CAMERA DEI DEPUTATI
Domenica 6 dicembre 2009
259.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Domenica 6 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Intervengono il viceministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas e il sottosegretario per il medesimo dicastero Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 18.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010).
C. 2936 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012.
C. 2937 e relativa nota di variazione C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame congiunto e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 5 dicembre 2009.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che sono stati presentati 385 subemendamenti all'emendamento 2.1877 del relatore, che sono stati raccolti in un apposito fascicolo (vedi allegato 1). Possono inoltre essere poste in votazione, a seguito delle valutazioni a suo tempo effettuate in materia di ammissibilità, 893 proposte emendative riferite al testo del disegno di legge finanziaria, che sono state raccolte in un altro fascicolo. Avverte di aver proceduto alla valutazione di ammissibilità dei subemendamenti sulla base di un'interpretazione estensiva delle norme regolamentari, ciò in considerazione dell'andamento, sotto il profilo procedurale, dell'esame del disegno di legge finanziaria. È chiaro, infatti, che, a fronte della presentazione di un emendamento del relatore di notevole ampiezza, il quale recepisce il contenuto di una serie di emendamenti

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del Governo e dello stesso relatore ed è volto, nella sostanza, a sostituire interamente gli articoli 2 e 3 del disegno di legge finanziaria, è necessario assicurare che, riguardo all'emendamento in questione, si sviluppi una discussione sufficientemente approfondita, consentendo anche la valutazione di scelte diverse da quelle compiute dal relatore.
Alla luce delle esposte considerazioni, sono da considerarsi inammissibili per estraneità di materia:
Fogliardi 0.2.1877.435 e Rubinato 0.2.1877.434, che prevedono una sospensione del versamento dell'IVA e un credito di imposta per sulle operazioni per le quali non sia stato riscosso un corrispettivo entro tre mesi dalla scadenza del pagamento, nonché norme di carattere procedurale relative ai centri autorizzati di assistenza fiscale;
Rubinato 0.2.1877.443, contenente norme relative a studi di settore;
Fugatti 0.2.1877.459, che introduce una addizionale all'imposizione sul reddito delle società per le imprese che producono o commercializzano gas naturale o energia elettrica;
Brugger 0.2.1877.229 e 0.2.1877.230, volti ad escludere taluni fabbricati rurali, indipendentemente dalla classe catastale attribuita, dall'applicazione dell'ICI, analogamente a proposte emendative già dichiarate inammissibili;
Brugger 0.2.1877.227, recante disposizione ordinamentale in materia di variazione catastale;
Nicco 0.2.1877.228, volti ad assegnare alle regioni Friuli-Venezia Giulia e Valle d'Aosta ed alle province autonome di Trento e di Bolzano le minori entrate del gettito ICI relative ai rispettivi comuni;
Galletti 0.2.1877.145 e 0.2.1877.148, in materia di deduzioni ai fini IRPEF delle spese relative a ristrutturazione di immobili;
Galletti 0.2.1877.147 e 0.2.1877.146, in materia di detrazione ai fini IRPEF delle rette scolastiche;
Bitonci 0.2.1877.104, che reca disposizioni di carattere ordinamentale relative al commissario ad acta dell'ente Ente irriguo umbro toscano;
Polledri 0.2.1877.69, in quanto aumenta del 10 per cento la misura degli assegni familiari in presenza di quattro o più figli, analogamente ad una proposta emendativa già dichiarata inammissibile;
Vannucci 0.2.1877.336, 0.2.1877.331 e 0.2.1877.334, volti ad aumentare le prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale in materia di cure termali, analogamente a proposte già dichiarate inammissibili;
Boccia 0.2.1877.354, in materia di conferimento degli incarichi di dirigente di struttura complessa sanitaria;
Causi 0.2.1877.350, in materia di composizione dei collegi di revisione dei collegi sindacali delle amministrazioni pubbliche, nonché di conferimento dei ruoli dirigenziali nel settore sanitario;
Rubinato 0.2.1877.441, in quanto, attraverso una modifica ad una norma di carattere regolamentare, include amplia il contenuto dei livelli essenziali di assistenza;
Delfino 0.2.1877.62, in materia di stabilizzazione di personale sanitario;
Galletti 0.2.1877.45, 0.2.1877.46, 0.2.1877.47, 0.2.1877.48, 0.2.1877.49 e 0.2.1877.50, recanti norme fiscali agevolative per carichi di famiglia;
Miotto 0.2.1877.293, in materia di finanziamento di misure in sostegno delle famiglie;
Capitanio Santolini 0.2.1877.51, recante disposizioni in materia di criteri di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate;

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Bitonci 0.2.1877.105, in materia di esenzione dalle sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità;
Cazzola 0.2.1877.294, in quanto reca una disposizione interpretativa in materia disciplina previdenziale applicabile ai collaboratori in regime di monocommittenza;
Zucchi 0.2.1877.279, volto ad incrementare il fondo per l'occupazione di 200 milioni con risorse da destinare alla cassa integrazione ordinaria per i lavoratori del settore agricolo e agroalimentare;
gli identici Cazzola 0.2.1877.310 e Poli 0.2.1877.302, recanti disposizioni interpretative in materia previdenziale;
Moroni 0.2.1877.1, in materia di disciplina contributiva per gli assegni familiari per le società di gestione di servizi pubblici locali;
Poli 0.2.1877.54, in materia di disciplina previdenziale dei soci delle cooperative artigiane;
Rubinato 0.2.1877.437, che destina le risorse derivanti dalla revoca dei benefici economici di invalidità civile all'erogazione di un assegno sociale ai cittadini non residenti nel territorio nazionale in ragione dello svolgimento di iniziative di carattere missionario o umanitario;
Livia Turco 0.2.1877.343, che reca norme in materia di permesso di soggiorno in caso di perdita del posto di lavoro;
Antonino Russo 0.2.1877.72, che consente agli enti locali di cedere fondi per la realizzazione di opere di interesse pubblico;
Rubinato 0.2.1877.425, 0.2.1877.430, 0.2.1877.428, 0.2.1877.433, 0.2.1877.445, 0.2.1877.431 e 0.2.1877.444, che recano modifiche alla disciplina del patto di stabilità per gli enti locali;
Bitonci 0.2.1877.131, recante una disciplina per l'alienazione del patrimonio immobiliare delle regioni;
Cesare Marini 0.2.1877.112, recante disposizioni riservate all'autonomia regolamentare della Camera;
Causi 0.2.1877.140 e 0.2.1877.141, relativi alla predisposizione del piano degli investimenti da parte del comune di Roma ai fini dell'esercizio delle funzioni di capitale della Repubblica;
Delfino 0.2.1877.60, che stanzia risorse per la realizzazione del tunnel autostradale del Mercantour;
Brugger 0.2.1877.6, che reca disposizioni relative alla società Tunnel ferroviario del Brennero;
Rubinato 0.2.1877.301, che stanzia risorse per il sistema ferroviario metropolitano regionale veneto;
Bitonci 0.2.1877.89, che consente il finanziamento da parte di amministrazioni pubbliche delle associazioni di cittadini non armati, previste dalla legge n. 94 del 2009, analogamente a proposte già dichiarate inammissibile come emendamento;
Galletti 0.2.1877.37 e 0.2.1877.36, che introducono, in via generale, la cedolare secca ai contratti di locazione già presente nel testo con esclusivo riferimento all'Abruzzo;
Ciccanti 0.2.1877.32, 0.2.1877.31 e 0.2.1877.30, che introducono, con modalità diverse, una deroga al vincolo di destinazione di immobili ai comuni che hanno effettuato opere di urbanizzazione;
Galletti 0.2.1877.150, che consente ai comuni di non considerare nel saldo finanziario utile al fine del rispetto del Patto di stabilità le spese relative ai cofinanziamenti CIPE;
Causi 0.2.1877.362, che estende alle Regioni una normativa in materia di estinzione anticipata dei mutui e prestiti;
Rao 0.2.1877.64, che reca un'articolata disciplina in materia di imposta per il servizio pubblico generale radiotelevisivo;

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Rubinato 0.2.1877.432 e Galletti 0.2.1877.149, che esclude dal Patto di stabilità le spese per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio;
Mariani 0.2.1877.396, che assegna 30 milioni di euro al Commissario straordinario per la ricostruzione di Viareggio.

Avverte, infine, che devono ritenersi inammissibili per carenza di compensazione i seguenti subemendamenti: Galletti 0.2.1877.33, Ciccanti 0.2.1877.35, Galletti 0.2.1877.55, Ciccanti 0.2.1877.57, Bitonci 0.2.1877.95, Bitonci 0.2.1877.97, Di Centa 0.2.1877.109, Di Stanislao 0.2.1877.198, Mariani 0.2.1877.209, Damiano 0.2.1877.267, Polledri 0.2.1877.291, Mariani 0.2.1877.312, Damiano 0.2.1877.347, De Micheli 0.2.1877.371, Causi 0.2.1877.393, Mariani 0.2.1877.409, Mariani 0.2.1877.410, Rubinato 0.2.1877.442.
Comunica che è fissato per le ore 19.30 il termine per la presentazione di eventuali ricorsi avverso le dichiarazioni di inammissibilità da parte dei presentatori dei subemendamenti. Invita quindi i colleghi commissari ad intervenire sul complesso dei subemendamenti presentati o per eventuali segnalazioni in vista dei ricorsi sull'inammissibilità, considerata la contestuale presenza del rappresentante del Governo e del relatore sul disegno di legge finanziaria e in previsione di più concitate fasi di dibattito.

Rolando NANNICINI (PD) osserva che tra le disposizioni introduttive del disegno di legge finanziaria rientrano per consuetudine disposizioni relative a misure di detrazione fiscale in favore delle famiglie italiane. Tale prassi risale alla legge finanziaria n. 244 del 2007 che prevedeva la costituzione di un fondo ad hoc sulla base delle risorse derivanti dal cosiddetto «tesoretto». Ciò premesso, segnala che il suo gruppo ha presentato proposte emendative che si muovono in tale direzione - e che la presidenza della Commissione ha dichiarato inammissibili - per destinare una percentuale del 25 per cento, pari a 500 milioni di euro, come misura di sostegno alle famiglie italiane nell'attuale situazione di crisi. Rilevando che la tabella, di cui all'elenco 1 allegato all'emendamento 2.1877 del relatore, è subordinata ai sensi della legge n. 468 del 1988 a successivi decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, preannuncia proposte volte ad integrare tale elenco per includere interventi significativi, come il sostegno a favore dei precari, ed ampliare l'azione di sostegno all'economia del paese da parte del Ministero dell'economia e delle finanze.

Gioacchino ALFANO (PdL) preannuncia che il proprio gruppo è disponibile a considerare le proprie proposte emendative respinte, al fine di consentirne la presentazione in Assemblea.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prende atto di quanto segnalato dal collega Alfano rilevando che sarà comunque necessaria una esplicita dichiarazione in proposito da parte dei presentatori delle singole proposte emendative.

Massimo VANNUCCI (PD), in riferimento ai propri subemendamenti 0.2.1877.336, 0.2.1877.331 e 0.2.1877.334, dichiarati inammissibili per estraneità di materia, ritiene che la valutazione sia avvenuta secondo criteri sommari, considerato l'importante ruolo del settore termale per il prodotto interno lordo. Ritira quindi il proprio emendamento 0.2.1877.336 e chiede una riconsiderazione delle altre due proposte emendative finalizzate a destinare una quota predeterminata del Fondo sanitario nazionale alle prestazioni termali. Sottopone inoltre all'attenzione del rappresentante del Governo un'incongruenza relativa all'articolo 2, comma 39, del disegno di legge finanziaria che destina sostanzialmente i fondi ivi previsti alla ex Cassa del Mezzogiorno e alla provincia di Viterbo, con l'esclusione di ventiquattro comuni della Valle del Tronto, oltre all'isola d'Elba, con cui il Ministero per lo sviluppo economico ha recentemente siglato un protocollo specifico a motivo degli elevati parametri di

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crisi evidenziati da tale area. Nel rinviare a proposte emendative di analogo tenore presentate da colleghi di altri gruppi, preannuncia ulteriori segnalazioni nel prosieguo dell'esame.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che terrà conto delle segnalazioni dell'onorevole Vannucci in occasione della valutazione dei ricorsi presentati avverso le dichiarazioni di inammissibilità.

Rolando NANNICINI (PD) auspica che la Commissione valuti con particolare attenzione le sue proposte emendative volte ad affrontare il problema dell'accorpamento dei comuni al di sotto dei tremila abitanti. In proposito, ricorda che tali comuni rappresentano oltre la metà del totale dei comuni italiani. Le sue proposte emendative prevedono, in via sperimentale, il mantenimento del municipio, nonché di un funzionario che sovrintenda ai servizi essenziali in ciascun comune: tale soluzione, a suo avviso, dovrebbe consentire di superare le prevedibili resistenze dei comuni da accorpare. Si riserva, comunque, di illustrare con un maggior grado di dettaglio le sue proposte emendative nel momento in cui la Commissione procederà ad esaminarle.

Simonetta RUBINATO (PD) ricorda che l'emendamento 2.1877 del relatore prevede, al comma 188, l'attribuzione al comune di Roma di un importo pari a 600 milioni di euro, «al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica». In proposito, osserva che, mentre per il comune di Roma sembrano essersi di fatto allentati tutti i vincoli di bilancio ed è stata sospesa la possibilità di dichiarare lo stato di dissesto, tutti gli altri comuni italiani riceveranno minori trasferimenti, saranno costretti a ridurre la spesa corrente, ivi compresa la spesa sociale e per la sicurezza urbana, e si troveranno nell'impossibilità di accendere nuovi mutui. Si tratta, a suo avviso, di una situazione palesemente iniqua, che alcune sue proposte emendative, di cui auspica l'approvazione, mirano a correggere.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, sospende brevemente la seduta, che riprenderà alle 19.15.

La seduta, sospesa alle 18.50, riprende alle 19.25.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che nel testo dell'emendamento 2.1877 del relatore, come stampato e distribuito, sono contenuti i seguenti errori materiali: al comma 9, numero 1), è stato erroneamente indicata l'aggiunta del comma 2-bis, anziché la sua sostituzione; al comma 130, alla lettera b), numero 2) dopo le parole: «legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni», non sono state inserite le seguenti: «possono concorrere nei limiti delle risorse disponibili»; al comma 150 è erroneamente indicato il comma 148 anziché il comma 149; al comma 194, è stato erroneamente indicato il riferimento alla lettera e), anziché alla lettera c); al comma 195, lettera a) è stata inserita la parola: «raccomandazioni» in luogo della parola «prescrizioni» e, alla fine della lettera a), le parole: «alla data di entrata in vigore del presente decreto» devono considerarsi soppresse; al comma 232, il primo periodo deve intendersi sostituito dal seguente: «Per le finalità di cui all'articolo 29, comma 1, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, è autorizzata l'ulteriore spesa di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011» e, dopo le parole: «Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze», non è stata inserita la previsione relativa al «concerto con il Ministro dello sviluppo economico». La copertura prevista dal comma 234 relativa agli oneri derivanti dal comma 233, in materia di emittenza locale, reca alcune imprecisioni di carattere tecnico. In particolare, va eliminato il riferimento al comma 232 per l'anno 2011 e la clausola di salvaguardia va riferita al comma 233, sostituendo le parole «ai commi 73 e 74» con le seguenti: «al comma 233». Comunica,

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pertanto, che si intendono introdotte le predette correzioni formali al testo.
Fa presente altresì che i subemendamenti Vannucci 0.2.1877.334, Zucchi 0.2.1877.279, Rubinato 0.2.1877.425 e Ciccanti 0.2.1877.57, già dichiarati inammissibili, sono dichiarati ammissibili.

Rolando NANNICINI (PD) e Amedeo CICCANTI (UdC) segnalano taluni errori materiali contenuti nel testo dell'emendamento del Relatore 2.1877.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si procederà alla verifica delle segnalazioni pervenute.

Arturo IANNACCONE (Misto-MpA-Sud) chiede che gli emendamenti presentati dai deputati dell'MpA a proposte emendative del Governo e del relatore siano riferiti come subemendamenti all'emendamento 2.1877 del relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che il gruppo del deputato Iannaccone non ha richiesto agli uffici entro il termine previsto di riferire i propri emendamenti all'emendamento 2.1877 del relatore. Avverte, infine, che fino alle ore 20.30 si potranno effettuare segnalazioni e richieste di riesame della valutazione di ammissibilità degli emendamenti.

La seduta, sospesa alle 19.45, riprende alle 1.10 di lunedì 7 dicembre.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che, per quanto riguarda le votazioni degli emendamenti, va considerato come, seguendo il consueto ordine delle votazioni, l'emendamento del relatore 2.1877 verrebbe posto in votazione dopo solo sei altri emendamenti. Al riguardo, in accoglimento di una richiesta avanzata dai gruppi di opposizione, avvalendosi della facoltà riconosciuta al Presidente nella sede referente, preannuncia che modificherà l'ordine delle votazioni in applicazione di principi di economia procedurale, al fine di garantire a tali gruppi l'opportunità di segnalare alcune proposte emendative da porre comunque in votazione, prima dell'emendamento del relatore. Sottolinea di aver verificato come il fascicolo degli emendamenti contenga anche proposte emendative che si configurano come alternative alle scelte di politica economico-finanziaria fatte proprie dall'emendamento del relatore e considera fondata la richiesta che tali proposte possano essere illustrate e valutate prima di passare all'esame dell'emendamento 2.1877. È infatti chiaro come, una volta approvato l'emendamento del relatore, risulterebbe preclusa la quasi totalità delle proposte emendative di questo tenore. Ritiene quindi che l'emendamento del relatore possa essere accantonato per consentire alla Commissione di valutare proposte di diversa impostazione. Precisa che si procederà quindi innanzitutto all'esame ed alla votazione degli emendamenti e dei subemendamenti segnalati dalle opposizioni contenuti, per poi procedere alla votazione dei restanti subemendamenti riferiti all'emendamento del relatore 2.1877 secondo il normale ordine di votazione. Successivamente, verrà posto in votazione l'emendamento 2.1877 del relatore.

Massimo Enrico CORSARO (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, ricorda che nella seduta di ieri, al fine di renderlo ammissibile, ha riformulato il comma 247 dell'emendamento 2.1877 a sua firma ed ha, in particolare, espunto dall'ultima voce dell'elenco 1 il riferimento alle ratifiche internazionali e alla sicurezza delle sedi diplomatiche all'estero.
A questo punto, ritiene conseguentemente necessario prevedere che una quota delle risorse contenute nella predetta voce confluisca nella Tabella A, affinché l'amministrazione degli affari esteri disponga delle risorse minime necessarie ad assolvere, attraverso le ratifiche, ad obblighi di carattere internazionale e a garantire la sicurezza delle sedi diplomatiche all'estero.
Pertanto, le risorse dell'ultima voce dell'elenco 1 vanno ridotte di 20 milioni di euro per l'anno 2010 e di 10 milioni di euro per l'anno 2011 al fine di essere

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riallocate alla Tabella A, alla voce Ministero degli affari esteri, con la richiamata finalizzazione.
Considera inoltre opportuno aggiungere, nell'ultima voce dell'elenco 1, il riferimento all'articolo 1 della legge 5 aprile 1985, n. 124, per salvaguardare il rapporto a tempo determinato di personale operaio impiegato presso il Corpo forestale dello Stato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ringrazia il relatore per la precisazione che ritiene condivisa da tutti i gruppi.

Pier Paolo BARETTA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, considera prioritario che il relatore ed il rappresentante del Governo esprimano il parere di competenza sulle proposte emendative segnalate dai gruppi di opposizione.

Antonio BORGHESI (IdV) si associa alla richiesta dell'onorevole Baretta, osservando che un'ulteriore breve sospensione non pregiudicherebbe l'andamento dei lavori.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende brevemente la seduta perché il relatore e il rappresentante del Governo possano valutare le proposte emendative segnalate ai fini dell'espressione del parere di competenza.

La seduta, sospesa alle 1.10, riprende alle 1.35.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che è in distribuzione una lista delle proposte emendative segnalate dai gruppi di opposizione.

Pier Paolo BARETTA (PD), a nome del suo gruppo e degli altri gruppi di opposizione, precisa che la lista in distribuzione è limitata alle prime cinquanta proposte emendative segnalate: Capitanio Santolini 2.1451, Galletti 2.1475, Galletti 2.1623, Galletti 0.2.1877.42, Ciccanti 0.2.1877.143, Occhiuto 0.2.1877.239, Ciccanti 2.1709, Ruvolo 0.2.1877.63 dell'UdC; Borghesi 2.449, Borghesi 2.433, Borghesi 2.469, Borghesi 3.32, Borghesi 2.0.103, Borghesi 2.474, Cambursano 2.452, Di Stanislao 0.2.1877.168, Borghesi 0.2.1877.186, Zazzera 3.30 dell'IdV, 2.0.155, Livia Turco 2.673, Baretta 2.671, Vannucci 2.675, 2.678 Boccia, Ghizzoni 2.677, Lolli 0.2.1877.348, Vannucci 0.2.1877.341, De Micheli 0.2.1877.380, Vannucci 0.2.1877.326, D'Antoni 0.2.1877.339, Damiano 0.2.1877.258, Peluffo 2.1274, Verini 3.123, Causi 2.711, Duilio Tab.C.1, Garavini 0.2.1877.449, Baretta 2.826, De Micheli 2.1008, Rubinato 0.2.1877.441,Cenni 2.941, Mariani 2.842, Amici 0.2.1877.453, Villecco Calipari 0.2.1877.448, Rossa 0.2.1877.447, Capodicasa 0.2.1877.247, Duilio 0.2.1877.416, Vannucci 3.142, Damiano 2.0.186 del PD, Zeller 0.2.1877.11, Zeller 0.2.1877.8, Zeller 0.2.1877.306, Cesario 0.2.1877.106, Brugger 0.2.1877.7, Nicco 2.151, Zeller Tab. C. 12 del Gruppo Misto.

Massimo Enrico CORSARO (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, osserva preliminarmente che le proposte emendative segnalate dall'opposizione si incentrano prevalentemente sui temi della fiscalità e del sostegno alle famiglie ed alle imprese, che sono stati dibattuti sin dall'avvio dell'esame della manovra presso l'altro ramo del Parlamento anche dalla maggioranza. Ricorda che la materia è stata rinviata all'esame presso la Camera dei deputati, nel cui corso sarebbe stato possibile considerare il gettito aggiuntivo del cosiddetto «scudo fiscale». Rispetto ai quattro miliardi che appunto ne deriverebbero, fa presente che si è ritenuto di operare in due tempi, e cioè subito nella legge finanziaria e poi nel prossimo esercizio, in cui si sconteranno anche i positivi effetti del ritorno dei capitali nel sistema economico nazionale.
Segnala che il suo emendamento 2.1877, che riassorbe in parte emendamenti di iniziativa governativa, affronta immediatamente le questioni considerate prioritarie in tema di socialità, per circa un miliardo, ed in tema di contribuzione

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agli enti locali, per circa un miliardo e mezzo, nel senso di restituire loro il mancato introito dell'ICI.
Quanto all'IRAP, precisa che una prima riduzione si era già effettuata nello scorso esercizio e che, per il momento, si è preferito intervenire per incrementare gli investimenti alle piccole e medie imprese e per il credito di imposta per innovazione e ricerca.
Con riferimento alle proposte emendative dell'opposizione, rileva che alcune di esse sono comunque state ricomprese nel suo emendamento 2.1877, come nel caso dei Confidi e delle provvidenze per i terremotati abruzzesi, menzionando in particolare l'applicazione in via sperimentale nella provincia dell'Aquila della cosiddetta «cedolare secca» per gli affitti.
Altre proposte emendative sono invece da considerarsi microsettoriali ed in contrasto con il contenuto della legge finanziaria, anche alla luce della riforma in corso della contabilità nazionale. Altre proposte ancora, evidentemente, non possono essere valutate perché riferite ad una diversa valutazione di priorità.
Precisa, infine, per quanto concerne il dibattito trasversale sui beni confiscati alla criminalità organizzata, che la loro messa a disposizione sul mercato non significa in alcun modo favorirne il recupero da parte dei precedenti proprietari. Invita al riguardo a nutrire fiducia nell'azione delle forze dell'ordine, ma anche nella prelazione accordata a cooperative ed enti locali.
Conclusivamente, esprime parere contrario su tutte le prime cinquanta proposte emendative segnalate dall'opposizione.

Il viceministro Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore, osservando che le proposte emendative dell'opposizione presentano varie criticità. Osserva innanzitutto che l'articolo aggiuntivo Franceschini 2.0155 comporterebbe maggiori oneri per circa 8,6 miliardi per cui risulta incompatibile con la manovra in corso, dovendosi fare ricorso a coperture vere e non meramente ponte. Anche nella materia degli assegni familiari, si formula una proposta tecnicamente non condivisibile. Nel ribadire la scelta generale di evitare interventi microsettoriali, rileva che talune questioni sono state affrontate dall'emendamento 2.1877 del relatore e menziona il caso della cosiddetta «cedolare secca» per la tassazione separata degli affitti che potrà essere sperimentata nella provincia dell'Aquila, anche se a suo avviso resta il problema generale se questa agevolazione sia davvero preferibile rispetto ad una riduzione del carico fiscale familiare.

Rolando NANNICINI (PD) chiede quali riduzioni fiscali siano state proposte dal Governo in alternativa.

Il viceministro Giuseppe VEGAS precisa di aver fatto una considerazione di ordine generale. Quanto all'emendamento 2.1709, relativo al bacino del Tronto, invita a trasformarlo in un ordine del giorno. Segnala lo sforzo compiuto in favore della cassa integrazione e del fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti. Circa gli enti locali, ritiene che la restituzione dell'ICI sia la migliore soluzione possibile, essendo opportuno in questa fase mantenere fermo il Patto di stabilità, pur rendendosi conto che le richieste delle associazioni degli stessi enti non sono state pienamente soddisfatte.
Nel ribadire il parere contrario conforme a quello del relatore, invita ad apprezzare le novità contenute nell'emendamento a sua firma e a non dimenticare che il calo delle entrate e la difficoltà della ripresa oggi non permettono ulteriori alleggerimenti del carico contributivo.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene non convincenti e in gran parte infondate le argomentazioni addotte dal viceministro Vegas e dal relatore in ordine al parere contrario espresso sulle proposte emendative segnalate dai gruppi di opposizione. Fa notare che la citata proposta emendativa a firma Franceschini si delinea quale proposta aggiuntiva e non sostitutiva, come sostenuto dal rappresentante del Governo, rispetto alla formulazione del

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testo relativa all'impiego delle risorse dello scudo fiscale. Contesta, in particolare, l'entità delle risorse che si renderanno disponibili attraverso il rientro dei capitali illecitamente detenuti all'estero. Esprime rilievi critici in relazione alle coperture di spesa previste in ordine all'utilizzo del trattamento di fine rapporto. Nel sottolineare che la proposta emendativa del relatore reca una previsione di limite massimo di utilizzo delle risorse, illustra la diversa struttura degli emendamenti presentati dai gruppi di opposizione, tesi a definire un diverso meccanismo, basato sulla ripartizione delle risorse tra tutte le categorie considerate. Replica al relatore che il miliardo di euro destinato agli ammortizzatori sociali contempla una cifra, pari a ottocentomila euro, riservata alla decontribuzione nei confronti dei lavoratori che stipuleranno i contratti di produttività; il che implica che solo una parte esigua delle complessive risorse saranno destinati ai soggetti che hanno perso il lavoro. Esprime forti perplessità sulla valutazione del viceministro Vegas sui capitoli di spese marginali, relativamente a talune proposte emendative dell'opposizione, quali lo sportello delle poste per il sud, l'Expo di Milano e le risorse destinate all'Abruzzo.

Antonio BORGHESI (IdV) ritiene ormai tardivo il confronto sulle proposte emendative segnalate dai gruppi di opposizione e reputa incongruo che non vi sia alcun emendamento dell'opposizione che il Governo valuti favorevolmente ed intenda accogliere, considerato che gran parte delle predette proposte risulta priva di oneri. Tale circostanza prefigura una blindatura del testo proposto dal relatore, che non rappresenta il frutto dell'attività della Commissione in quanto non sono state consentite modifiche e l'esame dello stesso non è stato approfondito nei contenuti. Sostiene pertanto che il metodo di lavoro imposto dalla maggioranza prefigura un vero e proprio voto di fiducia in Commissione. Avverte che di tale deplorevole situazione verrà informata la Presidenza della Camera e preannuncia la presentazione, da parte del suo gruppo, di una relazione di minoranza in Assemblea.

Giovanni LOLLI (PD) reputa necessario potenziare le misure di sostegno a favore della regione Abruzzo e contesta la differente disciplina relativa alla posizione fiscale dei residenti in tale regione rispetto ai cittadini colpiti dai terremoti in Umbria, Marche e Molise. Deplora quindi l'attivazione di una fase sperimentale della disciplina sulla cedolare secca in Abruzzo, ove ritiene non sussistano le condizioni per procedere a tale iniziativa.

Laura GARAVINI (PD) valuta negativamente la posizione della maggioranza e del Governo in ordine alla normativa sulla vendita dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Ricorda che esponenti della maggioranza e amministratori locali contestano la normativa in oggetto, che rischia di determinare una lesione degli strumenti di lotta alla criminalità organizzata, tra cui in particolare la previsione della destinazione e utilizzazione sociale dei beni confiscati. Aggiunge che la vendita di tali beni non garantisce affatto le entrate economiche programmate dal commissario straordinario per la confisca dei beni.

Lino DUILIO (PD) contesta il metodo di lavoro della Commissione, in quanto risulta mortificato il confronto tra maggioranza e opposizione nella sede parlamentare in ragione del mancato approfondimento dei contenuti delle proposte emendative presentate. Dichiara quindi di pretendere risposte argomentate e puntuali dal Governo sul merito delle questioni poste. In relazione alla proposta emendativa a firma Franceschini, ne ribadisce il carattere sostitutivo e non integrativo del maxiemendamento del relatore. Evidenzia l'impostazione di fondo delle proposte emendative presentate dall'opposizione, tese a perseguire gli obiettivi del sostegno al reddito ed al potere d'acquisto delle fasce deboli, il potenziamento del tasso di produttività e di crescita del prodotto interno lordo ed il sostegno alla ricerca. Illustra quindi le proposte emendative

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presentate dai gruppi di opposizione relativamente alla disciplina del trattamento di fine rapporto. Ribadisce che la maggioranza sta surrettiziamente introducendo una sorta di voto di fiducia in Commissione sul maxiemendamento presentato dal relatore; il che è frutto di uno stravolgimento della prassi e comporta il venir meno della dignità del ruolo parlamentare.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita i colleghi a non svolgere interventi troppo generali ed a soffermarsi sulle singole proposte emendative per avviare un confronto diretto che alla fine possa concretizzarsi nel voto.

Rolando NANNICINI (PD), nell'osservare che i fondi dello «scudo fiscale» non sono ancora pervenuti alle casse dello Stato, lamenta che siano messi a carico di una tale entrata straordinaria anche uscite annuali come ad esempio i 400 milioni di euro per l'erogazione del cinque per mille oppure l'identico importo destinato alle università.
In tale ottica, considera inaccettabile la critica rivolta dal rappresentante del Governo all'articolo aggiuntivo Franceschini 2.0155. Segnala l'importanza di inserire detrazioni per le famiglie a basso e medio reddito nonché per lavoratori e pensionati. Denuncia il carattere «mascherato» di molte delle previsioni dell'emendamento 2.1877 del relatore, rilevando come i riferimenti legislativi nascondano in realtà interventi microsettoriale. Critica in particolare l'insufficienza dei riferimenti previsti in materia di precariato e chiede al relatore di avere risposte esaurienti, lamentando la sostanziale mancanza di interventi in favore delle famiglie. Riprende poi il commento del relatore sulla prelazione da lui aggiunta per la vendita sul mercato dei beni confiscati alla mafia per giudicarla inutilizzabile, arrivando a preferire il testo originario.
Conclude osservando che è mancata un'adeguata lettura delle proposte dell'opposizione.

Paola DE MICHELI (PD) si associa alle osservazioni del collega Nannicini sull'inapplicabilità della prelazione che sarebbe prevista nella vendita dei beni confiscati alla mafia, aggiungendo che sarebbe impossibile concorrere ai prezzi di mercato. Denuncia da tale esempio il tasso di furbizia che caratterizza la manovra in esame unitamente ad una montagna di contraddizioni che la maggioranza vuole coprire di fatto ricorrendo ad una sorta di voto di fiducia in commissione.
Per quanto concerne la cedolare secca sugli affitti, contesta che la situazione aquilana possa essere utile ai fini di una sperimentazione, rilevando che comunque il modello proposto non realizza la necessaria convergenza di interessi tra proprietari e inquilini. Occorrerebbe a suo avviso unire un decremento della tassazione per i proprietari ad una detrazione fiscale per gli inquilini, per ridurre realmente la tensione abitativa soprattutto nelle grandi città.
Con riferimento agli enti locali, fa presente come l'opzione adottata dalla proposta emendativa Franceschini 2.0155 sia preferibile perché associa al rimborso ICI anche un intervento di attenuazione del Patto di stabilità interno che oggi è come un cappio per i comuni. Denuncia anche a questo riguardo la furbizia del Governo, perché senza consentire ai comuni di fare investimenti e impiegare i residui passivi anche il recupero dell'ICI si rivelerebbe in larga parte impossibile. Rivendica agli enti locali la possibilità di adottare una politica anticiclica nell'attuale stato di crisi del Paese. Manifesta infine tutto il proprio stupore per il fatto che la spesa corrente sia spesso coperta con alienazioni immobiliari.

Maino MARCHI (PD) denuncia il fatto che una legge finanziaria presentata come light sia ora blindata per problemi interni alla maggioranza anche a fronte di scelte che non comporterebbero oneri aggiuntivi. Menziona l'esempio della proposta di prorogare al 2011 e al 2012 la possibilità per i comuni di impiegare gli oneri di urbanizzazione per spese correnti, che consentirebbe

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loro, senza alcuna conseguenza per il bilancio statale, di avere maggiori certezze nella predisposizione dei bilanci pluriennali. Lamenta che anche una tale proposta non abbia ricevuto alcun riscontro dalla maggioranza.
Passando alla questione della vendita dei beni confiscati alla mafia, ritiene che il relatore abbia usato parole ardite ben al di là di quanto dichiarato dallo stesso ministro dell'interno presso la competente Commissione di inchiesta. Ricorda il documento elaborato nella scorsa legislatura da quella Commissione, su iniziativa del collega Lumia, che fu approvato all'unanimità e che si faceva carico del problema e proponeva la soluzione di istituire un'agenzia di gestione. Nell'invitare a riflettere sul fatto che una proposta emendativa a tale riguardo è stata firmata anche da deputati della maggioranza componenti della predetta Commissione di inchiesta, ritiene molto grave che si passi oltre su una questione che sta tanto a cuore all'opinione pubblica e su cui tutti gli esperti si sono espressi in modo univoco. L'impossibilità della certezza che il bene non sia recuperato dalla mafia assume infatti un carattere simbolico altamente preoccupante.
Riprendendo poi la proposta emendativa Franceschini 2.0155, la definisce una manovra sostitutiva ed alternativa e non certo aggiuntiva, anche per quanto concerne le scelte della copertura che, ad esempio, non vanno ad intaccare il trattamento di fine rapporto. Ne sottolinea i positivi aspetti per il sostegno alle famiglie, agli enti locali ed alle imprese, osservando invece come queste ultime restano del tutto fuori dalla manovra governativa, soprattutto per l'accesso al credito. Lamenta in particolare la mancata proroga degli interventi per l'efficienza energetica. Per gli enti locali, nel ribadire l'opportunità di una revisione del Patto di stabilità oltre al recupero ICI, coglie l'occasione per fare un bilancio assolutamente negativo dell'impatto dell'esenzione che ha di fatto favorito i redditi più elevati al costo di 3,4 miliardi annui da reputarsi crescente.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva che, contrariamente alle frequenti dichiarazioni di rappresentanti del Governo a favore della riduzione dell'Irpef e della soppressione dell'Irap, il maxiemendamento del relatore non contempla affatto interventi in tale direzione, né in materia di cedolare secca per gli affitti. Paventa il rischio di possibili fratture della tenuta sociale del Paese, in quanto non ritiene adeguatamente tutelati i redditi delle famiglie. Al riguardo, ricorda che l'Italia è al ventisettesimo posto nella graduatoria del potere d'acquisto delle famiglie, mentre i consumi tendono a ridursi progressivamente. Stigmatizza l'atteggiamento della maggioranza e del Governo, che hanno consentito e avallato una blindatura del testo anche mediante evidenti forzature istituzionali dell'iter di esame della finanziaria in Commissione, con conseguente mortificazione del ruolo del Parlamento. Evidenzia la valutazione parziale e sommaria del Governo sulle proposte emendative avanzate dall'opposizione. Deplora in particolare il mancato accoglimento, da parte del Governo, di specifici emendamenti segnalati dall'opposizione, anche quelli privi di spesa e che contemplano opportune correzioni riguardo ad errate formulazioni del testo della finanziaria. Contesta infine la mancata risposta del Governo rispetto ai quesiti posti sulle dinamiche che regolano la copertura finanziaria a valere sulle risorse destinate ai trattamenti di fine rapporto.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, precisa che il ruolo istituzionale della presidenza della Commissione è stato opportunamente svolto in sede di giudizio di ammissibilità degli emendamenti presentati.

Roberto OCCHIUTO (UdC) ritiene singolare che rispetto alla moltitudine di proposte emendative presentate dall'opposizione il Governo non abbia ritenuto opportuno accogliere neanche un singolo emendamento. Reputa politicamente miope l'atteggiamento di chiusura del Governo, che non ha manifestato alcuna

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disponibilità a voler considerare e recepire le sollecitazioni avanzate dai gruppi di opposizione. Lamenta l'assenza di un autentico confronto sul merito delle questioni sollevate, rilevando che ciò dimostra con evidenza la debolezza della maggioranza sui contenuti della finanziaria. Considera non pertinenti le obiezioni mosse dal relatore in ordine alla disciplina della vendita dei beni confiscati alle organizzazioni criminali; ricorda che le forze dell'ordine e la magistratura hanno espresso valutazioni negative rispetto alla norma in oggetto e richiama altresì gli emendamenti dell'opposizione volti ad evitare che il bene confiscato alla mafia sia successivamente acquisito tramite prestanome nel patrimonio della stessa organizzazione criminale.

Francesco BOCCIA (PD) fa notare che la ratio sottesa alle proposte emendative presentate dal gruppo del PD risiede nel perseguimento di alcuni specifici obiettivi, quali il sostegno alle famiglie, il lavoro, l'impresa e gli enti locali. Evidenzia che negli ultimi anni in cui ha governato il centrodestra si è registrato un peggioramento degli indicatori economici; in particolare richiama i dati sull'aumento della spesa pubblica, del debito pubblico, della disoccupazione e del ricorso alla cassa integrazione, nonché sulla diminuzione del prodotto interno lordo. Sostiene che il gruppo del PD ha presentato articolate proposte emendative volte a fronteggiare la crisi economica con interventi specifici; stigmatizza al riguardo l'atteggiamento di chiusura del Governo, che non si rende disponibile ad un confronto sul merito delle questioni e che ha di fatto esautorato il ruolo della Commissione manifestando l'assoluta contrarietà su tutte le proposte e sollecitazioni dell'opposizione. Cita, al riguardo, le proposte emendative del PD, relative agli interventi sui debiti finanziari a breve termine delle piccole imprese, trasformabili in debiti a medio e lungo termine; al Fondo per le aree sottoutilizzate; al fondo per la crisi dei mercati in agricoltura; all'IVA per cassa alle piccole imprese. Illustra quindi le proposte avanzate dal suo gruppo in ordine al comparto degli enti locali, ed in particolare le misure tese a compensare i comuni per il mancato gettito dell'ICI, ovvero l'abolizione del DURC per i crediti inferiori a diecimila euro. Evidenzia che il dibattito in Commissione appare sterile ed improduttivo e osserva al riguardo che tale situazione costituisce di fatto l'esito delle divergenti posizioni assunte dal Ministro dell'economia e dal Presidente della Camera sulla politica economica.

Amedeo CICCANTI (UdC) nel dare atto del ruolo arbitrale esercitato dalla presidenza della Commissione, ritiene che sia invece criticabile l'atteggiamento della maggioranza, che, dopo essersi costantemente sottratta al confronto parlamentare sui contenuti della manovra finanziaria, si accinge tra poche ore a conferire il mandato al relatore riferire favorevolmente su un testo mai realmente discusso.
In questo quadro, giudica assai grave il fatto che la maggioranza, rinunciando al compito conferitole dai suoi elettori, abbia sostanzialmente ritirato le proprie proposte emendative, alcune delle quali affrontano temi comuni a proposte emendative dell'opposizione, osservando che su dette proposte si sarebbe potuto raggiungere un accordo tra le parti politiche rappresentate in Parlamento.
Ritiene, altresì, criticabile l'atteggiamento del Governo che ha manifestato la più totale chiusura rispetto a qualunque proposta di modifica del testo, anche a quelle volte a correggere evidenti errori, come quelli contenuti nel comma 39 dell'articolo 2, che contiene un riferimento normativo evidentemente impreciso. Rileva, inoltre, come il Governo abbia perso l'occasione nell'ambito del disegno di legge finanziaria, di prestare fede alle numerose promesse fatte dal Presidente del Consiglio Berlusconi, che - come spesso è accaduto in passato - rischiano di essere assolutamente disattese.
In questo contesto, per quanto attiene alle proposte avanzate dal proprio gruppo, giudica assai deludente l'assenza nell'ambito della manovra finanziaria di disposizioni volte ad alleviare il carico fiscale

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sulle famiglie, in particolare attraverso l'introduzione del cosiddetto quoziente familiare, anche di recente promessa dal Presidente del Consiglio. Al riguardo rileva, invece, come siano interessanti le proposte contenute nell'articolo aggiuntivo Franceschini 2.0155, mentre lamenta come l'attuale maggioranza non riproponga il contenuto delle proposte avanzate la scorsa legislatura dai banchi dell'opposizione, in occasione della discussione delle leggi finanziarie presentate dal Governo Prodi.
Ritiene, su un piano generale, che tale atteggiamento sia particolarmente grave e dimostri uno scarso rispetto per gli elettori, che potrebbero perdere definitivamente la propria fiducia nei confronti delle istituzioni democratiche.

Marco CAUSI (PD) ritiene inadeguate le risposte fornite dal Governo e dal relatore rispetto alle proposte emendative proposte dall'opposizione, in particolare manifesta delusione per l'attacco alla minoranza giudicata irresponsabile e tesa solo ad aumentare le spese. Ricorda che al Senato circa venticinque senatori della maggioranza avevano presentato una «contromanovra» da oltre 34 miliardi di euro. A tal proposito sottolinea che se il suo gruppo avesse voluto assumere un atteggiamento strumentale, volto ad evidenziare le divisioni della maggioranza, avrebbe potuto semplicemente ripresentare le proposte richiamate. Ribadendo che, al contrario, l'opposizione ha appoggiato una linea di rigore, considera negativamente le parole sprezzanti formulate dal relatore. Sostiene che l'ipotesi di manovra contenuta nell'articolo aggiuntivo Franceschini in discussione sia molto più sostenibile e che bisogna sostenere le famiglie, i consumi e il potere d'acquisto dei redditi degli italiani. Ritiene che la manovra presentata dal Governo sia insufficiente e che, come sostenuto anche dal Fondo monetario internazionale, l'impatto sull'economia della politica del Governo non abbia prodotto i risultati attesi, ma sia la causa del differenziale negativo negli indicatori economici tra l'Italia e gli altri paesi più industrializzati. Ricorda che vi sono motivi strutturali per i quali il suo gruppo pone la questione di fiducia della riduzione IRPEF e che le imposte dirette gravano in maniera eccessiva sui contribuenti rispetto a quelle indirette, come peraltro ha sostenuto anche il Ministro Tremonti in un suo libro. Ribadendo che tale carico fiscale si concentra in particolare sui redditi da lavoro dipendente e da pensione, mentre altre tipologie di reddito hanno potuto beneficiare di appositi sgravi, afferma che la riduzione dell'IRPEF è da considerarsi una priorità assoluta e che la maggioranza ha commesso un errore nel privilegiare l'eliminazione dell'ICI per la prima casa rispetto a questa esigenza. Evidenzia che, oltre all'emendamento Franceschini, che costituisce la proposta principale del Partito Democratico, vi sono numerose altre proposte emendative volte a migliorare il testo in esame talune anche a costo zero. A tal proposito richiama in particolare i subemendamenti Fluvi 0.2.1877.346, in materia di DURC, Capodicasa 0.2.1877.247 volto a prevedere il reintegro dei fondi FAS utilizzati a copertura dei debiti sanitari, Causi 0.2.1877.394 e Duilio 0.2.1877.416 volti ad introdurre l'obbligo di una relazione al Parlamento sulla in merito all'utilizzo delle disponibilità derivanti dal trasferimento dei fondi per il trattamento di fine rapporto al bilancio dello Stato, nonché 0.2.1877.392 volto a prevedere che ai fini dell'adozione della delibera comunale di cui al comma 184, sia presentato un apposito studio di fattibilità. Chiede infine che le richiamate proposte emendative possano essere riconsiderate dal relatore poiché esse sono qualitativamente migliori rispetto alla prospettazione degli interventi indicati nell'elenco 1 che verrà allegato alla legge finanziaria.

Giulio CALVISI (PD), nel riprendere le riflessioni del collega Duilio, replica al presidente Giorgetti che il suo invito a procedere sui singoli emendamenti sarebbe stato accettabile in una situazione normale, ma non può esserlo nelle presenti condizioni di totale espropriazione

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della Commissione, di commissariamento della maggioranza, di annichilimento dell'opposizione, sino ad una sorta di voto di fiducia. Si tratta a suo avviso di un fatto politico molto grave la cui responsabilità ricade anche sul presidente che pure gode della stima e dell'apprezzamento dell'opposizione per il suo ruolo di garanzia e la sua competenza personale.
Pur lamentando che solo ieri si sia conosciuto il vero contenuto della legge finanziaria, sottolinea l'atteggiamento collaborativo del suo gruppo a fronte dell'atteggiamento liquidatorio del relatore e del rappresentante del Governo, a cui pure esprime solidarietà per essere anche loro vittime assoldate a svolgere un ingrato ruolo.
Nel domandarsi come sia possibile che nelle duemila proposte emendative dell'opposizione nemmeno una sia stata ritenuta accettabile, cita ad esempio il caso dell'emendamento sul bacino del Tronto che avrebbe sanato un errore materiale ed osserva che anche la questione dei forestali è stata fatta passare per una precisazione del relatore e non per una proposta dell'opposizione.
Denuncia poi la macroscopica dequalificazione della spesa che viene operata sul FAS, consentendo alle regioni di coprire il disavanzo sanitario, mentre quelle risorse avrebbero dovuto servire agli investimenti del tanto decantato Piano per il Sud.
Stigmatizza altresì il regalo ai privati dei beni della difesa attraverso l'istituenda agenzia che consentirà loro di appropriarsene senza alcuna consultazione delle regioni e dei comuni, a danno cioè delle popolazioni che sinora hanno subito le servitù militari. Ricorda come alcuni di tali siti hanno un inestimabile valore paesaggistico e storico-artistico e, pur riconoscendo l'operatività del regime vincolistico, ritiene che si profilerà comunque una sorta di espropriazione di beni pubblici.
Confermando il giudizio fortemente negativo sulla manovra, critica gli interventi a pioggia che alla fine sono stati previsti dall'emendamento 2.1877 del relatore per 201 milioni, la norma sui beni confiscati alla mafia e quella sull'editoria, dichiarandosi scandalizzato per la logica del «prendere o lasciare» imposta dalla maggioranza e preannunciando che l'opposizione continuerà la sua battaglia in Assemblea.

Augusto DI STANISLAO (IdV), nel concordare con il collega Lolli circa la denuncia del tradimento delle promesse fatte ai terremotati abruzzesi, fa presente che tutte le realtà produttive dell'Aquilano hanno predisposto un documento molto costruttivo che il Governo non ha preso in considerazione. Lamenta poi come si sia disatteso il primo impegno della mozione da poco votata dalla Camera al riguardo, circa la proroga dell'esenzione fiscale.
Nel giudicare la manovra in esame «extra-light», denuncia il commissariamento della Camera da parte del Governo, confermando la decisione dell'opposizione di andare avanti con senso di responsabilità, sfidando la maggioranza sulla qualità e non sulla quantità delle proposte emendative. Verificando purtroppo la totale sordità e refrattarietà del Governo, invita la maggioranza a riprendersi un po' di dignità come sembrava volesse fare al Senato, almeno sulla tassazione separata degli affitti.
Nel lamentare il fatto che il Paese sia senza guida economica nella crisi, sostiene le proposte formulate dal collega Borghesi e ribadisce l'inadeguatezza della maggioranza a gestire la manovre finanziaria.
Insiste, infine, sulla necessità di ripensare le disposizioni relative all'Abruzzo per evitare incontrollabili reazioni alle promesse non mantenute. Osservando la gravità della situazione che sta provocando un mutamento del modello socio-economico regionale a causa del persistente spostamento sulla costa teramana di una consistente quota della popolazione aquilana, invita a non tradire le aspettative di chi ha sofferto la tragedia sismica.

La seduta, sospesa alle 4.55, riprende alle 5.

Alberto FLUVI (PD), nel rilevare come solo in queste ore sia stato possibile avviare un reale dibattito sui contenuti della

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manovra finanziaria, richiama in primo luogo i contenuti degli interventi dei colleghi che l'hanno preceduto, illustrando la manovra alternativa proposta dal gruppo del Partito Democratico. Sul versante della tenuta complessiva dei conti pubblici, osserva come, al di là delle rassicurazioni più volte fornite dal Governo, e dalla maggioranza, che continuano a ripetere che la crisi è ormai alle spalle e la ripresa è già in corso - l'economia italiana evidenzi rilevante criticità che trovano riscontro nel peggioramento degli indicatori di finanza pubblica. Ricorda, in particolare, i dati del deficit e del debito pubblico, osservando come quest'ultimo sia sostanzialmente tornato ai livelli dei primi anni '90, nonostante le operazioni di privatizzazione e di dismissione immobiliare nel frattempo realizzate. In questa ottica, giudica del tutto inadeguata la politica economica del Governo e della maggioranza, che hanno sostanzialmente deciso di non agire per contrastare la crisi, ricordando che già l'anno scorso il gruppo del Partito Democratico aveva proposto una manovra volta a movimentare circa un punto percentuale del prodotto interno lordo, con interventi a sostegno di redditi medio-bassi, aiuti al sistema imprenditoriale e agli enti territoriali. Tale politica economica alternativa proposta dal Partito Democratico trova ora conferma nell'articolo aggiuntivo Franceschini 2.0.155, che prevede una manovra del valore di circa otto miliardi di euro, sostitutiva - e non aggiuntiva, come erroneamente sostenuto - rispetto al disegno di legge finanziaria proposto dal Governo.
In questo contesto sistematico, ritiene che ci si debba interrogare anche sulle cause della mancata crisi del sistema bancario nel nostro Paese, osservando come tale situazione sia determinata non tanto dalla maggiore solidità dei nostri istituti di credito, ma dalla circostanza che le banche hanno riversato sui propri clienti le conseguenze negative derivanti dalla crisi finanziaria. In questo settore, osserva come le misure contenute nel disegno di legge finanziaria con riferimento alla Banca per il Mezzogiorno siano assai deboli, anche a seguito delle decisioni in ordine all'ammissibilità dell'emendamento del relatore 2.187, rilevando come anche in questo caso si misuri una profonda distanza tra quanto è stato promesso dal Governo e le misure effettivamente adottate. Ritiene, infine, particolarmente grave la circostanza che il disegno di legge finanziaria continui ad aggravare le spaccature esistenti all'interno del mondo del lavoro, che sempre più alimentano situazioni di disperazione che spesso costringono i lavoratori a gesti di protesta estrema, come quelli registrati dalle più recenti cronache.

Antonino LO PRESTI (PdL) osserva come secondo l'opposizione la norma che prevede la vendita dei beni confiscati alla mafia permetterà ai mafiosi di appropriarsi dei beni stessi. Ritiene che tale convinzione si fondi su presupposti inesistenti poiché l'ordinamento, già dal 1999 prevede la possibilità di vendere i beni sottoposti a confisca. La norma in questione si limita a riaffermare tale principio e lo finalizza a scopi esclusivamente sociali. Rileva inoltre che vi sono le garanzie affinché i beni confiscati non finiscano nuovamente in mano ai criminali. Invita quindi ad abbandonare un'impostazione demagogica che, qualora prevalesse, aggraverebbe l'attuale situazione, che vede una notevole quantità di beni esposta al degrado in quanto le istituzioni pubbliche non sono in grado di utilizzarle.

Michele VENTURA (PD) ritiene che nessuno sia stato colto di sorpresa dall'ampio numero di interventi dell'opposizione. È stata, invece, l'opposizione a essere stata colta di sorpresa da un parere del relatore e del Governo così sbrigativo sui propri emendamenti. Osserva come sia la prima volta che la legge finanziaria esce dalla Commissione senza essere stata oggetto nemmeno di un emendamento parlamentare e che ci si trova di fronte a un testo bloccato. Rileva quindi come la maggioranza, con un colpo di furbizia creativa, abbia spostato le risorse sugli interventi relativi all'ICI e al patto sulla salute,

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rinviando tutta la parte relativa allo sviluppo ad un decreto-legge di cui è stata annunciata l'adozione per il prossimo mese di gennaio. Nel rilevare come non sia possibile accettare questa logica della maggioranza, osserva come il viceministro Vegas avesse affermato che non sussistevano spazi per interventi microsettoriali, ma successivamente il deputato Nannicini ha verificato la loro esistenza. Evidenzia quindi come in tal modo sia stato alterato il rapporto tra maggioranza ed opposizione ed abbia avuto luogo uno strappo profondissimo, osservando come la maggioranza non debba abusare della propria posizione. Rileva inoltre come non sia stato affatto apprezzato il senso di responsabilità dell'opposizione e, dinanzi a duecento proposte emendative, il relatore si è limitato a respingerle in blocco. Invita quindi la maggioranza a prendersi una pausa di riflessione e a verificare se non sia il caso di attenuare la rottura che si è determinata nonché 0 a valutare se il Parlamento e la Commissione abbiano ancora un senso.

Cesare MARINI (PD) sostiene che gli indirizzi di politica economica perseguiti dal Governo appaiano carenti ed inadeguati rispetto alle necessità poste dalla crisi economica. Osserva che in una situazione di elevato debito pubblico occorre valutare se sia preferibile attuare politiche di sostegno ai consumi ovvero osservare una linea di rigore nel bilancio; ritiene che l'esame del disegno di legge finanziario avrebbe potuto costituire l'opportuna occasione per un dibattito approfondito sul tema. Evidenzia che rispetto alla crisi economica in atto il Governo non è riuscito a varare provvedimenti incisivi, volti a sostenere le piccole e medie imprese e ad incrementare i consumi. Avanza rilievi critici sul progressivo venir meno delle funzioni del Parlamento, in una fase in cui il Governo ne mortifica il ruolo, nonché sulla lesione dei diritti delle opposizioni, cui non è consentito il confronto e l'approfondimento dei contenuti della manovra di bilancio. Dopo aver denunciato politiche di restrizione dei trasferimenti di risorse verso gli enti locali, osserva che il Governo ha finora varato provvedimenti tesi a restringere i margini di autonomia e di iniziativa degli enti locali. Sostiene che il Governo ha ridotto anche l'entità delle politiche di sviluppo del meridione, attraverso un uso eccessivo di spesa corrente mediante i fondi per le aree sottosviluppate. In merito alla Banca del Sud, reputa non lineare e chiaro il sistema di agevolazioni al credito e lamenta l'assenza di verifiche in ordine al rapporto tra l'offerta di credito nel Sud Italia e la relativa domanda. Fa notare che anche nel comparto sanità l'azione del Governo appare non lineare e si delineano rischi di procedure di infrazione comunitarie verso l'Italia in relazione alla questione dell'Iva per i beni e servizi della sanità.

Bruno CESARIO (Misto) rileva che si assiste allo svilimento di una discussione che sarebbe stata invece importante, dopo continui rinvii dell'inizio della discussione di merito, senza un confronto vero, come avveniva in passato. Ritiene a tal proposito che il dibattito abbia dimostrato una mancanza di democrazia e che la finanziaria sta per diventare una questione privata del Presidente del Consiglio. Al contrario sostiene che sarebbe necessario un confronto vero con l'opposizione, anche al fine di apportare al testo i necessari correttivi. Richiama la questione, affrontata nel suo subemendamento 0.2.1877.106, relativa ai contributi in sostegno delle cooperative sociali commissariate di Napoli e di Palermo, che è stata poi ripresa attraverso una riformulazione del relatore dell'elenco 1 che sarà allegato al disegno di legge in esame. Fa presente tuttavia che ancora sussiste il problema del finanziamento necessario per il pagamento delle annualità pregresse non corrisposte, ricordando che, fermo restando l'impegno dell'Italia nelle missioni di pace internazionali, occorrerebbe tuttavia garantire anche la «pace» interna al Paese. Sottolinea che persiste il problema dell'utilizzo dei fondi FAS, per i quali servirebbero nuove procedure più semplificate. Sostiene che manca nel disegno di legge ogni riferimento

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alle politiche giovanili. Ritiene che, oltre ai grandi interventi, ci sarebbe spazio per altri, quantitativamente meno impegnativi, ma di sicura importanza sociale per i territori. A tal proposito ritiene inadeguata la formulazione dell'elenco 1 allegato al disegno di legge in esame. Conclusivamente sottolinea che occorrerebbe valorizzare il ruolo del Parlamento nell'esame dei documenti di bilancio.

Pier Paolo BARETTA (PD) intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea la gravità e la delicatezza del momento ed esprime la sua preoccupazione per l'andamento dei lavori della Commissione. Chiede tuttavia lo spazio per approfondire politicamente la questione, al fine di valutare se vi siano margini per una soluzione equilibrata.

Massimo Enrico CORSARO (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, rileva come nel dibattito fin qui svoltosi siano state sollevate numerose critiche riferite non solo - come è normale - al merito del provvedimento e dell'emendamento da lui presentato, ma anche al metodo seguito nell'esame della manovra finanziaria. Mentre accetta le prime critiche, non ritiene possano essere accolte le seconde, che sono state espresse con toni invero troppo accesi, specialmente nei primi interventi della presente seduta. Giudica, in particolare, erronei i giudizi sfavorevoli espressi in ordine alla consonanza tra le scelte e le opinioni del relatore e del rappresentante del Governo, nella quale si è ritenuto di individuare una supposta sudditanza dei parlamentari della maggioranza alle volontà dell'Esecutivo. Osserva, infatti, che è del tutto naturale che sussista una comunanza di intenti tra la maggioranza e il Governo, dal momento che quest'ultimo è espressione di una maggioranza coesa, che si riconosce pienamente nel programma di governo che è alla base del rapporto fiduciario. Sarebbe, del resto, assai strano che la maggioranza rinunciasse a perseguire la propria politica economica per adottare le proposte dell'opposizione. In questo contesto, rivendica come nel corso dell'esame presso questo ramo del Parlamento il contenuto della manovra finanziaria si sia sensibilmente ampliato, allargando i contenuti a temi di particolare rilevanza sociale ed economica. Ricorda, in particolare, gli interventi in materia di ammortizzatori sociali, il recepimento del cosiddetto patto per la salute, le misure a sostegno delle autonomie territoriali e del settore agricolo, la creazione della Banca per il Mezzogiorno, lo stanziamento di risorse per i rimborsi ICI, per il settore della giustizia, con particolare riferimento all'edilizia carceraria, l'alienazione del patrimonio immobiliare della difesa. Richiama, altresì, lo stanziamento di 300 milioni di euro per la messa in sicurezza delle scuole, che non è stato adeguatamente valorizzato negli interventi dell'opposizione, l'incremento dei fondi destinati nel 2010 e nel 2011 ai crediti di imposta nel settore della ricerca industriale per lo sviluppo, le misure volte a consentire il turn over nelle Forze armate, nelle forze di Polizia e nei Vigili del fuoco, nonché lo stanziamento di risorse per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.
Quanto al seguito dell'esame del provvedimento, sottolinea come la maggioranza si riconosca pienamente nel testo trasmesso dal Senato, come integrato dal suo emendamento 2.1877 e, pertanto, non ritiene utile sospendere una pausa nei lavori per valutare ulteriori modifiche proposte dall'opposizione.

Gian Luca GALLETTI (UdC) ritiene che il relatore per il disegno di legge finanziaria abbia utilizzato il suo ultimo intervento per mistificare la realtà, decidendo consapevolmente di sottacere uno dei nodi essenziali della manovra in esame, che utilizza, con finalità di copertura finanziaria di spese di carattere corrente, risorse una tantum, come quelle derivanti dal rientro dei capitali, ovvero prevede sostanzialmente un ricorso al debito, come nel caso dell'utilizzo dei fondi destinati al trattamento di fine rapporto, che solo per un artificio contabile non rientra nel calcolo dell'indebitamento. Dal momento che

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la maggioranza chiaramente non intende accettare nessuna proposta emendativa, neppure quelle volte a correggere chiare imperfezioni anche di carattere formale, ritiene che essa debba assumersi le proprie responsabilità e, se vuole, procedere a votare da subito il maxiemendamento, i cui contenuti sono stati - come è evidente - decisi fuori dalle aule parlamentari.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prendendo atto del dibattito apertosi sull'ordine dei lavori, al fine di organizzare il seguito dell'esame dei provvedimenti, convoca immediatamente l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La seduta, sospesa alle 6.30, riprende alle 8.30.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che, secondo le intese intercorse tra i rappresentanti dei gruppi, la seduta riprenderà alle ore 10.30.

Marino ZORZATO (PdL) chiede che, alla ripresa della seduta, la Commissione completi i suoi lavori affidando il mandato ai relatori di riferire all'Assemblea.

La seduta, sospesa alle 8.35, riprende alle 10.45.

Antonio BORGHESI (IdV) evidenzia come, dai comportamenti reiterati del Governo e della maggioranza nonché dalle dichiarazioni del rappresentante del gruppo del PdL in Commissione, risulti dal tutto chiaro come non vi sia alcuna possibilità di discussione e di confronto sugli emendamenti segnalati dai gruppi di opposizione, che non saranno neanche presi in considerazione. Sottolinea come ciò che è sinora avvenuto in Commissione, pur nel formale rispetto del Regolamento, corrisponda ad una sorta di voto di fiducia anticipato sull'emendamento 2.1788 del relatore e costituisca un grave vulnus alle prerogative del Parlamento. Pertanto, non essendovi possibilità alcuna di discutere, preannuncia che il gruppo di Italia dei Valori non parteciperà agli ulteriori lavori della Commissione e presenterà una relazione di minoranza in Assemblea.

Pier Paolo BARETTA (PD) fa presente come il proprio gruppo abbia rappresentato direttamente al Presidente della Camera le anomalie che hanno caratterizzato l'esame del disegno di legge finanziaria e di bilancio in Commissione. Esame che di fatto sembra avere creato la nuova prassi del voto di fiducia anticipato su un maxiemendamento presentato dal relatore, con la conseguenza che, per la prima volta, nessun emendamento di origine parlamentare è entrato nel testo del disegno di legge finanziaria. Dichiara quindi che il gruppo del Partito democratico considera conclusa la discussione e non parteciperà agli ulteriori lavori della Commissione.

Gian Luca GALLETTI (UdC) dichiara che anche il gruppo dell'UdC considera la discussione conclusa e non parteciperà agli ulteriori lavori della Commissione, esprimendo forte rammarico per come si sono svolti i lavori della Commissione, dal momento che non vi è stata alcuna possibilità di esaminare il merito dei provvedimenti.

Francesco BOCCIA (PD) esprime un giudizio fortemente critico sulla totale mancanza di discussione sul merito dei provvedimenti in esame, sottolineando come il testo che sarà approvato non costituirà in realtà il frutto del lavoro della Commissione.

Bruno CESARIO (Misto) stigmatizza il comportamento della maggioranza e del Governo che, con arroganza, non hanno consentito lo svolgimento del dibattito parlamentare. Preannuncia quindi l'abbandono dei lavori della Commissione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prende atto con rammarico delle dichiarazioni provenienti dai gruppi di opposizione, le cui valutazioni sono peraltro di natura politica, dal momento che è stato

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assicurato il rispetto delle prerogative riconosciute dal Regolamento della Camera ai gruppi e ai singoli parlamentari. Auspica peraltro che in futuro, con la nuova procedura prevista per l'approvazione della legge di stabilità, sarà possibile organizzare i lavori della Commissione in modo tale da garantire un esame della manovra finanziaria più articolato e maggiormente approfondito. Comunica quindi che si procederà comunque alla votazione degli emendamenti segnalati dalle forze di opposizione.

(I deputati appartenenti ai gruppi Partito Democratico, Unione di Centro e Italia dei Valori e il deputato Cesario abbandonano i lavori della Commissione).

La Commissione, con distinte votazioni, respinge Amici 2.706, Amici 3.137, Amici 3.122, Recchia 2.850, Villecco Calipari 2.846, Villecco Calipari 2.876, Fluvi 2.807, De Pasquale 2.1573, Levi 3.46, Mariani 2.1469, Mariani 2.839, Meta 2.1156, Meta 2.1154, Lulli 2.1098, Lulli 2.1548, Damiano 2.1593, Turco Livia 2.866, Miotto 2.1642, Oliverio 2.969, Oliverio 2.916, Duilio 2.208, Duilio 2.0135, Duilio 3.2, Baretta Tab. A.8, Duilio Tab. C.7, Garavini 2.1601, Misiani 2.817, Misiani 2.818, Misiani 2.702, Causi 3.105, Rubinato 2.741, Rubinato 2.748, Capodicasa 2.709, Vannucci 2.70, Vannucci 2.83, Vannucci 2.73, Vannucci 2.72, Vannucci 2.74, Vannucci 3.141, Vannucci 3.142, Nannicini 2.246, Quartiani 2.0180, Iannuzzi 2.672, Pedoto 3.114, Nannicini 3.131, Lolli 2.686, Lolli 2.687, Lulli 2.1518, Mura 2.454, Borghesi 2.456, Paladini 2.457, Borghesi 2.460, Borghesi 2.467, Orlando Leoluca 3.31, Borghesi 2.482, Di Pietro 2.493, Di Stanislao 2.498, Borghesi 2.0106, Barbato 2.575, Orlando Leoluca 2.496, Zazzera 3.28, Borghesi 2.565, Cambursano 2.491, Palomba 0.2.1877.208, Di Pietro 0.2.1877.195, Messina 0.2.1877.171, Palomba 0.2.1877.194, Borghesi 0.2.1877.188, Cambursano 0.2.1877.181, Borghesi 0.2.1877.176, Borghesi 0.2.1877.177, Borghesi 0.2.1877.154, Galletti 2.1468, Galletti 2.1419, Occhiuto 2.1786, Occhiuto 0.2.1877.39, Galletti 2.1779, Galletti 2.1776, De Poli 2.1569, Rao 2.1571, Naro 2.1769, Naro 0.2.1877.29, Ciccanti 0.2.1877.57, Ciccanti 0.2.1877.135, Ciccanti 0.2.1877.58, Pezzotta 3.48, Ciccanti 3.70, Ciccanti 0.2.1877.59, Galletti 2.1411, Galletti 2.1413. Amici 0.2.1877.453, Lulli 0.2.1877.458, Oliverio 0.2.1877.450, Duilio 0.2.1877.416, Causi 0.2.1877.327, Damiano 0.2.1877.259, Damiano 0.2.1877.272, Baretta 0.2.1877.418, Nannicini 0.2.1877.78, Causi 0.2.1877.392, Vannucci 0.2.1877.117, Orlando Andrea 0.2.1877.328, Meta 0.2.1877.388, Causi 0.2.1877.359, Nannicini 0.2.1877.77, Duilio 0.2.1877.313, Duilio 0.2.1877.311, Boccia 0.2.1877.414, Beltrandi 0.2.1877.365, Nannicini 0.2.1877.76, Duilio 0.2.1877.316, Nannicini 0.2.1877.79, Ceccuzzi 0.2.1877.71, Ceccuzzi 0.2.1877.74, Fluvi 0.2.1877.346, Calvisi 0.2.1877.246, Causi 0.2.1877.237, Vannucci 0.2.1877.323, Rubinato 0.2.1877.425, Rubinato 0.2.1877.423, Ceccuzzi 0.2.1877.80, Ceccuzzi 0.2.1877.75. Vannucci 0.2.1877.117, Capodicasa 0.2.1877.122, Ciccanti 0.2.1877.142, Causi 0.2.1877.237, Calvisi 0.2.1877.246, Capodicasa 0.2.1877.247, Damiano 0.2.1877.258, Damiano 0.2.1877.259, Damiano 0.2.1877.272, Duilio 0.2.1877.311, Duilio 0.2.1877.313, Duilio 0.2.1877.316, Vannucci 0.2.1877.323, Vannucci 0.2.1877.326, Causi 0.2.1877.327, D'Antoni 0.2.1877.339, Vannucci 0.2.1877.341, Fluvi 0.2.1877.346, Lolli 0.2.1877.348, Causi 0.2.1877.359, Beltrandi 0.2.1877.365, De Micheli 0.2.1877.380, Meta 0.2.1877.388, Causi 0.2.1877.392, Boccia 0.2.1877.414, Duilio 0.2.1877.416, Baretta 0.2.1877.418, Rubinato 0.2.1877.441, Rossa 0.2.1877.447, Villecco Calipari 0.2.1877.448, Garavini 0.2.1877.449, Oliverio 0.2.1877.450, Amici 0.2.1877.453, Lulli 0.2.1877.458, Ceccuzzi 0.2.1877.71, Nannicini 0.2.1877.74, Ceccuzzi 0.2.1877.75, Nannicini 0.2.1877.76, Nannicini 0.2.1877.77, Nannicini 0.2.1877.78, Ceccuzzi 0.2.1877.79, Ceccuzzi 0.2.1877.80, Peluffo 2.1274, Iannuzzi 2.672, Amici 2.706, Causi 2.711, Baretta 2.826, Mariani 2.842, Cenni 2.941, Verini 3.123, Duilio Tab.C.1.
La Commissione approva quindi l'emendamento 2.1877 del relatore e l'articolo 2, come modificato dall'approvazione dell'emendamento 2.1877.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i restanti emendamenti al disegno di legge finanziaria non esaminati nel corso dell'esame in Commissione saranno considerati respinti ai fini della loro ripresentazione in Assemblea.
Nel passare all'esame delle residue proposte emendative riferite al disegno di legge di bilancio, pone in votazione l'emendamento del relatore Tab.2.154 (vedi allegato 2), sul quale il rappresentante del Governo ha espresso parere favorevole.

La Commissione approva l'emendamento del relatore Tab.2.154.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che tutte le altre proposte emendative riferite al disegno di legge di bilancio devono considerarsi respinte al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea. Ricorda altresì che, nella seduta del 3 dicembre, la Commissione ha approvato l'emendamento 4.1 di iniziativa governativa, volto a tenere conto dell'istituzione del Ministero della salute e, conseguentemente, a istituire una specifica tabella relativa allo stato di previsione per tale Ministero. Rileva, pertanto, l'esigenza di conformare anche le tabelle A, B, C ed F del disegno di legge finanziaria nonché le altre disposizioni del testo che fanno riferimento ai due ministeri all'intervenuta ripartizione di competenze tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Ministero della salute. Anche a questo fine, chiede di essere autorizzato al coordinamento formale dei testi del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria approvati, con particolare riferimento agli aspetti di carattere tecnico, relativi all'indicazione di riferimenti normativi e ad aspetti contabili.
Pone quindi in votazione il mandato al relatore Corsaro a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge finanziaria per il 2010, come modificato per effetto dell'approvazione dell'emendamento 2.1877 del relatore approvato dalla Commissione, deliberando altresì l'autorizzazione a riferire oralmente.
Pone inoltre in votazione il mandato al relatore Marinello a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge di bilancio, come modificato per effetto degli emendamenti approvati dalla Commissione, deliberando altresì l'autorizzazione a riferire oralmente.

La Commissione autorizza il coordinamento formale dei testi dei disegni di legge finanziaria e di bilancio, nonché approva il conferimento ai relatori del mandato a riferire favorevolmente in Assemblea, autorizzando altresì a riferire oralmente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il gruppo del Partito democratico ha designato come relatore di minoranza per i disegni di legge finanziaria e di bilancio l'onorevole Baretta, mentre il gruppo dell'Italia dei Valori ha designato quale relatore di minoranza per il disegno di legge finanziaria l'onorevole Borghesi. Ricorda, infine, che la ripresentazione in Assemblea degli emendamenti respinti in Commissione non è automatica, ma presuppone una specifica nuova iniziativa dei presentatori. Si riserva infine la nomina del Comitato dei nove sulla base designazione dei gruppi.

La seduta termina alle 11.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 20.35 alle 21.10, dalle 21.50 alle 21.55 e dalle 6.35 alle 7.25.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 257 del 4 dicembre 2009, apportare le seguenti modificazioni:
a pagina 9:
alla terza colonna, sesta riga, sostituire le parole: CP 12.308.251 con le seguenti: CP 12.808.251;

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alla terza colonna, settima riga, sostituire le parole: CS 12.308.251 con le seguenti: CS 12.808.251;
alla terza colonna, ventunesima riga, sostituire le parole: CP 5.581.389 con le seguenti: CP 5.581.399;
alla terza colonna, ventiduesima riga, sostituire le parole: CS 5.581.389 con le seguenti: CS 5.581.399;
alla terza colonna, ventiquattresima riga, sostituire le parole: CP 6.081.389 con le seguenti: CP 5.581.389;
alla terza colonna, venticinquesima riga, sostituire le parole: CS 6.081.389 con le seguenti: CS 5.581.389;
alla terza colonna, trentesima riga, sostituire le parole: CP 58.534.512 con le seguenti: CP 57.534.512;
alla terza colonna, trentunesima riga, sostituire le parole: CS 58.534.512 con le seguenti: CS 57.534.512;
a pagina 10:
alla terza colonna, trentatreesima riga, sostituire le parole: CP 3.020.279 con le seguenti: CP 2.520.279;
alla terza colonna, trentaquattresima riga, sostituire le parole: CS 3.020.279 con le seguenti: CS 2.520.279;
a pagina 11:
alla terza colonna, ventiseiesima riga, sostituire le parole: CP: 204.281.747 con le seguenti: CP 205.781.747;
alla terza colonna, ventisettesima riga, sostituire le parole: CS: 324.227.701 con le seguenti: CS 325.727.701.