CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 gennaio 2010
271.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 21 GENNAIO 2010

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 20 gennaio 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 8.50.

Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la Commissione ha esaminato le proposte emendative riferite ai primi sette articoli del provvedimento in

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esame e che si è convenuto di procedere oggi all'esame delle restanti proposte emendative presentate (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni n. 270 di martedì 19 gennaio 2010). Comunica, inoltre, che il relatore ha, nel frattempo, presentato l'emendamento 21.3 (vedi allegato 1), facendo presente di avere ritirato il proprio emendamento 21.1.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 8, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Boccuzzi 8.2 e Delfino 8.3, nonché sugli identici emendamenti Boccuzzi 8.4 e Delfino 8.5.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime un parere conforme a quello del relatore.

Cesare DAMIANO (PD), nel raccomandare l'approvazione degli emendamenti soppressivi del comma 2 dell'articolo 8, giudica in termini fortemente negativi la norma in discussione, dal momento che essa introduce nell'ordinamento un principio potenzialmente pericoloso in materia di rappresentatività sindacale territoriale, che, ammettendo ampie deroghe al contratto nazionale, potrebbe favorire la nascita di «associazioni di comodo», pregiudizievoli dei diritti dei lavoratori, nonché il proliferare di fenomeni di dumping sociale.

Maria Grazia GATTI (PD), fa notare che l'articolo 8, prevedendo il ricorso alle deroghe anche per i periodi di riposo compensativo per i lavoratori marittimi, riconosce implicitamente l'adozione di orari di lavoro particolarmente gravosi per questa tipologia di lavoratori. Auspica quindi un ripensamento su tale articolo e lo svolgimento di un'ulteriore riflessione sulla materia.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, osserva che la norma in questione è stata lungamente discussa al Senato, attraverso un confronto ampio svoltosi anche con l'opposizione, al termine del quale si è giunti ad una formulazione legislativa che giudica equilibrata e sensata, considerato anche che si tratta di intervenire su un settore professionale particolare e specifico. Facendo notare che le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano territoriale, di norma, lo sono anche sul piano nazionale, rileva che la norma in discussione non presenta i problemi a cui si riferiscono taluni esponenti dell'opposizione.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel ringraziare il relatore per i chiarimenti forniti, giudica positivamente il dettato normativo dell'articolo in questione, anche considerato che si presume che le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano territoriale operino con il consenso degli stessi lavoratori, che hanno conferito ad esse il mandato a rappresentarli. Ritiene inaccettabile, pertanto, svolgere ragionamenti demagogici che si fondano sull'assunto, sbagliato, che tutte le organizzazioni sindacali diverse da quelle a carattere nazionale siano potenzialmente pericolose e incapaci di offrire una giusta tutela ai lavoratori; si tratta, a suo avviso, di una impostazione concettuale smentita più volte dai fatti.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI osserva che la formulazione dell'articolo 8, definita al Senato a seguito di un lungo e meditato confronto svoltosi sia in Commissione sia in Assemblea, non stravolge in alcun modo l'impianto della contrattazione sindacale nazionale, essendo peraltro limitata ad una categoria specifica di lavoratori. Pertanto, pur non essendo aprioristicamente contrario ad accantonare temporaneamente l'esame degli emendamenti all'articolo 8, al fine di favorire un supplemento di istruttoria sull'argomento, ritiene che i rischi paventati dai gruppi di opposizione non siano realmente sussistenti.

Guido BONINO (LNP) dichiara di comprendere le perplessità espresse dai colleghi dell'opposizione, ma ritiene che debbano essere rimossi gli impedimenti che si

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oppongono alla costituzione di nuovi sindacati a livello locale.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL) dichiara di concordare con i deputati Fedriga e Bonino circa la necessità di evitare discriminazioni a danno di alcune organizzazioni sindacali.

Ivano MIGLIOLI (PD) osserva che la ricostruzione dell'iter al Senato, proposta dal Governo e dal relatore, non è del tutto veritiera. La norma che gli emendamenti in esame intendono sopprimere, infatti, è stata sostanzialmente imposta dal gruppo della Lega Nord Padania e suscita forti perplessità all'interno della stessa maggioranza, che, infatti, sta palesemente tergiversando, mettendo così a rischio la possibilità di concludere l'esame del provvedimento entro la corrente seduta.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI respinge l'accusa di aver ricostruito in modo non veritiero l'iter del provvedimento al Senato, rivendicando al Governo il merito di aver consentito un dibattito alla luce del sole, proprio grazie al «respingimento tecnico» dell'emendamento contenente la norma in questione nel corso dell'esame in Commissione, di fatto rimettendo così la questione all'esame dell'Assemblea dell'altro ramo del Parlamento.

Cesare DAMIANO (PD) osserva, preliminarmente, che il ritmo sinora impresso ai lavori della Commissione rende difficile il rispetto dei tempi concordati. Fa quindi presente che il suo gruppo non intende affatto opporsi alla formazione di nuovi sindacati, che rappresenta anzi un valore. La disposizione che gli emendamenti in esame si propongono di sopprimere, tuttavia, dispone - a suo avviso - una deroga alle norme dei contratti collettivi nazionali, le cui potenziali conseguenze appaiono molto rischiose; bisognerebbe, al contrario, approvare finalmente una nuova disciplina della rappresentatività delle organizzazioni sindacali.

Silvano MOFFA, presidente, precisa che la Commissione ha effettivamente dedicato all'argomento in discussione più tempo del previsto, ma ciò è avvenuto proprio in ragione della particolare delicatezza che lo caratterizza, come peraltro sottolineato dallo stesso deputato Damiano.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge, quindi, gli identici emendamenti Boccuzzi 8.2 e Delfino 8.3, nonché gli identici emendamenti Boccuzzi 8.4 e Delfino 8.5.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, invita i presentatori a ritirare tutti gli emendamenti riferiti agli articoli 10 e 11, al fine di rivalutarli nel corso dell'esame in Assemblea, anche sulla base del parere che sarà espresso, nel frattempo, dalla VII Commissione.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che - concordi i presentatori - gli emendamenti Ghizzoni 10.1, 10.2 e 11.1, Paladini 11.2 e Vincenzo Antonio Fontana 11.3 debbono intendersi «tecnicamente» respinti, in vista di una loro eventuale ripresentazione in Assemblea

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 15, auspica l'approvazione del suo emendamento 15.1.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere favorevole sull'emendamento 15.1 del relatore.

La Commissione approva l'emendamento 15.1 del relatore.

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Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 20, esprime parere favorevole sull'emendamento Caparini 20.1 (Nuova formulazione), che individua una copertura finanziaria diversa da quella prevista nella formulazione originaria.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.

Luigi BOBBA (PD) dichiara che i deputati del suo gruppo aggiungono la propria firma all'emendamento Caparini 20.1 (Nuova formulazione).

Teresio DELFINO (UdC) dichiara che anche i deputati del suo gruppo aggiungono la propria firma all'emendamento Caparini 20.1 (Nuova formulazione).

La Commissione approva l'emendamento Caparini 20.1 (Nuova formulazione).

Silvano MOFFA, presidente, avverte che, per ragioni di coordinamento normativo, la proposta emendativa testé approvata sarà collocata all'interno dell'articolo 29, anziché all'interno dell'articolo 20. A tal fine, si domanda se i presentatori non intendano ritirare sin d'ora l'emendamento Caparini 29.1, di contenuto sostanzialmente identico a quello testé approvato.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), considerato anche che la presidenza ha comunicato che l'emendamento del suo gruppo vertente su analoga materia, testé approvato dalla Commissione, sarà collocato all'articolo 29, ritira l'emendamento Caparini 29.1.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 21, esprime parere contrario sull'emendamento Villecco Calipari 21.2. Illustra, quindi, il suo emendamento 21.3, auspicandone l'approvazione.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore sull'emendamento Villecco Calipari 21.2, esprimendo parere favorevole sull'emendamento 21.3 del relatore.

Pier Fausto RECCHIA (PD) dichiara di apprezzare lo sforzo compiuto dal relatore con la presentazione del suo emendamento 21.3, ma di ritenere comunque insoddisfacente la soluzione ivi proposta. Propone, pertanto, l'accantonamento degli emendamenti riferiti all'articolo 21, annunciando, altrimenti, il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 21.3 del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, in considerazione della complessità delle questioni sottese alle disposizioni di cui all'articolo 21, invita la Commissione ad approvare il suo emendamento 21.3, ferma restando la sua piena disponibilità ad approfondire e rivalutare la questione nel corso dell'esame in Assemblea.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che un chiarimento circa la corretta interpretazione dell'articolo 2 della legge 12 febbraio 1955, n. 51, appare necessario e non differibile. Auspica, quindi, che tutti i gruppi accolgano favorevolmente la disponibilità del relatore a riconsiderare la questione nel prosieguo dell'esame.

Giovanni PALADINI (IdV) riconosce la necessità di un intervento normativo nel senso indicato dal presidente, ma giudica non accettabile la soluzione prospettata dal relatore col suo emendamento 21.3. Propone, pertanto, l'accantonamento degli emendamenti riferiti all'articolo 21.

Cesare DAMIANO (PD) insiste per l'accantonamento degli emendamenti riferiti all'articolo 21, annunciando, altrimenti, voto contrario sull'emendamento 21.3 del relatore. Ricorda, infatti, che si tratta di una norma che incide sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e necessita, pertanto, di una più attenta ponderazione.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara di comprendere le perplessità dei deputati

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dei gruppi di opposizione, ma ricorda che, in caso di approvazione dell'emendamento 21.3 del relatore, resterebbe assolutamente impregiudicata la possibilità di ulteriori modifiche nel prosieguo dell'esame.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) sottolinea la disponibilità, del relatore e di tutta la maggioranza, ad approfondire ulteriormente la questione nel seguito dell'esame, rilevando, altresì, come la necessità di un intervento normativo su questa materia dipenda dalla problematica interpretazione delle norme vigenti.

Teresio DELFINO (UdC), apprezzando la disponibilità manifestata dal relatore, annuncia l'astensione del suo gruppo sull'emendamento 21.3.

Pier Fausto RECCHIA (PD) osserva che il suo gruppo auspica che la disponibilità manifestata dal relatore possa essere seguita da un impegno concreto nel seguito dell'esame del provvedimento in Assemblea.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Villecco Calipari 21.2 e approva l'emendamento 21.3 del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 22, esprime parere contrario sull'emendamento Damiano 22.1, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Mattesini 22.2, a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire esclusivamente la parola «curando» con la parola «assicurando» (vedi allegato 1). Invita, quindi, i presentatori a ritirare l'emendamento Gnecchi 22.3, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Damiano 22.4. Auspica, altresì, l'approvazione del suo emendamento 22.5 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Pelino 22.6. Esprime, infine, parere contrario sull'emendamento Ghizzoni 22.8.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.

Lucia CODURELLI (PD) ritiene che la maggioranza stia gravemente sottovalutando il problema della parità di genere nei luoghi di lavoro, ignorando le direttive europee al riguardo: in questo modo, la pubblica amministrazione rischia di divenire la principale responsabile dell'inosservanza della normativa europea volta a favorire la suddetta parità di genere. In tale contesto, giudica particolarmente grave il silenzio delle deputate appartenenti ai gruppi di maggioranza. Dichiara, infine, di accettare la riformulazione dell'emendamento Mattesini 22.2, di cui è cofirmataria, e di insistere per la votazione dell'emendamento Gnecchi 22.3.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Damiano 22.1, approva l'emendamento Mattesini 22.2 (Nuova formulazione), respinge gli emendamenti Gnecchi 22.3 e Damiano 22.4, e approva gli emendamenti 22.5 del relatore e Pelino 22.6; respinge, infine, l'emendamento Ghizzoni 22.8.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 23, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Lenzi 23.1 e Delfino 23.2, mentre invita il presentatore a ritirare l'emendamento Di Virgilio 23.3. Esprime, quindi, parere favorevole sugli identici emendamenti Vincenzo Antonio Fontana 23.4 e Pedoto 23.5, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Miotto 23.6. Esprime, altresì, parere favorevole sull'emendamento Palumbo 23.7, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Miotto 23.8, Pedoto 23.9, Miotto 23.10, 23.11 e 23.12 e Livia Turco 23.13.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Lenzi 23.1 e Delfino 23.2.

Silvano MOFFA, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento

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Di Virgilio 23.3; si intende che vi abbia rinunciato.

Luciana PEDOTO (PD) ringrazia il relatore per la sensibilità dimostrata con il parere favorevole sul suo emendamento 23.5, volto ad eliminare una discriminazione introdotta, in modo probabilmente involontario, dal provvedimento in esame.

La Commissione approva gli identici emendamenti Vincenzo Antonio Fontana 23.4 e Pedoto 23.5.

Anna Margherita MIOTTO (PD) illustra il suo emendamento 23.6, auspicandone l'approvazione. Osserva, in proposito, che non appare accettabile la scelta di modificare l'età pensionabile per i soli medici responsabili di unità operativa complessa, i quali costituiscono, come è noto, soltanto una piccola parte dei dipendenti del comparto sanità. Si tratta, a suo avviso, di una norma che crea sperequazioni e, per giunta, penalizza i medici più giovani.

Marialuisa GNECCHI (PD) sottolinea come, dall'inizio della legislatura, si siano succedute molteplici iniziative del Governo e della maggioranza in materia previdenziale, con il risultato di una crescente confusione e incertezza dei dipendenti pubblici sull'anzianità, anagrafica e contributiva, del proprio collocamento a riposo, su base volontaria o coatta. Quest'ultimo aspetto è, a suo avviso, particolarmente grave, in quanto la permanenza in servizio del lavoratore è fatta dipendere dall'incondizionata discrezionalità dell'amministrazione d'appartenenza. Invita, pertanto, la maggioranza a decidere una volta per tutte quale linea intenda adottare in materia previdenziale nel settore del pubblico impiego e, inoltre, a considerare i molti lavoratori precari, che saranno ulteriormente penalizzati da norme come quella in esame.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, nel riconoscere la delicatezza e la complessità dell'argomento in discussione e la fondatezza delle argomentazioni svolte, rileva che, in questa sede, non era possibile definire tutte le questioni sollevate. Si è pertanto limitato ad alcune proposte di modifica puntuali che - è bene sottolineare - si limitano a introdurre la possibilità di prolungare la permanenza in servizio, senza prevedere alcun obbligo o altro meccanismo coatto. Ricorda, inoltre, che presso la XII Commissione è in corso d'esame una proposta di legge in materia di governo delle attività cliniche, nell'ambito della quale potrà essere ulteriormente considerata la problematica relativa all'età pensionabile del personale medico e sanitario.

Giovanni PALADINI (IdV) reputa sbagliato affrontare una materia delicata come quella previdenziale attraverso novelle legislative molto puntuali e circoscritte. Sottolinea, altresì, il rischio che dalle norme in discorso derivi un aumento del numero complessivo dei dirigenti medici e, fatto ancor più grave, una discriminazione tra diverse categorie degli stessi.

La Commissione respinge l'emendamento Miotto 23.6.

Anna Margherita MIOTTO (PD) annuncia, anche a nome del suo gruppo, l'astensione sull'emendamento Palumbo 23.7.

La Commissione approva l'emendamento Palumbo 23.7.

Luciana PEDOTO (PD) illustra il suo emendamento 23.9, volto ad impedire una discriminazione ai danni dei ricercatori universitari medici, ricordando come altri dipendenti dell'università, ossia i professori universitari, siano stati già posti al riparo dal collocamento coatto a riposo, introdotto dal decreto-legge n. 112 del 2008.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pedoto 23.9 e Miotto 23.8.

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Anna Margherita MIOTTO (PD) illustra il suo emendamento 23.10, dando atto al relatore di aver cercato di limitare i danni derivanti, per il personale medico e sanitario, dagli interventi del Governo in materia previdenziale, ma ricordando, al contempo, come questo suo tentativo lasci aperti alcuni rilevanti problemi. In particolare, desidera richiamare l'attenzione dei colleghi sulla evidente contraddizione che esiste tra l'innalzamento a settant'anni dell'età pensionabile dei primari e il potere delle pubbliche amministrazioni di negare la permanenza in servizio per un ulteriore biennio, successivamente al compimento del sessantacinquesimo anno di età.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Miotto 23.10 e 23.11.

Anna Margherita MIOTTO (PD) illustra il suo emendamento 23.12, volto ad escludere il personale medico e sanitario dall'applicazione del collocamento coatto a riposo, di cui al decreto-legge n. 112 del 2008, evidenziando come quest'ultimo istituto si ponga in evidente contrasto con l'innalzamento a settant'anni dell'età pensionabile dei primari.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, ricorda che, com'è noto, il Governo ha, su questa materia, una posizione molto ferma e che il relatore sta cercando di cogliere l'occasione offerta da una modifica apportata al Senato per migliorare il testo nei limiti di ciò che appare politicamente possibile, pur essendo consapevole delle difficoltà che potranno essere sollevate da parte della V Commissione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Miotto 23.12 e Livia Turco 23.13.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 25, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 25.1 del relatore, Damiano 25.2, Livia Turco 25.3 e Porcino 25.4, invitando al ritiro dell'emendamento Damiano 25. 5, che risulterebbe peraltro assorbito a seguito dell'approvazione dei predetti emendamenti.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

La Commissione approva gli identici emendamenti 25.1 del relatore, Damiano 25.2, Livia Turco 25.3 e Porcino 25.4.

Silvano MOFFA, presidente, fa presente che, con l'approvazione degli identici emendamenti 25.1 del relatore, Damiano 25.2, Livia Turco 25.3 e Porcino 25.4, deve intendersi conseguentemente assorbito l'emendamento Damiano 25.5.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), considerato che l'emendamento Caparini 20.1 (Nuova formulazione), in precedenza approvato, sarà più opportunamente riferito all'articolo 29 e attesa l'esigenza di accelerare i tempi di conclusione dell'esame degli emendamenti, dichiara l'intenzione di ritirare tutti i restanti emendamenti presentati dal suo gruppo, fatta eccezione per l'emendamento Caparini 45.1.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 30, esprime parere favorevole sull'emendamento Villecco Calipari 30.1.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

La Commissione approva l'emendamento Villecco Calipari 30.1.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 33, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati, fatta eccezione per i suoi emendamenti 33.11, 33.15 e 33.19, di cui raccomanda l'approvazione, e per gli emendamenti Poli 33.16 e 33.23, di cui formula un invito al ritiro, in quanto sostanzialmente assorbiti dai citati emendamenti del relatore.

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Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

Giuseppe BERRETTA (PD), intervenendo sul suo emendamento 33.1, osserva che esso mira a sopprimere quella parte della disposizione di cui all'articolo 33, che ammette l'influenza delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello territoriale nella designazione dei componenti delle commissioni di conciliazione, i cui delicati compiti non giustificherebbero l'introduzione di un simile criterio localistico.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Berretta 33.1 e Berretta 33.2.

Giovanni PALADINI (IdV), in relazione al suo emendamento 33.4, fa notare che esso interviene a modificare una norma che, nella sua attuale formulazione, rendendo obbligatorio il ricorso all'arbitrato e introducendo delle inique sovrapposizioni con la disciplina della conciliazione, pregiudica il diritto del lavoratore di difendersi in giudizio e appare, per tale ragione, palesemente incostituzionale.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Paladini 33.3 e 33.4 e l'emendamento Berretta 33.5.

Giuseppe BERRETTA (PD), illustrando il suo emendamento 33.6, rileva che esso mira a sopprimere quella parte dell'articolo 33 che vincola il giudice a tenere conto, in sede di giudizio, delle risultanze della proposta per la bonaria definizione della controversia formulata dalla commissione di conciliazione e non accettata senza adeguata motivazione. Ritiene tale disposizione seriamente restrittiva delle facoltà del giudice e, per questo, contraria alla stessa Costituzione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Berretta 33.6, Damiano 33.7, Porcino 33. 8, Delfino 33.9 e Poli 33.10. Approva, quindi, l'emendamento 33.11 del relatore, respinge, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Damiano 33.12 e Paladini 33.13, nonché l'emendamento Damiano 33.14; approva, quindi, l'emendamento 33.15 del relatore.

Silvano MOFFA, presidente, fa presente che, con l'approvazione dell'emendamento 33.15 del relatore, devono intendersi conseguentemente assorbiti gli emendamenti Poli 33.16 e 33.23.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Borghesi 33.17 e Damiano 33.18 e approva l'emendamento 33.19 del relatore.

Silvano MOFFA, presidente, fa presente che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 33.19 del relatore, devono intendersi conseguentemente preclusi gli emendamenti Delfino 33.20, 33.21 e 33.22.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 34, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati, fatta eccezione per il suo emendamento 34.10, di cui raccomanda l'approvazione, e per gli identici articoli aggiuntivi Damiano 34.01 e Vincenzo Antonio Fontana 34.02, sui quali il parere è favorevole a condizione che siano riformulati nel senso di limitare il contenuto dell'articolo 34-bis al solo comma 1 (vedi allegato 1).

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

Maria Grazia GATTI (PD), nel dichiarare la sua contrarietà alla parte dell'articolo in esame che estende le disposizioni della legge n. 604 a talune tipologie di contratti flessibili, manifesta preoccupazione per gli effetti che tale normativa potrà dispiegare soprattutto nei confronti dei contratti a tempo determinato.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, dichiara la sua disponibilità a valutare l'eventuale presentazione, in sede di Comitato dei nove in occasione dell'esame in

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Assemblea, di una nuova proposta emendativa che possa tener conto delle osservazioni del deputato Gatti in ordine ai tempi di decorrenza relativi ai contratti a tempo determinato previsti al comma 3 dell'articolo 34.

Maria Grazia GATTI (PD) esprime apprezzamento per la disponibilità dichiarata dal relatore a valutare l'opportunità di riformulare il comma 3 dell'articolo 34, al fine di favorirne una migliore applicazione con riferimento ai contratti a termine, insistendo comunque per la votazione del suo emendamento 34.4, che tende invece ad incidere sul comma 1.

La Commissione respinge l'emendamento Gatti 34.4.

Giuseppe BERRETTA (PD), intervenendo per raccomandare l'approvazione degli identici emendamenti Damiano 34.5 e Delfino 34.6, osserva che l'articolo 34 appare lesivo del diritto dei lavoratori di agire in sede giurisdizionale, suscettibile di dar luogo ad un lungo contenzioso e persino inapplicabile in alcuni suoi aspetti, soprattutto laddove l'impugnativa abbia ad oggetto un licenziamento avvenuto non in forma scritta, ma orale.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Damiano 34.5 e Delfino 34.6 nonché gli identici emendamenti Damiano 34.8 e Delfino 34.9; approva, quindi, l'emendamento 34.10 del relatore.

Maria Anna MADIA (PD), nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento Damiano 34.11, fa notare che la parte dell'articolo in discussione ripropone negli stessi termini una norma contenuta nel decreto-legge n. 112 del 2008 e già dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale, in quanto volta a penalizzare in modo grave le prerogative dei lavoratori precari in sede giurisdizionale, peraltro non soltanto in relazione ai giudizi in corso.

Giuseppe BERRETTA (PD) osserva che il comma 5 dell'articolo 34 - riferendosi ai casi di conversione del contratto a tempo determinato - mira a disciplinare in modo differenziato fattispecie contrattuali in realtà uguali, risultando pertanto suscettibile di disapplicazione in sede giurisdizionale, sulla base del mero rinvio alla direttiva comunitaria in materia di contratto a tempo determinato. Raccomanda, quindi, l'approvazione degli emendamenti tesi a sopprimere tale comma, che appare illogico e in grado di generare incertezza tra talune categorie di lavoratori flessibili.

Ivano MIGLIOLI (PD) esprime un giudizio fortemente critico sulla parte del provvedimento in discussione che tende a rendere più difficoltoso e costoso il ricorso alla sede giurisdizionale da parte del lavoratore, in violazione dello stesso articolo 35 della Costituzione. Giudica, pertanto, le disposizioni in esame inapplicabili e incostituzionali.

Aldo DI BIAGIO (PdL) preannuncia la sua astensione sugli identici emendamenti Damiano 34.11 e Delfino 34.12.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Damiano 34.11 e Delfino 34.12 e gli emendamenti Damiano 34. 13 e 34. 14.

Silvano MOFFA, presidente, prende atto che i deputati Damiano e Vincenzo Antonio Fontana accettano la riformulazione proposta dal relatore rispetto ai loro articoli aggiuntivi 34.01 e 34.02 (vedi allegato 1).

La Commissione approva gli identici articoli aggiuntivi Damiano 34.01 (Nuova formulazione) e Vincenzo Antonio Fontana 34.02 (Nuova formulazione).

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 35, esprime parere contrario sull'emendamento Borghesi 35.1.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

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Giovanni PALADINI (IdV), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Borghesi 35.1, osserva che l'articolo in questione incide sulle materie dell'accesso ispettivo, del potere di diffida e della verbalizzazione unica, introducendo modifiche procedurali in materia di funzioni ispettive, che rendono impossibile l'irrogazione immediata delle sanzioni in caso di violazione di norme di previdenza sociale e di lavoro.

La Commissione respinge l'emendamento Borghesi 35.1.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 36, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 36.1.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

La Commissione approva l'emendamento 36.1 del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 41, esprime parere contrario sull'emendamento Gnecchi 41.1.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

La Commissione respinge l'emendamento Gnecchi 41.1.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 42, esprime parere contrario sugli emendamenti Gnecchi 42.1 e Paladini 42.2.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

La Commissione respinge l'emendamento Gnecchi 42.1.

Giovanni PALADINI (IdV) illustra il suo emendamento 42.2, giudicando estremamente pericoloso il contenuto dell'articolo 42.

La Commissione respinge l'emendamento Paladini 42.2.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 44, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 44.1.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

La Commissione approva l'emendamento 44.1 del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, invita al ritiro degli identici emendamenti Caparini 45.1, Damiano 45.2 e Poli 45.3, raccomandando l'approvazione del suo emendamento 45.4.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) ritira l'emendamento Caparini 45.1, riservandosi per l'esame in Assemblea di approfondire eventuali interventi in relazione all'articolo 45.

Cesare DAMIANO (PD) ritira il suo emendamento 45.2.

Teresio DELFINO (UdC) ritira l'emendamento Poli 45.3.

La Commissione approva l'emendamento 45.4 del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 48, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 48.2, esprimendo parere contrario suoi restanti emendamenti presentati.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

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Giovanni PALADINI (IdV) ritiene opportuno approvare l'emendamento Porcino 48.1.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Porcino 48.1 e approva l'emendamento 48.2 del relatore.

Silvano MOFFA, presidente, rileva che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 48.2 del relatore, risultano preclusi gli emendamenti Borghesi 48.3 e Paladini 48.4.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 50, raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 50.2 e 50.9, unitamente agli identici emendamenti Antonino Foti 50.10 e Gatti 50.11, nonché dei suoi emendamenti 50.14, 50.15, 50.18, 50.21 e 50.26, esprimendo altresì parere favorevole sull'identico emendamento Poli 50.27. Esprime, quindi, parere contrario sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 50.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Gatti 50.1, approva l'emendamento 50.2 del relatore, respinge gli emendamenti Gatti 50.3, 50.4, 50.5, 50.6 e 50.7, approva gli identici emendamenti 50.9 del relatore e Antonino Foti 50.10 e Gatti 50.11; respinge, quindi, gli emendamenti Damiano 50.12 e Delfino 50.13, approva gli emendamenti 50.14 e 50.15 del relatore, respinge gli emendamenti Gatti 50.16 e 50.17 ed approva l'emendamento 50.18 del relatore.

Maria Grazia GATTI (PD), preso atto che l'approvazione dell'emendamento sostitutivo del comma 7, presentato dal relatore, sortirebbe comunque l'effetto «tecnico» di sopprimerne l'attuale contenuto, ritira il suo emendamento 50.20.

Luigi BOBBA (PD) esprime forti perplessità sull'emendamento 50.21 del relatore, il quale, oltre a generare contraddizioni ed una enorme confusione tra istruzione e formazione, rischia di determinare effetti pericolosi sull'intero istituto dell'apprendistato, il quale si configura, peraltro, come un tipo di contratto e non come l'espletamento di un diritto-dovere. Si augura, pertanto, che il relatore e la maggioranza possano evitare di approvare un intervento normativo di tale natura.

La Commissione approva l'emendamento 50.21 del relatore.

Silvano MOFFA, presidente, rileva che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 50.21 del relatore, risulta conseguentemente precluso l'emendamento Paladini 50.22.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Gatti 50.24 e approva gli identici emendamenti 50.26 del relatore e Poli 50.27.

Silvano MOFFA, presidente, fa presente che, a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti 50.26 del relatore e Poli 50.27, risultano conseguentemente preclusi gli emendamenti Porcino 50.28 e Damiano 50.29.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 51, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Gatti 51.1 e Paladini 51.2, raccomandando l'approvazione del suo emendamento 51.3.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

Giovanni PALADINI (IdV) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 51.2, esprimendo stupore per il fatto che la maggioranza intenda non soltanto mantenere in vita il testo approvato dal Senato, ma anche introdurre ulteriori integrazioni ad esso.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Gatti

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51.1 e Paladini 51.2 e approva l'emendamento 51.3 del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento all'articolo 52, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Damiano 52.2, Delfino 52.3 e Porcino 52.4.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

Maria Grazia GATTI (PD) dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario sugli emendamento soppressivi dell'articolo 52, atteso che lo stesso relatore, nel corso del dibattito, ha definito tale articolo come l'esempio di un modo di legiferare sbagliato e confuso.

Giovanni PALADINI (IdV) rivolge in modo ironico i propri «complimenti» al relatore, al Governo e alla maggioranza per il contenuto dell'articolo 52, che configura una grave violazione dei diritti del lavoratore: ritiene, infatti, che sia necessario davvero un grande coraggio per poter approvare una disposizione di tale tenore, sulla quale preannuncia una battaglia parlamentare da parte del suo gruppo nel prosieguo dei lavori.

Maria Anna MADIA (PD), considerata la gravità del contenuto dell'articolo 52, auspica che il relatore possa proporre, in occasione dell'esame in Assemblea, almeno una riformulazione dello stesso, che consenta, quanto meno, di rimediare ai palesi vizi di costituzionalità della norma in questione.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Damiano 52.2, Delfino 52.3 e Porcino 52.4.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che, essendosi concluso l'esame delle proposte emendative presentate, il testo risultante dagli emendamenti approvati sarà inviato alle Commissioni parlamentari competenti per l'espressione del prescritto parere.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.50.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 20 gennaio 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 14.25.

DL 1/2010 Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e disposizioni per l'attivazione del Servizio europeo per l'azione esterna e per l'Amministrazione della Difesa.
C. 3097 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Paola PELINO (PdL), relatore, osserva che il disegno di legge n. 3097, di conversione in legge del decreto-legge n. 1 del 2010, reca talune disposizioni volte ad assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace e di stabilizzazione nei Paesi coinvolti da eventi bellici nonché la proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso dal 1o gennaio al 30 giugno 2010, ambiti materiali su cui il Parlamento è più volte intervenuto, da ultimo con la legge n. 197 del 29 dicembre 2009. Rileva altresì che nell'attuale provvedimento sono anche previste disposizioni urgenti per l'attivazione del Servizio europeo per l'azione esterna e per l'Amministrazione della Difesa. Al riguardo, segnala, infatti, che - nell'ambito del processo di integrazione europea rilanciato dal Trattato di Lisbona - per dare concreta attuazione all'istituzione di un Servizio europeo di azione

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esterna in materia di sicurezza, l'Italia, analogamente agli altri Paesi comunitari, deve mettere a disposizione del predetto Servizio un contingente di personale per la partecipazione alle attività e alle iniziative delle istituzioni europee nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC) entro il mese di aprile 2010, come stabilito dal Consiglio affari generali dell'Unione europea.
Sottolinea che il testo del provvedimento è stato parzialmente modificato dalle Commissione di merito, a seguito dell'esame degli emendamenti presentati, ed è stato, dunque, trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere.
Sotto il profilo di più diretta competenza della XI Commissione, segnala innanzitutto l'articolo 3, che prevede alcune disposizioni destinate a disciplinare il regime degli interventi con particolare riguardo al quadro derogatorio in tema di conferimento di incarichi di consulenza da attribuire a personale in possesso di specifiche professionalità indispensabile per la realizzazione degli interventi nei Paesi indicati nel presente provvedimento, destinatari dell'attività di cooperazione e di sostegno all'imprenditoria. È inoltre indicata la disciplina per l'adeguamento delle diarie per il personale inviato in missione nell'ambito degli interventi di cooperazione, in analogia con quanto già previsto nei precedenti provvedimenti in favore di altre categorie di personale operante nei Paesi destinatari dell'intervento italiano nell'ambito del presente decreto. Sono altresì considerate indispensabili - anche alla luce delle difficoltà e delle criticità riscontrate nella realizzazione delle attività e degli interventi programmati nell'ambito dei precedenti decreti - altre disposizioni concernenti il regime derogatorio per i contratti di servizi e di lavori.
Pone in evidenza poi l'articolo 6, che prevede disposizioni in materia di personale impiegato nelle missioni. In particolare, il comma 1 rinvia alle disposizioni previste dall'articolo 3, commi da 1 a 9, della legge n. 108 del 2009, le quali prevedono tra l'altro l'attribuzione di alcune tipologie di indennità nonché una disciplina del trattamento assicurativo e pensionistico del personale nei casi di decesso e invalidità per causa di servizio e, altresì, nei casi di infermità contratta in servizio. Per un'analisi più dettagliata di tale articolo 3, rinvia comunque alla relazione svolta presso la Commissione nel dicembre scorso, in occasione dell'esame del disegno di legge n. 3016, sempre in materia di proroga delle missioni internazionali, che già richiamava l'applicazione di tale articolo 3 della legge n. 108. Rileva poi che il comma 3 dell'articolo 6 è inteso a integrare l'articolo 3, comma 2, del decreto-legge n. 152 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla citata legge n. 197 del 2009, in materia di inserimento dei dati sanitari nella tessera di riconoscimento del personale militare impiegato nelle missioni internazionali ovvero in altre situazioni di potenziale esposizione a pericolo, prevedendo che, per il personale del Corpo della guardia di finanza, il decreto che disciplina le modalità di caricamento dei dati nella tessera, i livelli e le modalità di accesso selettivo ai dati nonché le specifiche misure volte a garantire la sicurezza dei dati sia adottato dal Ministro dell'economia e delle finanze.
Segnala poi l'articolo 9, modificato a seguito dell'approvazione di emendamenti da parte delle Commissioni di merito, che prevede in particolare disposizioni intese a introdurre misure necessarie per l'equiparazione tra vittime del terrorismo e vittime del dovere appartenenti alle Forze di polizia e alle Forze armate; la disposizione è connotata da straordinaria urgenza e non è più differibile a seguito degli attentati che, anche recentemente, hanno determinato il sacrificio di militari delle Forze armate impiegati in missioni internazionali, i cui familiari attendono tale misura di equiparazione.
Preso atto, pertanto, del contenuto del disegno di legge in esame, atteso che esso reca disposizioni, più volte prorogate, volte ad assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace nonché

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la partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso, ritiene che ricorrano le condizioni per un orientamento positivo da parte della Commissione. Propone, pertanto, di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame.

Elisabetta RAMPI (PD), nel ringraziare il relatore per il suo intervento introduttivo, sottolinea l'importanza di assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace e di stabilizzazione nei Paesi coinvolti da eventi bellici, soprattutto alla luce dell'aggravarsi delle situazioni di conflitto in talune zone del mondo. Ritiene, tuttavia, da stigmatizzare il comportamento di un Governo che su una materia tanto delicata coinvolge solo parzialmente il Parlamento e procede attraverso interventi frammentati sia riguardo agli aspetti legati al rifinanziamento delle missioni sia con riferimento alla tutela del personale coinvolto, elementi in relazione ai quali occorrerebbe procedere in modo più organico e strutturale. Dopo aver auspicato che il Governo possa riferire in Assemblea sulla terribile calamità verificatasi ad Haiti nonché sulle problematiche relative alle procedure connesso all'affido di minori - questioni sulle quali particolarmente difformi sono state le risposte a livello europeo e nazionale - che attengono anche a rapporti di natura internazionale, si augura che il relatore possa modificare la propria proposta di parere introducendovi una osservazione che richiami la necessità di modificare il comma 4 dell'articolo 9 del provvedimento in questione, nel senso di escludere l'ammissibilità di deroghe in materia di normativa italiana sulla tutela della sicurezza sul lavoro per le operazioni volte sul territorio nazionale. In conclusione, attesa la necessità di rafforzare la presenza del personale militare e civile impegnato nelle missioni internazionali, attraverso un atto legislativo che dia il più possibile il segnale di unità e convergenza del Paese su tematiche così delicate, pur in presenza delle criticità testé evidenziate, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Giovanni PALADINI (IdV) ritiene che non sia condivisibile un intervento legislativo tanto lacunoso in una materia delicata come quella della proroga delle missioni internazionali. Giudica grave, infatti, che il Governo adotti un provvedimento di tale natura solo per affrontare questioni attinenti agli aspetti finanziari delle missioni - in merito alle quali emerge, inoltre, una notevole disparità nei trattamenti economici riservati al personale coinvolto nelle varie operazioni - quasi ignorando completamente problematiche altrettanto importanti che riguardano il livello di sicurezza del personale militare e civile impegnato in quei territori, peraltro senza che sia assicurato il necessario coinvolgimento degli organi parlamentari. In conclusione, pur prendendo atto della importanza di garantire continuità ai processi di stabilizzazione e di pace in atto nel mondo, dichiara che il suo gruppo non potrà che astenersi sulla proposta di parere presentata dal relatore, auspicando almeno una osservazione sull'articolo 9, comma 4, in materia di sicurezza e salute dei lavoratori.

Elisabetta RAMPI (PD) chiede al relatore se sia possibile integrare la sua proposta di parere favorevole, nel senso di aggiungervi un'osservazione relativa al comma 4 dell'articolo 9, che indichi l'opportunità di espungere dal testo il riferimento alle attività operative o addestrative.

Paola PELINO (PdL), relatore, nel ritenere condivisibili le osservazioni dei deputati intervenuti, riformula la sua proposta di parere, presentando una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 2).

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con osservazione formulata dal relatore.

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DL 193/2009 Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario.
C. 3084 Governo.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Antonino FOTI (PdL), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla II Commissione sul disegno di legge n. 3084, di conversione in legge del decreto-legge n. 193 del 29 dicembre 2009, che reca interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario, di esercizio di funzioni giudiziarie da parte dei magistrati onorari, di copertura delle sedi disagiate rimaste vacanti per difetto di aspiranti e di accelerazione del processo di digitalizzazione della giustizia.
Fa notare che si tratta di un provvedimento d'urgenza particolarmente importante, che è stato adottato dal Governo per assicurare il regolare svolgimento dell'attività giudiziaria, che potrebbe essere messo a rischio da una prolungata carenza di personale di magistratura. L'intervento in questione, peraltro, va inquadrato nel contesto delle misure strutturali connesse alla riforma dell'ordinamento giudiziario, in fase di definizione, che dovranno risolvere in via definitiva i problemi legati all'effettiva disponibilità degli organici.
Osserva che il decreto-legge, quindi, introduce norme che mirano alla tutela di beni primari della collettività, come l'amministrazione della giustizia; esso, inoltre, è diretto a completare, da un punto di vista normativo, il percorso della «digitalizzazione della giustizia», attraverso l'adozione dell'informatica per il compimento di tutti gli atti del processo, al fine di garantire una maggiore trasparenza dell'attività giudiziaria e lo sgravio degli operatori amministrativi dagli onerosi compiti informativi che oggi svolgono.
Entrando nel merito specifico del provvedimento, segnala che l'articolo 1 del decreto-legge detta una procedura transitoria indispensabile per consentire la proroga dei magistrati onorari attualmente in servizio, fino alla definizione dell'iter parlamentare di discussione del disegno di legge sulla riforma organica della magistratura onoraria, ormai prossimo all'approvazione da parte del Consiglio dei ministri. In assenza di tale proroga, infatti, si verificherebbe un vuoto normativo suscettibile di pregiudicare gravemente la funzionalità degli uffici giudiziari.
Fa presente che gli articoli 2 e 3 del decreto-legge prevedono, poi, alcune modifiche alla normativa vigente in materia di copertura delle cosiddette «sedi disagiate», ormai resesi straordinariamente urgenti per far fronte alla sempre più grave situazione di scopertura degli uffici giudiziari meno richiesti, specie delle procure meridionali.
Appare, a suo giudizio, necessario ricorrere - per una limitata durata nel tempo - alle norme contenute all'interno del disegno di legge d'iniziativa governativa in materia di procedimento penale (atto Senato n. 1440), all'esame del Parlamento, consentendo al Consiglio superiore della magistratura, nei casi in cui difettino aspiranti al trasferimento presso le sedi disagiate, di procedere al trasferimento d'ufficio, oltre che dei magistrati cosiddetti «ultradecennali», anche di tutti i magistrati che abbiano conseguito la prima o la seconda valutazione di professionalità, con esclusione di coloro che abbiano conseguito valutazioni superiori alle predette. La possibilità per il Consiglio superiore della magistratura di procedere al trasferimento d'ufficio dei magistrati nelle sedi cosiddette «disagiate» trova un limite temporale nella data del 31 dicembre 2014, dovendosi ritenere che entro tale data verrà varata e potrà spiegare i suoi effetti concreti una modifica delle norme ordinamentali idonea a risolvere in via definitiva il problema.
Fa notare che il provvedimento prevede, inoltre, un ampliamento del numero delle sedi annualmente individuabili come disagiate da parte del Consiglio superiore

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della magistratura (che potranno quindi arrivare fino a ottanta) nonché dei magistrati ivi destinabili (che potranno giungere fino a centocinquanta), prevedendo, altresì, la necessaria copertura finanziaria, come specificato nella relazione tecnica. Rileva che si prevede anche l'introduzione di una deroga espressa - in caso di trasferimento d'ufficio di magistrati non ultradecennali presso sedi disagiate non coperte - al divieto del passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti, e viceversa, all'interno di altri distretti della stessa regione, previsto dall'articolo 13, commi 3 e 4, del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160.
Segnala che, da quanto sinora esposto, si evince che le disposizioni in esame riguardano aspetti connessi al personale della magistratura e coinvolgono il funzionamento dell'ordinamento giudiziario: si pone, dunque, la necessità di favorire una sollecita approvazione del provvedimento in questione, essendo in gioco il corretto esercizio della funzione giurisdizionale, soprattutto in talune sedi giudiziarie.
In conclusione, alla luce dei limitati ambiti di competenza della Commissione e considerato che in sede referente non si è ancora concluso l'esame degli emendamenti sul testo in questione, propone di considerare l'opportunità di rinviare l'espressione del parere ad altra seduta o di valutare anche l'ipotesi di rinunciare ad esprimere il parere di competenza.

Giuseppe BERRETTA (PD), esaminando il merito del provvedimento in questione, esprime innanzitutto condivisione sulle parti dell'articolato che si riferiscono alla proroga dei magistrati onorari attualmente in servizio, misura che giudica necessaria per evitare che si pregiudichi la funzionalità degli uffici giudiziari, mentre manifesta talune preoccupazioni rispetto alla disciplina relativa alla copertura delle sedi disagiate rimaste vacanti per difetto di aspiranti. A tale riguardo, ricorda che il suo gruppo ha presentato presso la Commissione di merito numerosi emendamenti, proprio al fine di migliorare il testo in esame, con riferimento a taluni importanti aspetti, che riguardano l'utilizzo dei magistrati di prima nomina, la semplificazione del passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti, nonché i trasferimenti di magistrati tra regioni limitrofe, che, a suo avviso, vanno regolamentati nel senso di impedire che essi avvengano sempre in danno degli stessi territori (Sicilia, Calabria e Sardegna). Auspica, pertanto, che in sede referente si possano apportare i necessari miglioramenti al provvedimento, riservandosi pertanto di esprimere una posizione definitiva sul testo risultante dall'eventuale approvazione delle proposte emendative presentate.

Silvano MOFFA, presidente, alla luce delle dibattito testé svolto e considerato che non vi sono norme di particolare interesse della Commissione, ritiene utile rinviare la deliberazione di competenza alla seduta di domani, in attesa che si concluda l'esame degli emendamenti presso la II Commissione.

Maria Grazia GATTI (PD), nel far notare che, allo stato, il prosieguo dell'esame del presente provvedimento non risulta essere iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani, ritiene che la mancata espressione del prescritto parere nella giornata odierna sia più imputabile a ragioni connesse a problemi interni alla maggioranza, che appare incapace di assicurare i numeri necessari all'approvazione della relativa proposta di parere.

Silvano MOFFA, presidente, osserva che la particolare delicatezza della tematica in discussione, oltre alle ragioni in precedenza indicate, riguardanti il ristretto ambito di competenza della Commissione e la necessità di attendere l'esito dell'esame in sede referente, suggeriscono il rinvio del seguito dell'esame, che potrà essere calendarizzato per la giornata di domani, presumibilmente prima dell'inizio dei lavori dell'Assemblea ovvero al termine delle votazioni della stessa.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche.
Testo unificato C. 799 Angela Napoli, C. 1552 Di Virgilio e Palumbo, C. 977-ter Livia Turco, C. 278 Farina Coscioni, C. 1942 Mura, C. 2146 Minardo, C. 2355 Di Pietro, C. 2529 Scandroglio e C. 2693 Zazzera.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere contrario).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 dicembre 2009.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole con condizioni sul provvedimento in esame.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel ringraziare il relatore per l'esauriente lavoro svolto, giudica il provvedimento in esame ancora palesemente insufficiente, laddove viene ad incidere su una disciplina rientrante nella competenza legislativa delle regioni. Nel far presente, peraltro, che risulta che la Commissione di merito stia definendo nel prosieguo dell'esame in sede referente un nuovo testo, che si riserva di valutare non appena verrà predisposto in via definitiva, esprime il giudizio negativo del suo gruppo sul presente provvedimento, preannunciando altresì un voto contrario sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Marialuisa GNECCHI (PD), pur apprezzando lo sforzo del relatore teso ad andare incontro ad alcune esigenze prospettate dai gruppi di opposizione, ritiene che il provvedimento in esame rechi un contenuto ancora altamente critico, soprattutto in relazione agli articolo 9 e 10, che, intervenendo sull'attività libero professionale dei dirigenti medici e sanitari del Servizio sanitario nazionale e degli operatori non medici, invece di disciplinare in modo più adeguato le forme più efficaci di intramoenia (che tanti risultati hanno prodotto in campo locale), ipotizzano la nascita di un servizio sanitario a doppia velocità, generalizzando un conflitto di interessi tra azione pubblica ed attività privata. Nel ritenere necessario, pertanto, su tali aspetti, lo svolgimento di un ulteriore approfondimento, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Donella MATTESINI (PD), dopo aver rivolto un ringraziamento al relatore per aver recepito nella sua proposta di parere il tema dell'integrazione socio-sanitaria delle politiche pubbliche, nonché quello della valorizzazione del responsabile per i servizi sociali nell'ambito del Collegio di direzione, argomenti da lei sollevati nel corso del dibattito, esprime perplessità sulla parte del provvedimento che sembra prefigurare un superamento arbitrario dell'attività intramoenia, non legittimato peraltro neanche da uno studio di ricerca e di approfondimento da parte del Ministero competente. Ricorda, peraltro, che nella sua regione, la Toscana, si sono sperimentate forme di intramoenia che hanno garantito, invece, elevati livelli di prestazione socio-sanitaria, nonché un alto grado di trasparenza dei servizi, risultati che non potrebbero in alcun modo essere raggiunti con il progetto di riforma ipotizzato nel provvedimento in esame.

Silvano MOFFA, presidente, pur apprezzando lo sforzo compiuto dal relatore, prende atto che sul testo unificato elaborato dalla XII Commissione non è possibile giungere ad una soluzione condivisa. Per tale ragione, prospetta l'opportunità di comunicare alla Presidenza della stessa XII Commissione che non vi sono le condizioni per esprimere il parere di competenza, riservandosi di valutare, in futuro, un eventuale nuovo testo del provvedimento, che risulta in fase di definizione presso la Commissione di merito.

Ivano MIGLIOLI (PD), pur comprendendo lo spirito propositivo del tentativo di mediazione prospettato dal Presidente, ritiene che vi siano le condizioni per una

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deliberazione della Commissione sul provvedimento in esame.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, osserva che la sua proposta di parere è stata mossa dalla volontà di risolvere i problemi esistenti; a tal fine, si domanda se - piuttosto che procedere alla votazione della stessa - i gruppi non ritengano più utile approfondirne ulteriormente il contenuto, in vista di una possibile riformulazione.

Silvano MOFFA, presidente, pur ritenendo decisamente preferibile la soluzione indicata dal relatore, osserva che la presidenza non può che prendere atto della richiesta di votazione formulata dal gruppo del Partito Democratico, considerato anche che il parere di competenza della XI Commissione è ormai atteso da circa due mesi.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) fa presente che il suo gruppo avrebbe preferito optare per la soluzione indicata dal Presidente e, di fatto, ribadita dal relatore; tuttavia, se diversi gruppi richiedono di passare alla votazione, ritiene che non vi siano difficoltà a procedere in questo senso.

Giuliano CAZZOLA (PdL), preso atto della volontà maggioritaria della Commissione di procedere alla deliberazione di competenza, preannuncia - qualora si passasse ai voti - la sua astensione sulla proposta di parere del relatore.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto delle posizioni sinora emerse, ritiene che la Commissione non possa che procedere alla votazione della proposta di parere del relatore.

La Commissione respinge, quindi, la proposta di parere favorevole con condizioni del relatore.

Silvano MOFFA, presidente, alla luce della reiezione della proposta di parere del relatore e preso atto che non sono state presentate, prima della votazione, proposte di parere alternative, sospende brevemente la seduta, per valutare l'eventuale disponibilità di un deputato - che abbia votato contro la proposta medesima - ad assumere l'incarico di nuovo relatore sul provvedimento in esame.

La seduta, sospesa alle 15.15, è ripresa alle 15.20.

Silvano MOFFA, presidente, comunica di avere nominato il deputato Fedriga quale relatore sul provvedimento in esame: lo invita, pertanto, a formulare una nuova proposta di parere.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, propone di esprimere parere contrario sul testo unificato delle proposte di legge in titolo.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere contrario formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 20 gennaio 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.30.