CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 ottobre 2009
239.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 28 ottobre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.25.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 28 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.25.

Disposizioni per la promozione e la diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà.
C. 2596 Di Stanislao.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 14 ottobre 2009.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA rileva che, sotto il profilo tecnico, la proposta di legge - senz'altro innovativa quanto alle finalità che si propone di realizzare e all'assegnazione al Ministero della difesa di ulteriori attribuzioni rispetto a quelle previste dalla legislazione vigente - presenta rilevanti elementi di criticità in merito ai presumibili oneri finanziari non quantificati e non coperti, connessi alle disposizioni in materia di attuazione e promozione di iniziative, erogazione di contributi, di istituzione di un archivio nazionale, del premio annuale, del comitato permanente e del registro nazionale. Sottolinea, infine, che alcune iniziative previste dalla proposta di legge rientrano già nell'ordinaria amministrazione del Ministero della difesa, mentre altre potrebbero essere inserite nell'ambito di quelle previste in occasione delle celebrazioni

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collegate alla ricorrenza del 4 novembre.
In tale prospettiva, pertanto, nell'apprezzare le finalità perseguite dalla proposta di legge, ritiene che si potrebbe valutare la possibilità di intervenire, anziché con un provvedimento legislativo, attraverso un apposito atto di indirizzo al Governo.

Augusto DI STANISLAO (IdV) sottolinea come la finalità che ha ispirato la proposta di legge a sua firma, sia stata quella di introdurre nell'ordinamento giuridico il principio della promozione e della diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà. Poiché infatti tale principio non è espressamente riconosciuto in alcun provvedimento legislativo, neppure in quelli recanti celebrazioni in qualche modo collegate alla difesa nazionale, a suo avviso, sarebbe quanto mai opportuno prevedere un'apposita norma di legge che colmi questa grave lacuna. Sottolinea, in fine, come la proposta di legge in oggetto sia rivolta innanzitutto alle future generazioni, non a caso infatti essa prevede la promozione e la diffusione dei risultati delle ricerche e dei materiali didattici prodotti sulla cultura della difesa nelle scuole e negli istituti di ogni ordine e grado. Auspica, pertanto, che la proposta di legge in oggetto sia condivisa da tutti i gruppi, nel convincimento che gli elementi principali che connotano il livello di civiltà di una nazione siano costituiti dal welfare e dalla difesa.

Salvatore CICU (PdL) si riserva di formulare una proposta ai fini del prosieguo dei lavori che possa salvaguardare le finalità che il proponente del progetto di legge in esame ha inteso perseguire.

Franco GIDONI (LNP) nel concordare con la proposta del relatore, si riserva di formulare eventuali proposte di modifica al testo del provvedimento.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Concessione della medaglia d'oro al valore alle Associazioni «Libero Comune di Fiume in esilio», «Libero Comune di Zara in esilio» e «Libero Comune di Pola in esilio».
C. 684 Menia, C. 685 Menia e C. 1903 Raisi.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 1903 - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti rinviati nella seduta del 5 novembre 2008.

Edmondo CIRIELLI, presidente, in sostituzione del relatore, avverte che è stata assegnata la proposta di legge C. 1903 Raisi, recante disposizione per la concessione all'Associazione «Libero Comune di Pola in esilio» della medaglia d'oro al valor militare, che, vertendo sulla stessa materia dei progetti di legge in esame, deve intendersi ad essi abbinata.
Intervenendo quindi in sostituzione del relatore, dopo aver ricordato che in ordine alle finalità delle due proposte di legge di cui è già stato avviato l'esame, si sono dichiarati favorevoli sia il deputato Pirovano sia il deputato Rosato, passa all'illustrazione della proposta di legge C. 1903.
In particolare, rileva che essa è formulata in maniera identica alle abbinate proposte di legge C. 684 e 685, con l'unica differenza che la Commissione consultiva militare unica per la concessione e la perdita di decorazioni al valore militare, istituita ai sensi dell'articolo 1 del Regio Decreto n. 422 del 1933, viene autorizzata dalla proposta di legge in esame, in deroga ai limiti temporali vigenti, ad esaminare la documentazione per la concessione all'Associazione «Libero Comune di Pola in esilio» della medaglia d'oro al valor militare alla memoria dei suoi cittadini che in guerra e in pace hanno servito la Patria.
Al riguardo, ricorda che le decorazioni al valor militare vengono conferite dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della difesa, previo parere della citata Commissione consultiva militare. Le proposte di conferimento delle onorificenze sono accompagnate dai documenti

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atti a comprovare la realtà e le circostanze del fatto ed a porre in evidenza tutti gli elementi del valore.
Per ciascuna proposta la Commissione esprime parere sulla convenienza della concessione e si pronuncia anche sul grado della decorazione da conferire e ne propone la motivazione.
Ricorda, inoltre, che l'articolo 8, terzo comma, del Regio Decreto n. 423 del 1932 stabilisce il principio generale in base al quale le proposte di conferimento delle onorificenze devono essere trasmesse all'Amministrazione centrale entro il termine perentorio di sei mesi dalla data del fatto, salvo che ricorrano particolari e giustificati motivi, nel qual caso il detto termine è prolungato fino a nove mesi.
Alla luce di tale disposizione, essendo trascorsi i termini ordinariamente previsti per la presentazione delle proposte di concessione della medaglia d'oro al valor militare alla memoria dei cittadini che in guerra e in pace hanno servito la Patria, la presente proposta di legge prevede quindi, come detto, una deroga ai limiti temporali vigenti per l'esame della documentazione per la concessione della medaglia d'oro.
A questo proposito ricorda brevemente che il 10 febbraio 1947 venne firmato a Parigi il trattato di pace che, a conclusione della Seconda Guerra Mondiale, toglieva definitivamente all'Italia Zara, la città di Fiume e le isole di Cherso e Lussino. Pola e tutta la parte sud-orientale dell'Istria passarono alla Jugoslavia.
Nel febbraio del 1967, esponenti di tutte le Comunità degli Esuli di Pola, comunque organizzate e sparse dopo l'esodo per l'Italia e nel mondo costituirono l'Associazione «LIBERO COMUNE DI POLA IN ESILIO».
L'associazione partecipa alle attività della Federazione degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati che, ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 92 del 2004, concernente l'Istituzione del «Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, designa uno degli esperti che compongono la Commissione consultiva chiamata ad esaminare le domande per la concessione del riconoscimento previsto dall'articolo 3 della citata legge.
Infine, nessuno chiedendo di intervenire, propone, ai fini dell'elaborazione di un testo unificato, la costituzione di un Comitato ristretto.

La Commissione approva all'unanimità la proposta del presidente.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

RISOLUZIONI

Mercoledì 28 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI, indi del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.45.

7-00203 Villecco Calipari: Sulla soppressione del 91o Battaglione «Lucania».
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 20 ottobre 2009.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA risponde alle richieste di chiarimenti formulate nel corso della precedente seduta dal deputato Moles.
In particolare, con riguardo agli esiti degli incontri tra il rappresentante della Forza armata ed il sindaco del Comune di Potenza, svoltisi nel dicembre 2004 e nell'agosto 2005, precisa che lo scopo della riunione del 13 dicembre 2004 è stato quello di esplorare le possibili agevolazioni da parte dell'Amministrazione comunale di Potenza per la costituzione di un battaglione

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trasmissioni in città al fine di ridurre gli oneri a carico dell'Amministrazione della Difesa, nonché favorire l'insediamento del personale eventualmente destinato a tale reparto. Nel corso della riunione le Autorità militari presenti hanno formalizzato la richiesta di supportare concretamente le necessità alloggiative del personale che sarebbe presumibilmente affluito al battaglione operativo. Inoltre, sono state chieste anche due aree, di cui una, parzialmente coperta, da adibire a parcheggio per i mezzi militari e, l'altra, per il parcheggio delle autovetture private per il personale che sarebbe stato presumibilmente assegnato al reparto. Il sindaco, al riguardo, manifestò l'intenzione di voler sostenere l'iniziativa a favore dell'Esercito.
Quanto, invece, alla riunione del 4 agosto 2005, l'attività è stata condotta al fine di analizzare l'entità del concorso (strutture alloggiative e logistiche) che le Autorità politiche locali intenderebbero rendere disponibili alla Forza armata al fine di insediare un'unità operativa in Potenza. In tale ambito è stato evidenziato che l'eventuale nuova unità da insediare avrebbe avuto una tipologia del tutto differente (in termini di organico, personale, mezzi e materiali) rispetto al 91o Battaglione «Lucania», ed è stata richiamata l'attenzione del sindaco su esplicite richieste a suo tempo già formulate, quali la valutazione di forme di concorso per uso abitazione da parte del personale effettivo, eventualmente destinato ad insediarsi a Potenza (circa 300 unità); l'individuazione-cessione di un'area logistica di circa 40.000 metri quadrati - di cui 4.000 metri quadrati coperti con capannoni da realizzare «ad hoc» per il parcheggio di automezzi militari e mezzi tecnici - distante non più di 5-8 chilometri dalla Caserma Lucania; l'individuazione-cessione di una zona parcheggio da destinare ad autovetture civili del personale. Al riguardo, il sindaco ha evidenziato che si sarebbe potuto soddisfare l'esigenza alloggiativa solo parzialmente con la cessione gratuita, entro 3 anni, di una quota parte di circa 150 alloggi di un complesso abitativo per personale del comparto sicurezza che doveva essere realizzato a Potenza. Per quanto riguarda le esigenze in termini di «area logistica» il sindaco ha proposto la cessione:
di una zona demaniale di estensione di circa un ettaro in località Piani del Mattino (area tra l'altro non urbanizzata, leggermente in quota e non facilmente accessibile durante i mesi invernali);
di un'area pianeggiante di circa 12.000 metri quadrati, in località Rossellino, a circa 6 chilometri dalla caserma (tale area, sebbene disponibile in quanto demaniale, risultava inserita tra i beni dismissibili inclusi nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1997).

La richiesta di una zona parcheggi per autovetture civili non trovava immediata soluzione.
Nel corso della riunione è stato evidenziato come l'eventuale insediamento di un'unità operativa in Potenza fosse ostacolata dagli elevati costi infrastrutturali connessi con l'esigenza di adeguamento della caserma, in particolare alla luce delle scarse disponibilità finanziarie che non consentivano all'Esercito di farsi carico, da solo, dei relativi costi. Al riguardo, è stato chiesto al sindaco di porre in essere tutte le misure possibili al fine concorrere alla riduzione dei citati costi per consentire un eventuale riconfigurazione del 91o Battaglione «Lucania» in battaglione trasmissioni.
Con riferimento al quesito riguardante le risultanze dell'attività della commissione tecnica inviata a Potenza, rileva come l'Esercito abbia esperito una verifica per l'individuazione degli interventi necessari nella zona di Piani del Mattino, nonché in località Contrada Rossellino, addivenendo ai seguenti esiti:
in località «Piani del Mattino» l'area è risultata non idonea a soddisfare l'esigenza di riconfigurazione del 91o Battaglione «Lucania» in quanto carente di adeguate vie di accesso, di non facile utilizzo a causa delle condizioni climatiche

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connesse con la zona (900 metri in quota) e lontana dalle principali arterie di comunicazione;
il sito che si trova in località «Rossellino» è inserito tra i beni dismissibili del Ministero della Difesa, presenta occupazioni abusive di soggetti privati, risulta inadeguato a soddisfare, da solo, le esigenze di un battaglione operativo per la realizzazione di un'area parcheggi.

Tale sito potrebbe essere utilizzato congiuntamente all'area cosiddetta «Betlemme» (con un costo stimato di circa 3,5 milioni di euro). Le offerte del Comune di Potenza, in termini di spazi ed infrastrutture da trasformare in aree addestrative - località «Piani del Mattino» - ammontavano a circa 40.000 metri quadrati - sono state valutate, a seguito dell'attività condotta, modeste e insufficienti alle esigenze di un'unità di tipo operativo.
Quanto al quesito riguardante la formalizzazione delle offerte da parte del Comune di Potenza, fa presente che tali offerte, già avanzate verbalmente nel corso della citata riunione del 4 agosto 2005, sono state formalizzate inviando la delibera della giunta comunale del 9 aprile 2009, solo nel giugno dello stesso anno.
Con riferimento alla richiesta di chiarimenti circa eventuali comunicazioni dello Stato Maggiore circa l'inadeguatezza delle offerte proposte dall'Amministrazione comunale di Potenza, precisa che in data 2 novembre 2005 il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito pro-tempore ha comunicato al Sindaco di Potenza che le offerte da questi avanzate, nel corso della riunione del 4 agosto 2005, sono state oggetto di approfondimento parte dei competenti organi tecnici del Genio militare e valutate insufficienti per le esigenze della Forza armata. Da ciò è emersa la necessità di cercare ulteriori soluzioni per garantire alla nuova unità, al suo personale e alle relative famiglie, standard operativi e di qualità della vita in linea con quelli richiesti per i reparti professionali. In risposta il Sindaco di Potenza, in data 9 gennaio 2006, ribadiva la disponibilità alle soluzioni già individuate in occasione dell'ultimo incontro.
In merito al quesito circa le limitazioni che il progetto presentava per il soddisfacimento delle esigenze logistiche di un'unità operativa, precisa che lo Stato Maggiore dell'Esercito, in data 20 marzo 2006, ha comunicato al Sindaco l'impossibilità per la Forza armata di sostenere gli oneri finanziari che sarebbero derivati dagli interventi infrastrutturali, volti a garantire la presenza di un'unità di tale tipologia nella città di Potenza.
Con riferimento, invece, alla richiesta di chiarimenti circa la tempistica con la quale l'Amministrazione di Potenza ha formalizzato le proprie offerte e in merito alla formalizzazione da parte della stessa Amministrazione di un suo impegno finanziario, precisa che in data 25 giugno 2009 il Comune di Potenza ha comunicato ufficialmente di aver individuato, nell'ambito del piano comunale di protezione civile, un'area di proprietà pubblica destinata a strutture militari per un'estensione di 4 ettari. Peraltro, nella delibera comunale annessa alla comunicazione del 25 giugno 2009, non si evince chiaramente alcun tipo di impegno finanziario connesso ai necessari adeguamenti infrastrutturali per accogliere un'unità operativa.
Riguardo alla domanda se lo Stato Maggiore dell'Esercito abbia comunicato al sindaco di Potenza la disponibilità ad un ulteriore incontro, a seguito di successivi elementi forniti da quest'ultimo, rileva come lo Stato Maggiore dell'Esercito, in data 24 luglio 2006, abbia reso nota la propria disponibilità ad un ulteriore incontro per mantenere un proprio presidio significativo nel capoluogo lucano, solo qualora si fossero resi disponibili chiari e certi elementi di situazione, peraltro mai giunti.
Inoltre, riguardo al quesito che chiede di conoscere se ci sia stata una corrispondenza tra il Sindaco di Potenza e lo Stato Maggiore dell'Esercito dal 2006 ad oggi, e quali ne siano stati gli eventuali esiti, precisa che relativamente al periodo dal luglio 2006 al maggio 2009 non risultano

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pervenuti ulteriori elementi di informazioni né lo Stato Maggiore dell'Esercito ha sollecitato l'Amministrazione comunale di Potenza ad inviarne. La corrispondenza è ripresa con la lettera del 25 giugno 2009 e con una successiva missiva del 24 luglio 2009 con cui il sindaco di Potenza chiedeva di valutare la possibilità di localizzare nella Caserma «Lucania» una compagnia «genio di pronto intervento».
Infine fornisce, per completezza di informazione, ulteriori dettagli tecnici in merito al 91o Battaglione «Lucania». In particolare, rileva che il 91o Battaglione «Lucania», con sede in Potenza nell'omonima caserma, è un ente preposto alla formazione di base dei militari di truppa e la sua soppressione è inserita nell'ambito di un progetto generale di riduzione del settore specifico che prevede la progressiva contrazione, contemplata dal decreto legislativo n. 464 del 1997, e successive modificazioni, introdotte dal decreto legislativo n. 253 del 2005, dalle originarie 10 unità a 3 unità nel periodo 2007-2011.
Nei fatti, il progressivo passaggio dal sistema cosiddetto misto (leva e volontari) al sistema interamente professionale (solo volontari) ha reso l'organizzazione addestrativa dell'Esercito sovradimensionata rispetto alle effettive necessità di reclutamento dei volontari in ferma prefissata (VFP1), di cui è in atto una consistente riduzione dei reclutamenti a partire dal 2008.
I criteri sottesi alla razionalizzazione del settore addestrativo, improntati al conseguimento della riduzione delle spese correnti ed allo sviluppo di capacità effettivamente necessarie allo strumento militare terrestre, sono basati sul mantenimento in vita delle sole unità addestrative che garantiscono una elevata capacità ricettiva e addestrativa e ridotti interventi infrastrutturali e manutentivi delle caserme.
Per quanto precede, la decisione relativa alla scelta delle unità addestrative di cui fare a meno e alla temporizzazione dei conseguenti provvedimenti, è stata assunta dallo Stato Maggiore dell'Esercito a seguito di un'attenta analisi di fattori infrastrutturali, economici, sociali ed addestrativi in senso stretto. Nello specifico, l'ordine della capacità ricettiva del 91o Battaglione (da 200 a 250 unità) determina un rapporto di costo-efficacia sfavorevole rispetto ad altre unità addestrative che, in unica sede, possono accogliere ed addestrare sino a 1.400 unità per corso, come nel caso dei due reggimenti con sede a Capua, ovvero sino a 700 unità per corso, come nel caso del 235o reggimento «Piceno» deputato all'addestramento dello specifico bacino del personale femminile. Al riguardo, evidenzia anche che, alla luce degli insistenti interessamenti manifestati negli anni scorsi dalle autorità politiche locali per il mantenimento di un'adeguata presenza militare nella sede di Potenza, lo Stato Maggiore dell'Esercito aveva esaminato l'ipotesi di riconfigurazione del 91o Battaglione in unità trasmissioni di paritetico rango ordinativo nel quadro dei provvedimenti connessi con il progetto di revisione ed ottimizzazione della componente C4 di Forza armata.
In tal senso, l'Amministrazione comunale di Potenza aveva ventilato anche l'impegno di farsi carico degli oneri connessi con i necessari adeguamenti infrastrutturali della sede per accogliere l'unità trasmissioni. Tuttavia, l'attuazione di questo provvedimento ha incontrato difficoltà oggettive in quanto sia perché l'onere finanziario richiesto alla Forza armata per la riarticolazione dell'ente si è rivelato eccessivo a fronte di una situazione di generale indisponibilità di risorse finanziarie, sia in quanto le offerte del Comune di Potenza in termini di aree ed infrastrutture si sono rivelate modeste ed insufficienti per soddisfare le esigenze di una unità operativa dell'Esercito.
In tale quadro, nel febbraio 2009 lo Stato Maggiore dell'Esercito, d'intesa con lo Stato Maggiore della Difesa, ha proposto la finalizzazione del provvedimento di soppressione del 91o Battaglione «Lucania» entro il 2009, quale anticipazione del Piano pluriennale per la Difesa per la riorganizzazione strutturale delle Forze armate, nell'ambito dei provvedimenti di contrazione del settore formazione già previsti dalla relazione illustrativa al decreto

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legislativo n. 253 del 2005 ed approvati dal Ministro della Difesa pro-tempore nel 2007. In relazione all'assenso espresso al riguardo dal Ministro della Difesa nel mese di giugno 2009, il provvedimento di soppressione del 91o Battaglione «Lucania» è stato calendarizzato dallo Stato Maggiore dell'Esercito per il mese di novembre 2009.
Inoltre, evidenzia che, in data 2 luglio 2009, è pervenuta al Ministro della difesa ed al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito una lettera del Sindaco di Potenza recante un aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile nell'ambito del quale è stata individuata un'area di proprietà pubblica di circa 40.000 metri quadrati che verrebbe offerta alla Difesa per la realizzazione di strutture militari.
Segnala altresì che, in data 16 settembre 2009, si è svolto presso il dicastero un incontro tra una delegazione di Parlamentari e di rappresentanti istituzionali della Regione Basilicata, della Provincia e del Comune di Potenza, guidata dal Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ed il Sottosegretario di Stato alla Difesa, onorevole Guido Crosetto. Nel corso di tale incontro il Sindaco di Potenza, oltre a chiedere all'Amministrazione della Difesa di rivedere la decisione di sopprimere il 91o Battaglione «Lucania», ha formulato anche la proposta di prevedere, in alternativa, la collocazione in Potenza di una compagnia Genio di pronto intervento per esigenze di protezione civile, anche alla luce della suddetta offerta di un'area di proprietà pubblica per la realizzazione di una nuova caserma.
Al riguardo, il citato Sottosegretario, nel ribadire le motivazioni che rendono ineludibile il provvedimento di soppressione del 91o Battaglione «Lucania», ha preso atto delle istanze espresse dal Sindaco di Potenza e si è riservato di far svolgere una verifica riguardo alla possibilità di sostituire la sopprimenda unità dell'Esercito con altro Ente della Difesa o di altra Amministrazione dello Stato al fine di mantenere nella città di Potenza un presidio istituzionale impiegabile per fronteggiare situazioni di pubbliche calamità.
In conclusione, evidenzia come, da un lato, le determinazioni assunte dal Governo riguardo al 91o Battaglione «Lucania» si fondino su una rigorosa istruttoria tecnica che prescinde dall'indirizzo politico dei Governi che si sono succeduti nel corso degli anni alla guida del Paese, dall'altro, che gli atti di indirizzo votati dal Parlamento in precedenti legislature non possano che vincolare quei Governi legati a quel Parlamento da un rapporto fiduciario nel momento in cui l'atto di indirizzo fu approvato.

Edmondo CIRIELLI, presidente, pur comprendendo che le determinazioni adottate dal Governo si fondano su solide ragioni tecniche che prescindono dall'indirizzo politico dell'esecutivo, tanto che - come emerso dai chiarimenti resi dal sottosegretario Cossiga - alcune rilevanti decisioni in ordine al 91o Battaglione «Lucania» furono assunte nella scorsa legislatura quando al vertice del Dicastero della difesa si trovava l'allora Ministro Parisi, ritiene che potrebbero essere opportuni ulteriori approfondimenti per valutare eventuali soluzioni alternative, in modo da tener conto sia della dislocazione complessiva delle Forze armate sul territorio nazionale, anche in rapporto al numero degli abitanti, sia dell'ubicazione dei principali bacini di reclutamento del personale militare. A suo avviso, quindi, è necessario che la questione sia valutata oltre che sul piano tecnico anche sul piano politico.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), pur ringraziando il sottosegretario Cossiga per le dettagliate informazioni fornite, da cui emerge la grave carenza delle risorse stanziate per il 91o Battaglione «Lucania» negli ultimi anni, sottolinea, tuttavia, come rispetto agli intendimenti del Governo in merito alle principali questioni poste dalla risoluzione in discussione, non vi sia stata alcuna risposta. Ringrazia quindi il presidente Cirielli per avere con il suo intervento focalizzato nuovamente l'attenzione sulla questione principale posta dalla risoluzione in discussione ossia quella dell'attuale

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squilibrio esistente tra la distribuzione sul territorio nazionale delle Forze armate e la provenienza geografica del personale militare, che assume aspetti particolarmente rilevanti nella regione Basilicata. Rispetto a questo tema centrale, tuttavia, non sono ancora emersi gli intendimenti del Governo, ossia se intenda sopprimere il 91o Battaglione Lucania o se intenda sostituirlo con un'altra struttura militare, prendendo in considerazione eventuali offerte in tal senso da parte del Comune di Potenza, che, peraltro, secondo quanto emerge dai chiarimenti forniti dal sottosegretario Cossiga, sembrerebbe doversi far carico anche degli interventi finanziari necessari alla realizzazione dell'eventuale nuova struttura, posto che il Ministero della difesa non dispone delle necessarie risorse.

Augusto DI STANISLAO (IdV), nel ringraziare il sottosegretario per i minuziosi chiarimenti forniti, evidenzia come dal tenore di tali chiarimenti emerga che dal punto di vista tecnico non vi sia spazio per soluzioni che preservino il 91o Battaglione «Lucania» o che comunque assicurino una presenza militare alternativa. Tuttavia, poiché il presidente Cirielli ha opportunamente introdotto nel dibattito nuovi elementi di valutazione che implicano ulteriori approfondimenti in merito alla distribuzione delle strutture militari sul territorio nazionale, alla popolazione residente, nonché all'ubicazione dei bacini di reclutamento del personale militare, ritiene che tali approfondimenti debbano essere effettuati al più presto al fine di poter giungere ad una soluzione complessiva e condivisa in merito alle questioni poste dall'atto di indirizzo in discussione.

Salvatore MARGIOTTA (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo per aver fornito, sotto il profilo della valutazione tecnica, un excursus esaustivo della vicenda che ha riguardato il 91o Battaglione «Lucania» e nel ringraziare il presidente Cirielli per aver ridato la giusta importanza al tema della valenza politica delle problematiche a cui la presente risoluzione intende dare risposta, sottolinea come sia necessario affrontare in profondità la questione proprio sotto questo secondo aspetto. Infatti, pur concordando con quanto affermato dal sottosegretario Cossiga riguardo al fatto che atti di indirizzo approvati in passate legislature non possano vincolare i Governi successivi, osserva come la Commissione debba comunque poter dire in questo momento se il tema politico sollevato da quegli atti di indirizzo sia ancora attuale. In questa prospettiva, ritiene che sia necessario impegnare il Governo a non procedere alla soppressione del 91o Battaglione «Lucania» fino a quando non sia individuata un'altra modalità per garantire la presenza delle Forze armate nella regione Basilicata.

Giacomo CHIAPPORI (LNP), nell'associarsi alle valutazioni positive emerse nel corso del dibattito in merito alle dettagliate risposte fornite dal Governo nonché alle preoccupazioni dei proponenti circa la carenza di strutture militari nella regione Basilicata, fa presente che le considerazioni espresse dal presidente Cirielli potrebbero essere integralmente accolte qualora anche nel settore militare, ci si muovesse nella prospettiva del federalismo. Nel ricordare, infine, che anche al Nord alcune strutture militari sono state soppresse e destinate ad altre finalità, sottolinea come sia necessario comprendere se l'orientamento della Commissione sia nel senso di volere assicurare una omogenea presenza militare in tutte le regioni d'Italia.

Edmondo CIRIELLI, presidente, precisa che nel suo precedente intervento intendeva esclusivamente porre l'accento sulla necessità di effettuare una valutazione complessiva in merito all'attuale distribuzione della presenza militare sul territorio nazionale, alla luce delle effettive esigenze operative che nascono dal mutato quadro strategico internazionale che vede le Forze armate impegnate principalmente nelle missioni internazionali e non più come in passato nella difesa del confine nord-orientale.

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Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, replicando alle osservazioni della deputata Villecco Calipari, sottolinea come il testo della risoluzione in discussione non possa essere condiviso dal Governo, sia perché esso fa riferimento ad atti di indirizzo che impegnavano Governi precedenti, sia perché si impegna l'attuale Governo a rivedere «con tempestività» la decisione di sopprimere il 91o Battaglione «Lucania», come se per lunghi anni l'Esecutivo fosse stato inerte - mentre invece come risulta dai chiarimenti poc'anzi forniti, vi è stata una cospicua attività da parte del Dicastero della difesa - sia perché si vorrebbe impegnare il Governo ad assicurare una presenza militare nella regione Basilicata, e segnatamente nella città di Potenza, che non appare realizzabile alla luce degli approfondimenti tecnici svolti. Il Governo, invece, è disponibile ad assumere l'impegno a svolgere ulteriori approfondimenti per assicurare una presenza dello Stato nei territori indicati dalla risoluzione.

Giuseppe MOLES (PdL) ribadisce l'intenzione, già manifestata nella precedente seduta, di presentare una risoluzione a propria firma. In particolare, fa presente che nel testo di tale risoluzione cercherà di tenere conto di tutti i profili problematici evidenziati nella seduta odierna dal rappresentante del Governo.

Salvatore MARGIOTTA (PD), pur ringraziando il sottosegretario per la tempestività delle risposte, ritiene tuttavia del tutto fuorviante impegnare il Governo ad assicurare genericamente la presenza dello Stato e non anche la presenza militare nella regione Basilicata, dal momento che in tale regione, come in qualsiasi altra regione italiana, è ovviamente assicurata la presenza dello Stato. Pertanto, ritiene che, se l'orientamento del Governo è quello testé espresso dal sottosegretario Cossiga, non vi sia altra via che quella di procedere alla votazione della risoluzione nel suo attuale testo.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) concorda con le considerazioni svolte dal deputato Margiotta.

Roberto SPECIALE (PdL), dopo aver ricordato che il 91o Battaglione «Lucania» è sempre stato nel cuore delle Forze armate, rammenta altresì di aver partecipato nella sua trascorsa esperienza militare alla realizzazione di ben quattro ristrutturazioni delle Forze armate nel corso delle quali emerse puntualmente che la caserma che ospita tale battaglione è strutturalmente inadatta alle funzioni che dovrebbe svolgere, come poc'anzi confermato dal sottosegretario Cossiga. Pertanto, a suo avviso, o viene individuata un'altra idonea struttura in Basilicata per accogliere personale militare o altrimenti eventuali soluzioni di ripiego sarebbero del tutto inutili. Quindi, nell'esprimere apprezzamento per la franchezza con la quale si è espresso il rappresentante del Governo, sottolinea, in conclusione, come la presenza delle Brigate sul territorio nazionale risulti sostanzialmente equilibrata, mentre il vero problema riguarda i relativi supporti che, al contrario, non sono distribuiti nello stesso modo.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), in mancanza di un preciso impegno del Governo ad assicurare una presenza militare nella regione Basilicata, chiede di passare alla votazione della risoluzione.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA ribadisce la disponibilità del Governo ad assumere un impegno formulato nel senso evidenziato in precedenza.

Salvatore CICU (PdL) chiede di potere intervenire per dichiarazioni di voto.

Edmondo CIRIELLI, presidente, in considerazione dell'imminente ripresa delle votazioni in Assemblea, non essendovi tempo disponibile per dichiarazioni di voto, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.