CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 novembre 2009
250.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 24 novembre 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI, indi del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino e del sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 12.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

Roberto TORTOLI, presidente, comunica che il deputato Margherita Angela Mastromauro cessa di far parte della Commissione.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria per l'anno 2010).
C. 2936 Governo, approvato dal Senato. Pag. 97
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 e relativa nota di variazione.
C. 2937 Governo, approvato dal Senato e C. 2937-bis.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2010 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2010.
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2010 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto, rinviato il 19 novembre 2009.

Roberto TORTOLI (PdL), presidente, ricorda che nella precedente seduta ha avuto inizio l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo e che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di concludere l'esame preliminare dei provvedimenti nella seduta odierna.

Alessandro BRATTI (PD) svolge alcune considerazioni relative allo stato di previsione del Ministero dell'Ambiente, rilevando che dalla lettura dei documenti contabili non solo è facilmente riscontrabile una forte decurtazione degli stanziamenti relativi all'ambiente, con una contrazione di circa il quaranta per cento, ma appare anche evidente un'incapacità nel definire le priorità e le azioni che il Governo ritiene strategiche nel settore. Ritiene, infatti, che, a parte gli stanziamenti in materia di tutela faunistica che non subiscono alcuna riduzione, anche perché per lo più vincolati in quanto destinati per legge al funzionamento degli enti parchi, le risorse sull'assetto idrogeologico risultano fortemente penalizzate nonostante il Ministro avesse annunciato di voler predisporre un piano organico in materia, mentre in materia di riduzione dell'inquinamento dell'aria nessuna previsione lascia sperare che il Governo approvi un piano nazionale in modo da risolvere le procedure d'infrazione che la Comunità europea ha iniziato contro l'Italia. Rileva, inoltre, che i finanziamenti relativi alle bonifiche risultano fortemente penalizzati, mentre continua a mancare un accordo tra il ministero dell'ambiente e quello dello sviluppo economico in materia di individuazione dei siti di interesse nazionale da bonificare. Afferma, inoltre, che dal prospetto di bilancio del dicastero non è più rinvenibile un finanziamento delle politiche relative alla mobilità sostenibile e scompare il Fondo rotativo per le emissioni di gas serra. Per quanto riguarda la missione 17, relativa alle spese di ricerca, sottolinea come la stessa denominazione risulti incongrua dal momento che si tratta di spese relative al funzionamento di alcuni enti di ricerca, e in prevalenza dell'ISPRA. A tal riguardo sottolinea che mentre, prima della riforma che ha portato all'unificazione dei vari istituti nell'ISPRA; i finanziamenti ammontavano a circa 110 milioni di euro, attualmente lo stanziamento a favore dell'ISPRA registra una decurtazione, rispetto a tale dato, del 20 per cento. Ritiene, inoltre, che le politiche finora attuate sembrano avere portato, a dispetto di quello che era stato preannunciato in ordine alla necessità di migliorare l'efficienza delle stesse strutture, ad un mero affievolimento dell'autonomia delle stesse, divenute strutture di supporto del Ministero.
Ritiene, infine, interessante che sia stato introdotto lo strumento dell'ecobilancio, anche se ritiene che lo stesso dovrebbe essere ammodernato per comprendere meglio come l'ambiente influenzi le politiche degli altri dicasteri.

Daniele MARANTELLI (PD) rileva che purtroppo l'incapacità del Paese di crescere e di svilupparsi è influenzata negativamente da ormai tanti anni dal peso del debito pubblico che grava sulle finanze

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pubbliche. Certo, anche in tale contesto sarebbe molto importante che il Governo prestasse attenzione alla promozione del settore industriale italiano, premiando e valorizzando le eccellenze di cui l'Italia può vantare.
Svolge, quindi, alcune considerazioni sulle politiche infrastrutturali che emergono dai documenti finanziari, rilevando che occorrerebbe definire un nuovo piano degli aeroporti e procedere alla liberalizzazione del settore dei voli. Per quanto riguarda il trasporto su rotaia, fa notare che le Ferrovie dello Stato vedono penalizzati i propri finanziamenti, mentre nel settore delle autostrade, anche l'Anas subisce una decurtazione delle risorse ad essa assegnate. Per quanto riguarda, in particolare, il progetto della «Pedemontana lombarda», rileva che, nonostante l'approvazione del piano finanziario, del quale chiede la trasmissione al rappresentante del Governo, non risulta ancora finanziato il secondo lotto Como-Varese e non è stato ancora chiarito se il tratto relativo alla tangenziale sarà esente da pedaggio. Infine, in merito alla possibilità per i comuni virtuosi di intraprendere piccole opere, ritiene che il Governo dovrebbe rivedere le proprie posizioni, trattandosi di una misura con forte impatto anticiclico, adottata da numerosi Paesi europei.

Chiara BRAGA (PD), preliminarmente si associa alla richiesta del deputato Marantelli di conoscere gli atti relativi alla recente delibera CIPE sul finanziamento della Pedemontana lombarda. Con riferimento ai provvedimenti in esame, sottolinea quindi la gravità dei tagli apportati dal Governo alle missioni relative alle politiche abitative e alle politiche urbane del Ministero delle infrastrutture. Denuncia, inoltre, la politica confusa e contraddittoria condotta dal Governo sul cosiddetto «Piano Casa», che ha determinato un inaccettabile ritardo nell'assegnazione alle regioni dei fondi stanziati dal precedente Governo per l'edilizia residenziale pubblica, senza determinare concreti effetti di rilancio di un settore importante come quello delle costruzioni, che avrebbe avuto bisogno, all'opposto, di risorse certe e di procedure stabili. Allo stesso modo, denuncia il taglio delle risorse al Fondo per l'accesso alla locazione e la mancata attuazione, da parte del Ministero della Gioventù, delle misure dirette a favorire l'accesso alla prima casa da parte delle giovani coppie. Stigmatizza, infine, il fatto che il Governo non abbia fin qui voluto né stabilizzare le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie (cosiddetto «36 per cento»), né prorogare gli incentivi per l'efficientamento energetico degli edifici (cosiddetto «55 per cento»). Nel ribadire, pertanto, il giudizio fortemente negativo sui provvedimenti in esame, preannuncia che il gruppo del partito democratico presenterà specifiche proposte emendative, in particolare sulle citate agevolazioni fiscali e sulle misure per il rafforzamento delle politiche abitative.

Mauro LIBÈ (UdC) rileva che se la situazione della finanza pubblica è oramai tristemente nota ed richiede dei tagli drastici alle spese che lo Stato può sostenere, risulta però difficilmente comprensibile il perché si annunciano importanti politiche in materia di ambiente, di mobilità sostenibile, di gestione del territorio contro il rischio idrogeologico e poi si riducano fortemente tutti gli stanziamenti che potrebbero permettere il realizzarsi di tali politiche. Rileva, come sottolineato dal collega Marantelli, che occorre investire incisivamente in innovazione e sviluppo per poter restare al passo con le sfide della competizione mondiale e che in campo ambientale sono stati fatti troppi passi indietro rispetto agli obiettivi che ci si era prefissi.

Carmen MOTTA (PD) sottolinea come dalla manovra finanziaria in esame non emerga una scelta in ordine alla politica economica che si intende seguire nonostante il Paese abbia bisogno di misure importanti per rilanciare la sua capacità produttiva; in tal senso, l'introduzione di misure di carattere ambientale potrebbero fungere da traino per la ripresa economica.

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Rileva, inoltre, che mentre da un lato il Governo manifesta una difficoltà nella gestione dei conti pubblici che non permetterebbe alcuna espansione della spesa, dall'altro si discute di alcune misure, quali la soppressione dell'IRAP, il cui costo risulta particolarmente gravoso. Ritiene, invece, che l'introduzione della cedolare secca sugli affitti, magari a partire dalle locazioni con i canoni agevolati, sia una misura valida che andrebbe sostenuta. Ritiene, inoltre, che se dovesse essere confermata la soppressione dell'aliquota agevolata per il biodiesel si avrebbero forti ripercussioni negative sia sugli investimenti che sull'occupazione. Infine, per quanto riguarda il Fondo per la protezione civile, rileva che l'integrazione prevista è destinata a coprire le spese per i danni verificatesi in una sola parte dell'Italia dimenticando che anche altre regioni, quali l'Emilia-Romagna, hanno subito dei danni che attendono ancora di essere ristorati.

Tommaso FOTI (PdL) intende sottolineare, per quanto riguarda i finanziamenti di competenza del Ministero delle Infrastrutture, che il CIPE ha deliberato significativi stanziamenti per la realizzazione di alcune grandi opere infrastrutturali. Inoltre, allo stato, le percentuali di residui passivi del Ministero delle Infrastrutture risultano ancora particolarmente alte, pari a quasi il cinquantacinque per cento. Certo, se si ritiene che sarebbe auspicabile dare avvio ad un piano di piccole e medie opere infrastrutturali, allora si entra in un campo che non riguarda tanto l'entità dei finanziamenti quanto le scelte politiche in ordine alle priorità degli investimenti. Ritiene, infine, che costituirebbe un segnale positivo per il mercato immobiliare e per i privati, proprietari di immobili, introdurre la cosiddetta «cedolare secca», anche magari limitandola all'inizio ai soli contratti concordati.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla seduta di domani, alle 9.

Disposizioni per la tutela e la commercializzazione di prodotti italiani.
Nuovo testo C. 2624 Reguzzoni e abbinate.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Renato Walter TOGNI (LNP), relatore, sottolinea che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sul nuovo testo base adottato dalla X Commissione nella seduta del 10 novembre scorso, nell'ambito dell'esame di diverse proposte di legge recanti disposizioni in materia di riconoscibilità e tutela dei prodotti italiani, nonché in materia di tracciabilità ed etichettatura degli stessi. Si tratta di un provvedimento, a suo avviso, molto importante, che ricalca in gran parte il contenuto della proposta di legge n. 2624, di cui è firmatario, la quale reca una serie di interventi per il sostegno della produzione e della commercializzazione dei prodotti nazionali dei settori tessile, della pelletteria e calzaturiero. In particolare, la proposta realizza la costruzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti che consente alle imprese di qualificare la propria produzione e ai consumatori di distinguere i prodotti che sono realizzati, interamente o almeno prevalentemente, in Italia, nonché di avere maggiori informazioni sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti acquistati.
Passando al contenuto del nuovo testo base in esame, segnala, in particolare, che l'articolo 1 introduce un sistema di etichettatura obbligatoria dei prodotti finiti e intermedi dei suddetti settori tessile, della pelletteria e calzaturiero che evidenzia il luogo di origine di ciascuna delle fasi di lavorazione e che fornisce, in maniera chiara e sintetica, specifiche informazioni riguardanti la conformità dei processi di lavorazione alle norme internazionali vigenti in materia di lavoro, la certificazione di igiene e di sicurezza dei prodotti, l'esclusione dell'impiego di minori nella produzione nonché il rispetto della normativa europea e - cosa molto

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importante per la competenza della VIII Commissione - degli accordi internazionali in materia ambientale. Lo stesso articolo 1 consente, inoltre, l'uso della denominazione Made in Italy esclusivamente per i prodotti finiti dei suindicati settori le cui fasi di lavorazione abbiano avuto luogo per almeno la metà nel territorio nazionale. Ricorda, quindi, che il successivo articolo 2 demanda, anzitutto, la definizione delle caratteristiche del sistema di etichettatura obbligatoria e di impiego della denominazione Made in Italy, nonché delle modalità per l'esecuzione dei relativi controlli, ad un successivo decreto ministeriale da emanarsi entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge. Lo stesso articolo prevede, altresì, l'emanazione di un ulteriore provvedimento attuativo, diretto a garantire elevati livelli di qualità dei prodotti commercializzati, anche al fine di tutelare la salute umana e l'ambiente, nonché ad individuare i soggetti preposti all'esecuzione dei relativi controlli. L'articolo 3, introduce, quindi, salvo che il fatto non costituisca reato, un sistema di sanzioni amministrative pecuniarie nei casi di mancata o scorretta etichettatura dei prodotti, abuso della denominazione Made in Italy, e mancata o incompleta indicazione nell'etichetta della conformità delle lavorazioni alle norme internazionali in materia di lavoro, igiene e sicurezza dei prodotti, tutela ambientale. Inoltre, per le imprese che reiterano le indicate violazioni è prevista anche la sospensione dell'attività, mentre per i pubblici ufficiali che omettono di effettuare i prescritti controlli è stabilita una sanzione penale. Infine, l'articolo 4 del testo in esame demanda al Ministro per le politiche europee il compito di assumere opportune iniziative a livello comunitario volte all'adozione di misure legislative in grado di recepire i contenuti della legge. Com'è evidente da questa breve illustrazione, ritiene trattarsi di un testo importante e innovativo, che non si risolve nella tradizionale previsione di incentivi e sussidi, ma che mira a sostenere le produzioni di eccellenza del nostro sistema industriale attraverso una azione diretta, da un lato, a garantire il rispetto della trasparenza del prodotto, e, dall'altro, il rispetto, soprattutto da parte dei competitori delle nostre imprese che provengono dai Paesi emergenti, di chiare e leali regole di concorrenza e di mercato.
In conclusione, riservandosi di valutare le eventuali modifiche che saranno approvate dalla Commissione nella giornata odierna, esprime il suo personale giudizio di piena condivisione del nuovo testo base adottato dalla X Commissione, anche per i positivi effetti che da esso derivano sul piano della tutela dell'ambiente e del rispetto della normativa internazionale in campo ambientale.

Alessandro BRATTI (PD) ritiene opportuno sottolineare nel parere che la Commissione esprimerà nella seduta di domani l'importanza di prevedere un potenziamento delle attività di controllo in ordine alle merci provenienti dai mercati dei Paesi emergenti, con particolare riferimento alle strutture chiamate a svolgere tali attività nelle aree portuali.

Daniele MARANTELLI (PD) condivide quanto osservato dal deputato Bratti, pur ritenendo che occorre prestare particolare attenzione al fatto che l'Italia ha un forte bisogno di espandere la sua capacità di penetrazione nei mercati emergenti anche al fine di ridurre la sovrapproduzione di alcuni prodotti.

Renato Walter TOGNI (LNP) ritiene che quanto rilevato dal deputato Bratti possa essere attentamente valutato ai fini dell'inserimento di un'osservazione nella proposta di parere che presenterà nella seduta di domani.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 13.40.

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RISOLUZIONI

Martedì 24 novembre 2009. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 13.40.

7-00218 Tommaso Foti: adeguamento dei limiti per la gestione in proprio del servizio idrico nei piccoli comuni.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione.

Tommaso FOTI (PdL) illustra la risoluzione in titolo, sottolineando la situazione di disagio in cui si trovano alcuni comuni montani costretti a sopportare un costo dell'acqua sproporzionato rispetto a quello di altre realtà sociali più ampie.

Raffaella MARIANI (PD) nel preannunciare la piena disponibilità del suo gruppo ad un esame attento dell'atto di indirizzo in titolo, ritiene che si vuole svolgere una riflessione seria sulle questione sollevata dal deputato Foti con la presentazione della risoluzione in esame occorre svolgere alcuni approfondimenti, prevedendo l'audizione dei soggetti che maggiormente conoscono le realtà montane ed il loro rapporto con la risorsa idrica.

Renato Walter TOGNI (LNP) esprime apprezzamento per quanto richiesto nella risoluzione in titolo, chiedendo di poterla sottoscrivere.

Il sottosegretario Roberto MENIA condivide la necessità di un approfondimento delle tematiche in questione, ritenendo che, nonostante alcune perplessità tecniche, sussista effettivamente una situazione di disagio delle piccole realtà montane in ordine alla gestione della risorsa idrica che deve essere affrontata.

Angelo ALESSANDRI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 24 novembre 2009.

Audizione di rappresentanti di Co.re.pla, di Cial, Consorzio Nazionale acciaio e di Fise-Unire, sugli effetti negativi prodotti dalla crisi economica nei settori industriali del recupero e del riciclo di alcune tipologie di rifiuti.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 15.10.