CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 novembre 2009
246.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 12 novembre 2009. - Presidenza del presidente della II Commissione, Giulia BONGIORNO.

La seduta comincia alle 13.30.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Lanzarote, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
C. 2326 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 29 ottobre 2009.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti (vedi allegato) al nuovo testo del disegno di legge in esame.

Angela NAPOLI (PdL), relatore per la II Commissione, prima di esprimere il parere sugli emendamenti presentati ritiene opportuno fare alcune precisazioni alla luce degli emendamenti presentati dal Governo. Ritiene che sia grave l'atteggiamento del Governo rispetto al lavoro svolto prima dalla Commissione giustizia, tanto in occasione dell'esame dei progetti di legge in materia di pedofilia, quanto in relazione alla scelta delle Commissioni riunite, effettuata con l'adozione del testo base, di riprendere gli esiti di tale lavoro inserendo nel testo alcune disposizioni contenute nella proposta di testo unificato degli abbinati progetti di legge in materia di pedofilia. Ricorda che proprio su richiesta del Governo venne sostanzialmente bloccato l'esame di tale proposta di testo unificato, con la giustificazione che era in corso di presentazione un disegno di legge governativo in materia di pedofilia volto a ratificare la Convenzione di Lanzarote. Il Governo in tale occasione non ha tenuto in alcun conto che la proposta di testo unificato era il risultato della sintesi di un lavoro che aveva visto impegnati in Commissione giustizia tutti i gruppi con uno spirito collaborativo volto all'approvazione di un testo non solamente condiviso ma anche efficace nella lotta contro la pedofilia. Sarebbe stato sicuramente più opportuno consentire alla Commissione di terminare l'esame in sede referente per poi verificare se vi fossero le condizioni

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per il trasferimento dell'esame in sede legislativa o comunque per poter trasmettere il testo all'Assemblea. Invece, la Commissione giustizia ha sospeso l'esame delle proposte di legge in materia di pedofilia ed è iniziato l'esame presso le Commissioni riunite giustizia e affari esteri del disegno di legge del Governo avente sostanzialmente ad oggetto la medesima materia della lotta alla pedofilia. Tutto ciò ha sicuramente rallentato l'approvazione di una legge necessaria per contrastare in maniera ancora più efficace di quanto è oggi possibile il grave fenomeno della pedofilia. La scarsa attenzione del Governo per il lavoro della Commissione ha trovato ulteriore conferma negli emendamenti presentati al testo base, essendo questi tutti diretti a sopprimere le disposizioni inserite nel disegno di legge del Governo al fine di recuperare il lavoro svolto dalla Commissione giustizia con l'apporto di tutti i gruppi. Rileva che la gravità dell'atteggiamento del Governo è tale da averla indotta a valutare se dimettersi quale relatrice per la Commissione giustizia sul testo in esame. Tuttavia, in considerazione dell'importanza dell'obiettivo di pervenire ad un testo che sia realmente uno strumento da utilizzare nella lotta contro la pedofilia e del rispetto per i Presidenti delle Commissioni riunite che le hanno conferito tale incarico, ha ritenuto di continuare a svolgere il ruolo di relatrice. Ricorda che tra le nuove disposizioni contenute nel disegno di legge che il Governo ora intende sopprimere, alcune sono volte a introdurre nell'ordinamento i reati di pedopornografia culturale e di adescamento. In sostanza, trattandosi di quei reati che sono volti a punire i comportamenti che preludono agli atti di violenza sessuale nei confronti dei minori, il Governo intende eliminare proprio quelle disposizioni che maggiormente hanno una valenza preventiva e che sono richieste da coloro che quotidianamente combattono contro la pedofilia. Ritiene che, indipendentemente da questioni di merito, il Governo abbia dimostrato di voler eludere le prerogative del Parlamento, secondo una concezione che vede il parlamentare come un soggetto demandato unicamente a votare ciò che il Governo gli chiede, senza alcuna possibilità di esercitare in maniera piena tutte quelle funzioni che la Costituzione gli attribuisce.

Alessandra MUSSOLINI (PdL) dichiara di condividere pienamente l'intervento del relatore per la II Commissione, ritenendo che le disposizioni del testo base che il Governo intende sopprimere sono proprio quelle che servono per prevenire gli episodi di violenza sessuale nei confronti dei minori. A tale proposito, rileva che proprio oggi, quale Presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, ha incontrato, insieme ad altri componenti della Commissione, il dottor Domenico Vulpiani, Consigliere ministeriale della Direzione centrale delle specialità della Polizia di Stato, che, quale massimo esperto in materia di lotta contro la pedofilia, ha rappresentato l'esigenza che siano introdotti nell'ordinamento sia il reato di pedofilia culturale sia il reato di adescamento, essendo questi diretti a punire le condotte che preludono agli atti di violenza sessuale nei confronti dei minori. Per quanto attiene alla formulazione del reato di adescamento, il dottor Vulpiani ha espressamente indicato il testo proposto dai relatori come quello migliore, rispetto al testo del Governo. In sostanza, il Governo intenderebbe eliminare dal testo proprio quelle disposizioni che sembrano essere considerate dagli operatori maggiormente necessarie per contrastare la pedofilia. Invita tutti, ed in particolare il Governo, ad affrontare il tema della lotta alla pedofilia abbandonando ogni spinta demagogica. Annuncia, pertanto, il proprio appoggio al testo delle Commissioni, preannunciando il suo voto contrario agli emendamenti del Governo.

Luca Giorgio BARBARESCHI (PdL) dichiara di condividere pienamente l'intervento degli onorevoli Angela Napoli e Mussolini, ritenendo che gli emendamenti del Governo e lo stesso testo del Governo, in alcuni suoi punti, non siano sufficientemente adeguati per contrastare la pedofilia

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nella sua reale e grave portata. Ad esempio, ritiene estremamente grave che il Governo non sia in grado di capire che il problema della pedofilia culturale è gravissimo e che debba essere risolto anche attraverso l'introduzione di specifiche norme penali. Si dichiara molto meravigliato della circostanza che neanche il Ministro per le pari opportunità comprenda la complessità del fenomeno della pedofilia, non condividendo gli sforzi di chi cerca di introdurre nell'ordinamento strumenti realmente efficaci per contrastarlo. Ritiene che, sia esaminando il contenuto del testo originario del Governo sia prendendo atto di quello che è stato l'atteggiamento del Ministro per le pari opportunità rispetto all'esame parlamentare delle proposte di legge in materia di pedofilia, si possa convenire sull'opportunità di proseguire nell'esame degli emendamenti non approvando quelli presentati dal Governo.

Ida D'IPPOLITO VITALE (PdL) ritiene criticabile che il Governo dimostri scarsa attenzione per il lavoro svolto dalla Commissione. Anzi ritiene che il Presidente dovrebbe farsi portavoce di tutte le perplessità che sono emerse nel corso della seduta odierna sull'atteggiamento del Governo in merito all'esame dei provvedimenti in materia di pedofilia.

Donatella FERRANTI (PD) dichiara di condividere pienamente l'intervento della relatrice in relazione all'atteggiamento del Governo. L'atteggiamento del Governo che è un'ulteriore prova di quanto questi non consideri il Parlamento. A tale proposito, ricorda come in occasione dei provvedimenti sullo stalking e sulla violenza sessuale il Governo abbia di fatto spazzato via l'esame parlamentare per approvare un testo proprio. Tutto ciò è reso ancora più evidente alla luce dell'assenza del Governo nella seduta odierna. Ritiene comunque opportuno riconoscere alla relatrice l'impegno profuso nel cercare di sintetizzare tutte le esigenze manifestate dai diversi gruppi al fine di addivenire ad un testo realmente efficace per la lotta contro la pedofilia.

Manlio CONTENTO (PdL) dichiara di essere perplesso in merito all'atteggiamento del Governo, tuttavia ritiene che prima di formulare giudizi che potrebbero dimostrarsi affrettati sarebbe opportuno ascoltare le motivazioni che hanno portato il Governo a presentare gli emendamenti soppressivi.

Cinzia CAPANO (PD), replicando all'onorevole Contento, osserva che in realtà gli emendamenti del Governo sono stati accompagnati da delle motivazioni scritte dalle quali si evincono le ragioni per le quali sono stati presentati. Si tratta di motivazioni in alcuni casi contraddittorie, come ad esempio quella relativa all'emendamento sostitutivo della disposizione che introduce il reato di adescamento. Nell'atteggiamento del Governo vi è una vera e propria schizofrenia, in quanto, da un lato, si presenta un testo che contiene la fattispecie di adescamento senza alcuna specificazione di ciò che si deve intendere per condotta di adescamento e, dall'altro, si critica il testo della Commissione, ritenendolo non conforme al principio di determinatezza, nonostante tale testo descriva espressamente la predetta condotta.

Fulvio FOLLEGOT (LNP) esprime forte perplessità sul comportamento del Governo che non sembra rispettoso del lavoro svolto dalla Commissione giustizia prima e dalle Commissioni riunite dopo. Auspica che, quando sarà presente, il rappresentante del Governo possa chiarire le ragioni per le quali ha presentato gli emendamenti soppressivi.

Giulia BONGIORNO, presidente, in primo luogo osserva che il Governo è del tutto libero di presentare emendamenti anche soppressivi di disposizioni che siano il risultato del lavoro della Commissione, in quanto sarà poi la Commissione stessa a valutarli ed eventualmente a respingerli. Per quanto attiene, invece, la questione più generale dei rapporti tra Governo e Parlamento ed, in particolare, tra Governo e Commissioni, ricorda che proprio nella seduta di ieri della Commissione giustizia

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è stato da lei evidenziato come il ritardo da parte del Governo nella presentazione di un disegno di legge preannunciato non possa rallentare eccessivamente il lavoro della Commissione. Ritiene comunque di esprimere tutto il suo apprezzamento per il lavoro e per l'impegno della relatrice, che ha dimostrato capacità di sintesi nel riportare nel testo del Governo tutte quelle disposizioni che nel corso dell'esame in Commissione giustizia erano apparse a tutti i gruppi necessarie per contrastare efficacemente la pedofilia. Esprime, invece, il proprio rammarico per la circostanza che le Commissioni riunite non possano oggi procedere all'esame degli emendamenti in ragione dell'assenza di un rappresentante del Governo, considerato che questi avrebbe dovuto esprimere il proprio parere sugli emendamenti presentati. Fa comunque presente che il sottosegretario delegato a partecipare alla seduta odierna ha comunicato che non avrebbe potuto parteciparvi per impegni istituzionali se non a partire dalle ore 14.30. Ritiene che la questione della partecipazione alle sedute da parte dei rappresentanti del Governo debba essere affrontata in via generale, in quanto, in ragione della riduzione del numero di sottosegretari, spesso può accadere che si determini per un dicastero l'impossibilità che i propri rappresentanti possano partecipare ai lavori della Camera in quanto impegnati nell'altro ramo del Parlamento. Proprio perché si tratta di una questione che trascende da quanto accaduto nella seduta odierna, ritiene, quale Presidente della Commissione giustizia, di scrivere una lettera al Presidente della Camera, nella quale porrà la questione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.15.