo università-imprese» (COM(2009)158 def.), deliberata nella riunione dell'ufficio di presidenza del 24 febbraio 2010.
Sulla base di tali presupposti, propone quindi di deliberare l'integrazione del programma con le audizioni di rappresentanti del Parlamento europeo e la proroga del termine per la conclusione dell'indagine alla fine del mese di marzo 2010.

La Commissione delibera quindi l'integrazione del programma con l'audizione di rappresentanti del Parlamento europeo e la proroga del termine per la conclusione dell'indagine alla fine del mese di marzo 2010.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame degli atti comunitari Libro verde «Promuovere la modalità dei giovani per l'apprendimento (COM(2009)329 def.) e Relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Consiglio delle Regioni «Relazione sui progressi in tema di certificazione della qualità nell'istruzione superiore» (COM(2009) 487 def.).
(Deliberazione di una proroga del termine).

Valentina APREA, presidente, avverte che è pervenuta l'autorizzazione del Presidente

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della Camera alla proroga del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva Sul Libro verde «Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento (COM(2009)329 def.) e sulla Relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Consiglio delle Regioni «Relazione sui progressi in tema di certificazione della qualità nell'istruzione superiore» (COM(2009)487 def.), deliberata nella riunione dell'Ufficio di Presidenza del 24 febbraio 2010.
Sulla base di tali presupposti, propone quindi di deliberare la proroga del termine per la conclusione dell'indagine alla fine del mese di marzo 2010.

La Commissione delibera quindi la proroga del termine per la conclusione dell'indagine alla fine del mese di marzo 2010.

Elena CENTEMERO (PdL) rileva che la proroga in oggetto si è resa necessaria per poter completare il ciclo delle audizioni dei soggetti previsti dal programma dell'indagine, tra i quali i rappresentanti al Parlamento europeo. Ricorda che l'indagine è finalizzata all'acquisizione di elementi utili di conoscenza per l'espressione di una decisione da sottoporre al Governo, in vista della riunione del prossimo Consiglio europeo che avrà luogo il 22 marzo prossimo. Ritiene comunque opportuno tenere conto delle interessanti indicazioni emerse, finora, nel parere che le Commissioni V e XIV esprimeranno sul Documento di lavoro della Commissione europea sulla futura Strategia Ue 2020 (COM (2009/647def.) già nel corso della prossima settimana.

Emerenzio BARBIERI (PdL), pur condividendo la proroga del termine per la conclusione delle indagini in oggetto, tiene a sottolineare che aveva già evidenziato, al momento della loro delibera da parte della Commissione, l'esiguità del termine inizialmente stabilito per la conclusione.

Manuela GHIZZONI (PD) rileva che, a seguito della decisione di audire i rappresentanti al Parlamento europeo, si è dovuto tenere conto della data della relativa audizione per la conclusione dell'indagine conoscitiva.

Valentina APREA, presidente, sottolinea l'importanza di completare le indagini conoscitive con le audizioni indicate, in tempo utile per esprimere la posizione della Commissione cultura al Governo, anche prima della prossima riunione del Consiglio europeo. In ogni caso, gli elementi emersi potranno essere utili anche ai fini dell'esame indicato dalla collega Centemero.

La seduta termina alle 15.05.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 2 marzo 2010.

Nuove norme in materia di disturbi specifici d'apprendimento.
Nuovo testo C. 2459, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, C. 479 Anna Teresa Formisano, C. 994 Ghizzoni e C. 1001 Angela Napoli.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.15 alle 15.30.