CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 gennaio 2010
267.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 12 gennaio 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 14.15.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Bulgaria e della Romania allo Spazio economico europeo con allegati, dichiarazioni e atto finale, fatto a Bruxelles il 25 luglio 2007.
C. 3015 Governo.

Alla III Commissione.
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

Paolo RUSSO, presidente, in sostituzione del relatore Nastri, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, ricorda che l'Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE) fu firmato il 3 maggio 1992 dagli allora 12 Stati membri della Comunità europea e da 6 Stati membri dell'EFTA: Austria, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia e Svizzera. A seguito dell'esito negativo di un referendum tenutosi nel dicembre 1992, la Svizzera non ha ratificato l'Accordo. Il Liechtenstein ha aderito nel 1995. Attualmente l'Accordo SEE si applica agli Stati membri dell'Unione europea e a Islanda, Liechtenstein e Norvegia.
Entrato in vigore nel gennaio 1994, l'Accordo istituisce una zona europea in cui è assicurata la libera circolazione di beni, persone, servizi e capitali. L'obiettivo

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è quello di creare regole comuni e condizioni di concorrenza paritarie fra le imprese dei paesi Parte, nonché di istituire un apparato istituzionale e giurisdizionale in grado di garantire il corretto funzionamento e l'omogenea applicazione delle regole comuni.
Gli Stati contraenti hanno assunto l'impegno di recepire la normativa comunitaria per la realizzazione del mercato interno. L'Accordo garantisce un elevato grado di armonizzazione nei settori della politica sociale, dell'ambiente, del diritto societario e della protezione del consumatore. L'Accordo prevede, inoltre, talune politiche «di accompagnamento» del mercato unico, come ad esempio la politica della concorrenza e la politica sociale, la tutela dei consumatori e la protezione dell'ambiente, l'istruzione, la ricerca e lo sviluppo. Tuttavia, a differenza del mercato unico della Comunità europea, l'Accordo SEE esclude, in linea di massima, i prodotti agricoli e i prodotti della pesca, le imposte indirette (IVA ed accise) e non contempla una politica economica esterna comune (tariffa esterna comune, misure antidumping, eccetera); di conseguenza lo SEE non rappresenta un mercato del tutto libero da frontiere, né una vera unione doganale.
La stipula dell'Accordo sottoposto all'esame della Camera per l'autorizzazione alla ratifica si è resa necessaria a seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania all'Unione europea, che è divenuta pienamente operante dal 1o gennaio 2007. Tali Stati non erano evidentemente parti dell'Accordo sulla creazione dello Spazio economico europeo del 2 maggio 1992 - in vigore dal 1o gennaio 1994 -, volto all'estensione delle previsioni comunitarie sul mercato interno ai Paesi dell'Associazione europea di libero commercio (EFTA), con l'eccezione della Svizzera.
All'Accordo principale sono allegate alcune dichiarazioni, rese da una, più o tutte le Parti contraenti, riportate nel testo dell'Atto finale.
Per quanto interessa la competenza della Commissione Agricoltura, tra di esse figura una dichiarazione comune sugli scambi di prodotti agricoli e di prodotti agricoli trasformati, con cui le Parti contraenti non rilevano la necessità di formulare richieste di concessioni commerciali supplementari.
In conclusione, propone di esprimere parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal Presidente.

Contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionali iscritti in albi ed elenchi.
Nuovo testo C. 1524 Lo Presti.

Alla XI Commissione.
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del nuovo testo della proposte di legge, trasmesso dalla XI Commissione.

Giovanni DIMA (PdL), relatore, ricorda che il nuovo testo della proposta di legge C. 1524 reca disposizioni concernenti i soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione, senza vincolo di subordinazione, iscritti alle casse professionali privatizzate. La proposta, in particolare, modifica l'articolo 8, comma 3, del decreto legislativo n. 103 del 1996, al fine di prevedere che il contributo integrativo a carico degli iscritti alle casse professionali (attualmente fissato da tale disposizione al 2 per cento del fatturato lordo) sia autonomamente stabilito con apposite delibere di ciascuna cassa, approvate dai Ministeri vigilanti.
La proposta interessa la competenza della Commissione Agricoltura in quanto tra le casse previdenziali privatizzate c'è l'Ente nazionale di previdenza e assistenza pluricategoriale per agronomi forestali, attuari, chimici e geologi (EPAB).
Il contributo di cui alla proposta in esame è attualmente dovuto da tutti gli iscritti alle diverse casse previdenziali privatizzate nella misura del 2 per cento (ai sensi dell'articolo 8, comma 3, del

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decreto legislativo n. 103 del 1996) sull'effettivo volume di affari ai fini IVA, a prescindere dall'effettivo pagamento eseguito dal debitore. Si ricorda, inoltre, che un contributo integrativo minimo è comunque dovuto da tutti gli iscritti alle casse, e nelle misure stabilite dai diversi statuti, sul reddito professionale netto dichiarato ai fini IRPEF fino ad uno specifico tetto massimo.
Per quanto riguarda gli enti gestori di forme di previdenza per i liberi professionisti, ricorda che le casse di previdenza cui sono iscritti coloro che esercitano attività professionali sono state privatizzate nell'ambito del riordino generale degli enti previdenziali disposto con l'articolo 1, commi da 32 a 38 della legge 24 dicembre 1993, n. 537. In attuazione della delega è stato emanato il decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, che ha disposto la trasformazione in associazione o fondazione, con decorrenza dal 1o gennaio 1995, di determinati enti previdenziali. Successivamente, il comma 25 dell'articolo 2 della legge n. 335 del 1995 ha delegato il Governo ad emanare norme volte ad assicurare tutela previdenziale in favore dei soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione, senza vincolo di subordinazione, il cui esercizio fosse subordinato all'iscrizione ad appositi albi o elenchi. In attuazione di tale norma è stato emanato il decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, in attuazione del quale sono stati istituiti i seguenti enti privatizzati:
Ente nazionale di previdenza e assistenza psicologi (ENPAP);
Ente nazionale di previdenza e assistenza periti industriali (EPPI);
Ente nazionale di previdenza e assistenza infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d'infanzia (IPASVI);
Ente nazionale di previdenza e assistenza biologi (ENPAB);
Ente nazionale di previdenza e assistenza pluricategoriale per agronomi forestali, attuari, chimici e geologi (EPAB).

Nella relazione illustrativa della proposta in esame si afferma, in relazione all'adozione da parte delle casse previdenziali privatizzate del metodo di calcolo contributivo delle prestazioni pensionistiche e della presenza di aliquote contributive estremamente contenute, che si rendono necessari interventi volti ad incrementare la base di calcolo del trattamento pensionistico, espressa dai montanti contributivi, al fine di garantire un'apprezzabile continuità con il reddito professionale percepito al momento della cessazione dell'esercizio della professione. In relazione a ciò, la possibilità di rimuovere tale vincolo normativo e fissare in modo discrezionale una maggiore aliquota da applicare sui volumi di affari lordi, potrebbe rappresentare, di per sé, un'opportunità di incrementare i montanti contributivi.
Sempre secondo la relazione illustrativa, con tale intervento si potrebbe avere anche la «piena attuazione» dell'articolo 1, comma 763, della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006), il quale, modificando l'articolo 3, comma 12, della legge n. 335 del 1995, ha recato disposizioni per garantire l'equilibrio finanziario degli enti previdenziali privatizzati. Infine, la stessa relazione evidenzia come il provvedimento in esame «non avrebbe alcun impatto inflattivo, in quanto le prestazioni rese dai professionisti iscritti agli enti di previdenza privati istituiti ai sensi del citato decreto legislativo n. 103 del 1996 non sono inserite nell'elenco considerato dall'ISTAT, il cosiddetto «paniere», ai fini del calcolo del tasso di inflazione».

Paolo RUSSO, presidente, nessun chiedendo di intervenire, invita il relatore a formulare la sua proposta di parere.

Giovanni DIMA (PdL), relatore, propone di esprimere parere favorevole.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

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Sui lavori della Commissione.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) propone a nome del suo gruppo - anche a seguito dei recenti eventi di Rosarno, e prima ancora di Castelvolturno - che la Commissione svolga un'indagine conoscitiva che abbia ad oggetto la situazione dell'agricoltura, con riferimento all'organizzazione dell'attività produttiva e ai fenomeni di illegalità che appaiono ad essa connessi. Ritiene in particolare necessario condurre un'approfondita riflessione sui fenomeni di illegalità dai quali emerge il pesante condizionamento delle organizzazioni criminali sul mondo agricolo, che non è più riferibile solo al Mezzogiorno, ma che è oggetto di allarme delle organizzazioni del settore in tutto il territorio nazionale. Si pensi ad esempio, agli aspetti relativi al mercato del lavoro agricolo, con la presenza di una quota significativa di «lavoro nero», spesso ma non esclusivamente legata alla presenza di lavoratori immigrati, nel quale la criminalità organizzata ha trovato nuove fonti di lucro. Si pensi inoltre ai pesanti condizionamenti criminali che sono denunciati nel funzionamento del mercato fondiario, nella proprietà e nel controllo delle aziende agricole, come pure nella raccolta e nella commercializzazione delle produzioni agroalimentari. In considerazione dei rischi per il sistema agroalimentare connessi a tali fenomeni, soprattutto nell'attuale periodo di crisi dell'economia, ritiene in conclusione necessario che la Commissione svolga una specifica attività conoscitiva volta all'analisi della situazione e all'individuazione di strumenti che garantiscano - oltre che la sicurezza e la libertà delle persone coinvolte - il normale funzionamento e le capacità di sviluppo di un settore strategico per l'economia italiana.

Paolo RUSSO, presidente, nel condividere la necessità di un'iniziativa della Commissione sui temi in questione, fa presente che la proposta del deputato Oliverio sarà sottoposta all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Al riguardo, dopo aver segnalato che la Commissione Lavoro ha avviato un'indagine conoscitiva che ha ad oggetto specifico taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera), osserva che l'attività della Commissione Agricoltura dovrà essere particolarmente finalizzata all'individuazione degli strumenti di carattere normativo e amministrativo che possano assicurare il corretto funzionamento e lo sviluppo del sistema agroalimentare.

Giovanni DIMA (PdL), nell'associarsi alle considerazioni del deputato Oliverio e del Presidente Russo, manifesta apprezzamento in particolare per l'ampiezza delle questioni che dovranno essere oggetto dell'iniziativa della Commissione Agricoltura. Per quanto riguarda gli aspetti attinenti al mercato del lavoro e all'immigrazione, osserva che i fenomeni di illegalità denunciati non sono limitati al comparto agricolo, ma che tale comparto dovrà certamente affrontare nei prossimi anni i problemi connessi alla necessità di fare ricorso in misura crescente a manodopera non italiana.

La seduta termina alle 14.30.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 12 gennaio 2010.

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
C. 209 Cirielli, C. 1140 Servodio, C. 1153 Catanoso, C. 1736 Caparini, C. 1810 Catanoso, C. 2021 Dima e C. 2392 Cosenza.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.30 alle 14.40.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 12 gennaio 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 14.45.

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Sul fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche.
Audizione dei rappresentanti dell'Unione delle province d'Italia (UPI).
(Svolgimento e conclusione).

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi l'audizione.

Il dottor Aurelio LO FAZIO, assessore all'agricoltura della provincia di Roma, riferisce sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, il presidente Paolo RUSSO, Susanna CENNI (PD), Anita DI GIUSEPPE (IdV), Giovanni DIMA (PdL), ai quali replica, con distinti interventi, il dottor Aurelio LO FAZIO, assessore all'agricoltura della provincia di Roma.

Dopo un ulteriore intervento di Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), Paolo RUSSO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.05.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.