CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 dicembre 2009
261.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 10 dicembre 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto ROSSO.

Audizione informale dei rappresentanti dell'Associazione denominata Coordinamento nazionale per la canapicoltura (Assocanapa), in materia di Interventi per consentire e incentivare la coltivazione della canapa «sativa».

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.10 alle 14.50.

INTERROGAZIONI

La seduta comincia alle 14.50.

5-01727 De Camillis: Finanziamento dei contratti di filiera.
5-01736, Graziano: Rimborso IVA da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).

Roberto ROSSO, presidente, avverte che, su richiesta del rappresentante del Governo e d'intesa con i presentatori, lo svolgimento delle interrogazioni in titolo è rinviato ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

RISOLUZIONI

Giovedì 10 dicembre 2009.

La seduta comincia alle 14.55.

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7-00220 Rainieri: Misure in favore del settore suinicolo.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione all'ordine del giorno.

Fabio RAINIERI (LNP) illustra il contenuto della sua risoluzione, rilevando in particolare lo stato di notevole difficoltà in cui si è venuto a trovare il settore suinicolo e la pronta risposta del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali attraverso l'azione di sollecitazione effettuata nei confronti del settore che ha portato ad un primo accordo di filiera tra le organizzazioni professionali. Peraltro, anche alla luce della sua applicazione pratica, tale accordo dovrebbe essere rivisto al fine di contemplare un intervento attivo degli allevatori o dei loro rappresentanti. Ritiene inoltre che debbano essere effettuate considerazioni diverse per il particolare settore suinicolo dedicato alle produzioni dop.
Chiede pertanto che il Governo intraprenda le necessarie iniziative per integrare la Commissione unica nazionale, per vigilare sul rispetto dei prezzi definiti dalla Commissione unica nazionale, anche integrando l'apparato sanzionatorio, e per prevedere infine che la quotazione del cosiddetto «peso morto» sia definito da tecnici terzi, escludendo peraltro le produzioni DOP.

Roberto ROSSO, presidente, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00108 Bellotti: Interventi per consentire e incentivare la coltivazione della canapa «sativa».
(Rinvio della discussione).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione all'ordine del giorno rinviata nella seduta del 19 novembre 2009.

Luca BELLOTTI (PdL) chiede di procedere ad un rinvio della discussione della sua risoluzione e che la Commissione proceda alle audizioni degli operatori del settore.

Roberto ROSSO, presidente, rinvia pertanto la discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

Giovedì 10 dicembre 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto ROSSO.

La seduta comincia alle 15.

Norme per la valorizzazione dei prodotti alimentari provenienti da filiera corta a chilometro zero e di qualità.
C. 1481 Realacci e C. 2876 De Girolamo.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame delle proposte di legge all'ordine del giorno

Sabrina DE CAMILLIS (PdL), relatore, ricorda che le proposte di legge in esame, C. 1481 di iniziativa dell'onorevole Realacci ed altri, e C. 2876, di iniziativa dell'onorevole De Girolamo, sono entrambe volte alla valorizzazione e alla promozione dei prodotti alimentari provenienti da filiera corta - la cui area di produzione è situata a breve distanza dal luogo di consumo finale - nonché dei prodotti di particolare pregio qualitativo ossia quelli provenienti da coltivazioni biologiche, a denominazione tutelata, tipici o tradizionali.
Fa presente altresì che la materia, disciplinata dalla legge n. 228 del 2001, ed oggetto di numerosi interventi, tra i quali quelli operati dal comma 1065 delle legge finanziaria per il 2007, e dal decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 20 novembre 2007, nonché di un libro verde sulla qualità dei prodotti alimentari della Commissione europea, è suscettibile di riguardare materie concorrenti

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e delegate, a norma dell'articolo 117 della Costituzione, di possibile competenza regionale e richiede dunque una particolare attenzione.
Le proposte riprendono a livello nazionale, ponendosi come quadro di riferimento, una tematica che è stata affrontata già da diverse Regioni, sia tramite apposite leggi, sia tramite lo stanziamento di risorse. L'obiettivo della riduzione della filiera anche tramite la promozione dei prodotti agricoli locali, tradizionali e biologici e dunque la valorizzazione della tipicità, della sicurezza alimentare e della stagionalità dei prodotti stessi, è altresì contenuto nelle linee programmatiche del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, illustrate alla Commissione Agricoltura della Camera nella seduta del 18 giugno 2008.
Con riferimento alla scelta normativa per realizzare le suddette finalità le proposte in esame si differenziano almeno in parte.
In particolare, la proposta di legge C. 2876 De Girolamo si pone esplicitamente come intervento-quadro, nel presupposto che la materia dell'alimentazione è attribuita alla competenza concorrente dello Stato e delle Regioni dall'articolo 117, terzo comma della Costituzione, dettando una serie di disposizioni volte a definire i compiti delle Regioni e degli enti locali in materia. La proposta individua infatti (articolo 2) i principi nel quadro dei quali Regioni ed enti locali esercitano le rispettive competenze in materia. In particolare si fa riferimento: alla promozione del commercio dei prodotti a filiera corta; all'incentivazione dell'esercizio dell'agricoltura con metodi tradizionali; al riconoscimento e tutela dei prodotti agricoli tradizionali; alla promozione della vendita diretta dei prodotti; alla determinazione delle caratteristiche delle imprese agricole per le quali si applicano le misure europee in materia di flessibilità nell'applicazione delle norme sull'igiene dei prodotti alimentari (Reg. CE n. 852/2004). È inoltre demandato al Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, l'adeguamento alle disposizioni contenute nella proposta di legge, previo parere della Conferenza Stato-Regioni, del decreto ministeriale che attualmente detta la disciplina dei mercati riservati all'esercizio della vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli.
Con riferimento alla disposizione che prevede l'adozione di un decreto ministeriale per modificare il decreto ministeriale del 20 novembre 2007, andrebbe valutata l'opportunità di inserire la specificazione che si tratta di un atto non avente natura regolamentare dal momento che la competenza legislativa esclusiva nelle materie del commercio è riservata alle regioni dall'articolo 117 della Costituzione. In relazione alla procedura di adozione dell'atto andrebbe inoltre valutata l'opportunità di prevedere la previa intesa con la conferenza Stato-regioni, così come previsto per l'adozione del citato decreto ministeriale 20 novembre 2007.
La proposta di legge C. 1481 Realacci detta invece disposizioni direttamente applicative, lasciando in ogni caso ampio spazio alle competenze regionali e locali. In particolare, tale provvedimento prevede preliminarmente una serie di definizioni ai fini dell'applicazione della proposta di legge stessa. Sono dunque qualificati (articolo 2) a «chilometro zero» i prodotti il cui consumo avviene nella stessa regione di produzione, o entro un raggio di 70 chilometri. Rientrano nella suddetta definizione altresì i prodotti il cui trasporto - dalla fase della produzione a quella del consumo - produca un limitato apporto delle emissioni inquinanti. Ulteriore definizione attiene ai prodotti «di qualità» che sono coltivazioni biologiche, nonché quelli a denominazione tutelata, tipici o tradizionali. Sono infine definiti «mercatali», i mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli e disciplinati dal decreto ministeriale 20 novembre 2007 che ha stabilito i requisiti uniformi e gli standard per la loro realizzazione.
Va rilevato che in mancanza di disposizioni di individuazione di specifici parametri può risultare problematica la attribuzione ad un prodotto della qualifica

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«chilometro zero» in relazione alla contenuta emissione di inquinanti derivante dal trasporto di esso. Potrebbe dunque risultare opportuno demandare ad un decreto ministeriale l'individuazione di parametri certi attinenti al ridotto apporto di emissioni inquinanti.
Entrambe le proposte in esame prevedono inoltre disposizioni incentivanti l'impiego dei prodotti da filiera corta e di qualità nei servizi di mensa e di ristorazione collettiva forniti dalle pubbliche amministrazioni.
In particolare, la proposta di legge C. 1481 Realacci prevede che la fornitura di prodotti a chilometro zero o di qualità possa, a discrezione dell'ente regionale e locale, diventare titolo preferenziale per l'aggiudicazione degli appalti pubblici (emanati dalla regioni, o da enti da essa controllati, e dagli enti locali) di fornitura di mensa o servizio di ristorazione collettiva. All' aggiudicazione consegue un obbligo di idonea documentazione dell'approvvigionamento, dell'impiego dei prodotti e dell'apporto di emissioni inquinanti connesso a tutti i movimenti che hanno interessato il prodotto fino alla fase finale del consumo (articolo 3).
La proposta di legge C. 2876 De Girolamo prevede invece (articolo 3) non la possibilità bensì l'obbligo per i bandi pubblici di contenere tale clausola di preferenza. È demandata ad un decreto ministeriale adottato previo parere della conferenza Stato-Regioni l'individuazione di modalità uniformi per l'applicazione delle norme predette.
Con riguardo alla disposizione contenuta nella proposta di legge C. 2876 De Girolamo, all'articolo 3, che prevede un obbligo per i bandi pubblici, va segnalato che si tratta di una disposizione di dettaglio in una materia quale quella dell'alimentazione che la Costituzione attribuisce alla competenza concorrente dello Stato e delle Regioni. Andrebbe pertanto valutata l'opportunità di trasformare l'obbligo a carico di Regioni ed enti locali in facoltà. Se invece si ritiene di conservare l'obbligo andrebbe valutata l'opportunità di prevedere, al comma 2 del medesimo articolo 3, una previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni e non un mero parere di essa.
Specifiche norme, poi, sono dedicate sia nella proposta di legge C. 1481 Realacci che nella proposta di legge C. 2876 De Girolamo all'agevolazione della vendita diretta dei prodotti agricoli.
In generale si può dire che la finalità è quella di valorizzare la modalità organizzativa dei cosiddetti farmer's markets, per i vantaggi che questi possono dare sia ai consumatori in termini di minor prezzo dei prodotti, sia ai produttori in termini di maggior ricavo. Ulteriore vantaggio di questi mercati per la vendita diretta è per l'ambiente, nel momento in cui essi vengano destinati, così come previsto nelle proposte di legge in esame, alla commercializzazione dei prodotti il cui trasporto è breve ed inquina poco.
La proposta di legge C. 1481 Realacci (articolo 4) consente ai comuni di riservare alla vendita diretta dei prodotti agricoli almeno il 20 per cento delle aree di posteggio dei mercati. Inoltre al fine di agevolare l'acquisto e il consumo dei prodotti a chilometro zero e di quelli di qualità si consente agli esercizi commerciali di destinare alla vendita degli stessi almeno il 30 per cento della propria superficie.
La proposta di legge C. 2876 De Girolamo (articolo 4) interviene direttamente sul decreto legislativo 228 del 2001 in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli. In particolare si dispone l'obbligo per le Regioni di riservare spazi adeguati alla vendita diretta dei prodotti proventi da filiera corta, di semplificare le norme applicative e di ridurre i relativi oneri amministrativi. In tal senso va anche la modifica apportata al citato decreto legislativo in merito alla riduzione dei tempi di comunicazione dell'avvio dell'attività di vendita in forma itinerante da parte degli imprenditori agricoli. Un'ulteriore disposizione riguarda la vendita diretta di prodotti agricoli da parte di soggetti che esercitano l'attività agricola in maniera residuale o minimale (e dunque non rientrano nella definizione di imprenditori agricoli). Per tali soggetti, fatti salvi i limiti

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stabiliti dalla normativa regionale in materia di flessibilità dell'applicazione delle norme sull'igiene dei prodotti alimentari, non è richiesta alcun obbligo formale ai fini della vendita nella propria area di produzione al consumatore finale.
La proposta di legge C. 2876 De Girolamo, all'articolo 4, prevede una serie di disposizioni che modificano la disciplina della vendita al dettaglio dei prodotti alimentari. Tali disposizioni andrebbero valutate alla luce della ripartizione di competenze tra Stato e Regioni di cui all'articolo 117, Cost. che attribuisce alla competenza residuale, esclusiva delle Regioni, la materia del commercio.
Tra gli ulteriori incentivi, la proposta di legge C. 1481 Realacci prevede (articolo 5) quale ulteriore incentivo l'abbattimento per il 50 per cento dei contributi dovuti da grandi strutture di vendita o centri commerciali - nei quali siano venduti prodotti agroalimentari - per il rilascio del permesso di costruzione o di altra autorizzazione a fini edilizi, qualora sia assunto l'impegno ad acquistare e porre in vendita prodotti a filiera corta e prodotti di qualità nella misura complessiva annua non inferiori al 30 per cento in termini di valore. Il medesimo impegno, assunto unilateralmente, deve essere oggetto di valutazione nella fase istruttoria del procedimento in materia edilizia allo scopo di orientare la programmazione commerciale alla luce dell'articolo 41 della Costituzione che, pur riconoscendo la libertà dell'iniziativa economica, non consente che questa possa svolgersi in contrasto con l'utilità sociale. Il mancato rispetto dell'impegno comporta il versamento per intero del contributo maggiorato dall'applicazione di un tasso d'interesse.
Per quanto riguarda poi il profilo dei controlli, la proposta di legge C. 1481 (articolo 7) dispone l'istituzione nell'ambito del Comando carabinieri politiche agricole e alimentari del MIPAAF di un nucleo votato ai prodotti di qualità e da filiera corta, e consente alle regioni per la realizzazione dei controlli di competenza di avvalersi degli organi di polizia amministrativa locale.
La proposta di legge C. 2876 (articolo 2, comma 2, lettera g) inserisce tra i compiti riservati alle Regioni e agli enti locali, per gli ambiti di rispettiva competenza, l'individuazione degli organi amministrativi e di polizia preposti all'esercizio delle funzioni di prevenzione, controllo ed accertamento delle violazioni di quanto previsto nella proposta di legge.
Si segnala che entrambe le proposte estendono le norme in merito ai controlli anche a quanto disposto dal decreto ministeriale 25 giugno 2009 che detta disposizioni in materia di prodotti ortofrutticoli freschi.
Vi sono altresì ulteriori aspetti specifici affrontati singolarmente dalle due proposte in esame. In particolare, la proposta C. 1481 (articolo 6) demanda ad un decreto del dicastero agricolo la istituzione entro due mesi dalla entrata in vigore della legge, di un marchio di filiera «Chilometro zero», che attesta la qualità ambientale del prodotto in relazione all'apporto ridotto di emissioni inquinanti prodotte dal trasporto dello stesso . Alle regioni e province autonome spetta la istituzione di un albo nel quale hanno titolo ad iscriversi, gratuitamente e secondo le modalità precisate in allegato alla proposta, tutte le imprese (agricole, agroalimentari, di acquacoltura e commerciali) che vendono prodotti a chilometro zero. Dall'iscrizione all'albo deriva la possibilità di avvalersi del logo, con modalità specificate in allegato alla proposta.
La proposta di legge C. 2876 De Girolamo contiene infine una specifica disposizione volta a modificare il codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di tutela dei paesaggi rurali. In primo luogo si interviene sull'articolo 142 del citato provvedimento, concernente le aree tutelate per legge, per inserire in tale ambito una nuova categoria sottoposta ope legis alla tutela paesaggistica: i territori impiegati per l'ottenimento dei prodotti IDG e DOP, di vini a denominazione d'origine e IGT e di prodotti biologici. È data inoltre

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facoltà alle Regioni di individuare dei «sistemi prioritari di paesaggio storico-rurale», da sottoporre a specifica tutela ai sensi del citato codice, in relazione ad eccezionali qualità delle relazioni fra il paesaggio rurale e le pratiche agronomiche tradizionali in esso esercitate.

Luca BELLOTTI (PdL), pur rammaricandosi di non poter intervenire in maniera conforme rispetto al relatore, fa presente che il provvedimento in esame reca incentivazioni per determinati interventi, che richiedono un adeguato impegno economico, che non è realistico ipotizzare in questa fase di acuta crisi agricola. Infatti, il Parlamento si trova nell'impossibilità di rispondere financo ad impellenti necessità primarie del mondo agricolo, oggetto di pubbliche manifestazioni in numerose occasioni, anche nelle immediate vicinanze di Montecitorio.
Osserva inoltre che la Commissione, che si è già trovata nell'impossibilità di definire un concetto ampio come quello del «prodotto in Italia», non potrà che incontrare analoghe difficoltà nella definizione del concetto di prodotto a «chilometro zero», per sua natura fortemente restrittivo.
Ritiene infine che l'ordine di priorità che è stato stabilito nell'esaminare i disegni di legge andrebbe rivisto, non solo alla luce del valore economico dei particolari settori agricoli interessati, ma anche alla luce di considerazioni maggiormente realistiche, sempre tenendo presenti le competenze che afferiscono ai vari livelli regionali.

Susanna CENNI (PD), rilevando innanzitutto che i disegni di legge in esame avrebbero potuto essere calendarizzati insieme con le proposte di legge sull'etichettatura, osserva che se la filiera corta recata nelle proposte non può essere considerata risolutiva delle problematiche dell'agricoltura, essa ha comunque trovato attenzione sia a livello di legislazione regionale che a livello dell'Unione europea, con il libro verde sulla qualità dei prodotti alimentari, che prefigura forme di etichettatura che tengano conto delle emissioni di carbonio o del consumo di acqua necessarie alla produzione dell'oggetto etichettato. Ritiene pertanto che ben abbia fatto il legislatore a porre attenzione alla materia, suscettibile di una prossima riflessione, e come vada ascritto a merito delle proposte in esame il fatto di aver posto all'attenzione del Parlamento temi oggetto di approfondimento regionale, nazionale ed europeo.
Ritiene infine che le proposte di legge in esame, pur nella corrente contingenza agricola, meritino il massimo rispetto, anche per il notevole sforzo profuso dai colleghi parlamentari al fine di individuare soluzioni condivisibili.

Monica FAENZI (PdL) ritiene che il richiamo al rispetto delle proposte di legge in esame sia condivisibile, soprattutto nella considerazione che le scelte operate per dare ordine ai lavori della Commissione sono intrinseche della funzione di parlamentare. Osserva inoltre che le proposte di legge stanno svolgendo anche una promozione nei confronti del settore agricolo, molte volte trascurato, che non va sottovalutata, come non va sottovalutato il valore economico del particolare settore agricolo interessato, che non è insignificante.

Fabio RAINIERI (LNP) osserva che laddove la definizione di prodotti a chilometro zero si limitasse a quella relativa ai 70 chilometri, potrebbe creare danni o ripercussioni con riferimento alle grandi produzioni DOP, che a volte si estendono al di là di tale limitazione.

Luca BELLOTTI (PdL) ricorda che nella passata legislatura il tema della promozione delle tipicità e delle produzioni locali dei piccoli comuni era già stato risolto dalla proposta C. 15, a firma degli onorevoli Realacci e Bocchino, approvata dall'Assemblea della Camera.

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Roberto ROSSO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.20.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
C. 209 Cirielli, C. 1140 Servodio, C. 1153 Catanoso, C. 1736 Caparini, C. 1810 Catanoso, C. 2021 Dima e C. 2392 Cosenza.