CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 dicembre 2009
265.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 17 dicembre 2009 - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.10.

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Sull'ordine dei lavori.

Valentina APREA, presidente, propone di passare dapprima all'esame dei provvedimenti n. 132, n. 133 e n. 134, e quindi ai successivi punti all'ordine del giorno.

La Commissione concorda.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei.
Atto n. 132.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento all'ordine del giorno, rinviato da ultimo nella seduta del 16 dicembre 2009.

Valentina APREA, presidente e relatore, presenta una nuova versione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), che reca alcune correzioni formali rispetto alla versione presentata nella seduta di ieri, destinate a chiarire alcune questioni solo da un punto di vista terminologico.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente norme sul riordino degli istituti tecnici.
Atto n. 133.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento all'ordine del giorno, rinviato da ultimo nella seduta del 16 dicembre 2009.

Valentina APREA, presidente e relatore, presenta una nuova versione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 2), che reca alcune correzioni formali rispetto alla versione presentata nella seduta di ieri, destinate a chiarire alcune questioni solo da un punto di vista terminologico.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente norme sul riordino degli istituti professionali.
Atto n. 134.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo nella seduta del 16 dicembre 2009.

Valentina APREA, presidente e relatore, presenta una nuova versione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 3), che reca alcune correzioni formali rispetto alla versione presentata nella seduta di ieri, destinate a chiarire alcune questioni solo da un punto di vista terminologico.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Rosa DE PASQUALE (PD) a nome del proprio gruppo, protesta formalmente per il cambio dell'ordine del giorno della Commissione, con riferimento alla discussione della risoluzione. Ricorda che la risoluzione, che doveva essere oggetto della discussione odierna, era un atto concordato e ben noto al ministero. Come la Commissione sa, per quello che concerne la professionalità dei restauratori il 31 dicembre prossimo sarà il termine ultimo, in quanto entrerà in vigore il nuovo decreto ministeriale che rimodula la posizione dei restauratori dei Beni culturali.

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Sottolinea come con il citato decreto ministeriale la professionalità centrale e qualificata dei restauratori sarà destinata a scomparire. Stigmatizza la mancanza di sensibilità del ministro, che ha preferito inviare le scuse in quanto impossibilitato a intervenire in Commissione poiché impegnato con il Consiglio dei Ministri. Ritiene queste scuse non accettabili in quanto il ministro poteva delegare ad altri soggetti istituzionali competenti il compito di rappresentarlo durante la discussione della risoluzione. Ricorda, inoltre, come una recentissima udienza del TAR abbia riaperto la questione e chiede a questo punto di conoscere, visto che la scadenza del 31 dicembre è vicinissima, quale sia la reale posizione del ministro.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL), intervenendo anche a nome del proprio gruppo, sottolinea che la risoluzione, già oggetto della discussione odierna, era un atto che era stato costruito in maniera condivisa su cui convogliavano nel merito i giudizi dei gruppi parlamentari rappresentati in Commissione, in quanto la categoria dei restauratori è unanimemente ritenuta indispensabile per la conservazione e la tutela del patrimonio artistico italiano. Ritiene che si tratta di un impegno al Governo condivisibile da tutte le forze politiche. Stigmatizza come fatto grave ciò che è avvenuto, in particolare l'assenza del ministro in quanto ritiene che come parlamentari della maggioranza ci si debba comunque distinguere dal Governo, ove non si ravvisino elementi di rispetto per i parlamentari e per i lavori della Commissione.

Rosa DE PASQUALE (PD) sottolinea, ancora una volta, l'esigenza di conoscere gli intendimenti del Governo dopo l'udienza del TAR e prima della scadenza del 31 dicembre.

Valentina APREA, presidente, ribadisce che il Governo ha rappresentato l'impossibilità formale del Ministro Bondi e del sottosegretario Giro a partecipare alla discussione della risoluzione in oggetto, in quanto coinvolti in altri impegni istituzionali.

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2009.
Atto n. 163.

(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 16 dicembre 2009.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 4). Ricorda come nello schema di decreto ministeriale oggetto dell'esame non vi siano particolari aspetti critici, aggiungendo che sono stati apportati tagli lineari, seppure molto contenuti, e non tagli di natura discrezionale.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA concorda con il parere favorevole del relatore.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere in esame, esprimendo il proprio apprezzamento in particolare per l'ultima condizione della proposta di parere.

Luigi NICOLAIS (PD) sottolinea, anche a nome del suo gruppo, che sarebbe stato preferibile prevedere un riparto di fondi in crescita. Ritiene che nella ricerca e nell'Università si debba investire. Aggiunge che, nonostante i tagli effettuati si sia di fronte a un riparto di fondi equilibrato e sottolinea come al CNR all'ASI e all'istituto Oceanografico i fondi assegnati siano pressoché equivalenti rispetto a quelli assegnati in precedenza. Preannuncia quindi a nome del proprio gruppo il voto favorevole.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ritiene che la Commissione nella giornata di ieri abbia fatto un passo importante, riconfermato

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anche oggi dalla votazione su questa proposta di parere e sottolinea quindi che quando il confronto tra i gruppo politici è basato su fatti concreti è possibile trovare l'unanimità politica. Preannuncia quindi, anche a nome del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere oggetto della discussione.

Luciano CIOCCHETTI (UdC) dichiara di volere esporre una questione di metodo che, a suo giudizio, dovrà rappresentare un punto di riferimento anche in successivi pareri vertenti su materie analoghe. Ritiene che i fondi ordinari non possano essere assegnati agli enti, come in questo caso, il 17 dicembre 2009. Ritiene importante che nel parere odierno sia quindi inserita una formulazione tendente a stigmatizzare questi ritardi, inserendo una frase che espliciti che il riparto deve essere fatto l'anno precedente e non alla fine dell'anno in corso. Per quello che concerne la posizione del suo gruppo, preannuncia quindi il voto di astensione se non fosse recepita la proposta di riformulare la proposta di parere del relatore in modo conseguente.

Manuela GHIZZONI (PD) concorda nel metodo e nel merito con quanto appena espresso dal collega Ciocchetti. Ricorda altresì che la necessità di far giungere in tempi rapidi lo schema di decreto ministeriale inerente alla ripartizione dei fondi agli enti di ricerca sia stata più volte rappresentata in molti atti ispettivi sottoscritti da lei e dal gruppo parlamentare da lei rappresentato.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, concorda con l'ipotesi di riformulazione proposta dal collega Ciocchetti, riformulando quindi conseguentemente la proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 5)

La Commissione approva quindi la proposta di parere così come riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 17 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.30.

Norme in materia di cittadinanza.
Testo unificato C. 136 Angeli e abbinate.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL), relatore, ricorda che il testo in esame reca norme in materia di cittadinanza. Più in particolare, ricorda che l'articolo 1, che sostituisce il comma 2 dell'articolo 4 della legge n. 91 del 1992, consente l'acquisto della cittadinanza italiana allo straniero nato in Italia che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni sino al raggiungimento della maggiore età e che abbia frequentato con profitto scuole riconosciute dallo Stato italiano almeno sino all'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, previa dichiarazione in tal senso da presentare entro un anno dal raggiungimento della maggiore età. Rispetto al testo attualmente vigente della disposizione la nuova formulazione subordina, quindi, l'acquisto della cittadinanza anche all'assolvimento degli obblighi scolastici. Sottolinea quindi che l'articolo 2 modifica l'articolo 9 della già citata legge n. 91 del 1992, in materia di concessione della cittadinanza italiana con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno. In particolare, viene sostituita la lettera f) del comma 1 del predetto articolo 9, prevedendo quindi che la cittadinanza sia concessa allo straniero che risiede legalmente e stabilmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica e subordinando tale concessione allo svolgimento del percorso di cittadinanza indicato dall'articolo 9-bis della stessa legge n. 91, introdotto dall'articolo 3 del provvedimento.

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Aggiunge quindi che rispetto alla lettera f) attualmente in vigore la concessione della cittadinanza viene subordinata anche alla circostanza che lo straniero abbia risieduto in Italia non solo legalmente ma anche stabilmente e allo svolgimento del percorso di cittadinanza disciplinato dall'articolo 3. Sottolinea che l'articolo 3 introduce un nuovo articolo 9-bis nella legge n. 91 del 1992, con il quale si delinea il percorso cui è subordinata l'acquisizione della cittadinanza da parte dello straniero residente da almeno dieci anni nel territorio italiano. Il comma 1 indica i requisiti cui è condizionata l'acquisizione della cittadinanza. Sono necessari: il possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (lettera a)); la frequenza di un corso, della durata di un anno, finalizzato all'approfondimento della conoscenza della storia e della cultura italiana ed europea, dell'educazione civica e dei principi della Costituzione italiana, propedeutico alla verifica del percorso di cittadinanza (lettera b)); un effettivo grado di integrazione sociale ed al rispetto, anche in ambito familiare, delle leggi dello Stato e dei principi fondamentali della Costituzione (lettera c)); il rispetto degli obblighi fiscali (lettera d)); il mantenimento dei requisiti di reddito, alloggio e assenza di carichi pendenti necessari per ottenere il permesso di soggiorno (lettera e)). In tale contesto, ricorda che il comma 2 specifica che l'accesso al predetto corso è consentito allo straniero che risiede nel territorio della Repubblica da almeno otto anni, su sua richiesta, mentre il comma 3 stabilisce che il procedimento amministrativo relativo al percorso di cittadinanza deve concludersi entro e non oltre due anni dalla presentazione della richiesta di iscrizione al corso stesso, e comunque non prima del compimento del decimo anno di residenza legale nel territorio della Repubblica. Ricorda che il comma 4 prevede che il Governo attui con il concorso delle regioni iniziative ed attività finalizzate a sostenere il processo di integrazione linguistica, culturale e sociale dello straniero, cui lo stesso è tenuto a partecipare. Il comma 5 rinvia ad un regolamento di attuazione la disciplina delle modalità di svolgimento del percorso di cittadinanza, delle modalità di organizzazione ed espletamento del corso, i casi di esonero dalla stesso, nonché gli adempimenti e le procedure idonee a verificare la sussistenza dei requisiti di cui al comma 1.
Evidenzia ancora che l'articolo 4 sostituisce l'articolo 10 della predetta legge n. 91 del 1992, recante la disciplina sul giuramento che deve prestare lo straniero cui è concessa o che ha acquisito la cittadinanza. In particolare, le novità principali rispetto al testo della disciplina vigente riguardano la definizione, recata dal comma 2, della formula di giuramento, che recita: «Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi, riconoscendo la pari dignità sociale di tutte le persone», la previsione, contenuta nel comma 1, secondo cui il giuramento avviene nella sede della prefettura-ufficio territoriale del Governo competente per territorio in base alla residenza dell'istante, nonché la norma, di cui al comma 3, in base alla quale al nuovo cittadino viene consegnata una copia della Costituzione della Repubblica italiana. L'articolo 5 disciplina l'entrata in vigore della legge, che è stabilita sei mesi dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Propone in conclusione l'espressione di un parere favorevole con due condizioni (vedi allegato 6).

Maria COSCIA (PD) pur riconoscendo al collega Granata uno sforzo di sintetizzare le posizioni dei vari gruppi, rileva che la proposta di parere così come formulata non può ricevere voto favorevole da parte del gruppo del PD, in quanto è l'impostazione stessa del testo unificato che non può essere accolta. In particolare, occorre accorciare di almeno due anni il periodo di 10 anni previsto per l'ottenimento della cittadinanza. Rileva inoltre che occorre prevedere una tutela maggiore per quel che riguarda i minori. Auspica in conclusione che si possa trovare un punto di equilibrio tra maggioranza e opposizione.equilibrio tra maggioranza e opposizione.

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Luciano CIOCCHETTI (UdC), pur apprezzando il lavoro svolto dal relatore e lo sforzo compiuto per operare una sintesi delle varie posizioni, ritiene che il testo unificato in esame non possa essere giudicato positivamente, in quanto non affronta nel modo più adeguato tutte le tematiche svolte. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata.

Emerenzio BARBIERI (PdL) riterrebbe opportuno sospendere la seduta al fine di effettuare una verifica all'interno della maggioranza in merito al voto sulla proposta in esame.

Valentina APREA, presidente, sottolinea che la Commissione deve procedere alla votazione del parere perché la Commissione affari costituzionali richiede il parere con urgenza. Ritiene peraltro che sul provvedimento in esame ciascun deputato potrà orientarsi sulla base della relazione e della proposta di parere del relatore.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ritiene che ciascuno dei componenti del gruppo cui appartiene potrà orientarsi liberamente sul voto della proposta di parere presentata dal relatore.

Fabio GARAGNANI (PdL) riterrebbe opportuno votare per parti separate, distinguendo la prima dalla seconda condizione, in quanto il testo unificato in esame contiene norme che comportano posizioni disomogenee all'interno della maggioranza.

Paola GOISIS (LNP) ritiene che il provvedimento così come è strutturato e la proposta di parere non corrispondono alle posizioni del proprio gruppo. Preannuncia pertanto, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata.

Andrea SARUBBI (PD), pur apprezzando il lavoro svolto dal relatore e manifestando in particolare il proprio apprezzamento per la seconda condizione della proposta di parere, rileva che il testo unificato in esame non può essere condiviso e preannuncia pertanto il proprio voto contrario sulla proposta di parere presentata.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL), relatore, concorda con la proposta del collega Garagnani di votare la proposta di parere per parti separate nel senso indicato.

Valentina APREA, presidente, accogliendo la proposta del collega Garagnani ritiene che si possa votare il parere per parti separate, riformulando peraltro la prima condizione nel senso di sopprimere le parole «da sostenere all'ottavo anno di residenza in Italia», conformemente al testo proposto nella Commissione di merito dal relatore sul provvedimento; votando prima le prime due premesse e la prima condizione e, successivamente, la prima e la terza premessa insieme alla seconda condizione. Rileva che la tutela dei minori stranieri è di pertinenza della Commissione cultura, avendo le scuole italiane integrato da tempo molti alunni stranieri che apprendono la lingua italiana e che concludono regolarmente gli studi.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL), relatore, constata l'insistenza del deputato Bianconi, presente ai lavori della Commissione, ad invitare i colleghi, seppure informalmente, ad esprimere un voto conforme a quello della Commissione affari costituzionali. Non ritiene ammissibile che un collega di un'altra Commissione possa dare indicazioni di voto presso Commissioni di cui non è membro. Precisa che, in qualità di firmatario, insieme all'onorevole Sarubbi, di una delle proposte di legge da cui è scaturito il testo unificato in esame, partecipando ai lavori della I Commissione non ha neanche inteso sostituire un com ponente di quell'organo parlamentare, ponente di quell'organo parlamentare, proprio per non influenzare il voto di altri colleghi.

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Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire avverte quindi che, essendo stato richiesto, si procederà alla votazione per parti separate della proposta di parere del relatore, mettendo dapprima in votazione le prime due premesse della proposta di parere insieme alla prima condizione, e successivamente la prima e la terza premessa insieme alla seconda condizione.
Avverte che qualora la prima votazione avesse esito favorevole, non si procederà alla seconda.

La Commissione respinge quindi la votazione per parti separate della proposta di parere favorevole del relatore, con riferimento alle prime due premesse insieme alla prima condizione.

Valentina APREA, presidente, mette quindi in votazione la proposta di parere favorevole del relatore limitatamente alla prima e terza premessa e alla seconda condizione.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore, limitatamente alla prima e terza premessa e alla seconda condizione (vedi allegato 7).

La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

Giovedì 17 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.45.

Sui lavori della Commissione.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) ritiene importante svolgere un'audizione del sottosegretario Bonaiuti, stigmatizzando la politica sull'editoria svolta per il Governo dal Ministro Tremonti, esautorando così i poteri della Commissione cultura della Camera.

Stefano CALDORO (PdL) concorda con il collega Giulietti.

Dichiarazione di monumento nazionale e contributo per l'esecuzione dei restauri interni ed esterni della Basilica di San Petronio in Bologna.
C. 2955 Garagnani.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, ricorda che la proposta di legge in esame è volta al riconoscimento quale monumento nazionale della Basilica di San Petronio in Bologna (articolo 1), e alla concessione di un contributo di 7.429.000 euro destinato al restauro - interno ed esterno - dell'edificio (articolo 2). Rammenta che la Basilica è diventata di proprietà della diocesi dopo i Patti Lateranensi. La relazione illustrativa evidenzia che la proposta di legge intende concorrere alla conservazione e valorizzazione della Basilica in occasione del trecentocinquantesimo anniversario del compimento dei lavori della sua costruzione (1663). Aggiunge che secondo la medesima relazione, il riconoscimento quale monumento nazionale della Basilica «non è motivato soltanto dal valore architettonico dell'edificio e dai tesori d'arte conservati al suo interno, ma considera anche il significato e la rilevanza degli eventi la cui memoria rimane ad esso legata». Ricorda, preliminarmente, che la normativa vigente non prevede una specifica procedura da porre in essere per la dichiarazione di monumento nazionale. Al contempo, il Codice dei beni culturali e del paesaggio, emanato con decreto legislativo n. 42 del 2004 , come da ultimo modificato con decreto legislativo n. 62 del 2008, definisce inalienabili i beni del demanio culturale «dichiarati monumenti nazionali a termini della normativa all'epoca vigente» (articolo 54), e fa salve - tra le

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altre - le leggi aventi specificamente ad oggetto monumenti nazionali (articolo 129) . Aggiunge che l'articolo 2 della proposta di legge, ai commi 1 e 2, prevede che i lavori di restauro della Basilica siano eseguiti tra il 2010 ed il 2012, sulla base di un programma degli interventi, integrato da uno specifico piano finanziario e dai relativi progetti esecutivi presentati dal Capitolo della Basilica e approvati dalla competente soprintendenza. Ricorda che per gli appalti di lavori pubblici concernenti i beni mobili e immobili e gli interventi sugli elementi architettonici e sulle superfici decorate di beni del patrimonio culturale tutelati dal decreto legislativo n. 42 del 2004, si applicano le disposizioni della Parte seconda, Titolo IV, Capo II articoli 197 e 205, del decreto legislativo n. 163 del 2006 (cd. Codice appalti). Pertanto, ai sensi dell'articolo 203, l'affidamento dei lavori è disposto, di regola, sulla base del progetto definitivo, integrato dal capitolato speciale e dallo schema di contratto.
Ricorda ancora che l'esecuzione dei lavori può prescindere dall'avvenuta redazione del progetto esecutivo, che, ove sia stata ritenuta necessaria in relazione alle caratteristiche dell'intervento e non venga effettuata dalla stazione appaltante, è effettuata dall'appaltatore ed è approvata entro i termini stabiliti con il bando di gara o con lettera di invito. Sottolinea che per i lavori relativi a beni mobili e superfici decorate di beni architettonici e scavi archeologici sottoposti alle disposizioni di tutela di beni culturali, il contratto di appalto che prevede l'affidamento sulla base di un progetto preliminare o definitivo può comprendere, oltre all'attività di esecuzione, quella di progettazione successiva al livello previsto a base dell'affidamento laddove ciò venga richiesto da particolari complessità, avendo riguardo alle risultanze delle indagini svolte. Aggiunge inoltre, per ogni intervento, il responsabile del procedimento, nella fase di progettazione preliminare, stabilisce il successivo livello progettuale da porre a base di gara e valuta motivatamente, esclusivamente sulla base della natura e delle caratteristiche del bene e dell'intervento conservativo, la possibilità di ridurre i livelli di definizione progettuale ed i relativi contenuti dei vari livelli progettuali, salvaguardandone la qualità. Ricorda che la progettazione esecutiva può essere omessa unicamente nelle seguenti ipotesi: per i lavori su beni mobili e superfici architettoniche decorate che non presentino complessità realizzative; negli altri casi, qualora il responsabile del procedimento accerti che la natura e le caratteristiche del bene, ovvero il suo stato di conservazione, siano tali da non consentire l'esecuzione di analisi e rilievi esaustivi; in tali casi, il responsabile del procedimento dispone che la progettazione esecutiva sia redatta in corso d'opera, per stralci successivi, sulla base dell'esperienza delle precedenti fasi di progettazione e di cantiere. Rammenta infine, che ai sensi dell'articolo 128, comma 9, dello stesso Codice appalti, un autonomo piano finanziario viene richiesto qualora un lavoro non sia inserito nell'elenco annuale dei progetti relativi alla programmazione dei lavori pubblici degli enti locali e a patto che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari dell'amministrazione al momento della formazione dell'elenco stesso.
Aggiunge altresì che il contributo statale è versato direttamente al Capitolo della Basilica con le seguenti modalità (comma 3): una prima rata, dell'importo di 429.000 euro, è corrisposta prima dell'inizio dei lavori e contabilizzata nella liquidazione finale dell'ultimo esercizio; sei rate semestrali (per un importo complessivo non superiore a 2.500.000 euro annui), versate sulla base dello stato di avanzamento dei lavori e delle spese, documentate e certificate dalla competente soprintendenza, relativi al semestre precedente. Il comma 4 dispone che all'onere derivante si provveda mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2010-2012, nell'ambito del programma Fondi di riserva e speciali della Missione Fondi da ripartire dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, allo scopo

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parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. In particolare, viene specificata la seguente ripartizione:(euro) 2010:1.679.000; 2011: 2.500.000; 2012:2.500.000; 2013: 750.000. Ricorda che con il comma 5 si autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Evidenzia per quel riguarda la formulazione del testo, con riferimento all'articolo 2, comma 3, che la previsione secondo cui il versamento del contributo deve essere «complessivamente non superiore a 2,5 milioni di euro annui» non appare del tutto coerente con quanto previsto dal successivo comma 4 in ordine agli oneri annuali determinati per ciascuno degli anni dal 2010 al 2013. Segnala inoltre che non appare corretta la previsione secondo cui l'importo da versare a titolo di anticipo al Capitolo prima dell'inizio dei lavori venga conteggiato nella liquidazione finale dell'ultimo esercizio (anno 2013), posto che tale importo sarà versato nel 2010. Con riferimento allo stesso articolo 2, comma 4, inoltre la norma di copertura non appare idonea, sia perché l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia iscritto nel fondo speciale di conto capitale di cui alla Tabella B del disegno di legge finanziaria per il 2010 (A.C. 2936-A, attualmente all'esame della Camera), non presenta le sufficienti disponibilità per gli anni 2010 e 2011, sia perché gli oneri da coprire riguardano anche il 2013, mentre gli stanziamenti iscritti nella tabella B hanno durata triennale. Infine sottolinea che al comma 1 del medesimo articolo 2 si valuti l'opportunità di riformulare l'autorizzazione di spesa precisando che il contributo di euro 7,429 milioni costituisce l'importo complessivamente autorizzato e specificando, eventualmente, anche la distribuzione nel quadriennio 2010-2013 del contributo medesimo.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista.
C. 2393 Pisicchio.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 novembre 2009.

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, prende atto di alcune proposte di procedere a piccole correzioni del provvedimento in alcune sue parti, rinviandone l'esame a dopo la sospensione per le festività natalizie. Auspica che alla ripresa si possa procedere in tempi brevi alla sua approvazione.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) ritiene importante, data la situazione di blocco sulla riforma dell'ordine, di poter giungere ad una proposta approfondita ma condivisa da parte di tutta la Commissione. Chiede quindi di poter procedere ad audizioni mirate che aiutino a chiarire i punti nodali che attengono al provvedimento in esame.

Valentina APREA, presidente, intende rivolgere un saluto a tutti i componenti della Commissione in occasione delle festività natalizie, sottolineando ancora una volta l'importanza del lavoro condiviso e appassionato che contraddistingue la Commissione cultura. Ricorda che le materie di competenza sono importanti ed estremamente sensibili, a partire dal futuro dei giovani, dei bambini, la conoscenza e il patrimonio artistico e culturale dell'Italia. Nonostante la battaglia politica che, a volte, ha infiammato i lavori parlamentari, ritiene che alla ripresa dopo le festività, si possano riprendere, nel consueto clima di condivisione, le varie questioni che attendono ancora una soluzione. Rivolge quindi a tutti i componenti della Commissione e agli uffici i migliori auguri per le prossime festività.
Nessuno altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

COMITATO RISTRETTO

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
C. 136 Carlucci, e abbinate C. 459 Ciocchetti, C. 769 Carlucci, C. 1156 Ceccacci Rubino, C. 1183 De Biasi, C. 1480 Zamparutti, C. 1564 Giammanco, C. 1610 Zazzera, C. 1849 Rampelli, C. 1935 Caparini e C. 2280 Goisis.