CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 febbraio 2010
287.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 24 febbraio 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Michelino Davico.

La seduta comincia alle 8.40.

Legge comunitaria 2009.
C. 2449-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 16 febbraio 2010.

Angelo ZUCCHI (PD) chiede come si intenda procedere nei lavori, constatando anche l'assenza del relatore.

Paolo RUSSO, presidente, comunica che il Gruppo del PdL ha chiesto la riapertura del termine per la presentazione degli emendamenti, già fissato per lo scorso 17 febbraio. Ritiene pertanto che l'indicazione del nuovo termine possa essere rinviata all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, e che la Commissione possa ora procedere nel dibattito, ove vi siano richieste di intervento.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene che l'atteggiamento della maggioranza sia sorprendente e poco rispettoso dei lavori della Commissione. Infatti, i deputati del Gruppo del PdL, oggi assenti, avrebbero

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ben potuto avanzare la richiesta di riapertura del termine per gli emendamenti direttamente e non per il tramite del Presidente. In ogni caso, sottolinea che il disegno di legge comunitaria, ormai alla seconda lettura della Camera, non sembra richiedere ulteriori approfondimenti per la parte di competenza della Commissione. La modifica di maggior rilievo apportata dal Senato riguarda infatti l'articolo 43, sulla caccia, che evidentemente crea tali difficoltà alla maggioranza da indurla ad un atteggiamento dilatorio, finalizzato a rinviare ogni decisione a dopo lo svolgimento delle elezioni regionali, allo scopo di evitare fratture politiche nel corso della competizione elettorale.
Nel merito, l'articolo 43 - che altera sostanzialmente l'equilibrio realizzato dalla legge n. 157 del 1992 tra le contrastanti esigenze del mondo venatorio, di quello ambientalistico e di quello agricolo - costituisce un ulteriore tentativo di aggirare le difficoltà connesse all'iter presso il Senato dei progetti di riforma complessiva della legge n. 157, utilizzando ogni occasione per inserire disposizioni che ne sgretolano l'impianto. Inoltre, quelle stesse difficoltà impediscono di fatto, anche alla Camera, di affrontare il tema dei danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura, che appare invece prioritario.
In conclusione, il Gruppo del PD esprime la sua contrarietà e le sue preoccupazioni per questo modo di procedere, che appare quanto meno poco serio, e auspica che si crei la possibilità di discutere delle questioni prioritarie, che potrebbero avere un iter più veloce.

Paolo RUSSO, presidente, osserva che il modo di procedere del Senato sulla materia della caccia appare peraltro scarsamente produttivo di risultati.

Carlo NOLA (PdL), premesso che numerosi deputati del PdL sono oggi assenti per motivi di salute, sottolinea che sull'articolo 43 si confrontano concezioni divergenti, tra chi lo ritiene un escamotage per incidere sul calendario venatorio e chi lo ritiene invece ispirato ad esigenze meritevoli di considerazione. A suo giudizio, vi è pertanto l'esigenza di trovare un punto di mediazione, che consenta di dare una risposta alle esigenze rappresentate senza alterare l'impianto della legge n. 157. A questo tentativo di mediazione è dovuta la richiesta del suo gruppo di riaprire il termine per la presentazione degli emendamenti. Al riguardo, auspica che si possa elaborare un testo ampiamente condiviso ed eventualmente sottoscritto da tutti gruppi, come spesso accade in Commissione Agricoltura.

Antonio BORGHESI (IdV) osserva che l'istituto della sostituzione dei deputati impossibilitati a partecipare alle sedute delle Commissioni parlamentari è previsto dal Regolamento e pertanto non può essere giustificato in ogni caso un vuoto nelle file della maggioranza. Egli stesso, infatti, sostituisce un deputato oggi assente.
Per quanto riguarda, poi, la proposta di riapertura dei termini per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge comunitaria, ritiene che essa abbia natura meramente dilatoria e quindi non debba essere appoggiata dall'opposizione.

Susanna CENNI (PD), premesso che l'orientamento annunciato dal relatore della maggioranza era condivisibile, sottolinea che il suo Gruppo non può accettare una riapertura dei termini per la presentazione degli emendamenti che prelude ad una diversa soluzione di merito. Chiede pertanto che si proceda all'esame e alla votazione degli emendamenti già presentati.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) manifesta contrarietà rispetto all'ipotesi di rinviare la votazione degli emendamenti, come proposto dal presidente della Commissione, in quanto si andrebbe nell'imminenza della consultazione elettorale. Ricorda inoltre che, come accaduto in occasione del precedente disegno di legge comunitaria, il testo approvato al Senato è palesemente contraddittorio rispetto alle richieste avanzate in sede europea.

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Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, rileva preliminarmente che il contenuto della legge comunitaria, per la parte modificata dall'altro ramo del Parlamento, non si limita al solo articolo 43, ma investe anche altre questioni rilevanti, tra le quali il controllo sull'attività della pesca, oggetto dell'articolo 26.
Rileva quindi che l'articolo 43, come licenziato al Senato, non potrà, a suo avviso, essere accolto alla Camera poiché ciò contraddirebbe suoi precedenti pronunciamenti; inoltre, esso altera l'equilibrio importante fra le diverse istanze realizzato con la legge n. 157 del 1992.
Osserva poi che il recepimento della direttiva sulla protezione degli uccelli non rappresenta un fatto oggettivo, meramente tecnico, come è testimoniato dalla presentazione di numerosi emendamenti all'articolo 43, anche da parte della maggioranza. Appare in ogni caso evidente che sulla materia si sono messi in moto gli opposti estremismi, cioè coloro che intendono alimentare i contrasti più che ricercare soluzioni condivise e che sono presenti trasversalmente in tutte le forze politiche. Al contrario, anche sulla base dei contatti che ha avuto con tutti i soggetti che lo hanno chiesto, ritiene che esistano i margini per elaborare un testo che consenta di recepire la direttiva senza alterare l'equilibrio stabilito dalla legge vigente e che quindi possa essere ampiamente condiviso. Preannuncia peraltro che, se questo tentativo non dovesse riuscire, egli ritiene necessario stralciare l'articolo 43 dal disegno di legge. Tuttavia, sarebbe preferibile - e costituirebbe atto di responsabilità da parte dei gruppi - cercare una composizione tra gli interessi contrapposti per trovare finalmente una soluzione soddisfacente per tutti, che consenta di chiudere una questione da tempo aperta.
Pertanto, anche se il relatore può presentare emendamenti oltre il termine, ritiene che la riapertura dei termini per la presentazione degli emendamenti potrebbe essere utile alla formulazione di proposte da parte dei gruppi.

Paolo RUSSO, presidente, sentite le considerazioni del relatore, ritiene che si possa investire l'ufficio di presidenza della Commissione della valutazione sulla riapertura dei termini per la presentazione degli emendamenti.

Susanna CENNI (PD) chiede chiarimenti sulla reale posizione della maggioranza, avendo notato diversità di vedute tra il relatore e l'onorevole Nola.

Paolo RUSSO, presidente, ritiene doveroso ricordare che, al di là delle posizioni dei singoli, la Commissione ha avuto modo di esprimere una posizione largamente condivisa sull'argomento in una molteplicità di occasioni.

Basilio CATANOSO (PdL), nel ringraziare il relatore per lo sforzo equilibrato che ha profuso al fine di addivenire ad una soluzione condivisa, rammenta che non si sta iniziando ora una discussione sulla materia, ma si sta cercando di rimediare ancora una volta ad una norma approvata in modo del tutto inappropriato dal Senato. A suo giudizio, occorre pertanto dare subito un segnale nella direzione dello stralcio dell'articolo 43. Fermo restando che un'eventuale approvazione di tale articolo potrebbe aprire la strada ad un referendum abrogativo, risolvendo auspicabilmente una volta per tutte la questione della caccia, sottolinea - anche per fugare i dubbi dell'opposizione - che non vi è alcun problema connesso alla campagna elettorale, in quanto non vi è l'intenzione di approvare il testo del Senato. Ribadisce pertanto l'esigenza di affrontare subito l'articolo 43: una volta riportata la questione sui giusti binari, si potrà poi anche arrivare alla riforma della legge n. 157, eventualmente a partire dal tema dei danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura.

Paolo RUSSO, presidente, osserva che il percorso indicato dal deputato Catanoso ostacolerebbe quello prefigurato dal relatore. Sottolinea in ogni caso che alla base della richiesta di riapertura dei termini

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per gli emendamenti non vi è un desiderio dilatorio, in qualche modo legato alla vicenda elettorale, quanto piuttosto l'esigenza di compiere quello che appare come un necessario approfondimento; non nasconde tuttavia che effettivamente la campagna elettorale rende ogni tentativo di mediazione più difficile.

Luciano AGOSTINI (PD) osserva che, senza una esplicitazione delle differenti posizioni esistenti all'interno della maggioranza, la discussione appare incomprensibile. In ogni caso, qualora la maggioranza volesse ripristinare il punto di equilibrio tra i diversi interessi contrapposti rappresentato dalla legge n. 157, come prefigurato dal relatore, l'opposizione non potrebbe che essere d'accordo. Invita pertanto la maggioranza ad operare una sintesi politica al di là delle contraddizioni e delle trasversalità che si muovono attorno a questo provvedimento, con effetto immediato e senza rinvii che, senza garanzie sulle posizioni politiche, appare pericoloso.

Angelo ZUCCHI (PD) manifesta apprezzamento per il tentativo di ricomposizione del relatore al fine di raggiungere un ulteriore punto di equilibrio. Osserva però che le basi su cui il relatore ha formulato la sua proposta appaiono ancora incerte, visto che la maggioranza non si è finora pronunciata chiaramente, anche per le numerose assenze nelle sue fila. Osserva pertanto che l'adesione alla proposta di rinvio costituirebbe per l'opposizione un mero atto di fede, essendo non sufficientemente chiaro lo scenario politico in cui il tentativo del relatore potrà realizzarsi. In tal senso, il suo Gruppo prende atto dell'eventuale rinvio del termine per la presentazione degli emendamenti, che subisce, in quanto è presente e disponibile a votare gli emendamenti sin dalla seduta odierna.

Paolo RUSSO, presidente, nel dare atto ai gruppi di opposizione di essere stati più presenti della maggioranza ai lavori della Commissione, sia nella giornata odierna che nei giorni passati, fa presente che non si può non tener conto delle considerazioni del relatore Gottardo, alle quali i gruppi di maggioranza aderiscono. Conseguentemente, avverte che la valutazione sulla riapertura dei termini per la presentazione degli emendamenti sarà rimessa all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocato nella giornata odierna. Rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.10.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 24 febbraio 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Michelino Davico.

La seduta comincia alle 9.10.

Schema di decreto legislativo recante la tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini.
Atto n. 182.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato nella seduta dell'11 febbraio 2010.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella precedente seduta era stato convenuto che il relatore prendesse gli opportuni contatti con i gruppi al fine di elaborare una proposta di parere.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL), relatore, ritiene opportuno, anche alla luce dei contatti intercorsi con i gruppi, rinviare il seguito dell'esame per consentire un'ulteriore valutazione sulla bozza di parere predisposta.

Massimo FIORIO (PD) si domanda per quali ragioni la Commissione non possa esprimere il parere nella giornata di oggi.

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Sebastiano FOGLIATO (LNP) osserva che la proposta di parere potrebbe essere ulteriormente integrata anche alla luce degli elementi acquisiti nel corso dell'audizione svoltasi nella giornata di ieri.

Susanna CENNI (PD) rivendica alla sua parte politica il merito di aver chiesto espressamente che si procedesse ad audizioni, senza le quali il provvedimento sarebbe stato definito presumibilmente senza alcuna discussione. Apprezza in questo senso il riconoscimento proveniente dal deputato Fogliato.

Massimo FIORIO (PD) desidera rimarcare che i deputati della maggioranza sono stati pressoché assenti alle audizioni svolte sulla materia.

Paolo RUSSO, presidente, fa presente che, essendo il termine per l'espressione del parere scaduto nella giornata di ieri, la Commissione, acquisita la disponibilità del Governo, dovrà in ogni caso esprimersi nelle prossime sedute.

Il sottosegretario Michelino DAVICO prende atto dell'esigenza manifestata dalla Commissione.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo per il riordino della normativa sui fertilizzanti.
Atto n. 184.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

Carlo NOLA (PdL), relatore, fa presente che lo schema di decreto legislativo in esame è volto a superare la procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea nei confronti dello Stato italiano a seguito del mancato adempimento alla procedura di notifica di cui alla direttiva 98/34/CE, che prevede l'obbligo dell'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche. La procedura di infrazione attiene all'adozione del decreto legislativo n. 217 del 2006, contenente la disciplina in materia di fertilizzanti, che ha adeguato la normativa nazionale a quella comunitaria (regolamento CE 2003/2003). La procedura concordata a livello comunitario per ovviare all'infrazione consiste nell'emanazione di un nuovo decreto legislativo con la contestuale abrogazione del citato decreto legislativo n. 217 del 2006. Al riguardo, l'articolo 13 della legge 7 luglio 2009, n. 88 (legge comunitaria 2008) ha previsto una specifica delega al Governo per il riordino e la revisione della disciplina in materia di fertilizzanti.
Sottolinea pertanto in maniera particolare l'importanza di procedere alla notifica e al recepimento della normativa comunitaria in materia di fertilizzanti al fine di poter consentire la circolazione degli stessi in tutti Paesi con la marchiatura CE. Osserva inoltre che il decreto in oggetto ricalca quasi perfettamente il precedente decreto legislativo n. 217 del 2006, risultato carente sotto il punto di vista procedurale, al quale sono apportate limitate modifiche.
Per quanto attiene al contenuto, rileva che le disposizioni dello schema in esame sono dirette a regolamentare la produzione dei fertilizzanti ed a sanzionarne amministrativamente la commercializzazione non conforme alle disposizioni del regolamento (CE) n. 2003/2003.
Più nello specifico lo schema di decreto legislativo reca la delimitazione del campo di applicazione il quale non viene modificato rispetto a quanto previsto nel decreto legislativo n. 217 del 2006 ed è circoscritto ai prodotti immessi sul mercato come concimi CE e ai concimi nazionali, ammendanti, correttivi e prodotti correlati immessi sul mercato per la cui definizione e descrizione il testo rinvia agli allegati (articolo 1).
Gli articoli che recano modifiche rispetto al decreto legislativo n. 217 sono i seguenti: articolo 2 (che reca le definizioni

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dei prodotti e materiali che devono intendersi fertilizzanti), articolo 4 (che reca la disciplina dell'immissione sul mercato), articolo 9 (che prevede una Commissione tecnico-consultiva per i fertilizzanti istituita presso il Ministero delle politiche agricole con il compito di esprimere il parere su questioni di particolare rilevanza a livello comunitario e nazionale attinenti al settore dei fertilizzanti, nonché sulle modifiche da apportare agli allegati allo schema di decreto, articolo 14 (concernente le tariffe, che prevede l'istituzione di una tariffa per l'iscrizione di nuovi prodotti da inserire negli allegati per consentire l'esame tecnico-scientifico delle istanze di nuove tipologie di fertilizzanti).
Sono inoltre previste agli articoli 15, 16 e 17 le norme transitorie e finali, la clausola di invarianza finanziaria e l'abrogazione espressa del decreto legislativo n. 217.
Fa presente, infine, che l'approvazione di tale provvedimento offrirà maggiori garanzie e sicurezza ai prodotti italiani, consentendo loro libera circolazione nel territorio dell'Unione Europea. Osserva altresì che il testo del provvedimento contiene 14 Allegati.
Si riserva in conclusione di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito in Commissione.

Paolo RUSSO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.20.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 24 febbraio 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Michelino Davico.

La seduta comincia alle 9.20.

Ratifica ed esecuzione dei Protocolli di attuazione della Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi, con annessi, fatta a Salisburgo il 7 novembre 1991.
Nuovo testo C. 2451 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta di ieri.

Sebastiano FOGLIATO (LNP), relatore, propone di esprimere un parere favorevole.

Massimo FIORIO (PD), preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta del relatore, desidera sottolineare come nella seduta odierna la maggioranza non abbia i numeri per garantire l'approvazione delle sue proposte e che pertanto l'approvazione del parere sarà da ricondursi esclusivamente alla disponibilità dell'opposizione.

La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 9.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.25 alle 9.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
C. 209 Cirielli, C. 1140 Servodio, C. 1153 Catanoso, C. 1736 Caparini, C. 1810 Catanoso, C. 2021 Dima e C. 2392 Cosenza.