CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 novembre 2009
251.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 25 novembre 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2010) (C. 2936 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, approvato dal Senato) e relativa nota di variazione (C. 2937-bis).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di martedì 24 novembre 2009.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, comunica anzitutto che sono stati presentati emendamenti riferiti alle disposizioni

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del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio, rispettivamente connessi alla Tabella n. 2, per la parti di competenza (vedi allegato 1), e alla Tabella n. 4, per le parti di competenza (vedi allegato 2). Comunica, inoltre, di avere predisposto le proposte di relazioni sulla Tabella n. 2, per le parti di competenza (vedi allegato 3), e sulla Tabella n. 4, per le parti di competenza (vedi allegato 4). Fa presente, infine, che è stata presentata una proposta di relazione alternativa a quella del relatore in ordine alla Tabella n. 4, sottoscritta dai deputati Damiano ed altri (vedi allegato 5).
Passando alle proposte emendative presentate, viste anche le specifiche regole che disciplinano l'emendabilità dei documenti di bilancio, rileva preliminarmente che - ad eccezione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di bilancio e degli emendamenti 2936/XI/2.6 del relatore, Cazzola 2936/XI/2.7 e 2936/XI/2.8, Damiano 2936/XI/2.15, Delfino 2936/XI/2.18, 2936/XI/2.20, 2936/XI/2.21 e 2936/XI/2.22, Damiano 2936/XI/2.32 e 2936/XI/2.01, che propongono modifiche direttamente riconducibili al contenuto proprio del disegno di legge finanziaria - le restanti proposte emendative potrebbero presentare, invece, profili problematici in ordine ai vigenti criteri di ammissibilità, anche sotto il profilo delle relative coperture finanziarie. In tal senso, anche per evitare di dichiarare in questa sede un'eventuale inammissibilità di tali emendamenti e fatta salva la possibilità di discutere nella seduta odierna le diverse ipotesi di modifica presentate, propone comunque ai presentatori di non insistere per la votazione degli emendamenti medesimi e di valutarne, quindi, il ritiro, ai fini della loro ripresentazione direttamente alla V Commissione (Bilancio), per una valutazione più compiuta sotto il profilo dei criteri di ammissibilità.
Avverte, quindi, che si passerà dapprima all'esame della Tabella n. 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze, per le parti di competenza della XI Commissione, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.
Con riferimento a tali documenti, in conformità con quanto testé premesso, invita pertanto i presentatori a ritirare tutti gli emendamenti riferiti alla Tabella n. 2.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime un parere conforme a quello del relatore.

Cesare DAMIANO (PD), preso atto dell'invito formulato dal relatore, ritira tutti gli emendamenti presentati dal suo gruppo con riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, segnalando che essi pongono comunque questioni di rilievo, che saranno riproposte in sede di V Commissione.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, illustra quindi la sua proposta di relazione favorevole con osservazione, riferita alla Tabella n. 2, limitatamente alle parti di competenza.

Marialuisa GNECCHI (PD) fa presente che il suo gruppo valuta positivamente l'osservazione contenuta nella proposta di relazione del relatore, ma non può accogliere con altrettanto favore le restanti parti di tale proposta, che ignorano i «segni negativi» contenuti anche negli ulteriori settori di competenza dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Per tali motivi, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione presentata.

Teresio DELFINO (UdC) rileva che il suo gruppo apprezza lo sforzo compiuto dal relatore sul problema del taglio ai fondi per le pari opportunità, che giustificherebbe l'astensione nell'imminente votazione. Preannuncia, tuttavia, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione presentata, a causa dell'impianto generale del provvedimento cui essa è riferita, che giudica ancora insufficiente.

La Commissione approva, quindi, la proposta di relazione del relatore. Delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il

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deputato Moffa quale relatore presso la V Commissione, per l'esame della Tabella n. 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, avverte che si passerà ora all'esame della Tabella n. 4, relativa al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria, limitatamente alle parti di competenza.
Con riferimento alle proposte emendative presentate alla predetta Tabella n. 4, raccomanda quindi l'approvazione del suo emendamento 2936/XI/2.6, invitando al ritiro dei restanti emendamenti.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime un parere conforme a quello del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), nell'illustrare il suo emendamento 2936/XI/2.1, osserva che esso mira ad estendere ai collaboratori in regime di committenza iscritti alla gestione separata presso l'INPS, di cui all'articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995, l'applicazione dell'articolo 2116 del codice civile - che giudica un pilastro dell'ordinamento italiano - attualmente esclusa in base ad una interpretazione discutibile dell'INPS. Ritiene infondata l'obiezione di coloro che si oppongono all'estensione degli effetti di tale norma, sostenendo presunti problemi di copertura finanziaria, facendo notare che tale forma di intervento può definirsi già sostenibile da tale punto di vista, in ragione degli oneri contributivi che tale categoria di lavoratori già sostiene in vista delle prestazioni assicurative minime di tutela (quali, ad esempio, malattia e maternità). Osserva, infine, che si tratterebbe semplicemente di introdurre nel provvedimento in esame una norma di interpretazione autentica, in grado di fare chiarezza sulla corretta applicazione del citato articolo del Codice civile, alla stregua di quanto già avviene in relazione al comma 5 dell'articolo 2 per gli operai agricoli a tempo determinato, con ciò non determinando alcuna estraneità di materia rispetto al contenuto proprio della legga finanziaria.
In conclusione, rimettendosi sul punto alle decisioni della Commissione, dichiara di insistere per la votazione della sua proposta emendativa.

Giulio SANTAGATA (PD) dichiara di condividere le considerazioni svolte dal deputato Cazzola, sia sotto il profilo del merito sia con riferimento ai problemi di copertura finanziaria. Trattandosi di regolarizzare un versamento dovuto, che - come tale - dovrebbe essere conteggiato, dichiara di non comprendere le ragioni per le quali l'emendamento in esame non debba essere approvato.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, propone di accantonare l'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1.

Nedo Lorenzo POLI (UdC) dichiara di condividere la proposta di accantonamento dell'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1, per il quale il suo gruppo sarebbe disposto a votare a favore.

Ivano MIGLIOLI (PD) auspica che l'accantonamento dell'emendamento in esame consenta di approfondire le questioni da esso poste, la cui soluzione era stata peraltro già tentata con il cosiddetto «collegato lavoro», trovando tuttavia la contrarietà della V Commissione.

La Commissione delibera di accantonare l'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1.

Nedo Lorenzo POLI (UdC) ritira il suo emendamento 2936/XI/2.2.

Teresio DELFINO (UdC), con riferimento all'emendamento Poli 2936/XI/2.3, fa presente che esso intende risolvere il problema dell'inquadramento previdenziale dei soci delle cooperative artigiane, secondo quanto già previsto con la proposta di legge n. 2424, di iniziativa del deputato Antonino Foti, attualmente all'esame

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in sede consultiva delle competenti Commissioni. In tal senso, dichiara la disponibilità a ritirare tale emendamento, di cui è cofirmatario, a condizione che il relatore si faccia carico, all'interno della sua proposta di relazione, di fare menzione del problema segnalato.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, fa notare che la questione sollevata dal deputato Delfino è già stata inserita al punto 8) delle osservazioni contenute nella sua proposta di relazione.

Teresio DELFINO (UdC) ritira l'emendamento Poli 2936/XI/2.3, di cui è cofirmatario.

Antonino FOTI (PdL) ritira i suoi emendamenti 2936/XI/2.4 e 2936/XI/2.5.

Amalia SCHIRRU (PD) osserva che il suo gruppo è favorevolmente orientato sull'emendamento 2936/XI/2.6 del relatore, nella consapevolezza dell'importanza di non allentare i controlli sulla certificazione della regolarità contributiva per nessuna categoria. Pertanto, auspica che tale emendamento possa risolvere i dubbi esistenti sull'attuale formulazione del comma 9 dell'articolo 2.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) fa notare che il suo gruppo voterà a favore dell'emendamento 2936/XI/2.6 del relatore, pur rilevando che - sebbene esso migliori sensibilmente la situazione - non riporta, tuttavia, la disciplina normativa allo stato in cui essa si trovava prima dell'approvazione del relativo emendamento al Senato.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, conferma che la sua proposta emendativa si limita ad eliminare le modifiche introdotte dal decreto-legge n. 78 del 2009, in relazione all'obbligo di presentazione del DURC per l'iniziale autorizzazione all'esercizio dell'attività.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) osserva che, con l'approvazione dell'emendamento in esame, sarà nuovamente obbligatorio, per i soggetti interessati dal comma 9 dell'articolo 2, disporre del DURC, ma non sarà necessaria la presentazione di tale documento per l'inizio dell'attività. A tal fine, pur ribadendo la condivisione della proposta emendativi in esame, preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di un apposito emendamento presso la V Commissione.

Giulio SANTAGATA (PD) rileva che il dibattito appena svolto ha chiarito che la Commissione non si appresta a votare per la soppressione del comma 9 dell'articolo 2 in materia di esonero dalla presentazione del DURC, bensì per un ritorno al regime vigente prima della conversione in legge del decreto-legge n. 78 del 2009.

La Commissione approva l'emendamento 2936/XI/2.6 del relatore.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, fa presente che, a seguito dell'approvazione del suo emendamento 2936/XI/2.6, risultano preclusi gli emendamenti Cazzola 2936/XI/2.7 e 2936/XI/2.8.

Aldo DI BIAGIO (PdL), nel premettere di avere presentato - a sua prima firma - una serie di emendamenti di assoluto rilievo, fa notare che essi pongono delicate questioni di natura previdenziale, che coinvolgono soprattutto profili di competenza dell'INPDAP, su cui auspica che il Governo e la maggioranza possano riflettere ulteriormente in vista di una sostanziale condivisione di merito.
In tal senso, pur ribadendo l'importanza di tali proposte emendative e dei problemi ad esse sottesi, accede all'invito formulato dal relatore, ritirando i suoi emendamenti 2936/XI/2.9 e 2936/XI/2.10.
Ritiene quindi opportuno soffermarsi, in particolare, sull'emendamento 2.11, che interviene sulle «ragioni del contendere» che sono emerse tra INPS e INPDAP, dal momento che il Consiglio di Stato ha affermato che i lavoratori delle autorità amministrative indipendenti debbono essere iscritti, ai fini previdenziali, al

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l'INPDAP. Fa notare che ad oggi, invece (e fin dall'istituzione delle Autorità richiamate nell'emendamento), essi risultano iscritti all'INPS, a causa di una costante interpretazione delle rispettive leggi istitutive, osservando che il passaggio dall'istituto previdenziale attuale all'INPDAP determinerà inevitabilmente dei costi di ricongiungimento, a causa delle più alte aliquote contributive dell'INPDAP rispetto a quelle dell'INPS. Rileva che l'effetto retroattivo dell'iscrizione ad un diverso ente previdenziale comporterebbe un elevato rischio di contenzioso con il personale dipendente, che vedrebbe verosimilmente soccombenti le amministrazioni interessate. Fa presente poi che il suo emendamento non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato, in quanto il gettito contributivo non corrisposto all'INPDAP verrebbe comunque introitato dall'INPS e il mancato gettito contributivo dell'INPDAP verrebbe ampiamente compensato dalla corrispondente mancanza di riconoscimento delle corrispondenti prestazioni pensionistiche. Osserva, semmai, che tale operazione determinerebbe minori costi, dovuti alla ricongiunzione, a carico dei bilanci delle autorità coinvolte.

Marialuisa GNECCHI (PD) dichiara di condividere il contenuto dell'emendamento Di Biagio 2936/XI/2.11, atteso che esso si propone di porre rimedio agli effetti negativi che possono determinarsi a seguito di iscrizione - imposta dalla legge - di un lavoratore ad altro ente previdenziale, riconoscendo un diritto di opzione all'assicurato.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, ribadisce che l'invito al ritiro degli emendamenti in esame, in precedenza formulato, non intende impedire una trattazione degli stessi, bensì limitarsi esclusivamente a prospettare la loro ripresentazione presso la V Commissione, nel cui ambito potrà essere compiuta una più approfondita valutazione dei diversi profili in gioco.

Aldo DI BIAGIO (PdL), nel ribadire le positive finalità delle proposte emendative prima illustrate, prende comunque atto dell'invito nuovamente rivoltogli dal relatore e ritira i suoi emendamenti 2936/XI/2.11, 2936/XI/2.12 e 2936/XI/2.13.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Palumbo 2936/XI/2.14: si intende che vi abbia rinunciato.

La Commissione respinge l'emendamento Damiano 2936/XI/2.15.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL) ritira i suoi emendamenti 2936/XI/2.16 e 2936/XI/2.17.

Teresio DELFINO (UdC) ritira il suo emendamento 2936/XI/2.18.

Paola PELINO (PdL) ritira il suo emendamento 2936/XI/2.19.

La Commissione respinge l'emendamento Delfino 2936/XI/2.20.

Teresio DELFINO (UdC) ritira i suoi emendamenti 2936/XI/2.21 e 2936/XI/2.22.

Mariarosaria ROSSI (PdL) ritira il suo emendamento 2936/XI/2.23, preannunciandone la ripresentazione presso la V Commissione.

Amalia SCHIRRU (PD) ritira il suo emendamento 2936/XI/2.24, segnalando l'importanza della questione da esso affrontata.

Lucia CODURELLI (PD) prende atto dell'invito al ritiro rivolto dal relatore nei confronti degli emendamenti a sua prima firma, facendo tuttavia presente che essi pongono problemi reali, che impattano su questioni quali - tra le altre - l'imprenditoria femminile, i congedi di paternità e la violenza contro le donne. Al riguardo, ritiene che siano perfettamente inutili i proclami che spesso vengono fatti dalle forze di maggioranza, anche con l'inserimento di specifici rilievi all'interno di

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pareri o di atti di indirizzo, se essi non vengono poi seguiti da atti concreti.
In ogni caso, ritira i suoi emendamenti 2936/XI/2.25, 2936/XI/2.26, 2936/XI/2.27, 2936/XI/2.28, 2936/XI/2.29 e 2936/XI/2.30, avvertendo che essi saranno nuovamente presentati presso la V Commissione.

Cesare DAMIANO (PD) ritira i suoi emendamenti 2936/XI/2.31, 2936/XI/2.32 e 2936/XI/2.33.

Maria Grazia GATTI (PD) ritira il suo emendamento 2936/XI/2.34.

Cesare DAMIANO (PD) ritira i suoi emendamenti 2936/XI/2.35, 2936/XI/2.36 e 2936/XI/2.37.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Carlucci 2936/XI/2.38: si intende che vi abbia rinunciato.

Giulio SANTAGATA (PD), nel sostenere con forza la validità dell'articolo aggiuntivo Damiano 2936/XI/2.01 e ricollegandosi alle considerazioni espresse dal deputato Cazzola nella precedente seduta in ordine all'allocazione in bilancio di risorse gestibili in termini di maggiore flessibilità, fa presente che si sarebbe aspettato che tali somme fossero destinate, proprio in ragione di tale alto potenziale di rimodulazione, verso obiettivi connessi al versante occupazionale.

Cesare DAMIANO (PD), illustrando il suo articolo aggiuntivo 2936/XI/2.01, osserva che esso, in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali, mira ad introdurre forme di tutele universali a favore dei lavoratori e delle imprese coinvolti nella crisi economica, a prescindere della forma contrattuale utilizzata e della categoria di appartenenza. Nel ricordare che nella scorsa legislatura la maggioranza di centrosinistra, a differenza dell'attuale Esecutivo, si era attivata proficuamente proprio sul fronte della riforma degli ammortizzatori sociali, conferendo all'Esecutivo una specifica delega sull'argomento, auspica che il Governo in carica possa quantomeno esprimere un orientamento positivo sulla soluzione temporanea individuata nella sua proposta di modifica, che appare, peraltro, pienamente sostenibile sotto il profilo finanziario. Si dichiara infine disponibile a ritirare il suo articolo aggiuntivo, in vista di una sua ripresentazione presso le altre sedi parlamentari competenti, augurandosi che nel frattempo possa maturare un clima di condivisione sulla materia da esso trattata.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, giudica opportuno il ritiro di tale proposta emendativa, proprio alla luce della possibilità di avviare una più approfondita e meditata riflessione sulle tematiche in oggetto.

Cesare DAMIANO (PD) ritira il suo articolo aggiuntivo 2936/XI/2.01.

Ivano MIGLIOLI (PD), pur avendo il suo gruppo deciso di ritirare l'articolo aggiuntivo Damiano 2936/XI/2.01, intende comunque ricordare che nella passata legislatura il Governo di centrosinistra aveva tentato di porre mano alla questione della riforma degli ammortizzatori, attraverso l'approvazione di una «legge delega» poi rimasta inattuata per responsabilità del presente Esecutivo, che peraltro ora è in procinto di farsi autorizzare una proroga della delega, come sembrerebbe accadere al Senato nell'ambito del cosiddetto «collegato lavoro»; fa notare, al riguardo, che il ritiro dell'articolo aggiuntivo in esame determinerà, nei fatti, uno svuotamento delle prerogative della Commissione, atteso che sul punto altri organi parlamentari saranno chiamati ad esprimersi, peraltro in relazione a testi che, presumibilmente, saranno sottoposti a rilevanti modifiche e sottoposti al voto di fiducia. Chiede, pertanto, che le questioni sollevate dalla proposta emendativa in oggetto siano poste in evidenza dal relatore nella sua proposta di relazione, al fine di indirizzare il futuro lavoro della V Commissione e dell'Assemblea.

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Silvano MOFFA, presidente e relatore, fa notare che le questioni poste dal deputato Miglioli sono già parzialmente contenute nei punti 1) e 2) della sua proposta di relazione riferita allo stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per le parti di competenza.

Teresio DELFINO (UdC) ritira il suo emendamento 2936/XI/Tab.A.1.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, avverte che - essendosi così concluso l'esame dei restanti emendamenti - si passerà ora all'esame dell'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1, in precedenza accantonato. Al riguardo, fa presente che, a seguito di un approfondimento effettuato con il rappresentante del Governo e considerata la larga convergenza che sembra registrarsi sull'argomento da parte di tutti i gruppi, il suo parere sul citato emendamento può considerarsi favorevole.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI si rimette alla Commissione sull'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1.

Giulio SANTAGATA (PD) avverte che l'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1, alla luce del nuovo orientamento assunto dal relatore, deve intendersi sottoscritto da tutti i deputati del suo gruppo appartenenti alla XI Commissione.

Teresio DELFINO (UdC) sottoscrive l'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1.

Nedo Lorenzo POLI (UdC) sottoscrive l'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1.

La Commissione approva l'emendamento Cazzola 2936/XI/2.1.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, illustra il contenuto della sua proposta di relazione favorevole con osservazioni, riferita allo stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per le parti di competenza.

Giuliano CAZZOLA (PdL) si domanda se il punto 3) della proposta di relazione intenda promuovere una proroga per legge della validità di contratti a termine, per loro definizione oggetto di un accordo tra le parti.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, assicura che l'ipotesi di proroga dei contratti a termine contemplata nel richiamato punto 3) delle osservazioni intende superare, per un periodo molto limitato di tempo (caratterizzato dal rischio di una forte crisi occupazionale), il vincolo legislativo imposto alla durata e alla rinnovabilità di tali contratti, ma sempre nel presupposto che vi sia un previo assenso delle parti sociali.

Maria Grazia GATTI (PD) esprime profonde perplessità sulle osservazioni contenute ai punti 3) e 4) della proposta di relazione inerente alla Tabella n. 4, laddove si auspica una proroga dei contratti di lavoro privato di natura flessibile. Ritiene che tale indicazione, se recepita, potrebbe alimentare ulteriormente il contenzioso giudiziario già in atto su tali materie, dal momento che, soprattutto con riferimento alla seconda delle osservazioni, si verrebbe ad introdurre una nuova fattispecie di contratto di lavoro a termine - dai contorni poco definiti - per la cui stipula, nella aziende con meno di 15 dipendenti, non sarebbe difficile ottenere il consenso del lavoratore, considerata la sua situazione di debolezza rispetto al datore di lavoro.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) nel ringraziare il relatore per l'ottimo lavoro svolto, chiede di riformulare il punto 5) delle osservazioni, nel senso di limitarne il contenuto, alla luce dell'ormai avvenuta approvazione di un apposito emendamento sull'obbligo di tenuta del DURC per determinate categorie.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, si dichiara disponibile ad accogliere eventuali ipotesi di modifica della sua proposta di relazione, al fine di ricomprendere le

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più ragionevoli richieste formulate da parte dei gruppi.

Giovanni PALADINI (IdV) fa presente di avere depositato agli atti della Commissione un apposito documento scritto, nel quale vengono esaminate più diffusamente le ragioni del dissenso del suo gruppo sull'attuale manovra di finanza pubblica. Si sofferma, pertanto, nel dettaglio di tali argomentazioni, illustrando i principali elementi di critica.
Nel preannunciare, quindi, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione formulata dal relatore, fa notare, in particolare, la mancanza nei provvedimenti in esame di incisive misure di politica economica in grado di rilanciare lo sviluppo produttivo e i livelli occupazionali, oltre che i forti limiti in tema di ecologia, infrastrutture e sostegno alle piccole e medie imprese. Rileva, peraltro, come tale manovra rischi di approfondire ulteriormente le forti disuguaglianze sociali esistenti, portando il Paese verso una strada senza ritorno.

Cesare DAMIANO (PD), pur apprezzando in parte lo sforzo compiuto del relatore al fine di evidenziare l'esigenza di promuovere interventi più efficaci sul versante occupazionale, sottolinea la totale inadeguatezza della presente manovra di finanza pubblica nell'affrontare la crisi economica in atto e le forti tensioni che caratterizzano la dialettica sociale, segnalando l'assenza di interventi sulla cassa integrazione guadagni - la cui efficacia temporale andrebbe al più presto prolungata utilizzando le risorse sottratte all'INPS e all'INAIL, a seguito di una decisione dell'attuale Ministro dell'economia e delle finanze - e sugli ammortizzatori sociali, in ordine ai quali ritiene necessario avviare quanto prima una riforma organica, che consenta di assicurare a tutti i lavoratori una forma di tutela di tipo universale. Stigmatizza, poi, con forza l'assenza di misure a sostegno del reddito e delle pensioni, che andrebbero invece introdotte in un'ottica di rilancio dei consumi dei cittadini, nonché l'assenza di una politica industriale capace di ridare respiro alle piccole e medie imprese, che caratterizzano il tessuto produttivo del Paese. Dopo aver manifestato la sua forte perplessità su talune disposizioni del disegno di legge finanziaria - come quelle contenute all'articolo 2, comma 45, e all'articolo 2, comma 9 - preannuncia, pertanto, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione formulata dal relatore.

Teresio DELFINO (UdC), pur manifestando un certo apprezzamento per taluni aspetti della proposta di relazione, tesi a recepire alcune osservazioni provenienti dai gruppi di opposizione (che auspica possano trovare definito accoglimento presso la V Commissione), ritiene di non potersi esimere dal preannunciare un voto contrario del suo gruppo, atteso che permangono forti perplessità in ordine all'impronta complessiva della manovra di finanza pubblica, che giudica inadeguata a rilanciare lo sviluppo economico e priva di misure di sostegno - anche di natura fiscale - in favore delle famiglie e dei soggetti deboli della società.

Ivano MIGLIOLI (PD) valuta negativamente la proposta di relazione in esame, il cui profilo limitato testimonia le enormi contraddizioni in cui è coinvolta l'attuale maggioranza di Governo. Nel far notare che le risorse stanziate per il rinnovo dei contratti pubblici risultano insufficienti, arrivando a coprire esclusivamente l'importo della indennità di vacanza contrattuale, ritiene paradossale che la maggioranza intenda promuovere un intervento teso a favorire una proroga dei contratti di lavoro nel settore privato, considerato che sul versante del precariato della pubblica amministrazione, invece, ha dimostrato a più riprese di ignorare le esigenze di stabilizzazione di tali lavoratori flessibili, osservando, inoltre, che tali proroghe rischiano di prolungare all'infinito lo stato di incertezza in cui essi versano.
Nel rilevare che nella manovra di bilancio «brilla» la completa assenza di misure a sostegno del reddito da lavoro

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dipendente, come ad esempio il prolungamento da 52 a 104 settimane della CIGO, ribadisce il suo voto contrario sulla proposta di relazione formulata dal relatore.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione formulata dal relatore, auspica che le osservazioni in essa contenute siano recepite dalla V Commissione, soprattutto laddove si fa riferimento all'esigenza di modificare radicalmente il comma 9 dell'articolo 2 e di introdurre misure che incrementino ulteriormente la disponibilità e la flessibilità degli strumenti di ammortizzazione sociale.

Giuseppe BERRETTA (PD) ritiene pericoloso prevedere nella proposta di relazione un'osservazione che faccia riferimento all'esigenza di autorizzare per legge una proroga generalizzata dei contratti a termine del settore privato, atteso che la materia riguardante tali fattispecie contrattuali è attualmente disciplinata in gran parte da norme comunitarie, la cui violazione potrebbe determinare un lungo contenzioso - in parte già in atto - anche con le istituzioni europee.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, fa presente che l'osservazione contenuta al punto 3) della sua proposta di relazione, a cui ha fatto testé riferimento il deputato Berretta nel suo intervento, intende solamente sollecitare l'avvio di una riflessione sull'opportunità di introdurre, per un periodo molto limitato (che si esaurirebbe entro il 2010), strumenti di sostegno nei confronti dei lavoratori più esposti a situazioni straordinarie di crisi produttive, quali, ad esempio, le proroghe oltre i limiti di legge della validità dei contratti flessibili.

Giuliano CAZZOLA (PdL) ritiene anzitutto doveroso rivolgere un sentito ringraziamento al relatore per l'egregio lavoro svolto, anche considerato che Egli, nonostante abbia mantenuto un atteggiamento di rigore nell'ambito del rispetto dei criteri di ammissibilità degli emendamenti al disegno di legge finanziaria, ha comunque saputo elaborare una proposta di relazione innovativa ed incisiva, che pone problemi reali. Nel ricordare poi, ancora una volta, agli esponenti dei gruppi di minoranza che il contenuto del disegno di legge finanziaria non poteva che essere quello attuale, proprio in ragione di precisi «paletti» imposti dalla legislazione vigente, osserva che molte delle questioni rimaste irrisolte - di cui la maggioranza è sicuramente consapevole - dovranno trovare necessariamente composizione in altre sedi. Rivendica, quindi, la correttezza delle soluzioni individuate dall'attuale Governo, soprattutto in materia economica, che giudica molto migliori rispetto alle tante proposte dei gruppi di opposizione, valutate, al contrario, suscettibili di recare un danno ai conti pubblici.
Dichiarato di non comprendere le ragioni per le quali i gruppi di opposizione non trovino assolutamente ragionevoli - con le opportune precisazioni rese dal relatore - le osservazioni contenute nella proposta di relazione in materia di proroga dei contratti flessibili del settore privato, atteso che viene fatta salva, comunque, l'autonomia decisionale delle parti in causa, osserva che sul tema del lavoro precario il Governo finora ha fatto tutto il possibile, dimostrando anche una certa umiltà nel saper «correggere il tiro», laddove ciò sia risultato necessario e utile al Paese.
Preannuncia in conclusione il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione formulata dal relatore.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, ringrazia tutti i deputati intervenuti per la qualità del dibattito svolto, che ha attestato il serio impegno con il quale la Commissione ha affrontato la manovra finanziaria, per le parti di competenza.
Preso atto delle richieste formulate da taluni deputati, peraltro, presenta una nuova versione della sua proposta di relazione riferita allo stato di previsione del

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Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per le parti di competenza (vedi allegato 6).

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI fa notare che l'azione finora posta in essere dal Governo in materia di sostegno all'occupazione può considerarsi esemplare, dal momento che, attraverso gli efficaci interventi assunti in via amministrativa e legislativa sul fronte degli ammortizzatori sociali, anche in deroga, è stato conseguito l'obiettivo di preservare il posto di lavoro di migliaia di lavoratori. In particolare, dichiara di non comprendere le polemiche dei gruppi di opposizioni sul cosiddetto «raddoppio» della CIGO, di fatto attuato in via sostanziale dallo stesso Governo, nonché sulla flessibilità degli ammortizzatori sociali, atteso che il suo dicastero si è addirittura assunto la responsabilità di consentire, con l'adozione di un complesso atto amministrativo, una sorta di «automatismo» nel passaggio tra CIGO e CIGS.

La Commissione approva, quindi, la nuova versione della proposta di relazione del relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di relazione dei deputati Damiano ed altri. Delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il deputato Moffa quale relatore presso la V Commissione, per l'esame della Tabella n. 4, relativa al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Cesare DAMIANO (PD) avverte che la proposta alternativa di relazione a sua prima firma, preclusa a seguito dell'approvazione della nuova versione della proposta di relazione del relatore, deve intendersi presentata come relazione di minoranza per la V Commissione.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che le relazioni approvate dalla Commissione - con gli emendamenti anch'essi approvati - saranno trasmesse, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), unitamente alla relazione di minoranza testé presentata.

Sull'ordine dei lavori.

Giulio SANTAGATA (PD), intervenendo per una precisazione in relazione al dibattito appena concluso, ritiene inaccettabile che taluni deputati della maggioranza forniscano un'immagine distorta dei gruppi di opposizione, che li rappresenta come capaci di pregiudicare l'equilibrio del bilancio dello Stato. Ribadisce che il vero danno alle finanze pubbliche deriva esclusivamente dagli interventi posti in essere dall'attuale maggioranza ed è testimoniato dalle disposizioni contenute nella presente manovra finanziaria, che prevedono uno sconsiderato incremento delle risorse a favore dei servizi generali delle amministrazioni pubbliche, a discapito di altre priorità di rilievo sociale.

Silvano MOFFA, presidente, prende atto delle precisazioni testé rese dal deputato Santagata, che ritiene, in ogni caso, non pregiudichino la serietà con la quale la Commissione ha affrontato l'esame della manovra finanziaria.

La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 25 novembre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.20.