CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 dicembre 2009
265.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 17 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il Ministro della salute Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 14.05.

Giuseppe PALUMBO, presidente, esprimendo compiacimento al Ministro Fazio per la sua recente nomina alla guida del dicastero della salute, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-02263 Livia Turco: Utilizzo del vaccino anti influenza A e delle dosi già acquistate e non utilizzate.

Anna Margherita MIOTTO (PD), dopo essersi associata alle parole di soddisfazione del presidente nei confronti del

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ministro Fazio anche per sottolineare che l'istituzione di un Ministero della salute a se stante è più consona alle istanze del Paese in tema di sanità, illustra l'interrogazione di cui è cofirmataria. Sulla finalità dell'interrogazione in titolo, osserva che essa è volta ad ottenere conferma sui dati disponibili, riferiti all'esiguo numero di vaccini realmente somministrati. Richiamando gli esiti dell'attività istruttoria svolta su tale materia dalla Commissione, segnala la domanda di vaccini che proviene da parte dei cittadini sessantacinquenni, che sono al momento esclusi dal novero delle categorie indicate dal Ministero.

Il Ministro Ferruccio FAZIO risponde all'interrogazione in titolo ringraziando i presentatori per il tono collaborativo. A titolo di premessa, sottolinea che non può essere messa in discussione la natura di pandemia in relazione al diffondersi del virus H1N1, considerato che si tratta di un nuovo tipo di virus nei cui confronti l'essere umano non ha ancora sviluppato un sistema di immunizzazione. Rilevato che il virus in questione, al momento piuttosto debole, può comunque mutare nel tempo o associarsi ad altri virus ed assumere conseguentemente una carica infettiva più aggressiva, sul piano dell'interesse pubblico alla salute occorre porre in essere delle strategie di combattimento e di contenimento della pandemia, anche in vista di una probabile seconda ondata virulenta prevista per il prossimo anno. Alla luce di tale prospettiva, sulla base di quanto indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, tutti i Governi stanno ponendo in essere una strategia vaccinale. Anche il Governo italiano si è mosso in tal senso anche se, a seguito della simulazione fatta per pervenire ad una stima del fabbisogno, a differenza degli altri maggiori Paesi OCSE, si è tenuto al più basso valore possibile, programmando il vaccino per il 40 per centro della popolazione. Si può pertanto quasi argomentare che è stato corso un rischio, pur nella rigorosa osservanza delle prescrizioni dell'OMS quanto alle categorie di persone da tutelare in via prioritaria. Alla luce dell'andamento effettivo della pandemia, si è poi registrata la ridotta incidenza dell'infezione tra gli ultrasessantacinquenni, che però esprimono le statistiche più elevate quanto ai decessi. Segnala che il 13 dicembre scorso è stata quindi da lui siglata l'ordinanza che estende la possibilità del vaccino ai cittadini di sessantacinque anni e a quelli di età compresa tra i sei mesi e i diciassette anni, nell'intento di pervenire alla copertura dell'intera popolazione.
Sottolinea quindi che l'Italia è anche il Paese OCSE in cui si sono registrati i problemi minori quanto a difetto di comunicazione tra istituzioni e cittadini, malgrado la scarsa risposta ottenuta nel nostro Paese da parte dei medici sia in termini di autovaccinazione che in termini di disponibilità a praticare il vaccino ai pazienti, come conferma il dato relativo al contenuto numero di vaccini somministrati nell'ultima settimana, pari a 35 mila. Segnala inoltre che è attualmente in corso una riunione dell'unità di crisi per la valutazione di una strategia di formazione e informazione dell'intero personale medico e per la definizione di ulteriori eventi volti a diffondere la pratica del vaccino. Ribadisce che occorre estendere la misura soprattutto nei confronti dei più giovani, esposti a possibili recrudescenze della pandemia nel corso del prossimo anno. Rileva quindi che, in considerazione dell'effettivo esubero di dosi attualmente disponibili, il 10 per cento di esse sarà donato all'OMS. Segnalando che anche da questo punto di vista l'Italia è in una condizione migliore rispetto agli altri Paesi europei, insiste tuttavia sulla necessità che l'impiego primario di tali dosi sia la vaccinazione della stessa popolazione italiana, costituendo la questione dello smaltimento un aspetto secondario rispetto alla prosecuzione della strategia vaccinale.

Anna Margherita MIOTTO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta ricevuta, osservando che le dosi di vaccini in esubero dovrebbero a suo avviso essere destinate ai Paesi in via di sviluppo, anche oltre la percentuale

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indicata dal Ministro Fazio, atteso che soltanto il 70 per cento dei vaccini disponibili è stato davvero somministrato. Occorre infatti tenere presente che tali Paesi, se non adeguatamente attrezzati a far fronte alla pandemia, rischiano di rappresentare un serbatoio di infezione assai pericoloso.

5-02264 Barani: Tempi di attuazione del regolamento (CE) 2032/2003 per l'immissione sul mercato comune dei biocidi.

Lucio BARANI (PdL) illustra l'interrogazione in titolo.

Il Ministro Ferruccio FAZIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Lucio BARANI (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta.

Giuseppe PALUMBO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 17 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 14.30.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Lanzarote, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
Nuovo testo C. 2326 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite II e III).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2009.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che, nella seduta di ieri è stata svolta la relazione.

Alessandra MUSSOLINI (PdL), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con una osservazione (vedi allegato 2) sul provvedimento in titolo, segnalando che le Commissioni Giustizia e Affari esteri, al cui lavoro ha preso parte, hanno apportato modifiche migliorative al testo del disegno di legge al fine di meglio inquadrare le fattispecie di pedofilia culturale e di adescamento.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionali iscritti in albi ed elenchi.
Nuovo testo C. 1524 Lo Presti.

(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2009.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri è stata svolta al relazione.

Gianni MANCUSO (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Giovedì 17 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato Eugenia Maria Roccella.

La seduta comincia alle 14.35.

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Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento.
C. 2350, testo base, approvato in un testo unificato dal Senato, C. 625 Binetti, C. 784 Rossa, C. 1280 Farina Coscioni, C. 1597 Binetti, C. 1606 Pollastrini, C. 1764-bis, C. 1840 Della Vedova, C. 1876 Aniello Formisano, C. 1968-bis Saltamartini, C. 2038 Buttiglione, C. 2124 Di Virgilio e C. 2595 Palagiano.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 dicembre 2009.

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.
Ricorda, inoltre, che la Commissione ha votato gli emendamenti fino all'emendamento 1.88. Constata quindi l'assenza dei presentatori dell'emendamento Calgaro 1.24: s'intende vi abbiano rinunciato.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) ritira i suoi emendamenti 1.171, 1.172 e 1.173. Illustra quindi l'emendamento 1.178, raccomandandone l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Farina Coscioni 1.178.

Giuseppe PALUMBO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Catanoso 1.18: s'intende vi abbia rinunciato.

La Commissione respinge gli emendamenti Farina Coscioni 1.174, 1.176 e 1.177.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) illustra il suo emendamento 1.105, volto a sopprimere l'ultima parte della lettera b), al fine di prevedere che sia riconosciuta e garantita la dignità di ogni persona, senza ulteriori specificazioni. Ritiene che tale formulazione sia più rispondente alla finalità di un pieno riconoscimento di tale valore.

Massimo POLLEDRI (LNP) osserva che, se fosse approvato l'emendamento 1.105, la norma che ne risulterebbe andrebbe nel senso opposto a quello testé evidenziato dall'onorevole Farina Coscioni. Infatti, la formulazione della lettera b), che l'emendamento tende a modificare, afferma che la dignità della persona è garantita in via prioritaria rispetto all'interesse della società. Se si eliminasse tale precisazione, la garanzia della dignità della persona ne risulterebbe in un certo senso diminuita.

Anna Margherita MIOTTO (PD) non condivide le considerazioni svolte dal deputato Polledri, riguardo all'interpretazione dell'emendamento 1.105.

La Commissione respinge l'emendamento Farina Coscioni 1.105.

Giuseppe PALUMBO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Catanoso 1.17: s'intende vi abbia rinunciato.

Barbara SALTAMARTINI (PdL) osserva che le finalità dell'emendamento 1.106 appaiono diametralmente opposte a quelle sottese all'emendamento 1.105 testé votato, cosa che dimostra l'intento prettamente ostruzionistico degli stessi.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), contestando i rilievi mossi dall'onorevole Saltamartini, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.106.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Farina Coscioni 1.106 e 1.170.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), nell'annunciare il ritiro del suo emendamento 1.240, intende evidenziare che la proposta emendativa in questione riguarda una questione centrale che si pone al centro del dibattito sviluppatosi

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nel Parlamento e nell'opinione pubblica sul testamento biologico, e cioè il diritto all'eutanasia. Poiché, infatti, il progresso della medicina ha creato tempi intermedi anche lunghi tra la vita e la morte, l'eutanasia diventa il mezzo per accompagnare la persona verso una morte dignitosa e senza sofferenza, con la conseguenza che, a suo avviso, non c'è ragione per non accettare anche terminologicamente l'eutanasia e per non superare ogni tipo di pregiudizio verso questa pratica.

Paola BINETTI (PD) ritiene di dover osservare come la cultura dell'autodeterminazione rappresenti quella sorta di «sabbia mobile» sopra la quale si muove il provvedimento in esame e che vede contrapposti, da un lato, i sostenitori del diritto all'eutanasia e, dall'altro, coloro che contestano tale diritto. A suo avviso, invece, su questo punto non sono accettabili ambiguità terminologiche e il testo non dovrà essere suscettibile di interpretazioni poco chiare o imprecise: la legge dovrà negare esplicitamente il diritto all'eutanasia.

Massimo POLLEDRI (LNP) tiene a evidenziare come l'autodeterminazione debba trovare i suoi spazi all'interno dell'alleanza terapeutica ma non possa assolutamente arrivare fino al riconoscimento del diritto all'eutanasia. Con riferimento poi all'emendamento 1.47, non comprende perché faccia riferimento al divieto di «ogni forma di eutanasia», quando anche il senatore Veronesi ha sostenuto che non esistono forme di eutanasia passiva.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda alla Commissione che l'emendamento 1.240 è stato ritirato, invitando pertanto coloro che si sono iscritti a parlare ad intervenire sull'emendamento 1.47.

Livia TURCO (PD) illustra il suo emendamento 1.47, che propone di sostituire il testo della lettera c) con una formulazione molto più chiara e netta, che non potrà dare adito a problematiche interpretative. La formulazione proposta dal suo emendamento evita di ribadire ciò che è ovvio per ogni medico, dando fiducia alla relazione terapeutica tra medico e paziente. Il testo attuale, invece, lascia trasparire una visione negativa di fondo come se la disposizione di cui alla lettera c) fosse necessaria per fronteggiare una richiesta di eutanasia diffusa nel paese. Ciò non risponde a verità: nel nostro paese c'è una richiesta di cure, di attenzione al paziente, di vita.

Laura MOLTENI (LNP) desidera osservare come dal dibattito emerga una deriva eutanasica da parte di alcuni deputati, che non condivide affatto. Non ritiene poi che dalla lettera della norma traspaia un pessimismo di fondo, ma giudica invece opportuno il richiamo in essa contenuto alle norme del codice penale, richiamo che serve proprio a chiarire in quali fattispecie penali si incorre.

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) ritiene che l'emendamento 1.47 sia lontanissimo da una deriva eutanasica, come dimostra il divieto assoluto, espresso con la massima chiarezza, di ogni forma di eutanasia.

Benedetto DELLA VEDOVA (PdL), dopo aver rilevato come la sensibilità dell'opinione pubblica su questo tema sia alta, ritiene non si possa qualificare negativamente l'esigenza di porre delle regole per disciplinare l'eutanasia. Ciononostante, se il Parlamento italiano desidera approvare un testo condiviso sarà necessario vietare condotte eutanasiche sia attive che passive, come peraltro prevede il testo da lui proposto. Tuttavia, osserva che la lettera c) non appare formulata in modo adeguato, lasciando spazi aperti a condotte eutanasiche diverse da quelle riconducibili alle fattispecie penali citate nella norma, mentre l'emendamento 1.47 vieta in maniera più ampia e più completa tali condotte.

Carla CASTELLANI (PdL) osserva che la formulazione della lettera c), come approvata dal Senato, fotografa esattamente

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la situazione attuale, nella quale se si accerta che il medico abbia praticato forme di eutanasia lo stesso viene condannato ai sensi dei tre articoli del codice penale richiamati dalla lettera medesima.

Francesco STAGNO d'ALCONTRES (PdL) concorda con le considerazioni espresse dal collega Della Vedova e giudica preferibile la formulazione proposta dall'emendamento 1.47 dell'onorevole Turco. Non comprendendo infatti la necessità di richiamare norme del codice penale per vietare condotte che comunque risultano già proibite in base all'ordinamento vigente e ribadendo che i medici sono deontologicamente tenuti a non praticare l'eutanasia, ritiene superfluo il disposto della lettera c).

Massimo POLLEDRI (LNP) non condivide quanto da ultimo affermato circa l'inutilità del richiamo agli articoli del codice penale contenuto nella lettera c). Infatti, i divieti acquistano efficacia solo se provvisti di sanzione penale o amministrativa per la loro inottemperanza: un divieto non può sostanziarsi in una mera affermazione di principi, ma deve essere corredato di apposita sanzione. Osserva, infine, che la norma appare ancor più necessaria in considerazione del fatto che, a volte, la giurisprudenza non ha ravvisato in tali condotte le fattispecie penali richiamate.

Luisa BOSSA (PD), dichiarando il proprio voto favorevole sull'emendamento 1.47, osserva che la formulazione del divieto di ogni forma di eutanasia suggerita da tale proposta emendativa sia completa, chiara ed esaustiva e non necessita di alcuna precisazione aggiuntiva.

La Commissione respinge l'emendamento Livia Turco 1.47.

Giuseppe PALUMBO, presidente, essendo imminente la ripresa dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche.
Testo unificato C. 799 Angela Napoli, C. 1552 Di Virgilio e Palumbo, C. 977-ter Livia Turco, C. 278 Farina Coscioni, C. 1942 Mura, C. 2146 Minardo, C. 2355 Di Pietro, C. 2529 Scandroglio e C. 2693 Zazzera.

Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica.
C. 919 Marinello, C. 1423 Guzzanti, C. 1984 Barbieri, C. 2065 Ciccioli e C. 2831 Jannone.